19 November, 2024
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Striscioni a Cagliari, Carbonia, Iglesias, Sassari, Alghero e Oristano con su scritto “Basta suicidi, ribellati e combatti !” sono stati affissi questa notte dai militanti di CasaPound Italia per sensibilizzare la popolazione sul problema dei suicidi che attanaglia la regione Sardegna.

«La Sardegna – afferma CasaPound – è la regione Italiana col più alto tasso di suicidi, 20 ogni centomila abitanti, e questo preoccupante fenomeno non sembra interessare ai nostri amministratori.»

«Le istituzioni hanno voltato le spalle al popolo e non ritengono importante investire alcuno sforzo nel contrastare tutti quei problemi che sempre più spesso colpiscono le frange più deboli – continua CasaPound – così disoccupazione, sfratti, difficoltà ad avere una casa di proprietà, pressione fiscale alle stelle, privatizzazione di beni primari, vengono accantonati a favore di tematiche moderne, foraggiate culturalmente dai diktat dell’Europa delle banche, sicuramente più redditizie.»

«Assistiamo increduli alle proposte in cui la soluzione al suicidio parrebbe essere il sollevare barriere antisuicidio sui ponti storici – prosegue CasaPound – e non ci sorprenderebbe se qualcuno arrivasse a proporre il posizionamento di materassi nei pressi di palazzi oltre i tre piani, vietare la vendita di tubi da collegare alla marmitta o, perché no, dotare le manopole delle bombole di test per valutare il livello di disperazione di chi ne fà uso, il tutto pur di non affrontare seriamente il problema: il disagio sociale che serpeggia nella Regione e di cui la politica ha enormi responsabilità.»

«Con la nostra azione vogliamo ribadire che l’unica soluzione è che lo Stato torni a occuparsi dei problemi reali dei cittadini – conclude CasaPound – ed invitare i cittadini a combattere affinché chi ci amministra sia costretto a dare risposte concrete a questa emergenza.»

      

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Giornata fitta di appuntamenti, sabato 30 settembre, a Neoneli, per l’ottava edizione di “Licanìas”, il festival culturale ed enogastronomico in corso da ieri (giovedì 28) e fino a domenica (primo ottobre) nel piccolo paese del Barigadu, in provincia di Oristano.

Si comincia alle 11.00, a Casa Cherchi, con una riflessione sul tema dello spopolamento dei piccoli paesi nell’incontro dal titolo “Culle vuote, scenari possibili futuri”, con Giulia Rivellini, professore associato di Demografia e Statistica Sociale presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Cattolica di Milano, a colloquio con la giornalista Simonetta Fiori, inviata del quotidiano la Repubblica. Autrice di numerosi articoli pubblicati su volumi e riviste nazionali e internazionali, Giulia Rivellini ha rivolto la sua più recente attività di ricerca principalmente allo studio integrato tra i comportamenti demografici individuali e la dimensione del contesto territoriale e relazionale, con riferimento alle tematiche dell’invecchiamento, del supporto sociale, dell’instabilità coniugale e della life satisfaction. 

Tiene banco nel pomeriggio “sa fregulada”, l’immancabile gara di cucina, uno dei momenti più attesi di “Licanìas”, che vedrà sfidarsi alcuni tra i migliori chef della Sardegna nella preparazione di ricette originali a base di fregula, la caratteristica pasta sarda di semola di grano duro. In lizza a partire dalle 16.00, nella competizione culinaria promossa con il coordinamento del Grande Maestro della ristorazione Guido Murtas e dal presidente regionale dell’Unione Cuochi Elia Saba, sette chef: Roberto Paddeu (delle Botteghe Frades di Porto Cervo), Daniele Sechi (del Blu Restaurant di Golfo Aranci), Leonardo Marongiu (del ristorante HUB di Macomer), Sara Congiu (dell’Antica Dimora “Il Gruccione” di Santu Lussurgiu), Marco Norio (del birrificio-osteria Horo di Sedilo), Francesco Murtas (del ristorante Al Gambero Rosso di Bosa) e Daniele Tanda (del ristorante La Rosa dei Venti di Porto Torres). Presenta la giornalista Alessandra Addari.

I piatti preparati passeranno al vaglio della giuria presieduta dall’enogastronomo Paolo Zaccaria e composta dal delegato ONAV Sardegna Quirico Mura, dallo chef del ristorante “Su Carduleu” di Abbasanta Roberto Serra, dall’enogastronomo Tommaso Sussarello e dai giornalisti Dario Cappelloni, Roberto Ripa e Pasquale Porcu. Dopo la degustazione dei piatti in gara, a partire dalle 17.00, il vincitore viene incoronato alle 20.00 nella cerimonia di proclamazione e premiazione e di consegna degli attestati agli chef partecipanti.

Tre diversi appuntamenti scandiscono la serata in piazza Italia: il primo, alle 19.00, è l’incontro “Culture e sapori dei paesaggi rurali”, con Marco Bolasco, direttore area enogastronomica di Giunti Editore e consigliere di amministrazione di Slow Food, e con il coordinatore della guida I vini d’Italia de L’Espresso Maurizio Valeriani; dialoga con loro la critica enogastronomica Erica Battelani, amministratore delegato e responsabile dei contenuti del sito Via dei Gourmet.

Alle 21.00 riflettori puntati sul poeta e performer Guido Catalano di scena con il reading dei versi racchiusi nel suo ultimo libro “Ogni volta che mi baci muore un nazista” (Rizzoli): sono versi che fanno ridere, surreali e fulminanti, quelli che questo artista della parola (“Per essere un poeta son troppo di buon umore”, si legge nella pagina BIO del suo sito) propone nelle sue divertenti e stralunate performance sui palchi dei centri sociali e dei festival letterari come negli spazi più raccolti di circoli, bar e librerie. Torinese, classe 1971, Guido Catalano è autore di sette libri di poesie (circa trentamila copie vendute per “Ti amo ma posso spiegarti”, del 2012, e “Piuttosto che morire m’ammazzo”, del 2013, pubblicati da Miraggi Edizioni) e di un romanzo, “D’amore si muore ma io no” (Rizzoli), uscito l’anno scorso con l’emblematico sottotitolo “Il primo romanzo dell’ultimo dei poeti”.

Chiusura di serata, alle 22.00, con Ginevra Di Marco accompagnata da Francesco Magnelli alle tastiere e Andrea Salvadori alla chitarra in un live del suo ultimo album, “La Rubia canta la Negra”, dedicato a Mercedes Sosa, la grande voce folk argentina (1935-2009), simbolo della lotta per i diritti civili della sua terra. Un disco che rappresenta la tappa più recente (è uscito lo scorso maggio) del percorso artistico che la cantante fiorentina, già prima voce accanto a Giovanni Lindo Ferretti nei gruppi CSI e PGR, porta avanti dal 1999 con la collaborazione di Francesco Magnelli: una carriera solista sempre più aperta verso le altre culture, a partire dal progetto Stazioni Lunari, un evento che ogni volta si rinnova di artisti diversi. Canti dai margini del mondo e della storia, dai Balcani all’America Latina, dagli italiani del Sud a quelli della sua terra, la Toscana: un mondo in cui la voce di Ginevra Di Marco si conferma interprete a tutto tondo sposando con trasporto e generosità la vitalità delle proteste popolari, le doglianze e le meditazioni sulla difficile arte di stare al mondo, i volti diversi e complementari dell’amore.

A Ginevra Di Marco spetta anche il compito di aprire domenica, 1 ottobre, la giornata conclusiva di Licanìas: accompagnata ancora da Andrea Salvadori alla chitarra, proporrà alle 10.30 una serenata mattutina dal balcone della biblioteca in via san Pietro.

Alle 11.00 a Casa Cherchi è invece in programma un incontro dal titolo “Felicità d’Italia”, paesaggio, arte, musica e cibo, con la giornalista Simonetta Fiori e Piero Bevilacqua, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Roma La Sapienza. La conversazione è seguita da un aperitivo con prodotti locali. Dalle 11.30 alle 13.00, a Sa ‘omo ‘e Bona, spazio a un laboratorio sulla preparazione manuale della fregula.  

Nel pomeriggio due appuntamenti in contemporanea alle 16.00: nel centro storico si snoda un concerto con i cori a tenores S’Angelu di Neoneli, Sa Niera di Pattada e Gonare di Sarule; a Casa Cherchi si tiene invece la tavola rotonda “Industria Culturale e Festival Letterari” con la partecipazione del giornalista e scrittore Romano Cannas (direttore della sede Rai della Sardegna dal 2003 al 2013), dell’operatrice culturale Mattea Lissia, ideatrice del festival letterario “Pazza Idea”, dello storico dell’arte Christian Caliandro e dell’archeologa Maria Antonietta Mongiu, assessore regionale all’Istruzione e ai Beni culturali nella giunta Soru, negli anni in cui ha visto la luce la legge regionale sarda sui festival e i progetti di promozione della lettura.  

In piazza Barigadu, alle 17.30 un momento di festa e convivialità con la degustazione (al costo di dieci euro) dei due piatti tipici della tradizione culinaria neonelese: “Sa fregula istuvada” e “sa cassola”. Accompagna gli assaggi la musica di Salvatore Corda all’organetto e alla fisarmonica. Poi, a partire dalle 20.30 in piazza Italia, sipario sull’ottava edizione di Licanìas con Nada in concerto con brani del suo repertorio accompagnata dalla A Toys Orchestra.

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito, ma attraverso il ricavato dalle vendite del merchandising si punta a colmare la parte scoperta delle spese di viaggio degli studenti pendolari di Neoneli che frequentano le scuole superiori.

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Terza giornata, sabato 30 settembre, a Cagliari, per Forma e Poesia nel Jazz, il festival organizzato dall’omonima cooperativa, che ieri ha aperto i battenti della sua edizione numero venti, in programma fino a domenica (primo ottobre) negli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi.

Si comincia alle 15.30 con “Suoni dalla Natura”, un laboratorio d’arte, scienza e filosofia per bambini dai cinque ai dieci anni (posti esauriti) a cura dell’associazione culturale Spazio per Tempo. I piccoli ascoltano e riproducono suoni provenienti dalla natura, osservano immagini, sperimentano fenomeni e, con acqua e materiali di uso quotidiano, costruiscono uno strumento sonoro da portare a casa.

Alle 17.00 è invece in programma il primo dei due appuntamenti con il musicista e collezionista Attilio Berni: “Saxophobia” è il titolo della sua masterclass-conferenza in cui tratterà, con performance dal vivo, il tema delle trasformazioni storico-organologiche del sassofono, passato nell’arco di centocinquanta anni da parente lontano del clarinetto a strumento principale del jazz. Nell’occasione, il pubblico potrà ascoltare e ammirare alcuni tra gli esemplari di sax più rari e inusuali: dal piccolissimo sax soprillo di appena 32 centimetri al Grafton Plastic di Charlie Parker, dal Goofus Sax di Adrian Rollini ai saxofoni a coulisse.

Alle 19.00, dopo il terzo dei quattro incontri con cui il musicista e musicologo Enrico Merlin accompagna ogni pomeriggio (alle 18) il suo uditorio nei meandri della storia del jazz, prende il via il trittico di concerti della serata (biglietto di ingresso a diciotto euro). Salgono per primi sul palco i quindici membri della Civica Big Band diretta dal pianista Paolo Carrus, nome di primo piano sulla scena del jazz in Sardegna degli ultimi trent’anni: Dario Pirodda, Mauro Perrotta, Alessandro Medici, Alessandro Angiolini, Gianfranco Faret e Daniel Theissen ai sassofoni, Mauro Medda, Giorgio Granella, Manuel Mulas e Maurizio Piasotti alle trombe, Antonello Gallo, Giuseppe Faraone e Mauro Piras ai tromboni, Paolo Assiero Bra al basso e Alessandro Garau alla batteria. La Scuola Civica di Musica di San Sperate, su idea del suo direttore Francesco Pilia, ha consentito la riunione della formazione nata nell’ambito del corso di musica d’insieme tenuto dallo stesso Paolo Carrus presso la Scuola Civica di Cagliari, e che dal suo primo concerto, il 25 aprile 2002, si è esibita in diverse, prestigiose rassegne, con un repertorio che spazia dai grandi classici delle big band americane ai brani originali.

Dal vasto organico della Civica Big Band alla dimensione più ristretta del trio al centro dei riflettori nel set delle 20.00: il sassofonista Max Ionata, il bassista Dario Deidda e il batterista Lorenzo Tucci sono i suoi componenti; tre musicisti di lunga esperienza e grande affiatamento per un progetto che fa dell’interplay il suo punto di forza, come suggerisce anche il nome della formazione: Three One

Ed è ancora un trio a tenere banco nel terzo e ultimo set della serata, in programma dalle 21.30: ne fanno parte, in questo caso, il sassofonista e clarinettista Francesco Bearzatti, il batterista Roberto Gatto ed il pianista francese Benjamin Moussay impegnati in Dear John (open letter to Coltrane)”: un originale omaggio al grandissimo sassofonista afroamericano John Coltrane, di cui ricorre quest’anno il cinquantenario della scomparsa.

niko2610@gmail.com

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Dopo 7 anni la Regione ha bandito un nuovo concorso per l’assunzione a tempo indeterminato di 20 dirigenti. Il bando è stato inserito oggi sul sito istituzionale e sul Buras e e con la pubblicazione prende avvio ufficialmente la procedura selettiva.
16 dirigenti saranno destinati all’amministrazione centrale, 2 all’Ente Acque della Sardegna (Enas) ed altri 2 all’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal).
Le nuove figure sono riconducibili agli ambiti “economico-finanziario”, “giuridico-amministrativo” e “giuridico-amministrativo specifico per le politiche del lavoro” e agli ambiti “ambiente” e “territorio e infrastrutture“.
«Con questo concorso – spiega l’assessore del Personale Filippo Spanu – apriamo, con la massima trasparenza, una fase nuova per la Regione che ha bisogno di slancio e di energie fresche. Dopo alcuni anni vogliamo inserire figure di vertice che abbiano non solo competenze specifiche in materia amministrativa, ma che sappiano assumere decisioni, guidare con particolari doti di leadership gruppi di lavoro e affrontare e risolvere questioni complesse. E’ un segnale di apertura al mondo esterno: in particolare ai giovani che hanno maturato esperienze nell’ambito delle professioni e nel settore privato e acquisito conoscenze molto utili per la crescita della nostra pubblica amministrazione. Ma è anche una sfida lanciata ai tanti funzionari della Regione che legittimamente ambiscono a raggiungere nuovi importanti traguardi. La pubblica amministrazione – aggiunge Filippo Spanu – è profondamente mutata in questi anni e con questo concorso intendiamo assecondare questo processo di cambiamento in grado di portare, nei suoi futuri sviluppi, ulteriori concreti vantaggi per i cittadini e per le imprese-» 
La procedura concorsuale sarà caratterizzata da due prove scritte e da una prova orale. La prima, comune a tutti gli ambiti e basata sulla verifica delle attitudini al ruolo dirigenziale, avrà un peso particolare nella valutazione finale della commissione. Il test è infatti incentrato sugli aspetti che riguardano la capacità di effettuare scelte, di guidare un gruppo di lavoro e di trovare soluzioni relative all’organizzazione di strutture complesse favorendo l’innovazione, la semplificazione e l’ottimizzazione dei processi decisionali. Alla prova è assegnato un punteggio massimo di 20 punti e per il suo superamento è necessario raggiungere almeno 14 punti.
Se le domande di partecipazione dovessero superare di almeno dieci volte il numero dei posti messi a concorso, nei rispettivi ambiti, si procederà con una prova preselettiva con 100 quesiti a risposta multipla, a correzione informatizzata. La comunicazione sulla preselezione verrà pubblicata sul sito della Regione il prossimo 13 dicembre.
Le domande devono essere presentate a partire dalle ore 8.00 del prossimo 4 ottobre e sino alle ore 23.59 dell’8 novembre 2017. Ogni concorrente può partecipare a un solo ambito con domanda da inoltrare esclusivamente on line, tramite il link disponibile sul sito della Regione (www.regione.sardegna.it), nella sezione Servizi al cittadino-Concorsi, selezioni, mobilità e comandi. Nella guida, disponibile nello stesso sito, sono contenute le indicazioni per la corretta compilazione e presentazione della richiesta.
Dopo aver inoltrato la domanda sarà possibile chiedere correzioni per sanare vizi di conformità rispetto alle prescrizioni del bando. Sarà l’Amministrazione regionale a valutare la richiesta, e in caso di accoglimento, a fornire le istruzioni e i tempi per le modifiche. I requisiti di ammissione al concorso devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda.
«Va avanti – osserva l’assessore Spanu – il percorso che abbiamo delineato all’inizio di questa esperienza di governo per rafforzare il sistema Regione: nei mesi scorsi abbiamo pubblicato il bando di concorso rivolto alle categorie protette, oggi è la volta del bando per i nuovi dirigenti. Stiamo inoltre pensando ai lavoratori precari attraverso le procedure di stabilizzazione previste dalla legge approvata dal Consiglio regionale e nei prossimi mesi rivolgeremo la nostra attenzione all’ingresso di nuovi funzionari.»

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Prende il via il progetto di videosorveglianza nei punti nevralgici del centro di Sant’Antioco. Questa mattina, in piazza Italia, è stata installata una telecamera di ultima generazione, attiva tutti i giorni, 24 ore su 24. 

«All’obiettivo primario, consistente nel garantire maggiore sicurezza ai cittadini e contrastare gli atti di vandalismo e di microcriminalità, si accosta una precisa e ragionata funzione preventiva: la collocazione di dispositivi di videoripresa, secondo questa Amministrazione – spiega il sindaco, Ignazio Locci -, può essere un concreto deterrente al verificarsi di episodi di inciviltà nel centro cittadino. Così come risponde a una precisa volontà preventiva l’installazione, attualmente in corso, degli appositi pannelli di segnalazione dell’area videosorvegliata. E, aspetto non meno rilevante, garantisce un ausilio concreto al lavoro di controllo del territorio garantito dalle forze dell’ordine impegnate a Sant’Antioco.»

«Il dispositivo montato questa mattina consentirà non soltanto di offrire una panoramica su piazza Italia, ma estenderà il proprio raggio visivo fino a via Perret, via Roma e via Belvedere. Si tratta del primo intervento di un progetto ben più ampio – conclude Ignazio Locci -, che mira a coprire tutti i punti sensibili della città: gradualmente, infatti, procederemo con l’installazione di analoghi apparati anche in Piazza Umberto, in Piazza Ferralasco e sul Ponte che sormonta l’istmo.»

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«Il ritorno di Luna Rossa in Sardegna è un obiettivo raggiunto, per il quale si è lavorato con costanza in questi ultimi mesi.» Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru commentando la scelta del team Prada di utilizzare Cagliari come base operativa in vista della America’s Cup del 2021. «Avevamo auspicato questa scelta in tutti i nostri contatti con il team Prada e siamo ben contenti che si sia infine concretizzata. Significa che la Sardegna, quando si lavora bene per renderla accogliente e competitiva, è in grado di richiamare presenze qualificate che possono generare un circuito virtuoso. Voglio sottolineare – conclude Francesco Pigliaru – il valore della collaborazione tra diverse istituzioni, che con la regia della Regione ha prodotto questo risultato». 

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Dai gnocchetti ai carciofi alla fregola con crema di pecorino, dal cinghiale aghisadu al maiale alla birra, passando per le tradizionali panadine, le pennette al tonno alla portoscusese e le gustose seadas di Bauladu. Saranno solo alcune delle specialità che si potranno assaporare domani e domenica 1° ottobre tra gli stand allestiti nelle corti di San Gemiliano. Nella suggestiva cornice del sagrato attorno alla chiesa campestre si svolgerà – a partire da sabato 30 settembre e sino a domenica 1° ottobre – il “Festival delle Pro Loco”. La manifestazione, arrivata alla 12ª edizione, è una miscela tra un raduno enogastronomico e uno spaccato delle Sagre paesane della Sardegna. L’organizzazione della rassegna è affidata alla regia della Pro Loco di Sestu, con il patrocinio dell’assessorato regionale al turismo, della presidenza del Consiglio regionale e con il contributo dell’Amministrazione comunale.

Il via alla kermesse è previsto per sabato alle 19.00 con l’inaugurazione e l’apertura degli stand incastonati negli “Stallis”. Ricco il menù offerto a turisti e visitatori, composto da tante specialità della tavola isolana preparate secondo la tradizione culinaria locale. A mettere in vetrina i gioielli dell’enogastronomia le Pro Loco provenienti da Uri, Sestu, Segariu, Samatzai, Sarroch, Donori, Ussana, San Giovanni Suergiu, Furtei, Pula e Soleminis. Alle 20.00, nello spazio antistante la chiesa, ci sarà la degustazione dei vini della Cantina Golostai di Oliena, poi uno spettacolo di balli tradizionali della Sardegna accompagnato dall’organetto di Walter Mameli e dal canto a chitarra di Onofrio Cocco e Maurizio Mocci. Sapori, gusti e colori dalla Sardegna, dunque, con una vetrina che si riproporrà domenica mattina con i volontari dell’Associazione Amici Volontari di San Gemiliano che guideranno gli appassionati all’interno delle lollas.

La fiera, che si avvale del supporto dei gruppi folk I Nuraghi, San Gemiliano, Amatori Ballo Sardo e de Is Mustayonis e S’Orku Foresu, prevede per domenica alle 17.00 la celebrazione della messa animata dai diversi volontari delle associazioni turistiche e alle 19.00 le degustazioni delle pietanze preparate dai volontari delle diverse Pro loco. Non mancheranno le “patate dell’orto” fritte nell’olio di oliva a km 0, gli gnocchetti al sugo di cinghiale ed il tonno di Portoscuso alla 5 erbe aromatiche. Nel percorso, tra gli stand, sarà ricavato lo spazio anche per la preparazione del pane tradizionale isolano nel forno a legna. Immancabili le castagne arrosto e le panadine sestesi, accompagnate dai vini del polo enologico Cossedda di Sestu. Altra prelibatezza della rassegna gli spaghetti alla “Sardamatriciana sestese”. Alle 20.00 l’esibizione dei balli tradizionali della Sardegna ed i canti popolari del Coro Serpeddì di Sinnai. Il coordinamento della raccolta differenziata sarà curato dal gruppo Scout “Il Ponte” di Sestu.

Per la sindaca Paola Secci, «è un’occasione molto importante di promozione turistica delle peculiarità di Sestu e un momento di condivisione con altre Pro Loco». Il presidente della Pro Loco, Mario Ziulu, spiega le finalità della kermesse: «La manifestazione si pone l’obiettivo di creare un appuntamento annuale, unitario e unificante che possa far incontrare le Pro Loco della Regione, con tutto il loro bagaglio di conoscenze, ricerche ed entusiasmo. Sarà occasione di interscambi culturali ed enogastronomici. A San Gemiliano porteremo la Sardegna dalle mille sagre in un unico appuntamento».

Programma della manifestazione

Sabato 30 settembre

Ore 19.00 Inaugurazione e distribuzione delle degustazioni a cura delle Pro Loco

Ore 20.00 Nello spazio antistante la chiesa – Degustazione dei vini della Cantina Golostai di Oliena, a seguire Balli tradizionali della Sardegna, con Walter Mameli all’organetto e il Canto a chitarra con Onofrio Cocco e Maurizio Mocci.

Domenica 1 ottobre

Ore 17.00 – Santa Messa celebrata dal parroco mons. Onofrio Serra.

Ore 19.00 – Distribuzione delle degustazioni a cura delle Pro Loco.

Ore 20.00 – Nello spazio antistante la chiesa – Degustazione dei vini della Cantina “Tenute Cossedda” di Sestu, a seguire balli tradizionali della Sardegna, con Walter Mameli all’organetto e l’esibizione del Coro “Serpeddì” di Sinnai.

 

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Grazie alla sensibilità dell’Associazione Turistica Pro Loco Mamoiada, presieduta da Giuliana Gungui, in due giorni – 23 e 24 settembre – della festa in onore dei santissimi Cosimo e Damiano (dal 16 al 27 settembre), la F.A.S.I. (Federazione delle 68 associazioni sarde nell’Italia continentale) ha potuto realizzare, nel paese universalmente noto per Mamuthones e Issohadores (e per uno splendido Museo delle Maschere mediterranee, che richiama migliaia di visitatori), non solo un incontro del proprio Comitato Esecutivo (presso la sede della Pro Loco) ma anche un’assemblea aperta ed all’aperto – nella piazza antistante il Santuario campestre di San Cosimo e Damiano – dei rappresentanti di un numero significativo dei propri Circoli.   

Il Comitato esecutivo, prima di affrontare le tematiche interne, ha ascoltato i rappresentanti del gruppo dei Riformatori sardi (Franco Sergio Pisano, Attilio Dedoni, Luigi Crisponi), che hanno illustrato la loro campagna per vedere riconosciuta l’insularità della Sardegna nella Costituzione italiana.

Nell’incontro all’aperto, coordinato da Giacomo Serreli, svoltosi sotto un sole cocente nella mattina di domenica 24, la presidente della F.A.S.I., Serafina Mascia, e diversi responsabili dei Circoli hanno interloquito con personalità importanti della cultura attive nell’isola (Raffaele Sestu, presidente dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia-sezione Sardegna; Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta e del Progetto Freemmos; Ciriaco Offeddu, presidente dell’Associazione Beyond Thirty-Nine; Bachisio Bandinu, antropologo; Sebastiano Pilosu, dell’Associazione Tenores Sardigna; Mario Paffi, presidente della Cooperativa Viseras) e con numerosi uditori della comunità locale. Si è trattato quasi, a distanza di poco meno di un anno, di una sessione ulteriore del sesto Congresso Nazionale della F.A.S.I. che si è tenuto a Quartu Sant’Elena dal 28 al 30 ottobre 2016 e che aveva per slogan «La rete degli emigrati patrimonio dell’Isola. Solidarietà, cultura, progettualità: risorse per un nuovo sviluppo».

Anche in questa occasione le parole della presidente e dei rappresentanti dei Circoli, e anche l’esposizione di una parte significativa delle pubblicazioni realizzate negli anni dalla Federazione, hanno fatto comprendere all’uditorio locale la specificità degli interventi della F.A.S.I.  volti a far conoscere, nei luoghi di nuova residenza degli emigrati, la cultura e l’economia della Sardegna, con vantaggi anche economici oltre che di immagine per l’Isola (basta pensare alla propaganda a favore del turismo in Sardegna e dello smercio dei prodotti agro-alimentari sardi).

Ai “figli di Sardegna” che vivono fuori dell’isola, dall’altra parte, è stato possibile ascoltare le interessanti proposte di autorevoli personalità che hanno sempre avuto a cuore il confronto con le realtà associate degli emigrati anche nella ricerca costante dei contatti in grado di favorire a sinergia delle due componenti dell’unico Popolo Sardo allo scopo di trovare soluzioni per i problemi della comune terra madre.

Nel pomeriggio la sfilata delle maschere tradizionali e l’esibizione di gruppi di ballo, di tenores, di cori dell’Isola e di un gruppo con launeddas e organetto, provenienti da diverse zone della Sardegna, hanno suscitato forti e non dissimili emozioni nel cuore sia degli emigrati sia  dei partecipanti locali alla festa, gli uni e gli altri “figli di Sardegna” e fieri delle proprie tradizioni.

Paolo Pulina

 

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Il Comitato Esecutivo nazionale della F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde in Italia) ha deliberato di sostenere il referendum che ha come obiettivo il reinserimento nella Costituzione italiana della tutela e valorizzazione dell’insularità e delle prerogative che ne conseguono dal punto di vista economico e culturale.

Da oltre 40 anni i Circoli degli emigrati sardi vivono il dramma della insularità. Il riconoscimento costituzionale del principio certifica il diritto alle pari opportunità di tutti gli italiani e consente di realizzare la continuità territoriale per tutti e permette di colmare il gap strutturale dell’insularità e gli svantaggi che ne derivano in tutti i campi.

L’adesione è avvenuta dopo l’incontro di Mamoiada dove erano presenti tutte le delegazioni sarde in Italia.

Discusso il gap strutturale e infrastrutturale. Il deficit in campo sanitario e assistenziale, scolastico nonché quello della rete stradale, ferroviaria, idrica e delle strutture portuali ed aeroportuali..

Un’adesione convinta e strategica per quel traguardo delle centomila firme disegnato dal comitato promotore.

Presenti Sergio Pisano ed i consiglieri regionali Attilio Dedoni e Luigi Crisponi, la presidente della F.A.S.I. Serafina Mascia, ha dichiarato: «Da oltre 40 anni i Circoli degli emigrati sardi sono impegnati nella lotta per risolvere i problemi dei trasporti, che è centrale per il loro rapporto con la propria terra e che è cruciale per tutti i sardi, per il loro diritto alla mobilità e per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna. La soluzione del problema è la piena realizzazione della continuità territoriale per tutti, colmando il gap strutturale dell’insularità e gli svantaggi che ne derivano in tutti i campi

«Il referendum sul principio di insularità sta innescando uno straordinario processo di unione tra i sardi che hanno voglia di rinnovamento», ha detto Roberto Frongia, presidente del comitato promotore.

Soddisfazione per l’importante adesione sono stati espressi da Sergio Pisano e Attilio Dedoni, presenti all’incontro nazionale, che hanno curato i rapporti con la F.A.S.I. 

 

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Questa mattina il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, il segretario comunale Giantonio Sau e la Giunta comunale, hanno salutato e ringraziato l’ing. Giampaolo Porcedda «per il grande impegno profuso in oltre 35 anni al servizio del comune di Carbonia».

L’ing. Giampaolo Porcedda è stato dirigente del II, IV e IV Servizio.

Era stato assunto a tempo indeterminato dal comune di Carbonia nel 1983.

Il sindaco e la Giunta hanno omaggiato il dirigente con una targa, «un piccolo ma doveroso riconoscimento per il prezioso lavoro svolto dall’ing. Porcedda per il Comune della sua città natale, Carbonia».