Cala il sipario sulla nona edizione del NurArcheoFestival.
[bing_translator]
Dopo un mese e mezzo serrato di spettacoli dislocati in alcuni dei siti archeologici di maggior pregio dell’Isola, fra Ogliastra, Nuorese, Sulcis e Oristanese, cala il sipario sulla nona edizione del NurArcheoFestival, la rassegna organizzata dal Crogiuolo, con la direzione artistica di Rita Atzeri. A mettere il sigillo di chiusura sul festival sarà un doppio appuntamento.
“Genti, intendete questo sermone” (monologhi giullareschi medioevali e moderni), ancora una produzione nazionale in prima assoluta regionale, è lo spettacolo che andrà in scena domenica 17 settembre, alle 21.00, a Carbonia, nell’area archeologica di Monte Sirai. Autore e protagonista Matteo Belli, attore dalle brillanti mimica e recit-azione, dove emergono le potenzialità della sua voce – il suo maestro è stato Carmelo Bene – e la forte gestualità – la critica già diversi anni fa lo aveva definito “il nipotino di Dario Fo”. Con tali numi tutelari, sul palco nudo, Belli dà vita, riportandoli sulla scena, a testi letterari dimenticati dell’epoca medioevale.
“Genti, intendete questo sermone” è una lezione-spettacolo per nulla accademica, una sorta di florilegio di testi giullareschi italiani medioevali e moderni. Il percorso proposto è un’occasione per ascoltare e vedere rappresentati brani poetici del XIII e XIV secolo, esempi di una letteratura un tempo considerata minore e ancora oggi poco studiata ma di estremo interesse. Si va da un classico come “Rosa fresca aulentissima” di Ciullo o Cielo d’Alcamo ai sorprendenti giochi linguistici del “Bisbidis” di Manoello Giudeo, da altri celebri testi dell’epoca fino a un omaggio finale dedicato all’antica tecnica del grammelot, linguaggio quasi senza parole riconoscibili e basato sulla tecnica onomatopeica dell’imitazione di altre lingue, in cui proprio Fo era maestro.
Alle 19.00 la visita guidata della fortezza fenicio-punica di Monte Sirai, a cura della cooperativa Mediterranea.
Sempre domenica 17, ma alle 19.30, Gianluca Medas sarà a Sinnai, al Nuraghe Sa Fraigada (in località Monte Cresia) con “Alla luna” (produzione Figli d’Arte Medas), spettacolo di narrazione dal titolo leopardiano, ideato appositamente per il NAF. Così l’aedo Medas, che sarà accompagnato dal suono del clarinetto da Valentina Fiore, descrive la messa in scena: «E’ notte. Il falò è acceso. Il pubblico seduto attorno. Il narratore spunta dal buio. Illuminato dalle fiamme comincia a raccontare. Le sue parole sono navicelle che solcano il mare oscuro della notte… Luna e i suoi compagni di avventura. Le leggende sono un viaggio nel tempo e nello spazio. Mille racconti dal sapore antico… Ed eccole, le evocazioni richiamate, giungono accompagnate dalle parole piene di energia, si chiamano coniglio lunare, rospo, scimmia, lontra, sciacallo, Inaba, il cui compito è forgiare le chiavi del destino, e Selene e la sua nemesi Ecate. Storie lunari sussurrate mentre le fiamme crepitano allegre e la notte spinge il buio…»
La coop. Bios propone un’escursione naturalistica notturna sulle orme del cervo sardo (per informazioni: 335 8091112).
Il NAF 2017 avrà una coda non prevista: dopo il rinvio a causa del maltempo dello spettacolo del 10 settembre, DEINAS – testo di Clara Murtas, regia di Rita Atzeri – verrà recuperato e riproposto venerdì 22, alle 19.00, sempre a Villa Verde, nel complesso nuragico di Brunk’e s’Omu (loc. Mitza Margiani).