18 July, 2024
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Bilancio positivo per la prima edizione del “Carbonia Wine Festival”. Degustazione dei migliori vini della Sardegna, rivitalizzazione del centro storico cittadino, presenza di un pubblico motivato e soddisfatto. Sono alcuni dei dati salienti che hanno caratterizzato la prima edizione della manifestazione, unica nel suo genere, organizzata dalla Event’s Partners, con il patrocinio e il contributo economico del comune di Carbonia, la collaborazione del Consorzio di Tutela del Vino Carignano del Sulcis, del Consorzio di Tutela Vini di Cagliari e della FIS (Federazione Italiana Sommelier). In totale, nelle due serate di venerdì e sabato, oltre 5.000 persone si sono recate in via Manno. Di queste, circa 1.100 hanno acquistato i tickets che consentivano la degustazione dei vini proposti.

L’Amministrazione comunale di Carbonia ha espresso soddisfazione per la riuscita dell’evento, sia dal punto di vista della partecipazione, che dal punto di vista organizzativo. «Il Carbonia Wine Festival ha contribuito alla destagionalizzazione dei flussi turistici – ha detto il sindaco, Paola Massidda -. La prima edizione ha fatto registrare numeri importanti, che ci auguriamo di replicare e, se possibile, di migliorare nelle prossime edizioni. Questo evento è stato un’occasione per accrescere la cultura del vino nel nostro territorio, analizzando gli aspetti produttivi, sociali, economici, ambientali, etici e salutisti legati al comparto vitivinicolo. Comparto vitivinicolo che costituisce uno dei fulcri dell’intero settore agroalimentare».

«È stata apprezzata la qualità dei vini, la professionalità mostrata dai sommelier sia nelle singole degustazioni, sia nelle lezioni che sono state impartite a favore dei partecipanti – ha spiegato l’assessore delle Attività produttive, Mauro Manca -. Le cantine presenti hanno messo a disposizione i loro prodotti di punta e il pubblico presente ha gradito. Il numero di bicchieri venduti, 1.100 in due giorni, dimostra tale apprezzamento. Ci sono sicuramente delle migliorie da apportare, ma la  strada è stata tracciata e la seconda edizione fa già parte del programma del prossimo anno.»

 

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Il deputato del Partito democratico Emanuele Cani interviene sull’incidente mortale sul lavoro verificatosi questa mattina a Portovesme.

«Su quanto accaduto oggi, un giovane operaio che ha perso la vita, ritengo sia necessario e doveroso esprimere tutto il cordoglio e la vicinanza ai familiari e colleghi – dice Emanuele Cani -. Un fatto drammatico che, ancora una volta ripropone la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro. A questo proposito è opportuno rimarcare l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro dove diventano fondamentali tutte le azioni di prevenzione. Ai familiari del giovane operaio – conclude Emanuele Cani – deve andare, ora, tutto il sostegno e supporto necessario.»

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«La tragica scomparsa di un operaio nell’adempimento delle proprie mansioni, colpisce tutte la comunità lavorativa, di tutti i comparti e in particolare quello industriale.» Lo scrive, in una nota, la RSU Eurallumina.

«Il cordoglio della RSU Eurallumina, a nome delle lavoratrici e dei lavoratori dello stabilimento, per una giovane vita spezzata e per il lutto dei familiari che hanno appreso della perdita del loro caro, impegnato lontano da casa,per condurre e garantirgli una vita dignitosa – si legge ancora nella nota -. Gli operai morti sul lavoro non hanno nazionalità! Questo è il momento del silenzio e della riflessione, sarà chi preposto ad accertare e fare chiarezza su quanto  di irreparabile sia accaduto.»

«Ogni frase, ogni commento ulteriore, presta il fianco alla retorica, purtroppo inevitabile in questi casi. Come sempre fatto, va ribadito il richiamo alla massima e mai sufficiente attenzione durante le attività operative, a partire da quelle più banali, alla prevenzione, al rigoroso rispetto di regole e procedure, che sono un dovere per se stessi e per chi ci sta vicino – conclude la RSU Eurallumina -, la prima regola per garantire il massimo della sicurezza personale e collettiva.»

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Al via anche in Sardegna le iniziative legate alla prima annualità del Piano Export Sud 2, il Programma pluriennale di promozione e di formazione elaborato dal MISE e ICE Agenzia e finanziato con fondi UE, destinato alle realtà produttive e imprenditoriali delle regioni del Mezzogiorno. La Sardegna, insieme a Abruzzo e Molise, rientra tra le regioni cosiddette “in transizione” e destinatarie di un finanziamento complessivo pari a 6 milioni e 600 mila euro.
Il Piano PES2 ha due obiettivi: trasformare aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali e incrementare la quota di esportazione, sul totale nazionale, ascrivibile alle regioni del Mezzogiorno nei settori di intervento. I destinatari sono micro e piccole medie imprese, startup, consorzi, reti di impresa, parchi tecnologici, centri universitari ed incubatori.
Le filiere interessate, invece, sono: agroalimentare, arredo e costruzioni, alta tecnologia, energia, moda e mobilità. Le prime iniziative promozionali per le imprese, con condizioni di partecipazione agevolate, sono già in atto. S’inizia con la partecipazione fieristica, dal 2 al 10 dicembre 2017, al Nautic 2017 di Parigi, il più antico salone nautico francese, appuntamento destinato agli operatori del settore che vogliono far conoscere i loro prodotti e ampliare il portafogli clienti internazionale.
La seconda iniziativa, invece, è legata al Nano Tech 2018, il più grande evento mondiale dedicato alle nanotecnologie, che si svolgerà dal 14 al 16 febbraio 2018 a Tokyo.

«Ci sono molte imprese sarde dei settori della nautica e dell’ICT che hanno le carte in regola per competere nei mercati internazionali e farsi conoscere e apprezzare anche all’estero – dice l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Spero che sappiano cogliere le opportunità offerte dalle agevolazioni per partecipare ai due eventi fieristici. L’inserimento della Sardegna nel Piano Export Sud 2 – aggiunge l’assessore dell’Industria – consente alle imprese di crescere sia in termini di competenze che di mercato. Le iniziative del Piano, tra l’altro, sono frutto del coordinamento sviluppato in questi anni tra ICE Agenzia e Regione e delle proposte avanzate dall’Assessorato nei mesi scorsi per la messa a punto del Programma, in linea con le numerose azioni portate avanti per aiutare il sistema imprenditoriale sardo a essere più presente oltre i confini regionali e nazionali. Il nostro Programma triennale per l’Internazionalizzazione da 22 milioni di euro ha ottenuto il gradimento delle centinaia di imprese sulle quali si sono concentrati gli interventi, dai bandi per le aziende singole e associate, ai Forum tematici e agli Export lab che hanno consentito di formare figure professionali qualificate nell’elaborazione di piani commerciali per l’estero». 

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mucche

Si è svolta questa mattina una riunione sulla situazione epidemiologica della lingua blu tra l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, Alberto Laddomada, il responsabile dei servizi veterinari dell’Ats, Franco Sgarangella, i rappresentanti del servizio di Igiene Pubblica e Veterinaria dell’assessorato e le associazioni di categoria degli agricoltori Cia, Copagri, Confagricoltura e Coldiretti.
L’assessore ha dato rassicurazioni sulla pronta e capillare risposta dei servizi veterinari nei territori nei quali sono stati accertati nuovi focolai del sierotipo 4 della lingua blu con l’istituzione di una specifica task force: oltre 400mila i capi già vaccinati, sono a disposizione altre 400 mila dosi di vaccino per il sierotipo 4.
Di fronte alle preoccupazioni espresse dalle associazioni di categoria per il diffondersi della malattia – che colpisce ovini e bovini -, l’assessore ha assunto l’impegno di portare quanto prima in Giunta una delibera che assicuri la possibilità di vaccinazione anche per i bovini nelle aree infette e che aggiorni la tariffazione straordinaria per consentire la vendita dei vaccini agli allevatori e la somministrazione da parte dei veterinari anche del servizio pubblico.
Ad oggi sono oltre un centinaio i focolai accertati per il sierotipo 4: 11 nel cagliaritano, 12 in Gallura, 1 nel Nuorese, 93 in Ogliastra.

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Anche quest’anno l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ricorderà Silvio Olla, l’eroe antiochense caduto tragicamente a Nassiriya il 12 novembre 2003, con un Memorial di calcio a 11, giunto alla 7ª edizione.

L’assessorato dello Sport,coordinato dall’assessore Roberta Serrenti, ha organizzato l’evento in collaborazione con la società Antiochense 2013. Sono previste due giornate: il 19 settembre, alle ore 16.00, alla presenza delle autorità militari, del sindaco Ignazio Locci, della Giunta e della banda musicale della Brigata Sassari, verrà deposta una corona sulla lapide dell’eroe. Dalle 17.00 alle 22.00, allo stadio comunale di Sant’Antioco, dopo l’esibizione della banda della Brigata Sassari, verranno disputati gli incontri tra le squadre del Comando Carabinieri, dell’Esercito Sardegna, del 151° RGT Cagliari, del 152° RGT Sassari, del 5° Genio RGT Macomer e del 3° RGT Bersaglieri Teulada. Il 20 settembre, dalle ore 16.00 alle ore 20.00, sono previste le finali, con un intermezzo, alle 17.30, per un incontro tra l’Under 17 Allievi Nazionali del Cagliari calcio, allenata da David Suazo, e la squadra locale dell’Antiochense 2013, militante in 2ª categoria.

«La partecipazione entusiasta di squadre militari da tutta la Sardegna, il coinvolgimento del Cagliari calcio, della squadra di calcio locale dell’Antiochense, della celeberrima Banda musicale della Brigata Sassari e della Banda musicale cittadina Giuseppe Verdi – dice l’assessore Roberta Serrenti – faranno del 7° Memorial un evento coinvolgente ed emozionante. Speriamo in una massiccia partecipazione da parte di tutta la città, affinché Silvio Olla sia ricordato da tutti, compresi i più giovani.»

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Dopo il successo di “L’arte è una caramella”, la lectio teatrale di storia dell’arte di e con Carlo Vanoni, prosegue con il secondo appuntamento “Settembre il mese azzurro”il teatro interpreta l’arte visiva, la nuova rassegna firmata Il Crogiuolo e diretta da Rita Atzeri.

“Su muru prinzu – Il muro incinto” è il titolo dello spettacolo che Giovanni Carroni porta in scena domani, martedì 12 settembre, alle 21.00, allo spazio Fucina Teatro, nel centro culturale La Vetreria di Pirri. Liberamente tratto da “Memorie di Orani” di Costantino Nivola, il testo è di Paolo Puppa, la regia di Carroni, le musiche di Battista Giordano, le scene di Marco Nateri e dello stesso Carroni, ispirate alla produzione artistica di Maria Lai, carissima amica di Nivola (produzione Bocheteatro).

«Il muro panciuto della casa nascondeva sempre un tesoro, il pane piatto e sottile che si gonfiava al calore del forno, promessa che la nostra fame sarebbe stata appagata per sempre. Allo stesso modo la donna incinta nasconde nel suo grembo il segreto d’un figlio meraviglioso». Costantino Nivola si racconta attraverso il ciclo vitale delle stagioni. «Lo spettacolo tocca una forma ontologica della memoria – scrive Carroni -. La memoria della vita e dell’incontrare la morte, perché il corpo deve sapere cos’è la morte. La consapevolezza della morte, come per Nivola, consente di rinnovare noi stessi e i nostri sentimenti. Poiché la nostra vita in realtà è il percorso verso l’Ade, e questo “rito” teatrale vuole essere anche l’ampliamento di questo percorso».

L’attore tenta di superare i limiti del suo corpo per entrare nel metafisico della scena, per assecondare e svelare il significato profondo della parole del grande artista di Orani.

 

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Giuseppe Corrias, specializzando all’ultimo anno in radiologia, laurea in Medicina nel 2013 conseguita all’Università di Cagliari, ha ricevuto un premio da 10.500 dollari dall’Issnaf, Fondazione scientifica senza scopo di lucro costituita da specialisti italiani negli Stati Uniti. Il dottor Corrias, originario di Arzana, trent’anni da compiere, è impegnato da alcuni mesi nello studio e nella ricerca di eccellenza in ambito diagnostico nel settore oncologico. La borsa di studio finanziata dall’Issnaf (Italian scientists and scholars in North America foundation, http://www.issnaf.org ) è basata sui lavori di ricerca sul cancro con particolare attenzione alla risonanza magnetica e alla tomografia computerizzata. Oltre al premio degli scienziati residenti nel Nord America, lo specialista ogliastrino è stato premiato anche dalla rete Globus: un riconoscimento legato alla destinazione di alto pregio scientifico. Giuseppe Corrias al Memorial Sloan Kettering ha come tutor il professor Lorenzo Mannelli. Tra le tematiche, le metodiche di imaging nella risonanza, nella Tac e nella Pet, con particolare attenzione ai tumori su fegato e pancreas. Un settore in cui la radiologia ha un ruolo chiave.

Lo sviluppo delle tematiche più attuali, una formazione innovativa, tecnologie e dinamiche cliniche all’avanguardia, relazioni e confronto con i più accreditati centri di ricerca al mondo: la scuola di Radiologia dell’ateneo di Cagliari marcia compatta. «Stiamo investendo molto in ambito neurologico, neuro-vascolare, vascolare, ginecologico ed oncologico. La capacità – spiega Luca Saba (ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia, dipartimento Scienze mediche e sanità pubblica dell’Università del capoluogo – Azienda ospedaliera universitaria, policlinico “Duilio Casula”) – di formare giovani arricchendoli di competenze internazionali rappresenta un elemento di crescita futura per il nostro sistema sanitario e accademico». Da qui, il collegamento con gli scienziati italiani della Fondazione Issnaf. «La nostra collaborazione con la Fondazione – aggiunge il professor Saba – si è aperta quest’anno a seguito di una serie di conferenze sull’immagine oncologica tenute un ateneo da Lorenzo Mannelli».

Programma di scambio dell’Università di Cagliari, Globus promuove la mobilità studentesca in ambito extraeuropeo e consente di trascorrere un periodo di studio o tirocinio in atenei e centri di ricerca non europei. Inoltre, permette di svolgere anche altre attività formative, quali tirocini, frequenza di corsi e superamento di esami e, in alcune sedi specifiche, ricerca volta a preparare la tesi finale.

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Va in archivio l’edizione 2017 della “Festa manna di Gaddura” che si è svolta a Luogosanto dal 7 al 9 settembre. Tre giorni in cui la “Città Mariana” è stata al centro della vita sociale e religiosa in Gallura. «Sono stati dei giorni impegnativi ma davvero soddisfacenti – commenta il sindaco di Luogosanto, Agostino Pirredda – il bilancio finale della “Festa manna” non può che essere molto positivo. Tutto si è svolto alla perfezione: dall’organizzazione dei riti religiosi ai concerti di Alex Britti, degli Istentales e dei Tressardi. Va detto che il Comitato Fidali ’73, che ha avuto l’onere e l’onore di organizzare la festa, ha azzeccato i protagonisti dei due concerti. Ormai è stato raggiunto un livello davvero alto e l’auspicio, per il 2018, è proprio quello di mantenere questa qualità e, semmai, di migliorarla». Se l’esibizione del cantautore romano Alex Britti è stato, come da facile previsione, l’evento più seguito (con migliaia di persone davanti al palco), il momento più significativo ed emozionante della “Festa manna” è stata, come sempre, la conclusione della processione religiosa: «L’attimo più suggestivo anche quest’anno è stato l’ingresso del simulacro della Madonna nella Basilica – spiega Pirredda – circondata e protetta  dai cavalieri, dai gruppi folk, dalle autorità civili e religiose e da tutta la popolazione di Luogosanto e non solo. Quando la processione termina senza intoppi e tutto si svolge in perfetto ordine, allora significa che il primo, grande passo verso una festa riuscita è stato compiuto. Voglio ringraziare la Pro Loco di Luogosanto, che ha curato la direzione artistica della processione». Un commento su Alex Britti: «Una persona straordinaria, un grande professionista che ha fatto due ore di concerto suonando musica di alto livello».

La “Festa manna di Gaddura” è stata estremamente partecipata con un lungo elenco di gruppi folk e di confraternite presenti: a partire dal “Civitas Mariana di Luogosanto, per proseguire con il gruppo folk “Santa Maria” Arzachena; “Città di Arzachena”; i due gruppi di Sant’Antonio di Gallura, quello omonimo e il gruppo “Lu Naracu”; “Lu rizzatu Caragnanesu” di Calangianus; “Nuovo gruppo folk Lungoni” di Santa Teresa Gallura; “Gruppo folk Bortigiadas”; “Li Frueddhi” di Telti; i due gruppi folk di Trinità d’Agultu e Vignola, quello omonimo e il gruppo “La Trinitai”; i due gruppi folk di San Pantaleo, quello omonimo e il gruppo “Balbacana”; il gruppo folk olbiese e, infine, il gruppo “Ampuriesu” di Valledoria. Le confraternite presenti provenivano da Olbia, Calangianus, Monti, Bortigiadas ed Aggius. Anche la parte politica e amministrative della Sardegna ha voluto omaggiare la 789esima edizione della festa: erano presenti, infatti, i due assessori regionali Pierluigi Caria e Cristiano Erriu, i consiglieri regionali Giuseppe Fasolino e Giuseppe Meloni, il presidente dell’Anci Emiliano Deiana, il senatore Silvio Lai, oltre ai sindaci di Santa Teresa, Aglientu, Badesi, Calangianus, Sant’Antonio di Gallura, Telti, Loiri – Porto San Paolo, Monti, La Maddalena e i rappresentanti di Padru, Olbia, Tempio e Luras. «I rappresentanti delle istituzioni ci hanno omaggiato della loro vicinanza e questo ci riempie di orgoglio, cosi come la presenza di tutti i gruppi folk e delle confraternite: li sentiamo vicini, devo ringraziarli tutti – dice Agostino Pirredda – questo è, in effetti, il riconoscimento migliore e ufficiale per la “Festa manna di Gaddura”».

Venerdì prossimo si svolgerà l’ultimo appuntamento della tradizione: la “Festa di l’ottu” che si svolge, appunto, otto giorni dopo l’inizio dei festeggiamenti. In quell’occasione il Comitato uscente consegnerà la bandiera a quello entrante. «Noi del ’73 faremo il passaggio di consegne a quelli del ’74 – racconta il sindaco – i quali entro il 30 settembre si costituiranno ufficialmente in Comitato Fidali 74 e inizieranno a organizzare l’edizione del 2018. Il sistema dei comitati, istituito decenni fa, è importantissimo e funziona alla perfezione, non c’è nulla da cambiare ed è proprio grazie a questa dinamica che, ogni anno, la festa è sempre molto bella e partecipata. I comitati devono continuare a lavorare come hanno sempre fatto».

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La RSU ha diffuso un comunicato sul tragico incidente verificatosi questa mattina alla Portovesme srl, nel quale ha perso la vita un giovane operaio romeno di 39 anni, dipendente dell’impresa Taccolini di Bergamo.

«Oggi 11 settembre 2017, alle ore 8.10 circa, a seguito di una chiamata urgente all’infermeria, siamo stati avvisati di un incidente sul lavoro, accaduto nell’area vasche zona parco sud dello stabilimento – si legge nella nota -. Accorsi subito sul posto, con lo staff medico della Portovesme s.r.l. che è prontamente intervenuto, abbiamo purtroppo constato che il collega di lavoro, riverso a terra, non dava segni di vita. Nonostante il pronto intervento da parte dello staff medico di fabbrica, che ha tentato di rianimarlo, i medici ne constatavano il decesso.
La dinamica dell’accaduto non risulta ancora essere chiara e siamo in attesa dei riscontri da parte delle autorità competenti. Il collega svolgeva una mansione di purificazione dei fanghi affidata ad una ditta di Bergamo specializzata nel settore.»
«Dai primi rilievi – aggiunge la RSU – risulterebbe che il collega fosse in assistenza a terra per indicazioni di manovra in un travaso di prodotto liquido tra contenitori con l’uso di un carrello elevatore. Al momento non appare chiaro se possa essere stato investito dal mezzo. Rimaniamo in attesa di informazioni più precise e sarà nostra cura comunicarle.
Le RSU e tutti i lavoratori operanti all’interno dello stabilimento, addolorati per quanto è accaduto – conclude la nota -, esprimono la loro solidarietà ai familiari del collega scomparso.»