19 November, 2024
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Regione ed Enti locali pianificano gli interventi sulla mobilità elettrica. Si è svolto all’Assessorato dell’Industria il primo incontro tra l’assessore Maria Grazia Piras e i rappresentanti dei Comuni interessati dalla delibera, approvata dalla Giunta nel giugno scorso, che programma le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) in attuazione del Patto per la Sardegna siglato fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Presidenza della Regione Sardegna un anno fa. Il Piano prevede 10 milioni di euro per realizzare infrastrutture di ricarica e acquistare veicoli elettrici per le aree a maggiore incidenza di mobilità veicolare: la Città metropolitana di Cagliari, la Rete metropolitana di Sassari, i comuni di Olbia, Nuoro e Oristano, i territori a elevata vocazione turistico-ambientale e le isole minori, più volte definite i laboratori di sperimentazione del Piano energetico regionale.

«La pianificazione con i territori è un importante tassello della nostra azione sul fronte della mobilità elettrica e ancora una volta mostra l’efficacia del Patto firmato con il Governo, che si traduce in risorse vere e fatti concreti – commenta il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Come abbiamo già detto, da Istituzione facciamo la nostra parte, non sostituendoci ai privati ma sostenendoli perché trovino interesse ad investire in un settore che nei paesi più avanzati è in continua crescita. Poter contare su un’infrastruttura diffusa e ben fatta non può che accrescere questo interesse. Vogliamo andare tutti insieme nella direzione giusta e il coinvolgimento delle amministrazioni locali è fondamentale perché la Sardegna possa sviluppare, nel più breve tempo possibile, mobilità sostenibile a prezzi contenuti.»

La mobilità elettrica è un pilastro del Piano energetico che stiamo progressivamente attuando”, ha detto a margine dell’incontro l’assessore Piras. «Su questo settore il mondo e la tecnologia stanno correndo con una velocità che solo qualche anno fa sarebbe stata impensabile. La Giunta, attenta all’equilibrio fra sviluppo economico e tutela ambientale, sta investendo risorse importanti per stare al passo dell’innovazione e fare in modo che la Sardegna si faccia trovare pronta quando la trazione a motore elettrico avrà raggiunto, in termini di penetrazione del mercato, i motori termici. L’incontro di oggi – ha aggiunto l’assessore Piras – è stato molto proficuo: raggiungeremo i nostri obiettivi pianificando gli interventi con gli enti locali, ai quali stiamo chiedendo di impegnarsi, insieme a noi, per cambiare il modello energetico della Sardegna. Al momento la risposta mi sembra convinta ed entusiasta. Il percorso continuerà la prossima settimana, quando incontreremo le principali aziende produttrici di sistemi di ricarica e le case automobilistiche che stanno puntando sull’elettrico».

Il Piano, inoltre, prevede lo stanziamento di 4 milioni di euro per incentivare le imprese di noleggio, di trasporto, di taxi, di spostamento merci “dell’ultimo miglio” e le imprese turistiche a trasformare la propria flotta aziendale sempre più verso l’elettrico. Il Piano, infine, prevede l’infrastrutturazione dei principali assi viari della Sardegna con la creazione di stazioni di ricarica «per permettere – ha concluso l’assessore Piras – ai cittadini e alle imprese di superare il concetto di mobilità elettrica nei soli centri urbani e di muoversi verso la transizione all’elettrico anche sulle lunghe percorrenze».

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Il ministero dell’Ambiente, dopo un lungo percorso ed i tavoli tecnici coordinati dalla Regione Sardegna, ha emesso il decreto per il via libera ai lavori del progetto di bonifica della falda acquifera Syndial di Porto Torres. Il progetto era stato approvato nella Conferenza di servizi decisoria nel gennaio 2016.

«Entro quattro mesi, dunque, la società Syndial, secondo il principio del chi inquina paga, dovrà far iniziare i lavori su un’area di mille ettari per l’importo stimato di quasi 138 milioni di euro – spiega l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano -. Le bonifiche comportano un lungo e impegnativo lavoro ma si prosegue rispettando il cronoprogramma con l’obiettivo di restituire la Sardegna ai sardi e costruire un futuro di sviluppo sostenibile per le comunità gravate dal pesante inquinamento del passato. Andremo avanti con forza anche sugli altri obiettivi di bonifica.»

Si tratta dei due interventi approvati nel 2016, uno sull’intera falda dell’area Syndial e l’altro, specificamente, sulla falda sottostante la discarica Minciaredda, già oggetto della Fase I del Progetto Nuraghe su cui è attualmente in corso il procedimento di impatto ambientale. Alcuni aspetti di dettaglio tecnico erano rimasti in sospeso, cioè una serie di autorizzazioni locali demandate ai tavoli tecnici, per esempio l’autorizzazione allo scarico oggetto di specifica deroga dell’Adis, l’Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna.

Dopo oltre dieci anni, a gennaio 2016, erano stati approvati i progetti, sia per il suolo che per la falda, che davano il via definitivo alle bonifiche nell’area Syndial di Porto Torres, sulla maggior parte del Sito d’Interesse nazionale (Sin). Il risultato era arrivato a conclusione del calendario dei tavoli tecnico-politici. Un percorso dal ritmo serrato voluto dall’Esecutivo Pigliaru per ottenere il sì definitivo per il risanamento ambientale dell’ex polo petrolchimico del valore di oltre 200 milioni di euro, messi in campo da Syndial-Eni sulle varie operazioni, con prospettive di ricadute occupazionali nel territorio.

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La Giunta regionale ha stanziato tre milioni di euro per il trasporto scolastico. Su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, l’Esecutivo ha dato il via libera, nell’ambito del diritto allo studio, alla ripartizione delle risorse che saranno assegnate ai Comuni. «In questi anni la Giunta – ha detto l’assessore Dessena – ha lavorato molto e con attenzione al tema del trasporto scolastico, attraverso incontri anche nei territori per comprenderne le esigenze. Quest’anno sono state aumentate anche le risorse, siamo passati da 2milioni 650mila euro a 3milioni. Il trasporto degli alunni, dalle loro residenze agli istituti scolastici, è un passaggio fondamentale, che va garantito proprio nel rispetto fondamentale del principio del diritto allo studio». Giuseppe Dessena ha concluso poi sottolineando come «i ragazzi, gli studenti e le loro famiglie, non possono essere scoraggiate dal frequentare le scuole per la distanza che le separa e le difficoltà a raggiungere i luoghi della cultura. Questo vale soprattutto per le aree interne, non sempre collegate tra loro al meglio».
Sempre su proposta di delibera dell’assessore Giuseppe Dessena, l’Esecutivo ha inoltre approvato – in via preliminare – gli interventi a favore delle attività di musica popolare e tradizionale sarda, ritenuti di fondamentale importanza nella loro funzione di promozione del territorio.

 

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Le imprese delle costruzioni della Sardegna non vedono ancora la ripresa. Tra il 2016 e il 2017 il settore (edilizia, impiantistica, installazione, progettazione e servizi connessi), ha perso lo 0,9% del totale delle aziende registrate, calo che tra le realtà artigiane è arrivato al 2,5% (341 realtà in meno). Situazione che si è letteralmente abbattuta sugli addetti scesi a 36.967 nel primo trimestre di quest’anno contro i 44.734 dello stesso periodo del 2012 registrando, così, un saldo percentuale negativo del 17,4% e una perdita secca di 7.767 buste paga.

In calo anche il valore aggiunto del settore, passato da 2miliardi 351milioni di euro del 2007, al miliardo e 684milioni di euro del 2014 fino al miliardo e 456 milioni del 2015 (ultimo dato utile disponibile), con una flessione netta totale negli ultimi 8 anni di circa 900 milioni.

Al contrario, in ripresa le compravendite: dopo il boom del 2008 (17.888 transazioni) si è passati alle 10.182 del 2015 e alle 12.037 del 2016 (incremento del 18,2%).

Tutto questo accade mentre il 17% delle case sarde versa in pessime condizioni, contro una media italiana del 16,8%, e non dimenticando che il 63% delle abitazioni dell’isola è stato realizzato prima del 1981.

Sono numeri che lasciano pochi dubbi quelli del dossier sull’Edilizia realizzato dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte Istat e UnionCamere.

«Ancora una volta i dati mettono in luce il ritardo delle costruzioni sarde nell’uscita dalla crisi – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – e l’incertezza normativa non fa altro che rallentare la ripresa di un settore costantemente in balìa della “libera interpretazione delle leggi” e di attacchi, il più delle volte, gratuiti e ingiustificatiIn questi anni il comparto è sopravvissuto grazie ai micro-interventi di riqualificazione nelle abitazioni – sottolinea Giacomo Meloni – e agli interventi resi possibile dai vari Piani Casa. Quindi, pochissime grandi opere appaltate e pochissime nuove costruzioni realizzate.»

«E’ una situazione pericolosamente squilibrata che si protrae ormai da quasi 10 anni – aggiunge Giacomo Meloni – e le analisi confermano come le imprese non siano state messe in grado di sfruttare le importanti opportunità legate alla riqualificazione degli edifici e al risparmio energetico ovvero la rigenerazione energetica e statica del patrimonio esistente, per migliorare non solo la qualità e le prestazioni degli edifici ma anche per scongiurare i rischi crescenti per le persone e il territorio legati ai cambiamenti climatici

Giacomo Meloni poi si sofferma sulla proposta di Legge Urbanistica. «Siamo alla vigilia di scelte che, a distanza di 30 anni dall’ultima legge Urbanistica, rappresenteranno un’importante sfida per il futuro dell’Isola, e che, in ogni caso, metteranno il comparto delle costruzioni della Sardegna al centro di un generale processo di revisione del sistema costruttivo, per accompagnarlo, si spera, verso nuove opportunità e importanti processi di qualificazione, che necessiteranno anche di una riqualificazione delle maestranze. Per questo riteniamo fondamentali le proposte, contenute nel disegno di legge, approvato in Giunta ormai 6 mesi fa, che riguardano la semplificazione delle procedure, il taglio dei tempi di approvazione dei progetti e la certezza della loro regolarità amministrativa, la riduzione del consumo del suolo attraverso la riqualificazione dell’esistente, l’introduzione del meccanismo dei bandi per l’attuazione dei nuovi insediamenti e la possibilità del miglioramento delle strutture turistiche esistenti senza dimenticare che verrebbero facilitati anche gli interventi di demolizione, anche parziale, e ricostruzione per il miglioramento della qualità edilizia e ambientale.»

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La Giunta regionale ha stanziato quattro milioni di euro per il recupero​​ e la me​ssa​ in sicurezza​ di​ 40 chiese.

«Abbiamo voluto dare una risposta più rapidamente possibile – spiega l’assessore Edoardo Balzarini – alle numerose richieste pervenute in assessorato da parte dei comuni, che con questa delibera riceveranno in tempi brevi i contributi e potranno subito iniziare i lavori​ di messa in sicurezza​. Lo stanziamento non è sufficiente a coprire l’intero fabbisogno delle domande, che in totale è pari a 7 milioni, ma abbiamo comunque deciso di ripartirlo fra tutte le 40 richieste istruite​ e considerate ammissibili​, secondo un criterio di proporzionalità: gli interventi al di sotto dei 90mila euro saranno finanziati integralmente,​ in modo da poter fare le opere di pronto intervento,​ mentre quelli superiori, fino a un massimo di 180mila,​ permetteranno ai comuni di effettuare un intervento funzionale di messa in sicurezza ed eventualmente​ saranno cofinanziati.»

La suddivisione dei fondi si basa sull’applicazione di un indice che determina una riduzione del finanziamento direttamente proporzionale alla dimensione originaria della richiesta.

I comuni beneficiari sono: Guasila, Busachi, Escolca, Magomadas, Serramanna, Ottana, Fonni, Macomer, Pattada, Perdaxius, Thiesi, Villasalto, Montresta, Sinnai, Solarussa, Bitti, Gonnosfanadiga, Luogosanto, Sedilo, Sennori, Terralba, Orroli, Sarroch, Isili, Erula, Mogoro, Orani, Silanus, Suni, Talana, Tresnuraghes, San Nicolò Gerrei, Asuni, Seneghe, Teti, Siapiccia, Aidomaggiore, Meana Sardo, Siamaggiore, Sedini.

 

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Dal 18 settembre 2017 sarà possibile aiutare i malati oncologici su Eppela grazie al progetto di Tueamore.
In Italia ogni anno circa 800mila malati si spostano sul territorio nazionale per poter accedere alle migliori cure. Purtroppo i costi da affrontare per vivere distanti da casa sono molto alti e spesso inaccessibili. Per aiutare chi ha bisogno, la Onlus Tueamore avvicina i pazienti oncologici, che devono raggiungere i migliori ospedali per la propria patologia, alle strutture ricettive vicino ai centri d’eccellenza (case d’accoglienza, alberghi, b&b…).

Tueamore.org Onlus è un’associazione senza fini di lucro. Nata nel 2016, nel giro di un anno ha raccolto 49 adesioni con un totale di oltre 900 posti letto gratuiti o a prezzo simbolico ed ha pagato oltre 300 notti ai pazienti con difficoltà economiche, ma non basta, con l’aiuto dei cittadini Tueamore vuole fare di più! Sono tantissime le persone che hanno già contribuito al progetto. Aiutaci subito anche tu! C’è ancora poco tempo per dare un contributo. Sono previste dei gadget per i sostenitori come ad esempio, olio di oliva extravergine spremuto a freddo, magliette ed infine un’opportunità di conoscere i soci fondatori.

  

L’olio extra vergine di oliva di Tueamore è disponibile su Eppela in offerta limitata. È spremuto a freddo, e proviene dagli olivi dei soci fondatori nelle campagne della Tuscia Viterbese.

Tueamore.org nasce nel 2016 e finora ha raccolto 49 adesioni con un totale di oltre 900 posti letto gratuiti o a prezzo simbolico ed ha pagato oltre 300 notti ai pazienti con difficoltà economiche.
Tueamore Onlus, associazione senza fini di lucro, nasce da un sogno di tre fratelli molto legati fra loro.
Nel 2016, la presidente onoraria, la dott.ssa Elena Rolfo – medico geriatra nonché sorella, madre e donna ineguagliabile – durante il suo personale percorso di malattia, ha constatato che non tutti i cittadini possono usufruire delle strutture d’eccellenza, poiché i costi vivi degli spostamenti e dei soggiorni nei luoghi di cura prescelti sono a carico interamente del paziente. Ha subito iniziato a sognare uno strumento che potesse aiutare le persone in difficoltà.

Elena Rolfo.

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Per consentire lo svolgimento in sicurezza della Festa patronale in onore di San Narciso e Santa Giuliana, a Serbariu, il comune di Carbonia ha disposto la chiusura temporanea al traffico veicolare in via Sant’Antonio, all’intersezione con via Filzi e via Santa Giuliana, nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 Settembre, dalle ore 18.00 fino all’1.00 del mattino del giorno successivo.

Domenica 10 settembre, dalle ore 18.00, è prevista la processione in onore dei Patroni San Narciso e Santa Giuliana, che partirà da Piazza Chiesa, per poi continuare in via Filzi, via Isiolo, via Del Giubileo, via 11 Luglio, via Is Arrius, lungo la strada provinciale n. 78, vico San Narciso, via San Narciso, via Sant’Antonio, via Santa Giuliana, per poi concludersi in prossimità della Chiesa di San Narciso, a Serbariu.

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Oggi e domani il centro storico di Carbonia (Via Manno, Piazza Roma e Piazza Marmilla) ospita “Carbonia Wine Festival”, manifestazione organizzata dalla Event’s Partners, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia, la collaborazione del Consorzio di Tutela del Vino Carignano del Sulcis, del Consorzio di Tutela Vini di Cagliari, della FIS (Federazione Italiana Sommelier).

L’evento propone un ricco e variegato menù: dalle degustazioni guidate delle 25 cantine presenti ed appartenenti ai Consorzi di Tutela dei Vini, al cibo ed alla buona musica.

Un’esperienza attraverso la quale sarà possibile conoscere e apprezzare le migliori produzioni vitivinicole della Sardegna.

Per la serata di venerdì 8 settembre sono previsti anche due concerti musicali: alle ore 20.00 “I Colpevoli” e alle 22.00 Claudia Aru. Sabato 9, alle ore 22.00, il gran finale con lo spettacolo musicale di Taylor Made.

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L’artista Debora Diana ha donato un prezioso quadro all’Amministrazione comunale di Carbonia, consegnato dalla sorella Daniela al sindaco Paola Massidda. L’omaggio, come riportato nella dedica scritta dall’autrice, vuole essere un ringraziamento «speciale al comune di Carbonia per la fondamentale partecipazione in occasione del murale realizzato a Serbariu», dal titolo “Su Corropu”.

L’artista Debora Diana, originaria di Serbariu, da tempo residente a Roma per lavoro, ogni anno dona alla sua comunità un murale. «Ringrazio Debora Diana per il suo encomiabile lavoro al servizio della collettività ha detto il sindaco, Paola Massidda -. Si tratta di opere d’arte che impreziosiscono la zona di Serbariu, e di conseguenza, tutta la nostra città.»

Il 20 agosto scorso è stato inaugurato un nuovo murale realizzato da Debora Diana in Piazza della Memoria, a Serbariu. L’ennesima perla d’arte a firma dell’artista carboniense.

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Il Tribunale di Sassari ha condannato due persone a pagare 15.000 euro di multa per due allacci abusivi a Castelsardo alla rete idrica pubblica gestita da Abbanoa nel comune di Castelsardo.

«Il Servizio ispettivo dell’Azienda – si legge in una nota di Abbanoa – aveva individuato da tempo le manomissioni all’interno delle nicchie di allaccio. Al posto di regolari contatori in un primo caso era stato collegato un manicotto in ottone che garantiva un collegamento diretto all’utenza. Più sofisticato il secondo caso dove il collegamento era garantito tramite un contatore falso. E’ un escamotage che solitamente veniva effettuato quando le letture dei consumi erano eseguite su carta e quindi non si poteva riscontrare immediatamente la manomissione dell’allaccio. Ora, invece, i tecnici di Abbanoa sono dotati di palmari elettronici con i quali possono controllare in tempo reale i dati dei contatori e le coordinate dell’allaccio.»

Le due manomissioni erano state immediatamente segnalate alle forze dell’ordine: successivamente era stato eseguito un sopralluogo con i carabinieri che avevano potuto constatare il reato in flagranza. Lo scorso ottobre la Procura della Repubblica del Tribunale di Sassari aveva proposto la condanna. Il reato contestato era il furto aggravato «perché commesso con l’uso di un mezzo fraudolento».

Nei giorni scorsi è stata depositata la condanna per entrambi gli imputati “alla pena di €15.000 di multa”.