27 July, 2024
HomeIndustriaAlcoaRoberto Puddu e Roberto Forresu (CGIL): «Settembre è il mese nel quale si devono raccogliere i frutti del lavoro fatto per favorire la cessione ed il riavvio dello stabilimento Alcoa».

Roberto Puddu e Roberto Forresu (CGIL): «Settembre è il mese nel quale si devono raccogliere i frutti del lavoro fatto per favorire la cessione ed il riavvio dello stabilimento Alcoa».

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Settembre è per tutti il mese nel quale si devono raccogliere i frutti del lavoro fatto per favorire la cessione ed il riavvio dello stabilimento dell’Alluminio di Portovesme. Lavoro che per il ministro Calenda potrà andare a completamento in queste settimane e che fa seguito alla decisione del Governo di farsi soggetto attivo e intermediatore, con la propria Agenzia di sviluppo, fra l’Alcoa e eventuali acquisitori superando la decisione della multinazionale di dare avvio al suo smantellamento al termine dello scorso anno.

Entro settembre si dovrebbe, dunque, avere:

– la definizione del costo energetico adeguato agli standards europei attraverso i 3 strumenti: Accordo bilaterale con produttore di energia; Servizio di interrompibilità; riduzione strutturale degli oneri derivante dal provvedimento di legge verso la competitività delle produzioni energivore nazionali, già approvato dalla Camera e in attesa di concludere il suo iter legislativo nei prossimi giorni con il voto del Senato.

– la determinazione sull’intervento dello Stato per dare corpo alla dichiarazione di strategicità nazionale della produzione primaria, con un Contratto di Sviluppo a sostegno degli investimenti per il miglioramento tecnologico, produttivo e ambientale.

– la conclusione degli aspetti relativi alla ripartizione dei costi della messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera con il barrieramento idraulico dell’intero Polo industriale e il completamento della procedura per l’ assegnazione del dragaggio del Porto industriale.

Tematiche tutte oggetto della lunga trattativa per dare corso ed esigibilità al protocollo d’intesa sottoscritto dal Governo con la Glencore, di fatto mai portata a termine a causa dei ritardi nella loro definizione e, soprattutto, impedita dalla decisione di Alcoa, nell’agosto dello scorso anno, di chiudere a qualsiasi trattativa con qualunque soggetto, quale che esso fosse, per la cessione dello stabilimento.

Soluzioni, dunque, ai temi e alle precondizioni indispensabili, sulle quali pesano in modo particolare le mobilitazioni e i sacrifici dei lavoratori e del territorio, per l’avvio di qualsiasi trattativa reale con qualunque soggetto potenzialmente e formalmente interessato all’acquisizione dello stabilimento.

In attesa della convocazione di cui agli impegni del Ministro e a fronte delle esperienze anche di queste ultime settimane con le altre vertenze, ci pare il caso di ribadire le preoccupazioni rispetto al frequente e possibile comportamento delle istituzioni, con una loro parte che opera per fare e altre che invece fanno di tutto per il suo contrario.

Infine, sappiamo che al 27 luglio, data dell’ultimo incontro con il Ministro, c’era una sola offerta in campo per rilevare lo stabilimento, quella della Svizzera Sider Alloys. Una proposta, della quale siamo in attesa di conoscere i termini del piano industriale e occupazionale, certamente importantissima che però, per noi, in quanto unica non fa onore al risultato del lavoro che abbiamo voluto ricordare e insieme anche al mondo industriale del nostro Paese e del settore.

Risultati, peraltro, rafforzati dai dati sui fattori della ripresa economica e dal deciso e stabile aumento della quotazione dell’alluminio nel mercato, che riteniamo meritino certamente ben altro interessamento da parte dei soggetti industriali mondiali del settore nel quale lo stabilimento deve competere nel tempo.

Voci sempre più insistenti asseriscono che vi sarebbe la formalizzazione dell’interesse da parte della Glencore, che sappiamo aver completamente rinnovato il management mondiale del settore Alluminio. Se tale informazione fosse vera sarebbe insieme il riconoscimento del lavoro del Governo e la conferma delle maggiori certezze e garanzie sui temi fondamentali che fino a poco tempo fa erano invece oggetto di rivendicazione. La stessa, infine, andrebbe a determinare l’auspicabile ed opportuna competizione fra soggetti per l’acquisizione dello stabilimento con proposte, piani industriali da comparare e valutare nell’interesse del Paese, dei lavoratori e della ricaduta occupazionale nel breve come nel lungo periodo.

Tematiche da tenere in estrema considerazione nelle decisioni che il Governo ed Invitalia dovranno assumere nei prossimi giorni e settimane, per chiudere al meglio la vertenza ed accompagnare la ripresa economica e sociale di cui il Sulcis Iglesiente ha opportunità e diritto.

Roberto Puddu (segretario generale CGIL Sulcis Iglesiente)

Roberto Forresu (segretario FIOM CGIL Sulcis Iglesiente)

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