Stefano Maullu (FI): “Dalla Commissione europea sulla continuità territoriale pretendiamo risposte che la Sardegna attende da troppo tempo».
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«Dopo la visita al porto di Genova a inizio agosto, ho presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea, perché la continuità territoriale per la Sardegna e per i Sardi continua ad essere un diritto negato. Ho chiesto nuovamente conto alla Commissione europea proprio per riaffermare la negazione di questo diritto e per chiedere all’Europa di individuare gli estremi per una procedura di infrazione ai danni dell’Italia. I recenti scioperi dei controllori di volo hanno gravemente compromesso la corretta applicazione dello strumento della continuità territoriale aerea in Sardegna, impedendo l’adeguato collegamento dell’isola, così come l’attuale normativa italiana in materia di continuità territoriale non risulta essere idonea a garantire, a tutti i richiedenti e in ogni periodo dell’anno, una soddisfacente libera circolazione dei cittadini europei nelle zone insulari e periferiche. I costi proibitivi dei trasporti marittimi in regime di continuità territoriale impediscono che tali mezzi di trasporto possano essere considerati una valida alternativa al trasporto aereo.»
Lo scrive, in una nota, l’europarlamentare di Forza Italia Stefano Maullu, di origini sarde.
«Per tutti questi motivi con lo strumento dell’interrogazione ho chiesto formalmente alla Commissione europea se ritiene che l’attuale disciplina italiana relativa alla continuità territoriale sarda sia sufficiente a garantire la piena attuazione del principio di coesione economica, sociale e territoriale e in particolare a ridurre il ritardo dello sviluppo della Sardegna dovuto alla sua condizione di insularità ai sensi degli articoli 174 e 175 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Ho chiesto soprattutto alla Commissione se ritiene che vi siano gli estremi per aprire una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per presunta violazione del diritto dell’UE. I Sardi – conclude Stefano Maullu – meritano queste risposte.»
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