Diminuiscono i finanziamenti alle piccole imprese della Sardegna: -1,7% rispetto allo scorso anno e 15 milioni erogati in meno.
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Ancora poco credito alle piccole imprese artigiane manifatturiere della Sardegna: l’economia isolana ha ancora il fiato cortissimo.
I flussi finanziari, infatti, finiscono nella maggior parte dei casi agli altri settori. Con un conseguente rallentamento della ripresa e dell’occupazione isolana.
Nell’ultimo anno (marzo 2016-marzo 2017) il totale dei finanziamenti erogati alle imprese (di tutte le tipologie) dell’Isola è stato di 11miliardi e 815 milioni di euro, in calo del 5,1%. Il credito alle sole imprese artigiane (il 7,1% del totale dell’erogato a tutte le attività produttive) è stato di 844 milioni di euro con un calo di 15 milioni rispetto al 2016 (-1,7%). Da ricordare che le imprese artigiane rappresentano il 21,7% del totale delle attività imprenditoriali sarde.
È una tendenza in chiaroscuro, e ancora lontana dalle dinamiche indispensabili a stabilizzare i segnali di rilancio, per quanto riguarda le aziende di piccole o piccolissime dimensioni, quella che emerge dall’ultima analisi dell’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI, “Trend del credito alle imprese artigiane 2017”, su dati di Artigiancassa e Banca d’Italia, che ha analizzato i numeri da marzo 2016 a marzo 2017.
«La prima spiegazione per questo, inarrestabile calo – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è che le imprese continuano a diminuire: sia in Sardegna, sia nel resto dell’Italia. La seconda è che le banche seguono procedure standard tarate sulle grandi realtà e questo aspetto non è d’aiuto.»
«La contrazione del credito bancario – aggiunge il presidente – colpisce negativamente le micro e piccole imprese, spingendole su forme alternative di finanziamento (se esistenti e possibili) o addirittura facendole desistere tout court, con conseguente azzeramento delle opportunità di crescita, effetti negativi sulla redistribuzione delle risorse e relativa sofferenza dei livelli occupazionali. In ogni caso, purtroppo – sottolinea ancora Matzutzi – il finanziamento alle piccole aziende resta, ancora legato alla percezione di alto rischio e quindi la dinamica di queste erogazioni resta frenata. Invece, spesso, l’impresa artigiana necessita di finanziamenti molto ridotti e quindi poco appetibili dal sistema bancario che lavora più sulle grosse somme. Alla luce di questi dati, è inevitabile chiedersi come le imprese riescano a sostenere gli investimenti. La risposta è evidente: meno credito, più risorse interne (autofinanziamento e capitale proprio.»
Preoccupante anche la situazione del costo del denaro: l’isola è quarta, dopo la Calabria, il Molise e la Sicilia, con un tasso medio del 6,37%, ovvero gli imprenditori sardi pagano il 1,8% in più rispetto alla media nazionale (4,57%). Il gap della nostra regione rispetto alla media Italia è di +180 punti base anche se in calo di 54 punti base rispetto al 2016.
Allarme anche dai territori: la continua contrazione dei prestiti (Nuoro e Carbonia Iglesias sono quelle che hanno subìto di più (-4,5% per la prima, e -3,8% per la seconda) e l’aumento costo del denaro (il tasso maggiore lo si ha a Carbonia Iglesias con il 9,72% contro il 5,51% di Cagliari), ne stanno compromettendo il rilancio.
A livello provinciale, come detto, si registra una flessione generalizzata delle erogazioni. Come anticipato, netto il calo a Nuoro con -4,5% rispetto al 2016 e affidamenti per 99 milioni di euro. Secondo posto per Carbonia Iglesias con -3,8% e 44 milioni di affidamenti. Seguono Medio Campidano con -3,5% e 42 milioni e tutte le altre.
Tra le province, nelle prime 13 posizioni nazionali ne troviamo 4 sarde: al primo posto assoluto Carbonia Iglesias con il 9,72% e un gap di +515 punti base rispetto alla media nazionale. Al secondo posto l’Ogliastra con l’8,37% (gap di +380 p.b), all’ottavo posto Olbia Tempio con un tasso del 7,54% (gap +297 p.b.) e tredicesimo posto Sassari con un tasso del 7,19% (gap.+262 p.b.). Le condizioni migliori a Cagliari con un tasso del 5,51% e + 94 punti base in più rispetto alla media nazionale. A Parma le condizioni migliori: 3,65 e -92 p.b.) con una media italiana del 4,57% e -27 p.b. rispetto al 2016
Nella nostra regione il peso del credito all’artigianato sull’ammontare dei prestiti erogati al totale delle imprese, supera la media nazionale: 7,1% contro il 4,9% italiano. Focalizzando i dati sulle province, si rileva che ai primi due posti della classifica troviamo l’Ogliastra con il 12,8% e Carbonia Iglesias con il 11,8%. Seguono Oristano con il 9,5% e Nuoro con l’9,2%.
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