I Riformatori sardi si schierano contro «la centralizzazione delle funzioni della giustizia».
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I Riformatori sardi si schierano contro «la centralizzazione delle funzioni della giustizia».
«Anche l’ultima riforma nazionale dei Tribunali fallimentari, appena approvata dal Senato, purtroppo persegue un’attività di centralizzazione delle funzioni che appare insostenibile in Sardegna, dove tutti i Tribunali operano già oggi con carenza di risorse tecnologiche e di personale che rendono difficilissima l’amministrazione della Giustizia.»
Lo denuncia il deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu, che ha rivolto un’interrogazione urgente al ministro delle Giustizia Andrea Orlando, perché vengano emanati provvedimenti attuativi di dettaglio che tengano conto delle speciali criticità della Sardegna.
«La Sardegna – prosegue Pierpaolo Vargiu – sconta gli svantaggi della insularità, aggravati dalla dispersione della popolazione e dalla drammatica insufficienza dei trasporti locali: smantellare le Procure, cancellare gli Uffici dei Giudici di Pace e ora le funzioni fallimentari decentrate non significa soltanto complicare il lavoro di tutti gli operatori di giustizia, ma soprattutto significa allontanare i presidi della Giustizia dai territori, facendo un gravissimo danno alla cultura della legalità.»
«Non chiediamo privilegi o trattamenti di vantaggio per la Sardegna – conclude Pierpaolo Vargiu – ma semplicemente la difesa dei presidi territoriali di Giustizia che, con la loro attività, testimonino la volontà dello Stato di esercitare le sue funzioni fondamentali, scoraggiando qualsiasi illegalità e garantendo la certezza del diritto a qualsiasi cittadino sardo, esattamente come è garantita nel resto d’Italia.»
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