IED Cagliari partecipa a Sinnova il 5, 6 e 7 ottobre, con la mostra “Experimental Flaire” ed il progetto “Sinclair C5”.
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Innovazione e arti visive, product e car design: il confine si va sempre più assottigliando tra queste discipline, sempre più connesse e attraversate da un flusso continuo di esperienze e da un territorio comune di idee. Così come i rapporti tra luce, arti visive e multimedialità. Per il terzo anno consecutivo IED Cagliari partecipa a Sinnova, il più importante Salone dell’Innovazione al servizio dell’impresa in Sardegna, per il secondo anno ospite nei magnifici locali della Manifattura Tabacchi. Nuove declinazioni per le arti visive ed il media design, il product design e le nuove forme di mobilità urbana che si incontrano anche questa volta attraverso il denominatore comune IED della progettazione, tra passione, serietà e determinazione. Elementi fondamentali della scuola dedicata alle professioni creative che da cinquant’anni coltiva e forma i talenti più originali favorendo l’immediato ingresso nel mondo del lavoro.
Durante le giornate del 5, 6 e 7 ottobre della manifestazione organizzata da Sardegna Ricerche, in collaborazione con l’assessorato regionale della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, l’Istituto Europeo di Design di Cagliari sarà presente con la mostra “Experimental Flaire”, nella corte principale. Quattro installazioni legate al tema del light-design progettate e realizzate da quattro giovani neo-diplomati IED del Corso di Arti visive e Multimedia: Forget to remember, Rhytmicut e W-hole di Milena Scalas, Francesco Marci e Federico Zoccheddu, tutti e tre sul modulo Enlight, e poi SatelliTimes, di Daniele Cappai. Sfaccettature luminose multiformi tra dissolvenze colorate e dinamiche che creano un interessante meccanismo di riflessi (Forget to remember), tubi di cartone forato con diverse fantasie propongono fade armonici e continui di colori prestabiliti (W-hole), o cubi forati da rettangoli sottili di un pianoforte dove luce e colore diventano la principale fonte del ritmo che scandisce lo spettro luminoso (Rhytmicut); e, infine, l’installazione multimediale che utilizza i dati sulla posizione dei satelliti, il cui movimento all’interno dell’orbita genera e visualizza dei pattern grafici all’interno di un cubo in matrici led (SatelliTimes).
Un’ulteriore testimonianza del rinnovato spazio di sperimentazione made in IED: il fascino del design della luce che plasma lo spazio, altera la sua percezione, evoca nuove e fantastiche dimensioni, nuove unità di misura del tempo.
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