Il procedimento amministrativo per l’abbattimento degli abusi sull’Isola di Budelli è giunto alle battute conclusive.
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Il progetto definitivo per gli abbattimenti degli abusi edilizi perpetrati intorno all’area prospiciente la Spiaggia Rosa in prossimità della casa del guardiano sull’Isola di Budelli è pronto per essere depositato presso l’Ufficio tecnico del comune di La Maddalena. Tutte le volumetrie aggiuntive prive di regolare concessione edilizia sviluppate in particolare durante il periodo di proprietà dell’Isola da parte della società immobiliare svizzera Gallura S.r.l. così come già più volte comunicato dall’Ente Parco: saranno abbattute. Il procedimento amministrativo, necessario per attivare in piena legittimità gli abbattimenti giunge alla fase conclusiva. Ricordiamo che interventi di questo tipo all’interno di un area Sic con i livelli di tutela e protezione previsti in particolare sulla Spiaggia Rosa vanno adeguatamente progettati e discussi con tutti i soggetti istituzionali competenti. Procedure lunghe e complesse che prevedono smaltimento di amianto ed eternit non possono essere ridotte a mera e sterile burocrazia ma sono necessarie per restituire piena legittimità ed efficienza all’azione della pubblica amministrazione nella gestione del patrimonio collettivo.
Abbattimento, smaltimento, ripristino e valorizzazione questa la sequenza di iniziative che impegnano l’Ente verso l’Isola divenuta patrimonio pubblico a seguito di una forte mobilitazione popolare e per volontà trasversale del Parlamento italiano che con un emendamento alla legge di stabilità 2014 scelse la strada dell’esercizio del diritto di prelazione nella difficile querelle relativa all’asta fallimentare avviata dal Tribunale di Tempio. Un bene oggi a disposizione di tutti che deve essere tutelato dalle brutture relative alle volumetrie abusive intervenute a danneggiare negli anni l’immagine dell’Isola. L’Ente Parco intende muoversi per una valorizzazione reale del bene che sappia coniugare tutela e fruizione controllata. I risultati dell’azione e dalle scelte prodotte nel corso di questa stagione sono alla studio in queste settimane con il monitoraggio dell’evoluzione della prateria di posidonia. I dati rilevati e in fase di analisi sembrano confortare la scelta del posizionamento dei campi boa che andranno certamente implementati per il futuro ma che hanno consentito di superare le difficoltà registrate in particolare durante la stagione 2015 durante la quale l’assenza di punti di ormeggio determinò un significativo danno ambientale in tutta l’area.
Occorre inoltre ricordare l’intervento per il recupero fitosanitario di un’area dalle dimensioni di 1,2 ettari ad est della Spiaggia Rosa. A seguito degli evidenti e progressivi fenomeni di deperimento generalizzato dei soprassuoli di ginepro, l’Ente Parco ha commissionato una ricerca scientifica alla sezione di Patologia vegetale ed Entomologia del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Dai risultati della ricerca è emerso che i popolamenti di ginepro fenicio sono gravemente attaccati da patogeni fungini. Il progetto di bonifica fitosanitaria dell’area è stato completato dagli Uffici competenti dell’Ente ed è pronto per la sua discussione in conferenza di servizi.
«Raccogliamo con estrema serenità le segnalazioni e gli appunti giunti attraverso gli organi di stampa nazionali in questi giorni, consapevoli dell’importante lavoro di programmazione e progettazione realizzato in questi mesi dagli Uffici competenti – spiega il Commissario straordinario dell’Ente Parco, il comandante della Capitaneria di porto, Leonardo Deri -. Gli abbattimenti degli abusi edilizi perpetrati ai danni della comunità verranno realizzati, le bonifiche fitosanitarie delle aree a rischio saranno completate, avvieremo la valorizzazione dell’Isola di Budelli come bene collettivo a disposizione di tutti. Disponibili a confrontarci anche con i più feroci critici dell’Ente e delle sue attività siamo a disposizione per un dibattito non strumentalmente polemico ma piuttosto utile a definire una visione strategica il più possibile condivisa che sappia restituire al ruolo pubblico una capacità di gestione efficace del proprio patrimonio ambientale.»
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