Michele Cossa (Riformatori): «La sovrappopolazione di cervi e cinghiali sta creando una situazione insostenibile in diverse zone della Sardegna, soprattutto nel Sulcis Iglesiente».
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«La sovrappopolazione di cervi e cinghiali sta creando una situazione insostenibile in diverse zone della Sardegna, soprattutto nel Sulcis Iglesiente. Provocano danni enormi alle coltivazioni, che costano fior di quattrini in termini di risarcimenti all’amministrazione regionale, ma soprattutto vi sono i rischi legati alla diffusione delle malattie. Occorre provvedere con urgenza al trasferimento degli esemplari in eccedenza verso le zone meno popolate».
Lo scrive in un’interrogazione il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa. «La popolazione dei cervi ammonta ad oltre 8.000 unità, mentre i cinghiali sono oltre 35.000. Una situazione che implica gravi rischi, considerato che superato un certo limite la natura si difende riducendo la popolazione attraverso le malattie, che dagli animali selvatici si trasmettono facilmente al bestiame da allevamento. In aggiunta ci sono i numerosi incidenti causati dai cinghiali – aggiunge Michele Cossa -. In alcuni aerali la popolazione dei cervi si attesta oltre le 20 unità per chilometro quadrato: il Trentino superate le quattro unità ne autorizza l’abbattimento. Le centinaia di migliaia di euro di risarcimenti che la Regione (i contribuenti) paga ogni anno ai privati si sommano ai danni economici complessivamente arrecati al sistema Sardegna, che sono ancora più rilevanti. La Giunta non può stare a guardare senza far nulla: intensifichi l’opera di trasferimento degli animali già intrapreso da Forestas, o in caso contrario – conclude Michele Cossa – l’unica alternativa diventerà ben presto il prelievo controllato.»
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