22 December, 2024
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Nuova presa di posizione del comitato riconversione RWM contro l’ampliamento dello stabilimento di Domusnovas.

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Nuova presa di posizione del comitato riconversione RWM contro l’ampliamento dello stabilimento di Domusnovas. In relazione alle notizie di stampa su un’eventuale autorizzazione all’ampliamento dello stabilimento Rwm di Domusnovas Iglesias concessa dal SUAPE del comune di Iglesias, valutati gli atti pubblicati all’Albo Pretorio dello stesso Comune, il Comitato sottolinea che «gli atti recentemente pubblicati non riguardano solo la conferma dell’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale); si tratta anche della “Realizzazione di un nuovo deposito denominato D256 in Località San Marco” (autorizzato nel settembre scorso) e di n. 2 nuove costruzioni “da adibirsi a ufficio del personale direttivo addetto alle lavorazioni ed a locale di temporanea sosta degli operai”, denominate E208, E209, oltre che di un deposito di materiali infiammabili localizzato nell’area di “Sa Stoia”.»

«Le costruzioni anzidette, anche se distinte dall’ampliamento relativo alla costruzione di un nuovo poligono / campo prove per materiali esplodenti – scrivono i portavoce Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa, sono da ricondurre, secondo il Comitato, al progetto di investimenti per 40 milioni di euro annunciato dalla stessa Rwm in più occasioni e giustificabile economicamente solo con la forte espansione del mercato delle armi da guerra determinato dall’aggravamento delle varie crisi mediorientali ed africane. E’ appena il caso di richiamare che la presenza sul territorio comunale della Rwm Italia Spa ha sollevato e continua a sollevare forti preoccupazioni di natura ambientale, sociale e soprattutto etica, dato che le bombe d’aereo da essa prodotte in migliaia di unità l’anno, sono, per la maggior parte, utilizzate dalla coalizione saudita per bombardare abitazioni, ospedali, convogli umanitari, pozzi e condutture idriche in Yemen, come confermato anche dall’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, e stanno causando, in quel Paese, un’emergenza umanitaria senza precedenti.»

Il Consiglio comunale all’unanimità, nella seduta del 19 luglio scorso, ha votato un documento in cui dichiara:

«l’assoluta contrarietà alla fabbricazione di armi e materiale destinato ai paesi in conflitto;

l’assoluta priorità da riservare alla promozione di azioni e progetti per la realizzazione di concrete ed effettive politiche di disarmo e di pace;

La volontà della Città di Iglesias di porsi come luogo di costruzione di rapporti internazionali di pace e solidarietà;

e impegna   

l’Amministrazione comunale a Sollecitare lo Stato italiano a mettere in atto tutti i meccanismi utili alla verifica del rispetto dei Trattati internazionali, i principi costituzionali e la normativa nazionale sulla commercializzazione degli ordigni fabbricati nel territorio italiano; richiedere allo Stato e alla Regione Sardegna un impegno concreto affinché vengano poste in essere tutte le azioni atte a creare le necessarie precondizioni funzionali alla possibile riconversione nell’assoluta garanzia ed auspicabile ulteriore implementazione degli odierni livelli di occupazione.»

«Quello del Consiglio comunale di Iglesias – rilevano Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa – è stato un atto di grande coraggio e senso di responsabilità, col quale si è individuata la strada per liberare i suoi cittadini ed i lavoratori Rwm dal condizionamento occupazionale che porta a pensare che tutti i lavori siano ugualmente validi, anche quelli che provocano morte e distruzione e, in ultima analisi, non producono sviluppo, bloccando o condizionando pesantemente prospettive differenti. Ora, come Comitato Riconversione Rwm, insieme ai tanti cittadini rappresentati dalle 25 associazioni che lo compongono, ci aspettiamo che alle dichiarazioni di principio seguano i fatti e che l’amministrazione proceda con atti concreti al perseguimento degli obbiettivi che il Consiglio comunale cittadino si è posto.»

Gianluigi Rubiu (Udc
E' in programma dal

giampaolo.cirronis@gmail.com

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