24 November, 2024
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Fine settimana a Carloforte nel segno di Creuza de Mà: da oggi a domenica 29 ottobre, il festival di musica per il cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu tiene banco per tre serate nel paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove la manifestazione è nata nel settembre del 2007, per la prima parte della sua edizione numero undici. La seconda tranche è in programma a Cagliari la prossima settimana, da giovedì 2 a domenica 5 novembre, mentre a dicembre, dal 4 al 9, ritorna il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti.

Proiezioni di film e documentari, concerti, masterclass, incontri e momenti di approfondimento con registi e compositori: questa la formula della kermesse organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura e Spettacolo), del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari e con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori. 

Si comincia, dunque, questo pomeriggio, alle 18.00, al “Cavallera”, l’elegante cineteatro di Carloforte in stile liberty, con il teaser di Creuza de Mà: un video che, sulle note della canzone di Fabrizio De Andrè, da cui il festival ha preso in prestito il titolo, ripercorre la storia della manifestazione.

Su un’altra isola della Sardegna, l’Asinara, è ambientato il primo film in cartellone, il pluripremiato “La stoffa dei sogni” (David di Donatello, Globo d’Oro, Art Award Houston, Gobbo d’Oro Bobbio, ecc) per la regia di Gianfranco Cabiddu con le musiche di Franco Piersanti. Liberamente ispirata a “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione in napoletano della “Tempesta” di William Shakespeare, la pellicola intreccia come in una stoffa le trame e i fili dei destini di un gruppetto di attori e di camorristi in fuga che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola-carcere e si mescolano. Shakespeare e Eduardo De Filippo si fondono in una commedia picaresca, piena di colpi di scena, interpretata da un cast che vede come protagonista Sergio Rubini al fianco di Ennio Fantastichini, Gaïa Bellugi, Renato Carpentieri, Francesco Di Leva, Ciro Petrone, Teresa Saponangelo, Nicola Di Pinto, Jacopo Cullin, Fiorenzo Mattu e, in un cameo, il compianto Luca De Filippo.  

Alle 21.00, l’attenzione si trasferisce dallo schermo del “Cavallera” al palco del vicino Cinema “Mutua” per un “classico” del festival: il concerto di musiche da film della Banda Musicale Città di Carloforte “Angelo Aste”, a suggellare la giornata inaugurale. 

Tutta dedicata ad Armando Trovajoli la serata di sabato 28 ottobre: nel centenario della nascita, Creuza de Mà rende omaggio al grande musicista e compositore romano, autore di celebri colonne sonore per il cinema, con tre diversi appuntamenti. Il primo, alle 17.30 al Cinema Mutua, è la proiezione di “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”, film diretto nel 1968 da Ettore Scola e interpretato da Nino Manfredi, Alberto Sordi e Bernard Blier.

A seguire, alle 19.00, uno dei momenti più interessanti del festival: la prima nazionale di “Armando Trovajoli, cent’anni di musica”, il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri che ripercorre la lunga carriera del pianista e compositore, nato a Roma il 2 settembre 1917 e scomparso quattro anni fa, attraverso le sue interviste, i ricordi, le musiche, le canzoni, le immagini di alcuni dei film e delle commedie musicali di cui aveva composto le musiche. Una carriera costellata di incontri e sodalizi importanti, come quello con uno dei più grandi pianisti del Novecento, Arturo Benedetti Michelangeli, ma anche con registi come Vittorio De Sica e Ettore Scola, cui rimarrà legato tutta la vita e del quale ha musicato quasi l’intera filmografia. Nel documentario si parla anche dell’incontro con Garinei e Giovannini che lo portarono verso la commedia musicale, i grandi successi di “Rugantino” con la straordinaria “Roma nun fa’ la stupida stasera”, “Aggiungi un posto a tavola”, “Ciao Rudy” e le canzoni cantate da Marcello Mastroianni, che Trovajoli esegue al pianoforte.

Alle 21, microfoni e riflettori si spostano al Cineteatro “Cavallera” dove Gianfranco Cabiddu e Gianmarco Diana – musicista (con i gruppi Sikitikis e The Dancefloor Stompers), esperto di musica per il cinema ed abituale collaboratore del festival – incontra uno dei due autori del documentario, Mario Canale. 

Gran finale di serata con il concerto “Armando Trovajoli, la musica tra teatro e cinema”: una produzione originale del festival Creuza de mà, in prima assoluta, con la direzione musicale della pianista Rita Marcotulli, con Peppe Servillo alla voce, Luciano Biondini alla fisarmonica, Daniele Tittarelli al sax, Ares Tavolazzi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Nome di primissimo piano della scena jazzistica nazionale, la Marcotulli è vicina a Trovajoli per un importante legame personale: quando lavorava come ingegnere del suono, il padre della pianista, Sergio, ha avuto infatti un lungo rapporto di amicizia e lavoro con il compositore: «(…) Trovajoli è stato per me quasi un ‘parente’ che si interessava ai miei studi di pianoforte e che poi veniva a sentire i miei primi concerti, così fino alla fine», racconta Rita Marcotulli: «Conservo indelebile il ricordo dell’ultima volta con mio padre e Trovajoli in un concerto alla Casa del jazz: due amici che si abbracciano emozionati e contenti, due grandi artigiani della musica a cui devo moltissimo».

I film recenti di due autori sardi chiudono domenica 29 al “Cavallera” il trittico di serate di Creuza de Mà a Carloforte. Il primo, presentato alle 17.30 dall’autore, è “Nausicaa – L’altra Odissea”, breve film d’animazione scritto e diretto da Bepi Vigna, regista e sceneggiatore, scrittore di fumetti e graphic novel, uno dei creatori delle serie Nathan Never e Legs Weaver. Attraverso i disegni firmati dall’illustratore Andrea Serio, il cortometraggio – con le musiche di Matteo Martis – racconta la storia Nausicaa e del suo incontro con Ulisse. Sedotta e abbandonata, la giovane principessa decide di andare a cercare l’eroe omerico ripercorrendo i passi del suo viaggio per intraprendere un percorso di crescita attraverso il quale si trasformerà in una donna. “Nausicaa – L’altra Odissea” è stato scelto come evento speciale d’apertura di SIC@SIC – Short Italian Cinema alla trentaduesima Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della settantaquattresima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si è tenuta dal 30 agosto al 9 settembre scorsi.

A seguire, con inizio alle 18.00, il film di Enrico Pau “L’accabadora”, una storia ambientata durante la seconda guerra mondiale tra le campagne sarde e una Cagliari devastata dalle bombe, che ruota intorno alla figura di una “accabadora” (impersonata nel film da Donatella Finocchiaro): una donna che praticava una sorta di eutanasia ancestrale mettendo fine alle sofferenze dei malati terminali. Al termine della proiezione, incontro con il regista Enrico Pau e con l’autore delle musiche, l’irlandese Stephen Rennicks.

A Cagliari da giovedì 2 a domenica 5 novembre la seconda parte del festival.

Calato il sipario sulla tre giorni di Carloforte, da giovedì 2 a domenica 5 novembre Creuza de Mà si trasferisce a Cagliari per la seconda parte del festival; in agenda una fitta serie di appuntamenti, ma con una variazione logistica rispetto al programma annunciato: il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ospiterà infatti le masterclass e i concerti, mentre tutte le proiezioni, inizialmente previste nello stesso istituto in piazza Porrino, per motivi tecnici sono trasferite al Cinema Odissea, in viale Trieste (al civico 84). 

Il primo impegno è per giovedì mattina (2 novembre) nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove dalle 10.00 alle 13.00 inizia la serie di tre Masterclass sul suono nel cinema, tutti con accesso gratuito fino ad esaurimento posti: una grande opportunità per i giovani professionisti e gli studenti. A tenere lezione in questo incontro (e in quello dell’indomani, venerdì 3) dedicato alla tecnica del suono applicata al cinema sarà Filippo Porcari, tecnico e docente di Suono nel Cinema presso diversi istituti di formazione, tra cui la Cineteca Nazionale di Bologna, la Scuola Nazionale di Cinema, il DAMS Roma Tre e l’Istituto per la cinematografia Rossellini; tra le sue collaborazioni si contano quelle con Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Silvio Soldini, Marco Bellocchio, Ferzan Özpetek, Gillo Pontecorvo.

Nel pomeriggio il festival prosegue al Cinema Odissea, dove alle 16.00, dopo la prima nazionale di sabato 28 ottobre a Carloforte, si replica l’omaggio ad Armando Trovajoli, con la proiezione del documentario di Mario Canale e Annarosa Morri.

 Altri temi e immagini alle 17.30 con il cortometraggio “L’incontro”, storia di Amin, un sedicenne marocchino cresciuto in Italia con un grande talento per il pugilato, nella cui vita di adolescente si inserisce la lotta per ottenere la cittadinanza. Il film è stato presentato quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia all’interno della sezione Migrarti. Al termine della proiezione incontro con i registi Michele Mellara e Alessandro Rossi, e con l’autore delle musiche Beppe Tranquillino. 

Il tema dell’integrazione dei cittadini stranieri in Italia torna anche nell’appuntamento successivo: alle 18.00 si proietta infatti “Che fine faranno – Lettera aperta al Presidente della Repubblica”, un cortometraggio diretto da Giovanna Taviani e Davide Gambino, con musiche di Giuliano Taviani, in cui si narra l’incontro degli studenti di Enna con alcuni ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati e ospitati nei Centri di Accoglienza di Pergusa e Aidone. Il film chiede una risposta al grande quesito relativo alle storie personali di Muhammed, Raymond, Suleyman, Balde e alle migliaia di minori non accompagnati che tutti gli anni arrivano nel nostro Paese con la speranza di poter cambiare il loro destino. Presentato in anteprima all’undicesima edizione del Salina Doc Fest il 30 giugno scorso, il corto è ancora inedito, e sarà presentato dall’autrice Giovanna Taviani.  

Ultimo film in visione per la serata di giovedì, alle 18.30, “Babylon Sisters”, per la regia di Gigi Roccati con musiche di Peppe Voltarelli. Liberamente ispirato al romanzo “Amiche per la pelle” della scrittrice indiana Laila Wadia, prende il titolo dalla sorellanza di un gruppo di donne di diverse etnie, che si uniscono nella lotta per la casa e finiscono per aprire una scuola di danza. Dopo la proiezione, intervistati da Riccardo Giagni, incontro con il regista Gigi Roccati e Nav Gothra, una delle protagoniste.

In chiusura di giornata, si arricchisce di un nuovo capitolo Silent Movie, la sezione del festival dedicata alla sonorizzazione dal vivo di vecchie pellicole del cinema muto: alle 21.15 è atteso sul palco dell’Auditorium del Conservatorio il pianista e compositore Daniele Furlati, specializzato in musica per film e collaboratore della Cineteca di Bologna, che accompagnerà in musica la proiezione di “Nosferatu”, il film di Wilhelm Murnau, recentemente restaurato.

La giornata di venerdì 3 novembre inizia alle 10.00 nell’Aula Porrino del Conservatorio, dove Filippo Porcari prosegue la sua masterclass di tecnica del suono applicata al cinema, seguito, nella seconda parte della mattinata, da Gaetano Musso, fonico di missaggio per cinema e televisione con all’attivo circa ottanta collaborazioni, che guiderà gli allievi alla scoperta delle tecniche di mix e rumori.  

Tutte all’insegna di “Napoli e i suoi mille colori” le serate di venerdì 3 e sabato 4: un capitolo speciale che questa edizione del festival dedica alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva. 

Si comincia dunque nel pomeriggio di venerdì 3, alle 16.00, al Cinema Odissea, con la proiezione di “MaLaMènti”, per la regia di Francesco Di Leva con musiche di Francesco Forni: un cortometraggio nato dall’esigenza di raccontare la sete di potere e la smania di prevaricazione insite nella società, in particolare nella criminalità organizzata, immaginando la pièce teatrale del “Calapranzi” di Pinter come un’ispirazione di umanità grottesca e disgregata. Presenta l’opera lo stesso Francesco Di Leva. 

Alle 16.30 lo schermo è tutto per “Pino Daniele – Il tempo resterà”: canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Al termine, Riccardo Giagni conversa con il regista del documentario, Giorgio Verdelli.

Alle 18.00 si prosegue con il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”, una fiaba che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di De Simone, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Il film, per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri con le musiche di Dario Sansone, ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti). 

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone e , alle 21.00, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma per la serata di venerdì 3, “Ammore e malavita”, con cui hanno vinto il premio per la miglior musica all’ultimo Festival di Venezia: partendo dalla citazione di due lungometraggi di 007 (“Si vive solo due volte” e “Una cascata di diamanti”), il film diretto da Marco e Antonio Manetti snoda la sua trama nella città partenopea e vede protagonista un boss della camorra che su idea della moglie decide di fingersi morto per liberarsi dai tanti oneri e pochi onori che la sua posizione gli impone.

Sarà l’ultima masterclass sul Suono nel Cinema ad aprire alle 10, sempre nell’Aula Porrino del Conservatorio, la mattina di sabato 4: in sostituzione del previsto Alessio Doglione si parla di Montaggio e suono con Marco Spoletini, montatore per il cinema e la televisione, vincitore del David di Donatello per “Gomorra” e collaboratore abituale del regista Matteo Garrone.

La mattinata prosegue a mezzogiorno con un incontro con l’Associazione Compositori Musiche da Film cui parteciperanno Riccardo Giagni (una lunga carriera nel settore della discografia in qualità di autore, arrangiatore e produttore per Matia Bazar, Miguel Bosé, Cristiano De André, e nel settore del cinema con colonne sonore per Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Sabina Guzzanti), i compositori genovesi Pivio e Aldo De Scalzi (autori di musiche per numerosi film e serie televisive, vincitori del David di Donatello per “Song’e Napule”, il Nastro d’argento e il Globo d’oro per “Il Bagno Turco” di Ferzan Ozpetek), e il romano Giuliano Taviani (sue, tra le altre, le musiche di “Cesare deve morire”, “Anime Nere” e “Nessuno mi può giudicare”).

Nel pomeriggio, al Cinema Odissea, prosegue invece la sezione dedicata alla musica e al cinema napoletano con un focus sull’eclettico e talentuoso musicista partenopeo Enzo Avitabile. Si comincia alle 16.00 con la proiezione di “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, sei statuine agli ultimi David di Donatello, comprese quelle a Enzo Avitabile per la migliore canzone e la migliore colonna sonora: un film “sulla separazione e sul dolore che comporta”, protagoniste due gemelle siamesi che cantano ai matrimoni e alle feste e danno da vivere a tutta la famiglia, fino a quando non scoprono di potersi dividere. 

Enzo Avitabile è anche il protagonista del successivo film in programma alle 18.00, “Music Life”: un documentario che racconta la vita e il talento del musicista napoletano firmato nel 2012 da Jonathan Demme, il grande regista statunitense scomparso lo scorso aprile.

Alle 21.00 gran finale per “Napoli e i suoi mille colori”: preceduto da un incontro con il pubblico presentato da Riccardo Giagni, Enzo Avitabile si esibisce in concerto all’Auditorium del Conservatorio accompagnato da Gianluigi Di Fenza alla chitarra classica e Emidio Ausiello alle percussioni.

Creuza de Mà chiude la sua seconda tranche l’indomani mattina – domenica 5 – a mezzogiorno, con un evento speciale proposto al centro d’arte e cultura ExMà (in via San Lucifero) in collaborazione con lo European Jazz Expo, il festival in programma a Cagliari da martedì 31 ottobre: tiene banco il trombonista Mauro Ottolini alla testa dei suoi scatenati Sousaphonix; a seguire il CinematiCA DJ set, una selezione di musica per film a cura di Gianmarco Diana, ideatore e conduttore dell’omonima trasmissione in onda sull’emittente cagliaritana Radio X, che concluderà la mattinata.

Altri appuntamenti in programma nelle settimane successive estenderanno fino a dicembre il palinsesto dell’undicesima edizione di Creuza de Mà. In collaborazione con l’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di suoni e racconti, ecco allora la prima edizione della rassegna di cineconcerti “Sinestesie”, con le sonorizzazioni dal vivo di film d’epoca proposte dai gruppi Dancefloor Stompers, Scisma – Short Cut e Skull Cowboys, rispettivamente di scena il 9, il 16 e il 23 novembre al centro di produzione per lo spettacolo Intrepidi Monelli, in viale Sant’Avendrace, 100.

Dal 4 al 9 dicembre, infine, Creuza de Mà in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari presenta la seconda edizione del corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da Franco Piersanti e intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016, che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Una preziosa opportunità per compositori e musicisti di conoscere e affinare le tecniche della drammaturgia musicale applicata al cinema con uno dei più rappresentativi autori del settore.

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Nel territorio di Carbonia Iglesias una giornata all’insegna dell’olio con un percorso organizzato dai comuni di Santadi e Giba nel panorama delle colline ricoperte dalla tipica vegetazione locale: pero selvatico, mandorlo e ginestra.

La cultura dell’olio è protagonista della “Camminata tra gli olivi”, la giornata nazionale promossa dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio per valorizzare territorio e produzioni. Domenica 29 ottobre, per la prima volta in tutta Italia, in 120 città e 18 regioni, si parte alla scoperta della cultura millenaria degli oliveti sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero per l’Ambiente.

Protagonista anche il parco comunale di Is Muras, le cui colline si estendono per circa dieci ettari, e la frazione di Villarios, che ha una spiccata tradizione panificatoria e dolciaria.

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Teulada ha una nuova centenaria, Maria Maddalena Aresu. La comunità teuladina conferma una longevità fuori dal comune, da anni oggetto di studio. Maria Maddalena Aresu è stata festeggiata da figli e nipoti, dal parroco don Melchiorino Dore e dal sindaco Daniele Serra. Un graditissimo pensiero augurale è arrivato alla neo centenaria da Papa Francesco, tramite il sostituto della Segreteria di Stato monsignor Angelo Becciu, unitamente alla benedizione apostolica. Alleghiamo un ricco album fotografico realizzato da Enrico Cambedda.

 

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La commissione Autonomia, presieduta da Francesco Agus (Misto-Campo progressista) ha ascoltato una delegazione di sindaci della Gallura, i consiglieri regionali eletti nel territorio ed il presidente dell’Anci sulla proposta di legge n. 405 (Meloni e più) che prevede l’istituzione della provincia del Nord Est.

Aprendo gli interventi, il presidente dell’Anci Emiliano Deiana ha sollecitato la revisione della legge di riordino delle autonomie locali, ricordando «che, dopo il risultato del referendum del 4 dicembre 2016 che ha sancito il mantenimento delle Province, occorre porre fine al caos determinato da enti intermedi vecchi e nuovi privi di risorse e della capacità di svolgere le loro funzioni nell’interesse dei cittadini».

«Quello del possibile dissesto finanziario delle Province – ha proseguito Deiana – è un problema enorme che grava sui territori al quale il Consiglio regionale deve porre rimedio a partire dalla prossima legge di stabilità, così come è urgente un intervento sui Comuni sardi (che dal 2014 hanno subito un taglio di circa 300 milioni l’anno) per consentire l’utilizzo dei loro avanzi di amministrazione.»

Sul problema specifico della Gallura il presidente dell’Anci ha invitato la commissione ad ascoltare la regioni del territorio che, per una serie di parametri oggettivi come infrastrutture di interesse regionale, tessuto produttivo del settore turistico e crescita demografica, può rappresentare la locomotiva della Sardegna.

Il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu, dopo aver premesso che la legge regionale di riordino delle autonomie era agganciata al referendum costituzionale che gli elettori sardi hanno respinto con numeri di gran lunga superiori alla media nazionale, ha messo l’accento sul fatto che alla base delle rivendicazioni per la nuova Provincia «ci sono le vocazioni chiare del territorio e la volontà unitaria dei 26 Comuni che lo compongono, per questo chiediamo l’approvazione della proposta di legge e non accetteremo di entrare a far parte della Provincia di Sassari, astenendoci dal voto in caso di elezioni di secondo grado».

Il sindaco di Olbia Settimo Nizzi ha ribadito la forte preoccupazione della Gallura per la recente delibera della Giunta regionale di convocare le elezioni provinciali di secondo nella vecchia provincia di Sassari. «Rispettiamo le istituzioni – ha affermato – ma chiediamo che si ridia voce alla politica attraverso i cittadini voltando pagina rispetto ad una stagione di tecnocrati senza responsabilità».

Il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis, nel sostenere la proposta “autonomista” della Gallura, ha ripreso il tema dello stretto legame fra riordino delle autonomie e riforma costituzionale, sostenendo che «gli elettori hanno detto chiaramente che nessuno può fare certe cose meglio delle Province, per questo bisogna subito mettere in sicurezza questi enti ed aprire un confronto con lo Stato sul grande tema delle autonomie locali, poi la Sardegna deciderà come disciplinarle sul proprio territorio».

Il sindaco del comune di Oschiri Piero Sircana ha parlato di una sorta di manovra a tenaglia che, attraverso la legge di riordino da una parte e la recente delibera sulle elezioni provinciali dall’altra, penalizza la Gallura condannandola in eterno ad una inaccettabile posizione di minoranza.

In attesa di una valutazione compiuta del suo gruppo il consigliere regionale Gennaro Fuoco ha annunciato la sua adesione personale alla proposta di legge per la provincia Gallura. Inoltre ha comunicato di aver scritto una lettera ai 56 Sindaci dell’ex provincia di Cagliari per invitarli a sostenere la sua proposta di ricostituzione della Provincia, dichiarandosi a favore del ripristino delle elezioni di primo livello anche per la Città Metropolitana (che peraltro le prevede nello statuto). Sull’autonomia gallurese infine, Fuoco si è detto disponibile sia ad un intervento all’interno della legge di riordino che ad un percorso limitato alla proposta di legge.

Per il Pd il vice capogruppo Roberto Deriu la richiesta della Gallura è senza dubbio coerente con il quadro costituzionale che all’art. 5 promuove la le autonomie locali ed anche attuale, «in una situazione cambiata rispetto alla tendenza riduzionista di questi spazi democratici che aveva finito per mettere nel mirino le Province». «Sotto questo profilo – ha osservato – la legge regionale di riforma ha un abito centralista ed un cuore autonomista, che comunque lascia una porta aperta alla revisione sulla quale però è necessario un consenso bipartisan».

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha ricordato che proprio il 18 ottobre scorso, «il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ha invitato l’Italia e rivedere la sua politica abolizionista delle Province, sottolineando al contrario che ad esse vanno attribuite competenze e risorse per poter funzionare, suggerendo inoltre il ripristino dell’elezione diretta degli organi di governo». «La nostra proposta di legge va in questa direzione – ha concluso – bisogna discuterla e votarla al più presto».

Per Forza Italia, il consigliere Giuseppe Fasolino ha suggerito, tenendo conto della oggettiva specificità della situazione gallurese, di separare l’iter della proposta di legge, che può andare subito in Consiglio, da quello riguardante la revisione della legge di riordino, che richiede tempi diversi.

A favore di un percorso autonomo della legge si è dichiarato anche il primo firmatario Giuseppe Meloni, del Pd, che ha poi manifestato la preoccupazione per un possibile “effetto domino” derivante dall’inserimento di altri territori nel dibattito, «con il rischio di non fare niente».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha ribadito la sua posizione da sempre contraria all’abolizione delle Province, «scelta che ha portato ai risultati negativi che oggi abbiamo di fronte”. L’esponente dell’Udc si è detto poi favorevole a sostenere la proposta della Gallura anche “con la corsia preferenziale dell’art. 102, così si scopriranno le carte».

Per il consigliere del gruppo Misto Giovanni Satta «l’attuale situazione è figlia del peccato originale che portò alla proliferazione immotivata delle Province sarde, molto al di là di motivazioni reali: noi siamo per il rispetto dlla volontà espressa da 26 Comuni galluresi e sosteremo la proposta con ogni mezzo, se occorre anche con il ricorso all’art. 102».

Il capo capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha rivendicato al suo partito la consapevolezza di operare anche per le aree più periferiche dell’Isola, “rompendo il bipolarismo di fatto che accentra tutto su Cagliari e Sassari”. Nello specifico ha suggerito che, a legislazione regionale vigente, la Gallura può utilizzare gli spazi della legge di riordino che prevedono gli ambiti strategici, fermo restando che la proposta «è da valutare attentamente e proprio per questo potrebbe richiedere qualche approfondimento in più».

Nelle conclusioni il presidente Francesco Agus, assicurando l’impegno della commissione, ha affermato che «la complessità del tema delle autonomie locali richiede un confronto ampio ad articolato, così come è stato quello che ha accompagnato a suo tempo la legge di riordino». «Nello stesso tempo – ha avvertito – siamo chiamati ad occuparci di cose molto concrete perché, ad esempio, anche la prossima legge di stabilità nazionale esclude le Province sarde dalla ripartizione delle risorse; abbiamo già sollecitato l’intervento dei parlamentari sardi per modificare il testo attuale ed evitare il dissesto delle nostre amministrazioni. La prossima settimana – ha concluso – dovremo esaminare un disegno di legge della Giunta per consentire ad alcuni enti (Nuoro e probabilmente anche Oristano) di chiudere almeno i bilanci del 2017».

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All’esame del Parlamento europeo misure che prevedono tolleranza zero per molestie e abusi sessuali.

I deputati condannano fermamente qualsiasi forma di violenza sessuale e si rammaricano che tali atti siano troppo spesso tollerati. Gli autori, aggiungono, devono essere puniti. 

Il Parlamento europeo dovrebbe esaminare con urgenza le recenti accuse di molestie e abusi sessuali, introdurre corsi di formazione obbligatori per tutto il personale e per i deputati sul rispetto e la dignità sul lavoro, tenere un registro riservato dei casi segnalati, istituire una task force di esperti indipendenti, migliorare le procedure e il sostegno per le vittime sia nei procedimenti interni al Parlamento che presso la polizia locale.

Anche gli Stati membri dovrebbero esaminare la situazione nei rispettivi Parlamenti nazionali e adottare le misure necessarie. «I politici – concludono i deputati – dovrebbero dare l’esempio, prevenendo e combattendo le molestie sessuali sia nei parlamenti sia al di fuori».

Secondo uno studio sulla violenza sulle donne condotto dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), nel 2014:

• una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali durante la vita adulta

• nell’UE, fino al 55% delle donne ha subito molestie sessuali

• il 32% ha dichiarato che l’autore del reato era un capo, un collega o un cliente

• sono state molestate il 75% delle donne in professioni qualificate o in ruoli dirigenziali di alto livello e il 61% delle donne impiegate nel settore dei servizi

• il 20% delle giovani donne (18-29) nell’UE28 ha subito molestie online

• una donna su dieci è stata oggetto di molestie sessuali o di stalking tramite le nuove tecnologie.

 

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Continua la raccolta di firme per il referendum per il riconoscimento del principio di insularità nella costituzione.

Stamattina i volontari si sono presentati addirittura alle 5.00 al mercato ortofrutticolo di Sestu, dove hanno avuto modo di spiegare a numerosi clienti e operatori le finalità dell’iniziativa referendaria, che mira anche a imporre all’attenzione della comunità nazionale i mille problemi che la Sardegna ha per il semplice fatto di essere un’isola.

Nel corso della mattinata analoghi banchetti sono stati allestiti nei mercatini settimanali di Sestu e Dolianova.

Ecco il calendario dei prossimi giorni:

Tutte le sere all’ingresso principale della Corte del Sole a Sestu 

Venerdì 27 ottobre

Sestu, dalle 17.00, ingresso principale della Corte del Sole

Quartu, presso biblioteca, dalle 18.30

Sabato 28 ottobre

Alghero, ore 10.00, Piazza della Mercede

Quartu mercato Coldiretti Pitz’e Serra dalle 9.00 alle 12.00

San Gavino Monreale, dalle ore 9,30 alle ore 12,30, Piazza Marconi

Quartucciu, pressi Ufficio postale

Iglesias, dalle ore 11.00,  fronte mercato civico

Sestu, dalle 17.00, ingresso principale della Corte del Sole

Domenica 29 ottobre

Assemini, dalle 10.00, nei pressi farmacia Mura, via Sardegna

Elmas, dalle 10.00, piazza Suella 

Sestu, dalle 17.00, ingresso principale della Corte del Sole.

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«Una manovra insoddisfacente e le politiche del lavoro, senza un cambio di strategia che superi l’impostazione della flexicurity, continueranno ad essere fallimentari». Sono le parole con le quali il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, ha “bollato” la Manovra 2018 e che rappresentano, nella sostanza, il giudizio formulato anche dal segretario della Cisl, Francesco Piras, da quello della Ugl, Sandro Pilleri e dal componente la segreteria Uil, Andrea Lai, sulla legge di Stabilità, illustrata questa mattina in commissione Bilancio dall’assessore, Raffaele Paci.

I quattro rappresentanti delle organizzazioni sindacali, nei loro rispettivi interventi e seppur con differenti argomentazioni, hanno infatti concordato sulla sostanziale insoddisfazione per le misure e gli stanziamenti destinati alle politiche per il lavoro. «Gli indicatori statistici – ha spiegato Michele Carrus – quand’anche certificano un leggero aumento dell’occupazione ci dicono anche che tali incrementi sono del tutto slegati dalle politiche del lavoro messe in campo dalla Regione in questi ultimi tre anni». La priorità, a giudizio di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, resta quella di realizzare un piano di lavoro con risorse adeguate ad affrontare quella che resta un’emergenza per la Sardegna.

Le sigle sindacali hanno salutato invece con favore i tempi con quali si procede nella discussione della Manovra che, per la prima volta da quando è incominciata la Legislatura, dovrebbe essere approvata prima della fine dell’anno.

Cisl, Uil e Ugl hanno dichiarato contrarietà alla proposta della Cgil per un innalzamento delle aliquote Irap e Irpef (nella legge di Stabilità approvata in Giunta restano invariate rispetto allo scorso anno) mentre hanno concordato sulla necessità di misure utili per accelerare la spesa, nonché sull’utilizzo dei fondi Ue in funzione aggiuntiva non sostitutiva rispetto agli stanziamenti regionali e statali.

Il segretario della Cgil ha inoltre svolto un approfondimento su una serie di aspetti legati al diritto allo studio ed ha auspicato il rifinanziamento delle borse di studio, del contributo per gli alloggi ed anche delle agevolazioni per gli studenti fuori sede che utilizzano i trasporti pubblici.

Nel corso dell’audizione che ha aperto in Consiglio la sessione di Bilancio, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha, al contrario, evidenziato una serie di indicatori positivi ad incominciare da un leggero incremento del Pil sardo («il prodotto interno lordo ha un segno più dopo sette anni in diminuzione e vogliamo sostenere e accompagnare questa prima ripresa in atto») ed anche delle entrate da tributi propri e compartecipati, pari a 6 miliardi e 276 milioni di euro (nel 2017 erano 6.150.000.000). Per ciò che attiene la generale situazione del bilancio regionale, l’assessore ha sottolineato il perdurare del “peso” della sanità ma ha affermato che «con l’approvazione della nuova rete ospedaliera e la riduzione dei costi dell’inefficienza, nel 2019 la sanità sarda sarà riportata ad un livello di spesa accettabile che ricomprenderà tutti i livelli essenziali di assistenza ed i costi prodotti dalle scelte strategiche (extra Lea) del Consiglio regionale».

Resta centrale il tema degli accantonamenti, la cui vertenza in atto con lo Stato centrale dovrà concludersi prima della discussione in Aula della Manovra da 9 miliardi e 235 milioni di euro. A questo proposito l’assessore, anche in risposta ad alcune sollecitazioni dei consiglieri Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp) e Gianfranco Congiu (PdS), ha confermato la richiesta per una riduzione degli accantonamenti (684 milioni di euro) e la contrarietà alla sigla dell’“intesa con lo Stato” che porterebbe ulteriori 165 milioni di accantonamenti per il 2018, così come a suo tempo stabilito nella legge finanziaria nazionale del 2015.

Raffaele Paci ha inoltre confermato i livelli minimi delle aliquote di Irap (2.93) ed Irpef (1.23) («un innalzamento ai livelli delle altre Regioni produrrebbe un incremento nelle entrate di circa 230 milioni ma preferiamo lasciare tali risorse nelle disponibilità di imprese e cittadini») ed ha approfondito i capitoli riguardanti gli interventi per le imprese e quelli riferiti alle programmazione territoriale. «Gli interventi a sostegno del sistema delle imprese – ha spiegato l’assessore – sono pari a 255 milioni di euro, mentre i bandi già esitati ammontano a 142 milioni e contano circa 1.800 domande per un totale di investimenti che supera il mezzo miliardo di euro». 

Sono invece 300 i milioni di euro destinati alla programmazione territoriale, i cui progetti interessano oltre il 90% dei Comuni dell’Isola, mentre per ciò che attiene il fondo unico per gli Enti Locali (circa 600 milioni di stanziamento) l’assessore ha auspicato una revisione dei criteri di ripartizione delle risorse («il 40% è ripartito in misura uguale per i 377 Comuni dell’Isola»).

In bilancio, ma senza una specifica destinazione ed all’interno del Fnol, ci sono inoltre 40 milioni di euro: è questa la posta “libera” la cui destinazione è proposta in completa autonomia alla commissione ed al Consiglio. Paci ha inoltre invitato i commissari del parlamentino presieduto da Franco Sabatini (Pd) a considerare la Manovra «come un documento dinamico, così come dimostrano le tre variazioni di bilancio approvate nell’anno in corso».

In conclusione del suo intervento l’assessore ha quindi informato i consiglieri della nuova variazione di bilancio che sarà approvata in Giunta nella seduta di domani e che riguarda le province.

Il presidente della commissione Franco Sabatini (Pd), nel suo intervento conclusivo ha sottolineato il generale miglioramento delle condizioni finanziarie della Regione ed ha espresso un giudizio positivo sugli effetti del cosiddetto bilancio armonizzato («è più veritiero e ci aiuta a ridurre i residui passivi e a migliorare la spesa»). L’esponente della maggioranza ha quindi rimarcato il mantenimento dei livelli minimi delle aliquote di Irap e Irpef e l’assenza del ticket in sanità: «È una manovra equilibrata ma resta prioritario affrontare il fenomeno delle povertà ed è per questo non abbasseremo la guardia sul fronte delle politiche sociali».  

Le audizioni della commissione proseguono martedì 7 novembre a partire dalle 10 con Confindustria, Confapi, Confartigianato e Cna. Alle 12.00: Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Oilos, Lega coop, Confcoop, Unicoop, Agci e Unci. Alle 16.00: Confesercenti e Confcommercio. Alle 17.30: Anci e Asel.

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Da sempre seppellire i defunti si lega alla spiritualità dei popoli. Le tombe ne raccontano culti e credenze, spesso echeggiati in superstizioni, miti e leggende. Verranno ripercorse le tappe dal Neolitico all’età punica, in un itinerario notturno di rievocazioni e suggestioni tra le antiche aree funerarie di un sito ancora avvolto nel mistero.

Per il secondo anno consecutivo, Pani Loriga rivive attraverso la teatralizzazione dei riti funerari più tipici delle civiltà che si sono succedute attraverso i millenni sul colle santadese. Il culto prenuragico della Dea Madre nelle tombe santuario e i riti funebri all’interno delle Domus de Janas; il compianto sul morto delle donne fenicie e la terribile pratica delle maledizioni sulle tombe; il fascino della ritualità minuziosa nell’inumazione punica e l’incubazione presso le tombe degli eroi narrata da Aristotele.

Come nei tempi antichi, alla sacralità del rito seguirà un momento apotropaico di convivialità e musica, con un aperitivo per tutti e l’accompagnamento musicale dei Golaseca.

L’evento prevede:

ore 19.00 visita guidata a tema nelle tenebre

ore 21.00 aperitivo e musica dal vivo coi Golaseca in concerto

(incontro alle 18.30 presso l’area di accoglienza del sito)

È richiesto: vestirsi in maschera, munirsi di una torcia, armarsi di coraggio, prenotare.

Biglietto unico 15,00 euro

Bambini 5-12 10,00 euro

Bambini 0-5 gratuito

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E’ fissata per lunedì 6 novembre la discussione della legge europea modificata al Senato e confermata in Commissione alla Camera. Lo comunica con una breve nota il deputato del Partito democratico Emanuele Cani. «Con la calendarizzazione si fissa un nuovo punto per affrontare e approvare la legge che ha un risvolto anche in Sardegna – aggiunge Emanuele Cani -. L’aspetto relativo alle aziende energivore non è stato modificato,  aggiungendo un importante tassello al mosaico che riguarda la risoluzione della vertenza relativa al futuro dello stabilimento ex Alcoa. Il percorso avviato dal Partito Democratico su questo vertenza prosegue senza sosta. Giova ricordare che il Pd ha presentato da tempo una importante risoluzione sulla valorizzazione e rilancio della filiera dell’alluminio – conclude Emanuele Cani -. E che la Sardegna e le sue produzioni sono strategiche per l’intero Paese.»

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Il comune di Benetutti ed e-Distribuzione (società del gruppo Enel) alla presenza dell’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, hanno sottoscritto questa mattina l’accordo preliminare per la cessione della parte di rete e-Distribuzione gestita nel comune del Goceano. La Regione è intervenuta, attraverso diverse delibere, per consentire al Comune, che già deteneva la rete del centro abitato, di rilevare anche la titolarità dell’infrastruttura elettrica in agro e di sviluppare un modello energetico basato sulla sperimentazione e la realizzazione di reti intelligenti e di sistemi di accumulo dell’energia, previste nel PEARS.
Benetutti, insomma, si appresta a diventare il primo esempio di Smart Community in Sardegna, uno dei pochi in Italia e in Europa. La cessione ha permesso al Comune di acquisire quelle porzioni di rete in bassa e media tensione presenti nelle campagne. Benetutti, che opera come azienda elettrica concessionaria di reti distributive, è quindi in una situazione ideale per la sperimentazione studiata dalla Regione che si è posta tre obiettivi principali. Il primo è promuovere l’autoconsumo istantaneo e la condivisione dell’energia; il secondo è massimizzare il consumo locale dell’energia, mentre il terzo è abbattere i costi energetici per cittadini e imprese.
«Tutto ciò – ha detto l’assessore Piras – è perfettamente in linea con quanto previsto dal Piano Energetico, che punta a far diventare la Sardegna un modello europeo basato su sistemi per la gestione intelligente e l’uso efficiente dell’energia, come suggerito dalle buone prassi della sharing economy. A Benetutti la gestione condivisa dell’energia può già essere una realtà. Nel paese, infatti, la produzione da fonti rinnovabili è quasi sette volte superiore rispetto al consumo. Oltre all’acquisizione delle reti in agro – ha sottolineato l’assessore – il Comune, grazie alle risorse del POR Sardegna 2014-2020, potrà ammodernare e rendere più efficienti le reti di distribuzione e programmare gli interventi per realizzare le cosiddette Smart Grid. Dallo sviluppo delle reti intelligenti, crediamo che possano trarne vantaggio anche le imprese e le start-up sarde che operano nell’ICT, settore fondamentale per garantire il funzionamento affidabile ed efficiente del nuovo sistema energetico. Questo non è un esempio di autarchia, al contrario stiamo spingendo perché le diverse comunità possano aprirsi e scambiarsi esperienze positive come quella in atto a Benetutti. Abbiamo di fronte la sfida della rivoluzione tecnologica. Il mercato dell’energia – ha concluso l’assessore Piras – si sta modificando e offre enormi opportunità, purché lo si guardi da nuove prospettive. Stiamo mettendo la Sardegna nelle condizioni di affrontare questa sfida.»

L’assessore Piras ha inoltre voluto ringraziare tutti i soggetti che hanno fatto sì che l’operazione andasse a buon fine.