24 November, 2024
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Un folto gruppo si studenti del polo universitario di Nuoro è impegnato in questi giorni in un viaggio di istruzione presso le Istituzioni europee di Bruxelles.

Gli studenti che hanno preso parte, con grande impegno e vivo interesse, al Laboratorio giuridico in materia di tutela europea dei diritti umani fondamentali (2016) e alle due edizioni della Summer School «The Future of Human Rights in Europe», organizzati da UniNuoro e dalla Cattedra di Diritto Internazionale e dell’Unione europea del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Sassari.

La Summer School, tenutasi a Nuoro nella settimana 18/23 luglio scorsi, rappresenta ormai un evento di respiro internazionale in Sardegna sul tema di grandissima attualità quale il futuro dei Diritti umani in Europa ed ha visto numerose iscrizioni provenienti dall’estero (Congo, Francia, Belgio, Germania, Iran e Svezia), oltre che da altre regioni italiane.

Il Polo Universitario di Nuoro sostiene fortemente queste iniziative, nella consapevolezza che il nostro territorio possa proporre un’offerta rilevante sul piano didattico, contribuendo così attivamente ad una formazione più consapevole del concetto di cittadinanza europea.

Proprio nella direzione di formare «moderni giuristi europei», si colloca il  viaggio d’istruzione a Bruxelles, grazie al quale i partecipanti avranno la possibilità di entrare in contatto con le principali Istituzioni  europee (Commissione, Consiglio e Parlamento).

La delegazione, accompagnata dalla prof.ssa Gabriella Ferranti e Cristina Carta e dal Commissario di del Consorzio Universitario UniNuoro Fabrizio Mureddu,  è stata ricevuta da alti funzionari delle istituzioni presso le quali si sono tenuti incontri tematici e tavoli di lavoro attraverso la partecipazione attiva di docenti e studenti.

Molto significativa la sessione tenutasi presso la sede di rappresentanza della Regione Sardegna all’ottavo piano di Shuman 14 fronte sede della Commissione Europea.

Grazie all’assessore regionale Filippo Spanu la delegazione è stata ricevuta con la massima attenzione ed impegno in un incontro,  curato dal dott. Massimiliano Cambuli, funzionario regionale responsabile dell’ufficio di Bruxelles, in cui sono state prospettate agli studenti numerose possibilità ed occasioni di contatto con le istituzioni attraverso il canale privilegiato dell’ufficio regionale.

La visita ha consentito inoltre di instaurare ulteriori contatti istituzionali e rafforzare il corpo docente della Summer School nonché di prevedere la possibilità di svolgimento di parte delle attività formative all’estero.

Sarà predisposto un dossier di candidatura presso il Parlamento europeo che ogni anno dedica un evento al tema dei diritti umani in cui le esperienze più significative ricevono una menzione .

L’esperienza della Summer School nuorese ha destato attenzione e costituirà la base per partecipare ai numerosi programmi dedicati al tema.

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Sono pronti 14 nuovi concorsi di progettazione per le scuole del Nuovo millennio nell’ambito del progetto Iscol@. Questa mattina, a Sassari, al Liceo Domenico Alberto Azuni, il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, insieme ai sindaci dei Comuni coinvolti, hanno illustrato contenuti e finalità dei 14 documenti preliminari alla progettazione conclusi. Era presente l’intero gruppo di lavoro, coordinato da Alessandra Berry e Matteo Frate, che all’interno della Regione segue sin dall’inizio il programma di interventi nel campo dell’edilizia scolastica.
«La Sardegna ha dei grandi nemici: si chiamano spopolamento, dispersione scolastica, demotivazione, scetticismo. Il modo per sconfiggerli è dimostrare che unendo le forze, con serietà, impegno e ottimismo, possiamo cambiare il nostro mondo ad iniziare dall’istruzione, il punto di partenza più naturale – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Tutti dovrebbero avere la fortuna di studiare in una scuola di cui si resta orgogliosi per tutta la vita, in cui ci si è davvero sentiti parte di una comunità, come è successo a me in questo liceo. Il nostro obiettivo è diffondere questo privilegio in tutto il territorio – ha aggiunto Francesco Pigliaru -, perché per un ragazzo è più difficile lasciare la scuola se la sente come una comunità, una squadra. Negli edifici scolastici siamo intervenuti subito con le manutenzioni, perché i crolli erano all’ordine del giorno e i nostri ragazzi hanno diritto a scuole sicure, ma contemporaneamente abbiamo lavorato per creare situazioni che restituiscano proprio il senso di comunità, di squadra, con tutto il valore sociale che ne deriva. Ci siamo riusciti grazie al coraggio e talvolta all’eroismo dei territori, alla lungimiranza di amministrazioni locali che hanno saputo superare vecchie logiche di campanile per connettere energie e competenze, per pensarsi come una cosa unica, come una città formata da tanti piccoli paesi, e realizzare insieme scuole efficienti, moderne, pronte ad ospitare la didattica del nuovo millennio. Ciò significa nello stesso tempo diffondere occupazione: tanta edilizia, con l’apertura di mille cantieri, ma anche progettisti, insegnanti, psicologi e altre figure di alta professionalità, per oltre tremila posti di lavoro creati.»

In chiusura del suo intervento, il presidente Pigliaru ha illustrato il sito di Iscol@, on line da oggi. «Chiunque può monitorare dove stiamo intervenendo, con quali risorse e per fare cosa, seguendo ogni singola procedura sulla mappa – ha concluso -, nel segno della trasparenza».
«Iscol@ – ha spiegato l’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena – è una sfida per il futuro e oggi a Sassari abbiamo raccontato un altro tassello della costruzione di una nuova istruzione per i nostri giovani. Un lavoro straordinario su nuove scuole e messa in sicurezza di altre, in tutto il territorio regionale. Dove strutture scolastiche e didattica sono in stretta connessione. Oggi parliamo di nuovi concorsi di progettazione per 55milioni di euro, ma abbiamo investito un totale di 250 milioni. Cifre che si traducono in studenti più contenti e soddisfatti di frequentare laboratori e acquisire maggiori competenze, anche trasversali.»
Gli interventi, già definiti, sono stati delegati agli Enti locali che prepareranno, nei prossimi giorni, i bandi per i concorsi di progettazione. Questi saranno gestiti attraverso la piattaforma CAT della Regione.
La Giunta ha investito nel programma Iscol@ un totale di circa 250 milioni per manutenzione e riqualificazione delle scuole. I 14 nuovi concorsi di progettazione si sommano ai 10 già avviati, ai 4 concorsi di idee banditi dal Miur e alla scuola già realizzata a Olbia (investimento di 57 milioni), per un totale di 29 scuole del Nuovo Millennio.
Le scuole del Nuovo Millennio. I lavori di realizzazione partiranno nei primi mesi del 2018. Sono state pensate secondo un modello innovativo che ha reso protagonisti gli attori locali come i sindaci, i commissari delle Province, i Dirigenti scolastici, le famiglie e gli studenti, e ancora l’Unità di Progetto Iscol@ della Regione, il gruppo di lavoro delle Università di Cagliari, Sassari e del Politecnico di Milano.
La qualità architettonica e la sostenibilità ambientale delle scuole sono in stretta relazione con la didattica innovativa, portata avanti con il programma parallelo “Tutti a Iscol@”, fortemente voluto dalla Giunta.
Gli istituti scolastici saranno aperti per l’intera giornata diventando così punti di riferimento per tutta la comunità. I ragazzi potranno praticare sport, sperimentare nuove forme di apprendimento attraverso la didattica e i laboratori dedicati, in orario extracurricolare.
Gli interventi riguarderanno le scuole di Escalaplano (Istituto comprensivo), Guasila (Istituto comprensivo),Monti (Istituto comprensivo), Scano Montiferro – Tresnuraghes- Sagama- Sennariolo (Istituto comprensivo), Neoneli-Ula Tirso (Scuola Primaria), Olbia(Infanzia e Primaria), Posada (Primaria e secondaria di primo grado), Thiesi (Istituto comprensivo), Uta(primaria e secondaria di primo grado), Villaspeciosa(infanzia), Allai e Nughedu Santa Vittoria (scuola primaria), Mores e Ittireddu (istituto comprensivo), Samugheo (riqualificazione e ampliamento del polo scolastico di via Brigata Sassari) e provincia di Sassari con significativi interventi di riqualificazione nel Liceo Azuni e nell’Istituto Pellegrini. Sono progetti che rispondono alle esigenze di piccoli Comuni che hanno accettato la sfida di unirsi e creare nuove scuole aperte al territorio in un dialogo continuo con le comunità.
Oggi è stato presentato il nuovo sito dedicato ai progetti di Iscol@: www.Iscol@.it. Contiene tutte le informazioni sugli interventi di edilizia scolastica e la sezione con i laboratori didattici. Grazie al sito è possibile seguire in maniera trasparente lavori realizzati e l’avanzamento di quelli in lavorazione e visionare, attraverso la carta geografica interattiva, la georeferenziazione degli interventi in maniera dettagliata.
Parallelamente vanno avanti le iniziative legate a Tutti a Iscol@ che ha l’obiettivo di migliorare la qualità della didattica e dell’offerta formativa.

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, competente per la Pesca, Pierluigi Caria, ha incontrato oggi nella sede dell’Assessorato, a Cagliari, una delegazione di pescatori del riccio di mare con le loro rappresentanze di categoria. Al centro del confronto il calo drastico del prodotto nei mari sardi. Negli ultimi decenni infatti, soprattutto a causa della pesca abusiva e indiscriminata, i ricci sono diminuiti pericolosamente, tanto che in diverse aree la risorsa è a rischio estinzione. Numerose le soluzioni messe sul tavolo del confronto: dalla lotta ai pescatori illegali, alla gestione delle autorizzazioni di pesca concesse dalla Regione (sono 189 su tutta l’Isola), alla quantità di ricci da prelevare e alle giornate autorizzate per la pesca.
Tutti i partecipanti hanno condiviso il fatto che oggi è stata un’occasione di confronto e di dialogo straordinaria. Al di là delle diverse posizioni, i pescatori hanno dimostrato grande senso di maturità nel voler affrontare le difficoltà e le criticità che il comparto sta attraversando. Lo hanno fatto con proposte interessanti e animate da spirito costruttivo.
I presenti al tavolo hanno ribadito la volontà di voler garantire il futuro di questo mondo produttivo, dell’intera filiera e quindi della tutela della risorsa. Nelle prossime settimane si terrà quindi un secondo incontro dove si inizieranno a sottoscrivere gli impegni che animeranno un nuovo percorso di collaborazione fra i diversi territori della Sardegna e le istituzioni. Si sono poi affrontati temi di più ampio respiro da strutturare nel medio periodo: costituzione di nuove Organizzazioni di produttori e tracciabilità del prodotto, così da rafforzare la redistribuzione degli utili all’interno della filiera soprattutto rispetto agli operatori primari. Sul piano della tutela del riccio di mare c’è l’impegno di favorire e sollecitare il sistema dei controlli contro gli abusivi. Si è aperto inoltre il confronto sull’eventuale riduzione degli orari consentiti per il prelievo e su potenziali sospensioni parziali, sul piano temporale e territoriale, da poter attivare dalla stagione 2018. In compensazione a questi fermi si potrebbero impegnare i pescatori in progetti di monitoraggio dei fondali, di pulizia a mare e di tutela della fauna marina, magari anche attraverso la costituzione di strumenti di sostegno ad hoc da parte dell’Assessorato.
«Crediamo – ha detto Pierluigi Caria – nella grande qualità di questo prodotto e nelle grandi potenzialità economiche che, accompagnate da una visione condivisa da tutti i portatori di interesse, possono permettere al comparto di fare un salto di qualità molto importante. Come assessorato – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – promuoveremo anche una campagna di comunicazione che sensibilizzi i consumatori nell’uso corretto e legale del riccio di mare.»

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Arriva a Bruxelles il documento approvato all’unanimità dei presenti in conclusione del Focus Internazionale “Percorsi di autogoverno in Europa” dell’Incontro organizzato dal Partidu Sardu – Partito Sardo d’Azione a Villagrande Strisaili: “La Nostra Sardegna – Un progetto di governo e di speranza”, che chiede “l’immediata liberazione dei cittadini europei e patrioti catalani Jordi Cuixart e Jordi Sanchez affinché essi tornino alle loro famiglie e possano continuare da uomini liberi la loro attività civile e politica”.

Il documento, recapitato in queste ore all’EFA/ALE (European Free Alliance/Alleanza Libera Europea), che raggruppa in seno al Parlamento europeo le rappresentanze politiche dei popoli e delle nazioni europee senza stato, è stato l’atto conseguente della complessa situazione politica e civile che in questo momento vive la Catalogna, ben illustrata dagli interventi dei deputati catalani Jordi Solè e Joseph Maria Terricabras, presenti all’incontro sardista assieme a parlamentari e rappresentanti dell’EFA/ALE. Un messaggio che è stato ribadito anche dal segretario nazionale del PSd’Az Christian Solinas ai saluti finali: «Abbiamo ragioni forti dalle quali dobbiamo partire e da queste ripartiremo. Vogliamo perciò indicare progetti concreti e individuare la via da seguire, guardando all’unità e non alle divisioni, poiché crediamo che il Popolo sardo per salvarsi abbia bisogno della collaborazione di tutti, ma crediamo che negli stati uniti d’Europa la Sardegna possa e debba partecipare esclusivamente con la sua unicità e in autonomia. Guardiamo perciò con molta attenzione e preoccupazione ai fatti recenti che vive il Popolo della Catalogna, al quale si vorrebbe di fatto impedire l’esercizio dei più elementari diritti civili e politici, esprimendogli la nostra più stretta solidarietà e vicinanza, e richiedendo anche noi a gran voce la liberazione dei prigionieri politici catalani Jordi Cuixart e Jordi Sanchez».

Nel documento si esprime inoltre forte preoccupazione per le violazioni dei diritti personali e collettivi commessi dal Governo spagnolo nei confronti della Catalogna, alla quale si tenta di impedire di esercitare in pratica diritti fondamentali universalmente riconosciuti, ed adottati come principi fondanti dell’Unione europea. È stato deplorato, infine, l’utilizzo di metodi centralisti, violenti e polizieschi contro i cittadini e le istituzioni della Catalogna, impegnati a seguire un percorso pubblico e pacifico verso l’indipendenza e chiesto, nella conclusione del documento, che la Commissione ed il Parlamento europeo intervengano nei confronti del Governo spagnolo chiedendogli di interrompere ogni pratica repressiva e di facilitare in ogni maniera il dialogo fra la Catalogna e le istituzioni spagnole. 

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 In occasione delle commemorazioni dei defunti, per consentire la più ampia partecipazione dei cittadini, i cimiteri comunali di Carbonia e di Cortoghiana osserveranno orari straordinari di apertura al pubblico.

Nel dettaglio, da sabato 28 0ttobre a giovedì 2 novembre, sarà possibile recarsi nel cimitero comunale di Carbonia per salutare ed omaggiare i propri cari in orario continuato, dalle 7.30 alle 17.30.

Il cimitero di Cortoghiana sarà invece aperto dalle 8.00 alle 17.30, anche in questo caso senza soluzione di continuità.

Si informa inoltre la cittadinanza che, per chiedere informazioni o per espletare  pratiche amministrative, l’Ufficio cimiteriale di Carbonia, nelle date del 28, 29 ottobre e 1° novembre, sarà aperto dalle 8.00 alle 13.00 e, nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 17.30.

«Per consentire una maggiore velocità e comodità negli spostamenti all’interno delle varie zone del cimitero comunale di Carbonia abbiamo predisposto, in accordo con la So.Mi.Ca. SpA, anche un servizio navetta, dal 28 ottobre al 2 novembre, dalle ore 8.00 alle 12.30 e dalle 13.00 alle 17.00 – ha affermato il vicesindaco Gian Luca Lai -. Un servizio aggiuntivo che abbiamo deciso di offrire ai cittadini, soprattutto per soddisfare le numerose richieste giunte da persone anziane o disabili.»

In considerazione dell’afflusso di traffico previsto il 2 novembre e nei giorni antecedenti il 2 novembre, il comune di Carbonia ha deciso di modificare – temporaneamente – la circolazione dei veicoli, in modo tale da garantire una maggiore fluidità, nonché la sosta dei veicoli nelle immediate vicinanze del cimitero. Per questi motivi, da lunedì 30 ottobre fino a giovedì 2 novembre, dalle ore 8.00 alle 19.00, in via Del Cimitero è stato istituito il senso unico di circolazione dei veicoli, nella direzione di marcia da via Medadeddu verso via Lampis. Inoltre, nel lato sinistro della via,  nel tratto di strada presente di fronte al piazzale centrale, vigerà il divieto di sosta.

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La conferenza dei Presidenti ha deciso oggi di attribuire il Premio Sakharov 2017 per la libertà di pensiero all’Opposizione Democratica in Venezuela: l’Assemblea Nazionale (Julio Borges) e tutti i prigionieri politici, come elencati dal Foro Penal Venezuelano e rappresentati da Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Lorent Saleh, Alfredo Ramos e Andrea González.

Il presidente Tajani ha dichiarato:

«Il Parlamento europeo è da sempre in prima linea per difendere e promuovere la libertà, la democrazia e gli altri diritti umani, dentro e fuori i nostri confini. Oggi abbiamo il dovere di denunciare, ancora una volta, l’inaccettabile situazione del Venezuela. La dittatura di Maduro ha privato i cittadini venezuelani dei loro diritti fondamentali, facendo precipitare il paese in una spirale di crisi economica, sociale, istituzionale e umanitaria. Nel corso degli ultimi anni, le condizioni di vita del popolo venezuelano si sono gravemente deteriorate, spingendo all’esodo un numero crescente di cittadini costretti a fuggire dal Paese.

Non possiamo non levare alta e forte la nostra voce contro un regime che tiene in ostaggio milioni di uomini e donne, calpestando ogni giorno la loro stessa dignità. Per questo abbiamo deciso di conferire il Premio Sakharov per la libertà di pensiero all’Opposizione Democratica in Venezuela, dando il nostro totale sostegno all’Assemblea Nazionale del Venezuela, eletta democraticamente. Vogliamo anche lanciare un appello per una transizione pacifica verso la democrazia che il popolo venezuelano, oggi più che mai, non cessa disperatamente di invocare. 

Questo premio non rappresenta solo un riconoscimento alla coraggiosa resistenza dell’Opposizione Democratica. Oggi, questo Parlamento vuole manifestare la sua vicinanza e rendere omaggio a tutto il popolo venezuelano: a coloro che sono stati imprigionati ingiustamente per aver espresso la propria opinione; a chi, quotidianamente, lotta per sopravvivere a un regime brutale; alle famiglie in lutto per la perdita dei propri cari durante mesi di ininterrotta pacifica protesta per la libertà.»

Opposizione democratica in Venezuela: l’Assemblea nazionale (Julio Borges) e tutti i prigionieri politici figuranti nell’elenco del Foro Penal Venezolano, rappresentati da Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Lorent Saleh, Alfredo Ramos e Andrea González.

 Il Venezuela sta attraversando una crisi politica. Il partito al potere ha continuamente limitato lo Stato di diritto e l’ordine costituzionale e nel marzo 2017 la Corte suprema ha tolto il potere legislativo all’Assemblea nazionale eletta democraticamente. Julio Borges, presidente dell’Assemblea nazionale, ha riassunto la situazione in Venezuela con queste parole: «Non è solo un scontro politico in Venezuela. È uno scontro vitale ed esistenziale basato sui valori».

Nello stesso tempo, il numero dei prigionieri politici è salito a oltre seicento, secondo l’ultima relazione del Foro Penal Venezolano, un’organizzazione venezuelana di spicco per la difesa dei diritti umani che offre assistenza legale gratuita alle persone con limitate risorse economiche e che si presume siano vittime di detenzione arbitraria, tortura o violenze durante le proteste. Tra i prigionieri politici figurano leader di primo piano dell’opposizione quali Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Lorent Saleh, Alfredo Ramos e Andrea González.

Pur avendo ottenuto gli arresti domiciliari in luglio dopo tre anni di detenzione, il capo dell’opposizione Leopoldo López è stato nuovamente incarcerato nell’agosto 2017. Un altro politico di spicco dell’opposizione, l’ex sindaco di Caracas Antonio Ledesma, è agli arresti domiciliari dal 2015 e sono stati incarcerati anche gli ex sindaci di Iribarren, Alfredo Ramos, e di San Cristobal, Daniel Ceballos, come pure lo studente attivista Lorent Saleh. Tra i prigionieri politici figurano due cittadini spagnoli, Andrea Gonzales e Yon Goicoechea.

Dall’inizio dell’anno sono stati uccisi oltre 130 oppositori e più di 500 sono stati arrestati arbitrariamente.

Il premio – un certificato e la somma di 50.000 euro – sarà consegnato in una cerimonia al Parlamento europeo a Strasburgo il 14 dicembre 2017.

 

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Venerdì 27 ottobre 2017, alle ore 16.00, presso l’Aula Magna “Vera Cao Pinna” della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, in Viale Fra Ignazio 74, a Cagliari, si terrà l’incontro dal titolo “La Riforma del Terzo Settore. Nuove opportunità, nuovo sviluppo” organizzato da Acli Sardegna, Arci, Confcooperative, Fish, UISP, Legacoop sociali Sardegna.

In vigore dal 3 agosto di quest’anno, il Codice del Terzo Settore riordina finalmente la legislazione riguardante l’attività delle organizzazioni del Terzo Settore. Quello della Riforma del Terzo Settore è un cammino iniziato già nel 2014, culminando nel 2016 con la legge delega al Governo che sarà completato con i decreti ministeriali che ne permetteranno una concreta attuazione. Tante le novità di questa riforma, fra le quali l’abrogazione di alcune normative e la nuova denominazione delle organizzazioni del Terzo Settore che si chiameranno ora Enti del Terzo Settore (Ets) e comprenderanno sette tipologie diverse di organizzazioni.

All’incontro di approfondimento sarà presente Luigi Bobba, sottosegretario al Welfare, che ha promosso ed accompagnato la riforma, insieme ad altri ospiti tra i quali Franco Marras (Acli Sardegna), Franco Uda (Arci Sardegna), Maria Pina Casula (UISP Sardegna), Silvio Lai (senatore della Repubblica), Francesco Sanna (Federsolidarietà Sardegna), Alfio Desogus (Fish Sardegna), Valter Piscedda (consigliere regionale RAS), Andrea Pianu (Legacoop Sociali Sardegna) e Carlo Mannoni (Fondazione di Sardegna).

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«L’eliminazione della peste suina è un obiettivo di legislatura che vogliamo raggiungere, per risolvere un problema molto complesso per la Sardegna, da inquadrare anche in un contesto nazionale ed europeo.»

Lo ha detto l’assessore della Sanità Luigi Arru illustrando alla commissione Attività produttive i risultati per il 2017 del Piano straordinario della Regione contro la grave malattia animale.

«Complessivamente – ha spiegato Luigi Arru – i focolai sul territorio regionale si sono ridotti ad alcune parti del Nuorese e dell’Ogliastra più una piccola zona del Lugudoro-Anglona ma è fondamentale proseguire con gli abbattimenti per interrompere sia la catena biologica che la consuetudine del pascolo brado, promuovendo sistemi diversi di allevamento e intensificando i controlli, come abbiamo fatto con i nostri veterinari ed anche con la collaborazione del mondo venatorio.»

«I buoni risultati raggiunti – ha detto ancora l’assessore della Sanità – non possono tuttavia farci abbassare la guardia, anzi dobbiamo fare uno scatto in avanti: lo Stato e l’Unione europea ci chiedono interventi ed azioni ancora più efficaci per evidenti ragioni di salute pubblica ma anche per motivi commerciali.»

Successivamente, il responsabile dell’Unità di progetto della Regione contro la peste suina Alessandro De Martini ha fornito alcuni dati sulla campagna 2017.

Su una platea di 14.738 aziende suinicole registrate rappresentative di una popolazione animale di circa 150.000 capi sono stati effettuati 4.120 controlli al termine dei quali sono state certificate 2.807 aziende mentre 1.304 sono risultate non conformi. Altri controlli hanno riguardato porti ed aeroporti (1.697 veicoli e 28.904 passeggeri), oltre alle aziende agrituristiche (439). La collaborazione con 640 compagnie di caccia, inoltre, ha portato all’abbattimento di oltre 15000 cinghiali di cui 237 sieropositivi e 39 virologici positivi.

«Il lavoro dell’Unità di progetto – ha affermato fra l’altro De Martini – ha messo ordine in una situazione molto complessa che in Sardegna ha caratteristiche sistemiche, anche per questo c’è molta attenzione sull’Italia da parte della Ue e molta attenzione dell’Italia sulla nostra Regione». Una attenzione legata principalmente alla preoccupazione per alcuni segnali di presenza della malattia in altre aree d’Europa come Ucraina, Bielorussia, Paesi Baltici e Repubblica Ceca.

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Continuano gli incontri organizzati dall’Amministrazione comunale nei rioni e nelle frazioni di Carbonia, con l’obiettivo di illustrare alla comunità le principali novità relative ai Comitati di Quartiere.
Dopo gli appuntamenti tenutisi a Bacu Abis, Cortoghiana e Is Gannaus, domani, venerdì 27 ottobre, alle ore 17.00, presso il salone dell’ex circoscrizione di Serbariu, l’assessore comunale al decentramento Paola Argiolas presenterà ai cittadini il regolamento sui Comitati di quartiere, che a breve verrà approvato dal Consiglio comunale di Carbonia.

«I Comitati di quartiere, che rappresenteranno una novità assoluta nello scenario politico-istituzionale della città, sono stati fortemente voluti dalla Giunta comunale – spiega l’assessore Paola Argiolas – soprattutto per supplire all’abolizione delle circoscrizioni e per garantire nuovamente ai cittadini la possibilità di avere uno strumento di partecipazione attiva alla vita amministrativa.»

Queste entità saranno, quindi, un esempio di democrazia partecipata e potranno collaborare fattivamente con gli organi istituzionali del Comune (Sindaco, Giunta, Consiglio comunale e Consulte).

All’incontro di Serbariu faranno seguito altri appuntamenti con i cittadini di Barbusi, Carbonia Nord, Carbonia Centro e Carbonia Sud.

L’assessore al decentramento Paola Argiolas.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore della Sanità Luigi Arru, hanno tenuto una conferenza stampa sull’approvazione della riforma della rete ospedaliera.
Dopo vent’anni la Sardegna ha una nuova organizzazione dell’offerta ospedaliera, con 4.101 posti letto pubblici per acuti (dagli attuali 4.758) e 542 per post acuti (attualmente sono 147). Nessun taglio di ospedali né di servizi, con la riforma l’assistenza sarà potenziata e diversificata.
«Fare riforme è difficile e faticoso – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Quando mancano il coraggio e la visione, quando l’essere intrappolati nei veti reciproci rende incapaci di autoriformare le proprie istituzioni, il ritardo economico persiste e si rimane indietro. Solo chi ha la capacità di farle si mette in un sentiero di crescita. E la nostra maggioranza ha dimostrato ancora una volta di avere questo coraggio, questa visione, dando alla Sardegna una riforma attesa da vent’anni e di cui andiamo particolarmente orgogliosi – ha aggiunto il presidente Pigliaru, che ha ringraziato l’Assessorato e la Commissione per l’importante lavoro svolto -. Abbiamo sempre tenuto fermo l’obiettivo: non è tagliare, ma dare ai nostri cittadini una sanità più organizzata e di alto livello, offrire servizi migliori e rendere meno frequente la necessità di andare a curarsi in giro per l’Italia o addirittura per l’Europa. I risparmi arrivano dall’eliminazione degli sprechi, perché ogni perdita di soldi significa meno servizi e meno qualità. Come per tutte le riforme importanti ci vorrà del tempo – ha concluso Francesco Pigliaru -, ma la strada è quella giusta.»
L’assessore Luigi Arru ha rivolto un ringraziamento ai consiglieri «di maggioranza, ma anche dell’opposizione, perché la riforma rappresenta un momento importante per tutti e il dibattito è stato una palestra democratica. La Rete viene riorganizzata nell’interesse dei Sardi, dal Consiglio esce un documento equilibrato, che davvero mette il cittadino al centro di un percorso di presa in carico. Saranno ora i direttore generali a dare applicazione a quanto approvato». 
Il testo approvato dal Consiglio regionale mantiene i principi alla base della riforma: sicurezza delle cure e qualità e specializzazione dell’assistenza. Gli interventi più complessi devono essere eseguiti negli ospedali nei quali sono stati trattati più casi simili e con maggiore successo.
Nel “sistema a ruota”, con un centro principale e centri di riferimento collegati, l’offerta assistenziale vede due Hub principali, uno al Nord, in capo all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari, e il secondo al Sud, con l’Azienda Brotzu. In questi due Hub, cosiddetti Dipartimenti di Emergenza e Accettazione, si eseguono tutte le prestazioni di alta specializzazione.
All’Aou di Sassari sono collegati gli ospedali San Francesco di Nuoro (con servizi di II Livello); il Giovanni Paolo II di Olbia, con il Paolo Dettori di Tempio come struttura di completamento (quindi con alcuni servizi di I livello); il nodo della Rete costituito dagli ospedali di Alghero e Ozieri, che dal prossimo anno saranno a tutti gli effetti ospedali di I Livello.
Il DEA dell’Azienda Brotzu comprende gli ospedali Businco, come Centro di riferimento regionale per le patologie oncologiche, l’Antonio Cao, riferimento regionale per le patologie pediatriche, il San Michele, riferimento regionale per le emergenze-urgenze.
In rete con l’Azienda lavoreranno il Santissima Trinità di Cagliari, il Policlinico dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Cagliari, il Sirai di Carbonia con il Cto di Iglesias, il Nostra Signora di Bonaria di San Gavino, il San Martino di Oristano, il nodo della Rete di Lanusei, con l’ospedale Nostra Signora della Mercede, che manterrà tutti i servizi di I Livello che ha attualmente.
In considerazione delle caratteristiche del territorio e dei collegamenti, la Riforma riconosce il ruolo degli ospedali cosiddetti di zona disagiata (il Mastino di Bosa, il San Giuseppe di Isili, il Paolo Merlo di La Maddalena, il San Marcellino di Muravera, il San Camillo di Sorgono) mantenendovi i servizi: ci saranno il Pronto soccorso, la Medicina generale, la Chirurgia con posti dedicati, la Radiologia, il Laboratorio.
Per il Delogu di Ghilarza, l’Alivesi di Ittiri e l’ospedale Civile di Thiesi la riforma prevede un ruolo di Centro di emergenza territoriale, con ospedali di comunità per le due strutture sassaresi, mentre il Delogu mantiene 20 posti letto, con Medicina e Chirurgia.