25 November, 2024
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I lavoratori ex Ati-Ifras proseguono, ormai da 31 giorni, il presidio sotto il Palazzo della Giunta regionale, in viale Trento, a Cagliari, per sollecitare la Giunta regionale a rendere operativo il piano di ricollocamento. E chiedono con grande determinazione che non lasci a terra nemmeno un lavoratore degli oltre 500 parcheggiati in disoccupazione da oltre nove mesi e mezzo (fino al 31 dicembre 2016 sono stati impiegati come manutentori nei vari siti del Parco Geominerario, dislocati in tutta la Sardegna).

Ricordiamo che mercoledì 11 ottobre al Tavolo Partenariale per l’attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’ex Bacino “Ati-Ifras”, l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu ha fatto il punto della situazione, evidenziando che la società Igea alla data dell’11 ottobre ha già assunto 26 lavoratori, mentre per l’assunzione degli altri 36 si è in attesa della disponibilità dei mezzi di lavoro ancora in possesso della società Ifras. La stessa Igea ha inoltre calendarizzato l’assunzione di altri 56 lavoratori: per 10 di loro, con la riserva della cantierabilità dei siti, l’assunzione è prevista il 1° dicembre mentre i restanti 46 lavoratori saranno assunti entro la fine del 2017. Pertanto, il totale dei lavoratori assunti al termine della programmazione sarà di 118 unità.
I progetti d’intervento che sono stati ammessi, sulla base del bando rivolto agli enti locali, sono 7, nei quali dovrebbero essere impiegati 222 lavoratori. Gli enti e le amministrazioni locali interessate sono il Consorzio Parco Monte Arci (126 lavoratori); il Parco regionale naturale Porto Conte (25 lavoratori); la Fondazione Cammino di Santa Barbara (20 lavoratori), Domus Acqua (31 lavoratori), l’Associazione Miniere Rosas (8 lavoratori; il comune di Iglesias (11 lavoratori); il comune di Gadoni (1 lavoratore). Per accelerare il processo e assumere i lavoratori entro la fine del 2017, sono previste attività e assistenza da parte di Aspal.
Il piano dell’esodo prevede il coinvolgimento di 136 lavoratori. Il Tavolo ha aggiornato i propri lavori al prossimo 6 novembre 2017.
L’assessore Filippo Spanu, al termine della riunione, ha incontrato i lavoratori che hanno dato vita al presidio davanti al palazzo della Regione ed ha invitato gli stessi lavoratori a sospendere le iniziative di protesta, ma la risposta è stata negativa ed i lavoratori proseguono il presidio, ribadendo la loro richiesta che il Piano di ricollocamento coinvolga tutti i gli oltre 500 lavoratori.

«Siamo qui da 31 giorni e qui rimarremo fino a quando non verrà ufficializzato il ritorno al lavoro di tutti gli oltre 500 lavoratori licenziato il 31 dicembre dello scorso anno – dice Andrea Canu, uno dei lavoratori impegnati nel presidio in viale Trento, rappresentante sindacale della Fisascat Cisl – l’Ati-Ifras il 31 dicembre 2016 è stata chiusa con l’impegno che il 1° marzo successivo gli oltre 500 lavoratori sarebbero ritornati al lavoro e invece, a distanza di oltre nove mesi e mezzo, siamo qui a rivendicare il rispetto degli accordi. Ci è stato prospettato un piano di ricollocamento che riguarda solo una parte di noi e inoltre date certe non ce ne sono. Siamo stanchi di questa situazione – aggiunge Andrea Canu -, le risorse per il nostro impiego ci sono, 51 milioni di euro che sarebbero in grado di assicurare il lavoro a tutti gli oltre 500 lavoratori, perché non vengono utilizzate per chiudere la nostra vertenza?»

«Siamo qui da 31 giorni – ribadisce Andrea Canu – rimarremo qui fino al 6 novembre, quando si riunirà nuovamente il tavolo partenariale, e vi resteremo anche nel mese di dicembre, anche a Natale, Capodanno e oltre, se la Giunta regionale non terrà fede agli impegni, cioè fino a quando anche l’ultimo degli oltre 500 lavoratori sarà rientrato al lavoro.»

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«Nel giro di pochi giorni saranno effettuate tutte le verifiche e forniti i necessari chiarimenti sulle procedure relative agli interventi per i pastori». Lo ha assicurato il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau al termine di una riunione dei capigruppo svoltasi dopo i lavori dell’Assemblea, cui hanno partecipato anche il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria.

Gianfranco Ganau ha anche comunicato, accogliendo una proposta del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, che all’inizio della prossima settimana la commissione Agricoltura ascolterà i diversi soggetti regionali incaricati di dare attuazione alla legge regionale 20/2017 con cui sono stati stanziati 45 milioni di euro per il comparto agro pastorale sardo, mentre il ministro delle Risorse agricole dovrebbe firmare a brevissima scadenza il provvedimento con il quale viene dichiarato lo stato di calamità naturale richiesto dalla Regione che fa scattare altre misure di sostegno al comparto, come la sospensione del pagamento dei mutui ed il “taglio” del 50% dei contributi Inps.

Nel corso dell’incontro l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria ha svolto una relazione molto dettagliata sulle attività dell’assessorato successive all’approvazione della legge, il 14 settembre scorso: costituzione di un apposito gruppo di lavoro cui partecipano Laore (con 32 uffici sul territorio regionale), Agris ed Argea. «In base ai dati in nostro possesso relativi al primo giorno di presentazione delle domande (ne sono pervenute circa 400) – ha precisato Pierluigi Caria – quelle non in regola per diverse motivazioni che poi andranno approfondite caso per caso sono attorno al 20%, comunque, continueremo una azione molto attenta di monitoraggio disponibili ad introdurre eventuali correttivi, anche se riteniamo di aver messo a punto uno schema semplicissimo davvero alla portata di tutti.»

Alla riunione hanno partecipato numerosi esponenti dei gruppi consiliari: Pietro Cocco del Pd, Pietro Pittalis di Forza Italia, Gianfranco Congiu e Piermario Manca del Partito dei sardi, Annamaria Busia del gruppo Misto, Attilio Dedoni dei Riformatori sardi, Gianluigi Rubiu dell’Udc, Domenico Gallus del Psd’Az, Daniele Cocco ed Eugenio Lai di Art. 1 – Mdp. Tutti hanno sottolineato che la legge ha manifestato una grande volontà comune del Consiglio il quale, in ogni sua componente, si sente fortemente impegnato per la sua rapida e concreta attuazione.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ed il vicepresidente ed assessore del Bilancio Raffaele Paci, intervengono oggi a pochi giorni dall’attesa sentenza sull’articolo 3 della legge istitutiva dell’Ase, impugnato dal Governo e con la Regione che ha deciso di resistere.

«Crediamo fortemente nell’Agenzia sarda delle Entrate – dice Francesco Pigliaru -: è uno dei punti qualificanti del nostro programma di governo e un pezzo importante verso quel controllo fiscale che è essenziale per la nostra regione. Siamo anche convinti che l’articolo 3 sulla possibile, futura riscossione diretta dei tributi regionali, con la clausola specifica di un preliminare accordo con lo Stato, sia stato scritto nel pieno rispetto delle leggi nazionali. A nostro avviso, quindi, non c’è invasione delle competenze statali da parte di quelle regionali. Per questo motivo sto facendo forti pressioni sul premier Paolo Gentiloni perché il Governo ritiri il ricorso, c’è ancora tempo per farlo e continuerò a insistere perché sono convinto delle nostre ragioni, come abbiamo già dimostrato costituendoci immediatamente in giudizio per difendere le nostre posizioni e i diritti di tutti i sardi.» 
«Voglio però dire con chiarezza che la legge che istituisce l’Agenzia delle Entrate resta valida e legittima nelle sue parti essenziali, perché appunto l’impugnazione riguarda una norma di prospettiva, importante ma non immediatamente operativa e sui cui contenuti continueremo comunque a lavorare. La strada in ogni caso è segnata – conclude Francesco Pigliaru – e la percorreremo per acquisire, attraverso accordi con la commissione paritetica, il diritto anche all’accertamento e alla riscossione.»
«Abbiamo sempre creduto nell’importanza dell’Ase e del ruolo strategico che avrà nel controllo e nella tutela dei nostri conti pubblici regionali rispetto al non sempre facile rapporto con lo Stato – sottolinea il vicepresidente ed assessore del Bilancio Raffaele Paci -. Subito dopo l’approvazione in Consiglio della legge che istituisce l’Agenzia sarda delle Entrate, abbiamo avviato tutte le procedure per la nomina del direttore generale: attualmente c’è un bando aperto per il reclutamento esterno e, dunque, dal prossimo 1 gennaio l’Ase sarà pienamente operativa. Con questa Agenzia – conclude Raffaele Paci – saremo più autonomi, efficienti e riusciremo a farci riconoscere tutte le entrate che ci spettano senza avere il dubbio che qualcosa non sia arrivata nelle nostre casse. Garantendo il totale e autonomo controllo sul nostro fisco, tuteliamo la Sardegna e tutti i cittadini.»

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La Regione ha organizzato due incontri informativi sul concorso per l’assunzione di 20 dirigenti. «Con la massima trasparenza e spirito di apertura vogliamo confrontarci sul concorso bandito dalla Regione per l’assunzione a tempo indeterminato di 20 dirigenti – ha detto l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu -. Per questo abbiamo promosso incontri pubblici nel territorio per approfondire e, laddove necessario chiarire, i contenuti del bando».

Il primo incontro di informazione e approfondimento, è in programma venerdì 20 ottobre, alle 11.00, a Cagliari, nella sala “A” del Dipartimento di Scienze Politiche, in via Sant’Ignazio al civico 76. Il secondo momento di confronto si svolgerà, a Sassari, mercoledì 25 ottobre, alle ore 16.00, nella sala convegni di Promocamere, in via Predda Niedda al civico 18.
«Dopo 7 anni – aggiunge Filippo Spanu – la Regione bandisce un concorso per l’assunzione di 20 dirigenti. E’ un momento importante sia per il rinnovamento del sistema sia per tutti coloro che parteciperanno alla procedura concorsuale, mettendo a disposizione le conoscenze e le attitudini maturate nel percorso lavorativo e professionale.»
16 dirigenti saranno destinati all’amministrazione centrale, 2 all’Ente Acque della Sardegna (Enas) e altri 2 all’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal).
Le nuove figure sono riconducibili agli ambiti “economico-finanziario”, “giuridico-amministrativo” e “giuridico-amministrativo specifico per le politiche del lavoro” e agli ambiti “ambiente” e “territorio e infrastrutture”. 
Le domande devono essere presentate entro le ore 23.59 dell’8 novembre 2017. Ogni concorrente può partecipare ad un solo ambito con domanda da inoltrare esclusivamente on line, tramite il link disponibile sul sito della Regione (www.regione.sardegna.it), nella sezione Servizi al cittadino-Concorsi, selezioni, mobilità e comandi. Nella guida, disponibile nello stesso sito, sono contenute le indicazioni per la corretta compilazione e presentazione della richiesta.

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La Giunta regionale ha stanziato 4 milioni per il rifinanziamento del meccanismo di premialità 2017 che incentiva la raccolta differenziata nei Comuni, proposto dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, per l’attuazione dell’atto di indirizzo sullo sviluppo delle raccolte differenziate dei rifiuti urbani nel territorio regionale.

La cifra, stanziata nella legge di stabilità 2017, ha l’obiettivo di finanziare le premialità relative al 2017 e saldare quelle degli anni precedenti ed è stata così ripartita, in accordo con l’assessorato della Programmazione e Bilancio: 2,7 milioni al Consorzio industriale provinciale di Cagliari, 900.000 euro al Consorzio industriale provinciale Oristanese, 200.000 euro al Consorzio per la zona industriale di Macomer e 200.000 euro al Consorzio per la zona di sviluppo industriale di Chilivani-Ozieri. Per l’applicazione delle premialità negli altri territori si farà ricorso alle risorse accantonate sui fondi premialità/penalità esistenti.

«Il meccanismo della premialità si è rivelato efficace per innalzare la percentuale di differenziata in questi ultimi anni – spiega l’assessore Donatella Spano – i Comuni vengono premiati o penalizzati sulla tariffa di smaltimento del secco indifferenziato in base alle percentuali di differenziata realizzate. L’obiettivo, come previsto nell’aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, del dicembre 2016, è il conseguimento dell’80% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2022. Il valore soglia da conseguire nel 2016, ai fini dell’applicazione della premialità 2017, è fissato al 70% di raccolta differenziata; il conseguimento di tale valore darà diritto ad uno sgravio tariffario del 25% della tariffa di conferimento del rifiuto residuale, al netto dell’ecotassa. Per ottenere la premialità di eccellenza, invece, bisogna arrivare all’80% di raccolta differenziata: si avrà diritto allo ‘sconto’ del 50% della tariffa di conferimento del rifiuto residuale, sempre al netto dell’ecotassa.»

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La Regione conferma anche per il 2017 lo stanziamento di risorse proprie per integrare il Fondo statale destinato agli inquilini morosi incolpevoli, significativamente ridotto nel corso degli anni. Lo ha stabilito la Giunta su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici Edoardo Balzarini.

Lo stanziamento dello Stato per l’anno in corso, pari a 72.255 euro, verrà quindi incrementato con 500.000 euro di fondi regionali, per affrontare il persistere del fenomeno della morosità incolpevole.
«Il Fondo appartiene alle diverse misure per il diritto alla casa che intervengono per aiutare i privati – spiega l’assessore Edoardo Balzarini – in alcuni casi, come questo, si tratta di leggi nazionali che da alcuni anni non hanno sufficiente copertura statale, e vengono finanziate con fondi regionali. Il Decreto interministeriale che regola lo stanziamento individua i comuni abilitati a presentare le domande e definiti come “prioritari”, ma la Regione ha facoltà di individuare ulteriori comuni ad alto disagio abitativo che possano accedere al Fondo statale o, qualora sia esaurito, alle risorse regionali disponibili, e lo faremo attraverso i criteri stabiliti oggi dalla Giunta – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – per garantire il beneficio al più alto numero di cittadini che ne hanno necessità.»

I Comuni che hanno la priorità nella presentazione delle domande sono quelli ad alta tensione abitativa “ATA” e i capoluoghi di Provincia. In Sardegna si tratta dei comuni di Alghero, Cagliari, Carbonia, Iglesias, Macomer, Monserrato, Nuoro, Olbia, Oristano, Ozieri, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Sassari, Tempio Pausania. Oltre a questi, la Regione individuerà gli altri comuni ad alto disagio abitativo.
Una prima scadenza del bando è stata fissata al 15 novembre 2017 per tutti i Comuni interessati, per consentire alla Regione di intervenire prontamente a favore degli inquilini morosi destinatari di atti di citazione in giudizio emessi entro il 15 ottobre 2017, e una seconda scadenza al 31 gennaio 2018.

L’individuazione dei Comuni non prioritari ma ad alto disagio abitativo sarà effettuata alla scadenza del bando, sulla base del rapporto tra il numero delle istanze che saranno presentate e ammesse al contributo da ogni singolo comune e il numero di abitanti dello stesso comune. L’importo massimo di contributo concedibile è di 12.000 euro comprensivi della morosità incolpevole accertata e dell’eventuale pagamento, anche in forma anticipata, delle mensilità relative ad un nuovo contratto da sottoscrivere a canone concordato.

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Venerdì 20 ottobre, alle ore 17.00, nei locali dell’ex circoscrizione, l’Amministrazione comunale di Carbonia illustrerà le novità dei Comitati di quartiere ai cittadini di Is Gannaus. Dopo gli appuntamenti tenutisi a Bacu Abis e Cortoghiana, il sindaco Paola Massidda e l’assessore comunale del decentramento Paola Argiolas presenteranno ai cittadini il regolamento che a breve verrà approvato dal Consiglio comunale.

«I Comitati di Quartiere, che rappresenteranno una novità assoluta nello scenario politico-istituzionale della città, sono stati fortemente voluti dalla Giunta comunale soprattutto per supplire all’abolizione delle circoscrizioni e per garantire nuovamente ai cittadini la possibilità di avere uno strumento di partecipazione attiva alla vita amministrativa», ha spiegato l’assessore Paola Argiolas.
Queste entità saranno, quindi, un esempio di democrazia partecipata e potranno collaborare fattivamente con gli organi istituzionali del Comune (Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale e Consulte).
All’incontro di Is Gannaus faranno seguito altri appuntamenti con i cittadini di Serbariu, Barbusi, Carbonia Nord, Carbonia Centro e Carbonia Sud.

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La nomina di Gianni Pilia a commissario straordinario dell’agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna, deliberata ieri dalla Giunta regionale, è al centro di un duro intervento fatto stamane dal consigliere regionale di Campo Progressista Francesco Agus, presidente della commissione Autonomia.

«L’ennesimo ri-commissariamento della Conservatoria delle Coste è un pessimo segnale. A suo tempo non apprezzai il metodo, quello del blitz in Giunta, che portò nel 2014 a quella decisione, ma non ne ho mai fatto una questione di religione: l’organizzazione delle strutture regionali è un mezzo per portare avanti ed attuare gli indirizzi politici, non è il fine ultimo che in questo caso è la tutela e la valorizzazione delle coste sarde. Politiche ambientali, in questo caso, che possono essere portate avanti sotto diverse forme organizzative, purché coerenti e ragionate – attacca Francesco Agus –In questo caso è però lampante come l’undicesimo (!) commissariamento di fila dell’Agenzia sia la fotografia del guado in cui è andata colpevolmente a infilarsi la Giunta regionale. La sensazione è che chi ha pensato di iniziare un viaggio difficile lo abbia fatto senza avere consultato la cartina prima di partire e senza avere nemmeno idea della direzione da prendere.»

«Il DL presentato dalla Giunta, contestuale al commissariamento della stessa, presentava lacune – sotto il profilo tecnico e del consenso tra le forze politiche – tali da non consentirne la discussione. Quello che ne è seguito è stato oggetto di numerose interrogazioni e interpellanze che hanno focalizzato l’attenzione nell’aumento di costi e nel sostanziale svuotamento dell’agenzia e delle sue politiche – aggiunge Francesco Agus -. A tutt’oggi non è pervenuta da parte della Giunta nessuna proposta alternativa, a parte la reiterazione, mese dopo mese, dell’imbarazzante (e oneroso) commissariamento. A breve il Consiglio sarà chiamato a esprimersi sulla materia urbanistica: sarebbe grave se questa discussione avvenisse senza aver chiarito quali siano gli strumenti per valorizzare il patrimonio costiero dell’isola. Non voglio pensare che tutto sia cristallizzato alla situazione di tre anni fa. Il commissariamento è uno strumento propedeutico alla ridefinizione di una struttura e al rilancio di una politica.»

«Tuttavia è anche uno strumento straordinario del quale non è lecito abusare: è interessante capire cosa abbiano prodotto gli ultimi 3 anni di attività dell’Agenzia, sperando che abbiano quantomeno aiutato l’Assessorato all’ Ambiente a chiarire quali strumenti utilizzare per il rilancio e come correggere gli errori fatti. La Giunta può presentare un DL alternativo a quello del 2014. Sarebbe auspicabile. In alternativa, credo che il Consiglio regionale debba assumersi l’onere di correggere l’errore e dare la giusta importanza alla valorizzazione delle coste.  Il rischio è quello di non avere chiaro, a tre anni e mezzo dall’inizio della legislatura, nemmeno chi sia il titolare di alcune competenze. Pensiamo alle zone umide, ricchezza inespressa dell’isola – conclude Francesco Agus -, le cui competenze oggi sono dislocate tra gli assessorati all’ambiente, all’urbanistica e all’agricoltura per quanto riguarda la pesca in acque interne.»

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«Mentre la sanità sarda è sull’orlo del disastro, con ospedali e servizi territoriali al collasso e il Consiglio regionale si accinge ad approvare, contro tutto e contro tutti, una riforma della rete ospedaliera che non porterà niente di buono per la garanzia della salute dei sardi, la Giunta Regionale annuncia che è possibile il ricorso ad un mutuo o ad un’anticipazione di liquidità dallo Stato di 300 milioni di euro per coprire l’ennesimo buco della sanità sarda e cioè il disavanzo del 2016 e forse parte di quello (assai verosimile) del 2017!»

Lo denuncia il parlamentare dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu che ha rivolto un’interrogazione urgente al ministro dell’Economia e a quello della Sanità per sapere se sia possibile ipotizzare un indebitamento della Regione finalizzato al ripiano delle spese correnti in sanità.

«Se il mutuo (o l’anticipazione di liquidità) venisse davvero chiesto e concesso – aggiunge Pierpaolo Vargiu – vorremmo sapere quali azioni di monitoraggio sulla spesa, ma soprattutto quali azioni di verifica e controllo sulla qualità delle prestazioni dei Livelli Essenziali di Assistenza sarebbero eventualmente concordate tra Stato e Regione per garantire che il disavanzo non si ripresenti uguale anche negli anni successivi, ma più ancora che le esigenze di risparmio non si traducono in macelleria sociale per la salute dei sardi!»

«E vorremmo anche sapere – conclude il deputato cagliaritano – come verrà sanzionata la Regione se si dimostrerà incapace di garantire sanità di qualità! Il dibattito sulla nostra sanità sembra ormai tutto concentrato soltanto sul contenimento della spesa: si dimentica che le peculiarità sarde, con le condizioni di insularità e la dispersione di 1.600.000 persone su 24.000 chilometri quadrati di territorio, richiedono un’organizzazione dell’assistenza sanitaria totalmente differente da qualsiasi altra regione italiana.»

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Armando Sciopero, 70 anni, originario di Genova, ha completato la tappa n. 22 (da Carbonia a Nuraxi Figus) del Cammino Minerario di Santa Barbara. 

Questa mattina, il sindaco Paola Massidda ha timbrato la credenziale, il documento che attesta la partecipazione del pellegrino al Cammino Minerario di Santa Barbara.
Un percorso che si snoda per circa 400 km, attraverso le località di Iglesias, Nebida, Masua, Buggerru, Portixeddu, Piscinas, Montevecchio, Perd’e Pibera, Villacidro, Monti Mannu, Arenas, San Benedetto, Marganai, Domusnovas, Orbai, Rosas, Nuxis, Santadi, Is Zuddas, Masainas, Sant’Antioco, Carbonia, Nuraxi Figus e Bacu Abis.
Un itinerario suggestivo che ha consentito all’escursionista genovese di ammirare tutte le bellezze naturalistiche e storiche del Sulcis Iglesiente.
«Il Cammino Minerario di Santa Barbara rappresenta un volano per lo sviluppo turistico del nostro territorio – ha spiegato il sindaco di Carbonia, Paola Massidda –. Un turismo sostenibile, strategico, innovativo, che passa per il mare, le miniere, i monumenti religiosi, i colori, i sapori e i profumi del Sulcis Iglesiente.»