25 November, 2024
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L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari ha avviato, all’interno delle sue strutture, due progetti sperimentali per sensibilizzare gli operatori sanitari e migliorare la sicurezza in ospedale, “Save lives clean you hands – Lavaggio mani” e “Fare di più non significa fare meglio – Scegliere saggiamente (Choosing wisely Italy)”, al fine di promuovere comportamenti che possono avere una ricaduta positiva sull’intera attività svolta dagli operatori sanitari quindi aumentare la sicurezza di medici, infermieri e, soprattutto, dei pazienti.

Si tratta di un’attività sperimentale che per tre mesi porterà nei reparti target osservatori esterni i quali, in affiancamento agli operatori di reparto e senza interferire con la loro attività, verificheranno e monitoreranno le procedure seguite dalle varie strutture. Una volta terminata la fase sperimentale, l’obiettivo è estendere i progetti a tutte le strutture dell’Aou.

A portare avanti i due studi sono le direzioni sanitaria e di presidio, il servizio di Igiene ospedaliera, il servizio di Risk management e il servizio delle Professioni sanitarie. A partecipare alla fase di sperimentazione sono le strutture di Rianimazione del Santissima Annunziata e di viale San Pietro, Pneumologia, Malattie infettive, Clinica medica, Ematologia, Neonatologia, Medicina d’urgenza, Centro ustioni, Lungodegenza. Quindi ancora Patologia chirurgica, Clinica ortopedica, Ginecologia e ostetricia e Oculistica.

L’obiettivo del progetto sul lavaggio mani è verificare l’adesione all’igiene delle mani di tutto il personale sanitario coinvolto nell’assistenza, così da accrescere la consapevolezza dei benefici che derivano in termini di riduzione delle infezioni correlate all’assistenza e delle antibiotico-resistenze. «In generale, l’adesione a questa pratica da parte degli operatori sanitari è ancora bassa – spiega Ida Mura, responsabile dell’unità operativa complessa di Igiene e Medicina preventiva – nonostante da anni l’Organizzazione mondiale della sanità ponga grande attenzione alla tematica. Lavare poco o male le mani espone alla diffusione di microrganismi, questo proprio perché le mani sono il primo veicolo per la trasmissione degli agenti infettivi».

«Da uno studio fatto in Emilia Romagna, al Policlinico di Modena nel periodo 2013-16, si è evidenziata un’adesione media degli operatori sanitari del 37 per cento. Dopo intervento di formazione e sensibilizzazione e azioni correlate, l’adesione media è salita al 75 per cento», conclude Ida Mura.

Ecco perché anche a Sassari si è deciso di avviare un progetto che consentisse di aumentare la sicurezza del paziente, con l’utilizzo di strategie e comportamenti utili a garantire la cura e l’assistenza migliori.

Il progetto prevede la formazione degli osservatori quindi l’avvio della fase di osservazione che durerà sino a fine novembre e porterà a effettuare almeno 350 rilevazioni. Entro dicembre di quest’anno, infine, i dati saranno presentati alla direzione aziendale.

La campagna di sensibilizzazione alla corretta igiene delle mani prevede, inoltre, la diffusione di materiale informativo quindi il posizionamento di erogatori di soluzioni idroalcooliche utili per l’igiene delle mani.

Il secondo progetto, “Scegliere saggiamente (Choosing wisely)”, consentirà di monitorare ben tre situazioni: l’indicazione di positività a microrganismi alert nella lettera di dimissione o trasferimento del paziente; la sorveglianza della profilassi antibiotica perioperatoria e, infine, l’apertura delle porte in sala operatoria.

Nel primo caso gli osservatori esterni, in accordo con le strutture interessate, raccoglieranno dati su almeno 100 pazienti e verificheranno la corretta comunicazione della positività a microrganismi alert nel paziente in dimissione, o in trasferimento ad altra struttura. Si tratta, infatti, di informazioni utili ai sanitari, ai medici di famiglia e agli stessi familiari per l’adozione di opportune misure precauzionali di profilassi. Nel secondo caso, poi, saranno esaminate almeno 50 cartelle cliniche per verificare il corretto momento e la durata della somministrazione dell’antibiotico nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico. Nell’ultimo caso, gli osservatori raccoglieranno dati su almeno 30 interventi chirurgici, monitorando la frequenza di apertura delle porte in sala operatoria, nei soli casi necessari, così da ridurre al minimo il rischio di infezioni.

Per tutti e tre i casi, il periodo di osservazione è compreso tra ottobre e novembre 2017. A dicembre saranno comunicati i dati alla direzione strategica.

I progetti, attraverso l’’adesione alle buone pratiche di igiene ospedaliera, rappresentano un elemento imprescindibile per poter garantire la salute del paziente e la sicurezza degli operatori con l’obiettivo di ridurre le infezioni correlate all’assistenza e contribuire al controllo dell’antibiotico-resistenza nelle strutture dell’Aou.

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Il Cagliari ha scelto Diego Lopez per guidare la squadra, dopo l’esonero di Massimo Rastelli, con un contratto che lo legherà al club rossoblù sino al 30 giugno 2019. Per il tecnico uruguayano, 43 anni, si tratta di un ritorno a Cagliari, dove è di casa, avendo vestito la maglia rossoblu da calciatore per ben 12 anni consecutivi, dal 1998 al 2010, e guidato la squadra dalla panchina per due stagioni, la prima in coppia con Ivo Pulga (2012/2013, 11° posto; 2013/2014, 15° posto). In precedenza aveva guidato prima i Giovanissimi rossoblu, poi la Primavera. Dopo aver contattato Massimo Oddo e Giuseppe Iachini, il presidente Tommaso Giulini ha scelto Diego Lopez che, intanto, proprio ieri ha rescisso consensualmente il contratto che lo legava ancora al Palermo, dopo l’esonero della passata stagione. Diego Lopez ritorna a Cagliari con Michele Fini (43 anni, originario di Sorso) come vice (anche lui ex calciatore rossoblu, è stato vice di Diego Lopez sia a Bologna sia a Palermo).

Diego Lopez verrà presentato questo pomeriggio, al termine del secondo allenamento odierno che è stato il suo primo della nuova esperienza alla guida del “suo” Cagliari.

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Il consigliere regionale Valter Piscedda (Pd) è il primo firmatario di un’interrogazione sull’interruzione delle prestazioni odontoiatriche nel poliambulatorio di Sestu, sottoscritta anche dai consiglieri regionali del Pd Deriu, A. Solinas, Cozzolino, Collu, Meloni, Tendas, Moriconi, Comandini.

Valter Piscedda sottopone all’attenzione del presidente della Giunta regionale e dell’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale un problema, segnalato anche in seno al Consiglio comunale di Sestu, venutosi a creare per gli utenti dell’Area vasta di Cagliari che si rivolgono al poliambulatorio di Sestu per le prestazioni odontoiatriche, da qualche settimana interrotte per via di un guasto ad un macchinario di fondamentale importanza. Risulta, infatti, che a fronte delle sollecitazioni per la sostituzione dell’obsoleto apparecchio in questione, non sono ad oggi ancora pervenute risposte risolutive da parte dell’ATS Sardegna (Azienda per la Tutela della Salute – Distretto di Cagliari/Area Vasta).

«L’interruzione di questo servizio – sottolinea Valter Piscedda -, comporta disagi notevoli per gli utenti costretti a rivolgersi agli unici altri due poliambulatori che erogano tali prestazioni (Quartu Sant’Elena e Cagliari), sia in termini di spostamenti che di tempi di attesa, che in un settore come quello odontoiatrico risultano spesso difficilmente compatibili con le urgenze del momento.»

Ripristinare in tempi rapidissimi il servizio odontoiatrico del poliambulatorio di Sestu è ciò che Valter Piscedda e gli altri consiglieri firmatari chiedono per garantire ai cittadini del territorio il diritto di ricevere le prestazioni odontoiatriche rivolgendosi alla sanità pubblica, considerato che oggigiorno,per molte famiglie, sottoporsi alle cure del settore privato rappresenta un costo insostenibile.»

«E’ attesa ora la risposta scritta da parte del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore Luigi Arru – conclude Valter Piscedda -, ma soprattutto la tempestiva sostituzione del macchinario ed il ripristino del servizio.»

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Lunedì 16 ottobre, a Cagliari, la Fondazione di Sardegna e il comune di Carbonia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede un finanziamento a favore della città di 80mila euro all’anno. La proposta formulata nei mesi scorsi dalla Giunta comunale guidata dal sindaco Paola Massidda è stata accolta con favore della presidenza della Fondazione di Sardegna, che destinerà le risorse verso quattro direttrici:

1) Festival internazionale “Notti a Monte Sirai”;

2) Festival nazionale di fumetto, satira e cinema d’animazione “Nuvole Parlanti”;

3) Master in Architettura del Paesaggio;

4) Istituzione del Centro Studi Mediterraneo del Paesaggio.

Alla stipula della convenzione erano presenti, in rappresentanza del comune di Carbonia, il sindaco Paola Massidda, l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu e l’assessore dell’Urbanistica Luca Caschili. «Si tratta di un risultato frutto del lavoro di squadra di tutta la Giunta. Questo finanziamento ci consentirà di avviare progetti di ampio respiro nel settore culturale, turistico e paesaggistico – ha spiegato il sindaco Paola Massidda. Il programma prevede attività finalizzate alla valorizzazione delle capacità attrattive della città e del territorio, attraverso il consolidamento di due importanti eventi culturali: Festival internazionale Notti a Monte Sirai, Festival Nazionale di fumetto, satira e cinema di animazione Nuvole Parlanti. Inoltre, miriamo a valorizzare il sito della Grande Miniera di Serbariu grazie all’istituzione di un Master di Alta Formazione in Architettura del Paesaggio e del Centro Studi Mediterraneo del Paesaggio».

Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore della Cultura Sabrina Sabiu: «Investiremo parte delle risorse su Notti a Monte Sirai, un evento culturale finalizzato alla valorizzazione dell’importante e suggestivo sito archeologico presente nella nostra città. Inoltre, riporteremo a Carbonia, dopo 15 anni, Nuvole Parlanti, che tornerà ad essere un appuntamento annuale, in grado di ospitare mostre di diversi artisti nazionali e internazionali».

«Nei prossimi tre anni Carbonia potrà avere un ruolo di rilievo anche nel settore dell’Architettura del Paesaggio e della pianificazione territoriale – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Luca Caschili -. Verrà istituito un master con un programma formativo curato dall’Università degli Studi di Cagliari, in collaborazione con il Politecnico di Barcellona, la Scuola di Architettura di Marsiglia e l’EFLA (European Foundation for Landscape Architecture). L’istituzione di una sede del Master nel territorio del Sulcis Iglesiente consentirà la formazione di professionisti in grado di operare a livello locale e nazionale. Inoltre, verrà valorizzato il paesaggio urbano, che ha portato il Comune di Carbonia a vincere il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2011. In questo contesto si inserisce l’istituzione del Centro Studi Mediterraneo del Paesaggio, che svolgerà ricerche, studi, programmi di sviluppo e consulenze di livello internazionale, mirate alla gestione di politiche di sostenibilità ambientale, territoriale e urbana.»

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Dopo l’uscita dei modelli di domanda D1 e D2 per la presentazione della domanda, che ormai i nostri lettori avranno sicuramente studiato e compilato, ora i candidati si stanno chiedendo (e ci stanno chiedendo) il passo successivo. Una volta presentata la domanda come scegliere le 30 scuole all’interno della stessa provincia in cui si desidera essere chiamati per le supplenze? Ma facciamo prima un po’ di ripasso: dal 30 settembre (e fino al 30 ottobre) è possibile presentare la domanda per le supplenze del personale ATA. Tutti i cittadini italiani dotati di un qualsiasi diploma possono, una volta ogni 3 anni, fare domanda per entrare nelle graduatorie per le supplenze per poi sperare di essere stabilizzati. Il personale Ata è quello non docente presente nelle scuole italiane: bidelli, amministrativi, cuochi, collaboratori… Il modello D1 deve essere compilato da chi si iscrive per la prima volta. Il modello D2 invece da chi è già iscritto e deve solo confermare l’iscrizione (altrimenti decade) o da chi è già iscritto e vuole cogliere l’occasione per modificare i propri dati o fare delle aggiunte ad esempio di titoli di studio nel frattempo conseguiti. 

La domanda va presentata ad una sola scuola ma in totale se ne possono scegliere 30 sempre nella stessa provincia. La scelta delle altre scuole sarà possibile a partire da…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_ata.html .

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Il Partito dei Sardi sollecita la Giunta regionale ad intervenire per assicurare defibrillatori e personale abilitato al loro uso in ogni campo sportivo dell’Isola.

Una mancanza dovuta a ritardi e inadempimenti della Regione e dell’Azienda tutela della salute, denunciata dal gruppo PdS in Consiglio regionale che ha presentato una mozione (primo firmatario Gianfranco Congiu) ed un’interrogazione (primo firmatario Roberto Desini) per sollecitare la Giunta a intervenire tempestivamente per risolvere due aspetti paradossali di questa situazione.

Un anno e mezzo fa il Consiglio regionale ha approvato la legge di stabilità 2016 e, grazie ad un emendamento presentato dal consigliere PdS Roberto Desini, ha stanziato un fondo di 400mila euro per la concessione di contributi per l’acquisto di defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) da parte dei proprietari o gestori di impianti sportivi, nonché delle società ed associazioni sportive dilettantistiche con sede nel territorio regionale. Successivamente è stata autorizzata la spesa di altri 200mila euro come contributi a favore delle società ed associazioni sportive dilettantistiche sarde per la formazione di personale in qualità di esecutore BLSD (Basic Life Support Defibrillation), demandando alla Giunta regionale la definizione dei criteri e delle modalità di concessione dei contributi stessi. Anche in questo caso la somma è stata inserita nella legge di stabilità accogliendo un emendamento presentato da Roberto Desini come primo firmatario, e sottoscritto da tutto il Gruppo PdS.

«Questi provvedimenti – si legge in una nota del PdS – sono stati emanati per consentire alle società ed associazioni sportive dilettantistiche dell’Isola di adempiere al decreto del ministro della Salute 24 aprile 2013 (disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita), il cui articolo 5 pone in capo alle società sportive sia professionistiche che dilettantistiche l’obbligo di dotarsi di DAE. Decreto entrato in vigore il 1° luglio 2017, senza più deroghe.»

Ad oggi però tutto il sistema normativo messo in piedi per poter affrontare le eventuali emergenze dovute ad arresti cardiaci nei campi sportivi è paralizzato, come denunciano la mozione presentata dal presidente del Gruppo consiliare PdS, Gianfranco Congiu, e l’interrogazione depositata da Roberto Desini.

«Da una parte si assiste alla mancata recezione da parte della Giunta regionale dell’Accordo Stato, Regioni, Province Autonome del 30 luglio 2015, relativamente alla parte del documento che disciplina organicamente l’erogazione dei corsi di formazione BLSD/PBLSD, il riconoscimento e/o l’accreditamento dei centri formatori e il rilascio dell’autorizzazione all’uso del defibrillatore, compresa, tra le altre cose, la regolare tenuta dell’elenco aggiornato dei soggetti riconosciuti e/o accreditati, reso pubblico via web, e del registro dei nominativi delle persone abilitate all’uso – aggiunge la nota del PdS -. Sempre riguardo a questo aspetto l’Accordo contempla la facoltà di delegare il rilascio delle autorizzazioni all’impiego del DAE ai soggetti riconosciuti e/o accreditati all’erogazione dei corsi di formazione anche al fine di garantire la tempestiva abilitazione delle persone che, in ottemperanza al decreto Balduzzi, sono individuate dalle società e associazioni sportive per assicurare, ove si renda necessaria, la precoce e corretta defibrillazione della vittima di arresto cardiaco.»

È stata istituita una Commissione regionale per la valutazione delle richieste di accreditamento dei Centri di formazione, ma questa non è operativa, con la conseguenza che le istanze per l’accreditamento dei centri ed enti di formazione continuano a essere inoltrate e gestite dalle centrali operative del 118, di per sé già oberate di lavoro e funzioni.

«A questo problema nel Nord Sardegna si aggiunge la mancata assegnazione dei contributi regionali per l’acquisto delle macchine salvavita perché la Assl di Sassari non ha mai stilato la graduatoria delle società che hanno fatto richiesta entro il 10 luglio scorso, come indicato nel relativo bando pubblicato dalla Azienda sassarese. Nonostante siano trascorsi un anno e mezzo dall’entrata in vigore della legge regionale che ha stanziato le somme necessarie per la concessione dei contributi e oltre novanta giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle relative domande – conclude la nota del Partito dei Sardi -, ad oggi non risulta pubblicata la graduatoria dei beneficiari e non si ha alcuna notizia dello stato del procedimento, per il quale la ASSL non ha nemmeno pubblicato il nominativo del responsabile.»

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«I dati che emergono dalle ultime rilevazioni di Eurobarometro sono positivi e incoraggianti. Il sondaggio indica che la fiducia nel Parlamento europeo e nel nostro lavoro continua a crescere, con i risultati migliori registrati dal periodo pre-crisi», ha commentato il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a seguito della pubblicazione dell’ultimo sondaggio di Eurobarometro.

«La maggioranza dei cittadini vede sempre di più l’Unione europea e le sue istituzioni come attori imprescindibili per rispondere alle loro preoccupazioni, a cominciare dalla lotta al terrorismo, al governo dei flussi migratori o alla disoccupazione giovanile – ha aggiunto Antonio Tajani -. Non possiamo cullarci sugli allori. In alcuni Paesi non tutti i dati sono soddisfacenti. Dobbiamo proseguire l’azione per riavvicinare l’Europa ai suoi popoli, continuando ad ascoltarli e a fornire loro soluzioni efficaci.»

«I cittadini chiedono un’Europa più politica e democratica, dove a decidere sono i rappresentanti che hanno eletto, e non i funzionari.  Per questo, vogliono che il Parlamento rafforzi il suo ruolo, anche nel dibattito sull’avvenire dell’Unione» ha concluso il presidente Antonio Tajani.

Il 36% dei cittadini italiani ha un’immagine positiva del Parlamento europeo – superiore alla media europea (33%) – facendo segnare una decisa risalita (+6%) rispetto alle rilevazioni del 2016, mentre il 35% degli intervistati mantiene un giudizio neutro. Parallelamente, scende la percentuale di coloro che hanno una percezione negativa: dal 32% al 24%, con un calo di ben 8 punti. Quasi la metà degli italiani chiede un ruolo più forte del Parlamento europeo (47%), in crescita di 3 punti rispetto a un anno fa.

Oltre la metà dei cittadini italiani (52%) – a fronte del 55% della media UE – sono interessati all’appuntamento delle elezioni europee del 2019.

In linea con il precedente sondaggio Eurobarometro, i cittadini europei continuano a manifestare un sentimento di vulnerabilità e insicurezza, legato essenzialmente a quattro fenomeni percepiti come “minacce”: terrorismo (58%), disoccupazione (43%), povertà ed esclusione (43%) e immigrazione (35%). Seguono il cambiamento climatico (23%), il fondamentalismo religioso (23%), il crimine organizzato (22%), i conflitti armati (21%), gli estremismi politici (20%), epidemie (10%), cyber-attacchi, dumping sociale e privacy (ognuno al 9%).

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Raccontare alcuni aspetti della società e della realtà che ci circonda, in rapida e continua evoluzione, attraverso il linguaggio “ibrido” del fumetto. Su questi binari, e sotto il titolo “Storie oltre”, si muove l’ottava edizione di Nues, il festival internazionale dei fumetti e cartoni nel Mediterraneo promosso dal Centro Internazionale del fumetto di Cagliari con la direzione artistica dello scrittore, sceneggiatore e regista Bepi Vigna.

Dopo vari appuntamenti nei mesi scorsi, la manifestazione si appresta a vivere nel capoluogo sardo il suo momento centrale in un’intensa settimana, dal 18 al 24 novembre prossimi, con presentazioni letterarie, incontri con autori, mostre e spettacoli. Ma già a fine ottobre, da giovedì 26 a sabato 28, il cartellone propone un’importante anteprima, mentre altri eventi sono in programma anche a Villacidro ai primi di dicembre.

Organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport ed assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del comune di Cagliari (assessorato della Cultura) e della Città Metropolitana di Cagliari, l’ottava edizione di Nues verrà presentata alla stampa venerdì 20 ottobre, a Cagliari, presso la MEM – Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli, 164, al primo piano.

All’incontro con i giornalisti, che avrà inizio alle ore 11.00, interverranno l’assessore della Cultura del comune di Cagliari, Paolo Frau, ed il direttore artistico del festival, Bepi Vigna.

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L’iniziativa di CasaPound che, in occasione della sua festa regionale, inaugurerà le nuove sedi di Cagliari e Carbonia, accende il clima politico. Luca Pizzuto, consigliere regionale di Articolo UNO – SDP, interviene con una nota molto critica, nella quale scrive che «il panorama nazionale ed internazionale presenta una situazione assai preoccupante, in cui la “cultura” e la politica dell’odio cercano di fare breccia in quelle fasce di popolazione che più di altre pagano il prezzo della crisi economica. Le destre, quelle più violente e razziste, che incitano all’odio, si stanno affermando in tutta Europa e non solo. Sono le stesse che vogliono far passare, per solidarietà, le azioni di discriminazione, anche su base etnica, dividendo la società in persone di seria A e serie B, fomentando così una pericolosissima guerra tra poveri. Sono di questi giorni, per esempio, le loro disdicevoli campagne contro lo Ius Soli, in cui persino ai bambini vengono negati i più elementari diritti di eguaglianza».

«Se non vogliamo essere anche noi travolti da questo processo pericolosissimo, non possiamo fare finta di niente – aggiunge Luca Pizzuto -. Dobbiamo essere tutti consapevoli che l’odio si traduce soltanto in violenza e oppressione. In questo ultimo periodo, anche la Sardegna sta assistendo ad un pericoloso incremento di atti di violenza di natura politica, contro i migranti o contro chi si oppone all’avanzata di formazioni inneggianti all’odio. Una società democratica e libera non può permettersi tutto questo. E’ un dovere, prima di tutto morale e poi politico, opporsi a chi si ispira, con orgoglio, alla stagione criminale del fascismo in Italia; non possiamo far finta di niente davanti a politiche che fomentano l’odio verso l’Altro; non possiamo non contrastare chi vuole riportare l’intolleranza al governo.»

Le presidenze ANPI di Cagliari e Carbonia, in riferimento all’inaugurazione delle sedi di CasaPound a Cagliari e Carbonia, hanno inviato una lettera aperta al prefetto, al questore e ai sindaci di Cagliari e Carbonia.

«Le presidenze dell’ANPI di Cagliari e Carbonia, raccogliendo l’indignazione e le preoccupazioni di un ampio fronte di cittadini e di associazioni democratiche e antifasciste, esprimono contrarietà e sconcerto per questo nuovo tassello che si colloca in un contesto di espansione e recrudescenza delle forze neofasciste, razziste e xenofobe – si legge nella lettera -. Ciò accrescerà, come avvenuto in altri contesti ove questo movimento ha aperto sedi, quelle attività politiche, accompagnate da atti di violenza e intimidazioni, di chiara impronta razzista e xenofoba nei confronti dei migranti e di cittadini e associazioni democratiche, Le presidenze di ANPI di Cagliari e Carbonia segnalano alle Istituzioni e alle Autorità i rischi insiti in simili operazioni e le invitano a porre in essere tutte le misure necessarie per punire e sanzionare chi non rispetta le vigenti leggi concernenti il reato di apologia di fascismo, razzismo e xenofobia (Leggi Scelba e Mancino).»

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Feeling Better, on line il primo inedito in inglese di “A+F”

Il duo algherese pubblica il quarto singolo, canzone per una persona cara che non c’è più.

Il duo algherese A+F tornano on line con un nuovo singolo inedito e per la prima volta abbandonano la lingua italiana per scegliere l’inglese. Feeling better è un omaggio speciale, una dedica dolce e allo stesso tempo forte, perché forte è la tematica scelta da Antonio F. Daga e Fabrizio Zara: la fine della vita, una persona cara che viene a mancare nel fior degli anni.

L’omaggio è ovviamente per lei, ed è lei stessa a raccontarsi attraverso il testo, a parlare al mondo utilizzando il linguaggio della musica per dire che dopo tutto, dopo l’immane sofferenza, ora, soltanto ora, sta bene, che finalmente si sente meglio: feeling better, appunto. Fabrizio Zara ha composto appositamente una melodia leggera, quasi come se si trattasse di un sogno, un’apparizione mentre Antonio F. Daga ha curato il testo in cui la scelta anglofona è arrivata per pura musicalità che l’inglese ha dato alle sue parole.
«Avevo già scritto il testo che ho trovato combaciasse perfettamente con la situazione, infatti amo dedicarlo a questa persona in particolare ma anche a tutti coloro a cui abbiamo voluto bene e che se ne sono andati troppo presto» afferma il cantante e paroliere della band e l’autore della musica conclude «la melodia è venuta fuori dopo la perdita di un’amica, come si può facilmente immaginare il morale era tutt’altro che alle stelle, le mie emozioni, le mie sensazioni hanno fatto da sole creando questa canzone».

Come per i singoli precedenti – Libro Chiuso, Musica e L’incanto – anche per Feeling better la scelta portata avanti dal duo è l’autoproduzione, il brano è stato infatti registrato in house ad Alghero da Mattia Uldanck e poi mixato e masterizzato a Milano da Riccardo Cherchi. Feeling Better può essere ascoltato sia sul canale YouTube della band che su Spotify, mentre è scaricabile su tutte le piattaforme musicali più importanti (iTunes, Apple Music, Google Play, ecc.), non solo, è già in cantiere il videoclip ufficiale del brano.