25 November, 2024
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villa devoto

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Bilancio, ha approvato la Finanziaria 2018-2020. I dettagli saranno illustrati in conferenza stampa nei prossimi giorni. Via libera anche alla delibera di attuazione dell’estinzione anticipata del debito regionale per 30 milioni di euro, cifra che verrà interamente messa a disposizione degli enti locali come spazi finanziari aggiuntivi da utilizzare per investimenti. Su proposta della Presidenza è stato deciso di attribuire le funzioni di Responsabile dell’Anagrafe per la stazione appaltante (RASA) al Dg della centrale unica di committenza. Decretato inoltre lo scioglimento del consiglio di amministrazione e la contestuale nomina di Maria Pastorella Crispino quale commissario straordinario della Fondazione “Serralutzu Flores” di Cuglieri. Con l’atto di indirizzo presentato d’intesa con l’assessore dell’Industria concernente le buone pratiche industriali ed ambientali, la Regione intende favorire le pratiche che tendono alla riduzione dei volumi dei fanghi rossi che residuano dalla raffinazione della bauxite, con l’obiettivo del recupero delle sostanze utili. 

Gianni Pilia è stato nominato nuovo Commissario straordinario dell’agenzia Conservatoria della Coste della Sardegna.
Il presidente Francesco Pigliaru, con proprio decreto, ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Gesturi in seguito alla mancata approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2016. Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu è stato nominato il commissario straordinario che guiderà l’Amministrazione comunale sino alle prossime elezioni: si tratta di Abramo Garau, ex direttore generale della provincia di Cagliari. La scorsa settimana il commissario ad acta ha approvato il rendiconto.
La Giunta ha nominato il commissario ad acta in sostituzione dell’Assemblea dei sindaci dell’Unione di Comuni Trexenta, per l’approvazione del rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2016: si tratta di Marco Pisanu, funzionario della Regione. Allo stesso tempo è stata avviata la procedura per lo scioglimento dell’organo assembleare. Il decreto di nomina del commissario è stato firmato dal presidente Pigliaru.
L’Esecutivo ha confermato l’elenco dei litorali urbani già individuati con la delibera n. 14/36 del 23 marzo 2016. Inoltre, la spiaggia di Platamona (che ricade nei Comuni di Sassari, Sorso e Porto Torres) è stata riconosciuta quale litorale metropolitano della Rete metropolitana di Sassari: tra i requisiti fondamentali richiesti vanta un’estensione della linea di battigia superiore ai 5 km. La delibera sarà ora trasmessa alla Commissione consiliare competente in materia di governo del territorio, che esprimerà un parere entro il termine di trenta giorni.
Come proposto dall’assessore Luigi Arru, la Giunta ha deliberato di recepire il Protocollo d’intesa Regione Sardegna – AIOP/AISSP sottoscritto in data 19 settembre 2017, in base al quale l’Azienda per la Tutela della Salute e le Strutture Ospedaliere private disciplinano il percorso di razionalizzazione dell’assistenza ospedaliera stipulando appositi contratti per l’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati.
All’interno della Programmazione Unitaria 2014-2020, strategia 4 “Beni Comuni”, è stato approvato il programma di intervento 8 “Tutela dell’Ambiente” del valore di circa 18 milioni. Di questi, 9 milioni sono previsti per il programma Natura 2000 e altrettanti per i progetti di sviluppo territoriale, come previsto da delibera del 2016.
La Giunta ha inoltre approvato di designare la ZPS “Campu Giavesu” nel comune di Giave. Per procedere alla raccolta delle olive, nell’isola dell’Asinara è stata infine concessa l’assegnazione temporanea all’Ente Parco Nazionale dell’Asinara delle aree di Trabuccato e Cala d’Oliva. 
Via libera alla valutazione dei dirigenti del Sistema Regione. La verifica e la misurazione dei risultati dei dirigenti di vertice sono svolte, per la parte relativa alla performance organizzativa, da un organismo unico indipendente ed esterno che esprime una propria proposta alla Giunta e al competente organo dei singoli enti, aziende e istituti ai quali spetta la valutazione finale e l’attribuzione dei premi di risultato. In particolare è stato accertato il raggiungimento di più del 90% degli obiettivi assegnati.

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amianto

La Giunta regionale ha dato il via libera alla ripartizione delle risorse destinate alle amministrazioni provinciali ed alla Città Metropolitana di Cagliari per le operazioni di bonifica, rimozione e smaltimento dell’amianto, proposta dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano,
L’esecutivo mette a disposizione uno stanziamento complessivo di un milione e 200mila euro così ripartito: 338mila euro alla provincia Sud Sardegna, 298mila euro alla Città Metropolitana di Cagliari, 279mila euro a quella di Sassari, 157mila euro alla provincia di Oristano e 126mila euro alla provincia di Nuoro.
Province e Città Metropolitana assegneranno ai privati i relativi contributi per gli interventi negli immobili di cui sono proprietari.
Le amministrazioni dovranno attivare una procedura di evidenza pubblica, esclusivamente mediante pubblicazione di un bando o avviso, così come indicato nel “Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto” approvato dalla Giunta regionale alla fine del 2015.
Il contributo erogato coprirà, in via prioritaria, i costi per la rimozione, l’incapsulamento dei materiali contenenti amianto, il trasporto e lo smaltimento in un impianto autorizzato. Le eventuali somme residue potranno essere destinate alle spese per la progettazione, la redazione del piano di lavoro, le spese di cantiere, di ponteggio, di analisi e sicurezza nella misura massima del 30% dei costi sostenuti per rimozione, incapsulamento, trasporto e smaltimento.
«Con questi interventi – ha dichiarato l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano – vogliamo innanzitutto tutelare la salute dei cittadini e creare condizioni di salubrità ambientale negli immobili in cui sono ancora presenti materiali contenenti amianto. Le risorse assegnate alle Province ed alla Città Metropolitana di Cagliari, che poi devono essere trasferite ai privati sulla base di un bando pubblico, costituiscono un’ulteriore importante tappa del percorso di attuazione del Piano regionale che la Giunta ha approvato alla fine del 2015. Continua il nostro impegno per dare concrete risposte ai cittadini su una questione a cui abbiamo sempre riservato grande attenzione per le rilevanti implicazioni ambientali e sanitarie.»

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Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta regionale ha deliberato il finanziamento di 3 milioni di euro a favore dei Consorzi di bonifica della Sardegna per il pagamento del personale avventizio.
I Consorzi prevedono l’assunzione nelle proprie dotazioni organiche, per almeno otto mesi di ciascun anno, del personale che ha prestato per loro, alla data di approvazione della L.R. n. 6/2008, attività lavorativa con contratti a tempo determinato per almeno 390 giornate lavorative. Tale previsione comporta inevitabilmente un aggravio di costi che, se non coperti da contributo regionale, andrebbero a gravare sulla comunità consorziata: agricoltori e pastori. Da qui la necessità di provvedere alla copertura dei maggiori oneri. I 3 milioni previsti nel Bilancio di previsione triennale 2017-2019 sono stati così ripartiti: Sardegna meridionale 1.511.595,60 euro; Nord Sardegna 42.135,68 euro; Oristanese 1.446.268,72 euro.

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«Non si può dare un aiuto chiedendo di essere a posto con il d.u.r.c, chi non ha pagato l’Inps non l’ha potuto fare perché da un anno non incassa premi comunitari, il latte viene pagato a 50 centesimi al litro, le campagne sono aride per la siccità che dura da nove mesi e famiglia e gregge devono mangiare»

«Chi non ha pagato l’inps ha anche 3 o 4 bolle di mangime da pagare, affitti dei terreni, fornitori vari e in più si ritrova ancora le pecore morire di lingua blu dopo aver per anni regolarmente eseguito le vaccinazioni»

«I 45 milioni promessi per scongiurare al morte del comparto ovicaprino non saranno  spesi sicuramente per l’aiuto alle campagne, perchèé almeno il settanta per cento dei pastori non ha potuto versare i contributi… quei pochi fortunati, che per riserve e/o aiuti da altro reddito in ambito familiare saranno in regola per ricevere questi “aiuti” non li vedranno erogati prima di gennaio-febbraio 2018, dato che le domande hanno termine il 09/12/2017

«Questi sono alcuni dei messaggi che questi giorni mi arrivano dai pastori, alcuni sono molto più brutali, dettati dalla rabbia che esplode dopo mesi di attesa vana, perché proprio i più disperati rimarranno tagliati fuori dagli aiuti.»

E’ quanto scrive in una nota il consigliere regionale dei Popolari Socialisti Antonio Gaia.

«La risposta che dopo settantacinque giorni arriva dall’assessorato dell’Agricoltura suona come una campana a morto per la stragrande maggioranza degli allevatori; il procedimento, con il termine di presentazione dal 16 ottobre al 9 dicembre, risulta lungo, difficile e complesso, richiede l’invio di tutte le fatture di acquisto mangime, e, superato questo scoglio, al momento dell’erogazione, (che non potrà essere prima di gennaio 2018) i dati del richiedente saranno utilizzati per controllare la regolarità nel versamento dei contributi e andranno automaticamente a finire nelle casse dell’Inps – aggiunge Antonio Gaia -. Lasciare andare avanti il procedimento così come è stato predisposto dall’assessorato dell’agricoltura significherebbe decretare la fine del comparto ovicaprino, la morte della stragrande maggioranza delle imprese allevatoriali, che in questo arido prolungamento della stagione estiva devono dare ancora e solo mangime alle greggi, ed hanno bisogno di aiuto tutti e subito.»

«Dobbiamo individuare dei correttivi immediati perché i contributi stanziati dal Consiglio regionale vadano, come stabilito, all’acquisto dei mangimi, perché se le pecore muoiono muore l’impresa ed i versamenti previdenziali distolti d’imperio si ritorcerebbero contro l’intera economia regionale, determinando ulteriori fallimenti, nuova disoccupazione e gravi criticità sotto il profilo sanitario veterinario, determinate dalla denutrizione e dalla morte di migliaia di capi ovini. Per consentire al comparto ovicaprino di sopravvivere alla perdurante emergenza-siccità i 45 milioni devono essere ora espressamente vincolati all’acquisto del mangime e devono essere individuate procedure snelle che ne consentano l’utilizzo rapido, magari con il coinvolgimento dei comuni, con meccanismi di assegnazione  basati per esempio sul numero dei capi registrati. Il mondo delle campagne sta vivendo forse la peggiore crisi della sua storia millenaria – conclude Antonio Gaia – e non deve essere affossato dalla burocrazia ipocritamente travestita da dispensatrice di aiuti per superare l’eccezionale emergenza.»

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«Con la legge regionale 4 dicembre 1998, numero 33, IGEA spa è stata individuata quale soggetto giuridico operante nell’attività di messa in sicurezza, ripristino ambientale e bonifica di aree minerarie dismesse e/o in via di dismissione. L’ingente patrimonio immobiliare, i mezzi e le attrezzature, la professionalità delle maestranze, avrebbero dovuto rendere possibile l’avvio delle attività di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale di diversi siti minerari dismessi. Ad oggi nulla è stato sostanzialmente fatto. Questo, nonostante le ingentissime risorse assegnate. Centinaia di milioni di euro sprecati. Appaiono evidenti le corresponsabilità di chi ha inquinato e quelle di chi, per missione, avrebbe avuto (ha) il dovere di bonificare quei siti e non lo ha fatto.»

Lo scrivono, in una nota, i consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa ed Attilio Dedoni.

«La Società ha assunto, con selezioni opache, i lavoratori della SGM spa e che attraverso Selezioni Pubbliche Online con pubblicazione 17 dicembre 2015 e scadenza 5 gennaio 2016, a cavallo delle festività come nelle peggiori tradizioni italiane, ha assunto 25 nuovi lavoratori, dopo aver incentivato con decine di migliaia di euro l’esodo dei dipendenti della Società – aggiungono Michele Cossa ed Attilio Dedoni -; l’Amministratore unico ha più volte modificato l’organigramma della Società con la cancellazione di servizi strategici per la missione della stessa; tale cancellazione comporta il licenziamento di dipendenti a cui viene proposto, in queste ore, in alternativa il demansionamento. Al contempo al vertice dell’azienda vengono promossi uomini che, per ragioni di opportunità, dovrebbero rimettere il mandato ricevuto. Insomma, una confusione senza precedenti.»

«Chiediamo alla Giunta regionale di intervenire con urgenza e senza indugio – concludono Michele Cossa ed Attilio Dedoni – per fermare il disordine e lo spreco di risorse pubbliche.»

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E’ ripreso questo pomeriggio, in Consiglio regionale, l’esame della proposta di ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau e, dopo le formalità di rito, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il settimo capitolo (distribuzione discipline e posti letto).

Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha osservato che la seduta si è aperta con un’ora di ritardo per cui, a nome dell’opposizione, ha chiesto una sospensione di almeno 30 minuti per una riunione della minoranza nella quale concordare una posizione comune sugli emendamenti da discutere.

Il presidente Ganau ha accolto la richiesta e sospeso la seduta per 30 minuti.

Alla ripresa dei lavori, la commissione e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati.

In sede di discussione generale, il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha sottolineato che «intento della riforma è quello di risparmiare ma lo si fa nel modo peggiore riducendo i posti letto senza aver programmato una rete territoriale; esempio emblematico di tale situazione è quello degli ospedali di comunità che in Sardegna hanno ancora una presenza molto limitata e lasciano scoperte esigenze fondamentali per i pazienti come quelle del decorso post-operatorio mentre, soprattutto per quelli più anziani magari provenienti da zone distanti dalle principali strutture sanitarie, la degenza andrebbe prolungata negli ospedali evitando inutili trasferimenti nei cosiddetti ospedali di comunità, dove sono attivi». «Dopodomani – ha ricordato Edoardo Tocco Tocco – ci sarà un’altra mobilitazione sotto il palazzo, segno evidente di un malessere profondo che la stessa maggioranza ha percepito senza però sentire la necessità di una riflessione profonda sulle scelte principali della riforma e sulla stessa ripartizione dei posti letto sul territorio. Quanto al Mater Olbia – ha concluso – non si capisce quando questa struttura potrà entrare a far parte del sistema sanitario regionale».

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L’atto aziendale dell’Aou di Sassari ha superato la verifica di conformità definitiva da parte della Regione e diviene, così, esecutivo. La comunicazione è arrivata ieri dalla Regione che ha trasmesso alla direzione generale dell’Azienda di viale San Pietro la determina siglata dal direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi. Un risultato importante per l’Aou che, a dieci anni dalla sua nascita, ha un primo documento che definisce l’assetto organizzativo.

Nella determina del direttore generale dell’assessorato si legge che il documento, valutata positivamente la sua conformità, dopo l’approvazione della rete ospedaliera da parte del consiglio regionale, «dovrà essere soggetto agli adeguamenti che dovessero rendersi necessari per assicurare la coerenza con le scelte di pianificazione regionale e con le eventuali nuovi linee di indirizzo della Giunta regionale».

Con il via libera all’atto aziendale, inoltre, le strutture complesse ospedaliere di area sanitaria attive manterranno la loro natura, e non potranno essere soppresse fino all’approvazione della rete ospedaliera. Inoltre, la determinazione regionale sottolinea che l’attivazione dei programmi inter e infraospedalieri dovrà essere fatta nel rispetto del principio di invarianza dei costi organizzativi complessivi.

«Si tratta un momento storico per questa azienda – afferma il direttore generale Antonio D’Urso – perché è il primo atto organizzativo da quanto l’Aou vide la luce nel 2007. Il documento ci consente di dare un’organizzazione a questa grande azienda, oltre che indicare la mission e definire i valori portanti. Adesso puntiamo a sviluppare quel senso di squadra e di appartenenza che contraddistingue un’azienda vincente.»

«È importante, allora – aggiunge il direttore generale – saper cogliere l’occasione per un rinnovamento, anche delle relazioni tra operatori, e valorizzare ciò che ci unisce. Lavoriamo assieme sui percorsi assistenziali e diamo alla città di Sassari dimostrazione di unità. Soltanto così i cittadini si rivolgeranno a noi con maggiore desiderio e fiducia.»

L’Azienda, infine, ha già avviato la fase di istruttoria del regolamento attuativo dell’atto che consentirà di definire le modalità operative, a partire dalla nomina quindi l’elezione dei direttori di dipartimento, delle strutture complesse, semplici dipartimentali e semplici.

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Il consigliere del gruppo Misto-Rossomori Emilio Usula, prendendo spunto dalle situazioni anomale che si sarebbero verificate in alcune classi di Sorgono e Tonara, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ed all’assessore della Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, per sollecitare un impegno più incisivo in materia di diritto allo studio, in considerazione del fatto che la lotta alla dispersione scolastica passa attraverso il miglioramento della qualità dell’istruzione e la capacità delle istituzioni e del sistema scolastico di “includere” pienamente i soggetti disabili, per i quali la formazione incide profondamente sul piano individuale, relazionale e professionale.    

«La legge – ha ricordato Usula – richiede che in presenza di alunni disabili le classi non possano superare le 20 unità ed occorre, in primo luogo, approfondire le motivazioni per le quali alcune scuole avrebbero sforato. Ma, ovviamente, i numeri non dicono tutto, perché bisogna valutare le peculiari esigenze formative dei ragazzi, i progetti di integrazione, le specifiche strategie ed attività didattiche portate avanti da docenti, insegnanti di sostegno e personale della scuola.»

«Ferma restando la necessità di fare luce sui casi specifici – ha concluso Usula – ritengo che la Regione abbia il dovere di esercitare fino in fondo le sue competenze intervenendo in modo efficace per abbattere ed eliminare una componente particolarmente grave della dispersione scolastica come quella relativa ai ragazzi disabili.»

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Sono state presentate oggi a Nuoro le principali iniziative a supporto dell’Alternanza scuola-lavoro previste dal sistema camerale. Il presidente della Camera di commercio, Agostino Cicalò, dopo aver ricordato l’importanza del Registro nazionale per l’Alternanza scuola lavoro, ha illustrato il bando per “voucher alle imprese” e il Bando “Storie di Alternanza”, dedicato invece ai ragazzi che stanno svolgendo o hanno svolto attività di Alternanza.

Cos’è l’alternanza scuola lavoro?

L’Alternanza scuola-lavoro è stata introdotta dalla Legge 28 marzo 2003, n. 53 al fine di consentire la sperimentazione di percorsi didattico-formativi nuovi, che alternano la consueta esperienza educativa in aula alla concreta esperienza di lavoro in un’Impresa/Ente, favorendo l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.

Con successivi interventi normativi si è poi consolidata la metodologia dell’alternanza quale mezzo di collegamento scuola – mondo del lavoro. Da ultimo la legge di riforma del sistema di istruzione e formazione, Legge 13 luglio 2015 n. 107 “Buona scuola“, ha esteso il ruolo dell’alternanza rendendola obbligatoria per gli studenti di tutte le scuole secondarie di secondo grado, ribadendo nel contempo anche il coinvolgimento delle Camere di Commercio in tale ambito.

Il RASL – Registro nazionale per l’Alternanza Scuola Lavoro

La Legge sulla Buona Scuola ha istituito presso le Camere di Commercio il Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro. Il registro assume grande rilievo in quanto facilita le istituzioni scolastiche nell’individuazione delle imprese e degli enti pubblici e privati disponibili per l’attivazione di percorsi di alternanza scuola lavoro.

Bando per voucher alle imprese per percorsi di Alternanza scuola lavoro

Durante l’incontro di oggi è stato presentato il bando per contributi/voucher alle imprese, finalizzato ad accrescere la qualità e l’efficacia dei percorsi di alternanza scuola-lavoro promuovendo il coinvolgimento delle imprese nei percorsi di Alternanza scuola lavoro.

Si tratta di un bando a sportello rivolto alle imprese del nostro territorio che ospitano studenti in contesti di alternanza scuola-lavoro. Per poter accedere al bando è necessario essere iscritti al RASL ed aver stipulato una convenzione con un istituto scolastico.

Finalità e obiettivi:

•        Favorire la co-progettazione scuole – imprese per percorsi di Alternanza scuola lavoro di qualità;

•        Incentivare l’inserimento di giovani studenti;

•        Sostenere il coinvolgimento delle imprese;

•        Assicurare la formazione dei tutor aziendali che assistono gli studenti impegnati nei percorsi.

Le risorse per i voucher messe a disposizione del bando dalla Camera di commercio sono di circa € 80.000,00 per gli anni 2017/2018. Nel caso in cui dovessero pervenire molte domande tale fondo potrà essere incrementato. Questo tipo di agevolazione non si configura come un Aiuto di Stato poiché le imprese che lo percepiscono svolgono un ruolo sociale a favore degli studenti, ricevendo fondi pubblici per favorire il raccordo tra scuola e mondo del lavoro.

L’agevolazione prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore dell’impresa ospitante, modulato come segue:

•        € 500,00 per la realizzazione di un percorso individuale di ASL;

•        € 700,00 per la realizzazione di almeno due percorsi di ASL.

Il Premio “Storie d’alternanza”

Il Premio “Storie d’alternanza” ha l’obiettivo di valorizzare e dare visibilità ai racconti dei progetti d’alternanza scuola-lavoro ideati, elaborati e realizzati dagli studenti e dai tutor degli Istituti scolastici italiani di secondo grado. Saranno premiati i migliori racconti multimediali (video) realizzati dagli studenti riguardanti le esperienze di alternanza scuola-lavoro.

L’iniziativa mira ad accrescere la qualità e l’efficacia dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, facendone, con la collaborazione attiva delle imprese e degli Enti ospitanti, un’esperienza davvero significativa per gli studenti attraverso il “racconto” delle attività svolte e delle competenze maturate.

Il Premio prevede, due livelli di partecipazione: il primo locale, promosso e gestito dalla Camera di Commercio di Nuoro; il secondo nazionale, gestito da Unioncamere, cui si accede solo se si supera la selezione locale.

Sono previsti premi sia per il livello locale (il cui ammontare complessivo, per ciascuna sessione temporale, è pari a € 2.500,00 per un valore massimo di 250 euro a soggetto), sia per il livello nazionale (il cui ammontare complessivo per ciascuna sessione temporale è pari a € 5.000,00).

Il Premio è suddiviso in due categorie distinte per tipologia di Istituto scolastico partecipante:

•        Licei;

•        Istituti tecnici e professionali.

Sono previste, inoltre, due sessioni in cui è possibile presentare domanda di iscrizione:

– Sessione II semestre 2017: dal 1° settembre al 27 ottobre 2017

– Sessione I semestre 2018: dal 1° febbraio al 20 aprile 2018.

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Il 20, 21 e 22 ottobre sono chiamati al voto per il rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio Revisori dei Conti, gli oltre 920 infermieri-infermiere pediatriche-assistenti sanitari iscritti al Collegio Ipasvi di Carbonia Iglesias, uno degli ultimi costituiti in Italia.

Le votazioni si svolgeranno tutti e tre i giorni presso la sede legale del Collegio, in via Enrico Fermi 17, a Musei, seggio elettorale unico. 

Il rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio Revisori dei Conti Ipasvi avviene ogni triennio ed è valutato come il momento determinante per la tutela della professione: si esprime un diritto, si esercita un dovere, si manifesta una possibilità di conferma o cambiamento scegliendo una leadership a cui affidare il compito di difesa e sviluppo della professione.