19 July, 2024
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Concerti, conferenze, mostre e masterclass per approfondire la conoscenza della chitarra. Dal 20 al 22 ottobre la Scuola civica di musica di San Sperate ospita la V edizione di “Incontro col liutaio”, un lungo weekend interamente dedicato al mondo delle sei corde.

Organizzato dall’associazione culturale “Mani in arte”, quest’anno l’evento avrà un ospite d’eccezione: il virtuoso Domenico Mottola, vincitore dell’ultima edizione del prestigioso Niccolò Paganini guitar festival, rassegna internazionale dedicata alla chitarra.

Proprio con una masterclass del giovane Mottola, nel pomeriggio del 20 ottobre la rassegna prenderà il via.

Si entrerà nel vivo il giorno dopo (sabato 21) quando, alle 16.00, sarà inaugurata una mostra di liuteria che vedrà  in esposizione alcuni splendidi strumenti costruiti dalle sapienti mani di artigiani isolani come Rinaldo Vacca, Giovanni Locci, Livio Lorenzatti, Riccardo Mudu e la Beppe Manconi Liuteria di Cagliari. Alle 18.00 la serata proseguirà con una conferenza sulla liuteria organizzata in collaborazione con le scuole civiche di musica di Capoterra e Torralba. Alle 20 arriva l’attesissimo recital di Domenico Mottola che proporrà una serata incentrata sulle note di Gregor Huwett, Laurencini da Roma, Alexandre Tansman, Miguel Llobet e William Walton.

Domenica 22 la prima parte della mattinata sarà dedicata ancora alla masterclass di Domenico Mottola, mentre alle 12.00 è in programma la proiezione del documentario di Cristopher Nupen “Segovia a Las Olivas”, dedicato al grande chitarrista Andrès Segovia.

Nel pomeriggio, dopo una conferenza sulla liuteria, alle 19.00, la chiusura della rassegna sarà affidata al concerto di due giovani ma talentuosi chitarristi: Luca Micheletto e Riccardo Cogoni.

La manifestazione rientra tra le attività culturali a sostegno della campagna di crowdfunding  della scuola civica di San Sperate “La Musica nel Cuore”, che raccoglie fondi per dotare la scuola delle più moderne attrezzature per la didattica con particolare attenzione ai bambini della propedeutica musicale dai 0 ai 6 anni.

 

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Dopo tre regate, disputate sempre con venti leggeri e temperature estive, si è conclusa il 15 ottobre la XIII edizione del Raduno Vele Storiche Viareggio, alla quale hanno partecipato 53 imbarcazioni a vela d’epoca e classiche ed oltre 400 membri di equipaggio. La manifestazione annuale, organizzata dall’Associazione Vele Storiche Viareggio in collaborazione con il Club Nautico Versilia e l’AIVE (Associazione Italiana Vele d’Epoca), si è confermata come il più importante appuntamento di fine stagione dedicato alle Signore del Mare. Main sponsor dell’evento la storica azienda di pelletteria fiorentina Il Bisonte.   

L’imbarcazione Namib del 1967, che difendeva i colori dello Yacht Club Parma, costruita in fasciame di mogano dal cantiere Sangermani di Lavagna, si è aggiudicata la vittoria nelle categorie CR (Cruiser Racer) e Classici AIVE, oltre a vincere i Trofei Challenge Sangermani ed Ammiraglio Florindo Cerri, quest’ultimo assegnato all’imbarcazione che per prima ha girato la boa in regata davanti a Forte dei Marmi.

La flotta è stata suddivisa in sei raggruppamenti, composto ognuno da imbarcazioni che si sono sfidate in tempo reale, a eccezione della classe IOR (International Offshore Rule). Questi i risultati finali:

Classe EC1: 1° Tilly XV – 2° Gometra – 3° Kipawa

Classe EC2: 1° Vistona – 2° Oenone – 3° Ilda

Classe EC3: 1° Alcyone – 2° Suhaily – 3° Alcor

Classe EC4: 1° Alice – 2° Scilla – 3° Predator

Classe CR (Cruiser Racer): 1° Namib – 2° Ardi – 3° Onfale

Classe IOR: 1° Gioconda – 2° Midva – 3° Chaplin

Nelle classifiche in tempo compensato stilate dall’AIVE, nella categoria ‘Epoca’ (fino al 1950) la vittoria è andata a Kipawa del 1938, seguita da Vistona del 1937 e da Orion, la maestosa goletta di 50 metri costruita dal cantiere inglese Camper & Nicholson nel 1910. Nella categoria ‘Classiche’ (fino al 1975) Namib ha preceduto Chaplin del 1974 della Marina Militare e Grifone, lo storico 5.50 metri S.I. (Stazza Internazionale) del 1963.

Presente anche una flotta di imbarcazioni della classe 5.50 Metri S.I., composta da Grifone (1963) della Marina Militare, Tara (1968), Whisper (1983), Artemis II (1957), Violetta IV (1957). La classifica finale ha visto prevalere Tara su Grifone e Whisper.

Novità di questa edizione, la partecipazione ad attività di banchina e alle regate a bordo dei velieri Pandora e Nellie di 60 alunni degli indirizzi Capitani, Macchinisti e Costruttori dell’Istituto Nautico Artiglio di Viareggio, rappresentato dal dirigente scolastico Nadia Lombardi e dal professore Michele Sena.

Il Trofeo Vele Storiche Viareggio quest’anno è stato assegnato all’imbarcazione Kipawa, un 10 metri S.I. Cruiser Racer costruito in Norvegia nel 1938. Dopo alcuni anni di abbandono questo sloop bermudiano è tornato a regatare grazie a un recente restauro commissionato dal nuovo armatore tedesco. Anche per questa edizione, il Trofeo VSV è stato rappresentato da un vassoio di legno di olivo realizzato dal maestro d’ascia ligure Gitto Rosaguta. Un premio speciale, consistente in un soggiorno presso l’Hotel Plaza e de Russie di Viareggio, è andato all’imbarcazione Endeavour del 1937.

Il premio “Il Sestante” di Azimut Wealth Management, una bussola da rilevamento come quelle usate un tempo dagli allievi della Royal Navy, è stato consegnato da Fabio Fabiani al cutter bermudiano costruito dal cantiere Camper & Nicholson Patience del 1931, quale riconoscimento per le numerose partecipazioni al raduno viareggino.

A Vistona del 1937 ed Estella del 1946 sono andati i due buoni per tagliandi-motore offerti da Mediterranean Yacht Maintenance di Antonio Farigu.

Le imbarcazioni che quest’anno hanno festeggiato importanti anniversari – Namib, Colibrì e Scilla (50 anni), Artemis II (60 anni), Vistona, Orianda e Endeavour (80 anni) – hanno ricevuto una targa celebrativa.

Tra i numerosi riconoscimenti assegnati quello al Cantiere Francesco Del Carlo, alla Capitaneria di Porto di Viareggio e al Club Nautico Versilia (CNV). Agli armatori che per primi si sono iscritti al raduno viareggino è stato donato un capo di cashmere offerto da Leopolda Manifatture Artigiane.

Grande successo per l’esposizione in banchina delle auto storiche promossa dal CNV e curata dal CAMET (Club Auto Moto d’Epoca Toscano), che hanno consentito al consigliere VSV Roberto Giacinti di organizzare un ‘Concorso di eleganza per auto’ insieme al consueto ‘Trofeo Il Bisonte per barche d’epoca’. La Commissione, a cui è stato affidato il giudizio di scegliere le due Best of the show, un’auto e una imbarcazione, era composta anche da Massimo Ruffilli, ordinario di disegno industriale, Raffaello Napoleone CEO di Pitti Immagine, Enrico Zaccagni Commodoro VSV e dal collezionista di auto Marco Paoletti. Il Trofeo Il Bisonte è stato vinto dal Sangermani Dragonera del 1961, mentre Giuliano Benzi, presidente del CAMET, ha ricevuto in dono una bussola d’epoca per l’importante partecipazione di auto esposte ove primeggiava la sua Cisitalia del 1949, un’auto che ci ha ricordato il concorso di eleganza che si svolse a Viareggio nel 1949.

Particolarmente apprezzate le esposizioni allestite nei giorni del raduno presso le sale del Club Nautico Versilia, che ha ospitato le mostre dell’acquerellista genovese Emanuela Tenti, del fotografo di barche Marco Trainotti e la riproduzione in scala del modello dinamico della goletta Zaca realizzato dagli yacht designer Giulia Rebora e Roberto Massino. Il ligure Andrea Maggiori, conosciuto come “L’uomo dei nodi”, anche membro dell’International Guild of Knot Tyers (IGKT), oltre ad esporre le proprie creazioni ha presentato il libro “Nodi – Intrichi comprensibili” realizzato insieme a Monica Martella. Lo yacht designer Andrea Rossi ha invece presentato il libro ‘I 5.50 Metri di Stazza Internazionale’.

Tra le altre iniziative, la visita guidata ai restauri del Cantiere Francesco Del Carlo con merenda offerta dal Rotary Club Viareggio Versilia, l’iniziativa Benvenuti a Bordo con le visite alle imbarcazioni all’ormeggio, l’apprezzatissima possibilità di seguire le regate a bordo del motorsailer Artiglio, messo a disposizione dallo storico Club Subacqueo Artiglio Viareggio e la tradizionale cena equipaggi, nei capannoni del cantiere Francesco Del Carlo, dove sabato sera sono stati serviti due tonni del peso complessivo di 75 chilogrammi. Nei giorni della manifestazione il Club Nautico Versilia ha allestito il cocktail di apertura della manifestazione per tutti i partecipanti e distribuito oltre 1000 lattine di birra Nastro Azzurro.

Anche quest’anno il Raduno Vele Storiche Viareggio ha rimarcato la propria caratteristica di evento organizzato interamente grazie all’impegno volontario ed all’esperienza degli iscritti all’associazione, dal socio-chef addetto al catering per la cena equipaggi presso il Cantiere Francesco Del Carlo al comandante di yacht che si è occupato degli ormeggi, all’ingegnere che ha stilato le classifiche. Gli organizzatori hanno rivolto un ringraziamento particolare alla barca comitato impiegata nel corso di questa XIII edizione delle Vele Storiche Viareggio, il ketch bermudiano Magim costruito a Taiwan nel 1979 su progetto del famoso progettista canadese William (Bill) Garden.

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Dopo sole cinque partite ufficiali, due di Coppa Italia e tre di campionato, cambia l’allenatore del Carloforte, vicecapolista del girone A del campionato di Promozione regionale. Tony Poma, 48 anni, alla guida della squadra rossoblu dalla passata stagione dopo una prima esperienza maturata sette anni fa sotto la gestione societaria di Agostino Stefanelli, ha lasciato la panchina per motivi di lavoro ed il presidente Giuseppe Buzzo lo ha sostituito con Massimo Comparetti, 49 anni, altra bandiera del calcio tabarchino, che ritorna alla guida del Carloforte a distanza di meno di due anni dall’ultima esperienza, conclusasi anzitempo con un esonero.

Il compito che attende Massimo Comparetti non è facile, perché contrariamente a quanto accadde nella stagione 2015/2016, quando la squadra lottava per la salvezza con un organico inizialmente  inadeguato alla categoria dopo il ripescaggio arrivato alla vigilia dell’inizio del campionato e la sua stagione durò solo 5 giornate (2 pareggi e 3 sconfitte il bilancio), oggi il Carloforte ha un organico molto competitivo, costruito per tentare il salto di categoria.

L’avvio di stagione del Carloforte è stato caratterizzato dall’eliminazione dalla Coppa Italia, nel doppio confronto con il Carbonia (sconfitta per 3 a 2 a Villamassargia, risultato poi tramutato in 3 a 0 dal giudice sportivo a seguito del ricorso presentato dal Carbonia per la posizione irregolare del calciatore Gianluca Recano, impiegato nonostante dovesse ancora scontare una giornata di squalifica rimediata nella Coppa Italia 2013/2014, quando militava nel Tortolì; e pari per 1 a 1 al ritorno, al Comunale Nuovo Puggioni) e, all’esordio in campionato, da due larghe vittorie su Vecchio Borgo Sant’Elia (4 a 0 in trasferta) e Quartu 2000 (6 a 0 in casa) e dal pareggio di domenica ad Arborea (2 a 2 con il pari definitivo raggiunto a 10′ dal termine con un goal di Giuseppe Corona).

 

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L’esonero di Massimo Rastelli era nell’aria e puntualmente è arrivato. La società rossoblu lo ha ufficializzato pochi minuti fa con un breve comunicato.

«Il Cagliari Calcio comunica di avere sollevato Massimo Rastelli dalla guida tecnica della prima squadra.

A Rastelli vanno i ringraziamenti per il lavoro svolto in oltre due anni con professionalità e passione. Protagonista nella vittoria del campionato di serie B e nel raggiungimento dell’undicesimo posto della passata stagione, a lui il più sentito in bocca al lupo per il prosieguo della carriera.

Viene interrotto il rapporto di collaborazione anche con l’allenatore in seconda Nicola Legrottaglie e con il tecnico Dario Rossi ai quali va un sincero ringraziamento per il lavoro svolto e la dedizione dimostrata.»

Al tecnico campano è stata fatale la quarta sconfitta consecutiva subita domenica con il Genoa, la terza casalinga, alla Sardegna Arena, come contro Sassuolo e Chievo, contro una diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

Per la sostituzione di Massimo Rastelli circolano i nomi di Massimo Oddo, Giuseppe Iachini e Francesco Guidolin.

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Il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, alla presenza del capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone, con i prefetti di Cagliari Tiziana Costantino, di Sassari Giuseppe Marani, di Nuoro Carola Bellantoni e di Oristano Giuseppe Guetta e il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana hannoIl primo documento è finalizzato a perfezionare il modello di accoglienza graduale, proporzionata, equilibrata, sostenibile e diffusa dei migranti richiedenti la protezione internazionale. L’altro Protocollo, sottoscritto da Regione, Prefetture, Anci e sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, riguarda le attività di volontariato sociale rivolte ai richiedenti protezione internazionale.
«I protocolli firmati oggi confermano che la Sardegna è terra d’accoglienza – ha detto il presidente Pigliaru – ma un’accoglienza che vogliamo stia sempre all’interno di regole precise. Se i percorsi individuati nel primo hanno l’obiettivo della sostenibilità coinvolgendo anche i nostri cittadini, il secondo documento mette al centro il volontariato attivo da parte dei richiedenti asilo, che è un modo straordinario per attivare un vero e proprio scambio. Il dialogo con il Governo è costante e l’accordo con i territori è fondamentale per arrivare a realizzare quel un modello diffuso che è l’unico vero modo per garantire l’integrazione. Per quanto riguarda il Cpr – ha aggiunto il presidente Pigliaru – si tratta di uno strumento mirato soprattutto disincentivare i flussi diretti dall’Algeria. Chi arriva sulle nostre coste illegalmente deve sapere che non potrà prendere il foglio di via e andare in giro come vuole, ma che sarà trattenuto in un luogo a ciò deputato e da lì rimpatriato »
La Regione, in continuità con l’azione già intrapresa, si impegna dunque a fornire ogni possibile supporto, anche di tipo economico a sostegno degli Enti locali per garantire il rispetto degli standard di qualità previsti dalle vigenti leggi in materia di accoglienza ed un impatto sociale sostenibile per il territorio. Ulteriore impegno è quello di promuovere percorsi informativi e di accompagnamento rivolti alla cittadinanza sul tema dell’accoglienza dei cittadini stranieri, nonché iniziative culturali, attività formative e informative sui temi dell’accoglienza e multiculturalità. Il secondo Protocollo, sul Volontariato sociale, è un’iniziativa già avviata dalla Giunta con risorse regionali, alla quale aderiscono, in questa prima fase, quattro comuni: Cagliari (con due progetti), Cargeghe, Iglesias e Valledoria.
Le parti si impegnano a collaborare per favorire momenti di partecipazione attiva dei richiedenti protezione internazionale ospitati presso i Centri di Accoglienza Straordinaria dell’Isola e a promuove progetti finalizzati all’integrazione e alla socializzazione, in conformità con quanto previsto nel Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati. I migranti potranno dunque sottoscrivere patti di volontariato e svolgere attività che consentano di acquisire e svolgere un ruolo attivo e partecipe a favore delle collettività locali inserendosi in contesti di carattere civile, sociale, educativo, ambientale, sportivo e culturale.
Dopo la sottoscrizione dei Protocolli d’Intesa, il presidente Pigliaru, insieme all’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, alla presenza del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, ha affrontato con il capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione Gerarda Pantalone il tema dell’apertura in Sardegna del Centro di Permanenza per i Rimpatri nel Comune di Macomer.
L’assessore Filippo Spanu ha sottolineato come «la scelta del Cpr, che sarà ospitato nell’ex struttura adibita a carcere, sia il frutto di un percorso condiviso tra ministero dell’Interno, Regione e Comune di Macomer. Oggi abbiamo discusso sulle condizioni e sulle garanzie richieste da Regione e Comune ed il prefetto Gerarda Pantalone ci ha dato risposte soddisfacenti».

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Duro intervento del coordinatore regionale di Energie Per L’Italia di Stefano Parisi, Tore Piana, in merito alla situazione che il mondo agricolo e, in particolare, quello dell’allevamento in Sardegna sta attraversando. Il tutto nasce dalla crisi del latte ovino dovuto alle eccedenze del pecorino romano che hanno causato un crollo del prezzo del latte di pecora al litro che è passato da oltre 1 euro ai circa 60/70 centesimi di quest’anno. Ad aggravare la situazione, c’è la straordinaria siccità che ha colpito la Sardegna da oltre 5 mesi, che sta mettendo in ginocchio tutte aziende agricole dell’Isola.

«Il Consiglio regionale tra il mese di agosto e di settembre ha approvato ben due leggi regionali la n° 19 e la n° 20 con uno stanziamento complessivo di circa 47 milioni nel totale, interamente destinati al settore ovino e caprino – scrive in una nota Tore Piana –. Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha emanato le direttive per l’accesso a queste previdenze, che riguardano solamente il settore ovi-caprino, riducendo il tutto ad un contributo una tantum di circa 14 euro a capo ovino, che non risolvono minimamente le problematiche legate alla crisi della commercializzazione del pecorino romano. Servono riforme serie e strutturali – aggiunge Tore Piana -, questi contributi non risolveranno assolutamente il problema, che si riaffermerà sicuramente il prossimo anno. Il nostro partito aveva avanzato mesi fa una proposta serie, che non è stata presa in considerazione dal presidente Francesco Pigliaru né tantomeno dai consiglieri regionali di maggioranza, essa riguardava lo studio e l’applicazione di quote di produzione del latte ovino, attraverso dei precisi piani di produzione aziendale ed un indennizzo agli allevatori per le inferiori produzioni di latte  dovuto al rispetto delle quote, da elargire attraverso il primo pilastro del PSR Piano sviluppo rurale della Sardegna inserito nel premio unico, che già le aziende agricole percepiscono. Questa soluzione che vedrebbe anche l’approvazione da parte dell’Unione europea, sarebbe una riforma strutturale che risolverebbe alla radice il problema delle eccedenze delle produzioni, sia di latte sia, conseguentemente, del pecorino romano in Sardegna. Invece si vuole perseguire soluzioni una tantum a tampone, senza effetti risolutivi sul comparto quasi ad essere solamente di tipo assistenziale clientelare, con le 14 euro a capo ovino e caprino da elargire.»

«Ma il fatto eclatante – sottolinea ancora Tore Piana – è dovuto dal fatto che questa decisione da parte della Regione a guida PD ha il primato di dividere il mondo delle campagne in Sardegna, l’esempio viene dall’esclusione totale dalle previdenze previste nelle due leggi regionali n° 19 e n° 20 di agosto e settembre 2017 dell’allevamento bovino, che invece al pari di quello ovino andrebbe indennizzato, invece al settore bovino NIENTE. Ma il paradosso è dovuto dal fatto che per indennizzare il settore ovino e caprino, si è decretato la stato di siccità individuandolo solamente per le aziende del settore ovino escludendo quelle che allevano bovini. Il paradosso si palesa nel caso di due aziende confinanti una di allevamento ovino e l’altra di allevamento bovino, ebbene con queste leggi e direttive, solo quella ovina percepirà gli indennizzi collegati alla siccità. Un fatto palesemente anticostituzionale – conclude Tore Piana – che nel caso di ricorsi vedrebbe la forte possibilità di bocciare gli indirizzi dati.»

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Nuovo vertice sulla vertenza Alcoa martedì 17 ottobre, alle 17.00, negli uffici della presidenza della Regione, in viale Trento 69, a Cagliari. L’ha convocato il capo di gabinetto del presidente, Gianluca Serio. Attorno allo stesso tavolo, con il presidente Francesco Pigliaru, ci saranno gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras e del Lavoro Virginia Mura; il coordinatore per l’attuazione del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; il direttore generale dell’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL); le segreterie territoriali e regionali di CGIL, CISL e UIL; Roberto Forresu della FIOM CGIL, Rinaldo Barca della FSM CISL, Vincenzo Marroccu della UILM UIL ed Angelo Diciotti della CUB.

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Lunedì 23 ottobre l’Istituto di Istruzione Superiore “IPIA – Emanuela Loi” di Carbonia ospiterà un incontro-dibattito sul fenomeno droga, organizzato da “Sardegna Solidale” e dall’Auser, con la collaborazione dell’emittente televisiva locale Canale40.

I lavori inizieranno alle 9.15 con la proiezione di un video realizzato alcune settimane fa da Canale40, durante una visita alla comunità sociale Ponte di Uta, contenente le voci e le testimonianze degli addetti ai lavori e, soprattutto, degli ospiti della struttura che raccontano le loro esperienze con la droga ed il percorso di disintossicazione.

Dopo i saluti istituzionali di Rosanna Sardu, prof.ssa dell’Istituto IPIA Carbonia; Andrea Piras, referente CSV Sardegna Solidale Carbonia; Paola Massidda, sindaco di Carbonia; Luca Pizzuto, consigliere regionale; ed Emanuele Cani, deputato, interverranno in qualità di relatori (che interagiranno anche con gli studenti), Paolo Laudicina, presidente della cooperativa sociale Ponte e Raffaele Pittau, psichiatra, responsabile Ser.D Carbonia.

Concluderà i lavori, che saranno coordinati da Manolo Mureddu, Giampiero Farru, responsabile regionale di Sardegna Solidale.

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Il capogrupoo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interrogazione sulla vicenda dei fondi per il mondo agropastorale che verrebbero assegnato solo agli agricoltori in regola con il pagamento dei contributi previdenziali.

«Il pacchetto di 45 milioni di euro che sarebbe dovuto finire nelle tasche degli operatori dell’universo zootecnico isolano è l’ennesima promessa destinata a rivelarsi un’illusione – denuncia Gianluigi Rubiu, che ha scoperto il contrattempo, con un allevatore che si è presentato ad un centro di assistenza per mandare avanti la pratica -. Sarebbero dovuti essere dei sussidi a sostegno delle imprese del mondo ovino e caprino, per compensare la perdita del reddito a causa della siccità, delle lungaggini nell’erogazione dei premi comunitari e del crollo sul prezzo del latte. In realtà questi finanziamenti potranno essere erogati solo a quanti sono in regola nei confronti dell’Inps».

Si tratta di un intoppo non da poco per gli operatori, già in grave sofferenza per le diverse calamità naturali e per la burocrazia, che sono stati costretti a ritardare anche i pagamenti previdenziali. La perdita finanziaria per le aziende agricole che si aggira attorno al 50 per cento, dunque, sarà impossibile da risanare. «Le domande sono già partite da oggi – conclude Gianluigi Rubiu – ma i pastori rischiano di non vedere neppure un centesimo dei finanziamenti stanziati e si troveranno in difficoltà per affrontare la nuova stagione».

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Telemedicina: sostenibilità dei programmi regionali e di governo assistenziale

Venerdì 20 ottobre, presso l’ex Manifattura Tabacchi a Cagliari, si terrà il convegno “Telemedicina per la sostenibilità dei programmi regionali e di governo assistenziale”.
L’incontro, promosso da SardegnaIT, in collaborazione con AiSDeT, Associazione Italiana di Sanità digitale e Telemedicina, Rete di Sanità digitale e Sanit@ e Federfarma Cagliari, ha come obiettivo quello di diffondere e valorizzare il lavoro che la Regione Sardegna sta portando avanti sulla riorganizzazione del sistema delle cure e sul ruolo che possono svolgere le piattaforme e le soluzioni di Telemedicina in questo processo.
Nel processo di riorganizzazione del Servizio sanitario le soluzioni di Telemedicina rappresentano piattaforme e strumenti strategici capaci di garantire la migliore assistenza al paziente favorendo il processo di deospedalizzazione e delocalizzazione delle cure con conseguente miglioramento della continuità assistenziale e della domiciliazione del paziente.