25 November, 2024
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La Regione Sardegna aderisce, mercoledì 18 ottobre, alla Giornata europea contro la tratta degli esseri umani. Nel Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati la Giunta, in collaborazione con la Congregazione Figlie della Carità, ha previsto di avviare diverse iniziative, tra cui quelle organizzate il 18 ottobre nell’isola, per contrastare un’attività criminale che negli ultimi anni ha assunto contorni preoccupanti con la crescita dei flussi migratori. Per tutta la giornata, a Cagliari, sono in programma alcuni eventi per sensibilizzare i cittadini e far crescere il livello di attenzione.
Alle 10.00, in piazza Palazzo, è previsto un incontro con gli studenti; alle 11.45 in piazza Costituzione si darà vita a un flash mob. Alle 12.00 nel cielo della città saranno liberati palloncini con lo slogan #liberailtuosogno.
Dalle 16.00 alle 20.00, sempre in piazza Costituzione, ci sarà spazio per momenti di animazione rivolti ai bambini; dalle 18.00 alle 19.00 è in programma lo spettacolo dell’artista Gianni Dettori.
Alla vigilia, il 17 ottobre, alla Mediateca del Mediterraneo, dalle 15.00 alle 17.00, la compagnia teatrale “Parole Rivelate” proporrà letture interpretative sul traffico di esseri umani.
Nel Piano regionale per l’accoglienza dei flussi migratori non programmati viene anche contemplato un percorso formativo rivolto a operatori di tutte le realtà private e pubbliche che, sul territorio sardo a vario titolo si occupano di immigrazione e della lotta contro la tratta.

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Centinaia di volontari delle associazioni di volontariato isolane hanno partecipato sabato nelle piazze principali della Sardegna, tra le quali piazza Roma, a Carbonia, alla manifestazione “Io non rischio”, giornata di divulgazione promossa dalla Protezione Civile per spiegare ai cittadini come comportarsi in caso di alluvioni, terremoto e maremoto. I volontari hanno dato semplici consigli da mettere in pratica durante le emergenze e hanno fornito indicazioni per la messa in sicurezza delle abitazioni. A Sassari, in piazza Italia, l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, ha incontrato i rappresentanti delle associazioni di volontariato del nord Sardegna che hanno aderito all’iniziativa.

«Si tratta di una campagna informativa capillare e di fondamentale importanza per far capire che i rischi naturali esistono, e grazie alla prevenzione e alla corretta informazione non solo si possono contrastare ma soprattutto si possono salvare vite umane – ha detto l’assessore Donatella Spano -. È determinante diffondere la cultura della prevenzione e sensibilizzare la popolazione sui rischi naturali. Anche quest’anno abbiamo voluto rimarcare il nostro impegno nel contribuire a costruire la cultura della sicurezza – ha aggiunto l’assessore della Difesa dell’Ambiente – e siamo soddisfatti perché le associazioni hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. È un momento formativo a quale hanno dato il loro contributo centinaia di uomini e donne del volontariato di Protezione civile. Nei momenti di emergenza bisogna comportarsi secondo regole ben precise e adottare buone pratiche che tutti devono conoscere.»

L’edizione 2017 di “Io non rischio” si è arricchita di eventi e iniziative dedicate ai rischi specifici del territorio. Le città coinvolte sono state Cagliari, Sassari, Oristano e Carbonia. La campagna informativa, nata nel 2011, è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica.

A Carbonia, l’edizione speciale di “Io non rischio 2017 – Piazza provinciale di Carbonia”, ha coinvolto le organizzazioni Terramare di Carbonia, Soccorso Iglesias di Iglesias, Adavd di Domusnovas, Pan Siliqua di Siliqua e Protezione civile Segariu di Segariu.

L’evento, previa autorizzazione del dipartimento della Protezione civile per il Tramite della D.G. della Protezione Civile R.A.S., potrà essere replicato nelle città di ciascuna piazza assieme all’associazione di riferimento, anche per le attività di prevenzione, informazione, tra le quali presentazioni e/o aggiornamenti di Piani Comunali di Protezione Civile ai cittadini.

 

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Open lesson ed incontri rivolti a chi ha cuore l’innovazione, il design e la comunicazione in tutte le sue declinazioni. A pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo Anno Accademico, arriva anche nella sede di Cagliari, a Villa Satta, martedì 17 ottobre, l’appuntamento con IED Square, la giornata dell’Istituto Europeo di Design dedicata ai giovani creativi che amano rischiare e scommettere sulle proprie idee. Un incontro speciale che vede in questa prima edizione cagliaritana due giovani talenti del cinema made in Sardinia: Mauro Aragoni, (Tortolì, Sardegna), regista (Quella sporca sacca nera, Nuraghes S’Arena), sceneggiatore, musicista e sognatore dalla fantasia sconfinata che da anni insegue con sorprendente passione la sua voglia di raccontare storie, ed Alessandro Fele (Sassari), videomaker, light designer ed esperto di visual effects (Sony, Warner, Universal), collaboratore per gli effetti speciali nei film di Aragoni. Due giovani sardi che hanno intrapreso con successo le difficili strade nel mondo del cinema, mossi dalla passione, dalla voglia di studiare continuamente e migliorarsi senza mai lasciarsi scoraggiare da problemi tecnici o di low budget, al contrario risolvendoli di volta in volta come farebbe un bravo artigiano e grazie all’aiuto di esperti collaboratori.  Lo IED Square sarà l’occasione speciale in cui i due ospiti si racconteranno al pubblico in questo incontro aperto a tutti, e in cui poter condividere le proprie esperienze, i progetti di vita e le scelte che li hanno portati verso una serie di risultati sorprendenti, sfidando gli ostacoli, senza mai arrendersi.

L’incontro si terrà la mattina, con inizio alle ore 10.00 per i saluti e l’introduzione degli ospiti a cura di Monica Scanu, direttrice IED Cagliari. Seguirà l’open lesson di Mauro Aragoni che racconterà il processo di ideazione e realizzazione del suo cortometraggio “Nuraghes S’Arena”. Alle 11.30 la proiezione del corto insieme al making of. Alle 13.30 spazio alle domande e al dibattito: il regista ogliastrino ed Alessandro Fele saranno a disposizione per rispondere alle domande e alle curiosità dei partecipanti.

Dopo “Quella sporca sacca nera”, la sua prima webserie in stile spaghetti western, ispirata alla lezione di Sergio Leone e alla tradizione pulp del cinema di Tarantino, Mauro Aragoni ritorna con il fantasy visionario “Nuraghes S’Arena”. Prima opera sul grande schermo a raccontare una inedita Sardegna ambientata nell’età del Bronzo. Un film tra horror e fantasy acclamato dalla critica che vede come protagonista il rapper Salmo, e che oltre ad aver già conquistato il canale televisivo Paramount Channel è attualmente in corsa per il David di Donatello 2018. Un progetto ambizioso e di successo girato in Sardegna, tra Ogliastra e Barbagia, e realizzato con un budget di soli 7.000 euro.

Alessandro Fele, sassarese, da programmatore informatico ha trovato, dopo varie esperienze come light designer e video maker, nella realizzazione di effetti speciali la sua strada. Oggi è uno dei professionisti tra i più richiesti dai maggiori registi italiani di videoclip quali Jovanotti, Marco Mengoni, Gianna Nannini, Subsonica, Fedez&JAx, Alessandra Amoroso e tanti altri, e vanta collaborazioni di svariati artisti di punta del mondo hip hop nazionale. Suoi gli effetti speciali della webserie “Quella sporca sacca nera” e del cortometraggio “Nuraghes S’Arena”.

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Il 17 ottobre la sala convegni del Banco di Sardegna, in viale Bonaria 33, a Cagliari, aprirà le sue porte per ospitare 130 studenti dell’Istituto Tecnico Statale “L. Einaudi” di Senorbì che partecipano all’incontro “Oggi parliamo di moneta elettronica e pagamenti del futuro”, mentre il 18 ottobre altri 130 studenti dell’Istituto Devilla Dessì Lamarmora (Sassari), dell’Istituto Salvator Ruju (Sassari) e del Liceo Economico Galilei (Macomer) varcheranno le soglie della sede del Banco di Sardegna di Sassari per parlare di economia.

Durante le mattinate i ragazzi saranno accompagnati alla scoperta dei nuovi strumenti di pagamento elettronico grazie al percorso didattico “Pay 2.0. Il denaro del futuro”, che illustra i processi collegati alla dematerializzazione del denaro e alla sicurezza delle transazioni, con l’obiettivo di favorire una maggiore consapevolezza e un approccio sempre più orientato alla legalità economica.

L’iniziativa di Cagliari ospitata e sostenuta dal Banco di Sardegna è la prima dopo la firma del Protocollo di collaborazione per la diffusione dell’educazione finanziaria sottoscritto da Regione Sardegna, Ufficio Scolastico Regionale e Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio, ente promosso dall’Associazione Bancaria Italiana per favorire la diffusione di attività didattiche sulla cultura economica nelle scuole a livello nazionale.

I dati dell’indagine OCSE PISA che nel 2015 ha interessato in Italia oltre 11.500 studenti suddivisi in 474 scuole, dimostrano infatti come l’analfabetismo finanziario nelle nostre scuole sia abbastanza diffuso: i ragazzi hanno ottenuto un punteggio medio pari a 483 punti, in linea con Stati Uniti d’America e Polonia ma inferiore alla media OCSE (489).

L’importanza che riveste l’educazione finanziaria per le giovani generazioni è confermata dalla partecipazione all’incontro del 17 ottobre di Giuseppe Cuccurese – Direttore Generale del Banco di Sardegna, di Giuseppe Dessena, assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna, di Francesco Feliziani – Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna e di Giovanna Boggio Robutti – Direttore Generale della Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio proprio per testimoniare come la collaborazione tra Pubbliche istituzioni e settore privato possa avere un ritorno assolutamente positivo e senza costi per la collettività grazie all’avvio di iniziative che mettono competenze e professionalità al servizio della cittadinanza.

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E’ stato pubblicato il primo bando territoriale della Sardegna che prevede 4,2 milioni per le imprese della Gallura (risorse del Por Fesr), di cui 700mila destinati alla qualità della vita e il resto al settore turistico, è una delle più importanti novità all’interno della programmazione territoriale per quelle zone dove si riscontra una concentrazione adeguata di imprese e punta a garantire aiuti su precisi settori di intervento individuati nel Progetto di Sviluppo Territoriale come strategici. Le imprese di tutti gli altri settori stanno invece già partecipando, e potranno continuare a farlo, ai bandi validi per tutto il territorio regionale. 

«È un traguardo importante, che per anni in passato si è cercato di raggiungere senza successo – dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci-. Sono bandi calibrati sulle esigenze specifiche delle imprese che operano nel territorio che partecipa alla programmazione territoriale, le cui risorse devono essere investite in progetti di filiera ben individuati per sostenere i settori considerati prioritari per lo sviluppo del territorio. Cominciamo dalla Gallura, sono in arrivo i bandi territoriali dell’Ogliastra e altri ne individueremo all’interno dei tanti progetti che stanno compiendo il loro percorso. Quindi sostegno alle imprese, che creano sviluppo e occupazione e dunque crescita economica con ricadute positive in tutta la regione, ma ancora più mirato per garantire risultati migliori. Una scelta che incarna la filosofia della programmazione territoriale, dove i progetti nascono dal basso perché sono le comunità che ci dicono quali sono i loro punti di forza da sostenere e valorizzare.»

Per il bando territoriale destinato alle imprese che partecipano al progetto “La città di paesi della Gallura”, è prevista una procedura valutativa a sportello. Le domande potranno essere caricate sulla piattaforma a partire dalle 12 del 7 novembre prossimo e potranno essere presentate a partire dalle 12 del 21 novembre fino alla chiusura del bando, prevista per il 21 dicembre 2017. Il bando è rivolto alle imprese micro, piccole e medie che intendano proporre investimenti nel territorio delle due Unioni di Comuni che hanno partecipato al progetto di sviluppo: nuove imprese (valore del piano da 15mila a 500mila euro), imprese esistenti T1 (da 15 mila a 150mila euro) e imprese esistenti T2 (da 200mila a 500mila euro).

Il progetto “La città di paesi della Gallura” è stato chiuso il 9 gennaio, subito dopo approvato dalla Giunta e definitivamente decollato con la firma dell’accordo di programma e la chiusura della convenzione attuativa. Si tratta di un progetto territoriale da 56 milioni di euro, un percorso virtuoso nel territorio per valorizzarne tutte le potenzialità che coinvolge 16 Comuni e 70mila abitanti.

«Tanti Comuni che hanno sviluppato insieme un progetto importante, che vede la valorizzazione piena del territorio, dei percorsi naturalistici, delle vie dell’acqua, dei progetti culturali, del trenino verde. Un progetto di sviluppo che vuole legare la costa con l’interno, uniti all’agroalimentare e alle tradizioni per assicurare un’offerta assolutamente unica e potenzialità enormi per la Sardegna in termini di sviluppo – conclude Raffaele Paci -. All’interno del progetto, i bandi territoriali assicureranno risorse alle imprese coinvolte, che devono fare rete e ampliare gli orizzonti dello sviluppo di un intero territorio.»

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L’emergenza determinata degli sbarchi diretti di migranti dall’Algeria sulle coste del Sulcis è uno dei temi che saranno affrontati questa sera, nella sede della Prefettura, a Cagliari, dal presidente Francesco Pigliaru nell’incontro con la responsabile del Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione Gerarda Pantalone. Nell’occasione il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu sottoscriveranno, con le Prefetture e l’Anci, i due Protocolli d’Intesa sull’accoglienza diffusa e sui progetti di volontariato sociale per i migranti. Nella corso della riunione verrà esaminato anche il tema dell’apertura nell’Isola di un Centro permanenza per i rimpatri «che rappresenta – dice l’assessore Filippo Spanu – un efficace strumento di dissuasione ad affrontare il viaggio dal nord Africa alla volta delle coste della Sardegna sud-occidentale». 

«Stiamo seguendo con attenzione e in stretto contatto con il ministero dell’Interno il preoccupante fenomeno del flusso migratorio dall’Algeria – sottolinea Filippo Spanu -. In diverse occasioni il presidente Pigliaru ha segnalato al ministro Minniti la gravità della situazione e chiesto con forza che il Governo intensifichi il dialogo con le autorità algerine e percorra tutte le strade possibili per bloccare il flusso e dare corso ai rimpatri. C’è la disponibilità del comune di Macomer a ospitare il Cpr con precisa richiesta di garanzie e alla presenza del sindaco Antonio Onorato Succu verranno approfonditi modalità, tempi e condizioni per rendere operativa la struttura in tempi brevi.»
La Regione, nel corso di un recente incontro con i vertici del ministero dell’Interno, ha richiesto una risposta formale su alcuni punti: la struttura deve essere esclusivamente destinata ai migranti in arrivo dall’Algeria, è necessario un rafforzamento dei contingenti di polizia nei territori interessati sia al momento dello sbarco che nella fase di detenzione amministrativa nel Cpr, non deve esserci sovrapposizione con altre forme di accoglienza e deve essere favorito il coinvolgimento attivo degli operatori locali nelle azioni di assistenza e servizio.
Dopo i 34 arrivati sabato a Porto Pino, ieri altri 14 algerini sono sbarcati a Teulada.

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Concerti, conferenze, masterclass e seminari per riscoprire tutta la bellezza del repertorio barocco e non solo. Da giovedì 19 ottobre entra nel vivo il VI Festival degli strumenti antichi, attesissimo appuntamento organizzato dalla sezione interdipartimentale di Musica antica del Conservatorio di Cagliari.

Numerose sono le novità dell’edizione 2017. Tra tutte, c’è la nutrita presenza di esperti di fama internazionale: da Roberta Invernizzi e Rebeca Ferri, protagoniste delle masterclass di Canto barocco e di Violoncello barocco, a Paolo Grazzi e Carlo Ipata che terranno (alcuni sono stati svolti nelle passate settimane) dei seminari sull’oboe barocco e classico e sul traversiere.

Giovedì 19 (tranne gli ultimi due, tutti i concerti si terranno alle 21.00, nella Chiesa di San Michele, in via Ospedale) si comincia con un concerto dal titolo “Nuova Musica- Musica ritrovata”: gli allievi dell’“Officina delle voci”, il laboratorio corale guidato dal docente del Conservatorio Michele Napolitano, proporranno al pubblico un programma che spazierà da W.A. Mozart a T. Tuveri.

Si prosegue sabato 21 ottobre con “Il caro Sassone e le sue opere”, un omaggio a Georg Friedrich Händel, che vedrà in scena il soprano Elisabetta Scano, il controtenore Ettore Agati e il Bizzarria Ensemble. Venerdì 27 ottobre sarà la volta di richiami d’amore nella canzone italiana del XVII secolo con l’ensemble Musici di Castello che proporrà il concerto “Ninfe, zefiri e cicale”. Il cavicembalo sarà protagonista, il 4 novembre, della serata intitolata “Händel, Scarlatti e le loro sfide tra spade e cembali”: si esibirà al clavicembalo Fernando De Luca. Giovedì 9 novembre le musiche di N.A. Porpora e J.S. Bach saranno al centro della serata intitolata “Vocalità italiana e virtuosismo tedesco”, con il soprano Roberta Invernizzi, Carlo Ipata al traversiere, Attilio Motzo e Luca Persico ai violini, Sara Meloni alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello, Alessio Povolo al contrabbasso e Fabrizio Marchionni al clavicembalo.

Il ciclo di concerti si chiude con i due appuntamenti “Mozart – Hummel, il maestro e l’allievo” e “Dal classicismo al romanticismo: Parigi e Vienna”, in programma l’11 e il 18 novembre nel Palazzo Siotto, organizzati in collaborazione con l’associazione Mozart Italia.

Ricco è anche il cartellone delle conferenze: le prime, partite già a settembre, proseguono il 25 ottobre alle 18.30 nell’aula magna del Conservatorio con un incontro curato dal musicologo Roberto Milleddu dal titolo “La registrazione sonora e la riscoperta della musica antica”, mentre l’8 novembre Carlo Ipata, esperto internazionale di traversiere, parlerà di “Il traversiere: lo strumento e il suo repertorio”.

I seminari si avvarranno della collaborazione di Paolo Grazzi, uno dei maggiori esperti internazionali di Oboe barocco e classico. Di Franca Floris, direttrice del complesso vocale di Nuoro. Di Rebeca Ferri, che terrà anche in questa edizione il seminario di Flauto dolce e la Masterclass di violoncello barocco. Di Carlo Ipata, altro esperto internazionale di traversiere che terrà un seminario di musica da camera e traversiere. Di Roberta Invernizzi, tra le maggiori interpreti di musica barocca a livello internazionale, protagonista di una Masterclass di canto barocco. Chiude l’elenco dei corsi il seminario tenuto da Fernando De Luca, titolare della cattedra di clavicembalo e Tastiere storiche al Conservatorio di Cagliari, dal titolo “Il clavicembalo” mentre Francesco Giammarco, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, proporrà un incontro sul “Il pianoforte viennese”.

L’ingresso ai concerti nella Chiesa di San Michele e alle conferenze è libero e gratuito.  Per i concerti in programma al Palazzo Siotto il costo dei biglietti è di 8 euro.

 

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I consiglieri dei gruppi di minoranza del comune di Giba, Learco Fois, Roberto Zanda, Giacinto Granella e Mario Camboni, attaccano la Giunta Pisanu, accusandola di immobilismo.

In occasione del Consiglio comunale del 7/9/2017 n. 20 relativo all’approvazione del Conto di gestione 2016, i gruppi di minoranza in Consiglio comunale hanno sottolineato «la scandalosa perdita dei finanziamenti per l’aumento la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo (i cosiddetti cantieri di forestazione) per gli anni 2015/2016 da 70.000 € annui semplicemente per aver comunicato in ritardo, dopo il 20 ottobre 2015, l’avvio del cantiere dell’annualità 2012, avviato dalla precedente amministrazione a marzo 2015. Per questa colpevole negligenza tanti disoccupati di Giba perderanno la possibilità di poter lavorare nei cantieri e contribuire così a sostenere le  proprie famiglie che versano in condizione economiche disagiate vista la dilagante disoccupazione che attanaglia il nostro paese (vedi delibere della G.R. n. 54/20 del 10/11/2015,45/32 del 2/8/2016 e 36/31 del 25/7/2017)».

Altra pesante critica è quella relativa alla gestione della farmacia comunale. «Mentre gli anni precedenti l’utile si era ormai stabilizzato a circa 120.000 € netti l’anno – sottolineano Learco Fois, Roberto Zanda, Giacinto Granella e Mario Camboni -, nell’esercizio 2016 l’utile netto è calato inspiegabilmente del 50% e precisamente a € 64.840,54. Questo, a nostro avviso, è l’evidente risultato di un clamoroso fallimento frutto dell’incapacità dell’amministrazione di mettere in condizioni i farmacisti di poter gestire correttamente la Farmacia Comunale, così come è successo negli anni precedenti».

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Polizia penitenziaria: concorso per 197 agenti (uomini e donne). I candidati nello specifico dovranno avere una sana e robusta costituzione fisica e un livello evoluto per quanto riguarda i requisiti attitudinali. 

La domanda di partecipazione al concorso deve essere redatta ed inviata esclusivamente con modalità telematiche, compilando un apposito modulo (FORM) entro il termine perentorio di trenta giorni decorrenti dal giorno successivo a quello della pubblicazione del presente bando nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» cioè entro il 12 novembre.

I posti complessivi da assegnare sono 197 (147 uomini; 50 donne) di allievo agente del Corpo di polizia penitenziaria. I candidati, alla data di partecipazione al presente concorso, devono essere in possesso dei seguenti requisiti: 

a) cittadinanza italiana; 

b) godimento dei diritti civili e politici; 

c) avere superato gli anni diciotto; 

d) diploma di…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.diariolavoro.it/copia-di-polizia-penitenziaria .

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Mentre si sta completando la posa dei cippi nelle diverse tappe, prosegue il flusso dei pellegrini/escursionisti che sempre più numerosi percorrono l’intero Cammino Minerario di Santa Barbara.

L’idea di costruire un grande itinerario nell’area più estesa e rappresentativa del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, il Sulcis Iglesiente Guspinese, riscoprendo gli antichi cammini minerari oggi in gran parte abbandonati, è nata dai volontari dell’Associazione ONLUS Pozzo Sella Per il Parco Geominerario a seguito della grande partecipazione dei cittadini alle escursioni organizzate dalla stessa associazione dopo aver reso fruibili numerosi percorsi minerari.

L’Associazione pozzo Sella è nata il 5 novembre 2001 nei sotterranei del Pozzo Sella della miniera di Monteponi, a conclusione della lotta che ha portato all’istituzione del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

Lo scopo dell’associazione è quello di contribuire allo sviluppo del Parco Geominerario, alla valorizzazione delle aree minerarie dismesse della Sardegna, al coinvolgimento dei giovani e anche alla individuazione di opportunità di lavoro all’interno dello stesso Parco.

Con il Cammino Minerario di Santa Barbara si vuole perseguire l’obiettivo di tramandare la memoria degli uomini che nei secoli e nei millenni passati hanno realizzato e percorso gli antichi cammini minerari con il piacere di riscoprire a passo lento la bellezza del territorio.

A seguito della sottoscrizione di un Protocollo d’intesa tra i comuni di Iglesias, Buggerru, Fluminimaggiore, Arbus, Guspini, Gonnosfanadiga, Villacidro, Domusnovas, Musei, Villamassargia. Narcao, Nuxis, Santadi, Piscinas, Giba, Masainas, San Giovanni Suergiu, Sant’Antioco, Carbonia e Gonnesa, le diocesi di Iglesias e di Ales Terralba, le province di Carbonia Iglesias e del Medio Campidano, il Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, l’Anci Sardegna e l’Associazione Pozzo Sella, è stato costituito un partenariato per la costruzione e la gestione dell’itinerario storico, culturale, ambientale e religioso denominato “Cammino Minerario di Santa Barbara”.

Il 17 dicembre 2016, a conclusione dell’Anno Nazionale dei Cammini, i 21 Comuni interessati e l’Associazione Pozzo Sella, con la partecipazione delle diocesi di Iglesias e di Ales Terralba, nel rispetto degli impegni assunti con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa del 22 novembre 2013, hanno costituito la fondazione di partecipazione denominata Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.

Alla neocostituita Fondazione, che si avvale del patrimonio di ideazione, conoscenze, studi, rilievi e cartografie digitali, inventariazioni, progettualità, marchi e brevetti, conferito gratuitamente dall’Associazione Pozzo Sella, è ora affidato il compito di implementare e gestire l’itinerario storico, culturale, ambientale e religioso che si sviluppa per 400 km nel Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, lungo gli antichi cammini minerari del Sulcis Iglesiente Guspinese.

Si tratta di un primo concreto risultato del progetto regionale per la valorizzazione degli itinerari storico-religiosi della Sardegna con il quale la Giunta regionale sta perseguendo l’obiettivo di creare una nuova offerta strutturata per lo sviluppo del turismo sostenibile finalizzata alla destagionalizzazione dei flussi turistici, in linea con i medesimi obiettivi programmati dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con la proclamazione dell’Anno Nazionale dei Cammini 2016.

Da alcuni mesi è in distribuzione la Guida del Cammino Minerario di Santa Barbara, curata da Giampiero Pinna e pubblicata da Terre di Mezzo Editore, presentata la prima volta il 12 marzo scorso alla fiera di Milano, poi in diverse occasioni, tra le quali eventi organizzati a Iglesias, Cagliari e Bacu Abis, in vendita nelle librerie in tutto il territorio nazionale.

Nelle scorse settimane i primi pellegrini hanno completato l’intero percorso di 400 km del Cammino di Santa Barbara.
Le fotografie allegate sono riferite alla posa dei cippi nelle tappe di San Benedetto, a Iglesias, e a Nuxis. Alla prima hanno partecipato, con il presidente della Fondazione Giampiero Pinna, il vicepresidente Simone Franceschi che è anche sindaco di Iglesias, e il sindaco della città mineraria, Emilio Gariazzo; alla seconda, il sindaco di Nuxis, Pier Andrea Deias.