25 November, 2024
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I lavori del Consiglio regionale sono ripresi oggi con la prosecuzione del dibattito sulla riforma della rete ospedaliera. In discussione il capitolo 6 “Il modello di riferimento e gli obiettivi del riordino”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione l’emendamento 681 (Agus e più) il cui esame era stato rinviato nella seduta precedente. Su richiesta di alcuni consiglieri i lavori dell’aula sono stati sospesi per alcuni minuti.

Alla ripresa dei lavori il consigliere Francesco Agus ha presentato un emendamento orale all’emendamento 281 che introduce alcune variazioni terminologiche: non più una richiesta di sopprimere la parte del quarto capoverso del capitolo 6.3 che introduceva la possibilità di procedere a un’unione del Policlinico Universitario di Monserrato con l’ospedale Brotzu, ma la subordinazione di questa eventualità a uno studio approfondito. 

Sulla proposta di Francesco Agus è intervenuto il vicepresidente della Commissione Sanità Edoardo Tocco (Forza Italia) che ha annunciato il voto favorevole all’emendamento orale: «I due poli sono decisamente diversi. E’ giusto che questo venga rimarcato, il Brotzu è l’ospedale delle urgenze, il Policlinico è invece destinato alla didattica. Sono due ospedali che marciano a velocità diverse».  

Anche Alessandra Zedda ha annunciato il suo voto a favore: «Sarebbe meglio cassare del tutto la previsione di una fusione tra i due ospedali – ha detto Alessandra Zedda – rimaniamo contrari a all’accorpamento delle due unità. Qualsiasi valutazione deve essere fatta alla luce dell’approvazione finale della rete ospedaliera».

Per Paolo Truzzu (FdI) «l’emendamento Agus è una soluzione accettabile vista la situazione che si è creata. Dobbiamo abituarci, quando si discutono questioni che riguardano il futuro dell’Isola, ad affrontarle in modo compiuto e con dibattiti fatti alla luce del sole».

Christian Solinas (Psd’Az) ha chiesto un chiarimento all’assessore sul costo industriale di un posto letto del Policlinico rispetto al Brotzu. «Ci sono differenze sostanziali o le situazioni sono sovrapponibili? – ha detto il consigliere dei Quattro Mori – se così non fosse ogni ipotesi di fusione sarebbe irrealizzabile».

L’assessore alla Sanità Luigi Arru, dopo aver dato parere favorevole alla proposta del consigliere Agus, ha ricordato che le norme e le indicazioni ministeriali vanno verso un superamento della netta distinzione tra didattica, ricerca e assistenza. «Ciò significa che le differenze rigide verranno meno – ha detto Arru – verranno favoriti i  passaggi di medici ospedalieri all’insegnamento». Sui costi Arru ha chiarito: «La spesa per un posto letto all’Aou deve essere uguale a quella del Brotzu. Il costo in termini assistenziali sarà lo stesso. Il personale docente deve svolgere sia compiti di ricerca che di assistenza. La costituzione di un posto letto “grezzo” è di circa 300mila euro».

Il consigliere Giorgio Oppi (Udc) ha annunciato il suo voto a favore chiedendo però che si chiariscano bene i termini dell’operazione: «Siamo stanchi dello smantellamento di strutture a favore di altre. Occorre dare un’interpretazione corretta e far capire che non si tratta di fusioni». Messo in votazione l’emendamento orale presentato dal consigliere Agus è passato all’unanimità.

Si è quindi passati all’esame dell’emendamento n. 613 (Usula e più) finalizzato al riconoscimento quale ospedale di II livello del San Francesco di Nuoro. Su richiesta del primo firmatario, il Consiglio ha deciso di rinviare alla fine della discussione l’esame dell’emendamento nonostante l’opposizione del relatore di maggioranza Luigi Ruggeri (Pd).

Il presidente Ganau ha poi messo in votazione l’emendamento n. 288 (Tedde e più). Anche in questo caso i firmatari hanno proposto un rinvio del voto alla fine della discussione. Il presidente ha fatto notare che l’emendamento prevede la modifica di una tabella e per tanto va votato. Il primo firmatario Marco Tedde ha insistito nella richiesta: «La tabella è collegata all’intero impianto del documento.  Se si vota si inficia tutto il provvedimento».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha quindi chiesto una breve sospensione della seduta. Proposta accolta dal presidente Ganau.

Alla ripresa dei lavori Gianfranco Ganau ha chiesto il parere della Commissione sull’emendamento 288. Il presidente Raimondo Perra ha ribadito il parere contrario. Il primo firmatario Marco Tedde, prendendo atto della decisione di non rinviare l’esame dell’emendamento n.288, ha annunciato il suo voto a favore.

Messo in votazione, l’emendamento è stato respinto.  

Approvato l’emendamento 360 (Daniele Cocco primo firmatario) con il parere favorevole della Commissione e della Giunta.

Respinti gli emendamenti 771, 289, 696, 775, 774, 290, 634, 778, 770, 776 e 286.

Approvato il 615 (Perra, Ruggeri) sul ruolo della Giunta e della commissione competente.

All’emendamento 624 (Usula) sono stati presentati gli emendamenti 868 (sostitutivo totale) e 878 (aggiuntivo) con parere favorevole di Giunta e commissione. Entrambi sono stati approvati.

L’emendamento 868 riguarda l’Aou di Monserrato e gli ospedali di Iglesias, Tempio, Ozieri e Nuoro. 

L’emendamento 878 riguarda invece il Cto di Iglesias.

Approvato anche il testo del capitolo 6, il presidente Ganau ha messo in votazione gli emendamenti aggiuntivi.

Approvato il 616 (Tocco) su counseling psicologico. Respinto il 699, il 698, 701, 782, 617, 785, 784, 643.

L’emendamento 619 (Tocco) è stato ulteriormente emendato in aula per accordo con la maggioranza.

Approvato anche l’emendamento 781 (Perra) sui presidi unici Dea di I livello.

L’on. Rubiu (Udc) ha illustrato l’emendamento 650 relativo alla possibilità di risparmio dei costi con un accorpamento del servizio delle guardie mediche. Favorevole anche il sardista Angelo Carta. L’on. Luigi Ruggeri (Pd) a nome della commissione ha invitato i presentatori al ritiro, per la difficoltà di attuazione della proposta. L’emendamento 650 è stato poi respinto, insieme al 651.

Sull’emendamento 625 (Tocco) si è acceso un dibattito concluso dall’assessore Luigi Arru: “La specialità è presente all’ospedale Brotzu, nel rispetto del DM 70”. Per l’on. Annamaria Busia “la mancata specificazione di quel che deve avvenire e quell’atto aziendale che viene annunciato e ritirato ci costringe a mantenere questo emendamento”. L’emendamento non è stato approvato e nemmeno il 703, 705.

Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha continuato l’esame degli emendamenti.

Approvati dall’Aula il n. 709 (Cossa) e 874 (Ruggeri) che riguardano gli interventi sul Binaghi di Cagliari nell’ambito di una programmazione regionale che sarà definita d’intesa con la Città Metropolitana.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, la vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha richiamato l’attenzione del Consiglio su una dura presa di posizione del Partito dei Sardi relativa al negoziato fra Regione e Governo in materia di accantonamenti. Questa posizione, ha sostenuto, «di fatto apre la crisi della maggioranza perché si tratta del secondo partito della coalizione, per cui è necessario un chiarimento immediato del presidente Francesco Pigliaru al quale ricordo che disse, in un confronto con il collega Cappellacci, che si sarebbe dimesso in caso di risposta negativa del Governo».

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha replicato precisando in apertura che la sua dichiarazione si riferiva ad un accordo Stato-Regione che, nella realtà, ha liberato risorse importantissime per la Sardegna, eliminando forti vincoli sulla spesa che ne avevano rallentato l’attività e lo sviluppo. Ciò non vuol dire, ha puntualizzato, «che lo Stato non abbia fatto cose che non erano previste contro le quali è giusto protestare e ribellarsi». Quanto al negoziato in corso, ha affermato, «siamo andati a Roma per chiedere più risorse per la Sardegna e combattere una palese sproporzione e, trattandosi di partite che si giocano a livello di governo regionale e nazionale, si è aperto un tavolo che proseguirà con una riunione già convocata per mercoledì prossimo». Confermo comunque, ha aggiunto, «che non ci sarà nessun accordo senza il passaggio ed il supporto del Consiglio, che non sarà tenuto all’oscuro e col quale anzi siamo pronti a confrontarci, sia con la maggioranza che con l’opposizione, su una battaglia così importante».

Il consigliere Stefano Tunis (Forza Italia) ha osservato che «le dichiarazioni del presidente Pigliaru segnano una notevole discontinuità rispetto al passato quando un precedente accordo con il Governo fu sottoscritto senza alcun passaggio in Consiglio regionale». Per questo, ha concluso, «prendo atto che il presidente ha detto che è pronto a discutere e propongo di sospendere l’esame della rete ospedaliera per aprire un dibattito sul confronto con lo Stato; in definitiva sospendiamo e facciamo dibattito per assegnare al presidente un mandato pieno o per tornare a casa in assenza di risultati».

Il presidente Ganau ha assicurato che il dibattito sul tema degli accantonamenti si terrà, ma dopo l’approvazione della riforma della rete ospedaliera.

La consigliera del Pd Daniela Forma ha proposto un emendamento orale all’emendamento n. 874 per introdurre la questione del project financing di Nuoro dove, «a prescindere dall’esito delle controversie legali, occorre programmare l’utilizzo dei risparmi di risorse derivanti dall’annullamento del contratto per potenziare l’offerta sanità del’area nuorese e dare un segnale positivo rispetto alle preoccupazioni della comunità e degli operatori del settore».

Il presidente Gianfranco Ganau ha risposto che la proposta è inammissibile perché non collegata all’emendamento in esame che parla dell’area di Cagliari.

Il consigliere Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha manifestato dispiacere per l’inammissibilità perché esiste concretamente il rischio di un de finanziamento per la sanità nuorese.

Anche il capogruppo di Art.1-Mdp Daniele Cocco ha condiviso “lo spirito” della proposta perché in effetti, ha detto, «c’è molta preoccupazione sul dopo project che ha già determinato la sospensione di molte attività importanti, per cui è necessario che l’assessore fornisca precise rassicurazioni, anche sulla sorte dei lavoratori.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiarito che il problema sarà affronta top in sede di esame del capitolo 12.

Sull’emendamento n. 639 (gruppo Udc) il consigliere Alfonso Marras ha osservato che «non si capisce il criterio seguito nella classificazione delle strutture secondo il quale, in particolare, solo Nuoro è stata riconosciuta come struttura complessa a differenza di altre, come Oristano, che si sono viste declassate, una scelta che comporterebbe una oggettiva riduzione della qualità dei servizi».

Il consigliere del Pd Antonio Solinas ha sollecitato l’intervento dell’assessore Luigi Arru, dopo alcune garanzie solo informali, sul mantenimento del centro trasfusionale di Oristano.

L’assessore Luigi Arru, dopo aver ribadito che l’attribuzione del ruolo di struttura semplice o complessa è di competenza dell’atto aziendale e quindi del direttore generale, ha assicurato che chiederà le motivazioni delle scelte, fermo restando che sul centro trasfusionale è aperto da un anno un tavolo tecnico di confronto. «Porterò in Aula», ha concluso, «gli esisti del lavoro».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha riconosciuto la correttezza dell’assessore nel qualificare come “fatto gestionale” ma ha osservato che, di fatto, «nella redistribuzione alcune realtà sono state favorite ed altre no ed Oristano, nello specifico, ha ottenuto significativi riconoscimenti in termini di posti letto».

Il consigliere del Pds Augusto Cherchi ha definito quella sui posti letto «una polemica sterile ma, in relazione alla medicina trasfusionale che è una unità strategica, emerge una discrasia fra l’atto aziendale e i documenti ministeriali sulle reti ospedaliere». Affronteremo il problema in seguito, ha annunciato, «con l’esame di emendamenti specifici».

Messo ai voti, l’emendamento n. 639 è stato respinto.

Sull’emendamento n. 787 (Forma) che prevede l’istituzione dei comitati consultivi misti con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi, la consigliera Daniela Forma (Pd) ha sollecitato la revisione del parere contrario della commissione, perché a suo avviso si tratta di organismi che rivestono una funzione importante nell’umanizzazione delle cure.

Il relatore Luigi Ruggeri (Pd) ha chiarito che il motivo del parere negativo era solo legato ad una scarsa chiarezza sulla formulazione per cui, in caso di revisione di alcune parti del testo (soprattutto sulla composizione dei comitati) c’è consenso sulla proposta. Dopo la rettifica del testo, l’emendamento è stato approvato.

Sull’emendamento n. 711 relativo alle procedure di reclutamento del personale il consigliere Francesco Agus (Misto-Campo progressista) ha invitato il Consiglio ad una riflessione più approfondita perché, ha sostenuto, «quello del reclutamento del personale è tema urgente ed il Consiglio si è già espresso per un censimento dei precari che ancora non si concluso, lasciando spazio ad interventi disorganici e settoriali». Ritengo necessario, ha concluso, «che siano messi a disposizione del Consiglio i dati sugli organici della sanità a pieno regime per verificare reale disponibilità e che si proceda quanto prima all’assunzione degli idonei che hanno superato concorsi pubblici».

L’assessore Luigi Arru ha rassicurato il consigliere comunicando che è stato completato il lavoro di ricognizione delle risorse umane del sistema sanitario regionale mentre, con gli atti aziendali, si procederà alle stabilizzazioni dei precari.

Il consigliere Francesco Agus ha quindi ritirato l’emendamento.

Il consigliere Emilio Usula (Misto Rossomori), prendendo la parola sull’ordine dei lavori, ha chiesto spiegazioni su quanto è previsto dal documento sugli stabilimenti sanitari delle aree disagiate.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiarito che il contenuto del documento in relazione alle aree disagiate è stato definito puntualmente in precedenza.

Successivamente ha tolto la seduta. I lavori del Consiglio riprenderanno martedì prossimo 17 ottobre, alle ore 16.00.

 

 

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Il comitato volontario cittadini di Nuxis “Sa Turri”, riunitosi lunedì 9 ottobre per il rinnovo delle cariche sociali, si è confrontato sulle ultime problematiche legate alla salvaguardia della gestione autonoma del servizio idrico, per la difesa dell’acqua di Nuxis da quella che definisce «la bramosia del gestore unico Abbanoa», per organizzare le migliori azioni da intraprendere dopo gli ultimi eventi che hanno portato i cittadini ancora una volta a scendere in campo per difendere il diritto inalienabile al bene acqua.

«Il 20 settembre 2017 – si legge in un comunicato firmato dal presidente del Comitato Basilio Bacchis – un blitz inaspettato, presso i locali dell’EGAS di Cagliari, si è riunito il Comitato istituzionale d’Ambito (CIA), composto dall’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini e dai rappresentanti dei Comuni della Sardegna i quali, noncuranti delle esaustive documentazioni ed informazioni fornite dagli enti locali interessati, hanno deliberato il definitivo trasferimento della gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) dei suddetti 28 Comuni alla società Abbanoa Spa. Questo comitato non ci sta a questo sopruso, l’acqua non si vende!»

«Siamo convinti della necessità che i rappresentanti politici regionali – aggiunge Basilio Bacchis – ripensino ad una forma di gestione che consenta agli enti locali interessati do fornire liberamente i propri servizi pubblici economici, attraverso un’esclusiva organizzazione interna dei servizi, senza il vincolo di avvalersi di società in house providing, le quali comporterebbero maggiori dispendi di risorse ed alti costi per tutta la collettività. Siamo inoltre consapevoli che, per continuare a gestire il servizio in autonomia, è prioritario accedere ad investimenti pubblici che consentano all’Amministrazione comunale di preservare e tutelare la riserva idrica.»

«Il comitato all’unanimità decide di continuare la lotta, con maggiore convinzione e determinazione, contro il tentativo di aggirare la volontà popolare, certo che la risorsa acqua sia innanzi tutto parte integrante dell’identità e dell’autonomia della nostra comunità – conclude il presidente Basilio Bacchis – e conferma l’impegno di affiancare e supportare in senso propositivo l’attuale Amministrazione comunale, al fine esclusivo del riconoscimento della gestione autonoma del servizio idrico integrato ed invita tutta la popolazione ad unire le forze per sostenere la battaglia.»

Ricordiamo che giovedì, nel corso dell’incontro tra i sindaci dei Comuni aderenti al GASI (Gestioni Autonome Servizio Idrico) e i capigruppo del Consiglio regionale, il presidente Gianfranco Ganau ha detto che «c’è la convergenza dei capigruppo sulla volontà di definire in tempi brevi la posizione dei Comuni che gestiscono autonomamente il servizio idrico e definiremo al più presto lo strumento legislativo che ci consenta di arrivare a questo risultato».

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Venerdì mattina arriveranno alla Carbosulcis 28 direttori dell’istituto nazionale di fisica nucleare per prendere visione delle attività, degli impianti e del relativo sito in cui sono state installate le prime infrastrutture del progetto Aria, l’impianto pilota per eseguire i primi test, l’attrezzamento del pozzo di 300 metri.

Il progetto Aria è stato presentato il 24 luglio 2015 nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia.

L’obiettivo del progetto Aria è la separazione dell’aria nei suoi componenti fondamentali, elementi che trovano utilità in diversi ambiti di ricerca e applicazione. Uno di questi componenti, l’Argon-40, è un materiale pregiatissimo che permetterà lo sviluppo di una innovativa tecnica per la ricerca della materia oscura ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, progettata e realizzata dall’esperimento DarkSide, una collaborazione internazionale guidata dall’INFN, che vede la partecipazione di oltre trenta istituti provenienti da nove nazioni (Italia, Brasile, Cina, Francia, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera, USA).

Altri componenti dell’aria, come l’ossigeno-18 e il carbonio-13, che, propriamente e completamente selezionati e isolati, sono anch’essi pregiatissimi in diversi ambiti di applicazione. Questi elementi hanno un mercato internazionale di grande rilievo – oggi di circa 200 milioni di euro, ha sottolineato Cristian Galbiati -, dal quale tuttavia l’Italia è attualmente esclusa. Materiali pregiati per la ricerca della materia oscura condotta dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) presso i laboratori nazionali del Gran Sasso. 

Grazie alle infrastrutture uniche della miniera di Monte Sinni, il progetto Aria permetterebbe di sviluppare un ciclo produttivo in grado di abbassare notevolmente i costi energetici di produzione di questi materiali speciali, rendendoli più accessibili e fruibili. In questo modo, Aria contribuirebbe ad aumentare la disponibilità di tecnologie avanzate per lo screening medico, incluse le tecniche diagnostiche per la lotta al cancro. Utilizzando per la separazione dell’aria strutture pre-esistenti, l’innovativo processo tecnologico comporterà inoltre un impatto ambientale nullo.

Per il Sulcis e la Sardegna si tratta di una scommessa per riconnettere ricerca scientifica e sviluppo locale, valorizzare gli importanti investimenti degli anni passati nelle infrastrutture minerarie del sottosuolo ed il lavoro dei lavoratori della Carbosulcis.

Alle 12.30, l’amministratore unico della Carbosulcis, ingegner Antonio Martini, illustrerà il progetto ai dipendenti Carbosulcis. Nel pomeriggio, i 28 direttori si recheranno a Cagliari, dove incontreranno il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru.

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La nuova dura critica arrivata dall’ex assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, uno dei due leader del Partito dei Sardi, ha riscaldato nuovamente il clima in seno alla maggioranza di centrosinistra che guida la Regione e in serata è arrivata, puntuale, la replica di Pietro Cocco, capogruppo del Partito democratico.

«Invito il Partito dei Sardi ad abbassare i toni dello scontro all’interno della maggioranza  su argomenti sui quali non hanno l’esclusiva perché sono patrimonio di tutto il Centrosinistra – scrive Pietro Cocco in una nota -. Siamo tutti d’accordo sul fatto che la cifra annuale di partecipazione trattenuta dallo Stato alla Sardegna è eccessiva, ma se è vero che la nostra Regione non può più sopportare il peso di trattenute di questa entità, è altrettanto vero che il tavolo della trattativa è sempre aperto a Roma nella massima trasparenza e si sta avviando un percorso condiviso di ridimensionamento per un problema che dura da tanto tempo.»

«Noi partecipiamo annualmente con 684 milioni di euro, una cifra che non da oggi riteniamo eccessiva ed è su questo che il presidente Pigliaru ha riavviato le trattative su mandato ricevuto dal Consiglio per rivendicare con maggiore forza i nostri diritti – aggiunge Pietro Cocco -. Va anche ricordato che il nostro rapporto con il Governo in questi ultimi anni di leale collaborazione  ha  prodotto i suoi effetti: Ci sono stati una serie di risultati che il Partito dei sardi omette di dichiarare o fa finta di non conoscere e mi riferisco al fatto che col Governo Renzi siamo riusciti a strappare la chiusura delle Norme di Attuazione dello Statuto, a farci dare 900 milioni di euro di arretrati e 150 milioni di euro in più di entrate certe per ogni anno.»

«Inoltre non va scordato, perché non è un dettaglio,”il Patto per la Sardegna” che ha significato per la nostra Isola ricevere 3 miliardi di euro. Credo, pertanto, che in questo momento sia utile e necessario che ognuno dia il proprio contributo – conclude il capogruppo del Partito democratico – evitando fughe in avanti che dividono e non contribuiscono a risolvere i problemi.»

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I rapporti tra i partiti della maggioranza di centrosinistra che guida la Regione, sono sempre più tesi, in particolare tra il Partito dei Sardi e il Partito democratico. Altro tema di scontro è quello degli accantonamenti, per i quali ieri il presidente Francesco Pigliaru e il vicepresidente ed assessore della Programmazione Raffaele Paci hanno incontrato una delegazione del Governo, a Roma.

L’ex assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, uno dei due fondatori del Partito dei sardi (l’altro è Franciscu Sedda), ha commentato con toni molto duri i risultati dell’incontro avuto ieri dal presidente e dal vicepresidente della Giunta con il sottosegretario Maria Elena Boschi, in un intervento pubblicato nel sito www.sardegnaeliberta.it .

«Come sempre più spesso accade – ha scritto Paolo Maninchedda -, i giornali di oggi non servono a capire ciò che è realmente successo ieri.
Ieri è accaduto che il Presidente della Sardegna e l’Assessore del Bilancio sono andati a Roma a parlare col sottosegretario italiano Boschi di accantonamenti.
Secondo un copione, sbagliato e già visto sugli accantonamenti, la delegazione della Giunta ha impostato una missione importante su un problema creato a suo tempo dalla Giunta stessa, senza discutere prima con le forze di maggioranza e col Consiglio della strategia relativa alla questione delle Entrate.»
«Il capogruppo del Partito dei Sardi Gianfranco Congiu ha chiesto la sospensione dei lavori dell’Aula, la riunione dei capigruppo e ha ottenuto che il Presidente della Giunta vada in Consiglio e riferire – ha aggiunto Paolo Maninchedda –. È accaduto che solo dopo che il PdS ha imposto alla Giunta di non condurre trattative bilaterali senza mandato su questioni così rilevanti, è venuto fuori un profluvio di comunicati rassicuranti da parte della Giunta che garantivano che non c’era alcuna intenzione di ignorare le forze politiche e le istituzioni della Sardegna. In realtà, la missione dalla grazia Boschi si era già svolta sotto il segno dell’esclusivismo presidenziale.»
«Oggi sui giornali questa sequenza dei fatti, che è sostanza, diviene un minestrone, e noi addirittura veniamo iscritti non tra coloro che hanno difeso il diritto sacrosanto dei sardi di sapere che cosa si va a dire al Governo italiano prima di dirlo – ha concluso Paolo Maninchedda -, ma iscritti d’ufficio in grassetto tra i protestatari e non tra coloro che difendono la dignità delle istituzioni.»

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I carabinieri della Compagnia di Iglesias hanno arrestato cinque persone al termine di un’operazione condotta in un allevamento-azienda agricola in località Monte Oi, tra Iglesias e Gonnesa, nella quale sono stati trovati 96 kg di marijuana per un valore alla vendita al dettaglio di circa un milione di euro e sono state sequestrate 267 piantine ancora in crescita.

A finire in manette sono stati i proprietari Andrea e Giampietro Floris, di 24 e 28 anni, e altri tre uomini, tutti originari del Nuorese, di età compresa fra i 19 e i 22 anni, che si trovavano all’interno dell’azienda al momento dell’intervento dei carabinieri di Iglesias. La droga, nascosta fra l’abitazione e l’ ovile, proveniva dalla serra ricavata nell’allevamento-azienda agricola. I tre giovani nuoresi si sarebbero riforniti di droga per poi rivenderla in località nel Nord Sardegna.

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Miniera di Olmedo
 Questa mattina a Cagliari, l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha incontrato i rappresentanti sindacali ed i lavoratori della miniera di Olmedo per fare il punto sulla vicenda che riguarda il sito produttivo. L’assessora Piras ha ripercorso l’iter amministrativo che ha portato alla rinuncia alla concessione mineraria, prima da parte della S&B e, successivamente, della società Elmin e alla conseguente decisione di emanare un bando per la presentazione di manifestazione di interesse per il trasferimento della concessione stessa a un nuovo soggetto. Per quanto riguarda l’avviso pubblicato nel luglio scorso, è stata presentata una manifestazione di interesse da parte della società Futura S.r.l. a nome di un costituendo raggruppamento temporaneo di imprese che è stato ammesso a procedere con l’istanza di concessione. L’incontro, inoltre, è servito a verificare le ipotesi tese a tutelare quei lavoratori che sono usciti, o usciranno nei prossimi mesi, dal regime degli ammortizzatori sociali. L’assessore Piras ha affermato che, in presenza di un nuovo procedimento di assegnazione, a fronte dell’interesse manifestato per lo sfruttamento della miniera di bauxite, dal momento in cui verrà dichiarata cessata la custodia da parte della Elmin, si dovranno comunque garantire i livelli di sicurezza del sito e la guardiania fino alla conclusione dell’iter. Al contempo l’assessore dell’Industria si è detta disponibile a verificare insieme all’assessorato del Lavoro, competente per materia, i possibili percorsi alternativi di sostegno al reddito o di utilizzo temporaneo dei lavoratori della miniera in linea con la normativa vigente.

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Si è svolto a Cagliari l’incontro della Cabina di regia, coordinata dall’assessorato dell’Industria, sul Programma Regionale triennale per l’internazionalizzazione delle imprese, aggiornamento 2017-2020. All’incontro erano presenti gli assessori dell’Industria e dell’Agricoltura, Maria Grazia Piras e Pierluigi Caria, i rappresentanti dell’Assessorato del Turismo e quelli delle diverse categorie produttive. Il Programma è stato avviato nel 2015 ed è in pieno svolgimento. Le azioni si sono mosse su tre linee: erogazione di finanziamenti e aiuti alle micro, piccole e medie imprese; servizi di assistenza alle imprese; attività istituzionali di promozione e internazionalizzazione. Notevole lo sforzo finanziario messo in campo dalla Regione: 32 milioni e 281mila euro, di cui oltre 24 destinati a Bandi e aiuti, 2,4 milioni per gli interventi di assistenza e quasi 5 milioni e mezzo di euro per le attività istituzionali.
«Continuiamo a sostenere il tessuto imprenditoriale sardo con investimenti importanti – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti con la prima parte del Programma triennale e stiamo seguendo da vicino l’attuazione delle diverse iniziative, monitorando i progetti di penetrazione commerciale predisposti dalle imprese che hanno partecipato ai bandi e ai percorsi formativi organizzati a Cagliari, Sassari e negli altri territori. Proprio in questi giorni – ha aggiunto Maria Grazia Piras – abbiamo pubblicato il nuovo bando per l’Export Lab, la cui prima edizione ha riscosso un grande interesse da parte delle imprese. Riteniamo che la parte formativa sia un pezzo fondamentale del Programma perché la Sardegna ha bisogno sempre più di imprenditori preparati e qualificati, che sappiano confrontarsi con le sfide difficili dei mercati esteri.»
«L’agroalimentare sardo è una fetta importante del più ampio progetto di internazionalizzazione delle produzioni isolane che, come Giunta, stiamo cercando di valorizzare – ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria -. Su questo settore abbiamo investito 9 milioni e 310mila euro con l’obiettivo di conquistare nuovi mercati emergenti e di consolidarci in quelli storici. Un’attenzione speciale alle piccole e medie imprese, che per esempio sul vitivinicolo e sul caseario hanno avuto e continueranno ad avere un convinto sostegno. Ieri – ha ricordato Pierluigi Caria – abbiamo presentato il progetto di promozione delle tre Dop dei formaggi ovini sardi, dove la Regione ha investito 3 milioni, mentre oggi è stato pubblicato il bando sulla sottomisura 3.2 del PSR dedicato al Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno, con una dotazione finanziaria di 1,5 milioni.» 
L’aggiornamento del Programma ha tenuto conto, oltre che degli ultimi indicatori statistici sull’export, anche delle informazioni relative alle 200 imprese che hanno presentato domanda in forma singola o associata sui bandi pubblicati nel 2016 e 2017 con i quali sono stati finanziati piani export per circa 8 milioni di euro. Il Programma, quindi, mette a fuoco i settori produttivi più sensibili alle dinamiche di internazionalizzazione e identifica i mercati e i Paesi obiettivo scelti dalle aziende sarde per promuovere i propri prodotti. I settori verso i quali la Regione ritiene strategico indirizzare gli interventi del Programma sono: agroalimentare, turismo, bioedilizia e costruzioni, ICT, meccanica, energia, attività artistiche, lapideo, sughero, moda, tessile, artigianato artistico e sistemi di logistica avanzata e nautica. Europa, Nord America, Penisola Araba, Asia orientale, America Latina e area del Mediterraneo sono invece le macro-aree geografiche di riferimento.
La fase di aggiornamento del Programma prevede la pubblicazione di nuovi bandi per imprese in forma singola, aggregata e partenariati, la seconda edizione di Export Lab (il bando è stato appena pubblicato), incontri tecnico-formativi sul territorio, Export Pass e Export Focus, organizzazione di missioni istituzionali, e le attività previste nel Piano export Sud, cioè il Programma pluriennale di promozione e di formazione elaborato dal MISE e ICE Agenzia e finanziato con fondi UE. I nuovi bandi per l’industria hanno una dotazione finanziaria di 5 milioni di euro, mentre quelli dell’Agricoltura possono contare su risorse pari a 7 milioni e 200mila euro. La seconda edizione di Export Lab, che si articolerà in corsi in aula a Cagliari e Sassari, consulenze in azienda, affiancamento all’estero e redazione di piani export, sarà destinata a 40 aziende. Oltre ai numerosi incontri tecnico-formativi e ai percorsi di assistenza e crescita sui temi export, il Programma stabilisce una serie di eventi in Italia e all’estero: dalle missioni a Londra, Singapore e Las Vegas alla partecipazione al Vinitaly e Artigiano in Fiera a Milano. Denso di appuntamenti anche il cartellone delle iniziative istituzionali che sono in capo all’Assessorato del Turismo che si articoleranno non solo in partecipazioni a fiere e mostre del settore ma soprattutto in educational tour per giornalisti e troupe televisive nel territorio regionale.

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Tutti a Iscol@, il programma della Regione pensato per il miglioramento delle competenze degli studenti e per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, è alla sua terza edizione. E’ stato pubblicato infatti l’avviso per il terzo anno consecutivo, al quale possono partecipare tutte le Autonomie scolastiche per le tre linee d’intervento: la linea A, miglioramento delle competenze di base italiano e matematica, linea B Scuole aperte, con la didattica laboratoriale, linea C sostegno psicologico, pedagogico e di mediazione interculturale. Questa mattina, a Villa Devoto, il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena hanno presentato le novità del terzo bando.
«Se con Iscol@ interveniamo sull’edilizia scolastica perché i nostri ragazzi abbiano scuole belle e sicure, con Tutti a Iscol@ contribuiamo a dar loro una didattica adeguata ai tempi, perché possano arrivare a confrontarsi alla pari con i loro coetanei delle regioni più avanzate – ha detto il presidente Pigliaru, sottolineando come il grande nemico da combattere sia la dispersione scolastica –. Il calo in tre anni dal 23,5% al 18,1% è un buon miglioramento: abbiamo vinto una battaglia, ma dobbiamo vincere la guerra. Quando un ragazzo abbandona la scuola abbandona un pezzo del proprio futuro e del futuro della Sardegna – ha spiegato Francesco Pigliaru -. Queste risorse, che faremo crescere ulteriormente, sono tra i soldi meglio spesi in assoluto in questi anni di governo. E quando dico che stiamo portando avanti un’azione importante non intendo che lo sta facendo la sola Giunta: tutto ciò è possibile grazie alla bravura e l’impegno di intere comunità scolastiche coinvolte insieme ai Comuni in questo processo di crescita, dai dirigenti sino agli alunni e le famiglie. La dimostrazione è la partecipazione straordinaria che abbiamo avuto qualche giorno fa, in Manifattura, per la giornata di Sinnova dedicata ai nostri progetti. Quell’entusiasmo è il miglior modo per trasmettere il messaggio che stare a scuola è bello, utile, vivace, importante ed è la miglior lotta contro la dispersione scolastica. Siamo sulla strada giusta: ora dobbiamo disseminare gli interventi il più possibile nella regione – ha concluso il presidente Pigliaru -, e farlo molto in fretta.»
Le risorse investite dalla Giunta nel biennio precedente per il programma sono state complessivamente 33,8 milioni. Di queste si stima un finanziamento medio per Autonomia di 121mila euro, e un importo medio per studente di 400 euro.
Per quest’anno scolastico 2017/2018 la dotazione sarà di 21 milioni, di cui 2,6 milioni dedicati alle Autonomie scolastiche del nuorese, un elemento di novità introdotto grazie al Fondi FSC di Integrazione per il Piano straordinario di Rilancio del Nuorese.
Negli anni scolastici 2015/2016 e 2016/2017 hanno aderito ai progetti 228 Autonomie, ovvero l’82%, per un totale di 1.100 laboratori portati a termine. Gli studenti che hanno partecipato e beneficiato del programma Tutti a Iscol@ nei primi due anni sono stati 84mila: per animare l’attività didattica extracurricolare sono stati assunti 486 nuovi docenti, che hanno affiancato quelli di ruolo, e 727 persone tra il personale Ata tra collaboratori scolastici e assistenti amministrativi. Le imprese, gli enti e le associazioni che hanno aderito a Scuole Aperte sono state 430. L’obiettivo che si sta perseguendo di aggredire la dispersione scolastica ha dato i primi risultati e si continua a lavorare in questa direzione. Nel 2014, infatti, i giovani che non portavano a termine gli studi erano il 23,5% mentre, secondo l’ultima rilevazione Eurostat di maggio 2017, gli studenti sardi che abbandonano i banchi prima del tempo sono il 18,1%. Quasi il 5% in meno. La rilevazione evidenzia inoltre che nessuna regione d’Italia ha ridotto maggiormente la propria percentuale di abbandoni scolastici/formativi nello stesso lasso di tempo.
Oltre ai 2,6 milioni dedicati ai progetti delle Autonomie scolastiche del nuorese, tra le novità di quest’anno c’è la firma del Protocollo d’intesa tra Regione e Ministero dell’Istruzione (3 febbraio 2017) che garantisce agli insegnanti sardi, impegnati nei progetti di Tutti a Iscol@, il punteggio nelle graduatorie. Un risultato importante che valorizza i profili professionali degli insegnanti, mentre per il personale Ata il punteggio era stato riconosciuto già l’anno scolastico 2015/2016.
E’ stato inoltre firmato un Protocollo aggiuntivo tra Miur e Regione per il potenziamento organizzativo, che servirà a garantire sostegno alle attività dei Dirigenti scolastici reggenti. Si coprono così 42 scuole in reggenza. Tra i nuovi interventi portati avanti dalla Regione a favore delle scuole c’è il rafforzamento della cultura professionale degli insegnanti. Per questo sono infatti stati stanziati 8,6 milioni di euro per la formazione: un programma triennale mirato all’apprendimento di un metodo didattico al passo con i tempi e innovativo. L’intervento prevede tre linee: la linea 1 per circa 3 milioni di euro per la formazione degli insegnati su approcci e metodologie didattiche innovative, la linea 2 che riguarda l’internazionalizzazione dei sistemi educativi e la mobilità che sarà finanziata con 4 milioni, e infine la terza linea sulla formazione del personale della scuola e nuove tecnologie per 1milione 558mila euro.
«Con il terzo bando di Tutti a Iscol@ – ha concluso l’assessore Dessena – abbiamo introdotto elementi di novità molto importanti, che aiuteranno le scuole nella parte amministrativa e gli studenti, ancor più di quanto avvenuto sinora, per la parte di sostegno e innovazione della didattica. È un’azione sistemica di rilevante importanza per le risorse finanziarie che abbiamo destinato, e per i risultati tangibili che si stanno ottenendo, soprattutto nell’aggressione alla dispersione scolastica. Solo quest’anno abbiamo investito 21 milioni sui laboratori, ai quali si aggiungono i 7 milioni dell’Orientamento Universitario, fondamentale per i ragazzi che devono decidere del loro futuro professionale. Gli insegnanti saranno supportati nella formazione e a questo abbiamo dedicato un programma triennale che vale 8,6 milioni, altri 12 milioni sono dedicati alla didattica innovativa in classe, per l’acquisto di tablet e pc per gli studenti. Il programma funziona e continueremo a girare per i territori per monitorare le singole situazioni e apportare miglioramenti.»

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Il progetto definitivo per gli abbattimenti degli abusi edilizi perpetrati intorno all’area prospiciente la Spiaggia Rosa in prossimità della casa del guardiano sull’Isola di Budelli è pronto per essere depositato presso l’Ufficio tecnico del comune di La Maddalena. Tutte le volumetrie aggiuntive prive di regolare concessione edilizia sviluppate in particolare durante il periodo di proprietà dell’Isola da parte della società immobiliare svizzera Gallura S.r.l. così come già più volte comunicato dall’Ente Parco: saranno abbattute. Il procedimento amministrativo, necessario per attivare in piena legittimità gli abbattimenti giunge alla fase conclusiva. Ricordiamo che interventi di questo tipo all’interno di un area Sic con i livelli di tutela e protezione previsti in particolare sulla Spiaggia Rosa vanno adeguatamente progettati e discussi con tutti i soggetti istituzionali competenti. Procedure lunghe e complesse che prevedono smaltimento di amianto ed eternit non possono essere ridotte a mera e sterile burocrazia ma sono necessarie per restituire piena legittimità ed efficienza all’azione della pubblica amministrazione nella gestione del patrimonio collettivo.

Abbattimento, smaltimento, ripristino e valorizzazione questa la sequenza di iniziative che impegnano l’Ente verso l’Isola divenuta patrimonio pubblico a seguito di una forte mobilitazione popolare e per volontà trasversale del Parlamento italiano che con un emendamento alla legge di stabilità 2014 scelse la strada dell’esercizio del diritto di prelazione nella difficile querelle relativa all’asta fallimentare avviata dal Tribunale di Tempio. Un bene oggi a disposizione di tutti che deve essere tutelato dalle brutture relative alle volumetrie abusive intervenute a danneggiare negli anni l’immagine dell’Isola. L’Ente Parco intende muoversi per una valorizzazione reale del bene che sappia coniugare tutela e fruizione controllata. I risultati dell’azione e dalle scelte prodotte nel corso di questa stagione sono alla studio in queste settimane con il monitoraggio dell’evoluzione della prateria di posidonia. I dati rilevati e in fase di analisi sembrano confortare la scelta del posizionamento dei campi boa che andranno certamente implementati per il futuro ma che hanno consentito di superare le difficoltà registrate in particolare durante la stagione 2015 durante la quale l’assenza di punti di ormeggio determinò un significativo danno ambientale in tutta l’area.

Occorre inoltre ricordare l’intervento per il recupero fitosanitario di un’area dalle dimensioni di 1,2 ettari ad est della Spiaggia Rosa. A seguito degli evidenti e progressivi fenomeni di deperimento generalizzato dei soprassuoli di ginepro, l’Ente Parco ha commissionato una ricerca scientifica alla sezione di Patologia vegetale ed Entomologia del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Dai risultati della ricerca è emerso che i popolamenti di ginepro fenicio sono gravemente attaccati da patogeni fungini. Il progetto di bonifica fitosanitaria dell’area è stato completato dagli Uffici competenti dell’Ente ed è pronto per la sua discussione in conferenza di servizi.

«Raccogliamo con estrema serenità le segnalazioni e gli appunti giunti attraverso gli organi di stampa nazionali in questi giorni, consapevoli dell’importante lavoro di programmazione e progettazione realizzato in questi mesi dagli Uffici competenti – spiega il Commissario straordinario dell’Ente Parco, il comandante della Capitaneria di porto, Leonardo Deri -. Gli abbattimenti degli abusi edilizi perpetrati ai danni della comunità verranno realizzati, le bonifiche fitosanitarie delle aree a rischio saranno completate, avvieremo la valorizzazione dell’Isola di Budelli come bene collettivo a disposizione di tutti. Disponibili a confrontarci anche con i più feroci critici dell’Ente e delle sue attività siamo a disposizione per un dibattito non strumentalmente polemico ma piuttosto utile a definire una visione strategica il più possibile condivisa che sappia restituire al ruolo pubblico una capacità di gestione efficace del proprio patrimonio ambientale.»