18 July, 2024
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«Nel giorno in cui il ministro dell’Interno Marco Minniti ha incontrato il sindaco di Lampedusa per l’emergenza migranti, in Sardegna sono sbarcati altri 9 algerini, tra i quali tre donne ed un bambino – scrive in una nota l’europarlamentare di Forza Italia Stefano Maullu -. Non sappiamo perché il ministro continui ad evitare il tema dei migranti in Sardegna, ma ci auguriamo che “le nuove iniziative per il controllo delle rotte e per il potenziamento dei rimpatri”, promesse nelle scorse ore al sindaco di Lampedusa, valgano anche per la Sardegna, perché la situazione è intollerabile.»

«Più di 500 sbarchi nelle ultime settimane, e dal ministro non è giunta ancora nessuna proposta – conclude Stefano Maullu -. È arrivato il momento di pensare anche alla Sardegna, il ministro Minniti dovrebbe tenerlo a mente.»

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Venerdì 13 ottobre il campionato regionale Csen di football integrato fa tappa a Oristano. Negli impianti sportivi di San Nicola si giocherà la seconda giornata di gare; queste le partite in programma:

Gli equilibristi – Sporty Oristano

Il gabbiano – Una ragione in più

Aquile onlus – Special team

Dopo il successo della prima giornata, con circa 800 visualizzazioni, anche la seconda giornata di incontri sarà trasmessa in diretta streaming sulle fan page Directa Sport Live e Csen Sardegna.

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La Sardegna torna anche quest’anno alla fiera TTG Incontri, in programma per la sua 54ª edizione dal 12 al 14 ottobre alla Fiera di Rimini. «Ci presentiamo in questo importante marketplace business to business del turismo – dice l’assessore del Turismo Barbara Argiolas – per consolidare e ampliare anche nel prossimo anno la crescita di questi anni. Il balneare è il nostro attrattore principale ma stiamo lavorando per diversificare la nostra offerta e costruire nuove stagionalità. Dal TTG, una delle principali fiere internazionali, ci aspettiamo un riscontro positivo».
Alla Fiera romagnola sono previste 70.000 presenze di operatori professionali, con 1.000 buyers da 85 Paesi, a loro di rivolgeranno 2.480 espositori, con 130 destinazioni italiane e del Mediterraneo e le loro proposte turistiche, le forniture e le tecnologie alberghiere, le strutture e l’arredo di spazi esterni. Nello stand dell’assessorato regionale del Turismo 32 espositori appartenenti a tutte le tipologie troveranno le postazioni per gli incontri b2b e potranno anche usufruire, nella mattina di domani, del “Meet & Match”, un momento di speed contact che anticipa gli appuntamenti prefissati online con i buyer presenti a TTG Incontri.
«Abbiamo garantito a operatori e attori del settore turistico sardo la possibilità di incontrare buyer da tutto il mondo. Dai dati 2016 e dalle prime proiezioni in nostro possesso sul 2017 – spiega Barbara Argiolas – sappiamo che i mesi di spalla sono di maggior interesse per il mercato estero ed è per questo che presenziamo con sempre maggiore convinzione ai principali eventi europei. I prodotti di riferimento su cui vogliamo costruire un’offerta competitiva sono quelli incentrati sul turismo attivo, l’outdoor, il turismo religioso, quello enogastronomico, il congressuale, i borghi in modo che questi segmenti che ora sono ancillari rispetto al balneare possano diventare effettivi attrattori di vacanza. Numeri alla mano, stiamo concentrando l’attività sui mercati che ci stanno dando i segnali più interessanti: Germania, Francia, Olanda, Spagna, Regno Unito, Repubblica ceca e Belgio.»
Da qui alla fine dell’anno sono ancora diversi gli appuntamenti ai quali parteciperà l’assessorato del Turismo: il WTM di Londra (6-8 novembre), il TT Warsaw di Varsavia (23-25 novembre), l’IBTM di Barcellona (28-30 novembre 2017) e la mostra internazionale “Buongiorno Italia” di Mosca (5-12 dicembre).

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L’Arst, a Carbonia, sposta la fermata dell’autobus extraurbano dalla via Manno alla via Trento, scatenando le proteste di un gruppo di cittadini.

«Siamo un gruppo di persone che, utilizzando l’autobus extraurbano, si è visto spostare la fermata “Arst” dalla via Manno, alla via Trento – scrivono in una lettera al giornale -. Ebbene noi viaggiatori ci ritroviamo ormai da ben un anno LETTERALMENTE BUTTATI nella suddetta via, dove il Comune ha posizionato, dopo varie lamentele, una misera panchina (diciamo INNUMEREVOLI lamentele). Eh sì, sig. Cirronis… proprio buttati… perché persino le prostitute che si trovano nella stazione intermodale stanno meglio di noi, avendo a disposizione bagni, un bar per un bicchiere d’acqua, un posto dove ripararsi e dovendo fare meno tragitto per recarsi al lavoro. E Noi invece? Noi utenti che da sempre utilizziamo i mezzi pubblici?»

«Abbiamo contattato il sindaco tramite mail e con una petizione protocollata e firmata da più di 150 persone abbiamo cercato di sensibilizzarla al problema, cercando anche di dare dei consigli su un tragitto alternativo o su nuove e possibili fermate… ma siamo stati completamente snobbati e non abbiamo neanche ricevuto una qualsivoglia risposta (da notare la sensibilità) – si legge nella lettera -. Ci chiediamo: se le fosse servito un voto… avrebbe avuto lo stesso comportamento indifferente? Mah! Insomma a tutt’oggi ci ritroviamo ancora nelle stesse condizioni…

Quelle condizioni ASSURDE di chi, con le buste della spesa il sabato mattina, deve percorrere quei 400 metri che servono per arrivare dalla via Manno alla fermata di Via Trento… di chi si ritrova a rinunciare a prendere il pullman lì la sera, essendo un posto buio e poco illuminato… di chi si vede adibito a PARCHEGGIO FISSO per auto quello che prima era una fermata provvisoria per autobus… e di chi vede ogni giorno la pericolosità di quella fermata posta di fronte ad un dosso in concomitanza di un incrocio e vicino ad una Scuola materna ed elementare.»

«Abbiamo, infatti, documentato tramite cellulari che, durante la fermata degli Autobus per la salita e discesa dei passeggeri le macchine che stanno dietro ad esso superano senza badare se un altro mezzo sopraggiunga o meno. Ci si aspetta il morto? Speriamo di no, ma la situazione dura ormai da troppo tempo e l’Amministrazione comunale sembra proprio fregarsene!

E che dire dei vigili urbani che nemmeno passano a monitorare il tutto… di certo avranno cose più importanti a cui pensare… mentre Noi siamo trattati come cittadini di SERIE B… sì, perché almeno gli autobus scolastici prendono e fanno scendere gli studenti, nonché alcuni lavoratori che usufruiscono di quella linea, dietro alla Chiesa San Ponziano… eppure noi paghiamo lo stesso biglietto! siamo dunque diversi per essere lasciati a metà strada in via Trento? – conclude la lettera -. Chiediamo gentilmente di dare voce al nostro problema che sta creando enorme disagio. Grazie per l’attenzione.»

Per il gruppo di cittadini

Manuela Cocco

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Daniela Mancosu è la nuova responsabile dirigenziale del settore giovanile Sulcispes. Classe 1973, originaria di Sant’Antioco, Daniela Mancosu già negli anni passati nell’orbita della società, offrirà in qualità di dirigente responsabile il suo prezioso contributo in compartecipazione con lo staff che opera nel settore giovanile e con l’allenatore, in maniera tale da promuovere ed ampliare, su tutto il territorio sulcitano, il progetto di crescita e sviluppo della società antiochense.

«Sono felice per l’incarico ricevuto – ha detto Daniela Mancosu -, farò il possibile per valorizzare nel migliore dei modi questo settore, perché credo molto nei nostri ragazzi.»

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Venerdì 13 ottobre 2017, alle ore 18.00, nell’auditorium della Camera del Commercio di Nuoro, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della 1ª Guerra Mondiale, si terrà il terzo incontro storico culturale incentrato sulla ricorrenza del 100° anniversario dai fatti d’arme di Caporetto, organizzato dal Comando Militare Esercito Sardegna, dal Comitato Sardo per il Centenario della Grande Guerra e dalla Prefettura di Nuoro.

Interverranno sul tema “Caporetto, metafora della storia italiana?” offrendo spunti di riflessione, il generale Giovanni Domenico Pintus, comandante del Comando Militare Esercito Sardegna e lo storico Gianni Oliva.

Nel corso della serata, verrà allestita, a cura dell’associazione “La storia e la memoria”, una mostra storica afferente alla Grande Guerra.

L’ingresso alla conferenza è libero.

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Comincia domani con una giornata di incontri e proiezioni, a Cagliari, “HOW TO FILM THE WORLD”, la manifestazione organizzata dal Carbonia Film Festival per la direzione artistica di Francesco Giai Via, in programma sino a domenica 15 ottobre. Un progetto che sviluppa la vocazione alla formazione, elemento centrale de La Fabbrica del Cinema di Carbonia, portando in Sardegna alcuni fra i più significativi autori del cinema mondiale per masterclass, proiezioni e incontri con il pubblico e gli studenti.

Giovedì 12 ottobre doppio appuntamento tra la Cineteca Sarda ed il cinema Odissea, con l’obiettivo puntato sul racconto del nostro Paese. Come filmare l’Italia? è il focus della giornata che vedrà tra gli ospiti alcuni tra i più interessanti registi italiani: Daniele Gaglianone, Alfie Nze, Silvia Luzi e Luca Bellino.

Si comincia alle 18.00, quando in Cineteca verranno proiettati i lavori di Gaglianone (in collaborazione con Alfie Nze) Granma e Joy, due corti che rimettono in discussione il punto di vista su un tema come quello dei migranti, ribaltando con una consolidata sensibilità luoghi comuni e facili semplificazioni. Seguirà, sempre in Cineteca, un incontro con i due registi (dopo quello in mattinata a Carbonia con gli studenti delle scuole medie e superiori).

Nella serata, alle 21,30 all’Odissea, prima regionale per Il cratere, l’esordio alla finzione (ma estremamente contaminata con i processi propri del documentario) di Silvia Luzi e Luca Bellino, recentemente presentato con grande successo a Venezia nell’ambito della Settimana della Critica. Seguirà l’incontro con gli autori.

Da venerdì 15 ottobre HOW TO FILM THE WORLD si sposta invece a Carbonia, con masterclass, proiezioni e incontri con tre grandi registi internazionali: Mahdi Fleifel, il premio Oscar László Nemes e Ben Russell. In programma anche djset e momenti conviviali, tra cui l’atteso primo set in Sardegna di Jolly Mare (sabato 14 ottobre), nuovo talento della disco italiana d’autore. Sarà in musica anche la chiusura (domenica 15 ottobre), con il reading TRA-MUDAS Tra-ballu Tra-ditu: sul palco Gavino Murgia e Valentino Mannias su un testo di Marcello Fois.

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Il presidente del Comitato promotore Roberto Frongia.

Il comitato promotore del referendum sull’insularità ha centrato l’obiettivo delle 15.000 firme (sono già 18.000).

Per il Movimento Referendario “Insularità in Costituzione”, si chiude oggi la fase iniziata venti giorni fa: abbiamo già raccolto 18.000 firme, è stato raggiunto e superato l’obiettivo minimo, che ci consente di dire che i sardi voteranno nella prossima primavera!

Lo ha dichiarato con soddisfazione il presidente del comitato promotore, Roberto Frongia, che ha aggiunto: «E’ stata davvero una fase entusiasmante, portata avanti con determinazione e passione da gruppi di volontari e amministratori locali volenterosi, che si sono appoggiati in larga parte alla piccola struttura dei Riformatori, spendendo pochi euro. Ma da oggi, la nostra sfida cambia marcia: vogliamo che il progetto dell’insularità sfondi in tutta la Sardegna e diventi realmente una battaglia di tutti, nella quale non ci sia alcun copyright, una battaglia intorno alla quale si uniscano tutti i sardi. L’obiettivo è così importante e centrale per la nostra isola che non ci possono essere primogeniture, né gelosie, né diserzioni!».

Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi: «Essere “un’isola” può apparire a chi non ci vive una cosa pittoresca. La realtà è che comporta costi aggiuntivi che devono essere compensati in nome della coesione nazionale, con l’obiettivo di rendere uguali i punti di partenza di tutti i cittadini italiani. Siamo italiani e vogliamo diritti di cittadinanza uguali a tutti gli altri italiani: uguali i punti partenza, saranno diversi i punti di arrivo in rapporto alla capacità e al talento di ciascuno! Sia data ai sardi la possibilità di dimostrare il proprio valore, senza la partenza ad handicap dell’insularità!»

«Non si tratta soltanto di difendere la nostra Autonomia – ha aggiunto il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois – ma di interpretare una nuova stagione di Autonomia 4.0, che coniughi responsabilità e innovazione e rappresenti una vera rivoluzione culturale per l’intera Sardegna! La nostra cultura, la nostra storia millenaria e le nostre tradizioni rappresentano la consapevolezza della nostra identità che diventa il presupposto per l’abbandono del vecchio modello di sviluppo, basato sull’assistenza. I sardi non vogliono più ricevere il “pesce pescato da altri e regalato dallo Stato”, proseguendo un andazzo che mortifica ogni capacità di dimostrare quanto valiamo e ci condanna ad essere servi senza dignità. Vogliamo invece che siano azzerati gli attuali svantaggi strutturali legati all’insularità e che sia, dunque, finalmente consentito ai sardi di competere con pari punti di partenza e pari opportunità con tutti gli altri cittadini italiani!»

«L’obiettivo finale – ha concluso il parlamentare dei Riformatori sardi Pierpaolo Vargiu – può sembrare un sogno, ma non lo è affatto: vogliamo raccogliere 100.000 firme autenticate e certificate, un risultato mai ottenuto prima d’oggi in Sardegna nelle diverse campagne referendarie, che può certificare in modo inequivocabile che questa non è una battaglia di una parte politica, ma la madre di tutte le battaglie per tutti i sardi! Da oggi dunque chiediamo a tutti un “cambio di passo”: la classe dirigente sarda sta aderendo in modo autorevole e massiccio, è il momento di contagiare a tutti i sardi il nostro entusiasmo, gridando con forza quanto “noi ci crediamo!”.»

Sono poi intervenuti:

Enrico Altieri, già presidente della sezione tributaria della Corte di cassazione: «Si tratta di una iniziativa importante, perché incide sull’identità Costituzione della nostra nazione. Apre la strada a una serie di opportunità sinora negate, soprattutto sul piano della fiscalità di vantaggio».

Roberto Deriu, consigliere regionale del Pd: «Con questa iniziativa riprende vigore l’iniziativa riformatrice. Un ampio fronte proveniente da diverse aree politiche si riunisce per un obiettivo che potemmo definire in controtendenza, giacché nasce non per dividere me per unire, e si muove sul piano costituzionale, com’è corretto che sia».

Pietro Pittalis, consigliere regionale Forza Italia: «I referendum lombardo e Veneto del ottobre ci impongono di batterci per riaffermare la nostra specialità. Ringrazio i Riformatori sardi er la lungimiranza che hanno avuto nel promuovere l’iniziativa, e vorrei richiamare anche la battaglia fatta nel parlamento europeo dal nostro europarlamentare Salvatore Cicu, che ha portato ad una importante risoluzione del parlamento europeo».

Vanni Lobrano, docente di diritto romano presso l’Università di Sassari: “Iniziativa dal grandissimo significato costituzionale”.

Maria Antonietta Mongiu, già presidente del Fai: «Lavoriamo perché la maggior parte della popolazione sia con noi. Se riusciremo, la battaglia sarà vinta».

Rita Dedola, Presidente dell’ordine degli avvocati di Cagliari, che ha dichiarato: «Il traguardo di firme raggiunto conferma che avevamo visto lungo e giusto: in Sardegna è indispensabile una svolta culturale che individui un nuovo percorso di sviluppo, che unisca tutti i sardi, dando diritti di cittadinanza pari agli altri italiani. Anche lo smantellamento del sistema dei Tribunali a cui rischiamo oggi di assistere in Sardegna è figlio di una logica che rifiutiamo, non certo perché vogliamo assistenza statale, ma perché chiediamo che vengano calcolati e risarciti i maggiori costi per il buon funzionamento della Giustizia nell’Isola!»

Franco Sabatini, consigliere regionale Pd: «Sono temi che per loro natura sono trasversali, ed è significativo che ci siano consiglieri regionali di diverse parti politiche. Accanto ad essa tuttavia è necessario mettere in campo una forte azione politica rivolta all’Europa».

Stefano Altea, avvocato, esperto di Diritto Europeo: «L’iniziativa referendaria avente oggetto la (re)introduzione del principio di insularità all’interno della Carta Costituzionale trae legittimazione giuridica dall’art. 1 lettera f della L.R. 17 maggio 1957, n. 20 che regolamenta le Norme in materia di referendum popolare regionale. Ai sensi dell’art. 1, lettera f, infatti, può essere indetto referendum popolare per esprimere parere su questioni di particolare interesse sia regionale che locale. E’ di tutta evidenza come la costituzionalizzazione del principio di insularità sia una questione di particolare interesse per la Sardegna per due motivi. Il primo risiede nella necessità di affermare le pari opportunità, il secondo riguarda la questione fondamentale per riaffermare la specialità della nostra Regione in ambito nazionale. A livello contenutistico il quesito referendario si presenta del tutto legittimo dal punto di vista della legalità costituzionale in quanto non mira a derogare l’iter naturale di revisione della Costituzione di cui l’art. 138 ma vuole rappresentare un importante stimolo per la Giunta Regionale al fine di intraprendere i percorsi istituzionali necessari per la presentazione di una proposta di Legge Costituzionale».

Alessandra Zedda, consigliere regionale di Forza Italia: «L’affermazione del principio di insularità all’interno della Costituzione ci consentirà, nei confronti dell’Europa e del resto dell’Italia, una revisione totale sia del concetto di aiuto di stato, che di concorrenza. Questo determinerebbe un impatto fortissimo sulle potenzialità di sviluppo e potenziamento sia dei settori produttivi tradizionali che innovativi».

Piero Comandini, consigliere regionale del PD: «Tanti problemi della Sardegna nascono proprio alla condizione di insularità, mai veramente riconosciuta; è un dato di fatto, siamo lontani dalla terra ferma è una condizione che non possiamo cambiare, ma possiamo, dobbiamo, abbiamo il diritto/dovere di farne un vantaggio. Ecco perché ritengo che il referendum sia importante, perché sarà la voce di tutti i sardi, una voce unita e forte, perché il riconoscimento della nostra insularità ci darà la possibilità di liberarci dei tanti vincoli che altro non fanno che tenerci isolati. Il popolo sardo deve avere il giusto riconoscimento e la tutela che merita. Il referendum deve essere il punto di partenza per un nuovo grande Piano di Rinascita Regionale, sostenuto e riconosciuto a livello nazionale ed europeo».

Domenico Gallus, consigliere regionale gruppo Psd’az, La base e sindaco di Paulilatino: «Nuovo protagonismo degli amministratori locali, su un tema di rilevanza straordinaria. Ho avuto i moduli da pochi giorni eppure mi sono reso conto che le persone aderiscono con entusiasmo. È un segnale da non sottovalutare».

Marco Tedde, consigliere regionale di Forza Italia: «Siamo cittadini diversamente comunitari, questo è il frutto dell’insularità. Che è anche un fattore culturale determinante».

Giuseppe Fasolino, consigliere regionale di Forza Italia e sindaco di Golfo Aranci: «Fondamentale che il valore su cui noi qui presenti convergiamo non è l’appartenenza politica ma una battaglia comune per la nostra terra. Ma non dimentichiamo che il referendum è solo un punto di partenza».

Giovanni Pileri, coordinatore dei Riformatori sardi Gallura: «Ci sono terrori come la Gallura dove l’insularità pesa più che altrove. La gente risponde immediatamente, e questo oggi è un fatto straordinario. Riconoscimento fondamentale per la ripresa della nostra economia».

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Il direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, ha presentato ieri il nuovo direttore del Servizio di Cardiologia universitaria ed una nuova responsabile del Servizio provveditorato.

A guidare il Servizio di Cardiologia delle cliniche, dopo il collocamento a riposo del professore Antonello Ganau, sarà il professore Guido Parodi. «Il nostro obiettivo – ha detto il manager dell’Aou – è quello di puntare a un maggiore sviluppo delle Cardiologie, per questo sarà importante una stretta sinergia tra le due strutture aziendali».

Proprio in quest’ottica, la Cardiologia di viale San Pietro e quella del Santissima Annunziata, diretta da Pierfranco Terrosu, hanno già avviato l’attività di collaborazione, perché «dobbiamo integrarci – ha aggiunto Guido Parodi – per dare risposte ai bisogni assistenziali dei cittadini».

Il nuovo direttore, che arriva da Firenze, è specializzato in cardiologia interventistica e sarà anche il nuovo direttore della scuola di specializzazione in Cardiologia dell’Università di Sassari.

Arriva, invece, da una lunga esperienza nell’assessorato Lavori pubblici della Regione Sardegna la nuova direttrice del Servizio Provveditorato, economato e patrimonio Ivana Falco. Ad attenderla, da subito, importanti obiettivi. «Dobbiamo proseguire con energia la fase di stabilizzazione degli acquisti – ha sottolineato il direttore generale – che ha avuto un periodo difficile dopo l’accorpamento del Santissima Annunziata con la Aou. Davanti, inoltre, c’è anche la partita degli investimenti per oltre 7 milioni per il potenziamento, l’ammodernamento tecnologico e la razionalizzazione della rete infrastrutturale dei servizi sanitari».

Sfide importanti, per affrontare le quali la nuova dirigente ha già messo in moto la macchina organizzativa degli uffici di via Coppino. «Si tratta di un lavoro complesso – ha aggiunto Ivana Falco – che comporterà, necessariamente, un lavoro di squadra con tutte le unità operative per una collaborazione in un processo condiviso, che vede il paziente al centro delle nostre azioni».

La nuova direttrice del Provveditorato sostituisce nell’incarico Antonio Solinas che dal 1° ottobre è andato a dirigere il Servizio Affari generali, prima retto da Chiara Seazzu dal 1° ottobre a capo del Servizio Risorse umane.

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Film e documentari, concerti, incontri e masterclass per indagare e ragionare sulla musica applicata al cinema, tema caratterizzante di “Creuza de Mà”, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzato dall’associazione culturale Backstage: una manifestazione unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival cinematografici nazionali e internazionali, che giunge alla sua undicesima edizione.  

L’appuntamento si rinnova secondo la formula collaudata un anno fa: una prima parte è in calendario da venerdì 27 a domenica 29 ottobre, a Carloforte, il paese sull’isola di San Pietro, di fronte alla costa sud occidentale della Sardegna, dove il festival è nato nell’estate del 2007 e in cui affonda le sue radici; la seconda è invece da giovedì 2 a domenica 5 novembre a Cagliari, dove “Creuza de Mà” trova ancora casa al Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” anche per la sua parte didattica: dal 4 al 9 dicembre ritorna infatti, dopo la riuscita esperienza dell’anno scorso, il corso di tecnica di composizione musicale per il cinema condotto da un compositore del calibro di Franco Piersanti e intitolato a Sergio Miceli, il musicologo scomparso nel 2016 che per primo ha contribuito, attraverso la sua ultratrentennale attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche.  

Organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo), del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, della SIAE e del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, l’undicesima edizione del festival Creuza de Mà verrà presentata alla stampa venerdì 13 ottobre a Cagliari presso l’assessorato regionale dello Spettacolo ed Attività culturali, in viale Trieste, 186 (sala conferenze, secondo piano).

Interverranno all’incontro con i giornalisti, che avrà inizio alle 11.00, l’assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport Giuseppe Dessena, l’assessore alla Cultura del comune di Cagliari Paolo Frau ed il direttore artistico del festival “Creuza de Mà” Gianfranco Cabiddu.