18 July, 2024
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La direzione strategia dell’Aou di Sassari delibera l’atto aziendale e invia alla Regione il nuovo testo, con le integrazioni richieste da Cagliari. Lo ha fatto ieri pomeriggio, non prima di aver presentato alle organizzazioni sindacali, lunedì, e ai direttori delle strutture ospedaliere, ieri, le modifiche apportate al documento. L’atto aziendale, il primo nella storia dell’Aou sassarese a dieci anni dalla sua nascita, si avvia così lungo il percorso che, dopo le verifiche di congruità dell’assessorato regionale, lo renderà effettivo.

Dalle due riunioni di questi giorni, alle quali hanno partecipato anche il direttore sanitario Nicolò Orrù e il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, è emerso una sostanziale approvazione dei contenuti. E se dai sindacati è arrivata la richiesta – subito accolta dal direttore generale Antonio D’Urso – di modificare una parte di testo relativa agli incarichi professionali, i direttori di struttura hanno mostrato di apprezzare lo sforzo messo in campo dalla direzione.

Con la delibera di giunta regionale dello scorso settembre, l’atto aziendale è stato confermato e resta valide le novità illustrate ai primi di agosto. Una situazione che, apprezzata dalla Regione, apre per l’Aou di Sassari un nuovo scenario nel quale disegnare il futuro dell’assistenza ospedaliera in città.

E se per alcuni dei rilievi introdotti dalla Regione, per la direzione strategia dell’Aou di viale San Pietro si tratta di «apportare adeguamenti formali», da Cagliari è stato chiesto anche di rivedere il numero delle strutture complesse attraverso la riduzione o riconversione di una struttura complessa di chirurgia generale e di una struttura complessa di medicina.

La Regione ha presentato un rilievo anche per le strutture complesse di medicina nucleare e di neuropsichiatria infantile. «L’assessore, però – si legge nella delibera di Giunta – per garantire un’adeguata qualificazione della rete assistenziale regionale, ha proposto di mantenere in deroga queste due strutture complesse «in ragione del ruolo di Hub svolto dal presidio ospedaliero nella rete regionale e per le quali dovranno essere condotte ulteriori valutazioni successivamente all’approvazione della rete ospedaliera».

«Per la maggior parte si tratta di modifiche di dettaglio – ha detto il direttore generale Antonio D’Urso – che ci consentono di affermare che l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari ha raggiunto un traguardo importante. L’atto aziendale, il primo a dieci anni dalla nascita dell’azienda, è confermato nei suoi aspetti innovativi.»

«Stiamo lavorando, inoltre, proprio sulla riconversione delle due strutture complesse per le quali la Regione ci ha chiesto di intervenire – ha aggiunto – cioè Patologia medica e Patologia chirurgica. Secondo quanto richiesto diventeranno strutture semplici dipartimentali. Una modifica che consentirà di inserirle in una nuova forma organizzativa ma che non cambierà il volto delle due strutture né l’impatto sull’utenza.»

Resta quindi confermata la novità più importante prevista nell’atto aziendale, cioè l’introduzione del dipartimento delle professioni sanitarie, apprezzato dalle associazioni sindacali del comparto per la capacità di dare dignità a una professione che in Aou rappresenta oltre la metà dei dipendenti. Conferme arrivano anche per la strutture semplice dipartimentale Coordinamento Breast unit, per il dipartimento Tutela delle Fragilità, per il dipartimento dell’Emergenza urgenza con due strutture complesse di Rianimazione. Quindi per la creazione della struttura semplice dipartimentale di Coordinamento codice rosa e vittime di violenza che potrà trovare spazio all’interno del pronto soccorso e per il dipartimento Tutela salute della donna. Restano confermate ancora la struttura complessa di Chirurgica Pediatrica e le strutture semplici di pronto soccorso di Ostetricia e Pediatria. La Dermatologia del Santissima Annunziata resterà struttura complessa sino al collocamento a riposo del direttore quindi sarà trasformata in struttura semplice.In tema di dipartimenti, è stato ricordato che quelli dell’assistenza integrata saranno dieci, 5 essenziali per la didattica e la ricerca, a direzione universitaria con direttore designato dal rettore, e 5 nei quali la nomina del direttore avverrà attraverso il passaggio nei comitati di dipartimento, le relative elezioni quindi con la designazione da parte del direttore generale su una rosa di nomi.

La direzione lunedì sera ha così approvato l’atto aziendale, entro i trenta giorni di tempo previsti dalla Regione, e ha disposto l’invio all’assessorato regionale che dovrà verificarne le prescrizioni. Una volta approvato dalla direzione dell’assessorato regionale, l’atto acquisterà validità e forza di documento di organizzazione. «Stiamo già avviando la programmazione per lo studio del regolamento attuativo dell’atto – ha fatto sapere il manager dell’Aou – che consentirà di definire le modalità operative, a partire dalla nomina quindi elezione dei direttori di dipartimento, delle strutture complesse, semplici dipartimentali e semplici». E se per l’Aou il nuovo atto è un risultato storico, questo arriva anche a un anno esatto dall’insediamento del direttore generale.

Dal manager quindi un appello all’unità. «Un gruppo di professionisti si riconosce per i valori con i quali opera – ha concluso – cogliamo, allora, l’occasione per un rinnovamento delle relazioni e valorizziamo ciò che ci unisce e non quello che ci separa. Lavoriamo assieme sui percorsi assistenziali e diamo alla città di Sassari dimostrazione di unità. Soltanto così i cittadini si rivolgeranno a noi con maggiore desiderio e fiducia».

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Mercoledì 11 ottobre, alle 11.00, verrà presentato il progetto di rilancio del mercato civico di Carbonia.

Il mercato civico di Carbonia è, da sempre, un punto di riferimento per il commercio del centro cittadino, ma, oggi più che mai, necessita di iniziative di promozione e di marketing in grado di preservare la sua funzione, soprattutto in un contesto caratterizzato dalla concorrenza della Grande distribuzione organizzata. Iniziative che, per avere successo, devono essere caratterizzate dall’unità di intenti di tutti gli esercenti del mercato civico. Ed è proprio questo il principio ispiratore che darà origine all’evento “Uniti si vince, sempre! Grande inaugurazione per il rilancio del mercato civico”. Si tratta di un’iniziativa di marketing curata dall’azienda Worldesign, con la collaborazione di numerosi imprenditori cittadini e il supporto dell’assessorato delle Attività produttive del comune di Carbonia, guidato da Mauro Manca: «ll rilancio del mercato civico è uno degli obiettivi del nostro programma di governo. Siamo entusiasti di questa iniziativa, lanciata in collaborazione tra l’Amministrazione comunale, gli operatori del mercato civico e diversi imprenditori cittadini, con l’obiettivo di far sì che questa struttura possa tornare ad essere un riferimento non solo commerciale, ma anche centro di aggregazione sociale, come lo era un tempo».

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Giovedì 12 ottobre, alle ore 12.00, presso la Biblioteca Universitaria di Cagliari si terrà un convegno sulla Zona Franca al consumo in Sardegna. Relatrice sarà la dott.ssa Maria Rosaria Randaccio, intendente di finanza in pensione e presidente del Movimento Sardegna Zona Franca. Saranno presenti, oltre all’avv. Francesco Scifo, segretario politico del Movimento, anche alcuni membri del Consiglio Direttivo e personalità del mondo universitario.

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«Il nostro voto contrario allo schema di rimodulazione dei presidi ospedalieri contenuto nel capitolo 5 del documento di riordino della rete ospedaliera è legato a un errore a monte che riteniamo dover sottolineare: quello di chi pensa sia possibile intervenire sulla rete degli ospedali sardi, sulle loro specialità e sui loro numeri senza aver agito prima sulla rete territoriale e sull’avvio del sistema dell’emergenza-urgenza.»

Lo scrivono, in una nota, i consiglieri regionali di Campo Progressista Sardegna, Francesco Agus ed Annamaria Busia.

«Nessuno si illuda – aggiungono Francesco Agus ed Annamaria Busia –: senza queste premesse difficilmente questo riordino avrà un senso e un’utilità, soprattutto considerando i problemi finanziari che da anni condizionano il settore e l’enorme debito accumulato su cui a Roma sono ancora in corso trattative. 

Rileviamo come, anche oggi, non siano mancate le proteste dei territori e dei primi cittadini di molti comuni sardi, così come anticipato dal parere negativo e mai ritirato del Cal. Pensare di risolvere questi problemi con semplici bilanciamenti territoriali è un’idea pericolosa e, nella migliore delle ipotesi, velleitaria .La sanità necessità di ragionamenti complessivi, non di interventi spot o a compartimenti stagni capaci, al massimo, di tenere il sistema in equilibrio precario sino alla prossima legislatura.

«È positivo, invece, il fatto che la commissione Sanità – concludono Francesco Agus ed Annamaria Busia – abbia valutato positivamente alcuni emendamenti migliorativi. Valuteremo nel proseguo della discussione in che modo contribuire ulteriormente al dibattito.»

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Durante il mese di 0ttobre i Testimoni di Geova di tutto il mondo sono impegnati in un’estesa campagna di distribuzione del numero di Svegliatevi! dal tema: Disastri e calamità. Cosa fare prima, durante e dopo. Anche la locale comunità sarà attivamente impegnata a sostenere questa campagna di informazione, distribuendo questo numero speciale nel territorio del Sulcis Iglesiente.

I recenti avvenimenti hanno reso evidente come l’Italia sia un paese ad alto rischio di calamità naturali, come alluvioni, terremoti, incendi, trombe d’aria, eruzioni vulcaniche e altro. Purtroppo, negli ultimi anni è aumentata l’incidenza di alcuni di questi eventi calamitosi causando morte e ingenti perdite economiche.

Questo numero di Svegliatevi!, presenta alcuni consigli che possono aiutare a prepararsi per un disastro o una calamità naturale indicando cosa fare prima, essendo ben preparati; durante, evitando inutili perdite di tempo e dopo un disastro, rimanendo in un posto sicuro.

All’interno della rivista è presente un utile riquadro dal tema: Avete un kit di emergenza?, che indica alcuni oggetti che, in base alle necessità e al posto dove si vive, potrebbero essere inseriti in uno zaino o in un borsone, pronto e accessibile in caso di emergenza.

Questa rivista che ha una tiratura di oltre 60 milioni di copie in 118 lingue è disponibile gratuitamente nelle sale del Regno, negli espositori mobili o scaricabile al seguente link: https://www.jw.org/finder?pub=g17&issue=2017-10&wtlocale=I&srcid=share .

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A seguito dei risultati fatti registrare nel corso dell’ultima prova, disputata domenica 8 ottobre a Guspini, sono stati proclamati i vincitori del Gran Prix “Massimo Melis” di ciclismo:

Andrea Gutierrez – Esordienti 1° anno;

Nicola Porcu – Esordienti 2° anno;

Nicola Gutierrez – Allievi 1°anno;

Luca Ruiu – Allievi 2°anno;

Antonio Piga – Juniores;

Matteo Atzeni – Open;

Michael Francesco Giua – Elite Sport;

Alessandro Cuccu – Master 1;

Andrea Lovicu – Master 2;

Cristian Melis – Master 3;

Alessandro Saddi – Master 4;

Giorgio Atzeni – Master 5;

Antonello Puggioni – Master 6;

Salvatore D’Urso – Master 7+;

Giovanna Diana – Donne Esordienti;

Alice Faedda – Donne Allieve;

Alessia Contini – Donne Open;

Sara Serrau – Donne Amatori.

Le classifiche finali verranno pubblicate nel sito del Comitato regionale.

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Si terrà venerdì 13 ottobre, alle ore 16.00, nei locali “L’anfora” sulla SS 131 di Tramataza (sopra il rifornitore) la prima assemblea costitutiva della Sardegna di “Energie Per L’Italia” di Stefano Parisi, coordinata in Sardegna dall’ex consigliere regionale Tore Piana.

All’ordine del giorno vi sono l’organizzazione del partito sui territori con la nomina dei coordinatori provinciali e di collegio regionali e l’organizzazione del partito per la formazione delle liste sarde per le prossime elezioni politiche. Il partito guidato da Stefano Parisi si presenterà all’interno della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni politiche previste per il mese di marzo 2018, e nell’occasione verrà avviato il percorso per la scelta dei candidati e la definizione dei programmi per le elezioni regionali del febbraio 2019. Verranno inoltre discussi la bozza del manifesto programmatico, modalità di adesione e iniziative sui territori.

«Sono molto soddisfatto – dice Tore Piana – per l’adesione al partito in questa primissima fase di numerosi ed importanti amministratori di Enti locali e di persone che vogliono dare il proprio contributo alla politica in questo particolare momento di crisi economica e sociale dell’Italia e della Sardegna in particolare».

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E’ proseguito oggi, in Consiglio regionale, l’esame della proposta di ridefinizione della rete ospedaliera. Il presidente Gianfranco Ganau, ha aperto i lavori della seduta e, dopo le formalità di rito ha prima comunicato il nuovo rinvio dell’elezione del vice presidente del Consiglio e della nomina del garante dell’adolescenza e dell’infanzia, quindi la convocazione della commissione Sanità per domani alle 11.00 e la riunione dell’Aula alle 15.30 e, infine, ha annunciato la discussione del testo e degli emendamenti del capitolo 5 della proposta di riordino della rete ospedaliera (doc. n. 16/XV/A).

Il relatore di maggioranza, il presidente della commissione Raimondo Perra (Upc-Socialisti) ha dichiarato il parere agli emendamenti (tutti negativi ad eccezione di tre annunci al ritiro) a cui è seguito il parere conforme a quello del relatore, da parte della Giunta regionale nella persona dell’assessore della Sanità, Luigi Arru.

Il relatore di minoranza, Edoardo Tocco (Fi), dunque, è intervenuto in sede di dibattito ed ha criticato metodo e sostanza del piano di riordino proposto dall’esecutivo Pigliaru ed ha insistito sul mancato riconoscimento del cosiddetto Dea (dipartimento d’emergenza e accettazione) di secondo livello in Ogliastra e della mancata previsione del punto nascita a La Maddalena. L’esponente dell’opposizione ha quindi annunciato il voto favorevole agli emendamenti soppressivi del capitolo 5 del documento n. 16.

Alessandra Zedda (Fi) ha invece incentrato il suo intervento sulla delibera adottata dal manager Ats, Fulvio Moirano, per il collegamento telematico delle aziende sanitarie locali a fronte di una previsione di spesa di circa otto milioni di euro. La vice capogruppo di Forza Italia ha contestato in particolare la scelta di rivolgersi ad un operatore privato nonostante sia operante la rete telematica regionale che – a giudizio della consigliera – offrirebbe all’Ats gratuitamente i servizi di connessione, con maggiori capacità di trasmissione dati rispetto a quelli garantiti dall’operatore privato. «Noi ci impegniamo a ridurre la spesa della Sanità – ha concluso Alessandra Zedda – mentre il manager Moirano spende milioni di euro per gare superflue».

Il consigliere dei Rossomori, Emilio Usula, ha criticato aspramente la differenziazione dei territori sulla base della densità demografica: «Così non si fa una riforma ma si fa un pasticcio e un imbroglio». Il consigliere del centrosinistra ma da tempo all’opposizione della Giunta Pigliaru ha quindi puntato il dito sulle scelte che riguardano i servizi della Sanità a Nuoro («cosa vuol dire un Dea di primo livello potenziato a Nuoro?») ed ha paventato il rischio di un potenziamento delle strutture ospedaliere del centro della Sardegna. Usula ha quindi fatto appello al Consiglio perché ci si adoperi con atti concreti per combattere lo spopolamento ed ha dichiarato che la proposta di riordino della rete ospedaliera nega gli irrinunciabili principi di sussidiarietà ed equità.

Il consigliere Fabrizio Anedda (Misto-Sinistra sarda) ha dichiarato una sostanziale condivisione del documento anche alla luce delle intervenute modifiche a seguito del confronto con l’Anci e il Cal. L’esponente della maggioranza ha invitato il centrosinistra a diffidare dei “cattivi consigli da parte di chi vuole mantenere lo status quo insieme con inutili primariati e sistemi gestionali orientati a favore dei  privati o dei monopoli”. In conclusione del suo intervento, Anedda ha quindi denunciato “lo sfruttamento dei volontari del 118” e evidenziato la troppa vicinanza con la campagna elettorale delle regionali ed ha affermato: «La riforma della rete ospedaliera sarà una buona riforma se scontenterà i potentati della sanità».

Marco Tedde (Fi) ha ribadito le critiche al documento («emergono con più chiarezza errori e contraddizioni che più volte abbiamo denunciato») ed ha lamentato una eccessiva discrezionalità da parte dell’esecutivo a vantaggio dei cosiddetti “territori amici”. L’esponente della minoranza ha ricordato la non obbligatoria applicazione in Sardegna delle direttive contenute nel famigerato DM 70 ed ha rimarcato i danni che ne deriverebbero dalla trasposizione nell’Isola, soprattutto in danno di quei territori maggiormente penalizzati dalle carenze infrastrutturali e dai collegamenti: «Alla Sardegna – ha affermato Tedde – serve un piano di riordino cucito sui bisogni dei sardi e sulle necessità della nostra Regione». Il consigliere ha quindi contestato la decisione di premiare i territori senza il requisito dei 150mila abitanti “mentre Alghero e Ozieri, che vantano quel requisito, non vedono riconosciuto il Dea di primo livello”.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni ha ribadito le aspre critiche al documento ed ha polemizzato,s eppur indirettamente con il consigliere della sinistra sarda, Anedda (»non comprendo come, chi si dice veterocomunista, possa affermare che bisogna fare economia chiudendo i servizi della sanità»). «Serve fortificare le strutture nei territori – ha incalzato il consigliere della minoranza – soprattutto nelle aree più deboli o penalizzate dallo spopolamento come l’Ogliastra e La Maddalena». Attilio Dedoni ha concluso accusando il Pd di bloccare la nomina del direttore dell’Areus e invitando il presidente della commissione Sanità, Mondo Perra, a non mostrarsi succube nelle decisioni che gli sono proprie.

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp, Daniele Cocco, ha svolto il suo intervento incentrato sul “no” al ricorso alle agenzie interinali per il reclutamento del personale in Sanità: «Siamo contrari a questi metodi soprattutto perché non si attinge dalle graduatorie tutt’ora valide».

Gianluigi Rubiu (Udc) ha parlato di riforma calata dall’alto “che non tiene conto delle peculiarità territoriali e delle caratteristiche patologie della Sardegna, come il diabete e la Sla”. «La riforma – ha insistito il capogruppo dei centristi – non tiene conto di queste esigenze e non considera le proteste di amministratori e cittadini». «La Sardegna non è pronta per questa riforma – ha concluso Rubiu – e gli emendamenti presentati dimostrano quanto non sia calata nella realtà sarda».

Per la Giunta ha replicato l’assessore Luigi Arru, che ha esordito in replica ad alcuni interventi con un detto nuorese: “Pista s’abba pista, abba fit e abba s’istat (pesta pure l’acqua: acqua era e acqua resta trad.)”. Smettiamola, dunque,  di creare terrore e diamo informazioni corrette ai cittadini. Nessuno toccherà la Neurochirurgia di Nuoro o la Chirurgia vascolare, ad esempio. I numeri sono molto chiari e mai una volta abbiamo ragionato in termini economici, nemmeno quando ci siamo resi conto che ci sono ospedali che producono 3 milioni di euro in Drg mentre noi gliene trasferiamo 14”.

Per dichiarazione di voto sul capitolo 5 l’on. Annamaria Busia (Campo progressista Sardegna) ha detto: “Ancora più convintamente dico che le questioni poste all’Aula non riguardano i numeri ma l’impostazione generale di questa riorganizzazione, che non garantisce il diritto alla salute a tutti i cittadini. Dobbiamo anche raccontare in questa sede le vicende personali ai pronto soccorso? Racconterò anche la mia se ci sarà il tempo”.

Il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis,  ha annunciato il voto favorevole all’emendamento soppressivo: “Non è negoziabile al banco degli emendamenti del centrosinistra il diritto alla salute di tutti i cittadini sardi. Di Seui e Isili e non solo di chi abita a Cagliari e a Sassari. Per questo vi chiediamo di fermarvi, ancora una volta lo chiediamo e con noi ci sono ampi settori della maggioranza”.

Per il Pd ha parlato il capogruppo Pietro Cocco: “Non far nulla non è la soluzione. Noi stiamo facendo il possibile ed è evidente che si stanno toccando interessi ma siamo consapevoli che la rete sanitaria ospedaliera vada riorganizzata”.

L’emendamento 8 (Pittalis e più) è stato respinto.

A seguire gli interventi sull’emendamento 410. Per il consigliere Usula (Rossomori) “il Dm 70 dovrebbe essere interpretato nella sua complessità  e non in modo riduttivo. Perfino i dati del ministero vengono considerati in difetto con riguardo alle strutture sanitarie dei piccoli territori. E non parlo solo di Austis e Teti: avete idea di quanto tempo si impiega ad agosto ad arrivare da Cala Gonone a Cagliari o a Sassari, dove ci saranno i Dea di secondo livello in h.24?”.

L’on. Edoardo Tocco ha riferito all’Aula: “Poco fa una persona ha chiamato il Cup per chiedere una visita diabetologica e l’hanno fissata al 2019. Mi pare sufficientemente emblematico. Dov’è il vostro occhio di riguardo per la sala operatoria dell’ospedale di Isili, ancora da finire, o per il presidio di Muravera?”.

Sempre per Forza Italia ha preso la parola l’on. Marco Tedde, che ha detto: “Voto favorevole per questo emendamento”. Dello stesso parere anche l’on. Alessandra Zedda: “La riforma con voi parte e con voi finisce. Non è la nostra riforma e possiamo solo farvi vedere gli errori che state commettendo, soprattutto non coinvolgendo i sindaci e i medici. Avete fatto questa riforma voi e i vostri manager: è la verità e si vede”.

Per l’on. Annamaria Busia “non è la soppressione di un capitolo a migliorare la situazione. Voto contrario all’emendamento”. Favorevole, invece, l’on. Gianluigi Rubiu (Udc), che ha detto: “Avete tenuto conto di numeri freddi nella vostra divisione di ospedali in Sardegna. E non avete tenuto conto della realtà dell’Isola, al di là dei numeri d’inverno e sotto la stagione turistica. Noi possiamo sforare le prescrizioni del DM 70: lo avete capito? Volete distruggere la sanità sarda, ora è chiaro”.

Per l’on. Attilio Dedoni (Riformatori) “nessuno se la può cavare nel dire che la colpa di tutto è di Ugo Cappellacci. Voi non avete fatto altro che prendere un sistema e peggiorarlo, passando soprattutto per quel che hanno fatto i governi di centrosinistra”.

“Sono andato nei territori a incontrare i sindaci”, ha detto l’on. Giuseppe Fasolino (Forza Italia) “spesso con l’on. Edoardo Tocco, fuori dai particolarismi dei bacini elettorali. Per questo ringrazio il collega, perché insieme a lui ho ascoltato e capito che cosa i sardi chiedono alla sanità. Il capogruppo del Pd non deve parlare di interessi, come ha appena fatto, perché sono i sindaci che si stanno muovendo e il loro unico interesse è l’interesse della comunità che guida. Francamente non è possibile non avere un presidio di primo livello nel nord est della Sardegna”.

Per il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis: “Questo è il vostro cavallo di Troia e determinerà la vostra rovina. La rovina di tutto il centrosinistra. Il problema è che questa riorganizzazione rovina tutta la Sardegna, con un gesto dall’alto che è del tutto privo di consensi”.

Il leader del Psd’Az, Cristian Solinas, ha chiesto “una riflessione in più alla giunta e alla maggioranza. Si prenda atto che non si può governare a dispetto dei sardi, c’è quantomeno bisogno di modificarla e approfondirla per farla comprendere meglio ai destinatari. La Sardegna merita una vera riforma del sistema sanitario nel suo complesso: visto che ce la paghiamo tutta con i soldi dei sardi, dobbiamo avere anche il diritto di governarcela come ci sembra più giusto”.     

Respinto anche l’emendamento 410 (Oppi e più).

Sull’emendamento 411 l’on. Edoardo Tocco (FI) ha detto all’assessore Luigi Arru: “Siete arrivati troppo avanti e ora non riuscite più a fermarvi. Ma una presa di coscienza in questo momento farebbe bene: la riforma è partita in modo disorganico. Una settimana di riflessione non farebbe danno a nessuno”.

A seguire l’on. Marco Tedde (FI) ha annunciato il voto a favore.

Respinti gli emendamenti 411, 412, 413, 414, 415, 416, 417, 418, 420, 421, 422, 423, 409, 419, 675, 281.

L’on. Christian Usula (Rossomori) ha letto l’emendamento 605 e ha sollecitato alla Giunta “il diritto per la Sardegna di avere due hub non distanti 220 chilometri l’uno dall’altro. Per questo chiedo il voto elettronico”.

Il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha proposto un emendamento orale con l’indicazione di quattro e non tre aree nel testo dell’emendamento 605.

L’on. Gianluigi Rubiu (Udc) ha annunciato il voto favorevole all’emendamento 605: “Così si colmerà un grande errore”. A seguire l’on. Annamaria Busia (Cps), che ha detto: “Sono favorevole al contenuto ma ritengo di dovermi astenere. Comunque, tre aree non cambieranno il senso di quanto ho affermato”.

Forza Italia con il capogruppo Pittalis ha annunciato il voto a favore: “Non è un problema solo dei nuoresi. Quella del collega Emilio Usula è una mediazione di equilibrio ma facciamo un appello a tutti i consiglieri di buona volontà, soprattutto a quelli che si riempiono la bocca di spopolamento. Caro collega Solinas, le provocazioni non servono: state penalizzando la Sardegna più debole”.

Per l’on. Daniele Cocco (Mdp) “è chiaro lo spirito dell’emendamento Usula. L’assessore dovrebbe farsi carico dell’ambito territoriale sanitario di Nuoro e di tutte le strutture periferiche che sembrano sfumare negli atti aziendale. Noi vigileremo su questo”.

L’on. Augusto Cherchi (Pds) ha aggiunto: “Da parte nostra contano i servizi, solo quelli. Non farò mai battaglie su etichette da appendere all’ingresso degli ospedali: abbiamo la garanzia che i servizi di Nuoro saranno mantenuti e pure potenziati”.

L’emendamento 605 è stato respinto.

L’Aula ha affrontato poi l’emendamento 282 (Tedde), al quale la maggioranza ha presentato con l’on. Ruggeri un emendamento sostitutivo totale 866.

L’on. Marco Tedde ha illustrato l‘emendamento 282, riferendosi ad Alghero: “Non riusciamo a capire per quale motivo nel nord ovest della Sardegna, dove si superano i 150 mila abitanti,  ci siano i parametri per un ospedale di primo livello ma non se ne vede traccia. E’ un atto che serve soltanto per riequilibrare il sistema rispetto ad alcuni presidi del sud della Sardegna o si tratta di una vista?”.

Per l’on. Edoardo Tocco (FI) “è chiaro che il primo livello possa non essere assegnato anche se ci sono i presupposti. Per questo chiedo che dal primo gennaio 2018 Alghero abbia riconosciuto il primo livello”.

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha rifiutato la logica degli interventi campanilistici osservando però che «si stanno dicendo inesattezze, poiché il Dm 70 richiede la presenza di tutte le specialità per cui, se fosse primo livello, l’ospedale di Alghero dovrebbe avere la rianimazione, ma non è possibile in questa fase come confermato da pareri legali». Di fronte a tale situazione, ha aggiunto Demontis, «abbiamo chiesto ed ottenuto l’inserimento specialità che ad oggi non ci sono mentre nel 2018 sarà istituita anche la rianimazione determinando la riclassificazione della struttura come primo livello».

Il consigliere Antonello Peru (Forza Italia) ha ricordato che «l’assessore Arru ha detto una grande verità sottolineando che, nella riforma della sanità sarda, non si sta applicando il Dm 70». Ma, ha precisato, «proprio per questo chiediamo il primo livello per Alghero-Ozieri, realtà con grandi peculiarità ed una storia di prim’ordine, e ci preoccupa l’arroccamento della maggioranza sull’accentramento attorno a due grandi poli come abbiamo dimostrato sostenendo l’emendamento del collega Usula per Nuoro; purtroppo assistiamo a comportamenti che, al di là delle parole, privilegiano l’economia sull’assistenza, anche per questo è il momento che si facciano sentire i consiglieri del Nord Sardegna».

Il consigliere Pier Mario Manca (Pds), annunciando la firma del gruppo del Pds all’emendamento, ha rivendicato alla sua forza politica il merito di aver condotto da tempo «una grossa battaglia per le zone interne, per questo sosteniamo l’emendamento del collega Luigi Ruggeri che interviene su situazioni che vanno sanate, attenderemo perciò il 2018 con la garanzie che per il prossimo gli stabilimenti di Alghero-Ozieri diventeranno di primo livello».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha posto due condizioni per l’adesione del suo gruppo all’emendamento: «eliminare la formula di rinvio al 2018 per Alghero-Ozieri ed inoltre respingere la logica di figli e figliastri che ha portato alla considerazione dell’Ogliastra e di Lanusei come figli di un Dio minore, mentre le due strutture dovrebbero esser equiparate, al contrario della formula attuale che non risolve niente di concreto in termini di perequazione fra territori».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha parlato di emendamenti per certi versi molto simili che individuano cinque presidi di primo livello «con alcuni elementi di ambiguità soprattutto per quanto riguarda il Sulcis ma, al di là di questo aspetto, non ha senso pensare al 2018 per il Nord Ovest e di conseguenza, senza questo passaggio potremmo votarlo tutti per sancire la volontà comune di rappresentare tutti i territori».

Il capogruppo di Art.1-Mdp Daniele Cocco ha ribadito la sua richiesta all’assessore Arru di precise garanzie sulla costituzione delle due strutture come unico presidio senza classificazioni singole, «soprattutto per la presenza di eccellenze come la radiologia extra vascolare macchinario fondamentale per le prestazioni cui si rivolge un larghissimo bacino di utenza».

Il consigliere Luigi Ruggeri (Pd) ha invitato il Consiglio a «non cedere alla tentazione di pensare che con una definizione si possa modificare lo stato delle cose, nel merito c’è impegno del Consiglio condiviso dalla Giunta che riforma le determinazioni precedenti». Le comunità locali, ha ricordato, «hanno proposto una serie di specializzazioni per l’area di Alghero-Ozieri e l’indicazione è stata accolta con riferimento al complesso dei due stabilimenti, ferma restano la necessità della rianimazione da cui non si può prescindere, ma è un percorso che ha bisogno di un certo lasso di tempo e di passaggi amministrativi, per cui se lo scrivessimo adesso non avrebbe significato».

Il consigliere Franco Sabatini (Pd) ha criticato l’emendamento perché a suo avviso «contiene alcune frasi che lasciano perplessi come la valorizzazione dei flussi turistici che però non esistono solo ad Alghero, ed inoltre poi si pone l’esigenza di una unità di rianimazione ad Alghero e non a Lanusei che pure ha una struttura attiva». C’è insomma, ha concluso, «una allocazione disorganica di funzioni nei territori a danno di una area della Sardegna».

Dopo quest’ultimo intervento il presidente Gianfranco Ganau ha messo ai voti l’emendamento n. 866, che il Consiglio ha approvato con 26 voti favorevoli e 16 contrari.

Successivamente è stato posto in votazione il testo del quinto capitolo (Rimodulazione dei presidi ospedalieri rispetto ai territori di riferimento).

Per dichiarazione di voto, il consigliere Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha segnalato la evidente difformità atteggiamento dei consiglieri di maggioranza, «che prima accettano garanzie verbali dell’assessore senza fermarsi sulle etichette dei vari presidi ospedalieri salvo poi fare una battaglia per il primo livello su Alghero-Ozieri».Io, ha concluso, «sono favorevole ad un riconoscimento formale e normativo ma anche per Lanusei e per il secondo livello di Nuoro, sono i costi il vero freno».

Il consigliere Francesco Agus (Misto-Campo progressista) ha dichiarato che «il riordino della rete ospedaliera è parte di una riforma più complessa che comprende la rete territoriale e l’emergenza urgenza e, sotto questo profilo, le proteste dei Sindaci (comprese quelle di oggi) meritano rispetto perché effettivamente su alcune cose non ci sono stati passa avanti ma solo emendamenti territorio per territorio». Un po’ come accadde l’anno scorso, ha ricordato, «quando si doveva decidere quale azienda sanitaria doveva incorporare le altre: allora si risolse tutto con un voto segreto ed oggi stiamo ricadendo nello stesso errore, noi voteremo contro».

La consigliera Annamaria Busia (Misto-Cd) ha ribadito che le perplessità iniziali sul testo restano tutte, «anzi sono aumentate con l’approvazione dell’ultimo emendamento come ha detto il collega Sabatini con argomentazioni molto convincenti; poi, in generale, è vero che le date contano poco, tanto è vero che il servizio di emergenza-urgenza non è ancora partito, voterò contro».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha parlato di «una seduta bizzarra per la sottrazione con destrezza del ruolo di opposizione, portata avanti da consiglieri che interpretano ruoli di lotta ma poi partecipano a tutte le azioni di governo, entrando ed uscendo dalla maggioranza». Noi voteremo no al quinto capitolo, ha concluso, «perché è un obbrobrio sotto il profilo tecnico e giuridico ed anche in rapporto al Dm 70 che viene usato come un elastico solo quando serve, mentre in realtà ci sono territori con meno di 150.000 abitanti hanno avuto il primo livello subito a differenza di Alghero, tanto poi per la maggioranza le date servono per non rispettarle».

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione il capitolo quinto che il Consiglio ha approvato con 27 voti favorevoli e 23 contrari.

Successivamente si è sviluppato un dibattito sull’emendamento n. 1 (Cossa e più) riguardante il riconoscimento dell’ospedale Paolo Merlo di La Maddalena come struttura di base.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha accusato la maggioranza di essere sorda a qualunque richiesta dei territori, «soprattutto dei più lontani con comitive di turisti che appaiono e scompaiono; io invece spezzo una lancia per La Maddalena che merita ogni riconoscimento per l’insularità di cui da sempre parliamo a proposito della nostra Regione».

Il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino ha parlato di un emendamento fondamentale, «senza demagogia ma con un ragionamento di coscienza che vale anche per quei consiglieri impegnati nella salvezza del punto nascita di La Maddalena; a questi colleghi dico che non si può salvare senza la classificazione dell’ospedale di base con i servizi annessi».

Sempre per Forza Italia, Edorardo Tocco ha definito il capitolo «quasi una sfida ai territori ed alle comunità che chiedono servizi e sicurezza, mentre se si hanno davvero a cuore questi principi l’emendamento va approvato come quelli a sostegno di Sorgono e Muravera».

Per il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu «La Maddalena rappresenta il simbolo dello sfascio della riforma, di una isola nell’isola che si vede privata di un servizio, specchio di una Sardegna piena di servizi di serie A e di serie B che spingerà i sardi ad emigrare per veder riconosciuto il loro diritto alla salute».

Messo al voto l’emendamento Cossa è stato respinto con 28 voti contrari e 19 favorevoli.

Subito dopo il Consiglio ha iniziato l’esame del Sesto capitolo (Volumi e qualità dell’assistenza)

Il presidente della commissione Sanità Raimondo Perra ha fornito il parere sugli emendamenti presentati; la Giunta ha espresso parere conforme.

Preso atto del parere di Commissione e Giunta, il presidente Ganau ha  aperto la discussione sul capitolo 6. Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, in aperta polemica con il Presidente della Commissione Sanità Raimondo Perra, ha annunciato la decisione di far propri tutti gli emendamenti per i quali è stato annunciato il ritiro: «Lei non è l’arcangelo Gabriele – ha detto Pietro Pittalis rivolto al presidente Perra – non  può impedire a nessuno di far proprio un emendamento. Lei si deve limitare a dare parere positivo o negativo senza annunciare il ritiro degli emendamenti. Vogliamo capire qual è il parere della commissione sugli emendamenti ritirati».

A Pittalis ha replicato il presidente Ganau: «In commissione è stato annunciato il ritiro degli emendamenti. Se sono ritirati non si dà il parere. Su questi la commissione non si è espressa».

Stefano Tunis (Forza Italia) ha insistito sulla necessità di un chiarimento: «Vogliamo sapere se la presidenza metterà in discussione gli emendamenti per i quali è stato annunciato il ritiro, è necessario per capire come dobbiamo comportarci».

Il presidente della Commissione Raimondo Perra ha ribadito di aver rispettato, con il supporto degli uffici, la volontà della Commissione.

Il presidente Ganau ha allora chiarito: «Gli emendamenti sono presentati in aula. Spetta al presentatore dire se li ritira o se li conferma, salva la possibilità di ciascun consigliere di farli propri».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha lamentato l’irritualità del parere sugli emendamenti: «Il procedimento corretto è l’espressione del parere da parte del presidente della Commissione. Nessuno ha annunciato il ritiro degli emendamenti. Bastava che il presidente si limitasse a dare parere positivo o negativo o invitare al ritiro».

Ganau ha quindi chiuso la polemica: «Penso di interpretare la volontà della Commissione per intendere che su quegli emendamenti ci sia un invito al ritiro, dopodiché l’aula deciderà».

Ha quindi preso la parola la consigliera Daniela Forma (Pd) che è entrata nel merito del capitolo 6 esprimendo gradimento per l’impostazione data dalla Giunta e dalla commissione. Forma ha però invitato l’Aula a riflettere su alcuni aspetti oggetto di due diversi emendamenti da lei presentati: il primo mira a trasformare il centro di riabilitazione dell’ospedale Zonchello di Nuoro in centro di riferimento regionale: «Nell’ospedale sono state realizzate strutture e adeguati impianti che garantiscono una riabilitazione intensiva neurologica, cardiologica e ortopedica. Per trasformarlo in  centro di riferimento regionale servirebbero pochi arredi e l’adeguamento della dotazione organica». Il secondo emendamento punta invece alla costituzione di Comitati consultivi misti come strumento per facilitare uno degli obiettivi della riforma: l’umanizzazione dei servizi sanitari basata su centralità del paziente.

Al termine dell’intervento dell’on. Daniela Forma, il presidente Gianfranco Ganau ha chiuso la seduta e aggiornato i lavori a domani alle ore 16.00. In mattinata, alle 11.00, si riunirà invece la commissione Sanità.

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Aura Lolita Chavez Ixcaquic, l’opposizione democratica in Venezuela ed il giornalista svedese-eritreo Dawit Isaak sono i finalisti dell’edizione di quest’anno del premio Sacharov, a seguito della votazione delle commissioni Affari Esteri e Sviluppo il 10 ottobre.

I finalisti del premio Sacharov per la libertà di pensiero 2017 sono:

  • Aura Lolita Chavez Ixcaquic, un’attivista per i diritti umani in Guatemala. Fa parte del Consiglio delle popolazioni Ki’che (CPK), un’organizzazione che si batte per la salvaguardia delle risorse naturali e dei diritti umani contro l’espansione delle industrie minerarie, del legno, idroelettriche e agricole nel territorio. Lei e la sua associazione sono state oggetto di minacce.
  • L’opposizione democratica in Venezuela: l’Assemblea nazionale (Julio Borges) e tutti i prigionieri politici nella lista del Foro Penal Venezolano, rappresentati da Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Lorent Saleh, Alfredo Ramos e Andrea González. La situazione in Venezuela è andata seriamente peggiorando sia per la democrazia che per i diritti umani e l’economia, in un clima di crescente instabilità politica e sociale. I prigionieri politici e l’opposizione democratica venezuelani erano già stati inseriti nella rosa dei finalisti nel 2015.
  • Dawit Isaak, giornalista, drammaturgo e scrittore svedese-eritreo: nel 2001 è stato arrestato dalle autorità eritree durante una repressione politica e si trova in carcere da allora. Non è mai più stato visto dal 2005. Dawit Isaak era già stato finalista del premio Sacharov nel 2009.

Anche Asia Bibi, Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag e Pierre Claver Mbonimpa erano tra i candidati al premio di quest’anno.

Il 26 ottobre la Conferenza dei Presidenti, formata dal Presidente del Parlamento europeo e dai leader dei gruppi politici, selezionerà il vincitore tra i tre finalisti. Il premio, che consiste in un attestato e in un premio in denaro di 50 000 euro, sarà consegnato durante una cerimonia di premiazione al Parlamento europeo a Strasburgo il prossimo 13 dicembre.

Il premio Sacharov per la libertà di pensiero, intitolato allo scienziato sovietico e dissidente politico Andrej Sacharov, viene assegnato ogni anno dal Parlamento Europeo. Il premio è stato istituito nel 1988 per onorare persone e associazioni che si sono distinte nella difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. L’anno scorso il premio è stato assegnato a Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar.

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Nuova Giunta 4 luglio 2017

La Giunta ha inoltre preso atto del Rapporto di Gestione 2016 illustrato dall’assessore Spanu. Il documento, redatto dall’Ufficio interno di gestione, è finalizzato, soprattutto, a fornire informazioni sull’attività complessivamente svolta dalle strutture dell’Amministrazione regionale in relazione al processo di programmazione e al grado di raggiungimento degli obiettivi.
Su proposta di delibera dell’assessore della Cultura, Giuseppe Dessena, sono stati riprogrammati 10,7 milioni del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) destinati al potenziamento delle strutture residenziali per studenti universitari, che saranno utilizzati per interventi di valorizzazione dei beni culturali, campagne di scavi e restauri (4 milioni), impiantistica sportiva (3 milioni), interventi per favorire la qualificazione e l’innovazione dell’offerta formativa degli Istituti Tecnici superiori (1,2 milioni), e infine l’accesso per le scuole sarde ai servizi digitali (2,5 milioni). La Giunta ha inoltre concordato di erogare 16,3 milioni di euro per i musei di ente locale e le aree archeologiche e monumentali. Le risorse serviranno per coprire i costi di gestione di 136 siti, attraverso 70 progetti che danno occupazione a circa 467 operatori.