28 November, 2024
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La Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna e la Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche – Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni Dottorato di ricerca in Storia Beni Culturali e Studi Internazionali- dell’Università degli Studi di Cagliari, hanno organizzato un ciclo di attività sui 70 anni di Autonomia speciale della Sardegna.

Giovedì 12 ottobre 2017, dalle ore 16.00 alle 20.00, l’Aula Baffi della Facoltà di Scienze Economiche Giuridiche e Politiche, in viale Sant’Ignazio 74, ospiterà una tavola rotonda di apertura sull’“Evoluzione e prospettive delle istituzioni formative e culturali nella Sardegna autonomistica”.

Dopo i saluti di Stefano Usai, presidente della Facoltà di Scienze Giuridiche Economiche e Politiche, interverrà Cecilia Novelli, direttrice del Dipartimento Scienze Sociali e delle Istituzioni.

I lavori saranno presieduti da Mariarosa Cardia, professoressa di Storia delle Istituzioni Politiche dell’Università di Cagliari e coordinati da Francesco Birocchi, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna.

Parteciperanno: Maria Del Zompo, magnifico rettore dell’Università degli Studi di Cagliari; Giuseppe Dessena, assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Spettacolo e Sport; Francesco Feliziani, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna; Filippo Maria Gambari, segretario regionale del MiBACT; Paola Mura, direttrice dei Musei Civici di Cagliari; e, infine, Maurizio Virdis, professore di Lingua sarda e Linguistica sarda dell’Università di Cagliari.

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La III e la IV commissione consiliare permanente del comune di Carbonia, in seduta congiunta, hanno deciso di organizzare un incontro pubblico per portare a conoscenza di cittadini, associazioni e operatori commerciali, tutte le novità previste dalla Legge n. 166 del 19 agosto 2016, che prevede specifiche disposizioni sulla limitazione degli sprechi e sulla donazione e distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale.

L’incontro si svolgerà nella sala polifunzionale del comune di Carbonia venerdì 13 ottobre, con inizio alle ore 10.30. Saranno presenti Mauro Manca, assessore delle Attività produttive, e Loredana La Barbera, assessore dei Servizi sociali.

Ma cosa si intende per “spreco alimentare”? L’insieme dei prodotti scartati dalle catene agroalimentari per ragioni commerciali o estetiche, o perché ormai prossimi alla data di scadenza. Spesso si tratta di prodotti ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti.

L’appuntamento di venerdì 13 ottobre sarà l’occasione per focalizzare l’attenzione sulle modalità attraverso cui è possibile limitare gli sprechi, recuperando e donando prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale. Una misura che potrebbe essere molto importante in una città come Carbonia, caratterizzata da alti indici di povertà e da un numero elevato di persone indigenti.

Sono peraltro previsti sgravi fiscali e tributari per tutte le aziende che osserveranno questa legge. A tal proposito, all’incontro sono invitati a partecipare i dottori commercialisti del territorio, la cui presenza può essere utile per illustrare le procedure da seguire ai fini dell’ottenimento degli sgravi.

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Il traguardo del milione di euro di incassi derivanti dalla bigliettazione e dalle autorizzazioni è stato superato per la prima volta negli uffici dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena: un dato rilevante utile per capire i risultati di una stagione record per quello che riguarda il profilo economico degli incassi ma  che da solo non basta a spiegare il segno positivo posto innanzi ai principali rilevatori delle attività dell’Ente Parco. Oltre diecimila le autorizzazioni rilasciate, 39 le assunzioni di operatori stagionali impegnati a terra e a mare, 23 cale protette con il posizionamento di cavi tarozzati, 6 campi boa allestiti per l’ormeggio con il posizionamento di oltre 60 boe in tutte le isole dell’Arcipelago; questi i numeri principali dell’attività estiva promossa dall’Ente di via Giulio Cesare orientata innanzitutto alla tutela dell’immenso patrimonio ambientale dell’Arcipelago. Il programma definito dall’Ente prima della stagione estiva è stato sostanzialmente rispettato, determinando significativi risultati in termini di prestazioni ed efficienza nei risultati raggiunti.

Importanti i dati relativi alle assunzioni stagionali: undici addetti alla riscossione e undici conducenti nautici contrattualizzati per quattro mesi, 9 guide ambientali impegnate per tre mesi e distribuite nelle principali spiagge dell’Arcipelago altri due educatori ambientali destinati ai musei del CEA – Centro di educazione ambientale del Parco a Stagnali sull’Isola di Caprera. Cinque  falegnami e un operaio impegnati per nove mesi a restituire agibilità alla sentieristica di Caprera e alla manutenzione delle strutture allestite a tutela dell’erosione costiera sulle principali spiagge del Parco. Relativamente alla sentieristica, gli uffici lavorano alla programmazione di nuovi servizi per la prossima stagione: tra tutti la realizzazione della cartellonistica 3D da posizionare all’ingresso di ciascun sentiero.

I numeri relativi agli incassi derivanti dalla bigliettazione e alle assunzioni non esauriscono le attività del Parco nel corso della stagione: dei quindicimila  posacenere da spiaggia realizzati in materiale riciclato, ne sono stati distribuiti undicimila in due mesi. Tredicimila le cartine tematiche in italiano, suddivise tra spiagge, sentieri, zonizzazione, flora e fauna. Novemilatrecento quelle in lingua francese e settemilacinquecento in inglese. Una distribuzione capillare, diversificata sulla base delle specifiche richieste e indicazioni fornite dai diversi operatori, avvenuta sin dall’inizio della stagione quando tutti i bed and breakfast e gli alberghi di La Maddalena hanno ricevuto una mail dal Parco per compilare la richiesta di materiale informativo.

Attenzione specifica è stata rivolta al tema dei “diversamente abili”: da un lato sostenendo le iniziative promosse da realtà locali come l’associazione “Acque libere”, dall’altro intervenendo in maniera operativa per rispondere ai bisogni di un’utenza con caratteristiche specifiche che devono essere soddisfatte. Il posizionamento delle due passerelle di accesso a mare sulle spiagge di Cala Conchiglia e Punta Tegge ha rappresentato un elemento qualificante dell’attività del Parco durante la stagione estiva. A queste iniziative si aggiungono le giornate di pulizia e di educazione ambientale “Green Days 2017” promosse in stretta collaborazione e coordinamento con tutte le principali istituzioni del territorio: Amministrazione comunale, Capitaneria di porto, Scuola Sottufficiali MM Movm Domenico Bastianini. L’iniziativa, nata nel mese di maggio vedrà un nuovo appuntamento fissato per i prossimi 13-14 Ottobre con altri due giorni di pulizia che coinvolgerà volontari.

«Si chiude una stagione positiva per l’Ente Parco: sono i numeri a confermare un potenziale enorme dell’Ente sia in chiave di rilancio economico a favore della comunità sia in chiave di tutela del patrimonio ambientale dell’Arcipelago – spiega il commissario straordinario dell’Ente Parco Leonardo Deri – Ad inizio stagione abbiamo fissato alcuni obiettivi cardine che grazie all’impegno di tutto il personale sono stati ampiamente raggiunti. Abbiamo superato difficoltà e ritardi lavorando in collaborazione e coordinamento con tutte le istituzioni rappresentative del territorio. Probabilmente c’è ancora tanto da fare ma il Parco rappresenta una risorsa importante per l’Arcipelago.»

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In occasione del 25° Congresso Europeo di Gastroenterologia (UEGW, United European Gastroenterology Week), che si terrà a Barcellona dal 28 ottobre al 1 novembre 2017, il dott. Mauro Liggi, specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva c/o la struttura Semplice di Endoscopia digestiva dell’Ospedale Sirai di Carbonia, presenterà i dati relativi alla casistica su un’innovativa tecnica di resezione dei polipi del colon, che possono essere asportati con sicurezza ed efficacia in un lume riempito d’acqua invece di essere disteso con gas come da prassi.

«Nei servizi di Endoscopia Digestiva della nostra ASSL (Sirai e CTO) – spiega Mauro Liggi – tale metodica ha via via soppiantato la tecnica classica nell’asportazione di lesioni polipoidi e non polipoidi di qualsiasi dimensione localizzate nel retto e nel colon.»

«Il nostro abstract dal titolo “Underwater endoscopic colorectal polyp resection is a safer and more effective technique than gas insufflation polypectomy for everyday clinical pratice” è stato selezionato tra i migliori 200 abstract presentati quest’anno all’UEGW (Abstracts on fire) – aggiunge Mauro Liggi -, e verrà discusso come presentazione orale nella sezione “Advances in endoscopic resection of early colorectal neoplasia” moderata da due autentiche autorità nel campo della resezione di polipi del colon-retto a livello mondiale: il dott. Michael Bourke (Sydney, Australia) e il dott. Mathieu Pioche (Lione, Francia).»

«Nonostante sia la mia terza partecipazione come relatore all’UEGW – conclude Mauro Liggi – è una grande soddisfazione essere portavoce di un gruppo di lavoro che, coordinato dal dott. Sergio Cadoni, è all’avanguardia nella colonscopia con acqua in tutte le sue applicazioni, vanta numerose pubblicazioni su riviste internazionali e partecipazioni a prestigiosi congressi nazionali (FISMAD) ed internazionali (DDW, UEGW).»

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Il consigliere regionale del Partito democratico Piero Comandini è il primo firmatario di un’interpellanza che denuncia l’ennesimo scippo ai danni della Sardegna, il consorzio grano sentore Cappelli e gli agricoltori del comparto cerealico sardo che da circa trent’anni lavorano per recuperare la coltivazione di questa speciale “cultivar di grano duro” e divulgarne la coltivazione sul territorio nazionale.

«Ora la decisione del ministero dell’agricoltura arriva come uno schiaffo, la Sardegna non avrà più l’esclusività del marchio perchè, per il tramite di una società privata, il grano verrà coltivato anche in Emilia Romagna e così anni di lavoro e sacrifici da parte del consorzio e degli agricoltori vanno in fummo – attacca Piero Comandini -. Lo spirito del Consorzio sardo Grano Cappelli, che è il presidio regionale di salvaguardia di questa pregiata, e ormai rara, cultivar di grano duro, particolarmente adatta alla coltivazione biologica, è stato in questi anni quello di chiamare a raccolta e censire i coltivatori e , e unire le eccellenze virtuose per creare filiere ad alta qualità certificata; per promuovere il rispetto dell’ambiente e della biodiversità e salvaguardare salute e benessere del consumatore.Il loro lavoro ha contribuito a creare, oltre un’eccellenza sarda a livello europeo, un significativo sviluppo economico del settore.»

«Dobbiamo intervenire uniti al fianco dell’assessore dell’agricoltura Pierluigi Caria – conclude Piero Comandini – affinché, con  fermezza e decisione,  la voce dei sardi arrivi al ministro Maurizio Martina così da revocare la concessione della coltivazione del grano senatore Cappelli fuori dalla Sardegna.»

   

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La Segreteria della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna è convocata per martedì 10 ottobre, alle ore 16.00, nella sede di San Giovanni Miniera per discutere il seguente ordine del giorno:

1. Attuazione della riforma del Consorzio del Parco geominerario;

2. Attività e/o inattività del Consorzio del Parco e rapporti con il Commissario straordinario;

3. Iniziative da intraprendere per il 20° anniversario del riconoscimento del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna da parte dell’UNESCO avvenuto nell’Assemblea Generale di Parigi il 5 novembre del 1997;

4. Varie ed eventuali.

«In vista dei prossimi impegni che dovranno prevedere la più ampia partecipazione e mobilitazione delle nostre associazioni – spiega il coordinatore della Consulta Giampiero Pinna –, la riunione di Segreteria è aperta a tutti i rappresentanti e iscritti delle associazioni.»

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Il deputato di Unidos Mauro Pili ha presentato ieri una proposta di legge che prevede una norma per l’indizione del referendum per l’autonomia della Sardegna, quando a deciderlo sarà il Consiglio regionale della Sardegna o la richiesta arriverà dai sardi con la sottoscrizione di almeno 100.000 firme.

«Serve uno strumento democratico per far scegliere ai Sardi se continuare ad essere discriminati dallo Stato italiano o meno – sostiene Mauro Pili – uno strumento di tutela e di rispetto del Popolo Sardo. Se lo Stato persiste nelle discriminazioni, se insiste nella violenza nei confronti del patrimonio ambientale della Sardegna, se continua a trattare la Sardegna come una colonia, è giusto che i Sardi abbiano uno strumento per difendersi. Per questa ragione la proposta di legge costituzionale nasce per dare alla Sardegna uno strumento democratico di difesa e di libertà.»

Mauro Pili ha presentato la sua proposta di legge nel corso di una conferenza stampa tenuta a Montecitorio. L’ex presidente della Giunta regionale nelle scorse settimane ha avviato a Barcellona una condivisione di «percorsi anche giudiziari» con le massime autorità catalane incontrando il leader catalano Jordi Cuixart, presidente dell’Omnium Cultural, e legali internazionalisti sardo-catalani.

«Dinanzi ad uno Stato che niente ha fatto per riequilibrare divari e discriminazioni, non resta che perseguire un percorso democratico che consenta ai Sardi di reagire con uno strumento referendario che consenta di scegliere se restare o meno sotto questo regime italiano – ha sottolineato Mauro Pili –. Quello che inizia con questa proposta di legge, reiterata dopo due anni, e calibrata sul diritto internazionale sull’autodeterminazione, è un cammino definito sul piano identitario, economico, culturale e statuale. Per questa ragione questa proposta di legge costituzionale prevede la facoltà del Popolo Sardo di esprimersi con un referendum sull’autodeterminazione-indipendenza.»

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Santulussurgiu

Un percorso di eccellenza per valorizzare il patrimonio botanico e storico di pregio di sette Comuni della Sardegna: è l’obiettivo del progetto “Giardini storici di Sardegna”, che verrà presentato nel corso di un workshop in programma domenica 8 ottobre, a partire dalle ore 10,30, nella sala conferenze della Casa Donna Caterina di Santu Lussurgiu (via Bonaria 16). E, proprio domenica, sarà la firma del Protocollo d’intesa tra la Regione, i Comuni coinvolti (il capofila Santu Lussurgiu, Bolotana, Cagliari, La Maddalena, Laconi, Milis, Sassari) e gli enti gestori a suggellare la nascita formale del “circuito” dei Giardini storici nell’isola, che ha l’obiettivo di rafforzare le reti dei Comuni sulla gestione dei beni paesaggistici, ampliare l’offerta relativa al turismo green e storico-culturale e valorizzare in ambito nazionale e internazionale le risorse ambientali, paesaggistiche e artistiche dei comuni sardi.
Il workshop di avvio del progetto si aprirà con i saluti del sindaco di Santu Lussurgiu, Diego Loi.

Nel corso della mattinata, coordinati dalla giornalista Manuela Arca, gli interventi di Antonino Soddu Pirellas, ricercatore del Comitato Scientifico Giardini Storici di Sardegna, Emanuela Rosa-Clot, direttrice della rivista Gardenia, Carlo Marcetti, docente di Economia del Turismo e Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale della Sardegna. Previsti anche i saluti dei sindaci e dei rappresentanti degli Enti aderenti alla rete dei Giardini Storici. Le conclusioni saranno affidate all’assessora regionale del Turismo Barbara Argiolas. 

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Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione tesa a ridurre il sovraffollamento delle carceri per prevenire la radicalizzazione. 

I deputati temono che il sovraffollamento delle prigioni possa favorire la radicalizzazione e chiedono alle autorità nazionali di optare, se possibile, per pene alternative alla reclusione. 

Nel testo della risoluzione votata stamane, si afferma che gli Stati membri dovrebbero migliorare le condizioni nelle carceri in modo da proteggere la salute e il benessere dei detenuti e del personale, favorire la riabilitazione e ridurre il rischio di radicalizzazione. Per contribuire a prevenire la radicalizzazione, il Parlamento raccomanda inoltre la formazione del personale, un’intelligence carceraria, il dialogo interreligioso e l’assistenza psicologica.

Secondo i deputati, la detenzione e in particolare la carcerazione preventiva dovrebbe essere un’opzione di ultima istanza, da utilizzare solo in casi legalmente giustificati e particolarmente inadatta per alcune persone vulnerabili come i minori, gli anziani, le gestanti e le persone che soffrono di gravi malattie o invalidità mentali e fisiche.

Per i detenuti che non rappresentano un grave pericolo per la società, i deputati raccomandano l’adozione di pene alternative al carcere, come la detenzione domiciliare, i lavori socialmente utili o il braccialetto elettronico.

Il Parlamento sollecita gli Stati membri a stanziare risorse adeguate per la ristrutturazione e l’ammodernamento delle carceri, per differenziare le regole carcerarie in funzione dei detenuti e della loro pericolosità e per fornire ai detenuti un programma bilanciato di attività e di tempo al di fuori della propria cella.

La crescente privatizzazione dei sistemi carcerari può peggiorare le condizioni di detenzione e compromettere il rispetto dei diritti fondamentali. Si richiama inoltre l’attenzione sull’elevato livello di suicidi in carcere, condannando la politica di dispersione penitenziaria applicata da alcuni Stati membri, poiché si tratta di una pena aggiuntiva per le famiglie dei detenuti.

La relazione non legislativa è stata approvata con 474 voti favorevoli, 109 contrari e 34 stensioni.  

La relatrice Joelle Bergeron (EFDD, FR) ha dichiarato: «Nella maggior parte dei Paesi dell’UE, la società civile si è allontanata dalle carceri, la maggior parte delle quali sono vecchie e sovraffollate. E’ giunto il momento di adottare una concezione più umana della vita carceraria, di vietare le carceri troppo grandi, di promuovere alternative all’incarcerazione e di adeguare le istituzioni al profilo dei detenuti. Trattandosi di una competenza nazionale, le istituzioni dell’UE dovrebbero orientare i paesi verso una gestione delle carceri e dei detenuti più coerente con il rispetto dei diritti umani».

Nel 2014, oltre mezzo milione di persone risultava detenuto nelle prigioni UE, cifra comprendente sia le persone condannate a scontare una pena definitiva sia quelle accusate di un crimine e che si trovavano in detenzione cautelare (il 20% del totale, secondo Eurostat).

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La sospensione del calendario venatorio varata dal Tribunale Amministrativo Regionale, che ha bloccato il prelievo di lepri e pernici, con lo stop al debutto della stagione della caccia, è stata un colpo durissimo per le doppiette isolane. Da qui la mozione del capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu: «Sono state calpestate e disattese le istanze rappresentate dai 48mila cacciatori isolani – sottolinea Gianluigi Rubiu – con la cancellazione delle giornate che avrebbero consentito agli appassionati di prelevare un carniere di specie selvatiche, senza alcun danno all’ambiente».

«L’assessorato dell’Ambiente avrebbe dovuto impugnare l’ordinanza al Consiglio di Stato – aggiunge Gianluigi Rubiu – in quanto di fatto è stato disconosciuto e sconfessato il calendario venatorio proposto dall’esecutivo regionale. Si tenga conto inoltre che, oltre al danno, si aggiunge anche la beffa perché i cacciatori sardi avevano già pagato le tasse regionali e governative, ma sono stati ingannati dalla cancellazione delle giornate di caccia. Non solo. Non si è neppure consentito il voto per rivedere la parte del calendario venatorio che limitava nel tempo l’attività del prelievo (con due mezze giornate e la chiusura il giovedì), proprio per tutelare lepri e pernici. La Giunta – conclude Gianluigi Rubiu – riapra il confronto con l’universo dei cacciatori per evitare che siano ancora una volta penalizzati e beffati da queste decisioni senza senso.»