24 November, 2024
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Fino a domenica 15 ottobre, a Carbonia, sarà possibile ammirare la mostra “Metti i bulli ko senza fare a pugni!”, allestita nella saletta del Portico, adiacente al Teatro Centrale.

L’iniziativa, rivolta a ragazzi, genitori e insegnanti, è stata organizzata dall’Associazione dei Testimoni di Geova di Carbonia, con il patrocinio del comune di Carbonia.

La mostra osserva i seguenti orari di apertura, sia nei giorni feriali che in quelli festivi:

la mattina dalle 10.00 alle 13.00, il pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00.

dalle 10 alle 13, il pomeriggio dalle 16 alle 19.

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Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della 1ª Guerra Mondiale, venerdì 29 settembre scorso ha avuto inizio a Sassari, presso l’Aula Magna dell’Università, il ciclo di conferenze “Caporetto, metafora della storia italiana?” organizzato dal Comando Militare Esercito e dal Comitato Sardo per il Centenario della Grande Guerra.

A presentare il ciclo degli eventi il Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale Giovanni Domenico Pintus, che ha illustrato ad una attenta platea di Autorità, associazioni d’Arma, studenti dell’Istituto Superiore “Marconi” di Sassari e pubblico partecipante, la serie di incontri  che si terranno in tutti i capoluoghi di Provincia sardi.

Ciò nell’intento di rivivere quei tragici momenti e non dimenticare coloro che perirono e si sbandarono, nonché quelli che seppero reagire, organizzarsi e combattere, contro un nemico numericamente superiore ed emotivamente più agguerrito, riflettendo sui molteplici aspetti della battaglia di Caporetto divenuta, nel tempo, simbolo e metafora degli insuccessi nazionali.

Dopo il saluto di benvenuto del Magnifico Rettore dell’Università di Sassari, Prof. Massimo Carpinelli, ha preso la parola il professore Guido Pescosolido, professore ordinario di storia moderna presso l’Università “La Sapienza” di Roma, introducendo come tutt’oggi, al di là di ogni controversia, sulle ragioni tecnico-militari della sconfitta, non vi siano nella storiografia dissonanze sul fatto che lo scontro è iniziato alle 2.00 del 24 ottobre e si è concluso il 12 novembre, con il ripiegamento dell’ultima unità italiana oltre il Piave.

Egli ha evidenziato come a cento anni dalla rovinosa ritirata di Caporetto sorgano ancora domande inquietanti sull’influenza che ha avuto tale fatto nella  storia nazionale. In sintesi: Caporetto può essere assunto a metafora  della storia italiana? La risposta del professor Pescosolido è stata no!

Infatti, a suo dire, Caporetto fu la più grande sconfitta militare italiana ma in fondo fu solo una delle battaglie di una guerra lunga e difficile, combattuta dall’Italia in condizioni di partenza, militari e produttive, di netta inferiorità rispetto a tutte le altre nazioni belligeranti.

Altresì non può trascurarsi l’handicap di partenza di dover combattere muovendo dal basso verso l’alto dei rilievi alpini, che non ebbe eguali negli altri fronti di combattimento.

Nessun esercito operò da posizioni di svantaggio altimetrico come quelle affrontate dall’esercito italiano.

Ancora, sul piano produttivo ed economico-finanziario, l’Italia fu costretta a uno sforzo nettamente superiore in proporzione al prodotto interno lordo rispetto alle altre potenze, sicché ciò che fu fatto nella produzione non fu inferiore a ciò che fu fatto nella campi di battaglia..

In definitiva la vittoria finale fu frutto di uno straordinario sforzo bellico, che impegnò risorse pubbliche e private del paese in misura che non ha mai più trovato eguali nella nostra storia.

Quanto a Caporetto, va pure osservato anche in poche settimane quello stesso esercito, rinforzato dai ragazzi del 99, reagì con impeto, per risultare poi vincente a Vittorio Veneto.

Tale vittoria rappresentò l’acme di uno sforzo complessivo protrattosi per oltre tre anni, con una mobilitazione assai superiore a quanto  poi fatto nel secondo conflitto mondiale.

In definitiva ciò fu la risultante di grandissima sinergia ed efficacia tra apparato produttivo, valore dell’Esercito e dedizione alla Patria di tutte le  componenti nazionali.

Caddero a milioni sui campi di  battaglia d’Europa,  con sacrificio individuale che in innumerevoli circostanze assunse toni e intensità di fede religiosa.

La conferenza è quindi proseguita con l’intervento della Professoressa Giuseppina Fois, che ha evidenziato  come nei tragici giorni di Caporetto i fanti della “Sassari” contrastarono le avanguardie nemiche fino al Piave, combattendo con straordinaria coesione morale, disperato orgoglio e granitica compattezza organica. Il battaglione “Musinu” fu l’ultimo dell’intero Esercito a passare il Piave, inquadrato e al passo, quasi irridendo il nemico che incalzava.

Ultimi a ripiegare, i “Sassarini”, furono i primi nella riscossa. Sull’altopiano dei “Sette Comuni“, nel gennaio 1918, la Brigata fu protagonista della battaglia dei “Tre Monti” (Col de Rosso, Col d’Echele e Monte Valbella) che valse la seconda Medaglia d’Oro alle Bandiere dei reggimenti.

Il ciclo di conferenze proseguirà, ora in successione settimanale, presso gli altri capoluoghi di provincia sardi, sicché venerdì 06 ottobre 2017, alle ore 18:00, presso la sala conferenze Hospitalis Sancti Antoni interverranno il professore Gastone Breccia docente presso l’università di Pavia, e il tenente  colonnello Emilio Tirone, dell’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito.

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Dal 6 all’8 ottobre riparte il “Festival Internazionale della Letteratura di viaggio D.H. Lawrence”, giunto alla X edizione. Un viaggio con il Trenino Verde della Sardegna, tra musica, racconti, letture, escursioni, gastronomia.

Un lungo weekend denso di appuntamenti, tra presentazioni di libri, musica, poesia, letture, racconti, escursioni e degustazioni locali. Dal 6 all’8 ottobre il viaggio di tre giorni in Sardegna sulle tracce di David Herbert Lawrence, lo scrittore britannico, poeta, drammaturgo, saggista e autore del libro “Sea and Sardinia” riparte come sempre dal suggestivo centro storico di Mandas, e nel compendio culturale San Francesco e Sant’Antonio, per la decima edizione del “Festival Internazionale della Letteratura di viaggio D. H. Lawrence”. Un itinerario che ripercorre attraverso la  letteratura e l’arte nelle sue varie declinazioni le avanguardie del turismo sostenibile e di utenti colti, curiosi, informati che possono rappresentare la vera ricchezza per il rilancio dei territori altrimenti ai margini dei grandi flussi.

Un programma fitto di appuntamenti dalla mattina alla sera che mette in relazione le diverse arti con le potenzialità del territorio (cibo, ambiente, tradizioni popolari e antropologiche, ricchezza linguistica e artigianale) per raccontare e scoprire una Sardegna inedita ai turisti consapevoli, con quello sguardo appassionato e curioso di Lawrence, viaggiatore moderno, narratore critico ma incantato di un’isola che prima di lui nessuno immaginava come meta di un nascente turismo. Si parte venerdì alle 11.00 con l’incontro degli autori della giornata con le scuole per proseguire con le varie presentazioni dei libri nel corso della serata; sabato alle 10.30 a Monserrato si terrà la conferenza stampa nei locali del Museo delle Ferrovie della Sardegna in occasione della attribuzione del Premio Lawrence 2017 e alle 16.00 a Mandas sarà inaugurata la mostra “Trenino verde in miniatura”. Seguirà alle 18.15 la presentazione a cura di Mauro Pala del libro “È Gramsci ragazzi” di Massimo Lunardelli, Blu Edizioni. La giornata di domenica si aprirà alle 11.00 con la premiazione del Concorso Scolastico sul tema “La letteratura di viaggio”.

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Comunicare un decesso o una malattia grave è un momento estremamente delicato. Da una parte può mutare drammaticamente la vita dei parenti del paziente deceduto, dall’altra può comportare importanti risvolti, soprattutto psicologici, sulla persona e sui familiari che ricevono una notizia della malattia. In entrambi i casi, si tratta di una comunicazione che sarà ricordata per anni o anche per tutta la vita.

Ecco allora, la necessità di acquisire competenze, strategie e protocolli utili a comunicare bene questo tipo di notizie. I due corsi in programma nell’Aou di Sassari hanno proprio questo obiettivo: migliorare le capacità relazionali e comunicative, così da far acquisire ai partecipanti maggiori competenze di analisi e risoluzione dei problemi che si possono presentare nei diversi contesti sanitari.

Il primo, “La gestione emotiva e psicologica nella comunicazione di morte e dell’evento avverso” è aperto a operatori interni ed esterni all’Aou e prevede ancora due edizioni, il 7 novembre e il 12 dicembre. Il secondo corso, “Le parole che non dimentico: comunicare la malattia grave”, anch’esso aperto alla partecipazione di operatori esterni all’Aou di Sassari, vede in calendario le ultime due edizioni il 6 novembre e l’11 dicembre.

Numerosi i professionisti che in questi mesi hanno partecipato alle edizioni dei due cicli di formazione: in particolare si tratta di medici di reparti che trattano le criticità ospedaliere legate all’emergenza-urgenza, ai quali si aggiungono gli infermieri dei vari reparti dell’Azienda ospedaliero universitaria.

Durante i corsi vengono affrontati i temi relativi alla gestione psicologica ed emotiva nella comunicazione di morte, il ruolo dell’operatore e la comunicazione ai familiari nel contesto clinico ospedaliero. Inoltre, si affronta la problematica connessa alla comunicazione di morte o di grave evento avverso sentinella. Si indicano le principali azioni per la comunicazione di un evento avverso, tramite un approccio aperto, onesto e trasparente con i pazienti e i familiari, con i cittadini di mass media, come, ad esempio, potrebbe accadere dopo un intervento chirurgico che ha portato a un esito infausto. E se da una parte si analizza il punto di vista dei parenti del paziente, dall’altro si tiene conto dello stesso operatore che, coinvolto nell’evento avverso, viene considerato spesso come una seconda vittima, colpita dalla sfiducia, dai timori delle ripercussioni, dalle paure di essere giudicati o di commettere nuovi errori.

Nei corsi non manca la discussione sulla dimensione etica della comunicazione, per capire quando si può parlare di buona comunicazione. Attraverso l’analisi delle considerazioni di pensatori come Epicuro, Tolstoj, Jonas, Dilthy, Gadamer, Guardini, Rahner, Arendt, Kass e Ricoeur, si offrono ai partecipanti spunti per una riflessione, anche interiore.

Proprio perché i due tipi di comunicazione rimangono indelebili nell’esperienza emotiva di familiari e pazienti, esse richiedono non soltanto tatto ma anche una formazione specifica che consenta una comunicazione non improvvisata. È necessaria, allora, una preparazione adeguata che favorisce un atteggiamento umile e rispettoso dinanzi alla sofferenza percepita dalle persone coinvolte.

I docenti dei corsi sono Fabrizio Demaria, Roberto Foddanu, Mario Oppes e Antonella Virdis, per “La gestione emotiva e psicologica nella comunicazione di morte e dell’evento avverso” quindi Fabrizio Demaria per “Le parole che non dimentico: comunicare la malattia grave”. Informazioni e modalità di iscrizione sul sito web dell’Aou di Sassari, sezione Formazione, Eventi in corso.

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Domani, venerdì 6 ottobre, dalle 9.00 alle 16.00, la facoltà di Ingegneria e architettura dell’Università di Cagliari ospita la prima Conferenza della ricerca. L’evento – Campus piazza d’Armi – è curato dal Dicaar, Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura, diretto da Antonello Sanna.

«Con la nostra prima Conferenza della ricerca – spiega il professor Sanna – valutiamo la capacità del Dicaar di produrre ricerca e innovazione e, soprattutto,  l’aprirsi e il mettersi in discussione rispetto sia al mondo della ricerca e dell’alta formazione, sia al territorio, a istituzioni, imprese e società civile.»

I temi trattati dagli specialisti sono di alto impatto scientifico e connessi con l’attualità: dalla crisi congiunturale e di sistema alle nuove responsabilità ambientali e sociali, nell’era del cambiamento climatico e delle sfide per il superamento della dipendenza dall’energia fossile. Inoltre, nel corso dei lavori, vengono affrontati anche aspetti culturali, antropologici connessi alla società multietnica, i nuovi fabbisogni di conoscenza, progettazione e gestione che l’universo digitale consente ed esige, la sovrapposizione di linguaggi e conoscenze che un mondo dinamico in continua evoluzione richiede per poter meglio rispondere alle esigenze di cambiamento.

Per la Conferenza della ricerca i giardini della facoltà ospitano la mostra all’aperto di 120 pannelli ideati su altrettanti progetti di ricerca.

La giornata si apre con i saluti del rettore Maria Del Zompo, del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, del presidente della facoltà di Ingegneria e architettura, Corrado Zoppi, del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda e del direttore del Dicaar, Antonello Sanna. Tra i partecipanti, il presidente della Conferenza per l’ingegneria, Mario Tubino, del presidente della Conferenza universitaria di architettura, Saverio Mecca, del pro rettore per la ricerca scientifica dell’ateneo di Cagliari, Micaela Morelli. All’evento intervengono anche i docenti Fabrizio Pilo, Giacomo Cao, Angelo Camillo Ciribini e Arnaldo Cecchini.

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Cultura e turismo sono un binomio vincente, e la Sardegna è tra le Regioni italiane più appetibili per una vacanza, che oltre al mare, offra altri elementi importantissimi che il turista esigente cerca costantemente nelle sue peregrinazioni alla scoperta della meta ideale per le proprie vacanze.

Cultura, ambiente incontaminato, proposte enogastronomiche d’eccellenza, ed un territorio dell’interno sempre più vivace e pronto ad accogliere, oltre la stagione estiva, anche i vacanzieri propensi ai viaggi nel periodo di media e bassa stagione.

Elementi vincenti che hanno fatto segnare nel 2017 un boom di presenze nell’isola, dal Nord al Sud, sia nelle strutture alberghiere di lusso che nella ricettività media e alternativa.

Crescono e si moltiplicano rassegne multidisciplinari in giro per la Sardegna che puntano a mostrare vari aspetti delle bellezze tipiche del territorio, e anche il turismo diffuso prende piede con numerosi progetti e imprenditori disposti a investire.

Ci crede molto anche la Costa Smeralda che già da anni, grazie al Consorzio, al Comune di Arzachena, alla Marriott ora e prima la Starwood, propone eventi culturali, escursioni nei sentieri più suggestivi, spettacoli, mostre, grandi concerti che coraggiosamente si estendono anche nei mesi più deboli, quando non tutti gli operatori riescono a garantire servizi continuativi, anche se molto è stato fatto negli ultimi anni per prolungare la stagione e attrarre un flusso turistico che sceglie volutamente mesi a ridotta densità di visitatori.

La prima edizione del Premio Costa Smeralda si celebrerà, proprio in ossequio a quella che vuol essere una filosofia vincente per i prossimi anni, in un mese dalle grandi potenzialità e che può crescere esponenzialmente come momento di grande interesse per un turismo proveniente da paesi nordici e da altri Continenti.

Ottobre è il mese prescelto dal Consorzio Costa Smeralda, presieduto da Renzo Persico e diretto da Massimo Marcialis, per questa prima edizione della manifestazione che intende, nel tempo, richiamare grandi ospiti, sia nazionali che internazionali, per inaugurare la stagione estiva cercando di anticipare il più possibile l’arrivo di grandi flussi di turismo culturale.

Il programma studiato dal Consorzio per inaugurare la vita del Premio Costa Smeralda è ricco di iniziative ed eventi, partendo dalle scuole, coinvolte a pieno titolo nel progetto per l’importanza che i giovani rivestono nel futuro del Paese.

L’inizio è previsto alle ore 10.30 al Conference Center di Porto Cervo con gli studenti dei Licei che parteciperanno ad un incontro letterario con tre personalità differenti per generazione, stile e tecnica di scrittura.

Il tema scelto, Il piacere della lettura e l’arte della scrittura, consentirà ai giovani di confrontarsi con autori del calibro di Pietro Picciau, scrittore autorevole e di grande esperienza, già caposervizio dell’Unione Sarda e in questo periodo impegnato nel tour di presentazione della sua ultima fatica edita da Arkadia “Il Marchese di Palabanda”.

Con lui due giovani talenti, uno, in particolare, addirittura più giovane degli studenti che lo ascolteranno parlare.

E’ Matteo Porru, una rivelazione assoluta che a 16 anni ha già pubblicato il suo primo romanzo edito da La Zattera, The Mission, ha già partecipato al suo primo salone del libro a Torino e sarà ospite, dopo il Premio Costa Smeralda, alla Fiera di Francoforte.

Una sicura promessa della letteratura che potrà stimolare con il suo intervento tanti altri ragazzi come lui dotati di talento, o comunque appassionati di scrittura, qualità che spesso restano nell’ombra per la mancanza di occasioni di confronto.

Il terzo ospite sarà Laura Tanfani, caso letterario del 2016 con un libro a fumetti intitolato Vita da commessa pubblicato da Becco Giallo.

Giovane, creativa e ambiziosa, Laura Tanfani fa da anni la commessa in un negozio di abbigliamento anche se il suo sogno è lavorare per aziende di moda o comunque con una matita in mano. E’ stata scoperta nel corso del contest di il mio libro dedicato ai fumetti e da un blog italiano, con più di 70.000 followers e 500.000 visualizzazioni per ogni video postato, è nato un libro che ha entusiasmato in particolare i giovani.

A moderare l’incontro una smeraldina doc, Beatrice Luzzi, attrice, regista, autrice e molto nota al grande pubblico per la sua partecipazione a numerose fiction tra le più seguite dei palinsesti televisivi, tra tutte I Cesaroni, Il Maresciallo Rocca, Don Matteo, Vivere, Un posto al sole e tante altre.

Il programma proseguirà la sera alle ore 18.00 con il salotto istituzional-culturale sul tema “Turismo, Cultura, Economia Sardegna e Costa Smeralda al centro del Mediterraneo” al quale parteciperanno numerose personalità di spicco del mondo dell’impresa, del turismo e della cultura.

Dopo i saluti del vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai e dei rappresentanti del comune di Arzachena parleranno l’assessore regionale alla Cultura Giuseppe Dessena, Francesco Morandi dell’Università di Sassari, ex assessore regionale, forte degli ottimi risultati raggiunti grazie alla promozione turistica realizzata nel corso di 3 anni di lavoro, il presidente di Unioncamere Sardegna Agostino Cicalò, l’inventore di Cortes Apertas, uno dei maggiori brand a livello nazionale per la vacanza alternativa in bassa stagione, il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu, da qualche giorno nuovo amministratore delegato della Sogaer, Alberto Bertolotti Presidente di Confcommercio Sardegna, Alessio Grazietti e Silvio Pippobello direttori generali degli scali di Cagliari e Olbia.

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«E’ incomprensibile il parere negativo  (in realtà parità 7 a 7 – si è astenuto Augusto Cherchi del PdS, ma il voto del presidente della commissione  è stato determinante) sull’emendamento che chiedeva di mantenere il servizio di Ostetricia ed il potenziamento del reparto di pediatria dell’ospedale della Maddalena. La soluzione tecnica di far operare il reparto di ostetricia del Merlo, con i servizi di pediatria e anestesiologia, come spoke dell’hub di Olbia avrebbe consentito di rispettare i parametri fissati dal Ministero, garantendo la rotazione del personale di ostetricia dell’ospedale di Olbia. Sono molto amareggiato per quanto deciso dalla commissione sanità del consiglio regionale.»

Lo ha detto oggi il consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa, che aveva presentato l’emendamento, «perché rappresenta il tramonto definitivo della possibilità del mantenimento di un punto nascita alla Maddalena. Adesso però tocca all’aula pronunciarsi, e speriamo che lo faccia in modo opposto alle indicazioni della commissione».

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5 ottobre 2017 – A pochi passi dal centro di Carloforte, si staglia una torre del diciottesimo secolo che è la sede di un museo innovativo in cui si racconta la storia dell’isola. Il nuovo Museo Multimediale di Carloforte è stato voluto e commissionato dal comune di Carloforte che ha deliberato la rivalutazione della Torre dell’Osservatorio (Torre San Vittorio). All’interno il percorso espositivo parte dalle origini geologiche e si conclude con l’arrivo dei coloni nel 1738. Grazie a installazioni multimediali e video interattivi realizzati con la realtà virtuale, i visitatori possono esplorare e ricostruire in modo coinvolgente la storia della zona di San Pietro, unica nel Mediterraneo. Lo studio milanese HIT arcHITects ha curato il progetto con un ruolo di coordinamento tra le figure professionali coinvolte nelle diverse fasi di sviluppo e realizzazione del progetto e e di progettazione di tutti gli elementi di coesione e completamento, come il light design, le aree verdi e di ristoro che includono spazi di interesse archeologico. Il lavoro è stato svolto per il Comune di concerto con lo staff dell’amministrazione comunale triangolando professionisti e aziende locali del nord Italia (Liguria, Lombardia, Emilia Romagna) e del Sulcis. L’intervento è stato completato nel 2016, con una ristrutturazione su tre piani da 110 mq l’uno, una terrazza panoramica di altrettanti metri quadrati e un giardino esterno di 4.000 metri quadrati.

Le peculiarità del progetto consistono nell’uso di moderne tecnologie quali touchscreen, video interattivi con attuatori integrati nell’allestimento nonché ricostruzioni 3D di interi ambienti archeologici navigabili dagli utenti attraverso postazioni Samsung VR. Queste sono state integrate con gli elementi tradizionali, come l’esposizione di reperti, documenti ed opere, in un linguaggio articolato ed espressivo. Per il tratto finale del percorso è stato girato un cortometraggio sull’isola ricostruendo lo sbarco di Agostino Tagliafico. Tutti gli attori sono abitanti dell’isola con dialoghi in dialetto con sottotitoli in italiano.

Questo tipo di esposizione mista ben si adatta a una narrazione evocativa poiché, mentre da una parte sarebbe molto complicato far vedere, attraverso altri strumenti, ciò che non è più visibile, dall’altro un racconto reale accompagna e supporta le rappresentazioni digitali. Infatti, la tecnologia non può essere, da sola, sufficiente a darne una visione esaustiva se non accompagnata da un attento e accurato sviluppo dei contenuti. Partendo da questi sono state attuate le scelte relative all’articolazione dell’intero percorso espositivo.

Le sezioni che compongono la mostra sono:

1. La “centralità” dell’isola di San Pietro

2. L’isola e il contesto mediterraneo;

3. Le particolarità dell’isola

4. I primi abitanti nuragici

5. Inosim tra Fenici e Punici

6. Dopo le Guerre Puniche: l’Accipitrum Insula romana

7. San Pietro, il Medioevo e Tabarka

8. Agostino Tagliafico e la nascita di Carloforte

9. Mirador.

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Il vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai, insieme al gruppo consiliare Articolo Uno – SDP, alla vigilia dell’incontro tra l’assessore all’agricoltura della Regione Sardegna, Pierluigi Caria e una delegazione del consorzio sardo Grano Cappelli, comunicano che presenteranno una mozione per la salvaguardia della produzione delle filiere di Grano Cappelli in Sardegna.

Il gruppo consiliare ritiene, infatti, che il via libera ad una sementeria nell’Emilia Romagna di questo particolare grano, sia un grave attacco alla produzione della nostra Isola, che vanta un mercato in via di espansione. Questa azione si presenta come la solita inaccettabile speculazione economica a danno degli agricoltori sardi.

Il gruppo SDP si schiera al fianco dell’assessore regionale dell’Agricoltura e della sua netta presa di posizione e dichiara che sarà al suo fianco in questa battaglia. I consiglieri auspicano, inoltre, che la Giunta e il Consiglio tutto adottino azioni forti che possano chiarire e risolvere in tempi brevissimi questo problema.

«Non si possono mandare in fumo anni di sacrificio e lavoro e non si possono tanto meno disperdere gli ottimi e fruttuosi risultati raggiunti grazie alle filiere che si sono sviluppate in Sardegna – diconoEugenio Lai, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda – e si sono fatte apprezzare in tutto il territorio nazionale.»

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Fa tappa a Sant’Antioco “Io, Emanuela”, spettacolo teatrale che, tratto dal libro di Annalisa Strada, racconta la storia di Emanuela Loi, la poliziotta di Sestu che perse la vita a 24 anni nell’attentato al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta. L’appuntamento – annunciano il sindaco Ignazio Locci e l’assessoreTributi, Demanio, Patrimonio, Personale, Affari Generali e Attività Produttive Renato Avellino, è fissato per sabato 7 ottobre nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco (ingresso piazzetta Piria) alle 10.30 (spettacolo dedicato agli studenti) e alle 19.00 (spettacolo aperto a tutti).

Nel toccante monologo, promosso dalla presidenza dei Circoli dei sardi, Laura Mantovi (protagonista) racconta in prima persona la vita di Emanuela: dal concorso per entrare in Polizia fino a quel maledetto 19 luglio 1992. Grazie al contributo di Regione, Fasi Italia e Circolo Sardo di Brescia, per la prima volta lo spettacolo sarà rappresentato in Sardegna, terra della giovane poliziotta. La produzione è di “Progetti e regie”, la regia di Sara Poli, il testo di Annalisa Strada mentre la riduzione teatrale è a cura di Sara Poli e Laura Mantovi.

La pièce approda in Sardegna a 11 mesi dal debutto, il 20 ottobre 2016 al Piccolo Teatro Libero di San Polino. Oltre alla tappa di Sant’Antioco, l’opera teatrale andrà in scena anche nei comuni di Dorgali (4 ottobre), Sestu, paese natale di Emanuela Loi (9 ottobre), Cagliari (11 ottobre), Mogoro (13 ottobre).