24 November, 2024
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E’ stato inaugurato questa mattina, a Ottana, un impianto solare unico nel suo genere per l’integrazione delle tecnologie utilizzate ed esempio di eccellenza nel campo dello sfruttamento delle fonti rinnovabili: è l’Impianto sperimentale a concentrazione della Sardegna, il cui primo lotto è stato inaugurato questa mattina nell’area industriale di Ottana alla presenza degli assessori dell’Industria e dei Lavori Pubblici, Maria Grazia Piras ed Edoardo Balzarini, dell’amministratore unico di ENAS, Giovanni Sistu, e del professor Alfonso Damiano, dell’Università di Cagliari, che ha fornito il supporto tecnico scientifico allo sviluppo del progetto.

Il progetto è stato realizzato dall’ENAS e finanziato dall’assessorato dell’Industria (10 milioni di euro) e dall’assessorato dei Lavori pubblici (2 milioni di euro). L’impianto utilizza tecnologie solari a concentrazione che sfruttano insieme il termodinamico e il fotovoltaico. Si tratta di una piattaforma di sperimentazione di scala industriale aperta alla ricerca applicata nei settori delle tecnologie solari, dei sistemi di accumulo energetici e della gestione delle micro-reti. L’impianto ha la possibilità di erogare una potenza elettrica complessiva di 1 MWe e consentirà la gestione dell’energia prodotta attraverso due sistemi di accumulo, termico ed elettrochimico. Altro dettaglio rilevante: tutti gli elementi che costituiscono l’impianto sono di manifattura italiana.

«Si tratta di un impianto sperimentale importante perché è un esempio di ciò che si può fare con lo sviluppo di smart grid all’interno delle aree industriali – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Il nostro obiettivo è rendere attrattive le zone a vocazione imprenditoriale come quella di Ottana, dove è nostro intento, e l’inaugurazione dell’impianto di oggi ne è una prova, creare infrastrutture per consentire una ripresa produttiva, a partire da settori quali l’agroalimentare e soprattutto quelli alternativi al vecchio modello industriale. Il messaggio che parte da Ottana è chiaro: dal Centro Sardegna si può ripartire con esempi di infrastrutture che puntano all’innovazione e alla ricerca. È la strada che stiamo tracciando grazie al Piano energetico regionale che sta cambiando il modello energetico della Sardegna, dall’energia per l’energia all’energia che serve, sia per le imprese che per i cittadini, con lo sguardo rivolto anche alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione delle emissioni associate ai consumi. Tra l’altro, l’impianto di Ottana è la testimonianza che si possono fare impianti di rinnovabili in zone industriali senza consumare territori destinati a produzioni diverse. Il progetto inaugurato stamattina – ha concluso l’assessore Piras – è l’esempio concreto che tutto questo è fattibile.»

«Il lotto inaugurato oggi non è a sé stante, ma è una parte di un intervento complessivo che la Regione ha ritenuto di realizzare per raggiungere un obiettivo importante: abbattere i costi energetici della gestione del sistema idrico multisettoriale a beneficio del bilancio regionale, come indicato dal Piano regionale di sviluppo – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini -. È un punto di partenza verso traguardi ancora più importanti. Nell’ambito del raggiungimento dell’autosufficienza energetica, l’ENAS porterà avanti il completamento degli impianti a Ottana, un progetto suddiviso in quattro lotti per una spesa complessiva di 59 milioni di euro. Un programma di interventi che, tra l’altro, porterà rilevanti cadute economiche nel territorio compreso tra Ottana e Noragugume. Inoltre, voglio sottolineare il lavoro di squadra tra i due assessorati, Industria e Lavori pubblici: la sinergia è sempre un valore aggiunto. Infine – ha concluso l’assessore Edoardo Balzarini – ringrazio le donne e gli uomini dell’ufficio progetti di ENAS, che si è distinto negli anni per la progettazione di grandi opere infrastrutturali della Sardegna.»

«Siamo all’interno di un percorso lungo e articolato già avviato un anno fa con l’inaugurazione di un impianto da 4 MWh di tipo tradizionale – ha sottolineato l’amministratore di ENAS, Giovanni Sistu -. La particolarità di questo impianto innovativo è che consente non solo all’Enas, ma a tutta la Sardegna, di lavorare sulla realizzazione di impianti fotovoltaici a impatto ridotto. Produciamo l’energia che ci serve, vicino al territorio, riducendo gli effetti sull’ambiente. Poter fare esperimenti in un’area come questa ci avvicina ai nostri obiettivi. Inoltre, riduciamo i costi. L’Enas, per garantire la messa in pressione dell’acqua e consentire che la risorsa arrivi a tutti i sistemi locali, spende circa 9 milioni di euro all’anno. La Regione – ha ricordato l’amministratore di ENAS – è impegnata in un processo di investimenti per neutralizzare questa spesa. Con gli interventi sul fotovoltaico e sull’idroelettrico speriamo di raggiungere l’obiettivo nel medio termine.»

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Giba è in festa per il 100° compleanno del cavaliere Casimiro Fois. Il neo centenario è nato il 5 ottobre 1917 a Giba, dove risiede. Invalido di guerra di 4ª categoria, Casimiro Fois ha ricevuto varie onorificenze e riconoscimenti tra i quali: la Croce al Merito di Guerra, il Diploma d’Onore al Combattente per la Libertà d’Italia, la Medaglia Commemorativa della Spedizione in Albania, il titolo di Cavaliere conferito dal Presidente della Repubblica. Dopo la guerra, ha svolto per numerosi anni meritorio servizio presso il comune di Giba e oggi gode meritatamente della pensione.

Nove anni fa Casimiro Fois ha voluto racchiudere i suoi ricordi e memorie di guerra in un piccolo libro che ha dedicato a sua moglie «Maddalena, che mi è sempre stata vicina nei momenti di gioia e di dolore della vita, sopportandomi per oltre sessant’anni e della quale, ancora oggi, sono innamorato; ai miei amati figli, Mario, Learco (ex sindaco di Giba, n.d.r.), Teresina, Luisella e Pier Paolo, i quali mi hanno spronato affinché lasciassi un segno tangibile della mia drammatica esperienza bellica e, infine, ai miei adorati nipoti, Alessia, Daniele, Nicola, Michele e Carlo, che sono la gioia della mia vecchiaia. A tutti loro va la mia più affettuosa e sentita riconoscenza».

I festeggiamenti per il 1oo° compleanno di Casimiro Fois sono suddivisi in due parti: oggi è prevista la festa in famiglia (al suo fianco avrà anche una sorella più giovane, 97enne); sabato 7 ottobre i festeggiamenti si sposteranno al ristorante La Rosella, sempre a Giba, su iniziativa dell’ANMIG (Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra), della quale Casimiro Fois è da oggi uno dei soci centenari.

Casimiro Fois giovane marinaio.

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Si è conclusa domenica 1 ottobre la III edizione del Festival della Cultura Giapponese in Sardegna, organizzata dall’Associazione Culturale Events Planning al Lazzaretto di Sant’Elia, a Cagliari. L’obiettivo dell’Associazione organizzatrice del Festival, era quello di far avvicinare le persone alla cultura e allo stile giapponese e numerosi sono stati i partecipanti all’evento che ha vantato un ricco programma di attività.

Il Festival, iniziato sabato 30 settembre, ha offerto ai partecipanti la possibilità di assistere a diverse conferenze, dalla storia, l’evoluzione e i canoni di bellezza del costume giapponese, all’iconografia del tatuaggio giapponese passando per il budo e la via del samurai, la filosofia dei giardini. Dal punto di vista pratico, i partecipanti hanno potuto prendere posto ai laboratori di ceramica Raku, dalla lavorazione alla cottura, ai laboratori di origami, alla lezione pratica di spada giapponese ma anche alla cerimonia del tè, tenuta dalla maestra Kaoru Kobayashi, ai mini trattamenti Shiatsu e Reiki ed alla meditazione zazen. Per arricchire ulteriormente il Festival, l’Associazione Events Planning ha installato una mostra fotografica, una di ceramica e una di bonsai.

L’Associazione Events Planning rinnova l’invito per l’anno 2018 a restare aggiornati seguendo la pagina Facebook: Events Planning Cagliari.

Lorenzo Uccheddu

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Nuova dura presa di posizione, in commissione Salute del Consiglio regionale, del vicepresidente Edoardo Tocco (Forza Italia), sul trasferimento del personale.

«Abbiamo chiesto all’azienda unica che si blocchino i cambiamenti in atto all’interno del personale sanitario, con procedure discrezionali che producono solo caos e confusione – attacca Edoardo Tocco -. Un piano che deve essere bloccato sino all’approvazione della rete ospedaliera in discussione in questi giorni in consiglio. Si sta procedendo con accorpamenti e trasferimenti degli operatori senza che la riforma della rete ospedaliera sia stata ancora approvata, con la mancanza di un confronto con i sindacati del settore – spiega Edoardo Tocco -. Una mobilità selvaggia inaccettabile, visto che non si concede ai lavoratori l’opzione di scelta nello spostamento da un’azienda ad un altro ente. Se questi sono i primi passi dell’Azienda tutela della Salute c’è poco da stare allegri, perché questo ente elefantiaco, infarcito di dirigenti e dispendioso, detta regole impossibili per gli operatori, mortificando così gli organici nelle strutture ospedaliere. Si segue la solita logica – conclude Edoardo Tocco -, con una razionalizzazione che desertifica in realtà la sanità isolana delle risorse di eccellenza nei presidi ospedalieri.»

 

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In vista del prossimo round dei colloqui climatici dell’ONU che si svolgono a Bonn dal 6 al 17 novembre, i deputati invitano l’UE a definire una strategia “emissioni zero” entro il 2018.

Nella risoluzione votata ieri, i deputati hanno approvato raccomandazioni per le Istituzioni dell’UE e per i Paesi in vista della riunione COP23 di novembre a Bonn. 

Poiché tutte le parti dell’UNFCCC sono invitate a comunicare entro il 2020 le loro strategie a lungo termine, i deputati esortano la Commissione a preparare entro il 2018 una strategia per una UE a zero emissioni entro il 2050, allo scopo di mantenere l’aumento della temperatura media mondiale ben al di sotto di 2 °C e proseguire gli sforzi per limitare tale aumento a 1,5 °C. 

Decisione statunitense “un passo indietro”, ma i deputati chiedono una forte risposta a livello mondiale

I deputati esprimono la proprio delusione per l’intenzione annunciata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di ritirarsi dall’accordo di Parigi. Rilevando che tale decisione “rappresenta un passo indietro”, tuttavia i deputati si compiacciono delle ferme risposte dei governi di tutto il mondo in favore della piena attuazione dell’accordo di Parigi.

Nel documento si chiedono impegni concreti da parte dell’UE e a livello internazionale per trovare altre fonti di finanziamento. Le pratiche per i prestiti e per gli investimenti dovrebbero allinearsi con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura ben al di sotto dei 2°C, incluso l’abbandono degli investimenti in favore dei combustibili fossili. 

I deputati accolgono con favore lo sviluppo di sistemi di scambio di quote di emissione (ETS) a livello mondiale, ivi compresi i 18 sistemi di scambio delle emissioni attualmente operativi in quattro continenti. Incoraggiano la Commissione a promuovere collegamenti tra l’ETS dell’Unione e gli altri sistemi di scambio di quote di emissione, allo scopo di ridurre il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio (in inglese: carbon leakage).

 La risoluzione è stata approvata per alzata di mano. I deputati auspicano che la Conferenza di Bonn chiarifichi la struttura del “Dialogo di facilitazione” del 2018, che mira a fare il punto dei progressi compiuti dai governi verso l’obiettivo di lungo termine.

Una delegazione del Parlamento, guidata dalla presidente della commissione per l’ambiente, parteciperà alla conferenza dal 13 al 17 novembre.

Il Parlamento europeo sta attualmente lavorando su tre atti legislativi per attuare l’accordo di Parigi: la riforma del mercato del carbonio post-2020 (EU ETS) (relatrice Julie Girling), il regolamento del 2030 per la condivisione degli sforzi (relatore Gerben-Jan Gerbrandy) e il regolamentazione sulle emissioni di gas a effetto serra risultanti dall’uso del suolo, dal cambiamenti di uso del suolo e dalla silvicoltura (relatore Norbert Lins).

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L’Associazione sportiva dilettantistica Arcobaleno, in collaborazione con la Fisdir (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale), l’Associazione culturale Origine, il patrocinio e il contributo del comune di Carbonia e di diversi operatori commerciali, ha organizzato per le giornate di venerdì 6 e sabato 7 ottobre la manifestazione “IncontriAMOci 2017”, che prevede la realizzazione di un campus sportivo integrato, rivolto a disabili e normodotati. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, avrà come sedi gli impianti sportivi di via Balilla e il Palazzetto dello sport di via delle Cernitrici. L’inaugurazione si terrà venerdì, alle 10.30.

 “IncontriAMOci 2017” consiste nello svolgimento di varie discipline sportive: calcetto, atletica, bocce, arrampicata, ballo latino e caraibico, pallacanestro, pallacanestro in carrozzina, sitting volley, scherma, tiro con l’arco, boxe,  handbike, kickboxing, tennis e tennis in carrozzina. Alla manifestazione saranno presenti atleti diversamente abili provenienti da tutta la Sardegna, che si cimenteranno nelle specialità sportive, interagendo anche con persone normodotate.

«Siamo orgogliosi di sostenere un’iniziativa meritoria come IncontriAMOci 2017, che dà l’opportunità agli atleti di dimostrare la loro abilità, favorendone nel contempo l’inclusione sociale, l’integrazione e l’aggregazione – ha detto il sindaco di Carbonia Paola Massidda -. Lo sport è un veicolo privilegiato per far comprendere a tutti valori come l’amicizia e l’autonomia delle persone con disabilità.»

 

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Sono tante ormai le segnalazioni da parte delle attività associate e non che vivono il problema dell’ordine pubblico e della sicurezza nelle zone di richiamo della vita notturna cagliaritana, relativamente a episodi, sempre più frequenti, di scippi, palpeggiamenti e risse provocate troppo spesso da extra comunitari che non sempre vengono controllati dalle Forze dell’Ordine.

«Dopo gli incontri in Prefettura con tutti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e nonostante tutti i messaggi di tranquillità che ci hanno voluto dare, la situazione nel centro di Cagliari, soprattutto la notte sta diventando insostenibile – commenta amaramente Davide Marcello, presidente provinciale della Confesercenti – a causa di continui episodi di micro criminalità che, troppo spesso, non vengono denunciati agli organismi preposti.»

«Ci sono gruppetti di extra comunitari che seminano il panico tra i nostri clienti e tra le persone che cercano un po’ di serenità in centro storico – dice con preoccupazione Emanuele Frongia, vice presidente Confesercenti e responsabile del Centro Commeriale Naturale del Corso Vittorio Emanuele -. Il fatto che gli episodi spesso non vengano denunciati, non significa che non succedano e stanno facendo diventare il nostro territorio poco sicuro e poco adatto allo sviluppo turistico e imprenditoriale che, invece, la nostra città vuole perseguire. Dall’ultimo incontro in Prefettura, purtroppo, la situazione è peggiorata e i messaggi di tranquillità che le Forze dell’Ordine ci hanno voluto trasmettere purtroppo non corrispondono alla realtà dei fatti. I giornali sono pieni di racconti su episodi di questo tipo e le nostre attività troppo spesso si trovano a fare il controllo del territorio senza averne la competenza. Siamo inoltre ancora in attesa di un segnale per quanto concerne il progetto Confesercenti per gli Stewart – conclude Emanuele Frongia -, ma ancora la Prefettura non ci ha dato risposta.»

In definitiva, la situazione nel centro della Movida cagliaritana sta dando segnali di forte criticità dal punto di vista della sicurezza e la nostra Associazione chiede con forza interventi forti e puntuali sia da parte delle Forze dell’Ordine che da parte dell’Amministrazione comunale. Non è accettabile che, dopo tutti gli investimenti e il lavoro messo in piedi dagli imprenditori, gli stessi vengano lasciati soli a fare fronte a situazioni che vanno al di la della loro attività.

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Apre i battenti, domani (giovedì 5 ottobre) a Cagliari, il Karel Music Expo, il festival internazionale organizzato dalla cooperativa Vox Day, quest’anno alla sua undicesima edizione. Un’edizione che, dopo quella dell’anno scorso, “In nome del padre”, si riconosce sotto il titolo “In nome della madre”: madre intesa come arte al femminile, esaltazione della sensibilità e della raffinatezza artistica in generale, ma anche come tensione vitale, “l’energia stessa espressa dalla terra, la grande Madre a cui tutto ritorna”, come scrive nelle sue note di presentazione il direttore artistico Davide Catinari.

Tanta musica (ma non solo), in programma fino a domenica 8 tra l’Hostel Marina e l’Auditorium Comunale di Piazzetta Dettori, nello storico quartiere di Marina, dove il festival trasloca quest’anno dalla sua sede più abituale di Castello. Venti le proposte in cartellone di altrettanti artisti e progetti diversi per provenienza, generi e stili di riferimento. La scena musicale internazionale è rappresentata da Matt Elliott, Tiki Black, Hindu, gli Elektro Guzzi arrivano invece dalla penisola Mara Redeghieri, Davide Toffolo, Cortex, Daniele Tarchiani, Nicolò Carnesi, Maurizio Chi, Giulia Villari, il gruppo Giorgieness della cantautrice Giorgia D’Eraclea, mentre “giocano in casa” i sardi Eliana Melis, Andrea Colombino, Madame Curie, Igor Lampis. Herbert Stencil, SARRAM, Apollo Beat, La Pioggia. 

All’Hostel Marina, in cima alle scalette di piazza San Sepolcro, si concentrano gli appuntamenti in “prime time”, tre/quattro set di una ventina di minuti ciascuno, tutti con ingresso gratuito e inizio alle 20 (venerdì 6 alle 19.45). L’Auditorium comunale ospita invece i concerti di seconda serata (giovedì alle 21.50, venerdì alle 22 e sabato 7 alle 21.45), con ingresso a pagamento: biglietti in prevendita a 13 euro (17 euro se acquistati invece la sera del concerto), abbonamento per le tre serate a 35 euro (poi a 40 euro al botteghino).

Accanto alla parte musicale, il programma comprende vari appuntamenti collegati al tema di questa edizione del festival: la proiezione del docufilm “Madri in terra straniera”, prodotto dall’associazione inMediAzione di Cagliari, una selezione di cortometraggi a cura dello Skepto International Film Festival, e un’intera giornata di sensibilizzazione sulle persone con autismo, domenica 8, promossa in collaborazione con l’associazione Diversamente Onlus. E poi ancora il consueto corollario di iniziative dedicate all’ecosostenibilità e alla promozione della città e delle sue eccellenze culturali, storico-artistiche e naturalistiche.

 

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Innovazione e arti visive, product e car design: il confine si va sempre più assottigliando tra queste discipline, sempre più connesse e attraversate da un flusso continuo di esperienze e da un territorio comune di idee. Così come i rapporti tra luce, arti visive e multimedialità. Per il terzo anno consecutivo IED Cagliari partecipa a Sinnova, il più importante Salone dell’Innovazione al servizio dell’impresa in Sardegna, per il secondo anno ospite nei magnifici locali della Manifattura Tabacchi. Nuove declinazioni per le arti visive ed il media design, il product design e le nuove forme di mobilità urbana che si incontrano anche questa volta attraverso il denominatore comune IED della progettazione, tra passione, serietà e determinazione. Elementi fondamentali della scuola dedicata alle professioni creative che da cinquant’anni coltiva e forma i talenti più originali favorendo l’immediato ingresso nel mondo del lavoro.

Durante le giornate del 5, 6 e 7 ottobre della manifestazione organizzata da Sardegna Ricerche, in collaborazione con l’assessorato regionale della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio, l’Istituto Europeo di Design di Cagliari sarà presente con la mostra “Experimental Flaire”, nella corte principale. Quattro installazioni legate al tema del light-design progettate e realizzate da quattro giovani neo-diplomati IED del Corso di Arti visive e Multimedia: Forget to remember, Rhytmicut e W-hole di Milena Scalas, Francesco Marci e Federico Zoccheddu, tutti e tre sul modulo Enlight, e poi SatelliTimes, di Daniele Cappai. Sfaccettature luminose multiformi tra dissolvenze colorate e dinamiche che creano un interessante meccanismo di riflessi (Forget to remember), tubi di cartone forato con diverse fantasie propongono fade armonici e continui di colori prestabiliti (W-hole), o cubi forati da rettangoli sottili di un pianoforte dove luce e colore diventano la principale fonte del ritmo che scandisce lo spettro luminoso (Rhytmicut); e, infine, l’installazione multimediale che utilizza i dati sulla posizione dei satelliti, il cui movimento all’interno dell’orbita genera e visualizza dei pattern grafici all’interno di un cubo in matrici led (SatelliTimes).

Un’ulteriore testimonianza del rinnovato spazio di sperimentazione made in IED: il fascino del design della luce che plasma lo spazio, altera la sua percezione, evoca nuove e fantastiche dimensioni, nuove unità di misura del tempo.

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Grande emozione per l’imminente inizio di una nuova edizione del master in pedagogia familiare INPEF.  Se “Notte prima degli esami” accompagna di generazione in generazione i giovani maturandi, “qualche giorno al via della nuova edizione” interpreta, allo stesso modo, l’emozione che caratterizza l’inizio di una nuova esperienza.

«È proprio questo il clima – afferma il presidente Palmieri – che ci coinvolge in queste ore. Ed è anche il desiderio di abbracciare appieno quanto le “matricole” già ci inviano attraverso i social e in fitti scambi di mail: “Non vedo l’ora che inizi… è per me un grande onore essere stata ammessa… sto realizzando un progetto che ho sempre desiderato portare avanti“. In effetti, la professione del pedagogista familiare e il lavoro preparatorio attraverso il master biennale rappresentano una grande sfida sia culturale che sociale. La pedagogia familiare, infatti, è la prima scienza professionale che ha come sua Carta di servizio, come sfondo integratore e come linee guida la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e quella dei diritti del fanciullo.»

Non si tratta, dunque, esclusivamente di un percorso formativo; la notizia, infatti, è che il lavoro scientifico intorno alla pedagogia familiare, nata in maniera pionieristica molti anni fa grazie alla intuizione italiana di Vincenza Palmieri, continua ad articolarsi e ad evolversi sempre di più, a seguito di stimoli da parte di tutti coloro i quali in questi anni hanno lavorato nell’’ambito della pedagogia familiare. 

L’’ultimo congresso internazionale tenutosi a Montecitorio – con la partecipazione di rappresentanti ONU, testimonial dei diritti umani, esponenti del Governo, missionari africani, accademici internazionali – ha, poi, aperto nuovi, originali filoni di ricerca scientifica e nuove Intese.  

Inoltre, la pedagogia familiare si connota come una Scienza in crescita, che tiene conto del’’evoluzione sociale, dell’’organizzazione economica, dei cambiamenti geografici che stanno investendo la nostra società.

E, soprattutto, tiene conto delle nuove fragilità delle famiglie che sono portatrici di quei bisogni su cui il pedagogista familiare va ad intervenire. Non dimentichiamo le famiglie “oncologiche”, le famiglie che hanno subito degli allontanamenti, quelle adottive, multirazziali, multiproblematiche che sono a loro volta il cuore della ricerca. 

«In questa fase – conclude il presidente Palmieri – ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla crescita della pedagogia familiare, gli studenti, i docenti e, soprattutto, i pedagogisti familiari INPEF, con l’augurio di un nuovo anno accademico ricco e proficuo per tutti.»