17 July, 2024
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La replica del gruppo consiliare di maggioranza del comune di Tratalias, alle accuse dei quattro consiglieri di minoranza Claudia Cuccu, Iside Fonnesu, Massimiliano Loddo e Gerardo Pisà, di “svendere il Borgo antico”, non s’è fatta attendere. E’ arrivata con una lettera aperta ai cittadini.

«Cari cittadini, a seguito del recente Consiglio Comunale, che si è tenuto in data 12.09.2017, e delle voci che circolano in paese su una presunta “vendita” del nostro caro Borgo Medioevale, come gruppo di maggioranza ci sentiamo in dovere di recapitarvi questa lettera, una lettera in cui cerchiamo di darvi quelle risposte utili a capire come è facile insinuare dubbi e notizie tendenziose senza conoscere la realtà. La lettera è semplice: leggetela per intero e solo alla fine traete le dovute conclusioni. Ribadiamo per qualsiasi chiarimento restiamo sempre a disposizione: ci trovate sia in municipio che in paese, durante la vita quotidiana. Chiedere non costa niente e, soprattutto, non ci dà alcun disturbo.

1. Nel nostro programma elettorale non si è mai parlato di vendere il vecchio Borgo Medioevale. Al contrario, ci chiediamo allibiti: come potremmo noi, cittadini di Tratalias, vendere la nostra memoria, la nostra storia, i luoghi che ci hanno visto nascere e che viviamo quotidianamente, anche grazie alle tante iniziative promozionali e culturali che organizziamo nel borgo? Se lo “vendessimo”, come potremmo trasmettere ai nostri figli e alle generazioni future quei ricordi che ci emozionano ogni volta che percorriamo le vie e la piazza attorno alla nostra Cattedrale? Chi può essere tanto scellerato da pensare solo lontanamente a vendere la propria identità?

2. In tutti gli atti comunali, attuali e degli ultimi 12 anni di amministrazione, non abbiamo inserito alcun immobile del Borgo Medioevale nel piano di alienazione immobiliare. Mai. Questo, per chi non lo sapesse, è l’unico strumento pubblico che autorizzerebbe l’eventuale vendita del patrimonio immobiliare comunale. Quindi come si può arrivare a dire che “dobbiamo vendere il borgo”? Gli immobili presenti nel borgo sono concessi in gestione: tutte le attività, sia di imprenditori privati, come i due ristoranti, che di hobbisti o associazioni culturali (i laboratori), sono concessi in gestione. Qualche assegnatario ha un regolare contratto, qualcun altro è in fase di perfezionamento e altri sono in attesa perché vorrebbero avere le stesse opportunità di chi ha già un immobile concesso. Ma il termine gestione è ben differente dal termine “vendita”: di sicuro la maggior parte della popolazione conosce la differenza, altri ne ignorano il significato, magari volutamente. Se poi sentiamo associare il termine “vendita” al termine “debito”, quasi viene l’idea di costituirsi in giudizio per diffusione di informazioni tendenziose e palesemente false, volte a denigrare il nostro operato e il buon nome del comune di Tratalias.

3. Noi non siamo esperti del settore come altri si professano: per questo, riconoscendo un nostro limite, abbiamo ampliato le vedute chiedendo un supporto tecnico certificato per capire come si potrebbe gestire l’intero Borgo Medioevale. Ed è per questo che, in quest’ultimo anno, grazie al lavoro fatto direttamente dal nostro sindaco, siamo riusciti a far inserire nei progetti del Piano Sulcis uno studio di consulenza tecnico-amministrativo fatto da esperti del settore, con competenze qualificate e certificate sull’eventuale modalità di gestione dell’intero Borgo in termini produttivi e di valorizzazione ai fini turistici. Costo per la comunità? ZERO. Questo passaggio ha permesso una piena imparzialità nello studio: l’unico dato richiesto, oltre alle tavole tecniche, è stato la raccolta dei contratti di gestione attivi, in scadenza o da regolarizzare. Questo documento è stato pubblicato nel sito del Comune di Tratalias e lo scorso 12 settembre è stato presentato come “presa d’atto” in Consiglio comunale. Chiunque abbia detto diversamente, prima e dopo questa data, ha distorto la realtà e raccontato un’altra storia, forse per accaparrare qualche consenso in paese. I documenti, ribadiamo, sono a disposizione di tutti. In questi due anni si è detto di tutto: spesso ci siamo passati sopra serenamente perché siamo consapevoli che non tutti sono così ingenui da abboccare alle chiacchiere propagandistiche di pochi. Questa volta, però, si è superato il limite e abbiamo deciso di parlare a tutti cittadini, anche a chi non ci ha sostenuto: il nostro gruppo, per chi non se lo ricordasse, sta amministrando per conto di tutto il paese e il bene della comunità resta un obiettivo comune. Siamo giunti alla fine di questa breve lettera: vi ringraziamo per il tempo trascorso a leggerla. Conservatela e scoprirete in futuro dove sta la verità.

Il Gruppo Consiliare di Maggioranza Obiettivo Comune Tratalias

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E’ durissima la presa di posizione di quattro consiglieri di minoranza del comune di Tratalias, Claudia Cuccu, Iside Fonnesu, Massimiliano Loddo e Gerardo Pisà, contro la maggioranza che sostiene la Giunta Piras, per l’approvazione della proposta di “Presa d’atto Piano Sulcis studio di fattibilità economico finanziaria e approfondimento delle idee progettuali, valorizzazione del borgo di Tratalias vecchia in ottica turistica ricettiva”.

«A Tratalias si “svende” il Borgo antico! Tale “Presa d’atto” – attaccano Claudia Cuccu, Iside Fonnesu, Massimiliano Loddo e Gerardo Pisà – è stata approvata con i soli voti del gruppo di maggioranza. Qualora lo studio venisse approvato, l’intero Borgo verrà “regalato” a chi si aggiudicherà il probabile appalto, perché il paese in cambio avrà solo una “fee annua di modeste dimensioni” (una tassa esigua), in barba al valore sociale e storico dell’intero sito e, soprattutto, per un numero considerevole di anni, gli abitanti di Tratalias dovranno pagare anche per festeggiare la Santa Patrona. La poca dimestichezza dell’attuale gruppo di  maggioranza in seno all’Amministrazione comunale, in materia di programmazione culturale e turistica emerge anche dalla relazione fornita da “Invitalia” in cui si specifica che le varianti di aggiornamento, fatte nel 2006 e nel 2007 (sempre con la Giunta Piras), non sono coerenti con il PPE attuale, in quanto mancanti di tutta la documentazione di approvazione da parte della Soprintendenza ai Beni ambientali, architettonici, artistici e storici e da parte della Regione Sardegna. Da ciò si evince che in 10 anni l’attuale gruppo di maggioranza dell’Amministrazione comunale non è stata capace di regolarizzare un atto del Consiglio comunale, e ai consiglieri dei due gruppi di opposizione   viene spontaneo dubitare della sua idoneità a gestire, guardando al bene del paese, questo progetto. Può un’esigua rappresentanza di cittadini da sola, decidere le sorti di un bene, quale il vecchio Borgo, determinante per il futuro di Tratalias e di tutti i Trataliesi? Cosa impedisce loro di interfacciarsi con tutti gli altri cittadini? La presentazione del progetto si è tenuta il 26 di maggio, alle ore 11.00, nel centro storico e vi ha partecipato un esiguo numero di persone a causa di una comunicazione imprecisa e scarna, in un periodo in cui a Tratalias si svolgevano i festeggiamenti per la Santa patrona: non vogliamo pensare sia stato fatto di proposito ma che sia dovuto a una condizione casuale.»

Perché il vecchio Borgo abbia un meritato futuro e, attraverso diverse forme associative, possa garantire ai giovani di Tratalias un’opportunità di lavoro, i consiglieri dei gruppi di opposizione Claudia Cuccu, Iside Fonnesu, Massimiliano Loddo e Gerardo Pisà chiedono che sia indetto «un Consiglio comunale straordinario con partecipazione pubblica, pubblicizzata in modo adeguato, affinché gli abitanti siano informati con chiarezza e trasparenza su quali siano i propositi che intende portare avanti il Sindaco e la sua Giunta su tale progetto, e che i partecipanti possano esprimere  le proprie opinioni. Inoltre, si chiede al primo cittadino un serio confronto con l’opposizione nelle sedi istituzionali perché si possa ridiscutere tutto il progetto, apportando e condividendo eventuali varianti all’indagine fatta da “Invitalia”».

Il concessionario, eventualmente a fronte di una fee annua di modeste dimensioni – sottolineano Claudia Cuccu, Iside Fonnesu, Massimiliano Loddo e Gerardo Pisà -, assumerebbe l’onere di:

• completare il recupero primario e la rifunzionalizzazione degli immobili concessi, nel rispetto delle prescrizioni del Piano particolareggiato e, in generale, del quadro vincolistico vigente, inclusa la realizzazione di impianti e sottoservizi e l’acquisto di immobili ed attrezzature;

• garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili concessi e di gestire, incamerandone i relativi profitti;

• la struttura ricettiva, l’attività ristorativa, la reception ed i servizi aggiuntivi connessi;

• la struttura museale, garantendo la fruibilità del museo e le visite guidate alla Cattedrale, e gli altri immobili destinati ad attività culturali;

• le unità immobiliari destinate ad ospitare i laboratori artigiani, il relativo show room e il punto vendita delle produzioni enogastronomiche;

• il suolo pubblico incluso nel centro storico per la realizzazione di manifestazioni culturali, musicali, enogastronomiche e religiose, inclusa la festa patronale di Tratalias in occasione dell’Ascensione.

«Appare chiaro che lo studio si basa su meri dati numerici senza tenere conto dell’aspetto umano, culturale e lavorativo di Tratalias, creando un immenso danno economico al paese – concludono Claudia Cuccu, Iside Fonnesu, Massimiliano Loddo e Gerardo Pisà – e i consiglieri dei gruppi di opposizione useranno tutti i mezzi legali a loro disposizione perché questo progetto, di dubbia efficacia, sia messo, comunque, a conoscenza di tutto il paese.»

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“Fish and fishing community” è il titolo del convegno che, patrocinato dal comune di Stintino, si svolgerà il 4 ottobre nella sala conferenze del Museo della tonnara, Mut, in via Lepanto. L’incontro, con inizio alle ore 10.00, prevede due sessioni, una mattutina ed una pomeridiana, alle quali parteciperanno studiosi del settore italiani e stranieri.

Gli interventi si concentreranno sui vari aspetti legati alle attività alieutiche nell’antichità: la pesca commerciale e la conservazione del pescato, i pesci d’acqua dolce, le più antiche tecniche di pesca della preistoria, la vita nelle comunità di pescatori, metodologie classiche e nuove tecnologie applicate allo studio dei resti ittici, oltre a dati ed aggiornamenti dai più recenti scavi archeologici.

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L’Amministrazione comunale di Domusnovas ha indetto una manifestazione per il 18 ottobre, con corteo che partirà da Piazza Sella, a Iglesias, alle 9.00, per sensibilizzare l’Amministrazione comunale di Iglesias, «affinché, facendo seguito agli accordi intercorsi con l’assessorato regionale degli Enti locali, definisca l’iter procedurale per la permuta dei territori tra il comune di Domusnovas e il comune di Iglesias, in relazione all’isola amministrativa di San Marco». L’Amministrazione comunale di Domusnovas, guidata dal sindaco Massimiliano Ventura, propone lo scambio di 1.000 ettari demaniali della foresta del Marganai, attualmente ricadenti nel territorio del comune di Domusnovas, con 1.400 del 1.7o0 ettari dell’isola amministrativa di San Marco, attualmente ricadenti nel territorio comunale di Iglesias. L’Amministrazione comunale di Domusnovas ritiene, in questo modo, di andare incontro alle esigenze di alcune decine di famiglie che risiedono nell’isola amministrativa di San Marco e si ritengono trascurati dal comune di Iglesias.

Parteciperanno alla manifestazione che da Piazza Sella confluirà presso il Centro direzionale di via Isonzo, dove ha sede l’ufficio del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, cittadini di Domusnovas, operatori agricoli, pastori e proprietari dei terreni ubicati nel territorio dell’isola amministrativa di San Marco.

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Sale lo scontro tra maggioranza ed opposizione, in Consiglio regionale, sulla proposta di riforma della rete ospedaliera. Il Segretario nazionale del Psd’Az, Christian Solinas, dopo la dichiarazione di inammissibilità dei 1.007 emendamenti al piano di riordino della rete ospedaliera della Sardegna presentati nel pomeriggio.

«L’inammissibilità degli oltre mille emendamenti del Psd’Az al piano di riordino delle rete ospedaliera rappresenta un autentico golpe che respingiamo con fermezza e che rischia di avere conseguenze sulla legittimità dell’intero provvedimento, qualora approvato dall’Aula – ha dichiarato Christian Solinas -. Dichiarare inammissibili, infatti, i cosiddetti emendamenti agli emendamenti perché collegati a modifiche soppressive è un’interpretazione piuttosto fantasiosa degli uffici che non trova alcun riscontro nel regolamento interno del Consiglio regionale. L’unica ragione di questo colpo di spugna – ha concluso Christian Solinas – sta nell’assecondare la fretta di esitare quest’atto senza troppe discussioni.»

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La Giunta regionale ha deciso, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, di programmare le risorse per interventi volti a favorire la natalità e che abbiano carattere di innovatività rispetto alle misure previste a livello nazionale. La Regione si impegna a cofinanziare con almeno il 20% le attività dei progetti che saranno realizzati con le risorse del “Fondo per le politiche della famiglia”.
Su proposta dell’assessora Maria Grazia Piras, la Giunta ha dato il via libera all’assegnazione di contributi per favorire le attività delle Confederazioni delle Imprese Industriali e delle Piccole Medie imprese sui problemi dello sviluppo economico e sociale. La somma stanziata è di 200mila euro.
La Giunta, infine, ha approvato il disegno di legge sul comparto pesca per il risarcimento dei danni causati dai delfini. Il testo, proposto dall’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, prevede che agli operatori del settore ittico possano essere risarciti i danni alle catture causati da mammiferi protetti. Tale provvedimento gode di uno stanziamento di 100mila euro per gli anni 2015, 2016 e 2017.

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La nuova centrale di cogenerazione a servizio dello stabilimento di Matrìca a Porto Torres potrà essere costruita senza che il progetto sia sottoposto a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale. Lo ha stabilito la Giunta regionale che ha approvato una delibera in tal senso proposta dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano.
Il progetto consiste nella realizzazione di una centrale dual-fuel, alimentata a gas naturale o GPL, che permetterà l’autonomia energetica degli impianti di Matrìca nell’ambito degli interventi sulla Chimica Verde nel nord Sardegna. La centrale sarà costituita da un turbogeneratore da 5,5 MWe e da una caldaia per la generazione di vapore. L’alimentazione a GPL sarà garantita attraverso un sistema di collegamento con la rete di stabilimento già esistente. Nel caso di utilizzo di metano, invece, l’alimentazione avverrà con uno specifico sistema di stoccaggio e vaporizzazione di GNL. Il progetto sostituisce quello che prevedeva la costruzione di una caldaia a biomassa, non «L’istanza di Matrìca è stata presentata a maggio di quest’anno – dice l’assessore Spano -. Significa che in pochi mesi gli uffici dell’Assessorato hanno svolto un ottimo lavoro; sono stati in grado di dare risposte certe, nel rispetto delle procedure e in tempi molto rapidi. Il Servizio Valutazioni Ambientali, ricevuta la documentazione con le modifiche al progetto della caldaia, autorizzato a suo tempo, ha ritenuto che non fosse necessario sottoporlo alla procedura di VIA. Ora Matrìca avrà a disposizione cinque anni per realizzare la centrale». 
«Matrìca può continuare a procedere con gli investimenti previsti nella Chimica Verde, settore strategico per il rilancio economico del nord Sardegna – dice l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. La Regione ci crede, non da oggi, e lo testimonia il fatto che è stata impressa una forte accelerazione all’iter autorizzativo del progetto. La nuova centrale, infatti, è funzionale alla reindustrializzazione del sito produttivo di Porto Torres, anche in connessione con gli ulteriori investimenti che a brevissimo saranno definiti con ENI. Il piano di riconversione industriale – conclude Maria Grazia Piras – è legato all’Area di crisi complessa. L’obiettivo è realizzare infrastrutture che possano dar vita a un indotto di piccole e medie imprese della filiera della Chimica Verde.»

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Si rafforza la collaborazione tra la Regione, gli Enti locali e i Servizi della Giustizia per progetti a favore di persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. La Giunta, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha approvato lo stanziamento di 162mila euro per consentire la prosecuzione delle attività di mediazione penale e civile.
«La legge di stabilità regionale del 2017 ha destinato 600.000 euro alla prosecuzione delle attività a favore dei detenuti, adulti e minori, e ulteriori 400.000 euro a valere sulla dotazione del fondo nazionale politiche sociali 2017 – ha spiegato l’assessore Arru -. L’accoglienza e i percorsi di reinserimento sociale e lavorativo rappresentano una delle possibili risposte che la società può offrire per favorire la fuoriuscita delle persone dal circuito penale e contribuire ad assicurare legalità e sicurezza sociale, ma che anche altre strategie di intervento possono essere messe in campo. Occorre favorire la valorizzazione ed il potenziamento del sistema della mediazione penale e della giustizia riparativa in Sardegna, portati avanti finora dagli Uffici per la mediazione, uno a Cagliari ed uno a Sassari. Questi uffici – ha spiegato l’assessore Arru – si sono rivelati un prezioso strumento a disposizione delle Autorità giudiziarie e dei Servizi minorili della giustizia, sia nell’ambito dei procedimenti civili a tutela dei minori, sia nell’ambito dei procedimenti penali a carico di imputati minorenni.»
L’assessore ha quindi proposto la stipula di un protocollo di intesa finalizzato alla prosecuzione delle attività di mediazione penale e giustizia riparativa, tra la Regione Sardegna e il Centro di Giustizia Minorile della Sardegna, e due protocolli per la prosecuzione delle attività di mediazione civile, uno tra la Regione e la Città metropolitana di Cagliari e uno tra la Regione Sardegna ed il comune di Sassari.

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La Giunta regionale ha dato il via liberaVia libera al Piano annuale per l’Immigrazione 2017, che stanzia 11 milioni per la realizzazione delle politiche a favore dei cittadini stranieri che risiedono in Sardegna, per facilitarne l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale e culturale.
Già approvato dalla Consulta regionale per l’Immigrazione lo scorso 18 settembre, il Piano prevede la realizzazione di interventi a favore di diverse fasce della popolazione straniera presenti in Sardegna, rivolgendo una particolare attenzione alle donne, ai giovani, e ai soggetti a maggior rischio di esclusione. Le risorse stanziate sono ripartite tra diverse linee di attività: 9,7 milioni di euro dal Fondo sociale europeo 2014-2020, per progetti di integrazione socio-lavorativa, formazione, comunicazione, riconoscimento titoli ottenuti all’estero; 750mila euro dal Fondo asilo migrazione e integrazione, per progetti di formazione linguistica, di qualificazione del sistema scolastico in contesti multiculturali e di promozione della partecipazione attiva dei migranti alla vita economica sociale e culturale; 600 milaeuro di fondi regionali, di cui 400mila destinati a progetti innovativi presentati dalle associazioni e rivolti in particolar modo a persone svantaggiate a rischio di esclusione, e 200mila euro di trasferimenti agli enti locali per garantire una migliore informazione territoriale sui servizi a favore dei migranti.
«Il Piano – ha spiegato l’assessore del Lavoro – consente di proseguire nelle politiche a sostegno degli immigrati già poste in essere dalla Regione, attraverso fondi in gran parte vincolati a questa destinazione, per agevolare l’inclusione sociale e lavorativa dei cittadini extracomunitari che scelgono di restare nell’Isola ma che non sempre hanno gli strumenti per inserirsi nel mercato del lavoro o per avviare un’impresa. Abbiamo voluto disegnare il Piano tenendo conto delle caratteristiche della popolazione straniera, composta in un numero crescente da donne e giovani, un target molto sensibile che necessita di particolare supporto specie sul piano educativo, per limitare il rischio di abbandono scolastico anche attraverso la formazione professionale – ha aggiunto Virginia Mura -. Con le nuove attività facciamo un ulteriore passo avanti nel lungo cammino verso la piena inclusione degli immigrati che risiedono nelle nostre comunità. Siamo certi, infatti, che solo una reale integrazione possa assicurare condizioni di vita dignitose, limitare i conflitti sociali generati dai recenti flussi non programmati e contrastare il clima di intolleranza alimentato da azioni di propaganda del tutto irresponsabili. Per questo – ha concluso l’assessore del Lavoro – cerchiamo di favorire la massima diffusione di informazioni corrette e puntuali, liberando il campo da strumentalizzazioni veicolate spesso da notizie false che inquinano il dibattito pubblico su questi argomenti.»

L’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura.

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Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, la Giunta regionale ha deliberato oggi la costituzione di un fondo di garanzia, da due milioni di euro, per favorire interventi funzionali per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese (PMI) operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura.
«Con il provvedimento licenziato oggi – ha spiegato Pierluigi Caria – la Regione interviene per la prima volta in materia di strumenti finanziari dedicati proprio al comparto della pesca: non era mai successo. Le risorse saranno destinate quindi al potenziamento del sistema delle garanzie per il tramite dei Confidi che svolgono attività a favore delle PMI condotte da imprenditori della pesca.»
Le somme stanziate saranno erogate nel rispetto delle normative comunitarie che regolano gli aiuti in de minimis del comparto.