24 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha rinviato ancora l’elezione del nuovo vicepresidente e del garante dell’adolescenza e dell’infanzia ed ha approvato i primi quattro capitoli della proposta di riforma della rete ospedaliera.

In apertura di seduta il presidente Ganau ha subito convocato la Conferenza dei capigruppo. Alla ripresa dei lavori, dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato all’Aula la decisione della Conferenza di rinviare a una seduta successiva l’elezione del vicepresidente del Consiglio e la nomina del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, primi due punti inseriti all’ordine del giorno. L’Aula è quindi passata all’esame dei 12 capitoli della proposta di ridefinizione della rete ospedaliera regionale.

Sull’ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire la consigliera di Forza Italia Alessandra Zedda che ha lamentato una mancanza di rispetto nei confronti dell’Assemblea sarda in occasione della visita di ieri a Cagliari del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

«Il Consiglio merita un trattamento diverso almeno pari a quello riservato all’Università – ha detto Alessandra Zedda – ieri, inoltre, alcuni consiglieri sono stati considerati di serie A , altri di serie B. Credo che la nostra istituzione debba avere più rispetto».

Rivolta al presidente Ganau, la consigliera di Fi ha invocato un impegno più stringente nella difesa del ruolo dell’Assemblea sarda: «Quando si organizzano certe manifestazioni questa istituzione non può non esistere – ha concluso Alessandra Zedda – così come non sono tollerabili disparità per i consiglieri, abbiamo tutti la stessa dignità».

Immediata la replica del presidente Gianfranco Ganau: «Non sono a conoscenza di queste disparità, approfondirò in merito».

Marco Tedde (Forza Italia) si è invece soffermato sui fatti di Barcellona. «Alcuni giorni fa – ha detto Marco Tedde – il Consiglio ha approvato un ordine del giorno di solidarietà al popolo catalano che si apprestava a votare per il referendum sull’indipendenza. Ero a Barcellona domenica scorsa per assistere, in qualità di osservatore alle operazioni di voto. I catalani si sono espressi in modo pacifico e democratico mentre c’è stata una reazione di violenza inaudita da parte del governo spagnolo. Credo che oggi il Consiglio debba approvare un nuovo ordine del giorno in cui si ribadisce la solidarietà al popolo catalano e si esprime condanna per le violenze consumate dal Governo Rajoy».

E’ quindi intervenuto il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd) per chiedere un pronunciamento forte dell’Aula su la mancata soluzione della vertenza sugli accantonamenti fiscali. «Quando abbiamo discusso l’ultimo assestamento di bilancio molti consiglieri si sono concentrati sul disavanzo della Sanità – ha detto Franco Sabatini – si rischia però di dimenticare il vero problema che mette a rischio la tenuta del bilancio regionale. Sto parlando degli accantonamenti: dal 2012 al 2016 lo Stato ha trattenuto 2,644 miliardi di euro che nel 2017 arriveranno a 3,327. E’ una situazione non più sostenibile».

Secondo Sabatini senza queste risorse non si potrà parlare di sviluppo e di potenziamento della Sanità. Per questo è necessario aprire con forza una nuova vertenza con lo Stato: «La Giunta e il presidente Pigliaru conoscono il problema e si stanno attrezzando serve però un’azione unitaria del Consiglio – ha proseguito Franco Sabatini – propongo una Conferenza dei capigruppo per decidere una convocazione straordinaria dell’Assemblea Sarda sotto Palazzo Chigi».

Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp) ha invece chiesto chiarimenti sulla decisione di trasferire le competenza per l’accertamento delle invalidità civili dalle Asl all’Inps. «Mi giunge notizia che oggi sarebbe stata firmata un’intesa tra Ats e Inps – ha affermato Daniele Cocco – ricordo che le sedi dell’Istituto di previdenza sono presenti solo nelle città capoluogo di provincia. Se così fosse, i pazienti chiamati ad accertamenti dovrebbero sobbarcarsi ulteriori disagi. E’ vero che la legge 295/90 ammette la possibilità di convenzioni delle Regioni e Inps. In questo modo però non si firmano semplici convenzioni ma si trasferiscono competenze».

Gianfranco Congiu (Pds) si è detto d’accordo con Sabatini “se non fosse che a luglio 2017 c’è stata una sentenza della Corte Costituzionale che pone la parola fine su ogni rivendicazione sarda in materia di accantonamenti”.

Citando la sentenza della Consulta, Gianfranco Congiu ha ricordato che con quel provvedimento la Suprema Corte ha sancito la possibilità da parte lo Stato di trattenere le risorse fiscali destinate alle Regioni in nome di un superiore interesse nazionale. «Fino al 2019 questa normativa non potrà essere modificata – ha sottolineato Gianfranco Congiu – la visita di Sergio Mattarella è stata un’occasione persa. Oggi il confronto con il Governo va impostato con un glossario diverso. Auspicare o invocare aiuto significa sperare in un miracolo. Occorre invece modificare l’approccio al problema. Serve un cambio di strategia. Con Sergio Mattarella serviva una rivendicazione più severa».

Il presidente Gianfranco Ganau ha richiamato i consiglieri ad attenersi agli argomenti in discussione: «Quando si interviene sull’ordine dei lavori non si può parlare d’altro – ha ricordato Ganau – oggi chiudiamo gli interventi ma dalla prossima seduta procederemo secondo Regolamento».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha dato ragione al presidente ma, allo stesso tempo, ha rimarcato la necessità di esprimersi su un tema importante come quello sollevato dal presidente della Commissione Bilancio: «Sabatini pone un problema sul quale non possiamo dividerci. Sulle iniziative del Consiglio si tratta di sopperire a una inerzia che si è palesata in questi anni di governo della Giunta Pigliaru con un atteggiamento remissivo e di retroguardia – ha detto Pietro Pittalis – stiamo arrivando in ritardo, ma meglio che mai. Assumiamo un’iniziativa forte, speriamo che la Giunta sia a fianco del Consiglio. La battaglia si può fare anche con forme estreme. Pigliaru però aveva la possibilità di chiedere di essere convocato in sede di Consiglio dei ministri per le questioni che riguardano la Sardegna».

Il capogruppo di Forza Italia ha poi chiesto uno scatto d’orgoglio alla politica: «Ciò che è successo in Catalogna viene sottovalutato da Roma – ha concluso Pietro Pittalis – la politica ha il dovere di prevenire episodi come quelli che si sono verificati a Barcellona».

Il capogruppo dei Cristiano Popolari Socialisti Pierfranco Zanchetta (Upc) si è detto d’accordo con la proposta di Sabatini. Rivolgendosi al consigliere Gianfranco Congiu, Zanchetta ha invece espresso un giudizio positivo sull’atteggiamento assunto dal presidente Pigliaru nei confronti dello Stato: «Ieri non è stata un’occasione persa. Francesco Pigliaru in modo puntuale ha portato le nostre richieste a Sergio Mattarella – ha detto l’esponente di Cps – sulla necessità di utilizzare al meglio le nostre risorse finanziarie ritengo che accanto alle grandi battaglie debbano essere combattute anche quelle più piccole. Una di queste riguarda l’utilizzo delle risorse per la sanità destinate ai comuni delle isole minori. Su  30 milioni di euro di fondi statali, le isole minori della Sardegna non ricevono nemmeno un euro».

Attilio Dedoni, capogruppo dell’Udc, ha insistito sulla necessità di rivedere i rapporti istituzionali tra la Regione e lo Stato. «Franco Sabatini ha ragione – ha detto Attilio Dedoni – è vero che c’è una sentenza della Corte Costituzionale ma ciò non impedisce trattative tra governi. La strada è quella del riconoscimento del principio di insularità. Muoviamoci in una direzione univoca. Abbiamo uno strumento referendario in mano per far riconoscere questo principio».

Ha quindi preso la parola il presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha invocato la necessità di affrontare il tema dei rapporti con il Governo nazionale in modo unitario.

Sugli accantonamenti, Francesco Pigliaru ha ricordato che la vertenza si trascina ormai da anni: «Oggi il problema è cresciuto in modo insostenibile. Nessuno ha paura di alzare la voce, si tratta di approcci diversi – ha affermato il presidente della Regione – quando si parla di accantonamenti non si può raccontare solo una parte della storia. Certo ci saremmo aspettati una risposta diversa e siamo pronti ad alzare la voce. Ci sono però altre pagine positive come la firma del Patto della Sardegna ch ha dentro moltissime risorse in più rispetto ai 1509 milioni assegnati solitamente alla Sardegna. Se oggi parliamo di metano in modo concreto è per questo, la partita energia vale una cifra importantissima di molte centinaia di milioni. Altri milioni li abbiamo ottenuti collaborando con il Governo: il Patto per la Sardegna riconosce il problema insularità sulla base di un dossier presentato da noi. Non abbiamo risolto tutto, di fronte al presidente della Repubblica non abbiamo perso l’occasione e abbiamo ricordato che il problema insularità non si risolve solo con soldi in più ma anche con regole, con la possibilità di spendere soldi nostri per cose utili. Oggi abbiamo regole e normative di Bruxelles che ci rendono difficile spendere le risorse e garantire un vero diritto di cittadinanza. In molti casi non è un problema di soldi ma di regole sulla spendita».

Sugli accantonamenti, Francesco Pigliaru si è detto pronto ad appoggiare la battaglia del Consiglio: «La Giunta è pronta a schierarsi con il Consiglio, ricordo però che il rapporto con il Governo non finisce con gli accantonamenti. Ci sono pagine positive e negative».

Ha preso poi la parola l’on. Paolo Zedda, che ha detto: “In questi giorni si è discusso delle prospettive di indipendenza ed è stata persino presentata un’ipotesi di Costituzione della Repubblica sarda, si ipotizza un referendum sull’indipendenza della Sardegna. Ma nel frattempo come quelle persone che guardano il cielo e aspettano che si avverino i desideri, abbiamo uno Statuto della Sardegna sul quale potremmo intervenire per scrivere che la Sardegna è un’isola e ha problemi di territorio, di inquinamento del territorio, di collegamenti con il Continente. Dobbiamo iniziare a pensare a quel che si può fare davvero: siamo l’unica Regione a Statuto speciale che non ha messo mano alla sua Costituzione, scritta ai tempi in cui si andava col carro a buoi.  Perché non facciamo questo, perché non modifichiamo lo Statuto entro la fine di questa legislatura?”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiesto alla commissione Sanità e alla Giunta il parere sugli emendamenti al capitolo primo del testo denominato “Proposta di ridefinizione della rete ospedaliera”.

L’on. Edoardo Tocco (Forza Italia) ha detto: “Siccome siamo ancora in alto mare col documento che stiamo discutendo, sarebbe opportuno fermarci un attimo visto che nel frattempo gli atti aziendali, i trasferimenti e i tagli vanno avanti. C’è un grande malumore negli ospedali: oggi si è perfino dimesso il primario di Oculistica del Brotzu e mi dicono che non sarà l’unico caso. Assessore, glielo dico seriamente: è il caso di fermarvi a riflettere”.

Per l’on. Emilio Usula (Rossomori) “la discussione per me deve iniziare con un plauso agli estensori di questo testo. Alla pagina 8 si parla di insularità e della difficoltà delle reti di comunicazione fra territori; si parla di territori e spopolamento. Peccato che la premessa sia condivisibile ma non tutto il resto: nelle pagine successive innescate una retromarcia e prendete ben altra direzione. Le distanze non contano più, le difficoltà di collegamento nemmeno.  Siete incoerenti con le vostre stesse premesse e con i differenti fabbisogni, tanto che questa riforma nasconde un pasticcio e un imbroglio: è un’occasione persa, come avrò occasione di spiegare più avanti”.

Per il leader sardista Christian Solinas “non è corretta la declaratoria di inammissibilità operata sugli emendamenti del Psd’Az, regolamento alla mano. Ma siccome si tratta di oltre mille emendamenti stiamo parlando di un vulnus che rimarrà in questo dibattito”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha replicato che “si tratta di una consuetudine di questo Consiglio e non c’è possibilità di ammettere un emendamento su un emendamento soppressivo”.

Per Forza Italia è intervenuto l’on. Mariano Contu, secondo cui “non si può dimenticare che già nell’approccio al documento si colgono carenze molto evidenti. In particolare il fatto che non si conoscono i bisogni di tutti i territori e dunque si scrive un progetto sanitario senza sapere esattamente che funzione dovrà svolgere. Mancano le fondamenta e non vi siete presi la briga di verificare come si traduce, nel concreto, la vostra riforma della rete ospedaliera”.

L’on. Marco Tedde (FI) ha esordito ricordando “gli aspetti negativi di un piano che non è certo in linea con i propositi con le dichiarazioni elettorali di Pigliaru. Non possiamo condividere questa vostra riorganizzazione, disegnata a tavolino come se la Sardegna fosse la Toscana o il Piemonte. E come se non bastasse in nove mesi non siete riusciti nemmeno a nominare il direttore generale dell’Areus. Chi pagherà i danni che state facendo ai sardi? Chi pagherà per i vostri errori marchiani, che costellano questo benedetto piano? Non sono barzellette ma ci stiamo avvicinando”.

Sempre dai banchi dell’opposizione  è intervenuta l’on. Alessandra Zedda (FI) e ha parlato degli emendamenti: “Quando si citano le leggi bisognerebbe capire se sono affini alla norma e poi applicarle. Come rendiamo applicabile il DM70 con la riorganizzazione che state mettendo in piedi? E come pensate di applicarlo per alcuni ospedali e non per altri? Bisognava armonizzare la norma ministeriale con la nostra specialità e invece non è stato fatto”.

Per FLI ha preso la parola l’on. Paolo Truzzu, che ha sollevato “un problema generale per l’Aula. Ricordo Francesco Pigliaru che citò Luigi Einaudi nella prima seduta: vi pare che quest’Aula sia davvero in grado di deliberare? Non conosciamo nemmeno i conti della Sanità nel 2016”.

Per l’on. Giorgio Oppi (Udc) “non è accettabile che si dica che una struttura come Ematologia debba essere trasferita prima a ottobre, poi a novembre e ora a gennaio. Dovete evitare la confusione e darci un quadro di quel che accadrà. Ormai nessuno sa più nulla, manco se la Dialisi rimarrà a Iglesias o se andrà a Carbonia. Manca tutto, compresa la sensibilità verso i pazienti. Noi ritireremo questo primo blocco di circa 80 emendamenti soppressivi, fermo restando che agiamo alla luce del solo. Non come altri, che fanno ricomparire ciò che era già stato sparire”.

Il PDS ha preso la parola con l’on. Augusto Cherchi e ha detto: “La dotazione dei posti letto secondo il DM70 è un valore dal quale ci discostiamo al ribasso e lo facciamo tenendo conto anche dell’ospedalità privata.  Anche i tassi di occupazione per posto letto sono al di sotto della media nazionale ma dal 2011 stiamo andando a ridurre i tassi di occupazione mettendoli in linea con quelli nazionali”.

Forza Italia ha annunciato con il suo capogruppo Pietro Pittalis che “manterrà tutti i suoi emendamenti e parlerà su tutti gli emendamenti. Lo hanno detto prima di noi le organizzazioni sindacali e le organizzazioni di categoria, lo hanno detto i cittadini con i loro comitati: la riforma che state proponendo è sbagliata e fa soffrire soprattutto le aree interne della Sardegna.  Le conseguenze che rischia di produrre questo piano sono fortemente gravi e pregiudicano una sanità di qualità per tutti i cittadini sardi. Compreso quel cittadino arrivato col codice verde al Santissima Annunziata di Sassari  che è morto poco fa a Sassari in codice verde in attesa di essere visitato. Spero che su questo l’assessore Arru indaghi e individui la responsabilità, se c’è una responsabilità. Avete i numeri per approvare questo atto: fate pure. Noi non chiederemo il voto segreto, vogliamo che emerga tutta la vostra responsabilità”.

L’on. Busia (Cps) ha chiesto all’assessore Arru alcuni chiarimenti sui posti letto in Gallura. L’assessore Arru ha espresso il cordoglio per i fatti riferiti dall’on. Pietro Pittalis: “Ho chiesto informazioni e avrò maggiori dettagli su quanto è successo. Riferirò all’Aula e intanto all’Aula chiedo maggiore serenità. Non è vero che c’è un primario che si è dimesso: c’è un primario che va in pensione e si assenterà in anticipo perché ha centinaia di giorni di ferie arretrati. Diciamo anche che è di oggi la notizia secondo cui la stroke unit del Brotzu è stata inserita tra le prime dieci strutture italiane. Ecco, noi cerchiamo di fare ragionamenti articolati e di dire le cose come stanno, seguendo un fondamento scientifico nella programmazione sanitaria”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione l’emendamento soppressivo 4 (Pittalis – Truzzu), che è stato respinto.

Bocciati anche il 601 e il 602.

Sui posti letto del “Mater” di Olbia sono intervenuti gli onorevoli Luigi Ruggeri (Pd), Annamaria Busia e Francesco Agus (Cps) per chiedere questi ultimi una diversa formulazione dell’inciso contenuto nel testo. E’ intervenuto per chiarimenti anche il presidente Ganau e a seguire anche l’on. Oppi, secondo cui “è opportuno precisare meglio che i posti letto per la Sardegna sono 3,55 ogni mille abitanti”.

Approvato il testo del capitolo 1. 

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione del secondo capitolo (Contesto regionale).

Il vice presidente della commissione Sanità Edoardo Tocco (Forza Italia) ha affermato che «la distribuzione territoriale del sistema sanitario regionale mette in primo piano la necessità di un servizio efficiente di emergenza urgenza, che però ancora non esiste, ragione di più per fermarsi e sospendere l’esame del provvedimento, considerato che il sevizio di elisoccorso partirà concretamente non prima di un anno». In questa fase, dunque, a giudizio di Tocco «saranno particolarmente esposti proprio i presidi ospedalieri più piccoli e marginali, sia dell’interno che nelle zone costiere; la riflessione che sollecitiamo ha perciò lo scopo di dare spazio alle richieste dei sardi che vivono nei piccoli centri ed hanno una situazione di grande difficoltà».

Sempre per Forza Italia, il vice capogruppo Marco Tedde ha definito il secondo capitolo del documento «quello che evidenzia di più, in negativo, le tante peculiarità della Sardegna, per cui è stato un grave errore utilizzare i modelli di altre Regioni profondamente diverse dalla nostra ed inoltre, con il sistema ipotizzato, non sarà possibile rispendere alla domanda di salute dei sardi, nemmeno negli hub di Cagliari e Sassari perché soprattutto quello sassarese è sottodimensionato». Insomma, ha sintetizzato Tedde, «emerge uno scenario di fondo preoccupante aggravato dal fatto che ancora oggi, dopo nove mesi, non esiste il settore dell’emergenza-urgenza solo a causa di problemi politici interni alla maggioranza o al Pd, situazione che però non deve interessare l’assessore, chiamato comunque a dare risposte».

Alessandra Zedda, anch’essa vice capogruppo di Forza Italia ha segnalato che, «mentre a parole si tiene in considerazione il problema dell’insularità, poi se ne prescinde in modo evidente perché, ad esempio, i due poli principali non hanno dotazioni adeguate e non si intravede una approfondita analisi socio economica dei diversi territori; da ciò emerge la mancanza di un ragionamento omogeneo e coerente che dia sostanza al problema dell’insularità e dei territori più marginali dell’Isola».

Il consigliere dei Rossomori Emilio Usula ha ribadito quanto dichiarato in precedenza, nel senso che «che da premesse di segno positivo condivisibili discendono conseguente totalmente opposte ed anzi, di fatto, si stanno creando le basi per un forte accentramento di servizi sui due poli con l’impoverimento della Sardegna centrale, già povera e meno coperta dai servizi essenziali, continuando ad alimentare malessere e spopolamento». La Sardegna invece, ha sostenuto, «deve essere considerata un unicum territoriale con una marcata interdipendenza funzionale fra tutti i territori, per realizzare equità di servizi e garanzie di sussidiarietà verso i più deboli». In conclusione, Usula ha citato l’esempio della Puglia dove si è privilegia la buona organizzazione rispetto alla mappa della distribuzione della popolazione, «nonostante la Puglia abbia caratteristiche morfologiche molto diverse dalla Sardegna e ben quattro Regioni confinanti ai quali i cittadini possono rivolgersi»

Al termine di quest’ultimo intervento il Consiglio, dopo aver respinto tutti gli emendamenti presentati, ha approvato il secondo capitolo e, successivamente, anche il terzo (Rete ospedaliera attuale) ed il quarto (Ricorso all’ospedale).

Concluse le votazioni, il presidente ha tolto la seduta comunicando che la commissione Sanità riprenderà i suoi lavori domattina alle 10.00 per proseguire l’esame degli emendamenti.

Il Consiglio regionale, invece, è stato convocato per martedì prossimo, 10 ottobre, alle ore 16.00.

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Il generale Domenico Rossi ha rimesso oggi le proprie deleghe di sottosegretario della Difesa dopo una trasmissione delle Iene, dalla quale emergerebbe che un parlamentare, il deputato Mario Caruso (del gruppo di Democrazia solidale Centro democratico), avrebbe formalmente assunto il figlio del sottosegretario, che non si presenterebbe mai al lavoro, per fargli un favore, e che lo stipendio in realtà gli arriverebbe dal padre.

Domenico Rossi sostiene che si tratta di «accuse infondate e lesive della mia persona, insinuazioni che infangano, ancora una volta, la mia reputazione. Mio figlio ha un regolare contratto di assistente parlamentare con un deputato della Camera. Il documento, consultabile, conferma l’assenza di un rapporto di dipendenza dal mio ufficio contrariamente a quanto riportato nel servizio. Un incarico di natura fiduciaria che non prevede vincoli di orario lavorativo e anche per questo con una minima retribuzione. In ogni caso – ha aggiunto Domenico Rossi – al fine di non coinvolgere l’Amministrazione che rappresento e per svolgere ogni azione in piena libertà e con maggiore serenità, ho deciso di rimettere le deleghe conferitemi dal ministro della Difesa. Con questa iniziativa voglio fare chiarezza per evitare che queste informazioni siano strumentalizzate: le spese relative ai collaboratori sono rendicontate, e questo basta per dimostrare da chi realmente dipende l’impiegato e viene retribuito. Ho dato mandato a uno studio legale al fine di tutelare l’immagine mia e di mio figlio – ha concluso Domenico Rossi – e di esaminare la possibilità di contestare le accuse che mi sono state rivolte nelle opportune sedi legali.»

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Partecipazione, condivisione e collaborazione. Sono i princìpi ispiratori dell’assemblea del mondo associazionistico cittadino, convocata dall’assessore degli Affari generali Paola Argiolas per giovedì 5 ottobre, alle ore 17.00, nella sala polifunzionale del comune di Carbonia. Si tratta di un’importante occasione di incontro tra l’Amministrazione comunale e tutti i sodalizi operanti nel territorio della città.

«Carbonia è caratterizzata dalla presenza di un tessuto associazionistico molto forte e l’incontro del 5 ottobre mira proprio a rinsaldare i rapporti che legano tra loro il Comune, i cittadini e le tante aggregazioni attive», ha affermato l’assessore Paola Argiolas.

L’ordine del giorno prevede la discussione sui temi legati alla costituenda Consulta delle associazioni.

L’invito è trasversale e riguarda gruppi di cittadini che operano nei più svariati settori della società (sport, salute, cultura, musica, volontariato, ambiente, Terza età, difesa dei consumatori, difesa delle persone con disabilità).

In rappresentanza dell’Amministrazione comunale saranno presenti anche Sabrina Sabiu, assessore della Cultura, Loredana La Barbera, assessore dei Servizi sociali, Valerio Piria, assessore dello Sport, e Daniela Marras, presidente del Consiglio comunale.

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L’agenzia “Arilea Moda e Spettacolo” di Arianna Sirigu ha organizzato un corso di portamento per la formazione completa di aspiranti modelli e modelle che si terrà a Iglesias a partire da sabato 14 ottobre. Il corso verrà presentato sabato 7 ottobre.
Il corso prevede due categorie di partecipazione: la prima, per aspiranti modelle/i a partire dai 14 anni; la seconda è riservata alle ragazze/i over 40.
Le lezioni riguarderanno il portamento, la posa fotografica, il make up, la psicologia e la cura dell’immagine per migliorare l’autostima. La presenza di professionisti del settore aiuterà gli allievi ad individuare ed esaltare le loro potenzialità.
Il corso è a numero chiuso (min 15/ max 25), al fine di consentire a ciascuna candidata/o di essere seguita/o con la massima attenzione. Avrà la durata di 3 mesi e sarà articolato in una serie di lezioni specifiche, tenute da docenti professionisti nel campo della moda, dello spettacolo e della fotografia.
I docenti sono Laura Lecca, Nicoletta Collu, Riccardo Mocci e Katiuscia Sias, le psicologhe la dott.ssa Valentina Campus e la dott.ssa Stefania Littarru.Le lezioni si terranno nella palestra di via Grazia Deledda n° 7, 2° piano, a Iglesias.
Una volta al mese si terranno serate con sfilate di moda, nel corso delle quali le allieve/i faranno l’esperienza di sfilare davanti al pubblico.
«L’obiettivo della nostra associazione – spiega Arianna Sirigu – è aprire a breve scadenza, ad Iglesias, un’accademia della moda».

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L’Amministrazione comunale di Teulada, in collaborazione con le associazioni culturali, sportive, di volontariato e di categoria, le scuole, il Corpo forestale e il 1° Reggimento Corazzato di Teulada, ha organizzato la sesta edizione di “Pulirlacostapoco”, giornata di sensibilizzazione e di pulizia della costa di Teulada, in programma sabato 7 ottobre 2017.

Il raduno dei partecipanti è fissato alle 8.30 in Piazza Fontana, dove verrano formati diversi gruppi da indirizzare sulle diverse piazzole per la raccolta dei rifiuti. Alle 9.00 la partenza dei gruppi verso i punti di raccolta e l’inizio dell’attività di recupero dei rifiuti; alle 12.00, infine, il raduno dei partecipanti a fine lavoro, presso il porto turistico, con piccolo rinfresco finale.

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Il gruppo del PSd’Az ha presentato 1.007 emendamenti alla proposta di legge di riforma della Rete ospedaliera.

«Ho inteso rimarcare con estrema chiarezza la netta contrarietà del PSd’Az alla proposta della giunta regionale per la riorganizzazione della rete ospedaliera della Sardegna, depositando ben 1007 ulteriori emendamenti aggiuntivi da me personalmente sottoscritti, perché sono convinto che una vera riforma sia necessaria, ma che non si possa fare, come in questo caso, a discapito della salute, delle tasche e degli interessi dei cittadini sardi», dice il segretario nazionale del PSd’Az Christian Solinas all’atto del deposito di ben “1.007 emendamenti agli emendamenti” che vanno ad aggiungersi ai 660 delle altre forze politiche ritenuti ammissibili dall’ufficio di presidenza del Consiglio regionale, ed ora all’esame della Commissione sanità, che impegneranno l’Aula a pronunciarsi su un totale complessivo di 1.667 proposte di correzione, più che raddoppiando i tempi dell’esame e della discussione del progetto dell’Esecutivo regionale.

«La Giunta regionale ha composto una sedicente riforma – aggiunge il segretario sardista – che è semplicemente un’inaccettabile estetica della riorganizzazione della rete ospedaliera della Sardegna volta probabilmente a tutelare interessi che non sono quelli dei cittadini ed in cui brilla l’aumento esponenziale dei costi e l’assenza di prospettiva e di coerenza interna riguardo ai servizi.»

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«In sanità, anche le cose apparentemente di buon senso, se fatte male, rischiano di creare disastri.»

Pierpaolo Vargiu, deputato dei Riformatori sardi, lo scrive in un’interrogazione urgente presentata al ministro della Sanità per segnalare il rischio che l’accorpamento al Brotzu dell’oculistica del Binaghi rischi di privare la città dell’eccellenza della chirurgia vitreo-retinica, consolidata proprio al Binaghi.

«La fusione delle due equipe deve migliorare la qualità dell’offerta e, pertanto, non può che avvenire salvaguardando le rispettive competenze – aggiunge Pierpaolo Vargiu – ed è noto risaputo in città che il gruppo del Binaghi, guidato dal dottor Nino De Casa, ha raffinato speciali competenze nella chirurgia vitreo-retinica, diventando il centro di riferimento in questo importantissimo tipo di offerta, per numero di sedute operatorie e di pazienti trattati.»

«Al Binaghi sono state appena rifatte le sale operatorie e ci sono dotazioni strumentali oculistiche di assoluta avanguardia che rischiano di non trovare neppure adeguati spazi fisici negli angusti locali del Brotzu, mentre nessuno sembra interessarsi del destino delle competenze chirurgiche appena trasferite al Brotzu! Nelle quotidiane tragedie della sanità sarda, sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso:  Cagliari non può permettersi  di perdere anche questa offerta chirurgica che – conclude Pierpaolo Vargiu – mancherebbe soprattutto alle fasce sociali più deboli e rischierebbe di far ripartire i dolorosi viaggi della speranza:»

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Nell’approssimarsi del 70° Anniversario dello Statuto speciale della Sardegna il Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università degli Studi di Cagliari organizza – nei mesi di ottobre, novembre, dicembre c.a. e gennaio 2018 – un ciclo di seminari relativi ai settanta anni di autonomia speciale sarda.

Si tratta di un appuntamento importante per chi vive e opera nella nostra Isola, che richiede un contributo di approfondimento scientifico innanzitutto da parte delle istituzioni di alta formazione. L’articolazione del Dipartimento consente un approccio multidisciplinare e comparativo, indispensabile per l’analisi ed il bilancio sia della fase precedente alla conquista dell’autonomia sia della lunga fase in cui essa ha operato, e per riflettere sul futuro della specialità della Sardegna.

L’iniziativa è rivolta, soprattutto, alle giovani generazioni, con l’intento di contribuire alla loro formazione di cittadini consapevoli, offrendo la possibilità di acquisire maggiore conoscenza delle problematiche che hanno caratterizzato lo sviluppo regionale in campo politico, sociale, economico e culturale, in ambito nazionale ed internazionale.

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Sono aperte le iscrizioni alla quinta edizione della “Sardinia English Academy”, il programma di corsi di lingua inglese promosso da Smeralda Holding – società del Gruppo Qatar Holding – destinato alla comunità locale.

A partire dal 23 ottobre 2017, 130 residenti nei comuni di Arzachena e di Olbia – maggiorenni occupati, inoccupati o disoccupati – potranno partecipare ai corsi intensivi di 50 ore che si svolgeranno presso la sede del Cervo Tennis Club di Porto Cervo fino al 19 dicembre 2017. I posti saranno assegnati in base all’ordine cronologico di iscrizione e il termine ultimo per presentare la richiesta è il 18 ottobre 2017.

Anche quest’anno sono previsti 6 programmi di insegnamento suddivisi per livelli (base, elementare, pre-intermedio, intermedio, intermedio avanzato e avanzato) e la competenza linguistica in entrata dei partecipanti sarà valutata attraverso un test di livello. La quota di iscrizione è di 15 € a persona,  tutti gli altri costi,  compresi i materiali didattici, sono sostenuti da Smeralda Holding. Alla fine del corso sarà rilasciato un attestato di frequenza.

I corsi, organizzati in collaborazione con The English School, sono tenuti da docenti madrelingua qualificati e in possesso dei titoli di accesso all’insegnamento. The English School è un centro esami autorizzato del Trinity College of London, Ente accreditato dal Ministero della Pubblica Istruzione.

La “Sardinia English Academy” si arricchisce e migliora di anno in anno anche grazie al prezioso confronto con tutti i corsisti che hanno partecipato alle edizioni precedenti: dal 2014, anno di lancio dell’iniziativa, sono stati circa 400 gli studenti formati, dagli operatori turistici, agli impiegati in uffici e banche, professionisti, impiegati addetti alle vendite, studenti e disoccupati (circa il 20%). (circa il 20%). L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività che Smeralda Holding e la sua proprietà rivolgono alla comunità locale al fine di valorizzare le persone e le loro professionalità, sostenere la crescita del territorio e favorire l’occupazione locale.

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«Una soppressione che non trova alcuna giustificazione. Una scelta insensata». Così il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), vice presidente della commissione salute nel palazzo di via Roma, definisce la decisione del ministero dell’Università e Ricerca di cancellare la Scuola di specializzazione di Chirurgia a Cagliari.

Il mancato accreditamento dell’istituto è stato stabilito alla conclusione delle analisi da un Osservatorio accademico: «E’ davvero incomprensibile – sottolinea Edoardo Tocco in un’interrogazione sull’argomento -. Con la chiusura della di Specializzazione di Chirurgia Generale dell’Università di Cagliari, in Sardegna resterà attiva solo la sede di Sassari. Un colpo durissimo per l’Isola, che porterà un danno probabilmente irreparabile all’Università di Cagliari, alla Facoltà di medicina dell’ateneo del capoluogo, all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari che perderà 4 specializzandi all’anno che diventeranno 20 unità in meno tra cinque anni. Si tenga conto peraltro che la Chirurgia è un traino non indifferente al fatturato della Aou. I riflessi negativi si allargano anche alla città e all’area metropolitana, agli studenti e ai giovani medici in formazione ed alla sanità regionale in genere, che viene privata di una struttura di eccellenza con ricadute negative sui pazienti». Da qui l’appello indirizzato al governatore Francesco Pigliaru. «Si attivi un confronto immediato – conclude Edoardo Tocco – per ripristinare la scuola di specializzazione a Cagliari, visti i risultati conseguiti in diversi anni».