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La lunga agonia di uomini che non si rassegnano a lottare. La pazienza lentamente sta finendo, i minatori di Olmedo che si alternano dal sottosuolo pensano a la domanda che faranno al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, ed è la seguente: «Secondo lei come facciamo a guadagnarci da vivere?»
Altri commentano: «L’unica cosa che [il minatore] può offrire è la propria pelle, e la offre soltanto perché non ha altro modo di affermare la verità che sostiene».
Queste frasi dette all’interno del contesto minerario, attualmente occupato in attesa di risposte da chi le ha.
I più anziani mentre rielaborano il tutto commentano: «Non abbiamo armi. Non vogliamo fare del male ad altri esseri umani. Cos’altro possiamo fare?»
«Lunedì 23 ottobre, alle ore 10.00, arriveranno i lavoratori dell’ Ati-Ifras, coglieremo l’occasione per discutere di eventuali azioni – fa sapere Simone Testoni, segretario Territoriale Ugl – la pazienza sta finendo. Ecco, queste sono le frasi che Noi segretari ascoltiamo e non possiamo far altro che ripetere per far sentire e dar arrivare il grido di dolore di un intera generazione di minatori, forse gli ultimi, che non vuole arrendersi e mai lo farà.»
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