Via libera al progetto per la nuova centrale Matrìca da 5,5 Mwe a Porto Torres.
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La nuova centrale di cogenerazione a servizio dello stabilimento di Matrìca a Porto Torres potrà essere costruita senza che il progetto sia sottoposto a ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale. Lo ha stabilito la Giunta regionale che ha approvato una delibera in tal senso proposta dall’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano.
Il progetto consiste nella realizzazione di una centrale dual-fuel, alimentata a gas naturale o GPL, che permetterà l’autonomia energetica degli impianti di Matrìca nell’ambito degli interventi sulla Chimica Verde nel nord Sardegna. La centrale sarà costituita da un turbogeneratore da 5,5 MWe e da una caldaia per la generazione di vapore. L’alimentazione a GPL sarà garantita attraverso un sistema di collegamento con la rete di stabilimento già esistente. Nel caso di utilizzo di metano, invece, l’alimentazione avverrà con uno specifico sistema di stoccaggio e vaporizzazione di GNL. Il progetto sostituisce quello che prevedeva la costruzione di una caldaia a biomassa, non «L’istanza di Matrìca è stata presentata a maggio di quest’anno – dice l’assessore Spano -. Significa che in pochi mesi gli uffici dell’Assessorato hanno svolto un ottimo lavoro; sono stati in grado di dare risposte certe, nel rispetto delle procedure e in tempi molto rapidi. Il Servizio Valutazioni Ambientali, ricevuta la documentazione con le modifiche al progetto della caldaia, autorizzato a suo tempo, ha ritenuto che non fosse necessario sottoporlo alla procedura di VIA. Ora Matrìca avrà a disposizione cinque anni per realizzare la centrale».
«Matrìca può continuare a procedere con gli investimenti previsti nella Chimica Verde, settore strategico per il rilancio economico del nord Sardegna – dice l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. La Regione ci crede, non da oggi, e lo testimonia il fatto che è stata impressa una forte accelerazione all’iter autorizzativo del progetto. La nuova centrale, infatti, è funzionale alla reindustrializzazione del sito produttivo di Porto Torres, anche in connessione con gli ulteriori investimenti che a brevissimo saranno definiti con ENI. Il piano di riconversione industriale – conclude Maria Grazia Piras – è legato all’Area di crisi complessa. L’obiettivo è realizzare infrastrutture che possano dar vita a un indotto di piccole e medie imprese della filiera della Chimica Verde.»
Il progetto consiste nella realizzazione di una centrale dual-fuel, alimentata a gas naturale o GPL, che permetterà l’autonomia energetica degli impianti di Matrìca nell’ambito degli interventi sulla Chimica Verde nel nord Sardegna. La centrale sarà costituita da un turbogeneratore da 5,5 MWe e da una caldaia per la generazione di vapore. L’alimentazione a GPL sarà garantita attraverso un sistema di collegamento con la rete di stabilimento già esistente. Nel caso di utilizzo di metano, invece, l’alimentazione avverrà con uno specifico sistema di stoccaggio e vaporizzazione di GNL. Il progetto sostituisce quello che prevedeva la costruzione di una caldaia a biomassa, non «L’istanza di Matrìca è stata presentata a maggio di quest’anno – dice l’assessore Spano -. Significa che in pochi mesi gli uffici dell’Assessorato hanno svolto un ottimo lavoro; sono stati in grado di dare risposte certe, nel rispetto delle procedure e in tempi molto rapidi. Il Servizio Valutazioni Ambientali, ricevuta la documentazione con le modifiche al progetto della caldaia, autorizzato a suo tempo, ha ritenuto che non fosse necessario sottoporlo alla procedura di VIA. Ora Matrìca avrà a disposizione cinque anni per realizzare la centrale».
«Matrìca può continuare a procedere con gli investimenti previsti nella Chimica Verde, settore strategico per il rilancio economico del nord Sardegna – dice l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. La Regione ci crede, non da oggi, e lo testimonia il fatto che è stata impressa una forte accelerazione all’iter autorizzativo del progetto. La nuova centrale, infatti, è funzionale alla reindustrializzazione del sito produttivo di Porto Torres, anche in connessione con gli ulteriori investimenti che a brevissimo saranno definiti con ENI. Il piano di riconversione industriale – conclude Maria Grazia Piras – è legato all’Area di crisi complessa. L’obiettivo è realizzare infrastrutture che possano dar vita a un indotto di piccole e medie imprese della filiera della Chimica Verde.»
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