Abbanoa ha presentato oggi, a Cagliari, il piano di lavoro nella lotta alla dispersione d’acqua potabile.
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Con il “Progetto Oliena” Abbanoa ha definito una “buona pratica” nell’ambito della Gestione attiva delle reti, l’ha “standardizzata”, ovvero l’ha resa applicabile ad altre situazioni e ora, sulla base di quel modello, sta avviando la fase operativa, che comincia naturalmente con i 30 Comuni della Sardegna caratterizzati dal più alto livello di perdite e le maggiori ripercussioni di servizio, a cui ne seguiranno altri 100 (entro il 2018). Il piano di lavoro del Gestore è stato presentato oggi a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell’Amministratore Unico Alessandro Ramazzotti, e del direttore generale Sandro Murtas.
Parte quindi, con l’affidamento dei servizi tecnici specialistici per l’ingegnerizzazione delle reti, il progetto di “Gestione attiva delle reti” in 130 Comuni della Sardegna entro il 2018 (primo appalto per i 30 centri con una percentuale di perdite che supera il 50% diviso in 3 lotti, finanziato con fondi FSC 2014-2020 per € 3.580.000). Progressivamente, e sempre con gare a evidenza pubblica, Abbanoa tratterà con questa metodologia altri 100 Comuni (entro il 2019).
«Abbiamo cambiato il paradigma: non si può pensare di sostituire tutte le reti con risorse infinite – spiega il direttore generale Sandro Murtas -. Si deve pensare a rendere intelligenti le reti esistenti adottando tecnologia e strumenti evoluti, anche innovativi. La metodologia che ha sviluppato Abbanoa è stata già considerata buona pratica a livello internazionale.»
In novembre la metodologia Abbanoa ed i risultati conseguiti a Oliena – dimezzamento delle perdite idriche – sono stati infatti citati sulla stampa britannica, in un lungo articolo pubblicato sul Telegraph la metodologia Abbanoa è stata presa come esempio da seguire. Realizzato con la collaborazione del player internazionale Hitachi, il progetto è anche rientrato tra i migliori progetti italiani raccolti in “Utili all’Italia”, la banca dati che contiene i risultati del primo censimento delle migliori pratiche nei Servizi Pubblici realizzato da Utilitalia, la federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali.
Reti idriche intelligenti, le fasi di lavoro. Indagine sulla rete ammalorata (analisi) con installazione di misuratori portatili (diagnosi); adozione di sistemi innovativi di regolamento delle pressioni e delle portate, che sono la vera causa delle perdite, finalizzati ad ottimizzare il funzionamento idraulico delle reti (stabilizzazione del malato). Sono queste la fasi principali che consentono ad Abbanoa di intervenire in maniera “intelligente” sulle cause che provocano le dispersioni.
Nello specifico, il piano di lavoro che sottintende la metodologia segue una precisa programmazione:
• Analisi, ovvero esame critico del funzionamento della rete
• Diagnosi, ovvero definizione delle criticità e delle cause di malfunzionamento
• Prognosi, ovvero l’indicazione delle soluzioni da adottare, finalizzata a raggiungere il target previsto di aumento della efficienza della rete
Nella fase di “analisi” si procede quindi con la verifica della rete e l’individuazione degli snodi principali, con la misura ed il monitoraggio delle portate, delle pressioni nelle condotte e dell’aria. Il monitoraggio sui flussi d’acqua, soprattutto nelle ore notturne quando i consumi delle utenze sono minimi, consente di individuare anche le dispersioni nelle reti che spesso non emergono direttamente in superficie (a questo scopo vengono utilizzati anche sistemi di rilevazione acustica e gas traccianti). Ma è nella fase di “diagnosi” che si definiscono meglio le criticità e le cause con le ipotesi di soluzione. La “prognosi” consiste invece nella scelta, tra le decine di combinazioni di soluzioni possibili, di quella più idonea in termini di efficienza, efficacia, economicità e stabilità.
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