Coordinamento3 – Donne di Sardegna: «Nessuna garanzia per la doppia preferenza di genere senza voto palese».
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«Apprendiamo che mercoledì 14 novembre é convocato il Consiglio regionale della Sardegna per votare l’introduzione, nella legge elettorale, della norma sulla doppia preferenza di genere, da ben 5 anni al centro delle battaglie delle donne sarde, delle associazioni, dei movimenti, delle Istituzioni e degli organismi di parità e oggi, prevista anche dalla normativa nazionale.»
Il “Coordinamento3 – Donne di Sardegna” esprime, tuttavia, seria preoccupazione in quanto, ad oggi, non c’è stato alcun pronunciamento “ufficiale” da parte dei capigruppo «per un impegno di assunzione di responsabilità, ferma e inequivoca, a garanzia del voto palese», così come richiesto con lettera formale, indirizzata al presidente Gianfranco Ganau e ai capigruppo.
«E’ sempre in agguato, infatti, il rischio che possa ripetersi quanto accaduto il 21 giugno 2013, quando la stessa norma fu vergognosamente bocciata proprio con il vile ricorso al voto segreto, “una strategia dell’inganno” che non può più essere tollerata e che non sarà consentita – aggiunge il Coordinamento 3 – Donne di Sardegna -. Il movimento delle donne sarde unitario e trasversale, adotterà misure adeguate, pubbliche e visibili, per impedire che ciò possa avvenire. Stigmatizziamo ogni forma di autotutela e autoreferenzialità, ancora oggi disvalori della massima Assemblea che omettono ogni richiesta di trasparenza compatibile con l’agire collegiale, nel rispetto degli elettori e delle elettrici.»
Il “Coordinamento 3 – Donne di Sardegna”, nel denunciare il pericolo dell’affossamento della DPG con voto segreto, richiama il presidente del Consiglio e i capigruppo alle proprie responsabilità e afferma che «il voto palese, nell’evocare ad aprire straordinari orizzonti di civiltà e democrazia, guadagnerebbe una rinnovata fiducia delle donne per la realizzazione di un’ auspicabile paritaria partecipazione politica ed accesso alle cariche elettive della nostra Regione».
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