Coordinamento3 – Donne di Sardegna: «Quell’impresentabile trappola del 50%».
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«Noi sapevamo e ora è assodato per tutti che quell’incauto e impraticabile 50% appare una trappola per la doppia preferenza di genere cui nessuno vorrebbe cadere. Ribadiamo quindi la nostra rivendicazione che aveva trovato soddisfazione nel testo unificato licenziato in commissione autonomia lo scorso 28 settembre, il quale interpretava integralmente la volontà di stralciare l’introduzione della norma sulla doppia preferenza di genere prima di qualsiasi altro correttivo alla legge elettorale.»
Lo scrive, in una nota, il Coordinamento3 – Donne di Sardegna.
«“Il giorno del giudizio” dunque, è solo rimandato? Non vogliamo essere pessimiste. Vogliamo pensare che per un “eccesso di generosità”, i proponenti l’impresentabile emendamento, abbiano trascurato di fare i conti con i territori e con il relativo numero di seggi attribuiti, non casualmente ma proporzionalmente al numero di abitanti – aggiunge il Coordinamento3 -. Non è un caso che il legislatore nazionale, per i sistemi ove previste le preferenze, si sia limitato a porre la norma antidiscriminatoria ritenuta adeguata a garantire la parità di accesso alle consultazioni elettorali. Il nostro non vuole essere un pressing asfissiante ma un fair play conciliante. Con questo spirito avevamo chiesto al presidente Ganau e ai capigruppo un incontro preliminare che ha deluso le nostre aspettative e la nostra fiducia per non essere stato accolto. Siamo convinte che se ci fosse stato; questo “incidente di percorso” non sarebbe capitato.»
Il “Coordinamento3” desidera, «arrivare al traguardo condividendo con i consiglieri la soddisfazione di un risultato storico per la politica sarda. A tale scopo auspica che questa settimana di passione tolga ogni dubbio e chiarisca tutte le incertezze a chi fino ad oggi, nonostante il tempo trascorso per riflettere, ancora ha avuto dubbi sull’unica proposta praticabile a garanzia di una equanime e realmente democratica espressione del diritto al voto».
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