27 December, 2024
HomeCronacaGraziano Lebiu (Ipasvi Carbonia Iglesias): «Condanniamo ancora una volta qualsiasi tipo di violenza fisica e verbale nei luoghi di lavoro. Ieri Pronto Soccorso, oggi SPDC, domani?»

Graziano Lebiu (Ipasvi Carbonia Iglesias): «Condanniamo ancora una volta qualsiasi tipo di violenza fisica e verbale nei luoghi di lavoro. Ieri Pronto Soccorso, oggi SPDC, domani?»

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Il Collegio Ipasvi Carbonia Iglesias non può sostenere gesti ed intenti violenti contro operatori sanitari che durante il loro servizio si prendono cura del cittadino.

Aggressioni fisiche e comportamenti minacciosi che si registrano a danni degli infermieri per quanto ci compete in tutti i reparti, i servizi, le unità operative dove si verificano conflitti, direzione ATS Sardegna, ASSL Carbonia e assessorato regionale della Salute hanno il dovere di evitarle, di ridurle, di prenderle in carico, di non considerarle fisiologiche e quindi ineluttabili.

La violenza sul luogo di lavoro è un problema di salute pubblica che in ASSL Carbonia e in ATS Sardegna è evidentemente il caso di attenzionare per trovare soluzioni. Esattamente un mese fa aggressione in Pronto Soccorso, oggi in SPDC Po Sirai. Non può essere casuale.

Pur consapevoli che per le professioni sanitarie è indubbio il rischio di subire aggressioni e che sia più elevato rispetto ad altri lavoratori che operano in contatto diretto con l’utenza, questo non può essere motivo di remissione rispetto alle cose da fare ed ognuno per il proprio ruolo in Azienda, dal management agli RLS, dai responsabili della sicurezza ai lavoratori stessi.

Non possiamo non porre all’attenzione dei giornalisti alcune domande:

a) La dimensione del fenomeno violenza a danno degli operatori sanitari in Assl Carbonia è sottostimata?

c) E’ l’azienda a depotenziare e derubricare gli episodi di violenza come ordinaria amministrazione?

d) Il management ha maturato un atteggiamento adeguato nei confronti dell’operatore sanitario, medici ed infermieri in primis, oggetto di violenza?

Senza minimizzare i fatti ma nemmeno amplificandoli, è da tenere tutti bene a mente che le aggressioni sono al quarto posto tra i 16 casi segnalati nel IV e nel V Rapporto (2005-2012) del Protocollo di monitoraggio degli eventi sentinella del ministero della Salute.

Si rende quanto meno consigliabile spendersi per sensibilizzare sul tema della violenza sugli operatori sanitari  senza ulteriore dilazione di tempo. 

Quando scatta la violenza in tante situazioni ed in tanti contesti assistenziali ordinari o in emergenza, è inaccettabile che a farne le spese siano professionisti e lavoratori la cui unica imprudenza è quella di destinare, in mezzo a mille difficoltà, il proprio servizio alla cura degli altri.

Mettere in atto azioni più efficaci per proteggere l’incolumità degli operatori è un diritto, non un optional, così come è un diritto avere identificati i fattori di rischio per la sicurezza del personale ospedaliero e territoriale.

Graziano Lebiu

Presidente del Collegio IPASVI Carbonia Iglesias

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