La Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna si è riunita venerdì 10 novembre, ad Oristano.
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La Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna si è riunita venerdì 10 novembre, ad Oristano, presso l’Hotel Mistral 2.
«Primo obiettivo – ha spiegato Alessio Satta, coordinatore e portavoce della Consulta – è quello di consolidare il ruolo della Consulta quale piattaforma collaborativa per i suoi membri, WWF, Italia Nostra, Gruppo d’Intervento Giuridico e FederParchi e gli esperti che hanno aderito al coordinamento tecnico. La Consulta si pone, nel panorama associazionistico preesistente, quale strumento nuovo in grado di ampliare ulteriormente e più efficacemente l’operato delle associazioni ambientaliste, quale collettore e moltiplicatore di contributi tesi a definire un modello di sviluppo alternativo per la Sardegna, basato sulla riduzione dell’uso delle risorse naturali e sulla tutela dell’ecosistema e del paesaggio.»
Nel corso della giornata di lavori, è stato approfondito, tra gli altri, il tema relativo al ddl sull’urbanistica concernente la “Disciplina generale per il governo del territorio”, provvedimento che ha acceso un forte dibattito nella società sarda.
Come più volte ribadito in questi mesi, la Consulta ha sottolineato i numerosi aspetti del ddl che risultano essere incompatibili con le attese di buon governo del territorio, e contrastanti con il PPR che appartiene a tutti i sardi.
La Consulta riafferma e chiede, quindi, al presidente Francesco Pigliaru, la sospensione dell’esame del disegno di legge, attualmente fermo nella commissione del Consiglio regionale competente in materia, al fine di riportare il testo in Giunta regionale ed avviare una fase di confronto che includa le comunità locali della Sardegna e tutti i soggetti che si occupano di turismo e che non condividono la possibilità di ulteriori trasformazioni della fascia costiera, evitando di compromettere una delle principali risorse dell’isola.
«Anche gli abitanti delle zone interne della Sardegna hanno il diritto di esprimersi sul futuro delle zone costiere e di chiedere a chi amministra di mettere tutte le proprie forze in campo per occuparsi di una popolazione che cala anno dopo anno e dei comuni delle aree interne dell’isola che rischiano di scomparire nel giro di pochi decenni» spiega Laura Cadeddu, geologa ambientale e componente del coordinamento tecnico della Consulta.
I lavori della Consulta si sono conclusi ribadendo l’importanza per la Sardegna di dotarsi di una legge di governo del territorio aderente alle previsioni del PPR, estendendole alle zone interne della regione, quale azione prioritaria della giunta regionale, come del resto previsto dal programma elettorale della coalizione guidata dal presidente Francesco Pigliaru.
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