23 November, 2024
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Anche in Sardegna le associazioni di volontariato dovranno presto adeguarsi alle nuove norme contenute nella legge sul Terzo Settore, recentemente approvata dal Parlamento. Per aiutare le organizzazioni a comprendere appieno le ricadute della riforma, Sardegna Solidale ha organizzato una serie di incontri nel territorio dal tema “Volontariato e riforma del Terzo Settore. Contenuti e prospettive”, il cui ultimo appuntamento si terrà lunedì 27 novembre a Carbonia. A partire dalle ore 16.00, nella sala del Lù Hotel, in via Costituente, interverranno il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru e il presidente del Co.ge Sardegna Bruno Loviselli. Il dibattito sarà moderato dal giornalista Vito Biolchini.

Per motivi organizzativi, i referenti delle associazioni che intendono partecipare sono pregati di registrarsi su sito di Sardegna Solidale www.sardegnasolidale.it .

L’incontro di Carbonia chiude un ciclo di quattordici appuntamenti che in tutta l’isola hanno spiegato ad oltre mille volontari, rappresentanti di centinaia di associazioni, le ricadute della nuova riforma. L’appuntamento di lunedì precede l’assemblea regionale del volontariato, in programma mercoledì 6 dicembre a Tramatza, convocata da Sardegna Solidale per presentare in sintesi quanto emerso dai seminari territoriali ed avanzare alcune proposte che possono favorire l’attuazione di questa riforma.

La nuova legge sul Terzo Settore avrà delle significative ricadute su tutto il mondo del volontariato, composto nella nostra isola da oltre 1.700 associazioni e circa 30mila volontari. Scopo dell’iniziativa di Oristano è quello di informare il maggior numero di volontari possibile circa le novità introdotte dalla legge 106/16 e dai conseguenti decreti attuativi in tema di volontariato e di Terzo Settore. Per questo nel corso dell’incontro volontari e rappresentanti delle associazioni potranno porre domande e quesiti agli esperti.

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E’ in corso un intervento dei tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna per la ricerca di una donna dispersa da ieri, nel territorio comunale di Santadi, in località Terresoli.

Allertato dalla Prefettura di Cagliari sulla base dell’attivazione del Piano Provinciale per la ricerca delle persone scomparse, il CNSAS delle Sardegna ha immediatamente inviato sul campo una prima squadra di tecnici che, dalle 11.00 di questa mattina, ha preso parte alle ricerche avviate ieri dai Carabinieri della Compagnia di Santadi e dal personale del CN dei Vigili del Fuoco.

Sul campo anche il personale dell’Agenzia Forestas, volontari del paese ed il personale dell’Aeronautica militare impegnato in una ricerca aerea della zona oggetto di indagine, con due tecnici del Soccorso Alpino a bordo dell’elicottero AB 212 dell’80° Centro Combat SAR (Search and Rescue) di Decimomannu, appartenente al 15° Stormo di Cervia.

Le ricerche sono andate avanti per tutta la giornata con 25 tecnici provenienti dalle stazioni Alpine e Speleologiche di Iglesias, Cagliari e Medio Campidano, più una unità cinofila da ricerca di superficie, impegnati nella perlustrazione delle aree rurali della località Terresoli, limitrofe all’abitazione della dispersa, riportando purtroppo esito negativo.

Proseguiranno ancora per qualche ora nel corso della notte, per poi riprendere domattina alle 7.00 presso il Centro di Coordinamento allestito in una struttura pubblica messa a disposizione dall’amministrazione comunale.

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«Cultura e turismo sono il nostro futuro, il futuro della Sardegna. Su questo vanno costruite le imprese che porteranno occupazione e ricchezza. Bisogna superare per sempre l’idea dell’assistenzialismo: il settore turistico-culturale deve essere un traino, e questo è possibile passando dal patrimonio al bene, dalla risorsa all’investimento, all’impresa, per creare ricchezza e posti di lavoro indispensabili anche per superare lo spopolamento delle nostre zone interne.»

L’ha detto il vicepresidente della Regione Raffaele Paci aprendo a Barumini la tre giorni della quarta edizione dell’Expo del turismo culturale in Sardegna, organizzato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura in collaborazione col Polo museale della Sardegna, occasione per celebrare il ventennale di iscrizione dell’area archeologica Su Nuraxi alla prestigiosa lista redatta dall’Unesco (organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura), riconoscimento risalente al 1997.
«Abbiamo messo gli attrattori culturali e turistici al centro della nostra strategia di sviluppo intelligente, la nostra S3 che serve per individuare gli elementi di sviluppo della nostra regione – ha ricordato Raffaele Paci -. Con le nostre imprese dobbiamo puntare sulla nostra identità, sui prodotti tipici, sull’ambiente, sul nostro patrimonio millenario: nessuno potrà copiare ciò che abbiamo e che ci proviene dal nostro passato, è questo è il vero, unico nostro punto di forza. Un messaggio che voglio arrivi chiaro ai tanti studenti presenti qui oggi dagli istituti alberghieri, da licei scientifici e dall’università: non stiamo facendo discorsi da convegno, non è un confronto accademico tra amministratori locali e ospiti esterni. Questo è il nostro futuro, il futuro della Sardegna, e non ne abbiamo altro.»
Per trasformare il patrimonio culturale in volano di crescita e sviluppo il primo passo è dunque riuscire a valorizzarlo. «Su Nuraxi, i Giganti di Mont’e Prama, i pozzi sacri legati al rito dell’acqua sono cose che abbiamo fatto noi sardi, che abbiamo solo noi e solo qui, e che dobbiamo valorizzare. Non sono una muta testimonianza del passato ma una grande opportunità. 52 addetti che lavorano qui a su Nuraxi sono una grande azienda: queste sono le imprese del futuro che si devono poi legare a tutta la filiera dell’agroalimentare, dell’artigianato, dell’ambiente nell’isola della longevità, nella Sardegna dei centenari – ha sottolineato il vicepresidente della Regione -. Dobbiamo portare qui turisti in queste stagioni che ci regalano magnifiche temperature, non nei resort semi abbandonati in questa stagione lungo le coste, ma nei nostri paesi, per farvivere loro le nostre tradizioni, il nostro artigianato, la nostra storia, insegnare loro come si preparano i prodotti tipici e come si fa la tessitura, in modo che loro stessi si facciano poi nostri promotori nel mondo». 
«Solo intorno a questo possiamo costruire una regione che abbia occupazione e ricchezza. Questa è l’idea che sta alla base della nostra programmazione territoriale, progetti di sviluppo che puntino sull’identità: abbiamo oltre il 90% dei Comuni sardi ormai coinvolti nella programmazione territoriale con la quale mettiamo in gioco oltre 300 milioni, e siamo certi che con progetti validi lo spopolamento delle zone interne si può combattere. Questo è il messaggio che vogliamo lasciare come istituzione, soprattutto ai giovani – ha concluso Raffaele Paci -. Abbiate fiducia in quello che insieme stiamo facendo, perché le prospettive di sviluppo della nostra regione sono chiare e attraverso la cultura e il turismo sicuramente riusciremo, e riuscirete, a costruire il vostro futuro.»

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Lavoro

Cresce l’occupazione stabile in Sardegna nei primi 9 mesi del 2017: i rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato sono aumentati del 2.2% (da 18.899 a 19.315 contratti) mentre, a livello nazionale, il dato è negativo: -3.5%. In Sardegna, tutti i dati amministrativi elaborati dall’Osservatorio dell’INPS, nel periodo da gennaio a settembre di quest’anno, sono positivi e, quasi sempre, migliori del dato medio nazionale. Uno dei dati più significativi è sicuramente quello che riguarda la trasformazione dei rapporto di lavoro precari in rapporti di lavoro a tempo indeterminato nei primi nove mesi del 2017: l’aumento è stato del 19.6% (la variazione nazionale è stata quasi irrilevante: +0.9%). In Sardegna le trasformazioni hanno riguardato 5.188 contratti a termine (+20.3%) e quelle dei contratti di apprendistato (+13.4%) mentre a livello nazionale il dato è negativo: -10.2%.
«Questa è la fotografia reale della situazione occupazionale in Sardegna: ci troviamo di fronte a dati che provengono da atti amministrativi, non da studi o previsioni, e dietro ogni atto c’è un lavoratore, con nome e cognome. Sono 27.712 le persone che in Sardegna nel corso dell’anno hanno trovato occupazione – commenta l’assessore del Lavoro, Virginia Mura -. È inutile sottolineare che i dati sono incoraggianti. Tutte le cifre sono positive e rappresentano un ulteriore segnale di ripresa, sintomo di una fiducia rinnovata da parte del ‘sistema Sardegna’ dopo anni di crisi. Finalmente iniziamo a intravvedere i risultati delle politiche che anche la Regione ha messo in campo per favorire l’occupazione e disegnare nuovi percorsi per il reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro. Nessun trionfalismo, la strada verso una ripresa strutturale è ancora lunga – aggiunge l’assessore Mura – ma constatiamo che sia nel 2016 che nel 2017 si è registrato un trend positivo e, riteniamo, non per puro caso. Ora puntiamo a consolidare questo andamento anche per il 2018. Gli interventi sulle diverse misure messe in atto negli ultimi anni saranno rafforzati, a partire da una serie di azioni e di politiche per il lavoro inserite nella Manovra finanziaria predisposta dalla Giunta e già all’attenzione del Consiglio.»
L’andamento tendenziale delle assunzioni complessive in Sardegna (gennaio-settembre 2017) è in aumento del 21.8% (nel resto d’Italia +20.1%). Oltre alla crescita dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, l’Osservatorio registra un segno positivo anche nelle assunzioni con contratto a termine: sono 85.439 con un incremento del 29.1%, rispetto ai primi nove mesi del 2016 (la media nazionale è inferiore, +27.3%). Nel 2017 sono aumentate anche le assunzioni in apprendistato, un vero e proprio boom nell’isola: +52.2% (l’andamento nazionale è fermo a +26.9%). Crescono anche i contratti degli stagionali (38.727 nuovi rapporti di lavoro per una percentuale che si attesta a +17.4% rispetto allo scorso anno).
Rispetto al 2016, si registra un decremento delle cessazioni dei contratti a tempo indeterminato (da 24.672 a 23.485) pari a -4.8% (a livello nazionale il dato è in linea con quello dell’anno precedente +0.1%). Aumentano le cessazioni dei rapporti a termine (+25.1%), dei contratti di apprendistato (+15.1%) e dei contratti stagionali (+14.3%).
A livello complessivo, in Sardegna il saldo tra assunzioni e cessazioni nei primi 9 mesi del 2017 è positivo: +27.712 unità, superiore al saldo del 2016. Di segno meno, ma di minore entità rispetto all’anno scorso, il saldo per i contratti a tempo indeterminato, mentre è positivo il saldo dei contratti a termine, dei contratti apprendistato e di quelli degli stagionali. Infine, la variazione netta dei contratti a tempo indeterminato, risultante dalla somma dei nuovi rapporti e delle trasformazioni di contratto meno le cessazioni, è positiva (nel 2016 invece la variazione era stata negativa).

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Il presidente Daniela Marras ha convocato il Consiglio comunale di Carbonia in seduta straordinaria, per martedì 28 novembre 2017, alle ore 17,30, in prima convocazione.

All’ordine del giorno figurano l’esame di interrogazioni, interpellanze e mozioni; e l’esame ed approvazione della variazione al Bilancio di previsione 2017-2019 e l’applicazione dell’avanzo di amministrazione.

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Il consigliere dei Rossomori, Emilio Usula, ha annunciato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa in Consiglio regionale, la costituzione del “Polo dell’Autodeterminatzione”, il nuovo raggruppamento dell’area identitaria che comprende oltre ai Rossomori, l’associazione “Sardos”, i movimenti “Gentes”, “Comunidades” e “Sardegna possibile”, i partiti indipendentisti Liberu, Irs e Sardigna Natzione. 

I rappresentanti delle otto formazioni politiche (Paolo Mureddu, Alberto Filippini, Alessandro Mongili, Valentina Sanna, Marta Onnis, Pier Franco Devias, Gavino Sale e Bustianu Cumpostu) hanno designato portavoce il giornalista, già direttore dell’Unione Sarda, Anthony Muroni, con il compito di illustrare obiettivi e finalità del nuovo schieramento che si dichiara «alternativo rispetto al quadro politico italiano». «Un progetto aperto e destinato a durare nel tempo», così lo ha definito Muroni, che fonda sui valori della democrazia, del progresso, della solidarietà, della crescita economica ed etica, della non violenza, dell’integrazione e dell’accoglienza.

«Non collaboriamo con i partiti italiani, né ci alleeremo con le coalizioni del falso bipolarismo italiano – ha spiegato il portavoce – perché i partiti del centrodestra e del centrosinistra non contemplano l’autodeterminazione dei sardi.» Sollecitato anche dalle domande dei giornalisti, Anthony Muroni non ha escluso la partecipazione alle ormai imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano («il Rosatellum non comporta l’obbligo del superamento di alcuna soglia di sbarramento per l’attribuzione dei seggi nei collegi uninominali») anche se tutto lascia intendere che la sfida attesa sia quella per l’elezione del Consiglio regionale. Non sono mancate alcune sottolineature critiche rivolte all’attuale Giunta («sulla vertenza entrate e per gli accantonamenti ha dimostrato di non essere dalla parte dei sardi») ed alla classe politica più in generale («non è stata capace di salvaguardare gli interessi dei sardi nel complicato rapporto tra la Sardegna e lo Stato»).

«Lavoriamo – ha concluso Anthony Muroni – per consentire ai sardi di poter scegliere il loro orizzonte statuale e siamo convinti che il crescente fenomeno dell’astensionismo possa trovare un freno davanti ad un’offerta politica diversa e alternativa rispetto a quella rappresentata dai poli italiani negli ultimi venti anni.»

Il consigliere dei Rossomori, Emilio Usula, sarà il riferimento operativo e politico, in seno all’assemblea sarda, del “Polo per l’Autodeterminatzione”.

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Avere sotto controllo le informazioni sulla propria azienda in qualunque momento accedendo da smartphone e tablet in modo facile, sicuro e veloce. E’ questo lo scenario che si apre agli oltre 180 mila cittadini-imprenditori della Sardegna attraverso il servizio impresa.italia.it , una piattaforma online – realizzata da InfoCamere per conto delle Camere di Commercio – con cui ogni imprenditore potrà accedere senza oneri alle informazioni e ai documenti ufficiali della propria impresa.

Progettata secondo la logica mobile first e in linea con i paradigmi di design promossi dal Team Digitale e da AgID – la nuova piattaforma è nativamente integrata con SPID, il Sistema Pubblico di identità digitale. Offre un utilizzo delle informazioni veloce e di immediata comprensione e mette l’imprenditore in condizione di avere a disposizione – sempre e ovunque, sul suo smartphone o tablet – la carta d’identità digitale della propria impresa: visura, bilancio, pratiche in corso e molto altro ancora. Non solo: dal cassetto è possibile accedere direttamente ai company profile delle imprese più innovative su startup.registroimprese.it .

«Il cassetto digitale dell’impresa – dichiara il presidente di Unioncamere Sardegna e presidente della CCIAA di Nuoro, Agostino Cicalo’ – è una di quelle piccole rivoluzioni che però hanno la capacità di ricostruire la fiducia con la pubblica amministrazione. È un esempio di rapporto virtuoso con le imprese perché semplifica la loro vita, avvicinando gli imprenditori alla cittadinanza digitale e spingendoli ad utilizzare strumenti e tecnologie che possono renderli più competitivi, anche a livello internazionale. È una tappa del percorso di semplificazione e innovazione intrapreso dal sistema camerale da diversi anni, in linea ed a sostegno dell’Agenda Digitale italiana e di quella europea. Un’azione di servizio – conclude Agostino Cicalò – che opera in una prospettiva di alfabetizzazione digitale delle imprese e che verrà ulteriormente rafforzata attraverso la costituzione dei Punti Impresa Digitale per l’accesso al mercato, previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0 ed affidati alle Camere di Commercio.»

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«Sono passati più di tre anni da quando il Consiglio Regionale, dimostrando sensibilità e attenzione, ha votato all’unanimità la legge regionale n. 12 “Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica”, la più grave disabilità permanente che si manifesta nel feto esposto, durante la vita intrauterina, all’alcol consumato dalla madre durante la gravidanza.»

Lo scrive, in una nota, Luca Pizzuto, consigliere regionale del gruppo Art. 1 – Sdp.

«Dieci mesi fa, con ventotto mesi di ritardo rispetto al crono programma della legge, la Giunta regionale ha dato mandato all’assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale di istituire un tavolo tecnico per l’elaborazione delle linee guida, e un tavolo permanente di monitoraggio e prevenzione composto dagli esperti delle Associazioni Amici Della Vita, ARCAT e Centro di Accoglienza Don Vito Sguotti – aggiunge Luca Pizzuto -. Purtroppo, ad oggi, ancora nessun tavolo è stato istituito, mentre il problema del disagio sociale provocato dall’abuso dell’alcol è un’emergenza sanitaria che richiede massima  attenzione e risorse adeguate. Per questo motivo abbiamo presentato un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità sulla mancata applicazione della legge e della successiva delibera. Lunedì prossimo 27 novembre, inoltre, presenteremo una mozione per cui la l’assessore di competenza dovrà rispondere in Aula del perché, fino a questo momento, la legge non abbia ancora trovato attuazione.»

«Dobbiamo prenderci cura dei più deboli sempre, i bambini sono tra questi. È possibile fare in modo che sin dalla gestazione – conclude Luca Pizzuto – abbiano delle tutele speciali e faremo in modo di fargliele ottenere.»

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Si annuncia all’insegna di una doppia ricorrenza il 2018 di Dromos: da un lato le venti candeline del festival ideato e organizzato dall’omonima associazione che ogni estate tiene banco a Oristano e in diversi centri della sua provincia, e dall’altro il cinquantenario del 1968, anno cruciale e che tanti e profondi cambiamenti ha innescato nella società, nel costume, nella cultura. Due anniversari da celebrare con gli strumenti propri di Dromos nel consueto appuntamento col festival, previsto tra il primo e il 15 agosto, che per l’occasione si riconoscerà sotto un titolo emblematico: DromosRevolution.

Tanta musica e arte, ma anche fotografia, letteratura e cinema caratterizzeranno un ricco programma di iniziative dedicate a un anno, una stagione che ha segnato uno spartiacque nella storia del secondo Novecento; e che, come scrive il critico d’arte Ivo Serafino Fenu, ideatore della sezione del festival dedicata alle arti visive, fu soprattutto «l’aspirazione di una generazione nel portare l’immaginazione al potere, secondo le teorie di Herbert Marcuse, uno dei padri nobili di quell’immaginifico e per certi versi irripetibile momento politico, sociale e culturale». Ed è soprattutto questo l’aspetto che Dromos intende approfondire, in linea con le tematiche che da sempre caratterizzano il festival.

Il cartellone musicale prevede come sempre una fitta serie di concerti, spaziando su più latitudini e generi, a partire dal jazz e i suoi immediati dintorni, con un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, a ciascuno dei quali verrà chiesto, per l’occasione, di proporre un omaggio o una meditazione su quell’anno fatidico. Sul versante delle arti visive, è invece già in cantiere la mostra “68/Revolution”, curata da Ivo Serafino Fenu, dal giornalista Walter Porcedda e da Chiara Schirru per Askosarte, in collaborazione col collezionista Antonio Manca e con prestigiose gallerie d’arte. In continuità con la precedente e fortunata “Wild is the wind – l’immagine della musica”, dedicata a David Bowie e ospitata alla Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano tra fine dicembre 2016 e i primi dello scorso marzo, in “68/Revolution” convivranno memorabilia di un passato prossimo oramai classificabile nell’archeologia del rock e dei primi movimenti di contestazione giovanile assieme alle più spericolate ricerche estetiche contemporanee, i protagonisti di allora con i giovani artisti di oggi, che non hanno vissuto quell’esaltante momento storico ma del quale hanno comunque subito l’innegabile fascinazione.

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Trent’anni di musica e emozioni in Sardegna: questo, e tanto altro, nel racconto che Paolo Fresu porterà in dote questa domenica (26 novembre) a Modena, dove è atteso nel pomeriggio (alle 17.30) al BPER Forum Monzani per la presentazione del libro “Time in Jazz”, edito da Franco Cosimo Panini in occasione della XXX edizione del festival che il trombettista ha fondato nel 1988 nel suo paese natale: Berchidda.

Un racconto coinvolgente, scritto in prima persona dallo stesso musicista che ripercorre le tappe di un festival jazz nato in un piccolo paese sardo «di sole tremila anime, lontanissimo dalle centralità culturali dell’Italia e del vasto mondo». Un percorso che ha visto “Time in Jazz” crescere anno dopo anno, grazie anche alla sua attitudine a comprendere all’interno dei suoi programmi, oltre alla musica, anche altre forme di espressioni artistiche, come il cinema, le arti visive, la letteratura, e grazie al suo indissolubile legame col territorio sardo, magico scenario che tra concerti nei boschi, nelle chiese campestri e in altri luoghi di particolare significato simbolico, definisce la cifra del festival.  

Più di trecento fotografie, gli interventi e le testimonianze di tanti amici e artefici di “Time in Jazz”, insieme all’elegante veste grafica del libro, impreziosiscono il racconto aiutando il lettore a entrare nell’atmosfera unica del festival berchiddese: una realtà che partendo da un piccolo paese ha saputo andare oltre, annullando i confini e avvicinando le distanze, grazie alla musica e alle arti. 

Tra immagini, racconti, ricordi e aneddoti, Paolo Fresu, domenica a Modena, illustrerà la pubblicazione dialogando con il giornalista Stefano Salis del quotidiano “Il Sole 24 Ore”. Poi spazio alla musica con un concerto che vedrà il trombettista sardo esibirsi nel collaudato duo con il bandoneonista marchigiano Daniele di Bonaventura.

Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)