18 July, 2024
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Il comune di Carbonia ha prorogato il termine di scadenza del bando di concorso per la formazione della graduatoria degli assegnatari di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), situati nel comune di Carbonia, interessati a cambiare alloggio. Le domande dovranno essere presentate entro il 4 dicembre 2017.

Possono partecipare al bando gli assegnatari di alloggi sia di proprietà di A.R.E.A. o gestiti da A.R.E.A., sia di proprietà del Comune di Carbonia, che non abbiano perduto i requisiti previsti per la permanenza negli alloggi Erp ai sensi delle vigenti normative, nei confronti dei quali non siano in corso azioni di annullamento o di decadenza dall’assegnazione e non siano accertate violazioni delle clausole contrattuali.

Il modulo di domanda e il testo integrale del bando, dove sono indicati i requisiti e le modalità di partecipazione, sono scaricabili dal sito internet del comune di Carbonia (www.comune.carbonia.ci.it), sezione Bandi e Concorsi – Altri Bandi.
I moduli ed il bando possono essere ritirati anche presso: la portineria del comune di Carbonia (Uscieri, piano terra Palazzo Comunale); le sedi delle ex Circoscrizioni di Cortoghiana e Bacu Abis; la sede di AREA, distretto di Carbonia, via Angioy 2.

Le domande di partecipazione al concorso, redatte esclusivamente sugli appositi moduli, possono essere presentate a mano all’Ufficio Protocollo generale del comune di Carbonia, in Piazza Roma 1, o spedite con raccomandata con ricevuta di ritorno (A/R) all’indirizzo: Comune di Carbonia, Ufficio Patrimonio-Politiche per la Casa, Piazza Roma 1, 09013 Carbonia o trasmesse al seguente indirizzo Pec (Posta Elettronica Certificata) del comune di Carbonia: comcarbonia@pec.comcarbonia.org .

Ad eccezione della data di presentazione delle domande, rimangono confermate le condizioni di partecipazione al concorso e le norme contenute nel relativo bando.

Per informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Politiche della Casa, al primo piano del Palazzo Comunale di Carbonia, dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.00. Referenti: dott.ssa I. Nieddu (tel. 0781/694232) e sig. R. Deias (tel .0781/694247).

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Pigliaru incontro sindaci per servitù militari

Punto fermo, come ha ribadito il presidente Pigliaru, è la necessità di avere l’erogazione tempestiva di uno stanziamento in linea con le richieste e con le aspettative della Regione e dei Comuni.
All’incontro odierno hanno partecipato i primi cittadini di Arbus, Decimomannu, Pedasdefogu, Sant’Anna Arresi, Teulada, Villagrande Strisaili, Villaputzu, Villasor ed Ulassai.

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Gli sbarchi di migranti sulle coste del Sulcis sono proseguiti per tutta la giornata. Il bilancio fatto dai carabinieri della compagnia di Carbonia, intervenuti nei vari punti di sbarco con i colleghi della Polizia, è arrivato a ben 95 clandestini, tutti algerini e in buone condizioni di salute, tra loro un minore e due donne. Le buone condizioni meteorologiche hanno favorito gli arrivi che potrebbero proseguire, con il bel tempo, anche nei prossimi giorni.

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Una richiesta formale, «di proseguire nell’assicurare le forniture e i servizi richiesti, in attesa che venga concluso il processo di regolarizzazione dei pagamenti attualmente in corso, soprattutto per non pregiudicare le attività assistenziali, comprese quelle in emergenza urgenza». È quanto scritto ieri dalla direzione strategica dell’Aou di Sassari agli operatori economici alcuni dei quali, secondo diverse segnalazioni arrivate alla stessa direzione, già da lunedì avrebbero ritirato il materiale e gli strumenti forniti a seguito di presunti ritardi nei pagamenti. Nel pomeriggio, nella sede della direzione, il chiarimento durante un incontro tra il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore del Provveditorato Ivana Falco i fornitori di protesi e dispositivi.

Un incontro pacato e di massima apertura da entrambe le parti, che ha evidenziato la volontà di risolvere una questione annosa, dal punto di vista della contrattualistica e dei pagamenti. Chiariti i termini della questione quindi che non ha determinato un’interruzione dell’assistenza e la garanzia da parte degli operatori economici di proseguire nella normale fornitura di protesi e dispositivi.

«Abbiamo sempre ritenuto strategico il partenariato con i fornitori – ha detto il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – e dal mese di febbraio abbiamo avviato procedure per evitare possibili fasi di stallo. Per questo motivo sono stati potenziati i Servizi Provveditorato e Bilancio. La nostra Azienda, su una posizione debitoria pregressa di circa 70 milioni di euro, in circa dieci mesi ha liquidato ai fornitori 65 milioni di euro; restano ancora da pagare 5 milioni di euro. Contemporaneamente è stato avviato un percorso per la regolarizzazione delle forniture.»

Una situazione che era stata fotografata prima a febbraio, con l’adozione di una deliberazione con la quale si prendeva atto delle situazioni contrattuali dell’Azienda, quindi a ottobre con un’altra deliberazione con la quale l’Azienda ha preso atto degli interventi realizzati in dieci mesi e con la quale si analizza l’aumento delle procedure di gara ad evidenza pubblica per le forniture di beni e servizi.

Nella circolare inviata ieri ai fornitori, la direzione fa presente che il Servizio Provveditorato sta attivando un canale di comunicazione con gli stessi operatori economici, così da evidenziare specifiche situazioni. 

Il Servizio Bilancio, intanto, sta procedendo alla mappatura di tutte le pendenze collegate alle forniture. Al termine di questo procedimento ammnistrativo – si legge nella circolare – a cui concorrono diversi Servizi della tecnostruttura amministrativa dell’Aou, sarà possibile procedere con i relativi pagamenti.

«Stiamo definendo nuove procedure operative – ha detto il direttore amministrativo Lorenzo Pescini – che saranno utili per la liquidazione delle fatture che devono essere pagate. Il nostro impegno è assoluto e il rapporto con i fornitori lo consideriamo una priorità aziendale. Per fare questo abbiamo anche potenziato gli uffici del Provveditorato e del Bilancio con l’inserimento di nuovo personale.»

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Il presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale, Gavino Manca (Pd), ha lamentato formalmente – con due distinte note, rispettivamente indirizzate al ministro, Luca Lotti, e alla presidente del Consiglio di amministrazione della Rai, Monica Maggioni –  l’esclusione della lingua sarda dallo schema di contratto di servizio tra il ministero dello Sviluppo economico e la Rai, nonostante l’inserimento del sardo nella convenzione con la quale sono disciplinate le condizioni e le modalità per l’affidamento in esclusiva del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale.

Gavino Manca ha inoltre indirizzato al presidente della commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi, Roberto Fico, la richiesta di audizione di una delegazione della commissione Cultura, al fine di meglio illustrare le preoccupazioni del Consiglio regionale per l’evidente sperequazione cui è oggetto la più diffusa lingua delle minoranze storiche in Italia e per ricercare le opportune soluzioni, utili a garantire alla lingua sarda le adeguate tutele di legge, secondo quanto previsto anche nella convenzione Stato-Rai.

«Molta perplessità – ha scritto Manca – desta verificare che nello schema del contratto di servizio mentre si prevede l’assolvimento degli obblighi specifici demandati dalla convenzione alla concessionaria del servizio pubblico per le minoranze linguistiche delle regioni Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta e per le province autonome di Trento e Bolzano, viene omesso il richiamo alla regione sarda e all’adozione di azioni atte a tutelare le minoranze linguistiche in essa presenti.»

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«I senatori sardi di Pd e Campo progressista stanno dimostrando come le vere alleanze sono quelle che hanno come unico obiettivo l’interesse primario della nostra terra. Nessun calcolo politico vale quanto un risultato che va a beneficio della Sardegna e dei sardi. È stato così nei giorni scorsi in occasione dell’approvazione del decreto fiscale ed è così anche ora nella presentazione degli emendamenti alla legge di bilancio.»

È quanto afferma in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Come relatore del decreto fiscale ho apprezzato molto lo spirito di collaborazione e l’unità di intenti che ha contraddistinto l’impegno comune instaurato con gli altri colleghi sardi di Campo progressista ma anche di altre forze politiche. Siamo riusciti ad ottenere risultati che sono andati anche al di là degli obiettivi fissati, ora con la manovra finanziaria stiamo ripetendo lo stesso schema di lavoro e si stanno creando le condizioni per raggiungere altri importanti traguardi. Tutto questo è reso possibile dall’attenzione posta nei confronti dei problemi reali della nostra isola e mettendo da parte ogni altri tipo di ragionamento. Per questo motivo – conclude Silvio Lai – il mio ringraziamento va ai colleghi sardi per quello che insieme stiamo riuscendo a fare a favore della nostra regione.»

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Una programmazione dell’azione politico amministrativa a dieci anni almeno, la necessità di un processo di efficientamento della macchina amministrativa, senza dimenticare l’esigenza di processi di semplificazione e qualificazione delle stazioni degli appalti. Punti di partenza necessari per un riavvio di un processo di ripresa dell’economia che passa necessariamente per un le opere pubbliche e dei pubblici servizi. Elementi che sono stati illustrati nel corso del convegno “Nuovo codice degli appalti e mercato delle opere pubbliche e dei servizi in Sardegna” promosso da Legacoop Sardegna e Legacoop produzione e servizi. Un settore composto da costruzioni, manifattura, progettazione, servizi e iniziative culturali e consorzi, conta 210 cooperative, 2.721 soci, 3.133 occupati, ricavi per 170 milioni di euro con un costo del lavoro di 84 milioni di euro. Per Claudio Atzori, presidente regionale, «serve una politica lungimirante che vada oltre il periodo di governo. Ritengo sia necessario un processo che pensi a una crescita e sviluppo con programmi di dieci anni, altrimenti per le imprese è difficile stare sul mercato». Punto di partenza per il rilancio dell’economia.

«Al di là dei mille occupati in più o in meno in un determinato comparto – ha spiegato Luigi Piano, responsabile regionale area Lavoro Legacoop Sardegna – quello che in questo momento manca è la percezione che comunque si stia effettivamente imboccando una via d’uscita dalla crisi.»

Per l’esponente di Legacoop è necessario che «l’intera classe dirigente si impegni a disegnar anche attraverso un confronto acceso se necessario, un percorso che veda ciascuno, per le proprie competenze  e responsabilità, assumersi l’onere di fare la propria parte, sapendo che al di là dei ruoli, o questa situazione la si supera rapidamente o si dovrà assistere ancora una volta alle solite ripartenze tardive e parziali che tante opportunità hanno sottratto alla nostra regione». A coordinare i lavori Paolo Laguardia, responsabile mezzogiorno Legacoop produzione e servizi.

Marco Mingrone, responsabile ufficio legislativo Legacoop nazionale ha parlato dello stato di attuazione del nuovo Codice dei contratti pubblici. Di crescita, sviluppo hanno parlato Mauro Pasolini (presidente consorzio Comscoop) e Sergio Zeccarelli (direttore commerciale Cns). Sandro Filabozzi (direttore commerciale Area Centro Cons Integra) ha ricordato il ruolo delle coop. Francesco Tilocca (presidente Ance Sardegna) ha parlato delle difficoltà e disagi delle imprese. Francesco Porcu (Cna) delle “criticità del codice degli appalti e delle difficoltà che ha creato” e della necessità di “cogliere l’assetto migliore sulla riforma”. Cristiano Erriu (assessore regionale enti locali) ha parlato di “centrale committenza” e del fatto che la Regione “non è all’anno”. Edoardo Balzarini (assessore regionale lavori pubblici) ha parlato degli interventi e misure poste in campo dalla Regione e Ignazio Angioni (senatore) ha parlato dell’azione portata avanti dalle istituzioni e dell’importanza del lavoro svolto dal mondo cooperativo.

 

 

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Sabato 25 novembre al Teatro Massimo di Cagliari, dalle 9.30, si terrà la “Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson 2017”L’evento è promosso dalla ACCADEMIA LIMPE- DISMOV, dalle Associazioni dei malati e dalla Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus, insieme alle associazioni dei pazienti.

La manifestazione è organizzata congiuntamente dalla Clinica Neurologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari (diretta da professor Giovanni Defazio) e dal reparto di Neurologia dell’Ospedale  Brotzu (diretta da dott. Maurizio Melis) e sarà coordinata dai dottori Antonino Cannas e Giovanni Cossu, responsabili scientifici dell’evento, in collaborazione con gli altri medici dei centri (dott. Paolo Solla, dott. Marcello Mario Mascia, dott.ssa Daniela Murgia, dott. Gianluca Floris, dott.ssa Antonella Muroni, dott. Carlo Casula, dott Carlo Conti), e in collaborazione con le associazioni PARKINSON in Sardegna. Interverranno inoltre, presidenti delle associazioni dei pazienti parkinsoniani.

La “Giornata Nazionale Parkinson” è naturalmente aperta a tutti i pazienti affetti da malattia di Parkinson o parkinsonismi e ai loro familiari, anche non afferenti ai Centri Parkinson del Policlinico Duilio Casula di Monserrato o dell’Ospedale Brotzu, che avranno il piacere, l’interesse e la curiosità di saperne di più su questa malattia, sulle sue cause, sul suo decorso e sulle terapie oggi a disposizione.

Oltre ai medici specialisti dedicati alla malattia di Parkinson, altri medici e ricercatori parleranno dei vari aspetti della malattia e saranno a disposizione dei pazienti e dei familiari per qualsiasi domanda o consulenza che abbia attinenza con la malattia.

La giornata prevede la partecipazione attiva dei pazienti. «Alcuni di essi – dicono gli organizzatori – proporranno la loro testimonianza riguardo alle loro esperienze con le terapie più innovative, alternative alla terapia tradizionale con farmaci dopaminergici assunti per via orale, come l’infusione intradigiunale di levodopa. Verranno, inoltre, descritte strategie alternative sul versante riabilitativo come la pratica del ballo sardo nel paziente parkinsoniano».

Altri pazienti, che dopo la diagnosi di malattia e l’inizio della terapia dopaminergica, hanno sviluppato capacità creative originali di tipo artigianale o artistico, esporranno i loro lavori, a testimonianza della vitalità intellettuale che molti pazienti non solo conservano, ma addirittura amplificano lungo il decorso della malattia e durante l’assunzione della terapia dopaminergica.

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Il direttivo di ASEL Sardegna ha deliberato di aderire al Referendum regionale per l’inserimento del principio  di “insularità” nella Costituzione, con l’obiettivo di superare a livello nazionale ed europeo gli svantaggi strutturali naturali  della sua condizione fisica e geografica, che condizionano negativamente i processi di sviluppo e di crescita economica e sociale della nostra Isola.

Il direttivo dell’ASEL, nel condividere l’impostazione data dal comitato promotore del referendum, ha invitato tutti gli Enti associati ad adottare una propria delibera di adesione a referendum da trasmettere alla sede dell’associazione e al comitato promotore.

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«Il blocco comunicato da Agea per il pagamento dei premi comunitari agli agricoltori e allevatori rappresenta un vero danno per l’economia sarda. Dal 19 novembre entra in vigore la nuova legge approvata dal Governo nazionale che richiede, a tutti gli appartenenti al comparto, la presentazione del certificato antimafia. Sino ad oggi il certificato era richiesto solo a chi riceveva contributi superiori ai 150mila euro.»

Lo scrivono, in una nota, i quattro consiglieri regionali del gruppo Art. 1 – Sdp, Eugenio Lai, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda.

«Questo nuovo provvedimento incancrenisce ulteriormente un settore già in serie difficoltà, che sarà sempre più schiavo di un inutile eccesso di burocratizzazione. Le prefetture verranno, infatti, invase dai certificati antimafia e questo rallenterà ancora di più i pagamenti. L’unica fortuna è che gli aiuti rivolti agli operatori del settore ovicaprino rientrano tra i fondi regionali e saranno pagati in maniera regolare; questo però non ci esime dal compito di chiedere un’immediata revisione della legge – concludono Eugenio Lai, Daniele Secondo Cocco, Luca Pizzuto e Paolo Zedda – al fine di consentire il proseguo delle attività alla stragrande maggioranza degli allevatori che lavorano nel rispetto della legge.»