18 July, 2024
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Il tema delicato del linguaggio giornalistico quando affronta i temi della salute mentale verrà sviluppato martedì prossimo, 28 novembre, a Cagliari nel corso di un seminario dal titolo “Le parole della psichiatria nella cronaca giornalistica”. L’incontro avrà inizio alle 9.30, presso l’aula della Clinica Psichiatrica dell’Università, in via Liguria 13 e si concluderà alle 14.30.

Il programma, curato dalla SIP ((Società Italiana di Psichiatria), in collaborazione con UNAMSI (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione), prevede un’intera mattinata di interazione tra giornalisti e specialisti della salute mentale

Dopo l’introduzione di Carlo Buffoli, Capo ufficio stampa SIP e di Francesco Birocchi (presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, interverranno

Bernardo Carpiniello (professore ordinario di psichiatria all’Università di Cagliari, direttore Struttura Complessa di Clinica Psichiatrica, Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, residente della Società Italiana di Psichiatria (SIP) sul tema “Le parole della psichiatria, i numeri delle malattie mentali, l’algoritmo narrativo e le fonti”.

Liliana Lorettu (professore associato di psichiatria all’Università di Sassari, direttore Clinica Psichiatrica, Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari e presidente della Società Italiana di Psichiatria Forense) sul tema: “Disturbi mentali e devianza: evidenze, controversie, pregiudizi, timori, problemi. Il Rapporto tra psichiatria e giustizia”.

Federica Pinna (professore associato di psichiatria, Università di Cagliari, dirigente medico della Struttura Complessa di Clinica Psichiatrica, Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari, Segretario Regionale Sardegna, Società Italiana di Psichiatria) sul tema: “Lo stigma e la salute mentale. Comportamenti e linguaggi contro l’isolamento e lo stigma del paziente”.

La partecipazione darà diritto a 5 crediti formativi per i giornalisti.

 

E’ un fenomeno che fa paura: l’anno scorso le vittime di femminicidio nel nostro Paese sono state 120. Si calcola inoltre che, in Italia, almeno sette milioni di donne abbiano subito qualche forma di violenza nel corso della loro vita. Nonostante la cultura generale si stia evolvendo la situazione continua ad essere molto grave.

Quali sono gli stereotipi che continuano a resistere? Quale è la percezione della violenza di genere? Quale il ruolo che ha svolto e continua a svolgere l’informazione?  Se ne parlerà a Sassari, mercoledì 29 novembre, in un seminario dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna dal titolo: “Narrazione della violenza e del femminicidio, standard e stereotipi”.

Si svolgerà presso l’Auditorium del Carmelo, Viale Umberto I° – Piazza Colonnello Gavino Serra, 9, dalle 14.00 alle 17.00.

Introdurrà i lavori Francesco Birocchi (presidente Odg Sardegna). Interverranno quindi Francesca Garbarino (criminologa e responsabile del Cipm (Centro per la mediazione sociale e penale del Comune di Milano), Marisa Cantaluppi (psicologa e psicoterapeutica) e Nicoletta Malesa (presidente del Centro ascolto uomini maltrattanti nord Sardegna)

Ai giornalisti partecipanti verranno assegnati 5 crediti formativi.

 

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Si rinnova domenica 10 dicembre, a Sant’Antioco, l’appuntamento con la manifestazione “Per le vie di Betlemme, Su Nascimentu in Grutta”, giunta alla quarta edizione: un percorso nel suggestivo scenario delle grotte, tra atmosfera natalizia e antichi sapori della tradizione. L’evento, organizzato dalla “Cooperativa Archeotur” e dal comune di Sant’Antioco, si svolgerà in via Necropoli (S’Arruga de Is Gruttas), a partire dalle 10.00. 

Un’imponente e unica scenografia farà da cornice al presepe vivente che, allestito con la massima attenzione per ogni singolo dettaglio, verrà portato in scena nel “Villaggio Ipogeo”, cuore del centro storico antiochense. Circa 200 figuranti in abiti dell’antica Palestina, tantissimi animali (tra cui asini, cavalli, buoi e anatre), nonché il bambinello in tenera età, ricostruiranno l’atmosfera della Natività. Non mancherà la collaborazione delle associazioni locali, dei cori delle parrocchie cittadine e dei residenti di via Necropoli, che apriranno ai visitatori cortili e case. Saranno inoltre presenti diversi stand di prodotti tipici locali.

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Fine settimana a Cagliari con Il Grande Teatro dei Piccoli de Is Mascareddas, alla sua XV edizione fino al 24 dicembre tra la città capoluogo e Monserrato. Sabato 25 e domenica 26 novembre, alle 17.00, nella sala M2 del Teatro Massimo, spazio al teatro danza di ASMED nello spettacolo “Baba Yaga”.  

La piéce con la regia di Senio Giovanni Barbaro Dattena (in programma in sostituzione del titolo “Il Vento e la Fanciulla”) è un riadattamento della nota leggenda russa, fonte d’ispirazione di numerosi racconti della letteratura slava del XIX secolo.  In essi Baba Yaga è descritta spesso come cattiva, a volte come fonte di consiglio. In alcune storie la si vede aiutare le persone nelle loro ricerche, in altre rapisce i bambini per mangiarli.

La messa in scena della compagnia con la direzione artistica di Massimiliano Leoni è interpretata dalle danzatrici Francesca Assiero Brà, Giorgia Damasco, Rossana Luisetti, Sara Perra sulle coreografie di Cristina Locci, Francesca Assiero Brà e Luana Maoddi. In essa è valorizzata a pieno la bellezza della fiaba russa unendo danza, musica e recitazione in una pièce brillante e dalle atmosfere suggestive. I temi sono quelli dell’amore, dell’amicizia e del coraggio, compagni indispensabili nel lungo viaggio che conduce alla realizzazione dei propri sogni.

Sul palcoscenico insieme alle danzatrici la narratrice Elisa Zedda. Le musiche originali sono firmate da Senio Giovanni Barbaro Dattena, con violoncello e arrangiamenti di Antonella Deliperi, chitarra e arrangiamenti di Marco Noce, voci di Tiziana Pani e Romina Pala. Il disegno luci è di Michele Montis. I costumi e le stoffe di Emilio Ortu Lieto. Addetta alla sartoria Cinzia Moro.

Sabato 2 e domenica 3 dicembre la stagione targata Is Mascareddas fa ritorno a Monserrato al MoMoTI con l’attore e burattinaio di Ravenna Vladimiro Strinati e lo spettacolo “Nicola e il mare”, in scena alle 17.00.

 

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Il Centro regionale di programmazione ha modificato i bandi sugli aiuti alle imprese per la competitività relativi al Piano Sulcis – annualità 2016.
Le modifiche riguardano la procedura di valutazione (art. 12 – punto 5) e le modalità di erogazione e rendicontazione (art. 15). 

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La Giunta regionale ha stanziato un fondo di rotazione da un milione e mezzo di euro destinato a finanziare i progetti dei giovani laureati sardi ammessi a partecipare al Programma Master and Back – Alta formazione. Il fondo, che non sarà più a totale fondo perduto, denominato Fondo Alta Formazione, è a valere sul POR FSE 2014-2020 e i destinatari saranno selezionati attraverso Avviso pubblico. «Puntiamo a estendere la partecipazione dei giovani laureati, in particolare coloro i quali aderiranno al Master and Back per la frequenza di percorsi di alta formazione, per i quali ci sono già a disposizione risorse pari a 7 milioni di euro – ha detto l’assessore del Lavoro Virginia Mura -. Stiamo ampliando le opportunità per i giovani con l’obiettivo di rafforzare i percorsi post-lauream e far sì che i laureati sardi siano sempre più specializzati e acquisiscano competenze spendibili nel mercato del lavoro. Il Fondo rappresenta una novità importante perché in tal modo non solo potremo finanziare un maggior numero di borse di studio ma soprattutto garantiremo l’accesso al Programma anche alle generazioni future. La restituzione graduale dei prestiti, che terrà conto dell’ISEE, garantirà infatti l’erogazione di ulteriori borse. Da un lato, l’accesso al prestito consentirà ai giovani destinatari di superare le difficoltà che caratterizzano i soggetti non “bancabili”, dall’altro, questa nuova modalità di erogazione dei finanziamenti incentiverà i destinatari a essere più “responsabili” nella scelta del percorso formativo».

Alla delibera farà seguito la stipula di un Accordo di finanziamento con la SFIRS nel quale saranno precisati meglio gli aspetti più strettamente tecnici e procedimentali dell’intervento. Lo strumento resterà operativo nel corso della programmazione 2014-2020 e potrà essere ulteriormente alimentato da risorse provenienti dal POR FSE e attraverso l’uso di eventuali altre risorse.

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Prenderà il via venerdì 24 novembre, a Barumini e Villanovaforru, la quarta edizione dell’Expo del turismo culturale in Sardegna. «L’Expo del turismo culturale di Barumini è un’occasione di grande importanza per fare il punto sull’offerta turistico culturale e, nello specifico, archeologica dell’Isola. Si tratta di un asset strategico nelle politiche per le nuove stagionalità perseguite dalla Giunta regionale», ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas nella conferenza stampa di presentazione di quello che è l’evento di riferimento dell’offerta turistico-culturale sarda e proporrà convegni, approfondimenti, laboratori, degustazioni incentrate sulla valorizzazione di beni culturali e archeologici e delle eccellenze enogastronomiche e artigianali.

«L’appuntamento – ha aggiunto Barbara Argiolas – si svolge in uno dei luoghi simbolo dell’archeologia in Sardegna, che registra ogni anno una crescita nel numero di visitatori: si prevede che, a fine anno, l’area di su Nuraxi e Casa Zapata di Barumini arriveranno complessivamente a quasi centomila presenze. Inoltre, nell’occasione del ventennale dell’area archeologica Su Nuraxi come patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, l’Expo celebra idealmente questo riconoscimento cercando nuove modalità di promozione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali e archeologici dell’isola.»
L’assessore del Turismo parteciperà, nella giornata di sabato, al convegno dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’Ict, dal titolo ‘Le tecnologie della realtà virtuale e del gaming applicate ai beni culturali: opportunità e volano di sviluppo territoriale’. «L’integrazione di valorizzazione e innovazione – ha spiegato l’assessore Argiolas – è in linea con quanto intrapreso dal governo regionale, che nel suo impegno per saldare l’asse tra coste ed entroterra, interverrà anche sulla mobilità interna, per rendere i siti archeologici più ‘vicini’ agli hub portuali e aeroportuali. Attorno ai nostri attrattori storici e archeologici, che sono una peculiarità solo sarda, lavoriamo per creare un’offerta che abbracci l’intera esperienza di vacanza: che sia short break o soggiorno più lungo, vogliamo che il visitatore rimanga nel territorio e possa unire alla scoperta e alla fruizione di ambiente, paesaggio e beni culturali, pure quella delle eccellenze artigiane ed enogastronomiche e di tutte le espressioni di ospitalità e accoglienza che territori e comunità della Sardegna possono proporre».

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Sociale

Con quasi quattro milioni di euro la Regione darà avvio agli interventi della legge sul “Dopo di noi”, che prevede un supporto a favore delle persone con disabilità grave e prive di sostegno familiare.
La Giunta ha accolto la proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, e approvato il programma attuativo valutato positivamente dal ministero del Lavoro.
Quasi un anno fa il ministero del Welfare ha definito i requisiti per l’accesso alle misure di assistenza, cura e protezione e ripartito le risorse del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare: la Sardegna ha avuto due milioni 610 mila euro per il 2016 e, successivamente, un milione 110mila euro per quest’anno.
«Dal 2007 – ricorda l’assessore Arru – la Regione porta avanti politiche innovative per sviluppare la domiciliarità dei servizi alla persona fragile, attraverso il sostegno di una rete organizzata di servizi sociali e sanitari. Nel dare applicazione alla legge sul Dopo di noi, quindi, la Sardegna parte da un contesto già avviato: gli interventi previsti dal decreto attuativo della legge dovranno armonizzarsi con quelli esistenti, non potranno che essere aggiuntivi e non sostitutivi.»
L’obiettivo principale è quello di promuovere, su tutto il territorio regionale, la realizzazione di progetti e servizi necessari allo sviluppo di modalità di vita indipendente e di soluzioni abitative autonome, attraverso un sistema diffuso e articolato di servizi e interventi per l’accompagnamento e l’uscita dal nucleo familiare di origine.
I destinatari degli interventi saranno individuati, prioritariamente, tra le persone con disabilità grave e mancanti di entrambi i genitori, del tutto prive di risorse economiche e patrimoniali; tra le persone con disabilità grave i cui genitori – per ragioni connesse soprattutto all’età o alla propria situazione di disabilità – non riescono più a garantire loro, nel futuro prossimo, il sostegno necessario a una vita dignitosa; tra le persone inserite in strutture residenziali dalle caratteristiche molto lontane da quelle che riproducono le condizioni abitative e relazionali della casa familiare.
L’accesso ai servizi e agli interventi dovrà avvenire previa valutazione multidimensionale che sarà effettuata dalle Unità di Valutazione Territoriali (UVT) presenti in ogni distretto socio-sanitario: questa valutazione costituirà il requisito fondamentale per garantire, al momento dell’avvio del progetto personalizzato, il rispetto del principio di equità nell’accesso ai servizi e una risposta appropriata ai bisogni manifestati, garantendo l’integrazione delle prestazioni sociali e sanitarie e assicurando un percorso assistenziale nella rete dei servizi che tenga conto soprattutto delle esigenze dell’interessato e delle condizioni familiari.
Con la valutazione l’UVT è in grado di definire il progetto personalizzato, insieme con l’operatore sociale del Comune e con il beneficiario dell’intervento. Laddove la persona con disabilità grave non sia nella condizione di esprimere pienamente la sua volontà, dovrà essere sostenuta dai suoi genitori o da chi ne tutela gli interessi. Il progetto personalizzato individuerà, sulla base della natura del bisogno prevalente emergente nel progetto, una figura di riferimento (case manager) che ne curi la realizzazione e il monitoraggio, attraverso il coordinamento e l’attività di impulso verso i vari soggetti responsabili della sua realizzazione.
Il progetto personalizzato, inoltre, dovrà contenere il budget che costituirà la modalità attraverso cui si impegnano le risorse e si definiscono gli obiettivi. Esso dovrà favorire, nell’ambito dell’integrazione socio sanitaria, la dinamizzazione di un mix di risorse, tra cui quelle di cui già dispongono gli individui beneficiari, e il coinvolgimento dei diversi servizi sanitari e sociali, dei soggetti privati profit e no profit, delle associazioni.
PLUS. I 25 ambiti PLUS saranno soggetti programmatori e gestori per l’ambito di riferimento degli interventi, in quanto organismi deputati alla gestione unitaria del sistema locale dei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari: le risorse saranno loro ripartite sulla base della popolazione residente in età compresa tra 18-64 anni. L’Ambito PLUS dovrà assicurare la regia e il governo degli interventi, secondo criteri improntati alla trasparenza e alla massima pubblicità, per favorire il più ampio coinvolgimento dei potenziali soggetti attuatori, rispondenti ai reali bisogni espressi dal contesto locale di riferimento, e garantire la piena integrazione tra le risorse.
Per assicurare un’appropriata attuazione dell’intervento, sarà istituita una cabina di regia regionale, con la partecipazione dei diversi attori chiamati alla realizzazione del programma operativo: questo organismo dovrà valutare l’aderenza ai requisiti, allo spirito e ai principi della legge, di tutti gli interventi e i servizi posti del Programma nelle diverse fasi di realizzazione. Gli elementi principali su cui dovrà lavorare la cabina di regia sono lo studio epidemiologico e le analisi dei bisogni emergenti nel territorio con una prospettiva di medio e lungo periodo; la ridefinizione dei servizi e degli interventi in una logica di percorso assistenziale incentrato sui bisogni della persona e della comunità, secondo criteri di qualità e sicurezza; il monitoraggio, la raccolta e sistematizzazione dei dati al fine di avviare un’attività strutturata di monitoraggio e di valutazione; la condivisione dei risultati ai diversi livelli; l’introduzione ragionata e condivisa di eventuali correttivi; l’appropriatezza delle soluzioni offerte rispetto alla diversa tipologia di servizi.

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La Giunta regionale ha approvato la direttiva sulle Categorie funzionali urbanisticamente rilevanti e la destinazione d’uso degli immobili. La delibera presentata dall’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, consente la piena applicabilità del relativo articolo della legge regionale n. 11/2017 (Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia), individuando anche i dati dimensionali relativi ai servizi strettamente connessi alla residenza.
«La finalità principale di questo provvedimento – spiega l’assessore Erriu – è quella di agevolare le modifiche di destinazione d’uso delle unità immobiliari presenti all’interno del tessuto edilizio consolidato, favorendo l’utilizzo di un patrimonio spesso ostacolato da procedure burocratiche complesse, anche nei casi in cui il cambio di destinazione non costituisce una particolare criticità. Salvo esplicite esclusioni previste nella regolamentazione tecnica di attuazione comunale, diventa ora possibile mutare la destinazione d’uso di ogni singola unità immobiliare all’interno della stessa categoria funzionale urbanisticamente rilevante, con una semplice comunicazione al SUAPE, lo Sportello unico per le attività produttive e l’edilizia. Nei casi, invece, di modifica di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante ad un’altra, dovendosi verificare la compatibilità della modifica con la destinazione di zona urbanistica e con le dotazioni di standard urbanistici, sarà necessaria una SCIA, la Segnalazione certificata di inizio attività.» 
«La delibera – spiega Erriu – va nella direzione di un più razionale impiego del patrimonio immobiliare esistente, sia per la riduzione di nuovo consumo di suolo che di rivitalizzazione dei centri urbani, assecondandone le dinamiche evolutive. In particolare, all’interno della categoria funzionale residenziale sono stati inseriti anche i cosiddetti servizi strettamente connessi alla residenza, che non vanno confusi con i servizi e gli spazi pubblici, i quali non vengono messi in discussione da questo provvedimento, e la cui dotazione deve essere garantita, nel rispetto delle vigenti disposizioni, in sede di pianificazione. In sostanza, la categoria funzionale residenziale comprende sia la destinazione d’uso tipicamente abitativa, sia le funzioni private complementari alla stessa. Hanno tale destinazione gli edifici e le aree presenti nelle zone urbanistiche omogenee A, B e C e all’interno dei centri rurali, destinati a studi professionali, attività commerciali, artigianali, turistico-ricettive, di ristorazione, socio-sanitarie e uffici in genere, attività, in pratica, di iniziativa privata e di cui si è dimostrata impossibile una rigida pianificazione.»
Il provvedimento fissa inoltre i limiti dimensionali all’interno dei quali tali attività possono essere considerate complementari al tessuto residenziale al quale appartengono. La delibera approvata oggi sarà resa esecutiva con decreto del presidente della Regione e conseguente pubblicazione nel Buras. Il documento tecnico allegato sarà invece pubblicato nel sito istituzionale dell’Amministrazione regionale (www.regione.sardegna.it) e nel portale tematico SardegnaTerritorio.

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Biglietto integrato ed agevolazioni tariffarie per la continuità territoriale marittima e per la mobilità familiare. Questi i temi di tre delibere approvate oggi dalla Giunta su proposta dell’assessore dei Trasporti, Carlo Careddu. Dopo l’applicazione nelle aree di Cagliari e di Sassari e nelle province di Nuoro e di Oristano, la tariffazione integrata si estende adesso anche alle città di Alghero, Macomer, Carbonia e Iglesias, dove l’Arst esercita il trasporto urbano. A partire dal 1 gennaio 2018 gli utenti potranno acquistare un unico biglietto o abbonamento che integra i servizi di mobilità automobilistici urbani, extraurbani e ferroviari. Pertanto, chi per esempio dovrà recarsi ad Alghero da Sassari con il treno Arst e poi proseguire con un mezzo di trasporto in città, potrà avvalersi di un unico titolo di viaggio con un risparmio pari anche al 35 per cento nel caso di abbonamenti mensili impersonali. Concretamente, se una corsa semplice in linea extraurbana, per esempio nella fascia chilometrica fra 0 e 10 chilometri, costa 1,30 euro e se a questa si somma il costo di un’altra corsa semplice però urbana da un euro, si giunge attualmente alla somma di 2,30 euro. Con l’integrazione tariffaria, invece, per coprire lo stesso tragitto extraurbano e urbano, si acquisterà un biglietto unico che costerà complessivamente 1,70 euro risparmiando il 26 per cento sul totale di 2,30. I nuovi titoli integrati si aggiungono e non si sostituiscono a quelli previsti dal sistema tariffario ora in vigore inoltre non è previsto alcun contributo da parte delle Regione ai vettori a copertura dell’eventuale minor introito derivante dall’introduzione del biglietto integrato.
I provvedimenti varati oggi dall’Esecutivo prevedono l’applicazione di agevolazioni tariffarie a favore delle categorie svantaggiate anche per usufruire dei servizi marittimi in continuità territoriale con le isole di San Pietro e La Maddalena. Chi ha una percentuale di invalidità tra il 50 per cento e il 79 per cento e un reddito Isee inferiore a 18mila euro e i reduci di guerra, avranno diritto a un ticket pari al 10 per cento del costo totale. Chi ha invece una invalidità tra l’80 e il 100 per cento e un reddito Isee inferiore a 25.500 euro, pagherà un biglietto al 5 per cento del totale. Le agevolazioni sommate non dovranno superare il tetto massimo di 270 euro, cumulativo per tutti i servizi di trasporto pubblico locale. Stesse regole possono applicate anche agli accompagnatori degli utenti in categoria svantaggiata. Resta poi confermato il diritto all’agevolazione per gli accompagnatori dei viaggiatori disabili (ciechi, invalidi e minori) che superino il limite reddituale previsto. La Giunta infine, nell’ottica di incentivare la mobilità familiare, ha stanziato 600mila euro per rimborsare gli studenti di età inferiore ai 18 anni che hanno acquistato abbonamenti annuali o mensili (questi ultimi relativi solo a novembre e a dicembre) nel corso del 2017.