Da venerdì a domenica, a Orani, tre giornate di incontri, lezioni, concerti e visite guidate per riscoprire l’organo storico custodito nella chiesa di San Giovanni Battista.
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Tre giornate di incontri, lezioni, concerti e visite guidate per riscoprire l’organo storico custodito nella chiesa di San Giovanni Battista, a Orani, uno tra i più antichi esistenti in Sardegna.
Da venerdì 24 a domenica 26 novembre il piccolo centro della Barbagia diventa un laboratorio organistico grazie a “Boghes et organos”, progetto nato da un accordo stipulato tra il Conservatorio di Cagliari e l’amministrazione comunale del centro barbaricino.
Per i cittadini di Orani, e non solo, sarà l’occasione per conoscere meglio lo strumento, datato 1732, ben restaurato e custodito, ed apprezzarne le qualità sonore, i repertori musicali a esso più congeniali e riflettere sul suo ruolo all’interno della comunità nel passato e nel presente.
La manifestazione prende il via venerdì alle 16.00, con delle visite guidate all’organo, a cui seguirà la conversazione tenuta dal musicologo Roberto Milleddu dal titolo “Macchine meravigliose”.
Sabato 25 novembre, si comincia alle 10.00, con una conferenza sui temperamenti e le accordature storiche tenuta da Angelo Castaldo, docente di Organo nel Conservatorio di Cagliari. La mattinata proseguirà con delle lezioni rivolte a un gruppo di studenti del Conservatorio, mentre alle 15 è in programma un incontro con la Scuola civica di musica “Costantino Nivola”. La giornata si conclude alle 18.00, con un concerto dal titolo “Boghes et organos, repertori religiosi in Sardegna fra oralità e scrittura”: l’appuntamento sarà accompagnato da una guida all’ascolto curata da Roberto Milleddu.
Domenica, sempre nella chiesa di San Giovanni Battista, dopo le prove aperte al pubblico, gli allievi del Labos (il Laboratorio di organi storici del Conservatorio) saranno i protagonisti del concerto “Musiche organistiche della tradizione italiana ed europea tra Rinascimento e Barocco”.
In Sardegna esistono diverse centinaia di organi storici, quelli funzionanti sono però sono solo poche decine: tra gli scopi del Laboratorio organi storici del Conservatorio c’è quello di creare sensibilizzazione affinché si arrivi all’avvio di alcuni restauri.