24 November, 2024
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Prosegue mercoledì 22 novembre, al Teatro Adriano di Cagliari, la decima edizione del Puntodivista Film Festival, il concorso itinerante internazionale di cinematografia diretto da Romano Usai. Alle 20.45, in apertura di serata, la proiezione del 3° gruppo dei corti finalisti che vede quattro opere provenienti da Italia, Sardegna e Spagna: “Mokusatsu” (in lingua giapponese) di Nour Gharbi, parigino di nascita e diplomato alla Sorbona che attualmente lavora a Roma; “Pipinara” di Ludovico Di Martino; “A casa mia” regia di Mario Piredda e “El a traco” di Alfonso Díaz.

A seguire la commedia degli italiani raccontata da Italo Moscati, grande esperto di cinema, scrittore, sceneggiatore e regista, nell’incontro dal titolo “Totò & Ettore: da Antonio De Curtis a Ettore Scola“. Una dedica tra film e musica dal vivo a due grandi figure della storia della settima arte: Antonio De Curtis, in arte Totò, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani, edEttore Scola, regista di film celebri come “C’eravamo tanto amati”, “Una giornata particolare”, “Brutti, sporchi e cattivi”, che ha reso celebre il cinema italiano nel mondo con la sua profonda analisi dell’Italia dalla fine della seconda guerra mondiale all’inizio del terzo millennio. «Entrambi sono al centro di un coro di voci, quelle dei tanti autori che hanno cercato di andare in profondità nella società italiana per capirla attraverso la chiave dell’ironia, del paradosso, della satira», spiega Moscati. Interazioni musicali di Gianni Coscia (fisarmonica), fisarmonicista e compositore tra i più apprezzati nella scena jazz europea che vanta prestigiose collaborazioni con i più grandi jazzisti tra i quali Enrico Rava, Paolo Fresu, Richard Galliano, Gianluigi Trovesi e tanti altri. Interventi interpretativi dell’attrice cagliaritana Manuela Loddo.

La serata è con degustazione.

 

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Antonio Gramsci, politico e intellettuale sardo oggi di fama internazionale, nato ad Ales il 22 gennaio 1891, è morto il 27 aprile 1937, dopo oltre dieci anni di sofferenze nelle prigioni fasciste.

Quest’anno 2017, in cui ricorre l’ottantesimo anniversario della sua morte, è stato dichiarato “Anno Gramsciano” dalla Giunta della Regione Autonoma della Sardegna; inoltre una mozione approvata all’unanimità il 2 marzo dalla Consulta regionale per l’Emigrazione della Regione sarda e fatta propria dal Consiglio Direttivo nazionale della F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia), svoltosi a Milano il 26 marzo, ha invitato i circoli di tutto il mondo a ricordare questa grande figura di sardo, le cui opere sono tradotte, conosciute e apprezzate – appunto – in ogni parte del mondo.

Nel 2017 molte associazioni sarde affiliate alla F.A.S.I. hanno organizzato (Bergamo, Bologna, Cinisello Balsamo, Cremona, Fiorano Modenese, Livorno, Roma – “Il  Gremio”, Torino – “A. Gramsci”) o stanno per organizzare (Milano-Vimodrone-Cesano Boscone; Cornaredo) incontri sul tema.

Nel pomeriggio di sabato 18 novembre è stata la volta del Circolo “Sarda Tellus” di Genova, presieduto da Lucia Cireddu. Nell’auditorium della sede del prestigioso Museo Sant’Agostino, di cui è direttore Adelmo Taddei, un folto pubblico (in prima fila Renzo Caddeo, coordinatore dei Circoli F.A.S.I. del NordOvest, e Virgilio Mazzei, già presidente del Circolo e già componente del Comitato Esecutivo nazionale della F.A.S.I.) ha seguito gli interventi dei relatori. Dopo i saluti della presidente del Circolo e del direttore del Museo (che ha elogiato l’attività della “Sarda Tellus” in quanto propone sempre iniziative di alta qualità), Claudio Montaldo (già vicesindaco di Genova, già assessore della Salute della Regione Liguria) ha osservato che, se è vero che oggi Gramsci è famoso in tutto il mondo, c’è da chiedersi che cosa ha perduto il nostro Paese per il fatto che  gli è stato impedito di comunicare: certo non poteva essergli proibita, nelle prigioni fasciste, la possibilità di pensare, ma poteva farlo – in una condizione peraltro di incredibili sofferenze fisiche – solo “a futura memoria”.       

Montaldo ha rievocato sinteticamente le vicende biografiche di Gramsci: date le disagiate condizioni economiche della famiglia dovette frequentare l’Università di Torino in uno stato di paurosa povertà. La scoperta della classe operaia torinese del primo Novecento lo indusse a immergersi nelle lotte sociali e politiche (in particolare ai tempi dell’organizzazione dei Consigli di fabbrica). In carcere – nonostante le pressioni e le provocazioni – non smise la sua battaglia culturale contro l’ideologia fascista. Il grande sardo (Gramsci per tutta la vita rimase profondamente legato alle sue origini isolane) ha meriti non solo in campo politico ma anche in ambito culturale (in particolare per lo studio della  letteratura popolare, per esempio i romanzi d’appendice della vogherese Carolina Invernizio).

Paolo Soddu, docente di Storia contemporanea nell’Università degli Studi di Torino, ha ricordato che Gramsci non è stato solo un grande intellettuale ma anche un grande leader di partito (formazione politica che lui definiva non a caso “intellettuale collettivo” avente una funzione nazionale). Togliatti ha il merito di aver compreso che il fascismo era un “regime reazionario, sì, ma di massa”, che godeva cioè di un ampio consenso. Gramsci, nei suoi “Quaderni del carcere” approfondisce la riflessione su quello che il fascismo rappresenta, cioè la sconfitta non solo del movimento operaio ma anche quella sua personale, e la vittoria, non solo in Italia, del capitalismo. Anche in carcere Gramsci non smette di pensarsi come leader di partito.

Pur con i loro caratteri di  “rapsodicità” le pagine dei “Quaderni” rappresentano una riflessione sulla contemporaneità fatta con i ferri del mestiere dello storico e quindi bisogna mettere assolutamente in rilievo la dimensione globale del suo pensiero. Gramsci è certo uomo del suo tempo ma è capace di  intravvedere i fattori nuovi, addirittura i cambiamenti epocali, che stanno trasformando, per esempio, il mondo del lavoro (si vedano gli scritti su “americanismo e fordismo”).

La sistematizzazione per aggregazioni tematiche che Togliatti (con la collaborazione di Felice Platone) ha fatto  nell’immediato dopoguerra dei frammentari “Quaderni del carcere” ha permesso una conoscenza di massa delle considerazioni gramsciane ed ha consentito al PCI di avere un formidabile apparato ideologico fondamentale nell’opera di “socializzazione democratica degli Italiani”.

Dopo la loro pubblicazione nel 1975 in edizione critica a cura di Valentino Gerratana, certo i “Quaderni” sono  diventati, soprattutto, materia di studio degli specialisti, ma concetti come quelli di “intellettuale collettivo”, “rivoluzione passiva”, “blocco storico” o “egemonia” hanno avuto tutto l’agio di radicarsi nella conoscenza di massa grazie alla edizione dei “Quaderni” tematici.

Antonio Gramsci (sardo ma anche torinese, romano, moscovita) è stato un intellettuale globale cosmopolita che nel chiuso del  carcere ha cercato di cogliere la modernità.

Nell’occasione della manifestazione genovese è stato possibile anche presentare tre libri su Gramsci editi negli ultimi anni in Sardegna.

Marco Marras in “I Gramsci a Sorgono” (Ghilarza, Iskra, 2014) racconta del soggiorno per sei anni, in quel paese, della famiglia Gramsci: vi si era trasferita da Ales perché il capofamiglia, Francesco, doveva andare  ad occupare il posto di responsabile del locale Ufficio del Registro.

Quegli anni furono segnati da un terribile dramma familiare: il padre Francesco fu arrestato il 9 agosto 1898, con l’accusa di peculato, concussione e falsità in atti, e il 27 ottobre 1900 venne condannato al minimo della pena con l’attenuante del «lieve valore»: 5 anni, 8 mesi e 22 giorni di carcere, da scontare a Gaeta. Venendo a mancare lo stipendio del padre, la famiglia Gramsci fu ridotta in condizioni di estrema miseria, che la madre affrontò con coraggio straordinario valendosi anche della collaborazione del piccolo Antonio, già colpito dal morbo di Pott.

Franco Sonis, autore di  “Antonio Gramsci. Le radici materne” (edizioni Sguardi Sardi di Mogoro, Oristano, 2016), a seguito di approfondite ricerche d’archivio, ha sviscerato tutte le vicende delle famiglie degli ascendenti di Peppina Marcias, eroica mamma di Gramsci, figura di eccezionale forza fisico-morale, della quale ha certificato che non era nata a Terralba, come era stato finora ripetuto, ma che aveva origini riferite ai due paesi di Pabillonis, e Forru, oggi Collinas.

Tonino Cau, leader dei “Tenores di Neoneli”, sull’esempio di “Zuighes”, ha pubblicato (presso Nero a Colori, di Oristano, 2017), un volume intitolato “Gramsci, un’Omine, una Vida”. Centonovanta pagine, ciascuna delle quali riporta cinque ottave in sardo (con traduzione in italiano) scritte da Cau per raccontare la vita  di questo Uomo eccezionale qual è stato Antonio Gramsci.

Scrive Cau, in chiusura: «Io ho creato ‘un presupposto’, cioè il libro, un racconto in maniera originale (in lingua sarda, logudorese) della vita di Gramsci. Dal libro discende poi lo spettacolo dei Tenores di Neoneli, che abbiamo già cominciato a proporre e a lungo proporremo ovunque sarà richiesto. Il pubblico dirà, come sempre, e darà il suo responso».

Paolo Pulina    

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Si terrà venerdì 24 novembre, alle 14.30, nella sala del Consiglio comunale di Sant’Antioco, l’assemblea dei soci del neo costituito “Centro Commerciale Naturale Sant’Antioco”. L’associazione, nata dalla volontà di un gruppo di commercianti antiochensi, si propone di raggruppare le realtà imprenditoriali locali favorendo lo spirito di aggregazione e collaborazione, con lo scopo di rivitalizzare l’economia cittadina attraverso una serie di iniziative che accrescano l’attrattività commerciale e turistica di Sant’Antioco.

L’ordine del giorno prevede la presentazione dei componenti del Consiglio Direttivo, la conferma dell’adesione dei soci e, infine, la presentazione delle linee guida del programma di azione.

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E’ stato presentato questa mattina, nella sede dell’assessorato regionale della Cultura, a Cagliari, il programma della manifestazione “Una Miniera di Cultura”, che si svolgerà dal 24 al 26 novembre a Carbonia, nella Grande Miniera di Serbariu.

L’evento è la tappa conclusiva de L’Isola dei libri, mostra diffusa del libro promossa dalla Regione Sardegna e dalle amministrazioni coinvolte in collaborazione con l’Associazione editori sardi.

Alla conferenza stampa hanno partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Dessena, l’assessore della Cultura del Comune di Carbonia, Sabrina Sabiu, e il responsabile dell’ufficio stampa AES, Salvatore Taras, che ha portato i saluti ed il messaggio della presidente Simonetta Castia.

L’Associazione Editori sardi porta nel capoluogo del Sulcis “Una Miniera di Cultura”, evento promosso dalla Regione Sardegna e dal Comune di Carbonia per la tappa conclusiva del circuito “L’Isola dei libri”. Dal 24 al 26 novembre sono in programma tre giornate ricche di appuntamenti tra presentazioni, incontri con gli autori e con le scuole, spettacoli, proiezioni cinematografiche e laboratori. Location esclusiva della manifestazione sarà la Grande Miniera di Serbariu, luogo simbolo del territorio, in attività dal 1937 al 1964, un centro che negli ultimi anni è stato ristrutturato ed è sede del Museo del carbone.

A rappresentare l’AES è stato il responsabile dell’ufficio stampa, Salvatore Taras, che ha portato i saluti ed il messaggio della presidente Simonetta Castia: «Filo conduttore di questa seconda edizione sarà il tema al femminile prescelto dalla Regione, quello delle “donne sarde di valore”, qui declinato in chiave contemporanea. Questo sullo sfondo della lettura dei territori che ospitano gli appuntamenti, nella chiave offerta dalle numerose proposte degli editori e dei soggetti della filiera: il Sistema Interbibliotecario del Sulcis, La Fabbrica del cinema e la Libreria Lilith».

L’appuntamento nasce con l’intento di diffondere e rendere più capillare la presenza delle opere pubblicate in Sardegna anche nelle aree periferiche come il Sulcis. «È una sperimentazione che la Regione sta conducendo da due anni con l’intento di favorire la valorizzazione dell’editoria locale – ha specificato l’assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Dessena -. Anche questa è un’operazione che parte dal basso, come ad Alghero, e che vede la collaborazione di tutti gli operatori della filiera. La Regione sta investendo ingenti risorse a favore della Cultura, riservando un ruolo di riguardo al libro e all’editoria locale; sia per la sua diffusione nel territorio sia per la sua visibilità e promozione all’estero. Grazie a questi investimenti le imprese stanno partecipando a diverse manifestazioni internazionali dedicate alla compravendita dei diritti e all’interscambio culturale e professionale».

Grande apprezzamento è stato espresso dall’assessora della Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu, per questa seconda edizione: «Dal giacimento di carbone passiamo al giacimento culturale. Vogliamo che cultura e turismo siano i nuovi vettori economici su cui contare guardando al futuro».

L’inaugurazione è prevista per le 10.30 di venerdì, con i saluti del sindaco Paolo Massidda e gli interventi di Giuseppe Dessena, esponente della Giunta regionale, e di Sabrina Sabiu. Subito dopo sarà presentata la mostra “Viaggio attraverso il documento”, una visita guidata a cura del personale della sezione locale Sbis.

Nel pomeriggio, la manifestazione si trasferisce nell’Auditorium per il segmento “Tra Isola e mondo – incontri con gli autori”. Si parte alle 17.30 con la presentazione di “Guardando le formiche dal basso” di Roberto Paracchini, Aipsa Edizioni. Alle 18.15 Duilio Caocci presenta “Grazia Deledda. Una vita per il Nobel”, di Carlo Delfino Editore, con la partecipazione dell’autrice Maria Elvira Ciusa.

Terza presentazione della serata, alle 19.00, è “Peccato che sia giorno” di Silvia Serafi, Cuec Editrice. Gli incontri sono moderati da Salvatore Taras. Alle 20.00 è il momento dello spettacolo: una produzione “Il Crogiuolo” porta in scena “Maria di Eltili”, interpretata dalla voce narrante di Rita Atzeri sulle note al pianoforte di Alessandro Muroni.

“Tra Isola e mondo” prosegue sabato 25 con numerose proposte a tema moderate da Marco Corrias. Alle 17.30 Edizioni Della Torre propone “Senza sole né stelle” di Sandro Mantega. Alle 18.15 la Soter Editrice presenta “Miniere e minatori nelle terre del Gerrei”, di Francesco Ignazio Congiu, Valentino Caredda ed Ugo Lallai. Assieme a Lallai intervengono Paola Atzeni e l’editore Salvatore Ligios.

Lino Cianciotto, alle 19.00, presenta due pubblicazioni, “La costa delle miniere. Sud Ovest Sardegna” e “Iglesiente selvaggio. Sud Ovest Sardegna”, Enrico Spanu Edizioni. La serata si conclude alle 20.00 con lo spettacolo “Per assassinarvi”, ideato ed eseguito da Savina Dolores Massa e Gianfranco Fedele.

Domenica 26 novembre si parte con la sezione “Fabbrica del Cinema”, che alle 17.00 propone la visione del film “Cenere” di Febo Mari, a cura della Società Umanitaria di Carbonia. Introduce Paolo Serra. Gli incontri con gli autori prendono il via alle 17.45 con Valeria Pecora, che presenta “Mimma”, La Zattera Edizioni.

Alle 18.15 Ilario Carta illustra “Lo scorpione nello stomaco”, Arkadia Editore ed alle 19.00, Giovanna Sotgiu presenta “L’isola e le donne”, edito da Paolo Sorba. Modera gli incontri Giampaolo Cirronis.

La sezione “Adotta un libro sardo” coinvolge invece i ragazzi di numerosi istituti scolastici locali. Venerdì gli alunni delle elementari incontrano Claudia Zedda per dialogare di “Rebecca e le Ianas”, Condaghes Edizioni. Alla stessa ora, in collaborazione con “La fabbrica cinema” gli studenti del Liceo Classico Gramsci Amaldi presentano “Cosima di Grazia vestita: riflessioni”; mentre i ragazzi dell’istituto superiore Angioj incontrano Bruno Furcas e Stefano Simola per parlare della loro “Storia semiseria di un ragazzo strano“, Arkadia Editore.

Gallucci Editore, con bambini delle scuole dell’infanzia, propone laboratori di giochi e letture su “Il topo e la montagna”, a cura della cooperativa Lilith. Altri laboratori sono a cura della cooperativa “L’amico albero”.

Sabato gli studenti dell’Ipia vanno alla scoperta del Sud ovest Sardegna con “La costa delle miniere” e “Iglesiente selvaggio” di Lino Cianciotto, Enrico Spanu Edizioni. Alle 11.00 la “Fabbrica del cinema” propone un laboratorio didattico “Galileo in tasca: alla scoperta del mondo con lo smartphone – Un libro sulla didattica della fisica: Da Galileo ad Einstein – La gravità per tutti”, a cura di Pier Luigi Lai di Logus Mondi Interattivi. Si conclude alle 12.00 nella Sala Astarte con lo spettacolo “Per assassinarvi”, in compagnia degli autori Savina Dolores Massa e Gianfranco Fedele.

Partecipano gli Editori

Aipsa – Cagliari

Alfa Editrice – Quartu Sant’Elena

Arkadia – Cagliari

AM&D Editore – Cagliari

Carlo Delfino Editore – Sassari

Condaghes – Cagliari

Cuec Editrice – Cagliari

Domus de Janas – Selargius

Edes – Sassari

Edizioni della Torre – Cagliari

Edizioni Enrico Spanu – Cagliari

G.C. Edizioni – Quartu S. Elena

Grafica del Parteolla – Dolianova

Giampaolo Cirronis Editore – Carbonia

Ilisso – Nuoro

Imago Multimedia – Nuoro

Il Maestrale – Nuoro

Iskra Edizioni – Ghilarza

La Zattera Edizioni – Cagliari

Logus mondi interattivi – Cagliari

Magnum – Sassari

Mediando Edizioni – Sassari

Nor – Ghilarza

Paolo Sorba Editore – La Maddalena

Papiros – Nuoro

Phileas – Aggius

PTM – Mogoro

SguardiSardi – Mogoro

Soter Editrice – Villanova Monteleone

Taphros – Olbia

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Dall’11 al 13 maggio 2018, Calasetta ospiterà la quarta edizione della Sagra del Pilau. Ancora più ricca di contenuti che l’Amministrazione comunale comunicherà a breve, si svolgerà nell’arco di tre giorni anziché due come le precedenti; una delle novità previste, sarà il venerdì dedicato interamente all’aspetto storico-culturale del piatto tipico tabarkino, attraverso convegni dove verrà approfondito il tema con l’intervento di antropologi, storici, agronomi e nutrizionisti.

Confermate le escursioni lungo la costa, le visite guidate al Museo Macc, alla Torre Sabauda e ai siti di interesse storico; non mancherà il trenino che metteremo a disposizione, a costi modici, dei visitatori.

Laboratori del Pilau, show-cooking, eventi di carattere sportivo, mostre, concerti, espositori, ecc, contribuiranno a rendere l’evento unico.

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Bambini delle scuole elementari di Stintino per due giorni vanno a lezione di educazione stradale. Nei giorni scorsi la polizia locale, con il comandante Antonio Denegri, ha incontrato i piccoli alunni e le insegnanti della scuola via Lepanto.

Due lezioni per mettere subito in evidenza i comportamenti corretti che devono essere osservati sia dai pedoni che dagli automobilisti. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le giovani generazioni alla prevenzione dei rischi di incidenti causati da comportamenti scorretti, oltreché educare, partendo dai più piccoli, al rispetto delle regole della circolazione stradale.

Ad essere coinvolti gli alunni di tutte e cinque le classi della scuola elementare di via Lepanto che hanno approfondito i temi sulla sicurezza in strada, il rispetto dei segnali stradali, quindi le precedenze e gli attraversamenti pedonali. Tutti hanno ascoltato con grande interesse e molti, anche preparati, hanno risposto alle domande degli agenti della polizia locale.

Entro la fine dell’anno sono in programma altri due incontri con le scuole, sempre sui temi della sicurezza stradale.

Dal comando di via Torre Falcone, intanto, si stanno programmando già i corsi per il 2018 e si sta valutando la possibilità di acquistare un kit che consenta la realizzazione di un percorso simulato, in grado di rendere ancora più coinvolgenti le lezioni.

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Venerdì 17 novembre 2017, dalle 15.00, presso la RSA Rosa del Marganai di Iglesias si è tenuto l’incontro tra le organizzazioni sindacali e la Società San Raffaele S.p.A., per discutere della procedura di mobilità avviata dalla società lo scorso 4 ottobre, per il licenziamento collettivo di n. 29,75 FTE Operatori della RSA a causa, secondo quanto dichiarato dalla stessa azienda, dei nuovi requisiti organizzativi derivanti dalla deliberazione n. 22/24 del 3.05.2017 della Regione Autonoma della Sardegna alla struttura.

«L’incontro, che conclude l’esame congiunto previsto dall’art. 4 della legge 223/1991 – scrivono i segretari generali FP CGIL Giovanni Zedde, CISL FP Claudio Nuscis e TUCS Andrea Lai in una nota inviata all’assessore regionale della Sanità, al direttore generale dell’Ats Sardegna e al direttore della ASSL di Carbonia – si è concluso senza alcun accordo, in quanto riteniamo inammissibile che possano essere persi nel territorio tanti o pochi posti di lavoro. Nonostante le assicurazioni informali ricevute siano intervenute a scongiurare nell’immediato una diminuzione forzosa delle attività richieste alla Rosa del Marganai da parte della ASSL di Carbonia per l’anno in corso (e quindi della Regione Sarda) la San Raffaele SpA si è dichiarata indisponibile al ritiro della procedura ex artt. 4 e 24 L. 223/91 se non in presenza di un chiarimento su quali saranno i volumi di attività ed i tetti di spesa che nel prossimo futuro saranno richiesti ed applicati alla Residenza Sanitaria.»

«Per le suddette ragioni – aggiungono Giovanni Zedde, Claudio Nuscis e Andrea Lai – chiediamo, con l’urgenza dettata dalla situazione contingente, la convocazione di un tavolo tecnico presso l’assessorato della Sanità, tra la società che gestisce la Rosa del Margani, le nostre organizzazioni sindacali e la ASSL di Carbonia e teso a chiarire quanto richiesto dalla Società San Raffaele, al fine di scongiurare i licenziamenti e, nel contempo – concludono Giovanni Zedde, Claudio Nuscis e Andrea Lai –, quali debbano essere i contingenti stabili di personale addetto alla struttura derivanti dall’accreditamento riconosciuto e contrattualizzato e gli eventuali sviluppi futuri del settore.»

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Il comune di Nuxis compie 60 anni. Martedì 21 novembre, alle 10.00, l’evento verrà celebrato al Centro sociale.

Il comune di Nuxis venne istituito con la legge regionale n. 27 del 20 novembre 1957. Fino ad allora era stato frazione del comune di Santadi. Nel 1964, con legge regionale n. 17, la frazione di Acquacadda si staccò dal comune di Narcao per far parte del comune di Nuxis.

L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pier Andrea Deias ha invitato alla cerimonia la popolazione di Nuxis, le scuole, le associazioni, gli ex sindaci del paese ed i sindaci di Santadi, Villaperuccio e Narcao.

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E’ imbarazzante continuare ad essere identificati come un Territorio destinatario di ingenti risorse economiche ma tuttavia caratterizzato da una sempre più profonda agonia, traguardando persino primi posti tra le province più povere d’Italia.

Evitando di fare l’elenco delle innumerevoli cause che hanno prodotto la più drammatica situazione di crisi economica e sociale mai vissuta nel Sulcis Iglesiente, vogliamo favorire la crescita di un nuovo atteggiamento, che, partendo dal nostro ruolo sociale e con il massimo coinvolgimento di tutti i soggetti (Chiesa, Istituzioni, Piccole e medie Imprese, Operatori Culturali, del Turismo, Commercio, Artigianato, Agroindustria, Socio Assistenziali, Volontariato, Pensionati, Disoccupati, Giovani e Studenti), sostenga il possibile rilancio, affrontando con la massima consapevolezza fattori socio economici che hanno bloccato la ripresa del Territorio.

Diventa d’obbligo, da parte di tutti, ammettere sinceramente di aver sbagliato le strategie economiche degli ultimi decenni, ma più grave ancora, assume un profilo irresponsabile replicare negli errori, senza riuscire a dare una valida prospettiva all’intera comunità.

Vogliamo premettere che non si tratta di cavalcare una feroce rivoluzione sociale, ma di iniziare un cammino che preservi la dignità di un territorio sofferente e che, allo stesso tempo,  possa prefigurare nuove aspettative di vita sociale e di sviluppo.

Siamo convinti che solo attraverso una “GRANDE INTESA”, fra tutti gli attori Politici, Economici, Sociali e Culturali, si possa elaborare un PIANO di SVILUPPO SOCIO ECONOMICO Territoriale. Un PIANO che non si basi esclusivamente sulla richiesta di nuove risorse economiche, ma che promuova la spendita finalizzata e reale delle risorse esistenti e fruibili su base regionale, nazionale  ed europea.

Un piano che preveda:

Una seria e indispensabile infrastrutturazione del territorio (viabilità stradale, ferroviaria marittima);

Una seria politica che faciliti l’accesso al sistema finanziario e del credito, costruito sulle reali esigenze di vantaggio fiscale;

Snellimento della Burocrazia che impedisce e rallenta ogni forma di intrapresa economica;

Creazione di un SISTEMA di servizi (Imprese e Persona) che assolva alla necessaria indispensabile sinergia tra le varie attività economiche, merceologiche e sociali;

Realizzazione di una ambiziosa rete ricettiva ed alberghiera;

Favorire la ripresa dell’attività edilizia, pubblica e privata;

Valorizzazione sinergica delle attività artigianali, del commercio, dell’agricoltura dell’agroindustria;

Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico, libera da eccessivi vincoli che ne limitino le potenzialità produttive ed economiche;

Certamente non vogliamo imprimere nessuna forma di condizionamento su queste proposte, da considerare una ipotetica base di partenza da implementare da parte dei soggetti sopracitati, che siano disponibili alla costruzione del Piano di Sviluppo.

Un Piano di questa natura non può non prevedere la partecipazione economica fattiva delle grandi Industrie e Multinazionali presenti nel territorio, che dovranno collaborare su nuovi investimenti, bonifiche, ambiente e territorio.

Fabio Enne

Segretario generale Cisl Sulcis Iglesiente

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L’assessore della Difesa dell’Ambiente Spano ha inaugurato a Nuoro l’anno forestale della Sardegna 2017/2018, presenti anche i colleghi del Turismo Barbara Argiolas, degli Enti locali Cristiano Erriu e della Sanità Luigi Arru.
«Anche in Sardegna le foreste sono una risorsa economica da valorizzare perché dai prodotti del bosco si può creare reddito attraverso la remunerazione dei servizi ecosistemici e la promozione delle filiere produttive – ha detto Donatella Spano -. Gli indirizzi europei hanno caratterizzato la stesura della normativa regionale, ed è stata una soddisfazione ritrovare, nello schema di decreto nazionale in materia di foreste, elementi già contenuti nella nostra Legge, che è stata antesignana e innovativa. La creazione di reddito dall’ambiente è un punto cardine del concetto di capitale naturale inserito nel Collegato Ambientale, concetto che ho sostenuto nel ruolo di coordinatrice della Commissione Ambiente ed energia. Possiamo sfruttare questo patrimonio in termini di sostenibilità e di contabilità ambientale, con la cooperazione di tutti i diversi attori, dalle agenzie alle istituzioni e ai centri di ricerca.»
La manifestazione in programma oggi e domani è stata organizzata dall’agenzia regionale Forestas con la collaborazione delle Università degli Studi di Nuoro e Sassari, del Corpo forestale e di UnionCamere.
L’assessora Spano è poi intervenuta al convegno coordinato dall’amministratore di Forestas, Giuseppe Pulina, e intitolato “Il ruolo delle Foreste per lo sviluppo della Sardegna”, insieme agli assessori Erriu ed Argiolas. «La Sardegna ha tutti i requisiti per poter ospitare il centro nazionale di biodiversità perché questa è la potenzialità del nostro territorio – ha spiegato nel suo intervento Donatella Spano -. Non basta l’estensione territoriale delle foreste a garantire la biodiversità, come sostiene l’Europa, ma occorre sviluppare capacità di gestione sostenibile delle foreste. Questa una grande opportunità e possiamo lavorare tutti assieme alla candidatura».
Cristiano Erriu ha sottolineato l’aspetto del miglioramento conoscitivo all’interno della rinnovata ‘governance’ ambientale, territoriale e paesaggistica: “Come abbiamo fatto per esempio con la carta dell’uso dei suoli, stiamo lavorando da tempo al miglioramento del patrimonio conoscitivo forestale, ancora non dettagliato come altri ambiti. Analogo lavoro di dettaglio si sta facendo sui paesaggi rurali storici” ha dichiarato, precisando come l’importanza dell’azione antropica umana sia un elemento fondante del paesaggio forestale. Ed ha aggiunto: «Occorre una visione non statica né immutabile del bosco, cioè un nuovo scenario ecologico che evolve riconoscendo i tempi lunghi della silvicoltura ma anche l’emersione di nuove professionalità. La volontà della Giunta è di fornire strumenti di tutela, salvaguardia e cura, a partire dal riconoscere dignità a questo paesaggio, al pari degli altri. Dobbiamo farlo avendo l’intelligenza di superare la situazione di sostanziale non governo delle terre civiche. La Regione deve creare le condizioni per andare in questa direzione e mettere a disposizione di tutti una adeguata restituzione cartografica. Serve un supplemento di cooperazione interistituzionale e una condivisione del linguaggio tecnico-scientifico per passare – ha concluso Cristiano Erriu – da una visione comune a una prassi comune del paesaggio forestale.»
«La nuova legge sul turismo approvata a luglio – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas – istituisce la Rete escursionistica sarda, che dovrà nascere dalla collaborazione con gli assessorati dell’Ambiente e degli Enti locali e con la consulenza tecnica di Forestas. È un passaggio importante, soprattutto dal punto di vista culturale perché passiamo finalmente dalla tutela alla valorizzazione di una delle risorse più importanti per la Sardegna e soprattutto per le sue zone interne, l’ambiente e le nostre foreste. La legge pone tempi stringenti per l’approvazione del piano di attuazione della RES e della mappatura, ma partiamo dal lavoro di Forestas che ha già mappato, certificato e verificato circa 1700 km di sentieri. Questo patrimonio deve essere messo a disposizione dei viaggiatori in una offerta turistica riconoscibile, fruibile e vendibile, soprattutto per i Comuni dell’interno. La collaborazione con Forestas – ha concluso Barbara Argiolas – diventa strategica nella costruzione di un progetto di sviluppo economico sostenibile per il territorio, che metta al centro foreste, sentieri e comunità, una parte importante del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, ma soprattutto culturale e produttivo.»
Durante il convegno grande attenzione è stata riservata al ruolo del Nuorese. «Riaffermiamo Nuoro come polo forestale della Sardegna con la scuola forestale e l’Università – ha concluso l’assessore Spano –. Credo che debba essere territorialmente riconosciuto e trovare una conferma nel suo ruolo». 
In occasione della prima giornata l’assessora dell’Ambiente ha premiato le squadre antincendio per il prezioso lavori nella lotta nella campagna appena trascorsa delle rappresentanze territoriali di Nuoro, Iglesias, Cagliari, Tempio, Lanusei, Oristano e Sassari dell’agenzia Forestas. L’assessore del Turismo Barbara Argiolas ha premiato i tenores dell’agenzia Forestas e il poeta Istevene Demelas. L’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ha consegnato a Elighes, spin off dell’Università di Sassari, il premio per le Startup e Pmi innovative in ambito forestale iscritte nel registro imprese della Camera di Commercio di Nuoro. Un riconoscimento al coro del Corpo forestale è stato consegnato dall’assessore della Sanità Luigi Arru. Tra gli altri riconoscimenti anche quello all’ingente lavoro del Corpo forestale, che è stato ritirato dal comandante Gavino Diana.