19 July, 2024
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Il Parlamento europeo, in un voto a scrutinio segreto, ha respinto la nomina del belga Karel Pinxten a membro della Corte dei conti (CdC) ed ha approvato gli altri sei candidati.

La nomina di Karel Pinxten, già membro della Corte per due mandati, era stata già respinta dalla commissione per il controllo dei bilanci, sempre a scrutinio segreto. Durante l’audizione della commissione parlamentare, diversi deputati hanno richiamato l’attenzione su una risoluzione del Parlamento volta a porre un limite di due mandati per i membri della CdC, mentre altri hanno ricordato l’indagine amministrativa in corso riguardante Pinxten.

La Plenaria ha respinto la sua nomina con 310 voti favorevoli, 284 contrari 81 astensioni.

La nomina del candidato italiano, l’ex giudice Pietro Russo, membro della CdC dal 2012, è stata approvata con 506 voti a favore, 81 contrari e 66 astensioni.

Dopo aver consultato il Parlamento, il Consiglio deciderà in merito alla nomina di ciascun candidato.

La Corte dei conti europea è l’organo di vigilanza finanziaria dell’UE con sede a Lussemburgo. La Corte ha 28 membri, uno per ogni Stato membro, nominati per un mandato rinnovabile di sei anni. Il Consiglio, previa consultazione del Parlamento, decide in merito al candidato presentato da ciascun Paese. Se il Parlamento adotta un parere sfavorevole su una delle nomine, il Presidente chiede al Consiglio di ritirare la candidatura e di presentarne una nuova. Tuttavia, il Consiglio può anche scegliere di procedere con la nomina di un candidato respinto dal Parlamento.

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La commissione Governo del territorio presieduta dal vice presidente Antonio Solinas (Pd) ha ascoltato l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu sui contenuti della manovra finanziaria 2018. Rinviando ad una data successiva specifici approfondimenti riguardanti la continuità territoriale ed il trasporto pubblico locale.

Nella sua relazione Carlo Careddu ha parlato di una manovra «di mantenimento, con partite importanti ancora aperte ed alcune esigenze, come attività specialistiche (nuovo contratto Trenitalia, monitoraggio del servizio ferroviario) e soprattutto il rinnovo del parco rotabile ferro-gomma, che richiedono risorse per potersi inserire negli spazi di co-finanziamento previsti da leggi nazionali».

Carlo Careddu si poi soffermato sul collegamento internazionale Santa Teresa-Bonifacio, attualmente gestito dal vettore Moby in regime di libero mercato. «Per noi – ha aggiunto – si tratta di una linea fondamentale ed abbiamo già pronto un Disegno di legge che potrà essere sottoposto alla commissione ed al Consiglio non appena individuata la copertura finanziaria, stimata dagli uffici in circa 1.6 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019». «Inoltre – ha rimarcato – va ricordata l’importanza strategica di questa rotta che, insieme a quella Porto Torres-Propriano, potenzieranno gli scambi commerciali fra Sardegna e Corsica in un quadro di collaborazione internazionale che porterà i due governi regionali a gestire direttamente i collegamenti fra le due isole».

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Pierfranco Zanchetta (Cps), Antonello Peru (Forza Italia) e Giovanni Satta (Misto) che si sono soffermati su problematiche di particolare importanza.

Pierfranco Zanchetta si è espresso in modo molto critico sullo stato dei collegamenti fra Santa Teresa e Bonifacio (dove opera, ha detto, “una carretta del mare”) auspicando una azione più incisiva della Regione anche sulle tratte affidate, ora alla Delcomar, fra la Sardegna e le isole minori (La Maddalena e Carloforte). «C’è molto malessere nell’utenza – ha affermato – perché le tariffe sono troppo alte e non si comprende perché i sardi non debbano essere equiparati agli abitanti delle due isole».

«C’è poi una questione specifica sui lavoratori ex Saremar – ha continuato – che va affrontata subito: dovevano essere tutti riassorbiti e non è stato così, dovevano avere sostegni al reddito o essere prepensionati (se in possesso dei requisiti) con un intervento a cura dell’Aspal di cui però non si sa nulla, chiedo perciò una audizione dell’assessore del Lavoro per verificare quanto è stato fatto.»

Peru ha invece chiesto notizie sul progetto di una metropolitana di superficie che avrebbe dovuto collegare la città di Sassari con l’aeroporto di Alghero attraverso una nuova rete formata da alcuni centri dell’hinterland sassarese. «Si tratta di un progetto con risorse importanti – ha detto – e mi risulta sia stato ridimensionato con un altro riguardante solo il retroterra urbano di Sassari, perdendo ogni senso strategico, economico e funzionale».

Giovanni Satta, infine, ricordando che nel 2020 scadrà la convenzione fra Stato e Tirrenia, ha chiesto notizie sugli indirizzi della Regione in materia di trasporto marittimo esprimendo forti riserve, nel settore aereo. Su una privatizzazione dell’aeroporto di Alghero «senza prospettive di sviluppo».

Nella replica, l’assessore Carlo Careddu ha ribadito il massimo impegno per la Santa Teresa-Bonifacio e quanto alla situazione dei lavoratori ex Saremar, ha annunciato un bando sul monitoraggio del servizio e l’introduzione di nuovi servizi notturni che potrebbe consentire il riassorbimento di una buona parte del personale.

Per quanto riguarda il metro di superficie di Sassari, l’assessore ha comunicato che il progetto è stato de-finanziato ed ora occorrerà vedere «da dove e come si può ripartire».

Sulla nuova convenzione con Tirrenia Careddu ha auspicato una “grande coesione” della Sardegna per affrontare in modo nuovo e su basi solide i nuovi scenari del trasporto marittimo. In materia di trasporto aereo, l’assessore si è detto a favore della costituzione di un soggetto unico del sistema regionale. «Ho già fatto incontri con i principali operatori – ha affermato – e sono allo studio diverse soluzioni; quanto alla Regione non deve certamente fare l’imprenditore ma esercitare un ruolo autorevole».

 

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Domani, giovedì 16 novembre, alle 10.00, nella sala stampa del Consiglio regionale, il segretario nazionale del Partito Sardo d’Azione, Christian Solinas, e il presidente del movimento La Base, Efisio Arbau, illustreranno termini e prospettive dell’accordo politico con il movimento Fortza Paris. Parteciperà ai lavori il presidente di Forza Paris, Gianfranco Scalas.

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Sanità-ospedali

E’ partito dagli ospedali di San Gavino, Duilio Casula di Monserrato (Aou di Cagliari), Lanusei, San Martino di Oristano, San Michele e Microcitemico dell’Azienda Brotzu il progetto dell’Agenas “Valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle cure“, che vede coinvolti 45 pazienti di 37 associazioni appartenenti a Tramas, la rete dei cittadini nata nel 2015 per iniziativa dell’assessorato della Sanità.
Il progetto, partito in Sardegna a fine settembre, è stato illustrato questa mattinadall’assessore Luigi Arru, dalla referente e risk manager dell’assessorato, Rita Pilloni, e dai rappresentanti delle associazioni che vi partecipano.
«Si tratta di una alleanza pazienti-operatori – ha detto Luigi Arru -. Cittadini formati aiutano il sistema a migliorare, facendo osservazioni, richiamando al rispetto di alcune procedure, segnalando disservizi in modo alternativo a quello classico dell’ufficio relazioni col pubblico (Urp). Non viene fatta una classifica degli ospedali – ha aggiunto l’assessore della Sanità – ma una verifica del rispetto di tutti quelli aspetti che concorrono all’umanizzazione delle cure. Un lavoro che non resterà fine a stesso, ma che dovrà essere condiviso con chi ha ruoli decisionali, dai direttori generali all’assessore stesso. Il miglioramento della qualità dei servizi al cittadino e dell’umanizzazione delle cure – ha concluso – è un processo continuo e che richiede tempo: le Regioni più avanti di noi nel campo del coinvolgimento attivo dei pazienti, hanno iniziato percorsi simili a questo molti anni fa.»
Rita Pilloni ha spiegato come funziona il progetto: «Si parte dai quattro pilastri della sicurezza: l’approccio sistemico alla riduzione del danno, lo sviluppo della cultura della sicurezza, il coinvolgimento dei pazienti come partner nel campo della sicurezza, le decisioni da prendere sulla base di evidenze. Il cambiamento verso organizzazioni affidabili – ha detto – passa per il coinvolgimento attivo dei pazienti e dei loro rappresentanti nelle decisioni sui trattamenti e le priorità per la ricerca e l’organizzazione».
Con la Rete dei cittadini, dal 2015, l’Assessorato ha avviato un processo di coinvolgimento e formazione dei cittadini/pazienti e dato vita a Tramas: «Fanno parte di Tramas – ha affermato ancora la risk manager – i cittadini che hanno partecipato ai corsi negli scorsi anni e oggi partecipano attivamente al progetto dell’Agenas».
Lo scopo del progetto è mettere a confronto tutte le strutture Ospedaliere Nazionali, secondo un modello di valutazione basato sulla rilevazione da parte dell’équipe locale (un gruppo di lavoro costituito da professionisti della struttura di ricovero da cittadini) di 142 elementi, contenuti in un apposito strumento di rilevazione omogeneo e condiviso a livello nazionale (check-list).
Cittadini osservatori e operatori fanno insieme la rilevazione delle strutture ospedaliere, inserendo in un “diario di bordo” le criticità rilevate e le precisazioni. Una volta ultimata la rilevazione nei 18 ospedali sardi individuati per il progetto, i risultati saranno inviati all’Agenas che elaborerà un report nazionale. I cittadini saranno coinvolti anche nella predisposizione dei piani di miglioramento e nella verifica successiva sulla correzione dei disservizi individuati.
Le rilevazioni negli ospedali sardi si concluderà il 15 dicembre prossimo.

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Il Gruppo Marinedi, primo network portuale turistico italiano, attualmente composto da 13 Marina operativi, per un totale di 5.520 posti barca, ed altri 10 in sviluppo e Fountaine Pajot, azienda francese leader nel settore della produzione di catamarani di lusso, sia a vela che a motore, hanno siglato una importante partnership con l’obiettivo di favorire lo sviluppo del settore dei multiscafo e del turismo nautico nelle coste del Mediterraneo centrale.

Grazie a questa partnership, i Clienti di Fountaine Pajot potranno navigare lungo le coste del Mediterraneo centrale, scoprendo itinerari inaspettati ed ancora, intatti, usufruendo dei servizi di qualità offerti dai Marina della Rete Marinedi a condizioni esclusive.

Inoltre con questa Partnership, i due Gruppi rafforzano ulteriormente il proprio impegno verso i temi ambientali e la promozione della cultura del Mare. Il Gruppo Marinedi, che può vantare tra i suoi Marina l’unico porto in Italia ubicato all’interno di un’area marina protetta, il Marina di Villasimius, e che da sempre collabora con diverse associazioni di tutela dell’ambiente marino, offrirà infatti condizioni ancora più vantaggiose ai clienti di Fountaine Pajot proprietari delle ultime versioni Eco Cruising.

«L‘accordo con il Gruppo Marinedi– spiegano Domenico Furci e Steven Guedeu di Fountaine Pajot, – e con i suoi vari Marina dislocati nel Mediterraneo, ha l’obiettivo di incrementare i servizi after sales per i nostri clienti italiani e stranieri , garantendo un ormeggio sicuro, a prezzi competitivi e con servizi all’altezza degli elevati standard di Fountaine Pajot, in alcuni dei tratti più belli del Mediterraneo.»

Secondo Renato Marconi, amministratore del Gruppo Marinedi, «il segmento dei Catamarani è molto interessante, con buone prospettive di crescita in base ai trend attuali di mercato. Il Gruppo Marinedi vuole essere un punto di riferimento per le imbarcazioni multiscafo, che, grazie al comfort  che possono offrire, sono un ottimo strumento per avvicinare sempre più persone al mondo della nautica».

Grazie a questa partnership verranno organizzati alcuni eventi per far scoprire agli appassionati di nautica la qualità dei prodotti del Gruppo francese e le splendide location dove sono ubicati i Marina della Rete Marinedi.

Il progetto Marinedi in continua espansione porterà tra qualche anno a connettere alla Rete oltre venti Marina operativi nel Mediterraneo, pronti ad accogliere i clienti Fountaine Pajot, sicuri di trovare nella Rete una offerta di qualità a condizioni vantaggiose.

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Il 3 luglio scorso, presso il THotel a Cagliari, le segreterie territoriali di Cagliari Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, hanno organizzato il convegno “Nuovi Confini del Lavoro nell’Impresa 4.0”. Scopo del convegno, era mettere a confronto i vari settori: sindacati, mondo delle imprese, Università, istituzioni territoriali e regionali per capire come ripensare le aree industriali, in un contesto mutato, tra Città Metropolitana, nuovi modelli relazionali e nuove esigenze.

«A distanza di qualche mese – sostengono i segretari delle tre organizzazioni sindacali, Walter Schirru, Marco Nappi e Salvatore Sini -, possiamo affermare di essere stati buoni profeti. Infatti, nel convegno sono emersi argomenti presenti sia nel documento di Confindustria, sia nelle osservazioni dei dirigenti sindacali riportate dalla stampa e, in primis, è emersa la necessità di una maggiore attenzione sulla formazione del personale, al fine di garantire le professionalità necessarie a quel salto di qualità utile per mantenere il passo e garantire i livelli occupazionali che, diversamente, rischierebbero di essere negativi. Si devono creare le condizioni per garantire risposte affinché l’evoluzione tecnologica, Industria 4.0, possa essere un’opportunità e non uno svantaggio che incrementi nuova disoccupazione.»

«Abbiamo promosso l’iniziativa, non a caso, perché riteniamo questo Territorio un buon esempio di sviluppo industriale all’interno del quale sono presenti positività quali: un sistema di appalti governati con strumenti innovativi condivisi con le OO.SS. e le parti imprenditoriali;una particolare attenzione alla Sicurezza sul luogo di lavoro che ci porta ad essere tra le migliori realtà nel panorama nazionale; buoni risultati sulla sensibilità ambientale grazie a costanti investimenti nel rispetto e a garanzia delle normative vigenti; buone relazioni industriali che permettono un continuo confronto mirato a programmare e cercare di prevenire situazioni di criticità – aggiungono Walter Schirru, Marco Nappi e Salvatore Sini -. In base a queste considerazioni, riteniamo importante valorizzare il modello di Governance Territoriale che, con grande impegno e convinzione, siamo riusciti a costruire. Riteniamo sia più produttivo favorire il confronto costante rispetto al conflitto e, a nostro parere, la gestione di alcune situazioni complesse, affrontate di recente, ci hanno dato ragione. La situazione, nel mondo del lavoro, è in continua evoluzione. La globalizzazione, l’attuale normativa del lavoro, le nuove regole di un mercato sempre più selettivo ci mettono di fronte a problematiche che necessitano attenzioni diverse e ci costringono a valutazioni differenti rispetto alle azioni sindacali da intraprendere.»

«Dai numeri in nostro possesso e noti alla stessa Confindustria, si evidenzia un importante periodo di investimenti nel sito che, contrariamente a quanto avviene in altri Territori, garantisce importanti ricadute occupazionali per le imprese, molte delle quali storiche, presenti nel Territorio. In questo contesto, come sempre avvenuto, le imprese si organizzano per gestire al meglio le commesse e le variazioni della forza lavoro legate alle varie fasi di lavorazione e, per quanto di nostra conoscenza, da sempre, si sono attivate tutte le forme contrattuali disponibili nel nostro panorama giuridico e, allo stesso tempo, possiamo testimoniare sull’assenza di ” Lavoro in Nero” in questo settore. Pertanto, con soddisfazione, apprendiamo che i dati del territorio industriale dall’osservatorio della Confindustria certificano un ricorso al lavoro somministrato non superiore al 3-4%, mentre è di circa l’80% l’utilizzo dei contratti a tempo indeterminato e, per quanto riguarda il Tempo determinato, rientra nei vincoli normativi nazionali. Alla luce di questi elementi, ribadiamo l’importanza della corretta applicazione dei C.C.N.L. di categoria affinché uno strumento condiviso consenta di gestire al meglio le situazioni che si presenteranno e, nell’interesse comune, trovare soluzioni anche in quelle occasioni nelle quali si dovesse palesare la richiesta di riduzione della base salariale di lavoratori storici. Per quanto detto – concludono Walter Schirru, Marco Nappi e Salvatore Sini –, siamo convinti esista la possibilità di continuare un confronto che consenta di utilizzare al meglio gli strumenti presenti nei C.C.N.L. garantendo, legittimamente, la contrattazione di secondo livello utile a raggiungere obiettivi comuni a sostegno di efficienza e produttività e salvaguardia del salario.»      

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Il Parlamento europeo ha eletto stamane vicepresidenti, i deputati Fabio Massimo Castaldo del Movimento 5 Stelle e l’ungherese Livia Járóka (PPE).

Lívia Járóka è stata eletta per la prima volta membro del Parlamento europeo nel 2004. E’ stata eletta vicepresidente con 290 voti a favore. Sostituisce Ildikó Gáll-Pelcz.

Fabio Massimo Castaldo è membro del Parlamento Europeo dal 2014. È stato eletto vicepresidente con 325 voti a favore. Sostituisce Alexander Graf Lambsdorff.

L’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo (presidente, 14 vicepresidenti, 5 questori) è responsabile per le questioni relative al funzionamento interno del Parlamento.

 

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Il Parlamento europeo stamane ha approvato mercoledì in via definitiva delle norme più stringenti per contrastare le importazioni da paesi terzi oggetto di dumping e sovvenzioni.

Le regole UE sul commercio, per la prima volta a livello mondiale, imporranno ai partner commerciali extra-europei di conformarsi agli standard sociali e ambientali internazionali per evitare di subire misure anti dumping. L’obiettivo è rafforzare la protezione dei posti di lavoro e delle imprese UE contro le importazioni a basso costo provenienti da paesi terzi che interferiscono pesantemente nell’economia.

Le novità:       

• il dumping sociale e ambientale sarà preso in considerazione nel valutare le misure antidumping,

• la Commissione europea monitorerà la situazione nei Paesi esportatori e le imprese dell’UE potranno basarsi sulle relazioni della Commissione per presentare reclami,

• non vi sarà alcun onere di prova supplementare per le imprese dell’UE nei casi di dumping, oltre all’attuale procedura,

• le piccole e medie imprese riceveranno assistenza nella gestione dei reclami, e

• tutte le parti interessate, in particolare i sindacati, potranno contribuire alle decisioni riguardanti le misure di difesa commerciale.

L’accordo informale sulle nuove norme, sottoscritto il 3 ottobre scorso dai deputati e dai negoziatori del Consiglio, è stato approvato dalla Plenaria con 554 voti a favore, 48 voti contrari e 80 astensioni.

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Otto giornate di programmazione per ripercorrere gli ultimi decenni della storia d’Italia, con un focus sugli anni Settanta: dalle battaglie delle donne per i diritti civili agli anni di piombo, dalle radio libere al fumetto. Per arrivare ai nostri giorni, e capire che cosa è cambiato.

Dal 24 novembre al 3 dicembre lo storico quartiere cagliaritano della Marina ospita la quarta edizione del Cagliari film festival, l’occasione per assistere alla proiezione di film fuori dai circuiti ordinari (in prima nazionale sarà proiettato “Dopo la guerra” di Annarita Zambrano, mentre in prima regionale si potrà assistere a “Assalto al cielo” di Francesco Munzi e “Le ultime cose” di Irene Dionisio) ma anche per ascoltare dalla viva voce degli addetti ai lavori le loro esperienze. 

Organizzata dall’associazione culturale Tina Modotti, la manifestazione vedrà tra gli ospiti le registe Wilma Labate, Annarita Zambrano e Irene Dionisio e il giornalista di Repubblica Concetto Vecchio.

Per la prima volta quest’anno ci sarà anche il Premio del pubblico, che andrà al film più votato dell’intera rassegna.

A dare il via all’edizione 2017 del Festival sarà, venerdì 24 novembre, alle 18.00, nello spazio Artaruga di via San Saturnino/via San Giovanni, l’inaugurazione della mostra fotografica  collettiva “Le lotte civili del Movimento delle donne”:  quaranta foto, recuperate  dagli archivi privati della fotografa Marisa Lallai e del fotografo Daniele Longoni, che raccontano la stagione della contestazione e del movimento femminista a Cagliari, a cui si aggiungono quelle del fotografo Uliano Lucas sulle lotte delle donne in Italia.

Alle 19.00, ci si sposta nel Cineteatro Sant’Eulalia, dove, dopo i saluti della direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission, Nevina Satta, si entra nel vivo con la proiezione di “Assalto al cielo” (Italia, 2016, 72’) di Francesco Munzi, documentario sulla parabola di quei ragazzi e ragazze che animarono le lotte politiche extraparlamentari tra il 1967 ed il 1977.

Alle 21.00 sarà presentato per la prima volta in Italia (nelle sale uscirà solo a marzo 2018) il film “Dopo la guerra” (Italia/Francia 2017, 93’), esordio nel lungometraggio di Annarita Zambrano, che racconta la storia di un ex militante rifugiato in Francia grazie alla dottrina Mitterand, che coinvolge dopo trent’anni la sua famiglia nelle conseguenze della sua scelta politica.

A parlare con il pubblico del film, presentato anche al festival di Cannes, sarà la stessa regista, insieme alla direttrice artistica del Festival, Alessandra Piras.

Sabato 25 la giornata si apre alle 19.00 con un omaggio ad Andrea Pazienza: nel documentario di Stefano Mordini “Paz ‘77” (2001, 65’) si ritrae uno dei più grandi autori di narrativa illustrata, capace, con le sue opere, di descrivere un decennio di storia italiana. La serata si chiude con la proiezione, alle 21.00, di “La mia generazione” (Italia, 1996, 95’) di Wilma Labate, icona del cinema d’impegno civile italiano ed europeo. Candidato a cinque David di Donatello e due Nastri d’argento, e vincitore del Grullo d’oro, il film sarà presentato in sala dalla regista insieme a Pia Brancadori, della Circola Alice Guy.

Domenica 26, alle 19.00, si parla del fenomeno delle radio libere con “Alice è in paradiso” (Italia, 2002, 59’) di Guido Chiesa, documentario che ripercorre la storia dell’emittente radiofonica degli anni ‘70 Radio Alice, protagonista indiscussa del Movimento bolognese.

Il primo week end di programmazione si chiude alle 21 con “Verso sera” (Italia, 1990, 99’) di Francesca Archibugi. Ambientato negli anni di piombo, il film ha per protagonisti Marcello Mastroianni e Sandrine Bonnaire.

Martedì 28 novembre, la seconda settimana del Festival si apre con il seminario “Musica per film – I livelli e le funzioni drammaturgiche della musica per film”, a cura del docente di discipline musicologiche, Antonio Trudu. Appuntamento alle 17 nello spazio Artaruga.

Sempre qui, ma giovedì 30 novembre alle 18,30, arriva il giornalista di Repubblica Concetto Vecchio per parlare del suo ultimo libro “Giorgiana Masi. Indagine su un mistero italiano”, edito da Feltrinelli. Un’indagine sull’omicidio, mai chiarito, di Giorgiana Masi, uccisa quarant’anni fa da un colpo di pistola durante le manifestazioni per festeggiare i tre anni della legge sul divorzio. A dialogare con Concetto Vecchio sarà l’avvocato Maurizio Collu.

Venerdì 1 dicembre si ritorna nel cine-teatro Sant’Eulalia per le proiezioni: si parte alle 19 con il documentario di Alina Marazzi “Vogliamo anche le rose” (Italia, 2007, 85’), che analizza gli sviluppi del movimento femminista. Alle 21.00 è invece la volta della giovane regista Irene Dionisio (è nata nel 1986) con “Le ultime cose”, suo esordio al lungometraggio, che scruta il nostro presente fatto di troppe diseguaglianze, con sicura e ferma analisi neorealista. Irene Dionisio, che è anche direttrice del Torino Gay&Lesbian Film Festival, sarà accompagnata in sala dal regista Andrea Mura.

Sabato 2 dicembre la serata si apre, alle 18.00, con il film di Marco Tullio Giordana sulla strage di piazza Fontana “Romanzo di una strage” (Italia, 2012, 135’). Si prosegue alle 21.00 con “Sole cuore amore” (Italia, 2017, 113’), di Daniele Vicari, con Isabella Ragonese. Il film, candidato ai Nastri d’Argento 2017, racconta la storia di due donne, due esistenze in parallelo suggellate dal sacrificio in nome della sopravvivenza e della dignità. 

La giornata di domenica 3 dicembre prende il via alle 19.00 con un omaggio a Beppe Ferrara: sarà proiettato il film “Il caso Moro” (Italia, 1986, 110’). Presenta lo storico Luciano Marrocu.

Alle 21.00, con “La seconda volta” (Italia, 1995, 80’) di Mimmo Calopresti si chiude il sipario sull’edizione targata 2017 del Cagliari film festival. Vincitore di una Palma d’oro a Cannes,  di due David di Donatello, e di un Nastro d’Argento, il  lavoro è ispirato al romanzo è autobiografico “Colpo alla nuca”, di Sergio Lenci.

Al termine di ciascuna proiezione il pubblico potrà votare il suo film preferito tra quelli in cartellone. Il lavoro che otterrà più voti avrà in premio una preziosa ceramica della collezione “Piastrelle” prodotta da Ariu ceramica. La cerimonia di premiazione si svolgerà nella settimana successiva al festival.

 

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In occasione della giornata mondiale del diabete celebrata nella giornata di ieri, la Sulcipes Basket Sant’Antioco è lieta di annunciare l’avvio della collaborazione con l’associazione Diabete Onlus Carbonia Iglesias, coordinata da Riccardo Trentin. Il sodalizio, nato sotto forma di sponsorizzazione etica e con il fine di focalizzare l’attenzione relativamente al diabete infantile di tipo 1 presente anche nell’ambito dello sport, intende portare avanti diverse iniziative, di natura sportiva e sociale, mirate a raggiungere un fine comune: formare per informare. Lo sport che si fonde con la sensibilizzazione al diabete, un progetto volto all’educazione non solo motoria, ma anche alimentare e terapeutica.