19 July, 2024
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Il presidente Daniela Marras ha convocato il Consiglio comunale di Carbonia in seduta straordinaria, presso la Sala consiliare del Centro polifunzionale Piazza Roma, per le ore 17,30 di martedì 21 novembre 2017.

I punti all’ordine del giorno sono quattro:

Comunicazioni del Sindaco;

interrogazioni, interpellanze e mozioni;

approvazione di una modifica del regolamento del Consiglio comunale;

adozione della variante n. 5 al PUC – Modifica standard delle ex scuole materne di via Liguria e di Barbusi e dell’area sportiva di via Balilla.

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È tutto pronto nella clinica di Neonatologia dell’Aou di Sassari, per la “Giornata mondiale della prematurità”, in programma venerdì 17 novembre. L’appuntamento, organizzato dalla struttura diretta da Giorgio Olzai, sarà l’occasione per raccontare le esperienze di bambini e genitori che hanno vissuto l’esperienza della prematurità.

Un open day che dalle, ore 12.00 alle ore 17.00, condurrà il “visitatore” lungo un percorso di immagini, video e foto sino alle porte della terapia intensiva dove, all’interno delle incubatrici, i piccoli sono seguiti da medici, infermieri, personale di supporto e genitori nel loro cammino verso la “maturità”.

Alle ore 12.00, il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù ed il direttore della clinica accoglieranno i primi “ospiti” e daranno il via al percorso che vuole raccontare la realtà della prematurità e le problematiche a essa legate. Per la Clinica di Neonatologia di viale San Pietro l’iniziativa vuole essere anche occasione per trasmettere un messaggio di speranza all’esterno della mura, dove racchiude e protegge quei piccoli bimbi nati troppo presto e che pesano poco più di una piuma.

In questo viaggio di immagini è prevista la partecipazione di ex pazienti, ora cresciuti, e di genitori che potranno portare la preziosa testimonianza della loro esperienza nella terapia intensiva neonatale dell’Aou.

La Neonatologia di Sassari, che dispone di una terapia intensiva neonatale, di una terapia sub-intensiva, di una patologia neonatale, in questi anni ha messo a disposizione delle mamme un importante supporto: una sezione balie in grado di ospitare 12 mamme per il soggiorno notturno e altre ancora per il soggiorno diurno.

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«Garantire maggiore  rimuneratività agli agricoltori e allo stesso tempo tutelare i percorsi di filiera». Sono questi gli obiettivi indicati dal presidente della Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale Luigi Lotto al termine dell’audizione dei rappresentanti delle associazioni agricole sull’assegnazione del bando per la certificazione del Grano Cappelli. La decisione del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) di assegnare alla Società Italiana Sementi la certificazione del prodotto preoccupa i soci del Consorzio sardo “Grano Cappelli”. La multinazionale semenziera bolognese avrà infatti diritto di esclusiva sulla varietà di frumento, il rischio è che salti per aria il percorso virtuoso che negli ultimi anni ha permesso di chiudere una filiera tutta sarda (ditta semenziera, agricoltori, mugnai e panificatori).

«E’ una preoccupazione legittima – ha detto il vicepresidente regionale di Coldiretti Efisio Perra – sulla vicenda però occorre sgombrare il campo da alcune imprecisioni. Sis è di proprietà degli agricoltori, il suo obiettivo è garantire redditività a chi coltiva il grano. Per questo chiede che il prodotto da ammasso venga pagato almeno 60 euro al quintale mentre per quello biologico il prezzo dovrebbe raggiungere gli 80 euro (attualmente il prezzo per l’ammasso oscilla tra i 45 e i 55 euro al quintale, quello biologico arriva a 60/70 euro). Sulla valorizzazione del prodotto e il giusto riconoscimento per il lavoro dei contadini non possiamo non essere d’accordo. Tutto questo deve essere fatto trovando una soluzione per la tutela della filiera.»

Efisio Perra ha poi smentito un conflitto di interessi di Coldiretti nella vicenda vista la presenza del suo vicepresidente nazionale nel Cda di Sis: «Coldiretti Sardegna riconosce il lavoro trentennale fatto dal Consorzio sardo per la tutela del grano Cappelli – ha detto Efisio Perra – le condizioni di mercato oggi sono cambiate. Occorre trovare una soluzione che metta d’accordo tutti gli interessi in campo. Per questo abbiamo favorito un incontro tra la Sis e il Consorzio “Grano Cappelli” nel quale, però, non si è riusciti a trovare un accordo. Noi continuiamo a lavorare perché non venga disperso il patrimonio di conoscenze ed esperienze che si è sviluppato in Sardegna».

Di diverso avviso il direttore di Copagri Pietro Tandeddu che, a nome di Agrinsieme (organismo che comprende anche Cia e Confagricoltura), ha invocato chiarezza sulle procedure di assegnazione del bando per la certificazione del seme a Sis. «Si è trattato di una procedura impropria – ha affermato Tandeddu – Crea più che su un bando con tutti i crismi ha puntato su una semplice manifestazione di interesse. Non erano infatti richiesti requisiti particolari né si assegnava priorità ai soggetti con esperienza pluriennale nel settore come accade in tutti i bandi pubblici. Proprio per questo motivo è stata presentata una richiesta di accesso agli atti e annunciato un ricorso. Sulla vicenda ci sono poi iniziative parlamentari a vari livelli». Una questione non di poco conto secondo Tandeddu: «Nella manifestazione di interesse Crea ha comunicato un sensibile aumento delle royalties da pagare per lo sfruttamento dei diritti di brevetto. Eppure, occorre ricordarlo, è un ente pubblico vigilato dal Ministero dell’agricoltura. E’ il soggetto titolare delle certificazioni del grano e il garante della genetica, ma non può speculare sul prodotto come qualsiasi ente privato. A tutto questo si aggiunge una scarsa trasparenza nel bando. Nel sito di Crea non c’è infatti traccia della valutazione dei requisiti né dell’esito delle gare». Per Pietro Tandeddu il rischio è un arretramento della filiera sarda: «Chiediamo alla Commissione di intervenire con un atto formale (risoluzione o mozione) per difendere una realtà nata in Sardegna e che vorremmo rimanesse nell’Isola». Il direttore di Copagri, infine, si è detto favorevole a una soluzione pacifica della vicenda: «E’ vero che Sis, su sollecitazione di Coldiretti Sardegna, ha incontrato i rappresentanti del Consorzio “Grano Capelli” – ha affermato Tandeddu – in quella sede sono state avanzate alcune proposte che per essere adeguatamente valutate hanno però bisogno di essere formalizzate per iscritto».  

Considerazione condivisa dal direttore regionale di Coldiretti Luca Saba: «Noi abbiamo avanzato una proposta per un progetto di commercializzazione del grano – ha detto Saba – Sis era d’accordo a consentire alla ditta semenziera sarda Selet di trattare con i propri produttori a condizioni che si pagassero almeno 60 euro a quintale, Selet proponeva di meno, su questo punto è saltata la trattativa. In ogni caso la produzione non si fermerà, la multinazionale bolognese ha già chiuso due accordi in Sardegna con altri due soggetti per la coltivazione di 400 ettari. C’è inoltre l’impegno da parte di Sis a ritirare tutto il grano prodotto a 60 euro a quintale. Mi auguro che si trovi un’intesa con il Consorzio, solleciteremo la formalizzazione da parte di Sis di una proposta scritta».

Preoccupazione per il mantenimento di una filiera sarda ha espresso il presidente regionale della Cia Martino Scanu: «Le produzioni si sono sviluppate in un determinato territorio – ha detto Scanu – i nostri associati esprimono forti perplessità sulla eventuale presenza nella filiera dei Consorzi agrari. C’è il rischio che gli agricoltori non chiudano i contratti e continuino a coltivare il grano Cappelli senza certificazione».

Una soluzione positiva hanno auspicato alcuni componenti della Commissione.

Secondo Fabrizio Anedda del Gruppo Misto «l’obbligo per gli agricoltori di rivendere il prodotto a Sis lede il principio della libertà d’impresa. Chi compra il seme certificato deve avere la possibilità di rivendere il grano da macina a chi gli pare. Ai soci del Consorzio sardo deve essere consentito di vendere il grano ai trasformatori sardi. Solo così si garantisce la qualità del prodotto».

Per Piero Comandini (Pd) deve essere fatto ogni sforzo per favorire il dialogo: «Sis presenti una proposta scritta – ha detto – nostro interesse è che venga tutelata la filiera sarda. Serve un accordo che leghi la produzione al territorio».

Per chiarire la posizione di Sis e ascoltare le sue proposte sul progetto di valorizzazione del Grano Cappelli, il presidente Luigi Lotto ha annunciato la convocazione in Commissione dei rappresentanti della Società italiana sementi. «Nostro interesse è impedire che il percorso avviato dalla filiera sarda si blocchi – ha detto Lotto – l’obiettivo è garantire le migliore remunerazione agli agricoltori e, allo stesso tempo, creare percorsi virtuosi di filiera».

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Sabato 18 novembre, alle 21.00, il Teatro Electra di Iglesias ospiterà lo spettacolo Gran Casinò che la Compagnia Itineraria Teatro di Milano realizzerà nella provincia di Carbonia Iglesias, organizzato dalla Caritas diocesana di IglesiasUno spettacolo per “dire no al gioco d’azzardo“, legale o illegale che sia!

Gran Casinò racconta le storie di chi gioca sulla pelle degli altri e le sofferenze di quanti si perdono nel tunnel della dipendenza. Un’occasione per comprendere cosa si celi dietro un business miliardario che stritola le sue vittime tra usura e criminalità. Una serata a teatro per sorridere amaro ed imparare a stare alla larga dall’azzardo che, ricordiamo, non è un gioco!

Regia di Gilberto Colla

Testo di Ercole Ongaro, Fabrizio De Giovanni ed Enrico Comi

Direttore Tecnico Maria Chiara Di Marco.

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Nasce il “Centro Commerciale Naturale Sant’Antioco Viva”. Un progetto voluto da un gruppo di commercianti antiochensi animato dalla volontà di creare nuove occasioni di sviluppo per Sant’Antioco e pienamente sostenuto dall’Amministrazione comunale, che aderisce in qualità di socio fondatore. Il Consiglio comunale di Sant’Antioco, nella seduta di martedì 14/11/2017, ha approvato a maggioranza gli atti di costituzione del Centro Commerciale Naturale.

«Abbiamo caldeggiato con convinzione la costituzione del CCN e intendiamo sostenerlo perché è un progetto teso a promuovere interventi di rivitalizzazione dell’economia locale, in un momento in cui le realtà imprenditoriali sono costrette a fronteggiare una grave crisi – commenta l’assessore del Turismo Roberta Serrenti -. Il paese ha bisogno di iniziative come queste.»

«Questo strumento – aggiunge Roberta Serrenti – si fonda sugli intenti comuni delle imprese antiochensi e favorisce la creazione di un’unione all’insegna della collaborazione tra l’amministrazione e i commercianti, che consentirà la crescita e la valorizzazione dell’isola nel suo insieme. Con l’avvento del Centro Commerciale Naturale si profilano, infatti, nuove possibilità di sviluppo in termini turistici: puntiamo, in futuro, alla creazione del brand di Sant’Antioco.»

«Il Centro Commerciale Naturale offre anche la possibilità di partecipare a bandi specifici che consentono di accedere a importanti finanziamenti. Auspico che le attività commerciali sfruttino questo strumento per fare sistema e marciare sulla stessa strada per il bene di Sant’Antioco – aggiunge Renato Avellino, assessore delle Attività produttive –  l’obiettivo è valorizzare i prodotti e le tipicità locali. Abbiamo messo insieme le varie realtà, dando input al progetto perché crediamo nella rete, nel sistema. Il fatto che al momento della costituzione figurino ben 60 adesioni, è un dato che fa ben sperare per il futuro. Il nostro desiderio è che le sottoscrizioni accrescano ulteriormente. Supporteremo il Centro Commerciale Naturale – conclude Renato Avellino – in tutte quelle iniziative che perseguiranno gli obiettivi di crescita dell’economia locale.»

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Per la #FieraOFF della Fiera del Libro di Iglesias, il tour europeo di Cristina Caboni per il lancio del suo nuovo libro “La rilegatrice di storie perdute” (Garzanti) toccherà 5 comuni partner della Fiera del Libro di Iglesias. 

Ecco il calendario:

Domenica 19 novembre ore 17.30 Biblioteca Comunale Santadi

lunedì 20 novembre ore 17.30 Libreria StoryTelling di Gonnesa (firmacopie)

lunedì 20 novembre ore 18.30 Sala Remo Branca, Iglesias

martedì 21 novembre ore 18.30 Biblioteca Comunale Portoscuso

mercoledì 22 novembre ore 18.30 Biblioteca Comunale Carbonia.

Tutte le presentazioni sono patrocinate dai Comuni partner e vedranno la partecipazione dell’assessorato della Cultura del Comune relativo.

Gli eventi sono coordinati dall’Associazione ArgoNautilus.

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Le Meraviglie del Possibile // Intertwine, quarta edizione. Si ripresenta ai nastri di partenza il Festival Internazionale di Teatro, Arte e Nuove Tecnologie organizzato e curato da Kyberteatro, lo spin-off con cui la compagnia L’Aquilone di Viviana svolge le attività teatrali e “tecnologiche”, sotto la direzione artistica di Ilaria Nina Zedda e Marco Quondamatteo. Il festival è nato nel 2014 a Cagliari, primo esempio a livello nazionale di rassegna tematica dedicata al rapporto fra teatro, arte e nuove tecnologie. La piattaforma creativa digitale in questi tre anni è cresciuta, si è allargata, il Festival ha assunto una dimensione non solo regionale ma anche nazionale e internazionale.

«Il Festival LMDP, giunto al suo quarto anno di vita, si riconferma l’unico in Italia di riferimento internazionale nel settore del teatro e dell’arte “technologically oriented” – sottolineano i direttori artistici -. Un network innovativo tra pubblico, artisti (registi, attori, musicisti, performer, danzatori, media artist), scienziati e tecnologi nazionali e internazionali, che favorisce la contaminazione fra cultura umanistica e sapere scientifico.»

L’intreccio creativo digitale, come recita il sottotitolo dell’edizione 2017, “Intertwine”, riguarda diversi ambiti e discipline che si intrecceranno fra loro nel corso del Festival, affrontando tematiche sociali di grande attualità.

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Domenica 26 novembre 2017, si terrà presso il Centro di Aggregazione Sociale, in Via Sandro Pertini a San Nicolò Gerrei, il: “Corso sul supporto vitale di base e defibrillazione precoce (BLS-D)” secondo le linee Guida dell’American Heart Association 2015. 

Il corso di BLS-D viene realizzato con l’ausilio dei migliori manichini disponibili sul mercato: Ambu Man per BLS-D corpo intero dotati tutti di monitor. Il pannello di monitoraggio di Ambu Man indica il volume d’aria insufflata nei polmoni. Se la tecnica di insufflazione è sbagliata, l’aria entra nello stomaco di Ambu Man, e l’errore viene registrato sul pannello. Nell’addestramento alla compressione toracica, il monitor indica all’allievo se viene esercitata la giusta pressione, e se le mani sono posizionate correttamente. Il pannello può essere letto da entrambi i lati.

Vengono inoltre utilizzati i defibrillatori semiautomatici Medtronic trainer per il role playing completo di defibrillazione ed i presidi aggiuntivi: cannula di Guedel, pallone autoespandibile Ambu con maschera, pocket mask. Inoltre, in esclusiva ed unici in Sardegna, imparerete ad utilizzare il Sistema per Compressioni Toraciche LUCAS!!!!

Le simulazioni verranno contestualizzate alla realtà operativa dei partecipanti e inserite in un progetto unico costituito dalla gestione integrata del paziente in arresto cardiaco.

Verrà rilasciato attestato di partecipazione numerato valido ai fini concorsuali pubblici.

LUniversità degli Studi di Sassari ha valutato come importante levento formativo, riconoscendo per gli studenti del corso di Laurea di Infermieristica n. 0,5 CFU per corso seguito, per gli studenti del corso di Laurea di Medicina e Chirurgia 0,7 CFU. A tal fine, è necessario richiedere al docente, a fine corso, di apporre la firma (ed eventualmente un timbro) nel libretto dedicato a certificazione di reale presenza al corso da parte dello studente di Infermieristica o di Medicina e Chirurgia in quanto rappresenta titolo utile ad acquisire realmente i CFU in carriera studentesca.

Si consiglia abbigliamento sportivo. 

Il docente del corso è il dottor Sergio Rassu che ha una esperienza quarantennale, in particolare nel settore dell’emergenza. Ha lavorato, infatti, presso il Pronto Soccorso di Sassari per venti anni, è stato chiamato nel 2000 a dirigere il Pronto Soccorso e l’Osservazione Breve Intensiva del Presidio Ospedaliero di Ozieri e nel 2010 è stato richiamato per dirigere il Pronto Soccorso e la Medicina d’Urgenza del Presidio Ospedaliero di Sassari, che ha diretto sino al 2015.

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La questione dei rimborsi delle spese di viaggio corrisposti ad alcuni assessori della Giunta comunale di Carbonia guidata da Paola Massidda continua ad essere motivo di scontro politico tra maggioranza e minoranza del Consiglio comunale.

Il dirigente del I Servizio del comune di Carbonia, ieri ha risposto alla richiesta di chiarimenti presentata da otto consiglieri di minoranza (Michele Stivaletta, Massimo Usai, Fabio Usai, Federico Fantinel, Ivonne Fraternale, Ugo Piano, Giuseppe Casti e Pietro Morittu), circa la correttezza delle corresponsioni, facendo esplicito riferimento ai recenti pronunciamenti della Corte dei Conti, Sezione Autonomie dello scorso dicembre 2016 e delle successive conferme delle Sezioni regionali di Controllo della medesima Corte di Conti (tra i quali Lombardia e Puglia).

E la risposta conferma la fondatezza delle contestazioni fatte dai consiglieri di minoranza.

«La normativa di riferimento è costituita dall’articolo 84 comma 3 del decreto legislativo 267/2000, secondo il quale “Agli amministratori che risiedono fuori del capoluogo del Comune ove ha sede il rispettivo ente spetta il rimborso per le sole spese di viaggio effettivamente sostenute per la partecipazione ad ognuna delle sedute dei rispettivi organi assembleari ed esecutivi, nonché per la presenza necessaria presso la sede degli uffici per lo svolgimento delle funzioni proprie o delegate – scrive il dirigente del I Servizio -. Si tratta di una norma in vigore da oltre sedici anni e mai modificata.»

Dopo aver riportato l’interpretazione meno restrittiva della norma fatta nel corso degli anni, anche sulla base di successivi pareri del ministero dell’Interno, il dirigente del I Servizio sottolinea che «l’unico elemento di novità in questi sedici anni, venne introdotto da modifiche normative relative al calcolo dei criteri del rimborso, che l’articolo 77 bis, comma 13, del decreto legge n. 112/2008, convertito com modificazioni dalla legge n. 133/2008, impose in base al costo di un quinto del prezzo della benzina verde per ogni chilometro percorso. Questo diede vita ad una nutrita serie di interventi giurisprudenziali, che ripresero vigore a seguito dell’innovazione introdotta dall’articolo 6, comma 12 del decreto legge n. 78/2010 che, disapplicando l’articolo 8 della legge n. 417/1988, eliminò la possibilità di rimborsare al personale pubblico la spesa per l’utilizzo del mezzo proprio sulla base del costo di un quinto del prezzo della benzina».

Dopo altri pronunciamenti della Corte dei Conti, Il dirigente del I Servizio sottolinea che i giudici romani danno un’interpretazione estremamente restrittiva del concetto di rimborso delle spese di viaggio sulla base del quinto del prezzo di un litro di benzina verde per chilometro (e qui sta la novità). «Sostengono, infatti, che sia tale solo quando “quella presenza sia qualificata da un preesistente obbligo giuridico dell’interessato, che non gli consentirebbe una scelta diversa per l’esercizio della propria funzione, salvo il non esercizio della funzione stessa”. E rafforzando il concetto, precisano che “è da escludersi pertanto la rimborsabilità delle spese di viaggio sostenute per le presenze in ufficio rimesse discrezionalmente alla valutazione soggettiva dell’amministratore locale”, come “ad esempio, in giorni diversi da quelli delle sedute degli organi di appartenenza”. Quando non vi sono riunioni, sostengono i giudici, “tali costi (di viaggio) devono considerarsi coperti dall’indennità di funzione”. Quando vi sono riunioni o obblighi giuridicamente vincolanti di presenza, però, per i rimborsi dei viaggi può esserci “l’autorizzazione rilasciata dal Sindaco all’uso del mezzo proprio in assenza di mezzi di trasporto pubblico idonei, ovvero quando l’orario degli stessi non ne consenta la fruizione in tempi conciliabili con l’espletamento delle incombenze connesse al mandato… L’uso del mezzo di trasporto personale è da ritenersi necessitato soltanto se finalizzato all’effettivo e obbligatorio svolgimento delle funzioni proprie o delegate, e quando ne sia accertata la convenienza economica nei casi in cui il servizio di trasporto pubblico manchi del tutto o non sia idoneo a consentire l’agevole ed utile svolgimento della funzione”. In tali casi è possibile e lecito il rimborso di un quinto del prezzo di un litro di benzina verde per ogni chilometro percorso».

«La distinzione tra le diverse tipologie di presenza dell’Amministratore nell’esercizio del proprio mandato, appare decisamente innovativo rispetto all’interpretazione corrente, dato che in sedici anni non era stato oggetto di controversie o pronunce di questo genere. Successivamente a tale parere della Sezione Autonomie (esattamente il 18 gennaio 2017) sorse più di un dubbio in alcuni Comuni e questo provocò dapprima l’intervento della Corte dei Conti, sezione Lombardia, poi sezione Puglia. In entrambi i casi si espressero nel modo più severo, escludendo la possibilità di ottenere un rimborso al di fuori dei casi necessitati da riunioni degli organi collegiali dei quali fa parte l’Amministratore.

Ancora più rigida è stata la presa di posizione della Corte dei Conti della Toscana, che con la deliberazione n. 127/2017/PAR del 19 aprile 2017, esclude qualunque possibilità di interventi regolamentari e/o classificatori delle diverse fattispecie da parte dei Comuni. La quale precisa inoltre che “non possono dar luogo a rimborso” i casi di presenza in ufficio per ricevere il pubblico, per incontri istituzionali, incontri con responsabili dei servizi e neppure per partecipare a riunioni delle commissioni consiliari, quantunque formalmente convocati.

Alla luce di questi interventi giurisprudenziali, aventi carattere innovativo, come si è visto, pertanto l’Ufficio competente – conclude il dirigente del I Servizio – si atterrà alla interpretazione fornita dalla Corte dei Conti nei pareri citati.»

Sulla risposta del dirigente del I Servizio alla richiesta di chiarimenti fatta dai consiglieri di minoranza, interviene Fabio Usai, capogruppo del Partito dei Sardi.

«Il sindaco di Carbonia – attacca Fabio Usai – non ha proceduto ad inoltrare un formale quesito alla Corte dei Conti (parere che se fosse stato chiesto avrebbe presumibilmente confermato la corresponsione ingiusta di buona parte dei rimborsi viaggi). Ma c’è un secondo aspetto prettamente politico – aggiunge Fabio Usai – perché in questa vicenda non riscontriamo la tanto sbandierata trasparenza, il rigore morale, il buono e oculato utilizzo delle risorse pubbliche. Perché? Perché non si prendono i dovuti provvedimenti politici nei confronti di un assessore che, nonostante stia ridicolizzando il Movimento 5 Stelle, ha suscitato giudizi fortemente negativi dell’opinione pubblica? Perché si cerca di difendere l’indifendibile? Sarebbe curioso sapere cosa pensano l’on. Di Maio e l’on. Di Battista di questi comportamenti ambigui. Sarà una domanda che porremo anche a loro, per sapere se il maggior movimento politico che rappresenta il cambiamento è in grado di esercitare ed applicare lo stesso rigore e la stessa morale anche su se stesso – conclude Fabio Usai -. Se così non fosse, la colpa e la vergogna non si limiterebbero a ricadere soltanto su esponenti politici locali.»

 

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Ritorna la Coppa Italia con le partite di andata dei quarti di finale. Il Carbonia affronta la trasferta di Macomer (dirige Carlo Achenza di Sassari, assistenti di linea Giacomo Sanna di Cagliari e Giuseppe Ladu di Nuoro), con la ferma intenzione di continuare la striscia vincente iniziata con il Carloforte e proseguita con l’Arbus, due delle squadre più ambiziose del girone A, costruite per cercare di vincere il campionato. La Macomerese, reduce in campionato dal 3 a 3 sul campo del fanalino di coda del girone B, è nona in classifica con 11 punti, sostanzialmente la stessa posizione occupata dal Carbonia nel girone A, la cui classifica vede i minerari all’ottavo posto, con 11 punti. La Macomerese si è qualificata per i quarti di finale superando prima il Bosa (due anni fa le due squadre si affrontarono in semifinale e in quell’occasione ebbe la meglio il Bosa che poi in finale conquistò la Coppa superando il Carbonia ai calci di rigore) e poi la Tharros.

Il Carbonia oggi cercherà di strappare un risultato positivo, magari anche un pareggio, per poter poi affrontare in una condizione di iniziale vantaggio la sfida di ritorno al Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia. Nell’ottica del doppio confronto, sarebbe importantissimo riuscire a realizzare almeno un goal.

Le altre tre sfide dei quarti di finale sono Cus Ssasari – Porto Rotondo, Dorgalese – Fonni e San Marco Assemini ’80 – Sant’Elena Quartu.