25 November, 2024
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Ha preso il via questa mattina, e durerà una settimana, a Sassari, la prima sessione dei corsi pratici di counselling per l’allattamento al seno. In aula lavoreranno insieme operatori che provengono dalla realtà ospedaliera e territoriale, compresi i pediatri di libera scelta, per garantire l’integrazione interprofessionale di quanti operano nel percorso nascita e nel sostegno continuo all’allattamento materno.

Questa mattina, al settimo piano del Santissima Annunziata, ad aprire il corso erano presenti il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù, il direttore dell’Assl Sassari Giuseppe Pintor e il responsabile della Neonatologia dell’Aou Giorgio Olzai.

In aula questa mattina c’era il personale sanitario proveniente dalle due aziende, operatori dei centri nascita, dei reparti di pediatria ospedaliera, dei consultori familiari e dei pediatri di libera scelta. «La formazione sarà gestita in maniera integrata da formatori della Assl Sassari e dell’Aou che – ha ricordato Giorgio Olzai – hanno effettuato un adeguato percorso di formazione, previsto dal piano regionale di prevenzione».

I corsi, infatti, sono previsti all’interno del programma regionale per gli interventi di promozione della salute “Comunità in Salute”, e «l’obiettivo – ha chiuso il direttore della Neonatologia che ha ringraziato gli uffici aziendali della Formazione dell’Aou – è promuovere azioni finalizzate a facilitare comportamenti salutari nella popolazione, attraverso la promozione di stili di vita sani».

«L’allattamento al seno è una priorità di salute pubblica – ha ricordato Nicolò Orrù – perché si tratta di una pratica importante dal punto di visita culturale, sociale della donna, oltreché importante per lo stesso bambino; rafforza il rapporto madre e piccolo e aiuta a garantire una maggiore copertura anticorpale al bambino. Con l’attivazione di questi corsi – ha concluso il direttore sanitario dell’Aou – vogliamo attivare nel nostro ospedale regole e protocolli promossi dall’Oms e avviare un percorso che consenta alle nostre strutture di diventare “ospedale amico dei bambini”.»

Il programma rappresenta, infatti, un’occasione per le aziende del sistema sanitario sardo per avviare un percorso per l’accreditamento di eccellenza, fornito dall’Oms-Unicef con l’iniziativa “Insieme per l’allattamento: Ospedali e Comunità amici dei bambini uniti per la protezione, promozione e sostegno dell’allattamento materno”.

Uno dei primi passi per accedere all’accreditamento è, infatti, formare tutto il personale sanitario con corsi di aggiornamento appropriati per il ruolo svolto nel percorso nascita.

«Più lavoriamo assieme in materie a forte integrazione ospedaliero-territoriale – ha aggiunto Giuseppe Pintor, che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa – migliori potranno essere le risposte che potremo dare all’utenza e le sinergie per l’appropriatezza delle cure.»

Ecco allora che le lezioni puntano a migliorare la formazione di base per assicurare agli operatori sanitari strumenti, conoscenze e competenze pratiche, univoche e condivise, necessarie per promuovere e sostenere, in maniera efficace, l’allattamento al seno. È considerata fondamentale l’acquisizione di conoscenze sulle peculiarità del latte materno, sull’allattamento al seno nel neonato a termine, nel prematuro, nel neonato patologico e sulla salute della madre. Saranno affrontate anche le tematiche relative alle influenze del travaglio e del parto e le modalità di approccio alla gestante e alla coppia madre e bambino.

Sono state previste già altre due sessioni della durata di una settimana ciascuna: la seconda inizierà il 27 novembre e la terza il 22 gennaio 2018. Gli operatori interessati a segire i corsi possono trovare le informazioni utili sul sito web dell’Aou di Sassari e della Assl di Sassari nella sezione Formazione quindi nella pagina dedicata agli eventi formativi.

È previsto un articolato programma di formazione che nel corso del 2018 coinvolgerà tutto il personale sanitario e non sanitario che a vario titolo entra in contatto non le gestanti, le mamme e i bambini.

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assessore Caria a Thiesi
Oltre cento persone tra allevatori, agricoltori, amministratori locali, esponenti delle associazioni di categoria, ma anche agronomi e rappresentanti politici del territorio si sono confrontati venerdì con l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, nella sala Aligi Sassu di Thiesi. Ad aprire i lavori, che hanno spaziato a 360 gradi su tutte le maggiori tematiche di interesse agricolo, il sindaco Gianfranco Soletta. Dopo l’intervento di bilancio sulle attività portate avanti in questi 7 mesi di mandato, l’assessore dell’Agricoltura ha iniziato a rispondere alle numerose domande poste dal pubblico. Un question time fittissimo di argomenti che ha animato il confronto per oltre 3 ore.
«Uno degli strumenti migliori per arricchire e migliorare l’attività svolta in questi mesi – ha detto Pierluigi Caria – è andare nei territori per confrontarsi con i cittadini e gli operatori del settore. Solo in questo modo le azioni della politica possono avere le giuste integrazioni e le buone proposte per migliorare l’efficacia degli interventi.»
Fra i numerosi temi affrontati, subito quello della legge 20/17 sui 45 milioni dedicati al comparto ovicaprino per i danni da siccità e la riduzione del prezzo del latte di queste ultime stagioni. Proprio lo scorso 8 novembre, a 47 giorni dall’entrata in vigore della norma, la Regione ha iniziato a pagare le domande di aiuto sui 13 euro a capo ovino e caprino presente nelle aziende sarde al 30 giugno 2017. Fino a questo week end erano state mandate in liquidazione oltre 400 pratiche a fronte delle 5mila già presentate dai pastori nei 32 sportelli territoriali dell’Agenzia Laore Sardegna. «Tutte le circa 12mila aziende del comparto sono beneficiarie del finanziamento», ha ricordato l’assessore che rivolgendosi alla platea ha aggiunto: «I soldi ci sono per tutti. Presentate le domande». Su invito anche di alcuni interventi venuti dal pubblico Pierluigi Caria è tornato sulla questione della regolarità dei pagamenti INPS: «Si tratta di verifiche obbligatorie per legge, una legge nazionale, che tutti gli Enti pubblici sono tenuti a effettuare prima di erogare qualsiasi tipo di pagamento alle imprese. Qualora gli imprenditori agricoli non fossero tuttavia in regola con i pagamenti ci si può accordare con l’INPS per una rateizzazione del dovuto o per una compensazione totale attraverso l’ammontare dell’aiuto dei 13 euro». Anche coloro che quindi avessero qualche rata in arretrato nei pagamenti previdenziali sarebbero sempre beneficiari dell’intervento.
L’assessore ha poi ricordato che il riconoscimento da parte del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) della declaratoria presentata dalla Regione sull’emergenza siccità, e nello specifico sulla riduzione delle produzioni foraggere, permetterà a tutte le aziende zootecniche, quindi anche a coloro che allevano bovini o cavalli, di poter accedere agli strumenti messi a disposizione dal Fondo di solidarietà nazionale: dalla possibilità di richiedere, per dodici mesi, la riduzione fino al 50% dell’INPS, all’attivazione della sospensione delle rate sui mutui agrari. Sul versante delle criticità dovute al perdurare della siccità Caria ha ribadito l’impegno preso lo scorso 5 settembre, da parte della Giunta e del Consiglio regionale con le associazioni di categoria agricola, nel cercare di reperire ulteriori 20 milioni di euro per il comparto bovino e per il resto dell’agricoltura, attraverso fondi da individuare nella prossima legge finanziaria o con la rimodulazione di risorse già esistenti per interventi di carattere strutturale. «Stiamo lavorando a una declaratoria sulla siccità per i danni che hanno colpito tutti gli altri comparti agricoli – ha aggiunto Pierluigi Caria – dove dobbiamo completare i controlli sul campo e le rendicontazioni sulle diverse criticità affrontate dai territori». 
Sul piano delle azioni di contrasto alla siccità si è poi fatto il punto sull’investimento da 30milioni di euro di fondi FSC per il miglioramento delle funzionalità dei Consorzi di bonifica, piuttosto che dei 50milioni stanziati dall’Assessorato dei Lavori pubblici per aumentare le capacità di raccolta delle acque nelle dighe o per effettuare i collaudi sui nuovi interventi fatti negli invasi.
«Senza la conoscenza dei dati sulla produzione del latte in Sardegna, ancora sconosciuti fino a oggi, è impensabile ragionare seriamente su qualsiasi intervento di programmazione delle produzioni dei formaggi e quindi di calmierizzazione delle fluttuazioni finanziarie che, fra rialzi e crolli ingovernabili, fanno pagare ai pastori il prezzo più alto di queste crisi». Lo ha voluto puntualizzare Pierluigi Caria nel ricordare che aver chiesto ai pastori le fatture sulle produzioni del latte delle stagioni 2015-2016 e 2016-2017 servirà finalmente per fare chiarezza sul reale stato dei numeri che interessano il comparto. L’assessore dell’Agricoltura ha inoltre ricordato che «qualora gli aventi diritto all’aiuto dei 13euro a capo non avessero emesso fatture di vendita o corrispettivi sulla produzione del latte, avendolo autoconsumato o trasformato in formaggi, verranno comunque ammessi all’erogazione delle risorse». L’aiuto spetta a tutti anche ai pastori che non hanno fatture del latte prodotto nelle due annualità richieste. Si può infatti inviare una mail PEC all’Agenzia Agris Sardegna con una autocertificazione delle produzioni di latte autoconsumate.
Una riflessione è stata poi dedicata all’Organismo interprofessionale latte ovino sardo, dove sono rappresentati tutti i portatori di interesse del comparto: dai pastori ai trasformatori privati o del mondo della cooperazione. «Il prezzo del latte – ha osservato l’assessore – non lo possiamo decidere noi Regione o Oilos. Lo decide il mercato. Per cercare di far risalire il prezzo del latte è necessario puntare seriamente sulla diversificazione e fare in modo che i tanti mercati internazionali in crescita, che chiedono sempre di più formaggi o derivati del latte ovicaprino, abbiano a disposizioni le nostre produzioni. Per questo abbiamo promosso un bando sulla diversificazione investendo 3milioni dove per le prima volta tutte e tre le Dop sarde (Pecorino romano, pecorino sardo e fiore) si muovono assieme. Abbiamo uno studio di mercato che ci prospetta, qualora le cose dovessero andare come da programma, una crescita delle vendite del 20% nel prossimi anni». 
Il pagamento dei 45milioni è stato il banco di prova per le strutture regionali, e in particolare per l’Agenzia Argea Sardegna, sul piano della gestione finanziaria autonoma in campo agricolo. Anche sul versante della programmazione e della costruzione degli applicativi, in autonomia rispetto all’Agea nazionale, l’Argea sta dimostrando di saper fare da sola. Negli ultimi mesi infatti, in mancanza dei software che Agea si era impegnata a far avere alla Regione Sardegna per la gestione delle Misure 4.1, 4.2, e 6.1, sono stati creati dalla nostra Agenzia. Si è quindi passati da istruttorie fatte a mano, con carta e penna, a istruttorie lavorate con i programmi informatici: nelle prossime settimane dovrebbero arrivare novità importanti attraverso la pubblicazione delle graduatorie. «L’iter per l’istituzione dell’Ente pagatore autonomo – ha spiegato Pierluigi Caria – è a un buon punto e presto porteremo in Giunta una delibera che ci farà fare un nuovo passo in avanti così da far nascere l’Organismo pagatore regionale alla fine del 2018». 
Con 1 miliardo e 308 milioni di euro, la Sardegna ha il quarto Programma di sviluppo rurale più ricco di tutta Italia. Le risorse dedicate agli investimenti che riguardano soprattutto le Misure 6.1, sul primo insediamento dei giovani in agricoltura, 4.1 sugli investimenti nelle aziende agricole, 4.2 sugli investimenti a favore degli impianti di trasformazione/commercializzazione, hanno ormai esaurito le risorse. A fronte di tutte le domande ricevute in questa programmazione sarà necessario attendere il nuovo PSR 2020-2026, che partirà presumibilmente fra il 2022 e il 2023. «Dobbiamo decidere quindi se vogliamo una programmazione agricola che punti sugli investimenti o sul sostegno – ha chiesto l’assessore ai presenti in sala – perché la coperta dei fondi disponibili è corta. I soldi per far crescere la nostra agricoltura sono quasi tutti impegnati. Possiamo rimodulare il PSR e trovare nuove economia, ma questo lo dobbiamo decidere insieme. Ecco perché, probabilmente all’inizio del prossimo anno, faremo gli Stati generali sull’agricoltura: un momento di confronto importantissimo dove tutti i portatori di interesse del mondo delle campagne potranno dire la loro su come programmare il futuro agricolo della nostra regione. In quell’occasione – ha concluso Pierluigi Caria – tutti noi saremo chiamati ad assumerci le nostre responsabilità». 
Tanti altri temi sono stati poi affrontati nel corso dei lavori thiesini: dai programmi sul Pegno rotativo finanziati per i formaggi in stagionatura e non ancora venduti, al Prestito di conduzione agraria costruito in accordo con le banche per la compensazione degli interessi a 12 mesi da parte della Regione verso gli agricoltori. E poi i ritardi sui pagamenti del PSR e le nuove anticipazioni attese per il prossimo mese, il bando sui riproduttori bovini e il benessere animale sempre dei bovini.
All’assemblea era presente, intervenendo in sala, il presidente della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto.

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Il Coro di voci bianche del Conservatorio di Cagliari compie vent’anni. In occasione dell’importante traguardo, apre le selezioni per rinnovare i suoi organici, organizzando audizioni sia per il Coro di voci bianche, quello che accoglie ragazzi dai 9 ai 16 anni, sia per il Vivaio di voci bianche, rivolto a piccoli tra i 7 e i 10 anni.

Nato dall’eredità lasciata dal Teatro lirico di Cagliari, ed arricchitosi ben presto di nuovi elementi, il Coro di voci bianche del Conservatorio è diventato nel tempo una realtà autonoma, sviluppando un proprio repertorio e una propria attività artistica.

Dirette da Enrico di Maira, le voci bianche del Conservatorio affiancano anche il coro del Teatro Lirico di Cagliari nelle produzioni operistiche che ne prevedono l’impiego: nel corso del tempo ha partecipato a opere come Carmen (2000, 2011), Opricnik (trasmessa in diretta radiofonica da Rai Radio Tre nel 2003 e incisa per la casa discografica Dynamic), Otello (2003, 2013), La Bohème (nell’edizione del 1998, trasmessa in tutto il mondo, con Andrea Bocelli nel ruolo di Rodolfo, e nella produzione del 2003, e successivamente nel 2009 e nel 2016), Tosca (2001, 2010, 2014), Hans Heiling (trasmessa in diretta Euroradio nel 2004), I Pagliacci (2011), Lo Schiaccianoci (2004, 2010) e Turandot (2004, 2014. 2017).

In ambito concertistico hanno particolare rilevanza le interpretazioni della Spring Symphony di Britten diretta da Gérard Korsten e della Matthäus Passion di Bach, diretta da Peter Schreier. Esibizioni, queste, che hanno mostrato come nell’attività concertistica il Coro sia capace di spaziare dal repertorio sacro a quello profano.

Per le iscrizioni alle selezioni dei nuovi componenti c’è tempo per tutto il mese di novembre.

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«Sarebbe davvero un disastro per la credibilità del sistema e per il buon funzionamento della sanità sarda qualora la Regione Sardegna desse davvero corso alla decisione annunciata ufficialmente di revocare le indennità previste dagli accordi integrativi per i medici di Medicina Generale, per la Guardia Medica e per il 118.»

Lo dichiara il deputato dei Riformatori sardi Pierpaolo Vargiu che, con un’interrogazione urgente, chiede l’immediato intervento dei ministri della Sanità e dell’Economia perché evitino il vero e proprio tsunami che sta per abbattersi sulla sanità sarda.

«In alcune regioni italiane (Abruzzo e Basilicata in testa) – aggiunge Pierpaolo Vargiu – le richieste di chiarimenti da parte della Corte dei Conti hanno innescato azioni di autotutela con sospensione di importanti voci stipendiali per i medici di Guardia Medica e richieste di restituzione di somme sino a 60.000 euro che sarebbero una vera e propria tragedia per le famiglie interessate. La situazione conseguente è una vera e propria sommossa dei medici, che si sentono presi in giro dalle Regioni, con tutte le comprensibili conseguenze sulla qualità dei servizi.»

«Nell’attuale situazione di profonda crisi del sistema sanitario sardo – conclude il parlamentare cagliaritano – è del tutto evidente che un contenzioso con i medici (che peraltro da anni attendono invano il rinnovo del contratto) sia un drammatico elemento aggiuntivo di perdita della qualità delle prestazioni sanitarie ai cittadini sardi che è assolutamente indispensabile evitare!»

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Domani martedì 14 novembre approderà nell’aula del Consiglio regionale la discussione sulla doppia preferenza di genere. Il movimento Meglio in Due chiama a raccolta gli oltre 200 Comuni della Sardegna che hanno aderito alla Mobilitazione in favore della Doppia Preferenza e tutte le associazioni e Reti di Donne che in questi mesi si sono uniti alla Battaglia. «Non possiamo permetterci un altro 2013, un’altra richiesta di voto segreto, altri giochi al rinvio magari con emendamenti vari per allungare i tempi o strategie simili. Dalle parole si deve necessariamente passare ai fatti e quindi votare palesemente per l’introduzione della Doppia Preferenza di Genere. Noi saremo lì ad osservare e insieme a noi ci saranno gli oltre 200 Comuni che hanno aderito alla nostra battaglia e tutti i gruppi e associazioni. Pensate di poter venire meno alle promesse fatte, ai proclami pro doppia preferenza, pro parità, pro democrazia?» dichiarano le coordinatrici del movimento Meglio in Due Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu.

«Il percorso è stato lungo e tortuoso ma non ci siamo mai arrese perché crediamo fortemente in questa lotta; Meglio in Due nasce per dare gambe alla battaglia di democrazia per l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale Regionale Sarda. Abbiamo coinvolto  l’intero territorio Sardo bussando alle porte dei 377 comuni della Sardegna.  Il motivo di questa scelta risiede nel fatto che nel 2013 una legge dello Stato ha introdotto la doppia preferenza di genere per i Comuni sopra i 5.000 abitanti, permettendo loro di sperimentare questo strumento di riequilibrio di genere. I dati dimostrano – concludono Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu – che le percentuali di eletti donne/uomo stanno cambiando consentendo di iniziare un cammino verso la rimozione di quegli ostacoli che limitano una paritaria partecipazione alla vita politica.»

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Proseguono, a Cagliari, gli appuntamenti con il III Festival organistico del Conservatorio. Grazie a un accordo Erasmus firmato tra l’istituzione musicale e la “Novia University of Applied Sciences” di Jakobstad, in Finlandia, giovedì 16 novembre arriva il concertista finlandese Dan Lönnqvist che, dalle 10.00, negli spazi del Conservatorio, terrà una masterclass rivolta agli studenti e una conferenza aperta a tutti sulla musica organistica prima di Bach.

Venerdì 17 novembre, alle 19.00, sarà la volta del concerto che vedrà Loonqvist impegnato alla consolle dell’organo della Cattedrale di Cagliari. In programma musiche di Franck, Hakim e Messiaen, in omaggio al tema del “Festival organistico” quest’anno dedicato alla musica francese fra ‘800 e ‘900.

Dan Lönnqvist ha studiato presso l’Accademia di Sibelius, laureandosi come organista e ottenendo un master in musica. Ha debuttato come organista in un recital alla cattedrale di Helsinki. Ha suonato nei paesi nordici, in Germania, Polonia, Lituania, Lettonia, Svizzera, Lussemburgo, Italia, Repubblica Ceca e Stati Uniti (Washington Cathedral).

Nel 1989 ha fondato il Coro da camera “Bel Canto” e da allora ne è stato il direttore in opere quali “Passione secondo Matteo” di Johann Sebastian Bach e “Oratorio di Natale”, Luigi Cherubini, il “Requiem” di Mozart, “Messe Solennelle” di Giaocchino Rossini, e i “Carmina Burana” di Carl Orff. E’ docente alla “Novia University of Applied Sciences” di Jakobstad.

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TechSoup e Fondazione di Sardegna in collaborazione con Social Innovation School e Open Campus lanciano il primo roadshow per la formazione al digitale dedicato alle organizzazioni non profit della Sardegna. 

Il roadshow si apre con due eventi aperti a Cagliari il 16 novembre (presso Open Campus – Località Sa Illetta) e a Sassari il 17 novembre 2017 (presso Fondazione Sardegna – Via Carlo Alberto, 7), entrambi dalle ore 18.30 alle 20.30.

La partecipazione è gratuita.

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Al termine della partita persa con l’Orlandina Capo d’Orlando (la quarta consecutiva, tra campionato e Champions League), ieri sera, negli spogliatoi del PalaSerradimigni, il coach della Dinamo Banco di Sardegna ha rassegnato le dimissioni ma il presidente Stefano Sardara le ha respinte.

«Contrariamente a quella che è l’abitudine comune del club di tenere al proprio interno le vicende societarie ritengo sia corretto condividere con voi cosa è successo dopo la partita – ha detto Stefano Sardara nella conferenza stampa post partita -. Al termine del match coach Federico Pasquini ha rassegnato le dimissioni perché riteneva che, sia per l’economia sia per il bene del club, fosse giusto dare una smossa alla squadra. Il compito del presidente è quello di verificare tutte le soluzioni e vi dico onestamente che io non avrei mai pensato di cambiare il coach, perché quando si inizia un percorso bisogna portarlo avanti con convinzione e l’abbiamo fatto nei momenti passati, lo rifarei oggi e anche domani. Quindi ho parlato con la squadra spiegando in maniera trasparente le intenzioni dell’allenatore e aggiungendo che da parte mia non c’era nessun tipo di problema: se avessero voluto seguire questa strada li avrei seguiti ma con un punto fermo e cioè che da domattina avremmo dovuto cambiare atteggiamento, perché con questo timore non si va nessuna parte. Hanno parlato tra loro e dopo un lungo faccia a faccia mi hanno comunicato che la squadra è una, la barca è la stessa e si va avanti tutti insieme. Quindi ho respinto le dimissioni di Federico Pasquini, si procede in questa direzione tutti insieme e si troveranno le soluzioni adatte. Voglio ringraziare doppiamente Federico per la scelta che ha fatto perché lui non pensava di essere il problema ma voleva provare a essere la soluzione: ci vuole grande coraggio a fare un gesto del genere che dimostra un grande affetto per il club, e lui ne ha da vendere.»

«Il presidente nello spogliatoio ci ha spiegato la situazione – ha detto il capitano Jack Devecchi -, noi abbiamo parlato e non c’è stato un solo giocatore che volesse Federico fuori dalla panchina. Siamo tutti consapevoli che non lo stiamo ripagando con la giusta grinta alla fiducia che ci dà ogni partita. Sappiamo che non stiamo rendendo al 100 per cento ma neanche al 70 per cento, abbiamo dimostrato in alcune partite che se giochiamo con entusiasmo e voglia di fare possiamo davvero fare bene. Lo sappiamo e siamo consapevoli, e nessuno di noi ritiene che sia un problema tecnico ma di noi giocatori che non stiamo rispondendo come si deve alla fiducia che ci stanno dando il coach e lo staff tecnico che lavorano al massimo e ci ascoltano sempre per trovare sempre nuove soluzioni. Questo è quello che è emerso dalla riunione in spogliatoio: tutti noi giocatori – compreso Rok che oggi non c’è – vogliamo uscire da questa situazione insieme a Federico e allo staff tecnico e ripagarli dell’energia e dell’entusiasmo che ci danno ogni giorno. Dobbiamo tutti dare di più a partire da me, stiamo rendendo sotto le nostre potenzialità: da domattina si torna a lavorare a testa bassa – ha concluso Jack Devecchi –, piegando le gambe e mettendo il sedere per terra.»

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Ha preso il via questa mattina, a Carbonia, il Festival “SulciScienza”., evento organizzato dall’Associazione di Promozione sociale S’Ischiglia-Università Popolare del Sulcis, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.
Il Festival vuole essere un’occasione per conoscere meglio la scienza attraverso conferenze, incontri, laboratori, spettacoli, animazioni e concerti. 

Dal 13 al 19 novembre saranno sette giorni di appuntamenti con la fisica, la chimica, le scienze naturali, la matematica, l’ambiente, le neuroscienze, l’immunologia, l’architettura, l’arte e la musica, con una ricca varietà di linguaggi e di attività per coinvolgere grandi e piccini, scuole e famiglie, ricercatori e semplici cittadini. 

Un’iniziativa accolta con favore dal comune di Carbonia, che «intende proseguire nell’azione di promozione del territorio, favorendo e organizzando attività molteplici in grado di contribuire ad accrescere la nostra coscienza culturale – come ha affermato l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu -. La cultura può essere un volano per un nuovo modello di sviluppo economico-sociale del nostro territorio».