25 November, 2024
Home2017Novembre (Page 50)

[bing_translator]

Prenderà il via venerdì pomeriggio, a Sassari, il trasferimento temporaneo, al terzo piano della Clinica di Malattie infettive, del day hospital oncologico delle cliniche di San Pietro.

Le operazioni di trasferimento consentiranno di mettere a disposizione da subito locali nuovi, attrezzati e più confortevoli. Il day hospital riaprirà nei nuovi locali lunedì mattina.

Si avvia così una riorganizzazione degli spazi programmata dalla direzione strategia dell’Aou di Sassari che consentirà, inoltre, di avviare lavori anche per la ristrutturazione del day hospital oncologico del Santissima Annunziata.

Al terzo piano della Clinica di Malattie infettive, infatti, è previsto, in una fase successiva e per il tempo necessario alla ristrutturazione dei locali, anche il trasferimento della struttura situata al primo sottopiano del nosocomio sassarese. Una volta terminati i lavori, i due day hospital oncologici che fanno capo all’Unità operativa complessa di Oncologia diretta da Antonio Pazzola saranno trasferiti al Santissima Annunziata, per diventare così un’unica struttura.

Per la realizzazione delle opere l’Aou di Sassari ha ottenuto un finanziamento finalizzato dell’importo di 500 mila euro. L’ufficio tecnico dell’azienda di viale San Pietro sta completando il progetto per l’avvio, nei primi del prossimo anno, della gara d’appalto.

L’associazione Mariangela Pinna Onlus, di recente, ha donato all’Aou di Sassari dieci nuove poltrone per i pazienti che devono sottoporsi alle sedute di chemioterapia. Le poltrone sono state collocate nei locali che ospiteranno temporaneamente il day hospital oncologico, arricchendo così la dotazione a disposizione della struttura.

[bing_translator]

Le problematiche della piccola pesca, con particolare riferimento ai danni causati dai delfini, sono state al centro della seduta odierna della commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale con l’audizione dei rappresentanti della Flai-Cgil e della Uila-Pesca.

«La pesca in Sardegna è un comparto che non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità – ha detto la segretaria di Uila Pesca Gaia Garau – finora non c’è stata la dovuta attenzione per un settore che potrebbe garantire lavoro e reddito. Il 70% del pesce consumato nella nostra isola arriva da fuori». Entrando nello specifico, Gaia Garau ha chiesto tempi rapidi per l’approvazione del disegno di legge predisposto dalla Giunta che consente di spendere le risorse stanziate nel 2015 e 2016 per gli indennizzi sui danni causati dai delfini. La norma, nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato, permetterà di spendere i 200mila euro già stanziati e finora non spesi per paura di incorrere nei rilievi di Bruxelles. «I soldi sono però insufficienti – ha sottolineato Gaia Garau – è necessario prevedere un incremento dei fondi. I danni causati dai delfini al pescato e alle reti sono ingenti». Secondo Luciano Marica, storico leader dei pescatori del Sulcis, per venire incontro alle necessità del settore servirebbero circa 5 milioni di euro: «Chiediamo un indennizzo da erogare a ogni pescatore imbarcato – ha detto Luciano Marica – finanziare l’acquisto di nuove attrezzature non serve a nulla. I delfini distruggono ogni giorno le nostre reti e mangiano il poco pesce rimasto. Le risorse devono andare a ristorare il mancato reddito».

Quello della eccessiva presenza dei mammiferi acquatici, specie protetta a livello internazionale, sta diventando un problema serio per tutte le marinerie della Sardegna. «Dai delfini non ci si può difendere – ha affermato il responsabile Ambiente e Territorio della Flai Cgil Raffaele Lecca – i dissuasori acustici si sono rivelati inefficaci. Occorre prevedere adeguati indennizzi per i pescatori. Non so però se potranno essere utilizzate le risorse Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), di solito destinate al superamento delle criticità del settore. Forse sarebbe meglio intervenire con un contributo straordinario come è stato fatto per fronteggiare le calamità naturali in agricoltura».

Dai rappresentanti dei pescatori è poi arrivato un appello perché si intervenga sulla pesca a strascico. «Chiediamo che gli attuali limiti dei 50 metri di profondità e la distanza di 1,5 miglia marine dalla costa per poter svolgere questa attività sia portato a 100 metri e a 3 miglia – ha detto Luciano Marica – lo strascico distrugge i fondali e danneggia le nostre attrezzature. Ci sono forti tensioni nelle nostre marinerie, il problema va risolto». Dalla piccola pesca, infine, l’invito a prevedere un fermo biologico di due mesi per la cattura dei polpi (dal 15 agosto al 15-30 ottobre): «Solo così si può consentire il ripopolamento – ha concluso Marica – è una misura necessaria, per noi pescatori è importante garantire l’equilibrio ambientale. Siamo disposti a fermarci senza chiedere nessun indennizzo».

Da tutte le forze politiche presenti in Commissione è arrivato l’impegno a trovare una soluzione. Gianluigi Rubiu (Udc) ha sollecitato l’istituzione di un Dipartimento per la pesca all’interno dell’assessorato all’Agricoltura, mentre Marco Tedde (Forza Italia) ha invocato una legge organica di settore: «Serve una disciplina complessiva per il comparto – ha detto Tedde – altrimenti ogni intervento si rivelerà solo un pannicello caldo». Giudizio condiviso da Paolo Dessì (Misto): «Le nostre coste sono diventate terra di conquista, il mare sardo è occupato da pescatori provenienti da altre regioni. La Sardegna ha la possibilità di legiferare sull’attività svolta entro le 12 miglia marine, eserciti questa sua potestà».

Di diverso avviso il consigliere Piero Comandini (Pd): «Gli strumenti per intervenire ci sono abbiamo a disposizione 36 milioni di euro del Feamp ancora da spendere, 14 sono stati messi a bando nel mese di ottobre, l’obiettivo è quello di accelerare la spendita delle risorse. Sul fonte della programmazione invece occorre agire sui Flag  (Gruppi di azione locale per la pesca). A loro è affidata la programmazione, mettiamoli nelle condizioni di operare al meglio».

Il presidente Luigi Lotto ha assicurato massima attenzione da parte della Commissione: «Domani sentiremo l’assessore Pierluigi Caria sul disegno di legge della Giunta – ha detto Luigi Lotto – le risorse già stanziate saranno sbloccate al più presto. Per quanto riguarda l’eventuale incremento degli indennizzi per i danni dei delfini occorrerà verificare le disponibilità di bilancio. La Commissione lavorerà inoltre per rendere immediatamente disponibili i 36 milioni del fondo Feamp».

[bing_translator]

Venerdì 9 novembre nel Conservatorio di Cagliari proseguono gli appuntamenti con le “32 Sonate per pianoforte” di Ludwig Van Beethoven, una delle più importanti raccolte della letteratura pianistica.  

Alle 18.00, nell’Aula magna, si esibirà Anna Sanfililippo, pianista e docente nell’istituzione musicale cagliaritana, che proporrà la Sonata op.54.

Ad aprire l’incontro sarà un’analisti storica e critica dell’opera, curata dal maestro Mario Carraro.

Figura chiave della musica colta ottocentesca, Beethoven scrisse le sue “Sonate per pianoforte” tra il 1795 e il 1822. Inizialmente i brani non costituivano un insieme unico, tuttavia oggi fanno parte delle più importanti collezioni dell’intera letteratura pianistica.

Per gli studenti di pianoforte le sonate del genio tedesco sono parte fondamentale del loro percorso formativo.

[bing_translator]

Il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, interviene oggi in relazione alla comunicazione della Regione Autonoma della Sardegna, sulla valutazione del Piano Urbanistico Comunale, che è stato rinviato al comune di Portoscuso perché vengano apportate una serie di integrazioni e correzioni.

«L’Amministrazione comunale – spiega Giorgio Alimonda – si è già attivata per verificare e produrre le richieste di integrazione e correzione contenute nelle osservazioni, facendo ripartire velocemente l’iter autorizzativo. Trattandosi di osservazioni di natura prettamente tecnica e non politica, ci si dovrà probabilmente avvalere della stessa consulenza tecnica, selezionata dall’Amministrazione precedente alla nostra (anno 2011), che ha lavorato alla redazione del PUC presentato ed approvato dal Consiglio comunale nello scorso mese di aprile e di cui la Regione Autonoma della Sardegna adesso richiede modifica.»

«Che si tratti di un processo lungo e complicato, lo testimonia il fatto che soltanto 25 dei 377 Comuni sardi hanno attualmente portato a termine la procedura – aggiunge Giorgio Alimonda – ma, auspicando il più alto spirito di leale collaborazione da parte di tutto il consiglio, agiremo responsabilmente e celermente affinché Portoscuso possa presto dotarsi dell’importante strumento urbanistico già tracciato, funzionale allo sviluppo socioeconomico e di tutela ambientale di tutto il nostro territorio.»

[bing_translator]

Il Testo unificato sulla doppia preferenza di genere sarà all’esame del Consiglio regionale nella prossima seduta di martedì 14 novembre, alle 10,30. Lo ha deciso questa mattina la Conferenza dei capigruppo presieduta dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau.

Dopo la nomina del vicepresidente di minoranza del Consiglio, l’Assemblea esaminerà il testo che modifica la legge statutaria del 12 novembre 2013 n. 1. Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha sottolineato che è necessario prevedere, tra l’altro sull’argomento esiste già un emendamento presentato dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, anche la parità di genere nelle candidature che devono essere al 50%. Il presidente della Commissione Autonomia Francesco Agus ha affermato che sull’argomento si sta predisponendo un emendamento di sintesi che sarà portato in aula. Terzo punto all’ordine del giorno della riunione del Consiglio di martedì è la nomina del Garante regionale per l’infanzia e per l’adolescenza.

[bing_translator]

La consigliera regionale del Partito democratico Daniela Forma ha preentato un’interrogazione indirizzata all’assessore regionale della Sanità sulla mancata operatività dei Comitati etici della Regione Sardegna.

«L’interrogazione – spiega Daniela Forma – nasce dalla segnalazione sulla stampa online del caso di una donna residente nella provincia di Nuoro affetta da un tumore neuroendocrino che ha chiesto di poter accedere all’utilizzo di un farmaco che non ha ancora concluso il percorso di sperimentazione e che le viene negato perché risulta non operativo il Comitato etico competente per territorio. L’approfondimento del caso ha fatto emergere che ci sarebbero anche altri pazienti affetti da gravi patologie oncologiche che non possono accedere tempestivamente ad un protocollo di cure sperimentali a causa della mancata attivazione di questi importanti organismi indipendenti che hanno competenza sulla sperimentazione clinica dei medicinali. Si tratta quindi, a mio avviso, di un fatto gravissimo in cui vengono lesi i diritti di accesso alle cure sperimentali di soggetti che si trovano in condizioni di salute molto precarie.»

«I Comitati etici – aggiunge Daniela Forma – sono organismi indipendenti, composti da personale sanitario e non, che hanno il compito di garantire la tutela dei diritti e la sicurezza delle persone che partecipano alla sperimentazione di farmaci quando, a giudizio del proprio medico, non vi siano ulteriori valide alternative terapeutiche. La Giunta regionale lo scorso 20 giugno, a seguito della riorganizzazione del sistema sanitario regionale ha ridefinito i Comitati etici individuando il Comitato etico dell’ATS e il Comitato etico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari e prevedendo che i rispettivi Direttori generali provvedessero alla nomina dei componenti dei Comitati etici e a trasmettere le relative deliberazioni all’assessorato regionale dell’Igiene e Sanità per la validazione e la trasmissione all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).»

«Il 9 agosto 2017, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari ha provveduto alla costituzione del Comitato etico secondo le indicazioni contenute nella deliberazione della Giunta regionale n. 30/19 del 20/06/2017 mentre, per quanto attiene all’Azienda per la Tutela della Salute non risultano Deliberazioni in merito ma si rinviene solamente una deliberazione dell’allora direttore generale della Asl n. 1 di Sassari datata 29 ottobre 2016 “Rinnovo mandato dei componenti del Comitato etico della Asl n. 1 di Sassari in attesa di nuove disposizioni da parte della Regione Autonoma della Sardegna in ordine alla riorganizzazione, composizione e funzionamento dei Comitati etici della Regione Sardegna” che è quindi precedente rispetto alle disposizioni contenute nella suddetta deliberazione della Giunta regionale. Per tali ragioni e registrando l’inoperatività dei due Comitati etici della Regione Sardegna – conclude Daniela Forma – ho depositato una interrogazione indirizzata all’assessore regionale dell’Igiene e Sanità per sapere quali siano le ragioni della mancata operatività dei Comitati etici della Regione Sardegna e per conoscere quali azioni abbia già intrapreso o intenda intraprendere per risolvere tempestivamente i problemi burocratici-amministrativi  che non consentono oggi ai Comitati etici di poter dare risposta ai tanti pazienti sardi affetti da malattie gravi o rare che vorrebbero accedere a terapie farmacologiche sperimentali nel momento in cui, a giudizio del medico, non vi siano ulteriori valide alternative terapeutiche.»

[bing_translator]

«Oggi in commissione Bilancio lavoreremo sulle segnalazioni delle problematiche principali da parte dei gruppi attraverso l’accantonamento degli emendamenti più importanti, con l’intenzione di concentrarci sulla loro risoluzione.»

Lo scrive in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai, relatore del del disegno di legge fiscale.

«Le audizioni dei rappresentanti delle imprese in particolare – spiega Silvio Lai – ci hanno segnalato numerose questioni, in parte presenti negli emendamenti presentati in parte no, che richiedono alcune modifiche sia all’articolo 1 che all’articolo 3 che sono giuste e vanno fatte. La direzione di marcia deve prevedere che a fronte dell’introduzione della fatturazione elettronica, che deve essere fatta con la dovuta attenzione e gradualità, devono diminuire altri adempimenti che diventano superflui e questo deve essere chiarito, anche sul piano normativo, sin da subito. Se la fatturazione elettronica tra privati è il principale strumento antievasione questo è quello che deve sostituire tutti gli altri che vanno, contemporaneamente accantonati. Il fisco deve essere uno strumento per aiutare le persone corrette e oneste a svolgere bene il proprio compito e noi intendiamo rafforzare questa volontà. Al contempo – conclude Silvio Lai – valuteremo con attenzione, ai fini di una loro risoluzione, le criticità fiscali che ci vengono segnalate dalle aree terremotate.»

[bing_translator]

Si rinnova la collaborazione di Nues – il festival dei fumetti in arrivo a Cagliari dal 18 al 24 novembre – al FestivalScienza in corso con la sua decima edizione nel capoluogo sardo, fino a domenica 12. In programma all’ExMa’ (in via San Lucifero), nell’ambito della manifestazione organizzata dall’associazione ScienzaSocietàScienza, tre diversi appuntamenti con Pier Luigi Gaspa, biologo ed esperto di fumetti, traduttore e saggista, interessato in particolare all’uso educativo e didattico delle strisce disegnate.

Domani pomeriggio (giovedì 9 novembre) alle 17.00, con la partecipazione della consulente scientifica Alessia Zurru, Pier Luigi Gaspa presenta “Madame Curie. Indipendenza e modernità” (edizioni Imprimatur, 2016), il suo saggio dedicato a quella che è stata una delle personalità più importanti del Ventesimo secolo: Marie Curie, la scopritrice insieme al marito Pierre del radio, prima donna a ottenere il Nobel e a insegnare alla Sorbona di Parigi.

Venerdì doppio impegno in agenda per Pier Luigi Gaspa: in mattinata, alle 9.00, lo attende una conferenza illustrata per le scuole; titolo: “Velocità Warp, Compagno Gagarin”, alla scoperta delle tappe fondamentali della conquista dello spazio, dallo Sputnik a Star Trek. Alle 18.30, a colloquio con il direttore artistico di Nues Bepi Vigna, Pier Luigi Gaspa presenta invece “Giardini del fantastico” (Ed. ETS 2017), il libro di cui è autore insieme al filosofo e epistemologo Giulio Giorello (che però non sarà presente all’appuntamento, come invece previsto): una passeggiata ideale nel giardino botanico del fantastico della letteratura, del cinema, dei fumetti e della scienza, dalle piante alchemiche medievali alle pozioni di Harry Potter e al Barbalbero del Signore degli Anelli, passando per la selva oscura di Dante, fino all’Albero della Vita del film “Avatar”.

Il contributo di Nues al FestivalScienza si completa con la doppia proiezione per le scuole – venerdì alle 11,30 e domenica a mezzogiorno (sempre all’ExMa’) – di “Paperino nel mondo della Matemagica”, un delizioso cartone animato del 1959 prodotto dalla Walt Disney, che vede Donald Duck in viaggio in un regno fantastico con alberi dalle radici quadrate, torrenti di numeri e una matita deambulante che gioca a tris.

[bing_translator]

Nel corso delle Giornate di Didattica Efficace® del 27 e 28 ottobre – organizzate dall’Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare presso il Centro Congressi “Roma Eventi Fontana di Trevi” – si è discusso dei dubbi di incostituzionalità della legge 170 che, di fatto, riconosce “per legge” i disturbi dell’apprendimento.

Tale posizione rappresenta da sempre una battaglia fondamentale portata avanti dalla prof.ssa Vincenza Palmieri; pertanto, i punti più controversi di tale norma e delle linee guida che ne articolano l’attuazione sono stati accuratamente analizzati dal Comitato Scientifico dell’INPEF, di cui la prof.ssa Palmieri è fondatore e presidente. Voci autorevoli in tal senso, l’avv. Morcavallo, già magistrato presso il Tribunale dei minori di Bologna, e il prof. Michele Goffredo, prestigioso accademico lucano.

All’interno delle due giornate di lavoro pratico sulla Didattica Efficace® – che hanno concluso una intensa settimana sul tema, ricca non solo di incontri laboratoriali ma anche di importanti eventi istituzionali – sono stati evidenziate le motivazioni basilari e i nodi di natura tecnica che rendono tali dubbi di incostituzionalità pressoché una certezza.

La prof.ssa Palmieri ha introdotto il tema ricordando che già nel 2012 – nel convegno “Analisi Critica delle Nuove Norme in Materia di Disturbi Specifici dell’Apprendimento(DSA): una Nuova Ottica” tenuto presso la Sala Protomoteca del Campidoglio – aveva sollevato forti dubbi sulla legge 170, dubbi che si sono poi concretizzati in un aumento esponenziale delle diagnosi, fino ad arrivare addirittura a 190.000 bambini diagnosticati.

La legge 170, dunque, di fatto sancisce i margini di criticità dello spazio di manovra da parte degli insegnanti che non riescono a risolvere le difficoltà degli studenti, considerato che nella prassi viene del tutto disapplicata la cosiddetta “parte buona della legge”, ovvero quella in cui si afferma che: «Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia».Purtroppo, queste “adeguate attività di recupero didattico mirato” non vengono quasi mai implementate: si passa direttamente alla comunicazione alla famiglia e alla conseguente diagnosi. Quando si etichetta un bambino con una malattia sancita per legge, dove persino la metodologia di intervento è definita dalla stessa norma, spesso si finisce con il compromettere il suo futuro. Soprattutto da questo punto critico fondamentale nascono i forti dubbi di costituzionalità della legge.

L’avv. Morcavallo è intervenuto ribadendo quanto sia davvero singolare il fatto che in questa norma il legislatore si sia trasformato in un diagnosta e psicoterapeuta.

Incredibilmente, la Legge contiene persino errori di sintassi; ma il difetto maggiore è il riconoscimento dei DSA poiché tradizionalmente la parola riconoscere è usata per constatare una realtà esistente, mentre in questa legge si forza una realtà: «Se riconosco qualcosa che definisco io significa che sto creando quel fenomeno, e come diceva un noto giurista è più facile costruire un’irrealtà».

Come già evidenziato, dunque, il primo aspetto di incostituzionalità è dato dal limite di discrezionalità del legislatore, cioè quello di non invadere altri settori né travalicare altri poteri: ma qui la legge si sostituisce al medico e al diagnosta.

Il secondo aspetto di incostituzionalità è il principio costituzionale di non frapporre ostacoli al pieno sviluppo della personalità: ma la legge “marchia” il bambino fino all’università, istituendo in modo paradossale un diritto alla NON istruzione. La legge viola anche l’articolo 30 della Costituzione, perché non può esistere una norma che prescriva nel merito come istruire i figli, dato che è dovere e diritto dei genitori istruire ed educare i figli.

La conclusione è, quindi, che i dubbi di incostituzionalità diventano quasi una certezza.

Secondo il prof. Michele Goffredo, questa legge sancisce il fatto che «non si conosce quasi nulla delle difficoltà di apprendimento» ed è una norma figlia di un’arretratezza abissale sulla cognizione di cosa sia l’apprendimento. Essa decreta di fatto l’incapacità dei professionisti della didattica e mette i bambini in un ghetto.

In realtà, esistono eccome dei sistemi per risolvere le difficoltà di apprendimento: si sa come fare, ci sono dei testi che lo spiegano. Bollare così un bambino significa sottoporlo a una menomazione ed è un alibi per la scuola. Questa legge sancisce un ripiego. Il prof. Goffredo ha concluso il suo intervento affermando che è necessario cancellare le premesse di questa legge.

«Chi trae profitto da questa norma? – ha concluso la prof.ssa Palmieri – «Forse i Centri che emettono le certificazioni? I professionisti che se ne occupano? Nel nostro Istituto incontriamo ogni giorno famiglie che vogliono liberarsi dalla diagnosi. Un giorno, un bambino seguito da noi è corso esultante dalla mamma dicendo: “Mamma, guarda, anch’io posso imparare!” Ecco, noi ci battiamo e continueremo a batterci contro la filiera diagnostica imposta da questa legge, affinché ogni bambino possa gioire con quelle stesse parole!»

[bing_translator]

Nel corso dell’assemblea provinciale del Partito democratico di Carbonia Iglesias, svoltasi lunedì 6 novembre nella sala conferenze del Lù Hotel di Carbonia, come già annunciato ieri, è stato eletto Daniele Reginali, candidato unitario, segretario provinciale del Partito Democratico di Carbonia Iglesias, confermato nell’incarico. Nel corso dell’assemblea è stata eletta anche la nuova presidente Rita Vincis e si è insediata anche l’assemblea ed è stata eletta la Direzione provinciale. 

Questi i dirigenti territoriali:

Segretario provinciale Daniele Reginali

Presidente assemblea provinciale: Rita Vincis

Segretari:

Unione Comunale Carbonia: Fabio Desogus

Circolo Carbonia: Alberto Straullu

Circolo Bacu Abis: Alessio Tidu

Circolo Cortoghiana: Cinzia Firinu

Iglesias Unione comunale: Ubaldo Scanu

Circolo Bindua Nebida: Franca Cadeddu

Circolo Iglesias centro: Federico Sias

Sant’Antioco: Monica Fois

Gonnesa: Loris Cocco

Carloforte: Pierangelo Rombi

Domusnovas: Daniele Luxi

Villamassargia: Nicola Bianchini

Fluminimaggiore: Francesco Carta

Buggerru: Nuccio Pisu

Sant’Anna Arresi: Luigi Farci

Masainas: Andrea Ibba.