Presente e futuro della Portovesme srl e dell’intero polo industriale, sono stati esaminati oggi nel corso di un’assemblea aperta svoltasi nella sala riunioni della Portovesme srl.
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Presente e futuro della Portovesme srl e dell’intero polo industriale, sono stati esaminati oggi nel corso di un’assemblea aperta svoltasi nella sala riunioni della Portovesme srl, alla quale hanno partecipato, oltre alle lavoratrici ed ai lavoratori delle realtà industriali del territorio, molti rappresentanti politici locali, regionali e nazionali, oltre ai rappresentanti del mondo imprenditoriale e della Chiesa.
Gli interventi che si sono susseguiti (16 in totale) hanno avuto come filo conduttore quello della difesa del tessuto industriale di Portovesme.
«Si ritiene doveroso sottolineare che l’industria può e deve essere considerata complementare agli altri settori economici del Sulcis Iglesiente – si legge nel documento diffuso al termine dei lavori -. Il nostro territorio ha un’estensione tale che può accogliere tutti i principali settori economici, e non ci si deve accanire sul “piccolo” terrritorio di Portovesme, affermando l’impossibilità di insediare differenti produzioni che poco hanno a che fare con la sua connotazione storica degli ultimi 50 anni.»
«Si è apprezzata favorevolmente l’approvazione da parte del parlamento del “DDL Legge Europea 2017” che contiene il provvedimento sull’energia che va a favore delle aziende energivore come la Portovesme srl e l’ex Alcoa – si legge ancora nel documento –. Così come sarà importante verificare in sede di “cabina di regia” sulla Strategia Energetica Nazionale (SEN) quale effetto avrà la decarbonizzazione sulle produzioni del nostro territorio e sull’impatto occupazionale. A questo proposito chiediamo che venga sostenuta una transizione “graduale”, che porti la produzione di energia elettrica da fonti fossili a quelle rinnovabili tenendo debitamente conto della tenuta della rete elettrica. E’ importante che si cambi rotta riguardo i tempi di approvazione delle pratiche autorizzative ambientali, e che si snellisca l’eccessiva burocrazia che porta le imprese a non investire nel nostro territorio o addirittura a rivedere i piani di produzione. E’ oltremodo palese il tempo che si sta impiegando per definire le autorizzazioni ambientali per la discarica delle scorie della Portovesme srl, e per quelle relative al riavvio dello stabilimento Eurallumina che da oltre 1.000 (mille) giorni ne attende la definizione. La politica deve fare scelte importanti che riducano il carico di lavoro degli addetti in questi settori amministrativi strategici e conseguentemente, immediatamente dopo il termine dell’iter autorizzativo, deve approvare la delibera che ne dà attuazione.»
«Sarà di particolare interesse l’apporto che i parlamentari locali e tutti i politici sardi daranno sulla discussione che è in campo sulla previdenza. Si ha la necessità oggettiva di includere tra i lavori gravosi e usuranti, tutte quelle attività che vengono svolte nei nostri processi produttivi industriali. Ai lavoratori coinvolti si deve trovare una soluzione di uscita adeguata al disagio fisico particolarmente gravoso.
L’assemblea ritiene che i presupposti per una ripresa del territorio ci siano tutti in linea con lo scenario nazionale. Ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità che i ruoli ricoperti impongono – conclude il documento -, si rimarrà vigili affinché le proposte avanzate saranno tramutate in atti concreti.»
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