Sabato, alle Terme di Sardara, si terrà un convegno sull’emergenza sanitaria del futuro.
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Come prepararsi ad affrontare l’emergenza sanitaria del futuro? A questo e altri quesiti cercherà di dare risposte il convegno organizzato da Simfer Sardegna, Comunità Mondiale della Longevità e l’equipe medica delle Antiche Terme di Sardara. in programma sabato 18 novembre a Sardara, a partire dalle 8,40, nella sala conferenze Antiche Terme.
Il focus é sull’invecchiamento, con un’integrazione tra le possibili problematiche di salute e la promozione del benessere. Sono tre le sessioni: Senilità, cronicità, complessità; un incontro – laboratorio per la gestione della disabilità’; invecchiamento attivo come sfida della transizione demografica mondiale. Esperti di riconosciuta fama confronteranno conoscenze e esperienze italiane e sarde in particolar modo e quelle bielorusse.
Sarà ospite, infatti, una delegazione bielorussa guidata dal ricercatore Siarghei Gromada. Di particolare rilevanza la tavola rotonda “Politiche attive e buone prassi istituzionali: confronto Italia-Bielorussia”, prevista nel pomeriggio, con la presenza tra gli altri Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità. Roberto Pili, presidente della Comunità mondiale della longevità Roberto Pili, Giuseppe Carboni, console onorario in Sardegna della Repubblica di Bielorussia, Mauro Piria, presidente della Simfer Sardegna, Antonello Loi, direttore sanitario delle Terme di Sardara, Siarghei Gromada vice direttore per i servizi sanitari dell’Istituto statale «Yunost» della Repubblica di Belarus.Il convegno di Sardara sarà occasione per fare il punto sullo stato dell’arte sulla medicina anti-aging,sulla riabilitazione termale con un focus sulla centralità della persona e su concetti come benessere, salute e qualità di vita. «L’aumento della durata della vita è una delle conquiste più importanti della nostra epoca, ma è allo stesso tempo una delle maggiori sfide per i sistemi socio-sanitari che sta interessando via via tutti i paesi del mondo – sottolinea Roberto Pili – ci confronteremo con l’esperienza di un paese, come la Bielorussia, che sta scoprendo le problematiche dell’invecchiamento e che può vantare un’organizzazione di 316 strutture sanitarie, dove i percorsi di promozione della salute riescono ad attrarre un rilevante turismo sanitario».
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