19 November, 2024
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Siglato tra Regione e Sindacati, alla presenza della Direzione regionale dell’INPS, l’accordo sugli stanziamenti per le aree di crisi complessa di Portovesme e di Porto Torres.

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È stato siglato questa mattina tra Regione e organizzazioni sindacali, alla presenza della Direzione regionale dell’INPS, l’accordo che autorizza il ricorso agli stanziamenti previsti per le aree di crisi complessa di Portovesme e di Porto Torres, in applicazione della recente normativa. L’intesa dà il via libera all’utilizzo delle risorse già assegnate alla Sardegna, a valere sul decreto legislativo n. 148 del 2015, per la proroga dei trattamenti di mobilità in deroga fino al 31 agosto 2018, a favore di 886 lavoratori, con un impegno di spesa complessivo di 10,6 milioni di euro.
«L’accordo di oggi – dice l’assessore del Lavoro, Virginia Mura – dà piena attuazione alle disposizioni normative nazionali e ai decreti ministeriali rivolti alle aree di crisi complessa. È una risposta significativa, sebbene si tratti di un intervento di politica passiva, utile a dare parziale sollievo in alcuni territori particolarmente colpiti dalla pesante crisi industriale e dalla conseguente emergenza occupazionale. Permane, tuttavia, la necessità di assicurare la copertura dei trattamenti in deroga a favore di altre fasce di lavoratori delle aree di crisi non complessa, come sollecitato dai sindacati, per il biennio 2016-2017. Sul punto – aggiunge l’assessore Mura – condividendo le pressanti richieste delle organizzazioni sindacali, vi è l’impegno a reperire altre risorse attivando ogni azione possibile nelle sedi competenti, per porre rimedio alla situazione di disagio sociale ed economico che grava sui lavoratori e sulle loro famiglie, anche nelle aree di crisi non complessa.» 
E’ stato attivato un tavolo tecnico, composto dall’assessorato del Lavoro e dall’INPS, per verificare nell’arco di due settimane la capienza dei fondi disponibili. «Rispetto alle istanze presentate – conclude l’assessore del Lavoro – ho preso atto favorevolmente dell’impegno da parte dell’INPS a riesaminare le richieste a suo tempo rigettate perché fuori termine.»
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