In una risoluzione votata stamane, il Parlamento europeo ha accolto con favore la relazione congiunta sui progressi della Brexit.
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In una risoluzione votata stamane, il Parlamento europeo ha accolto con favore la relazione congiunta sui progressi della Brexit, presentata dai negoziatori dell’UE e del Regno Unito l’8 dicembre.
La risoluzione è stata approvata con 556 voti favorevoli, 62 contrari e 68 astensioni.
Nel testo, I deputati raccomandano ai capi di Stato e di governo dell’UE-27 di decidere, il prossimo 15 dicembre, il passaggio alla seconda fase dei negoziati.
Tuttavia, i negoziati potranno progredire solo se il governo britannico rispetterà gli impegni assunti e li tradurrà nel progetto di accordo di ritiro. I deputati sottolineano anche che osservazioni come quelle David Davis, che ha definito l’esito della prima fase dei negoziati una semplice ‘dichiarazione d’intenti’, «rischiano di minare la fiducia costruita nel corso dei negoziati».
Nella risoluzione si sottolinea che sono cinque le questioni in sospeso da risolvere, affinché il Parlamento possa approvare l’accordo finale:
• l’estensione della protezione dei diritti dei cittadini UE anche in paesi partner futuri,
• i cittadini dell’UE e del Regno Unito che richiedono lo “status di residente permanente” devono avere a disposizione una procedura amministrativa snella e basata su dichiarazioni,
• le decisioni della Corte di giustizia UE sui diritti dei cittadini devono essere vincolanti e deve essere definito il ruolo del mediatore europeo per dare seguito alle denunce dei cittadini,
• il diritto alla libera circolazione dei cittadini britannici attualmente residenti negli Stati membri dell’UE-27 deve essere garantito, e
• il Regno Unito deve rispettare gli impegni assunti nei confronti dell’Irlanda del Nord.
Per il periodo di transizione, che deve essere limitato nel tempo, i deputati vogliono che l’intero acquis comunitario (compresi i diritti dei cittadini) sia applicabile al Regno Unito. Nella seconda fase, si discuterà lo sviluppo delle relazioni future, che dovrebbero basarsi su principi solidi e inequivocabili e potrebbero assumere la forma di un accordo di associazione UE-Regno Unito.
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