La Giunta regionale ha approvato le linee di indirizzo per politiche attive nelle aree di crisi industriale complessa di Portovesme e Porto Torres.
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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, ha approvato le linee di indirizzo per definire il Progetto di Politiche attive del lavoro nelle Aree di crisi industriale complessa di Portovesme e Porto Torres che consentirà ai lavoratori, beneficiari al 1 gennaio 2017 di un trattamento di mobilità ordinaria o in deroga, di ottenere un’ulteriore proroga fino al 30 giugno del 2018.
«Stiamo dando piena attuazione alle disposizioni normative nazionali e ai decreti ministeriali rivolti alle aree di crisi complessa – ha commentato Virginia Mura -. Si tratta di un sollievo parziale in alcuni territori particolarmente colpiti dalla pesante crisi industriale e dalla conseguente emergenza occupazionale.»
Le risorse finanziarie assegnate alla Sardegna dal ministero del Lavoro sono complessivamente 12 milioni e 735mila euro, di cui 1 milione e 363mila già impegnati per la proroga di 12 mesi della cassa integrazione straordinaria per le società che si trovano nelle aree di Portovesme. I restanti 11 milioni saranno destinati per le autorizzazioni delle mobilità in deroga.
Come prevede l’accordo siglato con i sindacati lo scorso 8 novembre, sono interessati dal provvedimento 970 lavoratori (630 provenienti dall’area di Portovesme, il resto dall’area di Porto Torres). L’elenco dei nominativi dei lavoratori sarà ora validato dal competente servizio della Direzione generale dell’Assessorato e poi trasmesso al ministero del Lavoro. Successivamente, si provvederà ad autorizzare la spesa delle risorse e la gestione dei provvedimenti di trattamento della mobilità.
La Giunta, con due precedenti delibere, ha già approvato le linee di indirizzo per definire il Progetto di Politiche di Flexicurity nelle aree di Portovesme e Porto Torres. La delibera approvata oggi dà mandato all’ASPAL perché integri l’elenco dei lavoratori. La stessa ASPAL, individuato come soggetto attuatore, dovrà erogare le misure di politica attiva nei confronti dell’ulteriore contingente di lavoratori in questione. Tra questi sono ricompresi tutti i lavoratori di Portovesme che gravitano nel ciclo dell’alluminio, settore che sta per ripartire grazie all’accordo tra Regione, MISE e Invitalia per il rilancio degli impianti Alcoa, la cui cessione al nuovo investitore sarà definita, come annunciato venerdì scorso dal ministro Carlo Calenda, il prossimo 15 febbraio.
«L’ulteriore proroga ai lavoratori in mobilità è condizionata all’erogazione di misure di politica attiva individuate in un apposito piano regionale. Si tratta – ha aggiunto l’assessore Mura – di un Progetto che non rappresenta una soluzione alternativa al rilancio delle aziende coinvolte, che la Regione pone come questione prioritaria, ma è funzionale al riavvio delle produzioni e all’accesso alle opportunità occupazionali che deriveranno dal Piano Sulcis e dalle altre azioni previste per l’area di Porto Torres. L’avvio delle misure di politica attiva avverrà contestualmente alla fruizione dell’ammortizzatore sociale. Infatti, sono già stati definiti gli ulteriori passaggi finalizzati a ottenere l’autorizzazione che consentirà all’INPS di procedere con l’erogazione dei trattamenti. L’approvazione di questa delibera era stata annunciata ai lavoratori nei giorni scorsi, alla vigilia della visita del ministro Calenda a Portovesme per la firma dell’accordo sulla cessione di Alcoa che dà una prospettiva concreta per il riavvio della fabbrica e il reimpiego delle maestranze. Infine, restiamo fiduciosi che all’interno della Finanziaria nazionale – ha concluso Virginia Mura – possa essere inserita una norma per consentire l’ulteriore proroga della mobilità in deroga ai lavoratori delle aree di crisi complessa fino al 31 dicembre 2018.»
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