24 November, 2024
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La Giunta regionale ha emanato le linee di indirizzo per l’Azienda regionale per l’emergenza-urgenza.
Alcune attività dell’Areus sono ora in capo all’Ats – e svolte dalle centrali operative del 118 o esercitate dalle aziende ospedaliere. E’ quindi necessario dare avvio al nuovo modello organizzativo nell’ambito del sistema dell’emergenza e urgenza che assicuri il coordinamento dei trasporti primari e secondari all’interno della rete ospedaliera regionale e delle reti di riferimento nazionale (compresi il trasporto materno STAM e neonatale STEN; il coordinamento regionale dei trapianti, incluse le attività di trasporto degli organi e dei tessuti e degli assistiti candidati al trapianto; il coordinamento del sistema regionale sangue con particolare riferimento alle attività di scambio e compensazione del sangue e degli emocomponenti.
«Il Programma di riqualificazione e certificazione di competenze del sistema dell’Emergenza-Urgenza della Regione – ricorda l’assessore Luigi Arru – è stato approvato dalla Giunta e finanziato con 2 milioni e mezzo di euro. Dare attuazione a questo Programma è compito dell’Areus, che si avvarrà del supporto dell’ATS. In attesa dell’Atto aziendale, è importate approvare i primi indirizzi di programmazione funzionali all’avvio dell’Areus e, nell’ambito del perimetro delle competenze previste dalla legge, di definizione delle modalità organizzative». 
In una prima fase, il direttore generale dell’Areus provvederà alla definizione dei processi di ricognizione condotti di concerto con le altre Aziende sanitarie, individuando le strutture organizzative che dovranno essere ricondotte all’ Azienda per l’emergenza urgenza, il personale dipendente a tempo indeterminato, determinato e a contratto operante nei servizi a gestione Areus, il patrimonio mobiliare e immobiliare oggetto di trasferimento o comunque funzionale alla sua operatività, gli eventuali debiti e crediti oggetto di trasferimento, i contratti di fornitura, beni, servizi e utenze, funzionali alla piena operatività dell’Azienda. Ancora, con le altre Aziende si dovranno individuare i servizi da gestire in forma integrata, le modalità di aggregazione degli acquisiti, una prima struttura organizzativa, il modello operativo e il crono-programma delle attività.
La prima fase dovrà concludersi entro i primi quattro mesi del 2018, la seconda fase entro la fine 2018, con la formalizzazione dell’assetto gestionale e organizzativo dell’Azienda, previa emanazione delle linee di indirizzo da parte della Giunta regionale per la predisposizione dell’atto aziendale.
Per garantire il buon esito della fase di avvio dell’Areus, i costi di funzionamento relativi al 2017, dalla costituzione della nuova Azienda, verranno sostenuti dall’ATS, a valere sui finanziamenti ad essa destinati dal bilancio regionale.
Per assicurare la programmazione delle attività ed il finanziamento all’Areus, si parte in via provvisoria per il 2018 con una quota pari a 67 milioni di euro.

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«Nel 2014, quando pochissimi ci credevano, insieme ai lavoratori dell’Alcoa abbiamo convinto il Governo a fare tutto il possibile per far ripartire l’impianto. Il Governo è stato da subito con noi e si è mosso alla ricerca di imprenditori, portando Alcoa in cima ai dossier nazionali. Ora siamo a un passo dall’accordo finale, un momento decisivo per una vicenda in cui abbiamo fortemente creduto e che è simbolica per l’intera Sardegna». E’ il commento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro svoltosi al Mise su Alcoa, presieduto dal ministro Carlo Calenda e alla presenza l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras.

«Il passaggio dello smelter di Portovesme a un nuovo investitore è il risultato per il quale la Giunta ha lavorato fin dal suo insediamento, quando nessuno avrebbe scommesso sul riavvio produttivo di Alcoa. Abbiamo tenuto sempre alta la tensione, lavorando quotidianamente con ministri e sottosegretari che sono stati interlocutori attenti e operativi. Grazie al lavoro fatto in sinergia con il Governo, in particolare con il ministro Calenda, siamo riusciti a trovare una soluzione che consentirà di far ripartire un’industria importante e strategica non solo per l’Isola ma per tutta l’Italia. Ciò non sarebbe stato possibile se anche i parlamentari sardi non avessero lavorato per varare norme per rendere competitive le produzioni energivore della Sardegna. Così come è stato fondamentale chiudere l’accordo con i sindacati per l’estensione degli ammortizzatori sociali, permettendo ai 500 lavoratori e alle loro famiglie di affrontare questi anni con più serenità. Per prudenza, aspettiamo di completare i pochi passi che mancano all’ultima firma e solo dopo festeggeremo – ha concluso il presidente Francesco Pigliaru – insieme ai lavoratori, che voglio ringraziare per averci da subito persuaso che la sfida si poteva vincere e con i quali andremo avanti nel percorso, che è stato lungo e complesso.»

Alla riunione di questa mattina al Mise, cui erano presenti, oltre all’assessore Maria Grazia Piras, i sindacati nazionali e territoriali di categoria, è emerso che il gruppo svizzero Sider Alloys è intenzionato a rilevare lo stabilimento Alcoa con un piano di investimenti che consentirà un rilancio produttivo della fabbrica. Sono stati inoltre evidenziati i prossimi passi del percorso che è stato avviato in questi ultimi mesi e che si dovrà concludere entro il 15 febbraio con la firma finale. L’intenzione è di chiudere entro Natale il corpus procedurale comprendente l’Accordo di Programma, che il Piano Sulcis contribuisce parzialmente a finanziare, per rendere operativo l’iter del passaggio dello stabilimento da Alcoa a Invitalia e, quindi, da Invitalia a Sider Alloys, e il Contratto di Sviluppo. A partire dal prossimo 11 gennaio inizierà il confronto fra sindacati e investitore, con la mediazione del Mise e della Regione, per definire una piattaforma sindacale.

«Il prossimo atto della Regione – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras – sarà la rapida approvazione di una delibera della Giunta sull’Accordo di Programma». La Regione inoltre convocherà a breve i sindacati regionali per un approfondimento anche sul Piano industriale.

La Giunta Pigliaru, con Governo e Invitalia, ha intrapreso fin dal suo insediamento un percorso per la ricerca di un investitore, per arrivare in tempi serrati alla firma dell’Accordo di Programma, alla definizione delle risorse del Contratto di Sviluppo e al graduale riavvio degli impianti. Nel mentre, sono state poste le condizioni per il rilancio non solo di Alcoa ma di tutte le attività imprenditoriali nel polo industriale sulcitano, portando avanti le azioni stabilite nel Piano Sulcis, con il dragaggio del porto di Portovesme, investimento di quasi 16 milioni di euro, finanziato con fondi FSC assegnati all’assessorato dell’Industria. Inoltre è stato raggiunto un importante risultato sulla bonifica delle falde acquifere, i cui costi ricadranno su Alcoa e sulle altre aziende che operano nell’area industriale. La bonifica dei suoli è già in atto e nelle scorse settimane sono stati sciolti i nodi che ancora non avevano permesso l’avvio delle altre opere di risanamento.

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«La Giunta Pigliaru illude i sardi, soprattutto l’universo di disoccupati, precari e cassintegrati, proponendo un finto ed inesistente nei fatti piano del lavoro. Si assiste ad un commissariamento dell’assessore del lavoro, così certificando, semmai ve ne fosse ancora bisogno, il fallimento di questa giunta regionale in merito alle politiche attive del lavoro.»

E’ la netta espressa dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis sul provvedimento contenuto nella manovra finanziaria.

«A fronte di dati drammatici sulla disoccupazione, specie quella giovanile, l’esecutivo si limita a rimodulare somme già stanziate per altri settori di intervento (cantieri comunali, Forestas, lavori socialmente utili e cantieri verdi) mettendo in serio pericolo le iniziative già programmate in quei settori – ha aggiunto Pietro Pittalis -. E’ necessaria un’operazione verità per smascherare questo grossolano inganno ai danni dei sardi,  con un pacchetto che in realtà è una scatola vuota. E’ il solito giochetto delle tre carte che l’assessore Paci propone in ogni angolo della Sardegna, senza peraltro indicare alcuna azione concreta per la creazione dei nuovi posti di lavoro. Auspico che le organizzazioni sindacali – conclude Pietro Pittalis – verifichino questa sonora presa in giro, perché non si può certo stare in silenzio di fronte all’ultima beffa consumata ai danni dei disoccupati e dei senza lavoro.»

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Smeralda Holding, società italiana controllata dal fondo sovrano Qatar Investment Authority e proprietaria dal 2012 di un patrimonio immobiliare e terreni di costa lungo la Costa Smeralda, chiuderà la stagione turistica 2017 con numeri e presenze in forte crescita.

Per quel che riguarda le presenze durante il periodo estivo, Smeralda Holding ha registrato una crescita di oltre il 7% rispetto al 2016 (con un picco del +9,1% per l’Hotel Cala di Volpe), grazie alla decisione strategica di allungare di circa cinque settimane il periodo di apertura e di chiusura degli hotel – generando un effetto positivo anche sul bilancio del Gruppo, che stima di chiudere l’esercizio 2017 con 94,6 milioni di euro di ricavi (+8,5% rispetto al 2016) e un Ebitda a 28,9 milioni di euro, in aumento del 15,9%.

Il portafoglio di Smeralda Holding è composto da quattro hotel (Cala Di Volpe, Romazzino, Pitrizza e Cervo), la Marina di Porto Cervo (uno dei più importanti porti nel Mediterraneo), il cantiere navale, il Pevero Golf Club, a cui si aggiungono altri asset minori come negozi, uffici, appartamenti, bar, ristoranti e il 51% di una JV che possiede 2.300 ettari di terreni di costa. I primi tre hotel del Gruppo sono annoverati tra i 10 hotel con il ricavo medio per camera più elevato al mondo.

Smeralda Holding ha chiuso i propri bilanci con ricavi in costante crescita negli anni – 75 milioni di euro (2013), 79 milioni di euro (2014), 82 milioni di euro (2015), 87 milioni di euro (2016) – e ha registrato negli ultimi due esercizi, sotto la guida di Mario Ferraro, amministratore delegato di tutte le società operative del Gruppo e vicepresidente del Consorzio Costa Smeralda – premiato nel corso della sua carriera come miglior manager alberghiero d’Europa e con esperienze come General Manager presso il JW Marriott Venice Resort & Spa, il Conrad Dubai, Hilton Molino Stucky Venice e come Area General Manager Sicily per THI Hotels, dopo essere stato General Manager del San Domenico Palace Taormina – eccellenti performance di Ebitda.

Per il 2018 Smeralda Holding prevede un investimento di circa 30 milioni di euro, parte di un piano quinquennale in cui, fino al 2022, destinerà 120 milioni di euro a progetti di ristrutturazione degli asset, valorizzazione del territorio e incremento delle attività di intrattenimento.

Il Cala di Volpe avrà settanta camere completamente rinnovate, sarà aperta una Spa al Romazzino e riaperta quella del Pitrizza per dare risposte alla sempre crescente domanda di wellness, mentre sarà realizzato un beach club al Cala di Volpe e rinnovato il Cala Petra Ruja.

Il piano di lavori prevede l’esecuzione di almeno il 30% delle opere prima della stagione estiva, il 70% entro la fine del 2018. Tutti gli interventi programmati rientrano nei criteri di sostenibilità ambientale che da sempre caratterizzano le attività del Gruppo in Sardegna – così come quelle del Fondo Sovrano del Qatar nel mondo – sia per il rispetto del territorio che della popolazione sarda con la quale il Gruppo opera con la massima sintonia e coinvolgimento per custodire e proteggere l’inestimabile patrimonio della Costa Smeralda.

Il Gruppo punta inoltre ad una diversificazione dell’offerta dei venti ristoranti e dei bar, attraverso lo sviluppo dell’enogastronomia locale e l’introduzione dei concept distintivi di brand della ristorazione internazionale (tra cui Novikov).

Gli investimenti del piano quinquennale consentiranno di generare importanti ricadute sull’economia del territorio e la creazione di centinaia di posti di lavoro passando dagli attuali 1000 professionisti (compresi gli stagionali) a 1.400 unità, tutte principalmente di provenienza sarda (più del 90%).

Ogni anno Smeralda Holding contribuisce in maniera rilevante alla crescita dell’economia gallurese con oltre 20 milioni di euro di salari e stipendi (23 considerando anche il Consorzio Costa Smeralda) e con più di 16 milioni di euro in acquisti da fornitori, di cui circa 6 milioni di euro solo in food & beverage.

«I risultati della stagione estiva appena conclusa – dichiara Mario Ferraro, amministratore delegato Smeralda Holding – oltre a essere motivo d’orgoglio, rappresentano una conferma e un incentivo alla sperimentazione di ulteriori strategie che convergano sull’obiettivo, il prolungamento della stagione, che stiamo perseguendo, direttamente e indirettamente, con i progetti del piano quinquennale.

Gli investimenti stanziati serviranno a consolidare la posizione delle strutture del Gruppo, sempre ai massimi livelli di offerta e di qualità, sia nella logistica sia nel servizio. E come sempre i benefici della nostra intraprendenza riguardano anche un territorio e una popolazione che vogliamo far crescere insieme a noi condividendo l’ambizione e l’emozione di lavorare in una delle mete più importanti del mercato turistico mondiale.

Grazie a un importante piano di investimenti, di 30 milioni di euro per il 2018 e circa 120 milioni di euro fino al 2022 – conclude Mario Ferraro -, puntiamo ad ammodernare e riqualificare le nostre strutture, per renderle ancora più competitive».

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Anche il segretario Pd di Carbinia Iglesias e il segretario cittadino di Carbonia dello stesso Partito democratico salutano con soddisfazione le buone notizie arrivate oggi da Roma sulla trattativa di cessione dello stabilimento ex Alcoa.

«Nuove speranze per il Sulcis Iglesiente – commenta Daniele Reginali -. Gli ultimi accadimenti che riguardano il futuro dell’ex fabbrica Alcoa ci fanno davvero ben sperare. Siamo giunti alle fasi conclusive di un percorso che ha visto il Pd del territorio, e i suoi rappresentanti nelle istituzioni, adoperarsi per trovare soluzioni alle diverse problematiche. Giova ricordare la risoluzione sulla filiera dell’alluminio, l’approvazione della legge europea. Atti importanti ed indispensabili – conclude Daniele Reginali – per il compimento di questo percorso che ci accingiamo a concludere positivamente.»

«Apprendiamo con entusiasmo le notizie provenienti da Roma e riguardanti la cessione dello stabilimento ex Alcoa alla Sider Alloys, passo preventivo ad un immediato e successivo riavvio degli impianti – aggiunge Fabio Desogus -. In questi anni di lotte, di vertenze, di speranze e di delusioni, molti sono stati gli attori in gioco che hanno lavorato duramente e seriamente, anche in silenzio e sottotraccia, senza troppi clamori, per riuscire a portare a casa un risultato che, se realizzato, vedrà la riapertura dell’impianto di produzione alluminio e il rientro in fabbrica di migliaia di lavoratori con conseguenti positive ricadute economiche su tutto il territorio. Anni di lavoro che sembrano approdare ad un risultato positivo grazie all’impegno di Sindacati e Governo, di rappresentanti politici e di istituzioni, ma soprattutto grazie alla lotta seria e determinata degli operai dello stabilimento ex Alcoa, veri protagonisti di questa vertenza ai quali va il nostro più caloroso augurio e ringraziamento per il risultato che è vicino ad essere maturato. Ci si augura adesso che anche l’altra grande vertenza industriale del nostro territorio, quella di Eurallumina, dia segnali positivi. La riapertura di entrambi gli stabilimenti rappresenta un tassello fondamentale per l’uscita di questo territorio dalla crisi che lo ha attanagliato nell’ultimo decennio. Un augurio a tutte le parti in causa e a tutti gli operai – conclude Fabio Desogus –! Il lavoro e la lotta pagano sempre!»

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Soddisfazione per la svolta nella trattativa di cessione dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme arriva dal deputato del Partito democratico Emanuele Cani.

«La vertenza relativa al futuro dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme volge verso una conclusione positiva – dice Emanuele Cani -. Quanto emerso dall’incontro con il ministro Carlo Calenda non può che far ben sperare. È una delle ultime tappe del processo di valorizzazione del settore industriale e della filiera dell’alluminio che assegna alla Sardegna un ruolo fondamentale nel panorama nazionale. Un percorso avviato con la risoluzione sull’alluminio e proseguito, anche recentemente con gli emendamenti alla legge Europea. Ora si cambia pagina – conclude Emanuele Cani – e per il territorio, e le produzioni industriali comincia a vedersi un nuovo orizzonte.»

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«Il messaggio odierno del ministro Carlo Calenda sulla vicenda che riguarda il rilancio dello stabilimento Alcoa di di Portovesme dopo l’accordo di programma firmato dal Governo e Regione Sardegna  che sancisce il passaggio dello stabilimento a Invitalia e successivamente alla Sider Alloys è un’ottima notizia.»

Lo scrive, in una nota, Pietro Cocco, capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale.

«Ora più che mai siamo vicini ad una svolta, un’iniezione di speranza a cui tutti guardiamo con fiducia – aggiunge Pietro Cocco –. Hanno avuto ragione i lavoratori che da anni sono accampati per difendere i loro diritti e che potranno vedere premiati i loro sforzi. Credo sia giusto riconoscere l’ottimo lavoro svolto dal presidente Francesco Pigliaru, dal Governo Renzi col ministro Carlo Calenda, dai sindacati e da tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella lunga e travagliata vicenda.»

«Attendiamo ora la transazione ufficiale, annunciata dal Ministro, alla Sider Alloys, per rivedere in tempi brevi la riapertura degli impianti per la ripresa produttiva dell’alluminio in Sardegna che potrà garantire  il ritorno al lavoro di tante persone, in un territorio, quello del Sulcis Iglesiente – conclude Pietro Cocco -, che vive da tempo una grave e pesante congiuntura economica.»

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I consiglieri regionali Articolo 1 – Sdp Luca Pizzuto, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai e Paolo Zedda esprimo un giudizio positivo sugli sviluppi della trattativa per la cessione dello stabilimento ex Alcoa ma sottolineano che «la lotta va avanti sino all’ottenimento di certezze per il futuro dei lavoratori e del territorio».

«In questi casi l’euforia non deve mai prendere il sopravvento, ma dopo tanti anni di lotte e presidi possiamo guardare con positività i primi risultati tangibili ottenuti – aggiungono Luca Pizzuto, Daniele Secondo Cocco, Eugenio Lai e Paolo Zedda -. Sembra, dunque, ci siano le premesse per arrivare alla giusta conclusione di quella che sembrava una vertenza già segnata in negativo. Noi continueremo a seguire la vicenda fino alla sua reale conclusione e solo quando vedremo tutti gli operai rientrare al lavoro festeggeremo.»

«Aspettiamo il risultato finale – afferma Luca Pizzuto – ma non possiamo negare che ad oggi sono stati fatti importanti passi avanti, alla faccia di chi quasi sperava che le aziende del territorio chiudessero. Il ringraziamento principale va ai lavoratori, primi e indiscussi protagonisti di questa lotta, insieme alle organizzazioni sindacali che li hanno sostenuti. È doveroso riconoscere i meriti del Ministero e della Regione Sardegna, e ringraziare in particolare il presidente Francesco Pigliaru, per l’umanità dimostrata nello stare al fianco dei lavoratori nella lotta, per l’impegno e la perseveranza nel seguire questa vertenza che tutti consideravano morta e che invece ci fa intravedere un esito positivo. Continueremo a stare al fianco dei lavoratori – conclude Luca Pizzuto – fino al completo riavvio dello stabilimento.»

 

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La trattativa per la cessione dello stabilimento ex Alcoa alla multinazionale svizzera Sider Alloys sembra essere giunta al tanto atteso punto di svolta. Il condizionale resta ancora d’obbligo, nonostante l’incontro svoltosi questa mattina al ministero dello Sviluppo economico abbia dato esito positivo, segnando le prossime tappe per una conclusione positiva.

«Per il ministro Calenda la partita è praticamente chiusa con l’assegnazione dell’impianto alla Sider Alloys che, sempre per il Ministro, subentrerà ad Invitalia che a sua volta rileverà lo stabilimento il 15 febbraio 2018 – si legge in un post su facebook della CGIL Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente -. In queste ultime settimane sono state completate le attività relative agli accordi con Alcoa sul tema delle bonifiche ed è stata definita la norma per la riduzione dei costi energetici. Il Ministro ha anche affermato che è in via di definizione l’accordo di programma che vede la partecipazione economica anche della Regione e il contratto di sviluppo con il ministero. Nella riunione, non è stato fatto alcun cenno ai contenuti del Piano industriale, ma alla stessa era presente il vertice della Sider Alloys, al quale abbiamo poi avuto modo di esprimere le nostre perplessità in merito alle notizie informali soprattutto per quanto riguarda le ricadute occupazionali (si parla di 376 dipendenti diretti e 70 dell’indotto, n.d.r.). Sugli aspetti del Piano, consistenza finanziaria, investimenti, tempi di riavvio e dimensione occupazionale, con l’Azienda, ci siamo dati appuntamento all’11 di gennaio. È chiaro che la vertenza non è conclusa – conclude il post della CGIL Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente – ma possiamo dire che i tasselli fondamentali stanno andando al loro posto grazie alla testardaggine, la tenacia e la mobilitazione dei lavoratori e del territorio.»

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un messaggio pubblicato nel suo profilo Twitter, ha annunciato la sua presenza il 22 dicembre in Sardegna, al presidio degli operai di Alcoa davanti ai cancelli dello stabilimento di Portovesme.

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Lunedì 18 dicembre, in occasione dell’anniversario della fondazione di Carbonia, il Museo del Carbone non osserverà la chiusura settimanale; sarà quindi aperto per le visite guidate con orario regolare (10.00 – 18.00 con chiusura della biglietteria alle 17.00). In questo periodo sono visitabili gratuitamente la mostra di presepi artigianali “In miniera tra i presepi” e la mostra di minerali “Tesori dal sottosuolo”.