24 November, 2024
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l personale civile e militare dell’Esercito Italiano, ha celebrato stamane, presso la chiesa “Santa Rosalia” in via Torino a Cagliari, il tradizionale Precetto Natalizio.

Alla solenne funzione religiosa, officiata dal Cappellano Militare del Comando Militare Esercito Sardegna, padre Mariano Asunis, hanno partecipato il personale militare dell’Esercito e i civili dell’Amministrazione Difesa di stanza a Cagliari e nei centri vicini e i familiari dei militari caduti in Patria e nei vari teatri operativi esteri.

Al termine della celebrazione, il comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale di Divisione Giovanni Domenico Pintus, dopo aver sottolineato l’importante momento di comunione e condivisione per tutta la comunità militare, nonché una testimonianza di affetto sincero per chi nel prossimo Natale patirà la mancanza dei propri cari, ha formulato a tutti i presenti gli auguri di buon Natale e sereno anno nuovo.

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Il Consiglio regionale ha approvato stamane la risoluzione sul documento economico e finanziario della Regione.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha disposto una breve sospensione della seduta in attesa della discussione dell’art. 1 del disegno di legge n. 455/A (Legge di stabilità 2018) e degli emendamenti collegati.

Alla ripresa dei lavori il presidente Ganau ha dato lettura della risoluzione della commissione Bilancio con cui si approva il Defr (Documento economico e finanziario della Regione).

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto chiarimenti sul contenuto della risoluzione, ricordando che «il testo lo conoscono solo i componenti della commissione Bilancio e non si sa se, rispetto al testo della Giunta, siano state apportate modifiche; è un punto decisivo perché, in questo caso, occorre avere il testo definitivo».

Il presidente Gianfranco Ganau ha precisato che al testo della Giunta non è stata apportata alcuna modifica ed ha “chiamato” la votazione della risoluzione.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha chiesto una breve sospensione della seduta; la richiesta è stata accolta.

Alla ripresa dei lavori, aprendo la fese delle dichiarazioni di voto, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che «il documento ripropone l’inadeguatezza della Legge di stabilità 2018, è la sovrapposizione programmatica e finanziaria di scelte che per noi sono insufficienti rispetto ai problemi della Sardegna che soffre, dalle famiglie alle imprese». E’ una finanziaria, ha proseguito, «messa insieme con grande fretta come dimostrato da vicende molto gravi per la Regione come la continuità territoriale».

Sempre per Forza Italia il consigliere Stefano Tunis ha parlato di «buoni intendimenti e promesse che, dall’atto dell’insediamento della Giunta Pigliaru ad oggi, si scontrano con la realtà dei fatti, risultati misurabili non se ne sono visti e la presenza della crisi economica nella prima fase della legislatura non basta ad assolvere la Giunta». «A cominciare dalle politiche attive del lavoro e dell’occupazione – ha concluso – il documento non descrive con concretezza la vera e drammatica situazione della Sardegna».

Ancora per Forza Italia la vice capogruppo Alessandra Zedda ha sostenuto che «il voto contrario gruppo è sul metodo e sul merito, perché il documento è la fotocopia di annunci e strategie che non possono funzionare e, in particolare, contiene una lunga serie di pagine bianche di cose non fatte o realizzate in minima parte come il Piano regionale di sviluppo, il credito a sostegno delle piccole e medie imprese ed i consorzi fidi che, di fatto, non hanno visto un euro».

Il consigliere Giuseppe Fasolino, anch’egli di Forza Italia, ha affermato, «rappresenta una sintesi della strategia finanziaria della Regione per cui non può essere diversa dalla Legge di stabilità e, nel merito, c’è una analisi corretta dell’economia dell’Isola e si individuano i settori che dovrebbero essere incentivati ma, nei fatti, non ci sono risposte concrete sui grandi temi strategici».

Il consigliere Edoardo Tocco, ultimo esponente di Forza Italia ad intervenire, ha detto che «onestamente non si travedono strategie in grado, come si afferma nel documento, di invertire la rotta, scelta necessaria perché i fondamentali dell’economia sono tutti negativi e lo percepiscono in modo molto netto tutte le categorie produttive, in particolare gli operatori del turismo che sono alle prese tutti i giorni con il caos dei trasporti, o della sanità con 2.000 persone che proprio ieri hanno protestato sotto gli uffici dell’assessorato».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha definito il documento «un po’ scontato perché non va al di là dell’analisi della situazione e non riesce a proiettarsi nel futuro limitandosi a proposte generiche, manca inoltre nello specifico una qualunque idea di come contrastare il drammatico calo della natalità in Sardegna, così come non c’è nella Legge di stabilità; non c’è insomma su questo problema uno straccio di proposta che invece è urgente almeno per iniziare a invertire la tendenza».

Il consigliere Mariano Contu (Forza Italia) ha riconosciuto che «il documento appare animato da un certo senso di speranza ma non si coglie la capacità di aggredire i nodi critici del futuro della Regione ed inoltre si traccia una linea di intervento sui territori senza considerare le loro vocazioni ed i loro bisogni, continuando a seminare a pioggia e lo si fa anche adesso con emendamenti mirati della maggioranza; ma così non si può nemmeno sfiorare il problema dello spopolamento».

Il capogruppo dell’Udc Pierluigi Rubiu ha ricordato che «la Sardegna è uscita nel 2016 dalla recessione ma questo processo è frutto di un effetto-trascinamento avviato dall’economia nazionale più che del sistema interno mentre, sullo sfondo, aumentano la popolazione anziana e l’emigrazione dei giovani, resta molto basso il livello di istruzione superiore ed universitaria, calano le esportazioni e la competitività delle imprese». «Infine – ha concluso – la Sardegna non può sopportare per altri 3 anni la decurtazione delle sue entrate tributarie e su questo l’azione del governo regionale è stata del tutto negativa».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, annunciando il suo voto contrario, si è detto «sconcertato dalla poca modestia che il governo regionale ha trasfuso nel documento, mentre assistiamo allo sfascio generalizzato della Regione, dai rapporti con Governo alla sanità; e questi problemi enormi vengono affrontati dalla maggioranza con emendamenti settoriali simili a marchette, una vergogna!».

Il capogruppo del Pad’Az Angelo Carta ha sostenuto che «il documento è scritto da professori che non sanno dire come risolvono i problemi; sul trasporto aereo infatti ci si limita a dire che è fondamentale per lo sviluppo economico». Soffermandosi sul problema della pressione fiscale, Carta ha affermato che «è il cancro di un paese che vuole crescere ed invece il documento si lancia a formulare ipotesi sugli effetti del mancato aumento delle tasse che si tradurrebbero in più risorse per imprese e famiglie, mentre in realtà sono soldi virtuali».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha definito il documento «talmente vuoto che non sarebbe necessario parlare perché non incide nella realtà della Sardegna, a cominciare dai trasporti dove non potrà cambiare nulla se non sarà riconosciuta l’insularità tanto è vero che oggi non c’è un posto per raggiungere la penisola». «Ciò è accaduto – ha concluso – perché la Sardegna non ha mai avuto la schiena dritta per rivendicare i suoi diritti davanti allo Stato, preferendo ripiegare sulla vecchia strada dell’assistenzialismo».

Il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha osservato che «è difficile capire il valore di un documento trionfo del generico e pieno delle solite affermazioni di principio». «Sulla continuità si susseguono gli annunci di aumento dei posti – ha lamentato Michele Cossa – mentre i sardi non hanno la possibilità di spostarsi ed il problema non riguarda solo i collegamenti esterni ma soprattutto quelli con le nostre isole minori». «Noi abbiamo proposto il biglietto unico per Carloforte e La Maddalena – ha concluso il consigliere – perché siamo a favore di una vera continuità interna e di una rete efficiente che non appare alla portata del nostro attuale sistema di trasporto pubblico locale».

Per il consigliere Giovanni Satta (Psd’Az-La Base) il documento di programmazione economica e finanziaria rappresenta «l’esempio più lampante di quello che pensa la gente della politica, un luogo estremamente lontano da un mondo reale che non viene nemmeno sfiorato; sul piano dei risultati, inoltre, non si vede nemmeno una piccola luce in fondo al tunnel per mancanza di programmazione cui si aggiungono intollerabili ritardi burocratici».

Il consigliere di Forza Italia Antonello Peru ha sostenuto che, per certi aspetti, avrebbe voluto votare a favore del documento, «per la crescita economica di cui i sardi hanno molto bisogno; si potevano fissare pochi grandi obiettivi per invertire la marcia su trasporti, imprese, agricoltura, riforma enti locali, accordi con lo Stato, servitù militari e spopolamento». «Ma siamo ancora in tempo – ha concluso – a fare bene poche cose e su questo noi ci saremo».

Luigi Crisponi, consigliere dei Riformatori sardi, ha parlato di «un documento che sembra scritto da un azzeccagarbugli, una scenografia degli errori ai confini della realtà; a proposito di realtà, c’è quella immaginata dal governo regionale e poi c’è quella vera di una Sardegna maglia nera in tutti i sensi, che fatica e che soffre». «Mancano soprattutto buon senso e buone pratiche – ha concluso – mentre ci si allontana dalle esigenze del popolo e questo significa che si è persa completamente la bussola».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ribadito il voto negativo del suo gruppo «che nasce dalla impossibilità di accettare affermazioni troppo enfatiche come quelle di una Sardegna in ripresa, una cosa del tutto non vera ed anzi lo stesso documento sotto molti aspetti superato dal dibattito di ieri». «Si fanno spostamenti di risorse e si delinea un nuovo piano del lavoro – ha protestato Pietro Pittalis – ma l’Isola non ha più bisogno di documenti, di accademia e di teorie, serve spendere subito e bene, vedere se e come è migliorata la condizione dei sardi». «Ma allora – ha concluso – se le cose vanno bene come dite bisogna chiedersi cosa vengono a fare i cittadini sotto il palazzo del Consiglio».

Emilio Usula, consigliere del Misto-Rossomori, dopo aver riconfermato che a suo giudizio il documento contiene per l’ennesima volta le solite “promesse vuote”, si è soffermato su un problema che rappresenta l’esempio emblematico della contraddittorietà dell’azione della Regione: la gestione dei rifiuti. «Da una parte si promettono aumento della differenziazione e del riciclo per arrivare ad una economia circolare – ha evidenziato – ma poi si potenzia, a costi altissimi per le finanze pubbliche, un bruciatore come quello di Tossilo e si autorizza la mega-discarica di Villacidro che diventerà la più grande d’Europa, con la Sardegna che rischia di trasformarsi nella pattumiera d’Italia, dove confluiranno quantità enormi di rifiuti provenienti dall’esterno».

Il consigliere dell’Udc Giuseppino Pinna ha insistito sulla centralità del problema dei trasporti come «emblema della crisi profonda della Sardegna ed allo stesso tempo grande questione centrale irrisolta sia per l’economia che per la qualità della vita dei sardi». «Dopo 4 anni – ha detto – i risultati sono completamente fallimentari e manca la volontà politica di realizzare una vera inversione di tendenza».

Per il Partito dei Sardi il consigliere Piermario Manca ha definito il documento «molto articolato e in grado di tracciare in modo concreto gli obiettivi strategici sui quali intervenire anche se, in materia di agricoltura siamo al paradosso, perché il settore ha problemi strutturali importanti che, nel documento, si riducono ad una paginetta in cui si parla di sostegno ovi caprino e peste suina, più altre poche annotazioni su caccia e pesca: siamo alla normale amministrazione, mentre sarebbe stato necessario, ad esempio, parlare di Argea come organismo pagatore e della riorganizzazione degli uffici». «Comunque – ha concluso – nonostante queste carenze il documento va approvato».

Al termine di quest’ultimo intervento il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto se il documento poteva essere votato per parti.

Il presidente Ganau ha chiarito che, in base al regolamento, il voto sul documento avviene attraverso una risoluzione unitaria

Quindi ha messo ai voti la risoluzione che il Consiglio ha approvato con 27 voti favorevoli e 22 contrari.

Il presidente Gianfranco Ganau ha aperto la discussione sugli articoli e sugli emendamenti, chiedendo al presidente della commissione Bilancio e alla Giunta il parere di competenza.

L’on. Marco Tedde (FI) ha preso poi la parola e ha detto: «Andiamo ora al cuore delle vostre disposizioni normative, proposte con grande fretta per esigenze elettorali ma del tutto insufficienti rispetto ai problemi della Sardegna. Vi preparate piuttosto a garantire mancette elettorali ma i sardi hanno toccato con mano quanto siete adeguati a governare. I vostri incontri con il governo e con Gentiloni hanno prodotto zero: il presidente Pigliaru si è presentato con il cappello in mano, ha chiacchierato, ha sentito le ennesime spiegazioni e nulla di più».

Per l’on. Michele Cossa (Riformatori sardi) «l’articolo 1 richiama il grande pasticcio dell’armonizzazione del bilancio, che necessità di una messa a punto della macchina regionale. Purtroppo, invece, tanti settori della Regione non funzionano bene, come le politiche sociali: non so se i colleghi lo sanno ma i Comuni stanno restituendo allo Stato le somme del Reis perché i Comuni non li hanno saputi spendere per mancanza di informazioni adeguate. Dunque, o questa manovra percorrere strade nuove o le sue ricadute saranno modeste».

L’on. Stefano Tunis (FI) ha annunciato «tre emendamenti per dare profondità verticale a questa manovra. Voi nell’emendamento 1027 state includendo tutti gli interventi in materia di lavoro ma ci appare un provvedimento piuttosto lasco che lascerà alla giunta e agli organi amministrativi tutte le azioni. Noi riteniamo invece che sia più utile portare sotto l’indirizzo e il controllo del Consiglio regionale questa manovra e per questo presenteremo tre emendamenti organici sul lavoro a valere sull’emendamento 1027 e all’articolo 4. Noi chiediamo l’azzeramento dell’aliquota Irap per le industrie digitali della Sardegna, che hanno scritto una storia importante con Video on line e con Tiscali, su tutte. Chiederemo anche un bonus assunzioni per i poli del digitale della Sardegna. Il terzo emendamento è quello del welfare aziendale nell’economia digitale, da calibrare a seconda che il lavoratore sia all’inizio, a metà o alla fine della sua carriera»

Sempre dai banchi di Forza Italia ha preso la parola l’on. Alessandra Zedda, secondo cui «la partita degli accantonamenti rischia di tornare di scena nei prossimi mesi e non sarà l’unica. I numeri di questa manovra non ci consentono di dare scossoni all’economia della Sardegna e non vedo mosse e iniziative capaci di contrastare in tempi reali e con efficacia il fenomeno della disoccupazione». L’’on. Zedda ha aggiunto: «Che senso ha approvare entro l’anno la manovra – e io sono d’accordo perché si faccia – se poi gli uffici spenderanno le risorse  con mesi e mesi di ritardo?».

Per l’on. Giuseppe Fasolino (FI) «bisognava andare oltre, a cominciare dall’articolo 1 che è il fondamento della legge finanziaria. Noi vorremmo continuare ad avere un atteggiamento collaborativo con voi e il collega Tunis, nel presentare gli emendamenti, è stato molto chiaro: ha parlato delle  risorse e dei risultati che si possono raggiungere con i nostri emendamenti sul lavoro e l‘economia digitale. E naturalmente è necessario che anche gli uffici si adeguino e lavorino nel rispetto dei tempi necessari perché queste misure diano i risultati. La gente sta capendo che non si campa con gli annunci ma con i fatti concreti, come quelli che noi vi stiamo offrendo. Siate umili e insieme potremo fare una manovra migliore».

L’on. Edoardo Tocco (FI) ha proseguito sul punto: «Assessore Paci, ci sarebbe voluto il pugno forte con lo Stato perché a questa finanziaria mancano quelle risorse che sono nel diritto dei sardi. E lo dico a lei che è un grande economista: serve lo scatto della Regione con lo Stato su questo tema». All’assessore Paci si è rivolto anche l’on. Mariano Contu: «Una buona parte degli emendamenti alla Finanziaria, oltre il venti per cento, proviene dalla maggioranza. Francamente non mi pare un fatto secondario né mi pare irrilevante che i sindaci e tutte le parti sociali abbiano suggerito correttivi alla manovra e ogni giorno qualcuno sfila sotto il Palazzo, a rappresentare le sue difficoltà. Voi dite di avere un piano per il lavoro nella nostra isola ma il vostro piano è un atto assistenziale, al di là di quante risorse state stanziando. Tra sei mesi avremo di nuovo altri sardi sotto il palazzo, perché il vostro intervento non fa nulla per offrire un’alternativa di lavoro stabile».

Dall’opposizione è intervenuto anche l’on. Gennaro Fuoco (Sardegna), che ha detto: «C’è molta freddezza e ragioneria nel vostro bilancio e non potrebbe essere diversamente. Ma non c’è nulla di politico né di creativo, come sarebbe invece necessario in un momento così dove tutti siamo chiamati alla straordinaria amministrazione». L’oratore ha parlato del demanio marittimo della Sardegna, di proprietà dello Stato e ha detto: «In Sicilia, lo stesso demanio marittimo è di proprietà della Regione e se anche in Sardegna fosse così noi potremmo lavorare per lo sviluppo. Invece il demanio sardo è abbandonato in un modo tale che grida vendetta. Come grida vendetta, per parlare di cose concrete, l’ospedale Marino, un ammasso di cemento sulla spiaggia del Poetto. Ci vuole molto a immaginare uno sviluppo turistico in quella zona? Ci vuole molto ad amministrare i beni come fanno i buoni padri di famiglia?».

L’on. Paolo Truzzu (Sardegna) ha parlato del fatto che «nei giorni scorsi l’Ats ha pubblicato una delibera per avviare un programma per capire se la Asl unica è la soluzione ai problemi della Sardegna. Mi sembra che ci sia qualcuno in stato confusionale. Allo stesso modo io non vedo un piano per il lavoro perché non ci sono risorse in più per creare lavoro: in questo piano ci sono i soldi che non siete riusciti a spendere in questi anni, oltre cento milioni che non siete stati capaci a spendere. Cento milioni di euro che non siete riusciti a spendere. Avete venduto illusione, questa è la realtà. E allora vi chiedo: quali sono le nuove opportunità che state attivando con questa manovra? Non ce sono».

Per i Riformatori sardi ha preso la parola l’on. Attilio Dedoni, che ha detto: «Vi lamentate della poca disponibilità finanziaria a fronte delle fortissime spese correnti, la sanità su tutto. Ben poco è disponibile nella massa manovrabile e io mi chiedo che cosa state facendo per sostenere l’agricoltura, quali denari state mettendo per far crescere l’artigianato. Nulla. Come nulla fate per lo sviluppo del turismo». L’oratore ha aggiunto: «Questa mancanza di risorse è dovuta alla vostra debolezza: siete stati pusillanimi e vi siete accordati con il governo e avete rinunciate alle entrate, nonostante vi chiedessimo di fare il contrario. Possiamo ancora richiedere le accise, come previsto dal nostro emendamento 813. Noi chiediamo che le accise della Saras siano acquisite dove si producono, come sostengono i grandi esperti della materia». 

Secondo il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, la manovra 2018 dimostra ancora una volta la poca fantasia e il poco coraggio della maggioranza. «E’ la Finanziaria del “tira a campare” che non produce nulla di buono per i sardi – ha detto Gianluigi Rubiu – la nostra scelta di intervenire su tutti gli articoli è finalizzata a dare un contributo per migliorare la legge. Il fatto che ci siano molti emendamenti anche della maggioranza e della Giunta significa che questa manovra non vi soddisfa. Il Consiglio ha l’occasione di riprendere in mano tutti gli articoli, non sarebbe tempo perso. Non bisogna correre o avere fretta. E’ utile, nell’interesse comune, provare a riscrivere la norma». Gianluigi Rubiu ha poi segnalato l’assenza di misure a favore dei lavoratori over 50 e 60 espulsi dal mercato del lavoro: «E’ una parte della società esclusa ed emarginata – ha affermato l’esponente della minoranza – cosa intendiamo fare di queste persone?».

Gianluigi Rubiu ha definito preoccupante, da questo punto di vista, la notizia dei premi di produzione elargiti ai funzionari dell’assessorato all’agricoltura: «Da un lato non si fa nulla per i lavoratori in difficoltà, dall’altro si danno superpremi fino a 30mila euro a dirigenti che hanno fatto poco per risolvere le emergenze del settore».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, ha evidenziato nel suo intervento la discrasia tra la manovra finanziaria esitata dalla Giunta e quella arrivata in Aula dopo le pressioni di sindacati e associazioni di categoria. «La legge mette a disposizione 127 milioni per il lavoro (85 di fondi Ue, 17 Aspal e 25 del bilancio regionale) – ha ricordato Angelo Carta – la verità però è che passeranno molti mesi prima che questi fondi siano realmente disponibili, probabilmente se ne riparlerà nella prossima legislatura».

Angelo Carta si è concentrato su un emendamento presentato dalla maggioranza, primo firmatario Pietro Cocco (Pd), con il quale si stanziano 8 milioni di euro a favore dell’edilizia privata: «Sono risorse da destinare alla ristrutturazione e riqualificazione di case – ha detto il capogruppo sardista – con un contributo del 20% agli interessati si riesce a smuovere circa 40 milioni di euro. Riesce a dare più lavoro questo emendamento che quello da 127 milioni della Giunta».

Angelo Carta ha quindi invitato la maggioranza a guardare a ciò che succede fuori dall’aula: «La gente è animata da un sentimento di odio verso la politica perché la politica non da risposte. Speravamo che almeno in quest’ultima finanziaria si riuscisse a dare risposte concrete. Gli emendamenti della Giunta dimostrano come l’attenzione sia più rivolta alle elezioni che non ai problemi reali».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, in apertura del suo intervento, ha definito l’intervento sul lavoro “uno dei pilastri” di questa finanziaria. «Abbiamo ragionato molto su che lettura dare all’emergenza occupazione – ha detto Gianfranco Congiu – il Def lo tratteggia molto bene. La situazione è difficile, lo si è capito l’altro giorno sentendo i lavoratori di Ottana che presto saranno fuori dal sistema degli ammortizzatori sociali. Noi abbiamo presentato un emendamento, il 1029, per sostenere i lavoratori più deboli, quelli che si trovano ai margini del welfare. Prevedevamo un piano commissariale con procedure di spesa molto snelle. La Giunta accogliendo alcune nostre osservazioni ci ha chiesto di ritirare l’emendamento, noi siamo disponibili ma occorre stabilire una linea di indirizzo precisa: servono procedure snelle per la spendita delle risorse. La dotazione finanziaria (127 milioni) messa a disposizione dall’esecutivo va bene ma i soldi devono essere subito disponibili»

Anche per Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, il problema più importante che la Finanziaria dovrà affrontare è quello del lavoro. «Occorre però fare dire la verità – ha affermato Pietro Pittalis – la maggioranza sta commissariando l’assessore del Lavoro, sta dicendo che chi guida l’assessorato ha fallito nella sua azione di governo».

Secondo il capogruppo di Forza Italia l’altro aspetto da rimarcare è il vero contenuto dell’art.1 bis introdotto dall’emendamento aggiuntivo 1027 presentato dalla Giunta: «Questo emendamento rimanda la decisioni a un momento successivo. Dice che, entro 30 giorni,  sarà la Cabina di regia, con il supporto dell’Aspal e previo parere delle competenti commissioni consiliari, a individuare ambiti di intervento e modalità organizzative. La verità è che non state decidendo nulla – ha aggiunto Pietro Pittalis – questa è la risposta che date alla Cgil. Fossi io il segretario del sindacato mobiliterei tutta la Sardegna».

L’esponente della minoranza, infine, ha contestato anche il primo punto dell’emendamento della Giunta: «Dite che metterete a disposizione 127 milioni di nuove risorse, si tratta invece di soldi che già erano disponibili e che riprogrammate facendo il gioco delle tre carte. Si tratta di una semplice rimodulazione di fondi già programmati. Alcune risorse saranno sottratte a piani già approvati. Ritirate questa vergogna, a queste condizioni noi vi incalzeremo perché non è possibile prendere in giro i sardi».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dato la parola per la replica all’assessore al Bilancio Raffaele Paci: «Non c’è nessuna presa in giro, sono soldi concreti – ha detto il rappresentante dell’esecutivo – la Giunta lavorava da tempo a questo Piano, 35 milioni del Fondo di coesione sociale erano programmati da mesi e si aspettava di metterli a correre con questa finanziaria. Si tratta di soldi immediatamente disponibili, senza vincoli, Altri 45 milioni del Fsc sono stati già stanziati per gli ammortizzatori sociali. Si aggiungono ai 25 milioni di fondi regionali. E’ vero che alcuni sono già impegnati ma ora li stiamo mettendo in un quadro unitario. Credo che questo sia un intervento importante con il quale si potranno dare molte risposte».

Paci ha poi difeso le modalità di spesa indicate nell’emendamento 1027: «Abbiamo pensato ad una procedura snella, che prende atto anche delle sollecitazioni del Pds – ha detto l’assessore – in un tempo brevissimo, 30 giorni, dopo un confronto con il Consiglio si identificheranno le aree di intervento. Vogliamo prevedere inoltre bonus occupazionali accogliendo alcuni emendamenti della minoranza sulle reti tecnologiche, il catasto, e il digitale».

Il responsabile del Bilancio ha infine ricordato che la Finanziaria mette a disposizione altri 25 milioni per le imprese: «Puntiamo molto sull’innovazione tecnologica – ha rimarcato Raffaele Paci – crediamo fortemente che non bastino solo i cantieri verdi. Tuttavia queste azioni vanno bene per i più giovani, ma i lavoratori ultracinquantenni richiedono strumenti diversi. L’emendamento è volutamente lasco per evitare di trascurare qualche settore. C’è l’impegno per scrivere nel programma anche un monitoraggio trimestrale. La Giunta è disponibile a discutere».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento soppressivo totale  135=30=694.

Per dichiarazioni di voto ha preso la parola il consigliere di Forza Italia Marco Tedde che ha invocato una cancellazione dell’articolo 1. «E’ una norma contraddittoria – ha detto Marco Tedde – le risorse sono inoltre insufficienti. In alcuni casi si tratta di fondi riciclati, contrabbandati come nuovi. All’interno di questa manovra ci sono 40 milioni di euro per mancette elettorali, meglio destinarli ai comuni che devono contrastare le nuove povertà».

Voto favorevole all’emendamento soppressivo ha annunciato anche Alessandra Zedda (Forza Italia): «L’impostazione della finanziaria non fa capire quale sia la proposta della Giunta. Da un lato si mostra disponibilità verso il Consiglio, dall’altro il metodo si presta invece all’elargizione di prebende ai consiglieri più potenti, a quelli che si devono candidare e sono più forti nel territorio. In Commissione abbiamo assistito alla lettura di emendamenti che gridano vendetta».

Contro le previsioni dell’articolo 1 si è schierato anche Gaetano Ledda (Psd’Az- La Base): «La situazione della Sardegna è esplosiva – ha detto Ledda – i piani per i giovani agricoltori non sono partiti, 80 milioni del Psr sono fermi. Il mondo del lavoro è in ginocchio, ogni giorno c’è uno sciopero».

Gaetano Ledda si è poi soffermato sulle difficoltà del settore agropastorale: «Dite che ci sono 20 milioni di euro per l’allevamento dei  bovini. Ricordo che dei 45 milioni di euro stanziati per l’ovicaprino non si è speso quasi niente, il 70% dei pastori non ha ancora ricevuto un euro».

Per Stefano Tunis (Forza Italia) sul Piano del Lavoro la Finanziaria risente di un eccesso di delega. «Bisognerà addentrarsi nella discussione per capire quali sono le modalità di spendita di questa ingente quantità di danaro – ha detto Stefano Tunis – non voglio avere un atteggiamento preconcetto, però l’assessore Paci ci chiede di valutare senza che sia presente in aula l’assessore al Lavoro. Vogliamo capire come questo l’assessore ha intenzione di interagire, organizzare la spesa. In via transitoria voto a favore dell’emendamento».

A favore si è pronunciato anche Giuseppe Fasolino (Forza Italia): «E fondamentale sopprimere l’articolo. Non è un atteggiamento ostruzionistico, è invece costruttivo, vogliamo che la Finanziaria venga approvata entro l’anno, ma chiediamo un provvedimento migliore». Il consigliere Azzurro ha quindi avanzato una proposta: «Abbiamo presentato emendamenti importanti, forse è il caso di fermarsi, magari tornando in commissione a correggere il provvedimento per poi riportarlo in Aula per l’approvazione».

Edoardo Tocco (Forza Italia), dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha invocato maggiore attenzione verso le piccole e medie imprese: «Qual è il sostegno alle attività economiche se la maggior parte stanno chiudendo? Non c’è un programma per le attività economiche e per l’occupazione. Solo sostenendo le piccole e medie imprese si può avere una strategia».

Mariano Contu (Forza Italia) ha definito “inverosimile” il contenuto dell’emendamento 1027: «La situazione  è imbarazzante – ha sottolineato Mariano Contu – oggi si parla di lavoro e l’assessore competente non è presente in Aula. Questa Giunta afferma di voler utilizzare i fondi Fsc senza dire però che potevano essere già programmati nel 2017 mettendoli a disposizione per finanziare gli ammortizzatori sociali e rispondere così alle difficoltà dei nostri cittadini».

Gennaro Fuoco (FdI) ha criticato l’impianto complessivo del provvedimento: «Parliamo di ordinaria amministrazione, manca una visione. Il problema è che non si individuano strumenti di arricchimento della Regione ma una serie di provvedimenti-tampone. I fondi si utilizzino per lo sviluppo, si aiuti chi produce a produrre di più, le aziende sane a trovare nuovi mercati».

Voto favorevole ha espresso anche Paolo Truzzu (FdI): «Prendo atto della volontà dell’assessore di accogliere alcune nostre proposte ma le sue parole  non mi hanno convinto nel merito: la realtà è che si cerca di riprogrammare risorse che in questi anni non sono state spese. Il giudizio sull’azione della Giunta per il lavoro è negativo. Manca una visione di respiro, il risultato sarà quello di vendere un’illusione ai cittadini sardi che invece cercano un’opportunità».

Critiche anche da Luigi Crisponi (Riformatori) che ha parlato di provvedimento inconsistente: «Non si dà nessuna risposta al settore produttivo. Il mondo delle imprese viene ancora una volta umiliato».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha criticato la generale situazione in cui versa la sanità sarda («mancano i principali servizi nonostante il 65% delle risorse in bilancio siano destinate dalla sanità») ed ha concluso parlando delle difficoltà del mondo delle campagne: oltre ai mali noti si aggiungono quelli che derivano dall’ “insopportabile burocrazia”.

Il capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato voto a favore dell’emendamento soppressivo dell’articolo 1 ed ha lamentato l’esiguità dei fondi a sostegno dell’occupazione.

Michele Cossa (Riformatori sardi) ha dichiarato voto ed ha definito “lavoras” «un piano indecoroso». «Ripercorriamo la solita strada degli interventi assistenziali – ha concluso Cossa – che non lasceranno niente in termini di sviluppo e occupazione se non macerie e promesse mancate come è stato il piano da mille miliardi di qualche anno fa».

Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, si è detto a favore dell’abrogazione dell’articolo 1 ed ha contestato l’accentramento verso l’assessorato della Programmazione delle azioni per il lavoro. «Rilancio la proposta del collega Giuseppe Fasolino – ha concluso l’esponente della minoranza – riportate il testo in commissione almeno nella parte in cui si trattano le politiche del lavoro».

Angelo Carta (capogruppo Psd’Az) ha dichiarato voto favorevole “nonostante l’assessore Paci” perché – ha dichiarato l’esponente della minoranza – «se le parole fossero vincolanti voterei a favore dell’articolo 1 ma è evidente che così non è». Carta ha concluso con l’invito a riportare in commissione la parte del testo che riguarda il lavoro.

Posto in votazione,l’emendamento 135=303= 694 non è stato approvato con 21 favorevoli e 28 contrari.

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«Il Consiglio regionale, approvando all’unanimità sia la legge del 2009 che un ordine del giorno nel 2014, ha dimostrato di credere nel ruolo che i professionisti dell’Ara svolgono nell’assistenza tecnica all’agricoltura sarda, ora si tratta di verificare se, dal punto vista giuridico e normativo, è possibile ottenere dallo Stato una deroga alla normativa vigente in materia di accesso alla pubblica amministrazione: la strada è stretta ma la percorreremo fino in fondo.»

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, al termine dell’incontro con i professionisti dell’Ara (veterinari ed agronomi) da tempo impegnati in una difficile vertenza per rivendicare la loro collocazione stabile nel sistema degli enti agricoli regionali. Riteniamo che la nostra richiesta sia sostenibile, hanno spiegato ai capigruppo i rappresentanti dell’Ara, soprattutto nel quadro di un riordino degli enti regionali che dovrebbe ridefinire la nostra missione allargandola ad altre attività (lotta alla peste suina, all’epidemia della lingua blu ed all’echinococcosi, gestione dell’emergenza idrica, microchippatura dei cani, formazione) con notevole risparmio di risorse pubbliche ed un grande recupero di efficienza, valorizzando al meglio la nostra conoscenza dei territori e delle aziende agricole insediate.

Nel dibattito hanno preso la parola i capigruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, del Partito democratico Pietro Cocco, dell’Udc Gianluigi Rubiu e del gruppo misto Annamaria Busia, per sottolineare l’impegno unitario del Consiglio a percorrere tutte le strade possibili per arrivare ad una soluzione definitiva del problema.

L’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, a nome della Giunta, non ha nascosto le problematicità legate ad una deroga dalla normativa vigente, assicurando comunque un intervento presso il Ministero della Funzione pubblica e la Ragioneria generale dello Stato. «Contiamo di avere una risposta – ha concluso – entro il prossimo mese di gennaio».

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Una foresta addormentata, incantata e magica. Dai tronchi e le radici secche, del color della neve. Pronta a svegliarsi e tornare in vita, a pulsare e irradiare la luce della speranza al tocco e alla carezza dei 100.000 fiori, bianchi e rossi che si dipanano dalla cattedrale lungo le vie cittadine illuminando il cuore della città di pietra, regalando luce e colori, che esaltano il fascino antico delle costruzioni in granito. Così si presenta la cittadina tempiese in occasione di questo Natale. Con una veste originale e alternativa all’interno di un programma ricco di appuntamenti, un mix di giochi, animazioni, musica, arte, ma anche teatro e degustazioni, gastronomia e artigianato dedicato ai bambini, ai giovani e agli anziani.

Ottomila ore di lavoro. L’enorme manodopera garantita fin dal mese di ottobre con ritmi al limite del possibile. Senza fare differenza tra il giorno e la notte. In quest’ultimo periodo anche al freddo e sotto la pioggia. Un fiume di fiori bianchi e rossi, colore natalizio per eccellenza, realizzati a mano, con gli scarti delle capsule delle bottiglie fornite da aziende del territorio. In tutto 600 kg di polilaminato e 400 kg di filo di ferro colorato a lambire 25 ceppi riarsi, reperiti nell’invaso del fiume Liscia.

Questi i numeri ed il tempo servito ai volontari dell’associazione Color Art, che ha curato gli allestimenti, per realizzare un sogno fantastico ed un progetto ambizioso: regalare alla propria città un Natale magico e speciale. Un Natale che non si compra ma si costruisce insieme, con amore e fatica, senza abbattere ma riciclando. Un Natale all’insegna della condivisione, dell’ecosostenibilità e del risparmio per la collettività. Una rivoluzione culturale con un messaggio simbolico dirompente che si è materializzato trasformando la città di Tempio in un presepe a cielo aperto, innovativo e creativo, ben ancorato al granito della sua storia e al messaggio biblico di speranza che l’ha ispirato.

Cuore pulsante degli allestimenti e degli appuntamenti sarà il centro storico. Così l’albero che non ti aspetti, domina piazza Gallura, illuminando ed esaltando la sua bellezza, accentuata dalla magia del granito. «Guarda verso l’alto. Perde foglie ma ha i fiori. Il gusto della speranza di un albero, che era morto ed è tornato in vita. Le mani operose, la gioia, la libertà, la pace, fanno brillare la vita, se ognuno è capace di metterci un fiore». Ecco il significato di una quercia da oltre 25 quintali, ormai secca, demolita e ricostruita in piazza a dar vita ad un albero di Natale non tradizionale che simboleggia la rinascita.

“Come un virgulto sul tronco di Iesse” è il titolo ed il tema simbolico scelto per gli allestimenti di quest’anno ed il messaggio curato dal parroco della cattedrale Don Antonio Tamponi: «La speranza – racconta il sacerdote – può rinverdire da un tronco che sembrava non germogliare più. La speranza non piove, germoglia se irrigata».

«Abbiamo la sensazione che il rinascimento di Tempio sia iniziato – ha affermato il sindaco di Tempio Pausania, Andrea Biancareddu -. Una nuova pagina di un libro che sembrava chiuso per sempre e quasi per magia si è riaperto riaccendendo nei nostri cuori un nuovo entusiasmo. Adesso dobbiamo solo crederci e lavorare uniti».

Il Natale tempiese è già partito ufficialmente venerdì scorso con i primi eventi in calendario e l’accensione dell’albero in Piazza Gallura. La città si prepara per altre giornate interessanti, ricche di allegria e spettacolo.

La giornata di oggi, giovedì 14 dicembre è dedicata ai bambini della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Tempio, che parteciperanno a degli spettacoli a tema natalizio presso il Cinema Teatro Giordo. Alle ore 21.00, presso il Teatro del Carmine, verrà messo in scena lo spettacolo teatrale “That’s Life” di e con Riccardo Rossi.

Il programma per la giornata di venerdì 15 dicembre offrirà, alle ore 18.00, l’inaugurazione della Casa di Babbo Natale, a cura dei Fidali ’7, presso il Borgo dei Sapori (via Nigra); l’attenzione sarà tutta rivolta ai bambini, che potranno incontrare Babbo Natale in un clima magico e festoso. Babbo Natale rilascerà, in ricordo, un attestato a tutti i suoi piccoli amici.

Alle ore 19.00, l’intrattenimento si sposterà nell’adiacente Spazio Faber, che ospiterà Nor-Ghid, il concerto di Sandro Fresi e Roberto Diana, a cura dell’Associazione Sgjubbì; un concerto di suoni senza tempo per sole corde e tasti. Dodici composizioni originali che indagano con gusto contemporaneo le sonorità ancestrali dell’Isola e del suo mare, solcando abissi temporali e territori dell’anima, sprigionando bellezze senza età.

Al termine della serata, la Classe Fidali ’73 ci delizierà con una degustazione messicana, a base di trippa, fagioli, verdure in pastella, patatine fritte e frittelle.

Sabato 16 dicembre si riprenderà dolcemente con il suono magico delle zampogne; l’antico suono delle zampogne e le dolci melodie delle canzoni natalizie ci allieteranno per le vie del centro dalle ore 10:00, annunciando le imminenti festività natalizie e l’inizio della Novena.

A seguire, i Fidali ’73 proporranno una degustazione di frittelle, liccaritti, acciuleddhi e moscato in via Nigra, per tutto il giorno.

Dalle ore 16.30 allo Spazio Faber potrete assistere a spettacoli teatrali per adulti e famiglie realizzati da bambini e ragazzi, a cura della Cooperativa Maldimarem; i ragazzi della Compagnia di teatro dei ragazzi di Tempio, di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, metteranno in scena i loro “Quadri”, brevi scene elaborate da loro stessi, sia mimiche e gestuali che parlate. Alle ore 18.30. verrà messo in scena lo spettacolo “Gli altri” a cura della Compagnia dei Gianpancrazi di Palau, comprensiva di ragazzi di età compresa tra i 10 e i 23 anni; lo spettacolo è ambientato in un carcere, e porta in scena storie che generano emozioni, con momenti esilaranti e toccanti.

Dalle ore 17.00 a Nuchis, in Piazza della Libertà, ci saranno animazione per bambini, truccabimbi e mercatini di Natale, a cura del Comitato Festeggiamenti Santi Cosma, Damiano e Isidoro.

Dalle ore 18.30, presso la Cattedrale di San Pietro, ci sarà la consegna dei Bambinelli, accompagnata dalle melodie del coro Schola Cantorum.

Sempre alle 18.30, presso la Chiesa Parrocchiale di Bassacutena , verrà replicato il concerto Nor-Ghid di Sandro Fresi e Roberto Diana.

Domenica 17 dicembre in Piazza della Libertà a Nuchis potrete osservare la mostra dei presepi a cura del Comitato Festeggiamenti Santi Cosma, Damiano e Isidoro, partecipare alla pesca miracolosa e ai mercatini di Natale.

Sempre a Nuchis, nella Chiesa dello Spirito Santo, si terrà il Concerto di Natale dell’Accademia Gavino Gabriel, alle ore 19.00.

 

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Il Parlamento europeo ha approvato stamane una risoluzione non legislativa che valuta l’attuazione della direttiva UE del 2011 sulla lotta contro l’abuso sessuale sui minori. Il testo, redatto da Anna Maria Corazza Bildt (PPE, SE), è stato approvato con 597 voti in favore, 6 contrari e 20 astensioni.

Le pagine web contenenti materiale pedopornografico devono essere rapidamente rimosse e, quando ciò non è possibile, gli Stati membri devono bloccare l’accesso a tali pagine all’interno del loro territorio nazionale.

Le autorità nazionali dovrebbero rafforzare la collaborazione con l’industria delle tecnologie dell’informazione, con i Paesi terzi e con Interpol, per velocizzare le procedure di notifica e rimozione nei casi in cui i contenuti illegali siano resi disponibili da Paesi terzi. Il testo raccomanda inoltre di stilare liste nere di siti web contenenti abusi sessuali su minori, da condividere tra gli Stati membri, con Europol ed Interpol e con i fornitori di servizi Internet.

Per proteggere i minori dagli abusi e dallo sfruttamento sessuale sono fondamentali risorse finanziarie e umane adeguate, un maggiore scambio transfrontaliero di informazioni e tecniche investigative digitali aggiornate.

I deputati vogliono misure specifiche per combattere nuove forme di criminalità online, come la pubblicazione di immagini intime per vendetta e l’estorsione sessuale. Gli Stati membri che non lo hanno ancora fatto dovrebbero criminalizzare l’adescamento di minori e lo stalking online. 

I deputati sottolineano inoltre che i minori migranti sono particolarmente vulnerabili agli abusi, alla tratta e allo sfruttamento sessuale e chiedono una cooperazione giudiziaria e di polizia rafforzata e un rapido scambio di informazioni per rintracciare i minori scomparsi.

La risoluzione esorta gli Stati membri a introdurre il controllo obbligatorio dei precedenti penali per le persone che si candidano a svolgere attività lavorative o di volontariato che prevedano contatti con minori e a «scambiarsi sistematicamente informazioni sugli individui che presentano un rischio per i minori». I responsabili di reati sessuali non devono essere in grado di spostarsi inosservati da uno Stato membro all’altro e poter lavorare con minori. 

Il Parlamento europeo rileva che la maggior parte dei casi di abuso e sfruttamento sessuale dei minori non sono segnalati e invita gli Stati membri a sviluppare o rafforzare le linee telefoniche di assistenza ai minori, che dovrebbero essere gratuite, confidenziali e disponibili 24 ore su 24, per fornire aiuto e sostegno alle vittime e garantire il loro diritto fondamentale di essere ascoltate.

Infine, gli eurodeputati esortano gli Stati membri a garantire che le vittime ricevano assistenza legale e sostegno psicologico.

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Domenica 17 dicembre, alle 17.30, al Teatro delle Saline , in piazzetta Billy Sechi nn. 3/4, a Cagliari, la compagnia Akròama presenta “Gryla, il demone di Natale”. Lo spettacolo – un atto unico firmato da Lucia Dore – è in cartellone per “Famiglie a teatro 2017”.

Giulletta e Giulletto, due simpatici paggetti al servizio dello scontroso e intrattabile Millefiabe, padrone del teatrino nel quale sono costretti a lavorare, sono alle prese con un nuovo compito: mettere in scena uno spettacolo per Natale. Tra indecisioni, peripezie e tentativi di fuga andati male, riescono a trovare l’idea giusta e decidono di rappresentare una storia tratta dalla tradizione folkloristica Islandese. Il racconto narra di come Santa Claus trasformò gli Elfi malefici Cert e Andèl, esseri simili a piccoli orchi e divoratori di bambini, in Elfi buoni, sconfiggendo il Demone che li controllava. Finita la messa in scena, il pubblico sarà chiamato a dare un giudizio e a decidere del destino dei due poveri Giulletti, che rischiano di essere cacciati dal teatrino e finire nelle grinfie della perfida strega Balunka.

Le origini di Babbo Natale non sono certe, ma pare che tutto iniziò intorno al quarto secolo dopo Cristo, quando San Nicola, un vescovo Turco, morì lasciandosi dietro la reputazione di guaritore, protettore dei bambini e dispensatore di doni. La sua storia fece il giro del mondo e ogni paese diede un nome e una versione dei fatti differente. Babbo Natale è, perciò, famoso in tutto il mondo ma qui ci fermiamo in Islanda, dove la sua tradizione è più viva che mai, e dove si raccontano ancora leggende antichissime a noi del tutto sconosciute. Uno sguardo “lontano“, dunque, alla scoperta del folklore e delle tradizioni straniere, cosi diverse tra loro ma accomunate da una sola cosa: l’amore per il Natale.

L’atto unico vede in scena Lucia Dore con Emanuele Floris. Scene e musiche sono di Roberta Sotgiu. Musiche e costumi di Lucia Dore. Tecnico audio/luci Stella Iodice. La voce di Millefiabe è di Rosario Morra.

Gryla, il demone di Natale” chiude la rassegna autunnale di Famiglie a Teatro e precedere l’ormai classico appuntamento con lo spettacolo di Natale al Teatro delle Saline; quest’anno dal 25 al 30 dicembre sul  palco “Il Piccolo Principe”, prodotto dalla compagnia Akròama.

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Saranno disponibili a partire da lunedì 18 dicembre i biglietti per il concerto inaugurale della rassegna JazzAlguer, in programma sabato 23 ad Alghero, nella cattedrale Santa Maria: in programma, con inizio alle 21.30, “Altissima Luce”, ovvero il Laudario di Cortona riletto da Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, con il trombettista e il bandoneonista affiancati da Marco Bardoscia al contrabbasso, Michele Rabbia alla batteria, l’Orchestra da Camera di Perugia e il gruppo vocale Armonioso incanto diretto da Franco Radicchia.  

L’ingresso al concerto è libero, ma data la capienza limitata dello spazio (settecento posti circa), gli spettatori sono invitati a munirsi degli appositi biglietti gratuiti (due al massimo per persona) che si potranno ritirare, fino ad esaurimento, presso Lo Quarter, in Largo San Francesco, dalle ore 16.00 alle 19.00. I tagliandi possono essere prenotati anche da parte di chi non risiede ad Alghero inviando una mail all’indirizzo bayou,club@yahoo.com (sempre a partire da lunedì 18 e con gli stessi orari), per essere poi ritirati prima del concerto, sabato 23, dalle 18 alle 19, presso Lo Quarter.

“Altissima Luce” è un progetto presentato per la prima volta a Umbria Jazz nel 2016 e in seguito nei principali festival italiani e in diverse città all’interno di straordinari luoghi di culto. Paolo Fresu ha scelto ed arrangiato con Daniele di Bonaventura tredici delle quarantasette laudi del Laudario di Cortona (tredicesimo secolo), una delle più importanti testimonianze dell’espressione musicale sacra popolare: brani monodici di devozione mariana, testi di funzione morale, riferimenti al francescanesimo, al calendario liturgico e ad altri santi.

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In occasione del 79° compleanno della città di Carbonia, lunedì 18 dicembre 2017, alle 21.00, presso il Teatro Centrale di Carbonia è in programma la prima assoluta del film documentario “Le spose del Grand Hornu” di Carmina Conte e Paolo Carboni.

“Le spose del Grand Hornu” è ambientato tra il bacino carbonifero del Sulcis Iglesiente e quello del Borinage e della Vallonia in Belgio, nell’area del Grand-Hornu. 

Menzione Speciale al Concorso Nazionale “Storie di emigrati sardi”, indetto dalla FASI, in collaborazione con la Regione Sarda e la Società Umanitaria-Cineteca Sarda, il film è stato realizzato grazie al contributo del Consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, con la consulenza della prof.ssa Giovanna Corda (vicesindaco di Boussu-Hornu, originaria di Carbonia e già europarlamentare), dello studioso Luciano Ottelli.

Saranno presenti gli autori: la giornalista Carmìna Conte e il regista Paolo Carboni.

Interverranno: la Prof.ssa Giovanna Corda, la presidente nazionale FASI Serafina Mascia, il Commissario del Parco Geominerario Tarcisio Agus, il sindaco di Carbonia Paola Massidda, l’assessore della Cultura del comune di Carbonia Sabrina Sabiu, Gianluigi Pillola già commissario del Parco Geominerario, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, lo studioso Luciano Ottelli, il direttore del C.S.C di Cagliari della Società Umanitaria Antonello Zanda, il Ppresidente dell’Associazione Culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente Gianfranco Fantinel.

La serata è organizzata da Parco Geominerario, Comune di Carbonia e Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema.

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«Quella approvata oggi è un’ulteriore legge di civiltà che caratterizza ancora di più questa legislatura per i risultati ottenuti e i traguardi raggiunti sui diritti civili e su temi sui quali fino ad oggi il parlamento non era riuscito a legiferare.»

Lo afferma, in una nota, il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«La legge sul testamento biologico si aggiunge a quella sulle unioni civili e alla norma sul dopo di noi. È una legge che consente ad ogni persona di esprimere liberamente la propria volontà, di decidere, di dare il proprio consenso o di rifiutare un trattamento sanitario. Fino ad oggi – conclude Silvio Lai – questo diritto non veniva garantito e per questo motivo non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione per il voto del Senato.»

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Dopo l’esito scenico dei laboratori per giovani rifugiati curati dai registi Wu Wenguang e Mengqi Zhang, proseguono a Cagliari gli appuntamenti con il festival della creatività giovanile “La città che viaggia”, organizzato da Carovana SMI.

Domenica 17 dicembre, alle 18.00, nello spazio Search (il sottopiano del Palazzo civico, nel largo Carlo Felice) arriva la compagnia Company Blu che proporrà le due performance “Heavy metal” e “Autocritico”.

In scena ci sarà il danzatore e coregrafo Alessandro Certini che traccerà un percorso sul tema degli eroi e degli antieroi. “Heavy metal” (metallo pesante), porta alla mente due immagini, il genere musicale e il significato del termine, pesanti e fragorose parti di ferro, in movimento. Passando costantemente dall’una all’altra valenza, heavy metal assume in questo breve lavoro un significato ironicamente metaforico. Tra evocazione e celebrazione il corpo tenta un assurdo processo di liberazione dal suo passato con un’improbabile danza costretta dalle limitazioni del “costume”, la tipica corazza medievale.

“Autocritico” si ispira invece al testo di Oscar Wilde “Il critico come artista”: si tratta di un assolo che ne segue lo spunto riflessivo, mettendo in luce le affinità tra chi realizza un’opera e colui che la valuta e interpreta. In scena un personaggio, al contempo danzatore e attore, artista e critico, sé e altro da sé, presenta alcune coreografie e ne svela, attraverso elaborate riflessioni, il profondo significato. Questo lavoro si presenta come una curiosa performance ironica, danzata e recitata, dedicata al gesto e alla sua interpretazione.

Lunedì 18 dicembre, alle 11.30, sempre nello spazio Search, “Heavy metal” e “Autocritico” saranno replicati per le scuole.

“La città che viaggia. Prima edizione della Festa delle creatività giovanili”, fa parte del programma “Approdi e Mare di Danza 2017”. E’ sostenuto dal comune di Cagliari, ed è modulo dell’omonimo progetto biennale, 2017-2018, a favore di “Itinerari verso cittadinanze multiculturali”, approvato dall’assessorato regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.